Bèrghem
13-07-09, 18:28
«Fecero propaganda razziale»
Condannati Tosi e cinque leghisti
A quasi 8 anni il verdetto della Cassazione. Il primo cittadino: ingiustizia è fatta Due mesi al sindaco, Bragantini, Corsi, Coletto, Filippi e Barbara Tosi
http://biancoenerored.files.wordpress.com/2008/07/via-gli-zingari1.jpg
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/11-luglio-2009/fecero-propaganda-razziale-condannati-tosi-cinque-leghisti-1601558216691.shtml
VERONA — La magistratura ha dichiarato chiuso il caso ieri sera, a qualcosa come otto anni da quella famigerata petizione che nel 2001 invitava i cittadini a firmare «anche tu per manda*re via gli zingari da Verona» e ottenere «lo sgombero degli in*sediamenti abusivi e la non rea*lizzazione di nuovi campi rom».
L’ultima parola l’ha pronun*ciata la quarta sezione penale della Corte di Cassazione, con*fermando in via definitiva la condanna inflitta dalla Corte d’appello di Venezia nei con*fronti di Flavio Tosi e di altri cinque esponenti della Lega nord per aver «propagandato idee razziste» e violato la legge Mancino contro la discrimina*zione.
«Ingiustizia è fatta - è insor*to il primo cittadino - . Questo è un procedimento che in un pae*se normale non sarebbe nem*meno iniziato, ma che al contri*buente italiano è costato fior di quattrini». All’uscita da un’interminabi*le camera di consiglio dopo che la discussione in aula si era chiusa in poco più di un’ora, il presidente della quarta sezione della Suprema corte ha così di*chiarato non più impugnabile la condanna a due mesi nei con*fronti del sindaco di Verona, del deputato (nonché segreta*rio provinciale della Lega Nord) Matteo Bragantini, del*l’attuale vicepresidente della Provincia Luca Coletto, dell'as*sessore comunale Enrico Corsi, della capogruppo del Carroccio in consiglio comunale Barbara Tosi e dell’attuale consigliere di amministrazione del Consorzio Zai Maurizio Filippi.
Non solo, perché agli imputa*ti è stata inoltre inflitta come pena accessoria la sospensione per tre anni dall’attività politi*ca oltre all’obbligo di rifondere alla controparte le spese legali quantificate in 3.500 euro. Da precisare che sia i due me*si di condanna che l’interdizio*ne per tre anni dall’attività poli*tica risultano «coperti» dalla so*spensione della pena: di fatto, quindi, il verdetto non produr*rà per i leghisti alcuna conse*guenza in termini pratici.
Confermati, infine, nella lo*ro entità anche i risarcimenti al*le parti civili, peraltro già corri*sposti dagli imputati (si tratta una cifra complessivamente in*feriore ai 50mila euro). Caustico, ovviamente, il com*mento di Tosi (difensori Paolo Tebaldi e Piero Longo): «Mi au*guro, pur dubitandone, che il mio caso sia di esempio a certi magistrati per far velocemente anche i processi che riguarda*no delinquenti veri e pericolosi che spesso escono dal carcere o non arrivano a sentenza defini*tiva per decorrenze dei termini causate da clamorose omissio*ni del sistema giudiziario».
Di tutt’altro avviso, invece, le parti civili: «Giusto così, ci credevamo sino in fondo», non hanno nascosto la propria sod*disfazione gli avvocati Lorenzo Picotti e Federica Panizzo. A questo punto, non resta che attendere le motivazioni della sentenza. E quella sarà davvero la parola «fine».
Laura Tedesco
11 luglio 2009
Condannati Tosi e cinque leghisti
A quasi 8 anni il verdetto della Cassazione. Il primo cittadino: ingiustizia è fatta Due mesi al sindaco, Bragantini, Corsi, Coletto, Filippi e Barbara Tosi
http://biancoenerored.files.wordpress.com/2008/07/via-gli-zingari1.jpg
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2009/11-luglio-2009/fecero-propaganda-razziale-condannati-tosi-cinque-leghisti-1601558216691.shtml
VERONA — La magistratura ha dichiarato chiuso il caso ieri sera, a qualcosa come otto anni da quella famigerata petizione che nel 2001 invitava i cittadini a firmare «anche tu per manda*re via gli zingari da Verona» e ottenere «lo sgombero degli in*sediamenti abusivi e la non rea*lizzazione di nuovi campi rom».
L’ultima parola l’ha pronun*ciata la quarta sezione penale della Corte di Cassazione, con*fermando in via definitiva la condanna inflitta dalla Corte d’appello di Venezia nei con*fronti di Flavio Tosi e di altri cinque esponenti della Lega nord per aver «propagandato idee razziste» e violato la legge Mancino contro la discrimina*zione.
«Ingiustizia è fatta - è insor*to il primo cittadino - . Questo è un procedimento che in un pae*se normale non sarebbe nem*meno iniziato, ma che al contri*buente italiano è costato fior di quattrini». All’uscita da un’interminabi*le camera di consiglio dopo che la discussione in aula si era chiusa in poco più di un’ora, il presidente della quarta sezione della Suprema corte ha così di*chiarato non più impugnabile la condanna a due mesi nei con*fronti del sindaco di Verona, del deputato (nonché segreta*rio provinciale della Lega Nord) Matteo Bragantini, del*l’attuale vicepresidente della Provincia Luca Coletto, dell'as*sessore comunale Enrico Corsi, della capogruppo del Carroccio in consiglio comunale Barbara Tosi e dell’attuale consigliere di amministrazione del Consorzio Zai Maurizio Filippi.
Non solo, perché agli imputa*ti è stata inoltre inflitta come pena accessoria la sospensione per tre anni dall’attività politi*ca oltre all’obbligo di rifondere alla controparte le spese legali quantificate in 3.500 euro. Da precisare che sia i due me*si di condanna che l’interdizio*ne per tre anni dall’attività poli*tica risultano «coperti» dalla so*spensione della pena: di fatto, quindi, il verdetto non produr*rà per i leghisti alcuna conse*guenza in termini pratici.
Confermati, infine, nella lo*ro entità anche i risarcimenti al*le parti civili, peraltro già corri*sposti dagli imputati (si tratta una cifra complessivamente in*feriore ai 50mila euro). Caustico, ovviamente, il com*mento di Tosi (difensori Paolo Tebaldi e Piero Longo): «Mi au*guro, pur dubitandone, che il mio caso sia di esempio a certi magistrati per far velocemente anche i processi che riguarda*no delinquenti veri e pericolosi che spesso escono dal carcere o non arrivano a sentenza defini*tiva per decorrenze dei termini causate da clamorose omissio*ni del sistema giudiziario».
Di tutt’altro avviso, invece, le parti civili: «Giusto così, ci credevamo sino in fondo», non hanno nascosto la propria sod*disfazione gli avvocati Lorenzo Picotti e Federica Panizzo. A questo punto, non resta che attendere le motivazioni della sentenza. E quella sarà davvero la parola «fine».
Laura Tedesco
11 luglio 2009