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Visualizza Versione Completa : La giustizia di Dio, in Cristo



nomeutente
17-09-12, 18:50
Discutere della giustizia di Dio non significa, per i cristiani, avere a che fare con qualcosa che si ignora.

Ovvio però che una cosa è parlare della giustizia dell'uomo, un'altra della giustizia di Dio.

Domande, risposte, dubbi, certezze.

Un thread che si propone di essere aperto ad ogni confronto.

solocristiano
21-09-12, 16:57
Riguardo alla giustizia di Dio, chissà cosa ne pensa il buon Dio riguardo alla suscettibilità dei religiosi "bigotti" odierno per qualche vignette ed altro. Mi veniva in mente che cosa gli farebbero a Gesù se dicesse loro - “in verità vi dico che i pubblicani (e gli ubriaconi) le prostitute vi precedono nel regno di Dio” (Mt. 21:31). Di certo che la giustizia di Dio va oltre la carnalità dell'uomo e del legalismo religioso con tutte le sue tradizioni che lo accompagnano. Ed è vero, che il modo che Dio ha di vedere le cose, di solito è ben diverso dal nostro e sopratutto dai religiosi (bigotti), come insegna la Bibbia - “poichè i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le mie vie le vostre vie, dice il Signore” (Isaia 55:8). Difatti la giustizia di Dio “ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le (cosiddette) savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le (cosiddette) forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle (che credono) che sono, affinchè nessuna (giustizia carnale) carne si glori alla sua presenza” (1°Cor. 1:26-29). Insomma, “solo Dio è Buono” e solo Lui è tutto Giusto; e l'unica maniera d'essere migliori di “questi bigotti religiosi” (che fanno tutto questo casino e fa si che Dio vien disprezzato dal mondo) è di avere la giustizia di Cristo.

nomeutente
01-11-12, 18:07
Riguardo alla giustizia di Dio, chissà cosa ne pensa il buon Dio riguardo alla suscettibilità dei religiosi "bigotti" odierno per qualche vignette ed altro. Mi veniva in mente che cosa gli farebbero a Gesù se dicesse loro - “in verità vi dico che i pubblicani (e gli ubriaconi) le prostitute vi precedono nel regno di Dio” (Mt. 21:31). Di certo che la giustizia di Dio va oltre la carnalità dell'uomo e del legalismo religioso con tutte le sue tradizioni che lo accompagnano. Ed è vero, che il modo che Dio ha di vedere le cose, di solito è ben diverso dal nostro e sopratutto dai religiosi (bigotti), come insegna la Bibbia - “poichè i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le mie vie le vostre vie, dice il Signore” (Isaia 55:8). Difatti la giustizia di Dio “ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le (cosiddette) savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le (cosiddette) forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle (che credono) che sono, affinchè nessuna (giustizia carnale) carne si glori alla sua presenza” (1°Cor. 1:26-29). Insomma, “solo Dio è Buono” e solo Lui è tutto Giusto; e l'unica maniera d'essere migliori di “questi bigotti religiosi” (che fanno tutto questo casino e fa si che Dio vien disprezzato dal mondo) è di avere la giustizia di Cristo.

Fu uno dei primi insegnamenti che Gesù diede ai suoi discepoli.

Matteo 5:20
Perciocchè io vi dico che se la vostra giustizia non abbonda più che quella degli Scribi e de' Farisei, voi non entrerete punto nel regno de' cieli.

V'è un particolare in quell'abbonda, non credi?

solocristiano
02-11-12, 18:11
Fu uno dei primi insegnamenti che Gesù diede ai suoi discepoli.

Matteo 5:20
Perciocchè io vi dico che se la vostra giustizia non abbonda più che quella degli Scribi e de' Farisei, voi non entrerete punto nel regno de' cieli.

V'è un particolare in quell'abbonda, non credi?

Non può che essere l'abbondanza dell'Amore di Cristo.

nomeutente
04-11-12, 22:45
Non può che essere l'abbondanza dell'Amore di Cristo.

Senz'altro nell'amore di Dio c'è verità, giustizia ed ogni cosa buona.

In riferimento al nostro passo credo proprio Gesù voglia fare presente che v'è una netta differenza tra la giustizia dei figliuoli degli uomini e la giustizia dei figliuoli di Dio.

Più in generale tra la giustizia ricercata da coloro che praticano la legge e la morale, e la giustizia che è nella grazia, nel perdono e nella libertà che Dio dona in Cristo.

In linea con quanto scritto in Matteo 5:20 e con le tue osservazioni di apertura riporto un'altro passo.

Matteo 6:1
Guardatevi dal praticare la vostra giustizia nel cospetto degli uomini, per esser da loro riguardati; altrimenti, voi non ne avrete premio appo il Padre vostro, che è ne' cieli.

solocristiano
05-11-12, 17:40
Senz'altro nell'amore di Dio c'è verità, giustizia ed ogni cosa buona.

In riferimento al nostro passo credo proprio Gesù voglia fare presente che v'è una netta differenza tra la giustizia dei figliuoli degli uomini e la giustizia dei figliuoli di Dio.

Più in generale tra la giustizia ricercata da coloro che praticano la legge e la morale, e la giustizia che è nella grazia, nel perdono e nella libertà che Dio dona in Cristo.

In linea con quanto scritto in Matteo 5:20 e con le tue osservazioni di apertura riporto un'altro passo.

Matteo 6:1
Guardatevi dal praticare la vostra giustizia nel cospetto degli uomini, per esser da loro riguardati; altrimenti, voi non ne avrete premio appo il Padre vostro, che è ne' cieli.


Sì, “quella dal praticare la vostra giustizia” è la grande questione religiosa (come pure non religiosa) di sempre - delle opere o fede, legge o grazia, Israele o la Chiesa, noi o Cristo, l'io o Dio, salario o dono, la carne o lo Spirito. Difatti, il primo che ha “praticato la propria giustizia” fu una persona molto religiosa - Caino, che uccise Abele – un semplice uomo che confidava semplicemente nell'amore di Dio. Disgraziatamente questa brutta storia (“dal praticare la vostra giustizia”) va avanti anche oggi, di sentirsi migliore di Dio stesso e della sua Parola.

nomeutente
05-11-12, 22:49
Sì, “quella dal praticare la vostra giustizia” è la grande questione religiosa (come pure non religiosa) di sempre - delle opere o fede, legge o grazia, Israele o la Chiesa, noi o Cristo, l'io o Dio, salario o dono, la carne o lo Spirito. Difatti, il primo che ha “praticato la propria giustizia” fu una persona molto religiosa - Caino, che uccise Abele – un semplice uomo che confidava semplicemente nell'amore di Dio. Disgraziatamente questa brutta storia (“dal praticare la vostra giustizia”) va avanti anche oggi, di sentirsi migliore di Dio stesso e della sua Parola.

Uno degli insegnamenti di Gesù che non di rado mi capita di ritrovare è questo:

Matteo 7:22-23
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni? Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d'iniquità.

Quando si perde il senso della salvezza che ci è donata gratuitamente, in Cristo, e si dimentica l'importanza di restare in questo fondamento di grazia, è facile incamminarsi per altre vie.

Fino ad arrivare a presentarsi davanti a Dio forti della propria giustizia, con vanto e meriti circa opere e fatti che nulla hanno a che fare col suo sovrano volere.

Cosa dici circa quel "non vi conobbi giammai", "non vi ho mai conosciuti"?

solocristiano
06-11-12, 18:23
Uno degli insegnamenti di Gesù che non di rado mi capita di ritrovare è questo:

Matteo 7:22-23
Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni? Ma io allora protesterò loro: Io non vi conobbi giammai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d'iniquità.

Quando si perde il senso della salvezza che ci è donata gratuitamente, in Cristo, e si dimentica l'importanza di restare in questo fondamento di grazia, è facile incamminarsi per altre vie.

Fino ad arrivare a presentarsi davanti a Dio forti della propria giustizia, con vanto e meriti circa opere e fatti che nulla hanno a che fare col suo sovrano volere.

Cosa dici circa quel "non vi conobbi giammai", "non vi ho mai conosciuti"?

Beh, “il Signore conosce quelli che son suoi”, come il pastore conosce le sue pecore. Ci sono alcuni che usano il Suo Nome per il “loro regno” e non per il “regno di Dio”; come dice la Scrittura – (tanti) “cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesù” (Fil. 2:21).
Oppure “non vi conobbi giammai” Perchè “quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un cembalo squillante. E anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza (come l'uomo d'oggi cerca) e avessi la fede da trasportare i monti, ma non ho AMORE, non sono NULLA (non mi fa felice!). E se poi, spendessi tutte le mie belle facoltà (o buone opere) per nutrire i poveri ecc..., ma non ho amore (per la gloria dell'Amore = alla gloria di Dio, Padre nostro), ebbene tutto questo niente mi serve (per il regno di Dio, ma per me stesso!) 1°Corinzi 13. Insomma è l'Amore la cosa più importante, perchè l'Amore è la Religione che Gesù stesso ha insegnato, la Buona Novella che Dio è Amore (1°Gv.4:8). - “ama Dio... e ama il tuo prossimo come te stesso... da questi 2 semplici comandamenti dipendono TUTTA la legge e i profeti” (Matteo 22: 37-40). Cosa vogliamo di più di questa LEGGE, di questi 2 Comandamenti che messi assieme è l'intera Bibbia – AMORE!
Ebbene, penso che sia questo che mancava a coloro ai quali Gesù disse - “non vi conobbi giammai”.

nomeutente
07-11-12, 18:17
Beh, “il Signore conosce quelli che son suoi”, come il pastore conosce le sue pecore. Ci sono alcuni che usano il Suo Nome per il “loro regno” e non per il “regno di Dio”; come dice la Scrittura – (tanti) “cercano i loro propri interessi e non le cose di Cristo Gesù” (Fil. 2:21).
Oppure “non vi conobbi giammai” Perchè “quand'anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore, divento un cembalo squillante. E anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza (come l'uomo d'oggi cerca) e avessi la fede da trasportare i monti, ma non ho AMORE, non sono NULLA (non mi fa felice!). E se poi, spendessi tutte le mie belle facoltà (o buone opere) per nutrire i poveri ecc..., ma non ho amore (per la gloria dell'Amore = alla gloria di Dio, Padre nostro), ebbene tutto questo niente mi serve (per il regno di Dio, ma per me stesso!) 1°Corinzi 13. Insomma è l'Amore la cosa più importante, perchè l'Amore è la Religione che Gesù stesso ha insegnato, la Buona Novella che Dio è Amore (1°Gv.4:8). - “ama Dio... e ama il tuo prossimo come te stesso... da questi 2 semplici comandamenti dipendono TUTTA la legge e i profeti” (Matteo 22: 37-40). Cosa vogliamo di più di questa LEGGE, di questi 2 Comandamenti che messi assieme è l'intera Bibbia – AMORE!
Ebbene, penso che sia questo che mancava a coloro ai quali Gesù disse - “non vi conobbi giammai”.

Riprendo quanto riporta "in parallelo" l'evangelista Luca.

Luca 13:25-27
Ora, da che il padron della casa si sarà levato, ed avrà serrato l'uscio, voi allora, stando difuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, Signore, aprici. Ed egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d'onde voi siate. Allora prenderete a dire: Noi abbiam mangiato, e bevuto in tua presenza; e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dirà: Io vi dico che non so d'onde voi siate; dipartitevi da me, voi tutti gli operatori d'iniquità.

Questi passi credo lascino trasparire qualche altro particolare.

Anche questi tali, infatti, lasciati fuori, fermamente convinti della bontà del loro giusto operare, vantano pretese circa l'aver trascorso insieme al Signore momenti conviviali, predicazioni di piazza e quant'altro.

La risposta del Signore in questo caso è leggermente differente: "Io non so d'onde voi siate", "Io vi dico che non so d'onde voi siate".

E' chiaro che Dio Padre conosce tutte le cose, anzi, le conosce prima che queste vengano all'esistenza, le preconosce, tutte le creature sono nude e scoperte agli occhi suoi.

E' altresì chiaro che il suo amore e la sua grazia eterna sono offerte incondizionatamente ad ogni creatura.

Verrebbe da chiedersi allora, con riverenza, come mai, nonostante Egli ami e conosca ogni cosa, fa queste dichiarazioni "Io non so d'onde voi siate", "Io vi dico che non so d'onde voi siate", "Io non vi conobbi giammai"?

solocristiano
08-11-12, 17:27
Riprendo quanto riporta "in parallelo" l'evangelista Luca.

Luca 13:25-27
Ora, da che il padron della casa si sarà levato, ed avrà serrato l'uscio, voi allora, stando difuori, comincerete a picchiare alla porta, dicendo: Signore, Signore, aprici. Ed egli, rispondendo, vi dirà: Io non so d'onde voi siate. Allora prenderete a dire: Noi abbiam mangiato, e bevuto in tua presenza; e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dirà: Io vi dico che non so d'onde voi siate; dipartitevi da me, voi tutti gli operatori d'iniquità.

Questi passi credo lascino trasparire qualche altro particolare.

Anche questi tali, infatti, lasciati fuori, fermamente convinti della bontà del loro giusto operare, vantano pretese circa l'aver trascorso insieme al Signore momenti conviviali, predicazioni di piazza e quant'altro.

La risposta del Signore in questo caso è leggermente differente: "Io non so d'onde voi siate", "Io vi dico che non so d'onde voi siate".

E' chiaro che Dio Padre conosce tutte le cose, anzi, le conosce prima che queste vengano all'esistenza, le preconosce, tutte le creature sono nude e scoperte agli occhi suoi.

E' altresì chiaro che il suo amore e la sua grazia eterna sono offerte incondizionatamente ad ogni creatura.

Verrebbe da chiedersi allora, con riverenza, come mai, nonostante Egli ami e conosca ogni cosa, fa queste dichiarazioni "Io non so d'onde voi siate", "Io vi dico che non so d'onde voi siate", "Io non vi conobbi giammai"?

mi è venuto alla mente il passo quando Gesù dice: "nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira.. E diceva - per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre mio" (Gv.6:44,65). Insomma, Gesù è Dio (Figlio) e conosce ogni cosa, sa chi siamo e chi li sta mandando da lui per essere salvati, e chi va da lui per tutt'altro motivo. Ed ecco perchè nella Sua preghiera al Padre dice: "io prego per loro (quelli che credono che Gesù è il Cristo, il Salvatore del mondo), non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, PERCHE' SONO TUOI" (GV. !7:9). Per questo noi che amiamo Gesù ci rivolgiamo a Dio come "Padre nostro", perchè siamo suoi prima ancora della creazione del mondo; e quando abbiamo udito la voce del "buon Pastore" (mandato dal Padre) l'abbiamo accolta perchè "noi sappiamo d'onde viene". Ma quelli del mondo ascoltano la "voce del mondo", perciò il Signore dice loro: "io non so d'onde voi siate e non vi conobbi giammai".

nomeutente
12-11-12, 16:42
mi è venuto alla mente il passo quando Gesù dice: "nessuno può venire a me, se il Padre che mi ha mandato non lo attira.. E diceva - per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è dato dal Padre mio" (Gv.6:44,65). Insomma, Gesù è Dio (Figlio) e conosce ogni cosa, sa chi siamo e chi li sta mandando da lui per essere salvati, e chi va da lui per tutt'altro motivo. Ed ecco perchè nella Sua preghiera al Padre dice: "io prego per loro (quelli che credono che Gesù è il Cristo, il Salvatore del mondo), non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, PERCHE' SONO TUOI" (GV. !7:9). Per questo noi che amiamo Gesù ci rivolgiamo a Dio come "Padre nostro", perchè siamo suoi prima ancora della creazione del mondo; e quando abbiamo udito la voce del "buon Pastore" (mandato dal Padre) l'abbiamo accolta perchè "noi sappiamo d'onde viene". Ma quelli del mondo ascoltano la "voce del mondo", perciò il Signore dice loro: "io non so d'onde voi siate e non vi conobbi giammai".

Evidenzio un altro particolare.

E cioè quello che le parole del Signore sono indirizzate a comitive, associazioni, società o semplici gruppi di persone.

In entrambi i riferimenti scritturali infatti, è usato il plurale.

Il Signore da una parte, molti altri dall'altra.

V'è un'obiezione da fare però, rispetto a quello che affermi.

Taluni che vantano pretese circa l'ingresso nella casa del Padre non sembrano affatto appartenenti alla generalità dei figliuoli di questo mondo.

Anzi, da quanto affermano loro stessi potrebbero ben definirsi persone molto religiose, seppur nei fatti "cristiani nominali".

"non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni?"

"noi abbiam mangiato, e bevuto in tua presenza; e tu hai insegnato nelle nostre piazze"

La chiave di lettura della grave risposta del Signore credo vada ripescata in altro.

A dispetto delle reputazioni o posizioni di etica e morale dei tali "rimasti fuori", sono di certo aiuto le tue prime considerazioni.

solocristiano
13-11-12, 19:08
Evidenzio un altro particolare.

E cioè quello che le parole del Signore sono indirizzate a comitive, associazioni, società o semplici gruppi di persone.

In entrambi i riferimenti scritturali infatti, è usato il plurale.

Il Signore da una parte, molti altri dall'altra.

V'è un'obiezione da fare però, rispetto a quello che affermi.

Taluni che vantano pretese circa l'ingresso nella casa del Padre non sembrano affatto appartenenti alla generalità dei figliuoli di questo mondo.

Anzi, da quanto affermano loro stessi potrebbero ben definirsi persone molto religiose, seppur nei fatti "cristiani nominali".

"non abbiam noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciati demoni, e fatte, in nome tuo, molte potenti operazioni?"

"noi abbiam mangiato, e bevuto in tua presenza; e tu hai insegnato nelle nostre piazze"

La chiave di lettura della grave risposta del Signore credo vada ripescata in altro.

A dispetto delle reputazioni o posizioni di etica e morale dei tali "rimasti fuori", sono di certo aiuto le tue prime considerazioni.

Pensavo che a parte tutte le speculazioni che si possono fare su passi del genere, una cosa è sicura per me, come m'insegna la Scrittura - che il buon Padre Celeste "il Signore non vede (anzi vede con raggi X) come vede l'uomo; l'uomo infatti guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore" (1°Samuele 16:7). Come sempre, è una questione d'amore, giacchè il nostro Dio è Amore; e tutto quello che si fa nel Suo Nome "in opere o parole" deve essere fatto con il suo Spirito che vive nel "cuor nostro", che porta vita alla gloria Sua, al bene nostro e del nostro prossimo. Lo stesso Giuda aveva mangiato, bevuto e vissuto parecchio tempo con il Signore, ma non aveva capito che Lui "non era di questo mondo", ed ecco quello che lo ostacolava e ostacola diversi cristiani anche oggi: che non siamo (più), nè apparteniamo più a questo mondo, ed è per quello che siamo di passaggio e pellegrini quaggiù.

nomeutente
13-11-12, 22:45
Pensavo che a parte tutte le speculazioni che si possono fare su passi del genere, una cosa è sicura per me, come m'insegna la Scrittura - che il buon Padre Celeste "il Signore non vede (anzi vede con raggi X) come vede l'uomo; l'uomo infatti guarda all'apparenza, ma il Signore guarda al cuore" (1°Samuele 16:7). Come sempre, è una questione d'amore, giacchè il nostro Dio è Amore; e tutto quello che si fa nel Suo Nome "in opere o parole" deve essere fatto con il suo Spirito che vive nel "cuor nostro", che porta vita alla gloria Sua, al bene nostro e del nostro prossimo. Lo stesso Giuda aveva mangiato, bevuto e vissuto parecchio tempo con il Signore, ma non aveva capito che Lui "non era di questo mondo", ed ecco quello che lo ostacolava e ostacola diversi cristiani anche oggi: che non siamo (più), nè apparteniamo più a questo mondo, ed è per quello che siamo di passaggio e pellegrini quaggiù.

Non parlerei di speculazione anche perchè la realtà dell'ira e del castigo di Dio che cadranno sull'uomo sono ben rappresentate nelle Scritture.

Affermazioni come quella che segue sono molto serie.

Luca 13:28
Quivi sarà il pianto e lo stridor de' denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, e Giacobbe, e tutti i profeti, nel regno di Dio; e che voi ne sarete cacciati fuori.

Non c'è di certo contraddizione nell'amore di Dio che, come ovvio sia, nulla ha a che vedere con l'amore dell'uomo.

Come tu stesso affermi, è soltanto in virtù di quell'amore divino che anche noi possiamo amare, conoscere Dio, portare frutto ed operare in Lui, per la sua gloria, nella sua guida, realizzare conversione, santificazione, nuova vita.

Ed in ciò riceverne giusto premio.

1 Giovanni 4:19
Noi l'amiamo, perciocchè Egli ci ha amati il primo.

Mi piacerebbe continuare a parlarne.

Per parte mia lo farò adducendo qualche esempio piuttosto concreto.

E' noto che i credenti nominatisi "Testimoni di Geova" risultano molto attivi nella diffusione della loro dottrina.

Ai più sarà capitato di vedere queste coppie muoversi per le strade e per le vie, svolgendo ligiamente il proprio compito.

Mi è capitato di chiedere loro, in un'occasione, la ragione di fede per la quale si prodigavano in questa attività.

Mi è stato letto un passo del Vangelo, piuttosto noto:

Marco 16:15
Ed egli disse loro: Andate per tutto il mondo, e predicate l'evangelo ad ogni creatura.

Costoro così, semplicemente, ritengono di conoscere il Signore e di potersi muovere per predicare l'evangelo di Cristo a chiunque.

Un giorno, quando si presenteranno al cospetto del Signore, potrebbero vantarsi di tali attività.

Nei fatti, piuttosto che muovere nella guida dello Spirito Santo e nel mandato del Cristo credo siano palesemente indotti a fare ciò per via delle regole religiose e del consiglio direttivo sul quale è basata la loro fede.

Prima di andare in giro infatti, devono esercitarsi in "domande e risposte", ricevere l'assegnazione di una tale zona territoriale, sottoscrivere i fogli di presenza e rendicondare la "missione compiuta", presentare il lavoro svolto ai più espedienti ed alla congregazione, potendo così crescere anche nel livello di responsabilità.

Tu cosa ne dici? Come giudichi queste cose?

solocristiano
14-11-12, 17:24
Non parlerei di speculazione anche perchè la realtà dell'ira e del castigo di Dio che cadranno sull'uomo sono ben rappresentate nelle Scritture.

Affermazioni come quella che segue sono molto serie.

Luca 13:28
Quivi sarà il pianto e lo stridor de' denti, quando vedrete Abrahamo, Isacco, e Giacobbe, e tutti i profeti, nel regno di Dio; e che voi ne sarete cacciati fuori.

Non c'è di certo contraddizione nell'amore di Dio che, come ovvio sia, nulla ha a che vedere con l'amore dell'uomo.

Come tu stesso affermi, è soltanto in virtù di quell'amore divino che anche noi possiamo amare, conoscere Dio, portare frutto ed operare in Lui, per la sua gloria, nella sua guida, realizzare conversione, santificazione, nuova vita.

Ed in ciò riceverne giusto premio.

1 Giovanni 4:19
Noi l'amiamo, perciocchè Egli ci ha amati il primo.

Mi piacerebbe continuare a parlarne.

Per parte mia lo farò adducendo qualche esempio piuttosto concreto.

E' noto che i credenti nominatisi "Testimoni di Geova" risultano molto attivi nella diffusione della loro dottrina.

Ai più sarà capitato di vedere queste coppie muoversi per le strade e per le vie, svolgendo ligiamente il proprio compito.

Mi è capitato di chiedere loro, in un'occasione, la ragione di fede per la quale si prodigavano in questa attività.

Mi è stato letto un passo del Vangelo, piuttosto noto:

Marco 16:15
Ed egli disse loro: Andate per tutto il mondo, e predicate l'evangelo ad ogni creatura.

Costoro così, semplicemente, ritengono di conoscere il Signore e di potersi muovere per predicare l'evangelo di Cristo a chiunque.

Un giorno, quando si presenteranno al cospetto del Signore, potrebbero vantarsi di tali attività.

Nei fatti, piuttosto che muovere nella guida dello Spirito Santo e nel mandato del Cristo credo siano palesemente indotti a fare ciò per via delle regole religiose e del consiglio direttivo sul quale è basata la loro fede.

Prima di andare in giro infatti, devono esercitarsi in "domande e risposte", ricevere l'assegnazione di una tale zona territoriale, sottoscrivere i fogli di presenza e rendicondare la "missione compiuta", presentare il lavoro svolto ai più espedienti ed alla congregazione, potendo così crescere anche nel livello di responsabilità.

Tu cosa ne dici? Come giudichi queste cose?

Caro fratello nel Signore, la speculazione che intendevo era che io non posso andare oltre quello che la scrittura mi dice (tramite lo Spirito). Mi spiego, è vero che ci sono questi passi di condanna verso gli increduli o verso gli scribi e farisei (di ieri ed altrettanto oggi), ma è altrettanto vero che dobbiamo prendere la Scrittura tutta e non solo un passo, un capitolo, ma tutto il suo insieme. Un esempio è il passo del “fariseo ed il pubblicano” il Signore li suona di brutto (ai farisei) e li manda a quel paese loro (l'inferno), ma in un altro passo Gesù dice loro - “in verità vi dico che i pubblicani e le meretrici vi procedono nel regno dei cieli”; non dice li procedono per l'inferno, ma per il cielo. E' questo che mi fa pensare che un bel giorno, o in questa o nell'altra (dopo i tormenti e stridor di denti che avranno passato) arriverà anche per loro tutti quel benedetto giorno (di qua o di là ) “nel Nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio (anche all'inferno) e ogni lingua (se non qua, sarà di là ) confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria (dell'Amore infallibile) di Dio Padre... Perchè “Dio non vuole che NESSUNO perisca (per sempre), ma che TUTTI (anche quelli dello “stridore di denti”) giungano a ravvedersi... Perchè il Buon Dio “vuole che TUTTI gli uomini siano salvati” (Fil. 2:10,11. 2°Pt. 3:9. 1°Tim. 2:4).
Insomma, a tutto c'è una fine, ma la Misericordia di Dio dura nei secoli dei secoli, e tanto più il Suo Amore e Perdono non finiscono mai; giacchè il prezioso “sangue di Gesù copre tutti i nostri peccati”, passati, presenti e futuri.
Così la risposta - sul come giudichi queste cose? E' come sempre quello che mi indica la Parola di Dio: “non giudicate nulla prima del tempo, finchè sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre e MANIFESTERA' i consigli dei CUORI, e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio” (1°Corinzi 4: 5).

nomeutente
14-11-12, 20:03
Caro fratello nel Signore, la speculazione che intendevo era che io non posso andare oltre quello che la scrittura mi dice (tramite lo Spirito). Mi spiego, è vero che ci sono questi passi di condanna verso gli increduli o verso gli scribi e farisei (di ieri ed altrettanto oggi), ma è altrettanto vero che dobbiamo prendere la Scrittura tutta e non solo un passo, un capitolo, ma tutto il suo insieme. Un esempio è il passo del “fariseo ed il pubblicano” il Signore li suona di brutto (ai farisei) e li manda a quel paese loro (l'inferno), ma in un altro passo Gesù dice loro - “in verità vi dico che i pubblicani e le meretrici vi procedono nel regno dei cieli”; non dice li procedono per l'inferno, ma per il cielo. E' questo che mi fa pensare che un bel giorno, o in questa o nell'altra (dopo i tormenti e stridor di denti che avranno passato) arriverà anche per loro tutti quel benedetto giorno (di qua o di là ) “nel Nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio (anche all'inferno) e ogni lingua (se non qua, sarà di là ) confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria (dell'Amore infallibile) di Dio Padre... Perchè “Dio non vuole che NESSUNO perisca (per sempre), ma che TUTTI (anche quelli dello “stridore di denti”) giungano a ravvedersi... Perchè il Buon Dio “vuole che TUTTI gli uomini siano salvati” (Fil. 2:10,11. 2°Pt. 3:9. 1°Tim. 2:4).
Insomma, a tutto c'è una fine, ma la Misericordia di Dio dura nei secoli dei secoli, e tanto più il Suo Amore e Perdono non finiscono mai; giacchè il prezioso “sangue di Gesù copre tutti i nostri peccati”, passati, presenti e futuri.
Così la risposta - sul come giudichi queste cose? E' come sempre quello che mi indica la Parola di Dio: “non giudicate nulla prima del tempo, finchè sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre e MANIFESTERA' i consigli dei CUORI, e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio” (1°Corinzi 4: 5).

Il Signore ci chiama senz'altro a giudicare le cose, discernere, conoscere.

Ci doni luce in ciò nella consapevolezza che a Lui spetta l'ultima parola, essendo l'onnipotente, il giusto giudice, il Signore di ogni grazia e misericordia.

Proseguo.

Prova a pensare a te stesso, come ad un ricco sovrano, proprietario di un regno.

Tanto desideroso di far sì che altri e molti altri, poveri ed indegni, entrino nella tua ricchezza, gioia ed abbondanza.

E per far ciò doni il meglio di te, fai di tutto affinchè ciò possa realizzarsi per sempre.

Cosa diresti a quei tali che, usando il tuo nome in vano, portano invece avanti i loro traffici ed i loro interessi, propagandando la loro causa piuttosto che la tua?

Daresti loro libero accesso nella tua casa dopo che ne hanno cercato di impedire l'ingresso a tanti altri?

Daresti merito al loro averci saputo fare piuttosto che a ciò che tu hai fatto?

Li onoreresti per via della loro giustizia invece che per la tua?

solocristiano
15-11-12, 17:08
Il Signore ci chiama senz'altro a giudicare le cose, discernere, conoscere.

Ci doni luce in ciò nella consapevolezza che a Lui spetta l'ultima parola, essendo l'onnipotente, il giusto giudice, il Signore di ogni grazia e misericordia.

Proseguo.

Prova a pensare a te stesso, come ad un ricco sovrano, proprietario di un regno.

Tanto desideroso di far sì che altri e molti altri, poveri ed indegni, entrino nella tua ricchezza, gioia ed abbondanza.

E per far ciò doni il meglio di te, fai di tutto affinchè ciò possa realizzarsi per sempre.

Cosa diresti a quei tali che, usando il tuo nome in vano, portano invece avanti i loro traffici ed i loro interessi, propagandando la loro causa piuttosto che la tua?

Daresti loro libero accesso nella tua casa dopo che ne hanno cercato di impedire l'ingresso a tanti altri?

Daresti merito al loro averci saputo fare piuttosto che a ciò che tu hai fatto?

Li onoreresti per via della loro giustizia invece che per la tua?

ICapisco quel che vuoi dire, ma io non posso basare le cose del regno di Dio sul mio personale pensiero (naturale), ma su quello che la parola di Dio insegna. Difatti, Essa dice: “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le mie vie sono le vostre vie, dice il Signore”. Ora prima di rispondere alla tua domanda, vorrei porti anch'io una domanda: se fosti stato al posto del Signore, avresti agito come agì il buon Padre verso il figlio prodigo?
Beh, io posso rispondere: da parte mia, di sicuro no! Perciò quello che tu mi chiedi sopra, la mia risposta come peccatore o meglio ancora come uomo nato nel peccato, perciò per natura contro lo Spirito d'Amore di Dio e “in inimicizia contro Dio” è: secondo la mia giustizia “carnale” di sicuro è no!
Ma ora vediamo ciò che il Padre buono risponde a me che ho giudicato quelli di cui tu mi parli.
Ebbene, nessuno è più ricco del Signore, giusto? Ti faccio un'altra domanda: non siamo stati noi tutti come il figliol prodigo? Che fece quel poco di buono (che siam tutti)? Non fece più o meno come quelli del tuo racconto? Beh, io potrei benissimo essere uno di quei disgraziati di cui sopra, se il buon Padre non mi avesse aspettato con le sue amorevoli braccia aperte per riaccogliermi di nuovo a casa, e di questo ne sono pienamente consapevole. Così, quel che è capitato a me, può benissimo se non sicuramente capiterà a qualsiasi peccatore che ne ha avuto abbastanza delle ghiande dei porci; difatti il cielo è pieno di “peccatori come me”, che come dice il pure santo apostolo Paolo, “IO NE SONO IL PRIMO” di questi! Perciò se questi “disgraziati” di qui sopra sono dei “figlioli prodighi”, presto o tardi si sveglieranno anche loro; e come ha fatto ognuno di noi che il buon Dio ha salvati, torneranno di corsa alla casa del Padre.
Così, se non è stato troppo tardi per un disgraziato come me, di certo non lo sarà per nessun'altra anima; qual è la gravità del suo peccato, DIO LO VUOL SALVARE, “PERCHE' DIO NON VUOLE CHE ALCUNO PERISCA, MA CHE TUTTI VENGANO A RAVVEDIMENTO” (2°Pietro 3:9).

nomeutente
15-11-12, 17:41
ICapisco quel che vuoi dire, ma io non posso basare le cose del regno di Dio sul mio personale pensiero (naturale), ma su quello che la parola di Dio insegna. Difatti, Essa dice: “i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le mie vie sono le vostre vie, dice il Signore”. Ora prima di rispondere alla tua domanda, vorrei porti anch'io una domanda: se fosti stato al posto del Signore, avresti agito come agì il buon Padre verso il figlio prodigo?
Beh, io posso rispondere: da parte mia, di sicuro no! Perciò quello che tu mi chiedi sopra, la mia risposta come peccatore o meglio ancora come uomo nato nel peccato, perciò per natura contro lo Spirito d'Amore di Dio e “in inimicizia contro Dio” è: secondo la mia giustizia “carnale” di sicuro è no!
Ma ora vediamo ciò che il Padre buono risponde a me che ho giudicato quelli di cui tu mi parli.
Ebbene, nessuno è più ricco del Signore, giusto? Ti faccio un'altra domanda: non siamo stati noi tutti come il figliol prodigo? Che fece quel poco di buono (che siam tutti)? Non fece più o meno come quelli del tuo racconto? Beh, io potrei benissimo essere uno di quei disgraziati di cui sopra, se il buon Padre non mi avesse aspettato con le sue amorevoli braccia aperte per riaccogliermi di nuovo a casa, e di questo ne sono pienamente consapevole. Così, quel che è capitato a me, può benissimo se non sicuramente capiterà a qualsiasi peccatore che ne ha avuto abbastanza delle ghiande dei porci; difatti il cielo è pieno di “peccatori come me”, che come dice il pure santo apostolo Paolo, “IO NE SONO IL PRIMO” di questi! Perciò se questi “disgraziati” di qui sopra sono dei “figlioli prodighi”, presto o tardi si sveglieranno anche loro; e come ha fatto ognuno di noi che il buon Dio ha salvati, torneranno di corsa alla casa del Padre.
Così, se non è stato troppo tardi per un disgraziato come me, di certo non lo sarà per nessun'altra anima; qual è la gravità del suo peccato, DIO LO VUOL SALVARE, “PERCHE' DIO NON VUOLE CHE ALCUNO PERISCA, MA CHE TUTTI VENGANO A RAVVEDIMENTO” (2°Pietro 3:9).

Ma infatti, l'apertura ed il tempo di grazia che Dio Padre offre incondizionatamente, per Sua stessa natura, ad ogni uomo, è fuori discussione; Egli è fedele con se stesso.

Volesse il Signore rallegrarci nel vedere altri e molti altri aggiungersi alle Sue schiere gloriose, alle moltitudini festanti raccolte e raccoglientesi in cielo per le nozze all'Agnello.

Sta di fatto che la maggior parte degli uomini di ogni tempo sono riservati ad altra destinazione.

E' in questo tempo di grazia infatti, mentre che siamo in terra, che il Signore ci chiama a riconoscere che la nostra salvezza e la nostra giustizia sono in Cristo ed in Lui solo, Colui che, purissimo ed innocente, è stato schiacciato dall'ira di Dio per aver deciso nel consiglio divino di farsi nostro garante, nostro avvocato, nostro intercessore.

E' Dio stesso che sacrifica il meglio di sè, che ci mostra il Suo amore scendendo nelle parti più basse della terra, della morte e dell'inferno per operare salvezza compiuta in coloro che fidano in Lui, che sono Suoi.

Per questo è necessario sottolineare che senza quella giustizia, procedente dalla fede nell'Unigenito Figlio di Dio, arca di salvezza, vano è ogni fare, non v'è alcun altro scampo.

Certo, forse potrebbe risultare poco gradevole evidenziare alcune cose, ma senz'altro non è bene nascondere quelle che sono parti ben chiare del consiglio di Dio e della chiamata a ravvedimento ed a nuova vita che Egli indirizza ad ogni uomo.

Il destino dell'uomo non ha via di redenzione all'infuori di Cristo.

Apocalisse 19:20
Ma la bestia fu presa, e con lei il falso profeta, che avea fatti i segni davanti ad essa, co' quali egli avea sedotti quelli che aveano preso il marchio della bestia, e quelli che aveano adorata la sua immagine; questi due furon gettati vivi nello stagno del fuoco ardente di zolfo.

Apocalisse 20:10
E il Diavolo, che le ha sedotte, sarà gettato nello stagno del fuoco, e dello zolfo, dove è la bestia, e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, ne' secoli de' secoli.

Apocalisse 20:15
E se alcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno del fuoco.

Apocalisse 21:8
Ma, quant'è a' codardi, ed agl'increduli, ed a' peccatori, ed agli abbominevoli, ed a' micidiali, ed a' fornicatori, ed a' maliosi, ed agli idolatri, ed a tutti i mendaci, la parte loro sarà nello stagno ardente di fuoco, e di zolfo, che è la morte seconda.

solocristiano
16-11-12, 18:07
Ma infatti, l'apertura ed il tempo di grazia che Dio Padre offre incondizionatamente, per Sua stessa natura, ad ogni uomo, è fuori discussione; Egli è fedele con se stesso.

Volesse il Signore rallegrarci nel vedere altri e molti altri aggiungersi alle Sue schiere gloriose, alle moltitudini festanti raccolte e raccoglientesi in cielo per le nozze all'Agnello.

Sta di fatto che la maggior parte degli uomini di ogni tempo sono riservati ad altra destinazione.

E' in questo tempo di grazia infatti, mentre che siamo in terra, che il Signore ci chiama a riconoscere che la nostra salvezza e la nostra giustizia sono in Cristo ed in Lui solo, Colui che, purissimo ed innocente, è stato schiacciato dall'ira di Dio per aver deciso nel consiglio divino di farsi nostro garante, nostro avvocato, nostro intercessore.

E' Dio stesso che sacrifica il meglio di sè, che ci mostra il Suo amore scendendo nelle parti più basse della terra, della morte e dell'inferno per operare salvezza compiuta in coloro che fidano in Lui, che sono Suoi.

Per questo è necessario sottolineare che senza quella giustizia, procedente dalla fede nell'Unigenito Figlio di Dio, arca di salvezza, vano è ogni fare, non v'è alcun altro scampo.

Certo, forse potrebbe risultare poco gradevole evidenziare alcune cose, ma senz'altro non è bene nascondere quelle che sono parti ben chiare del consiglio di Dio e della chiamata a ravvedimento ed a nuova vita che Egli indirizza ad ogni uomo.

Il destino dell'uomo non ha via di redenzione all'infuori di Cristo.

Apocalisse 19:20
Ma la bestia fu presa, e con lei il falso profeta, che avea fatti i segni davanti ad essa, co' quali egli avea sedotti quelli che aveano preso il marchio della bestia, e quelli che aveano adorata la sua immagine; questi due furon gettati vivi nello stagno del fuoco ardente di zolfo.

Apocalisse 20:10
E il Diavolo, che le ha sedotte, sarà gettato nello stagno del fuoco, e dello zolfo, dove è la bestia, e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, ne' secoli de' secoli.

Apocalisse 20:15
E se alcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno del fuoco.

Apocalisse 21:8
Ma, quant'è a' codardi, ed agl'increduli, ed a' peccatori, ed agli abbominevoli, ed a' micidiali, ed a' fornicatori, ed a' maliosi, ed agli idolatri, ed a tutti i mendaci, la parte loro sarà nello stagno ardente di fuoco, e di zolfo, che è la morte seconda.


Guarda fratello caro, io non voglio contraddire le tue osservazioni sul “giusto giudizio di Dio” sui malvagi, ma vedo che la Scrittura non si ferma solo al giudizio e la conseguenza che porta all'inferno. Ma quel che vedo nella Scrittura che c'è un fine anche per il castigo di queste anime malvagie; vedi dice: “..questi DUE (cioè la bestia è il falso profeta che aveva sedotti, (ancora una volta, quei disgraziati) furon gettati..nel fuoco..” (Apc.19:20). Perciò nello stagno son gettati solo la bestia e il falso profeta. Poi lo ripete di nuovo in Apc.20:10, “ e il diavolo..e il falso profeta saranno tormentati..nei secoli dei secoli”. Ma anche qua non dice niente dei “disgraziati” a parte che sono stati ancora una volta ingannati. Poi c'è Apc.20:15 che “se alcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno del fuoco”. Beh, non dice che sono stati gettati TUTTI nel fuoco, ma dice: “E se alcuno NON fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”. Qua sembra fare una divisione, tra quelli che si meritano a far compagnia alla trinità del diavolo (cioè il porco diavolo, la porca bestia e il suo falso profeta) e quelli che non si meritano di finire all'inferno (anche se non sono salvati). Insomma, i più empi quelli che hanno rigettato in tutti sensi (nel senso persino di vederlo e toccarlo, come è successo a Tommaso) Cristo, questi “non furono trovati nel libro” perciò finiscono all'inferno, questo è il castigo per i peggiori. Ora tu penserai – è gli altri che non sono salvati dove li manda il Signore? Ebbene se non ti fermi al solo “giudizio del trono bianco” ma vai avanti su quello che Giovanni vede nel suo viaggio “oltre il tempo”, parla anche di loro e anche di noi (i salvati dalla Grazia amorevole del Padre). E se leggi bene (con amore la sua Parola) sarai sorpreso che persino l'inferno non è eterno (per “i codardi, agl'increduli, agli abbominevoli, ai micidiali, ai fornicatori, ai maliosi, agli idolatri, i mendaci”), ma di sicuro per il maledetto diavolo e i suoi demoni loro sì, che si meritano l'inferno eterno, perchè loro non sono stati mai ingannati, ma hanno ingannati le creature di Dio.

nomeutente
16-11-12, 20:54
Guarda fratello caro, io non voglio contraddire le tue osservazioni sul “giusto giudizio di Dio” sui malvagi, ma vedo che la Scrittura non si ferma solo al giudizio e la conseguenza che porta all'inferno. Ma quel che vedo nella Scrittura che c'è un fine anche per il castigo di queste anime malvagie; vedi dice: “..questi DUE (cioè la bestia è il falso profeta che aveva sedotti, (ancora una volta, quei disgraziati) furon gettati..nel fuoco..” (Apc.19:20). Perciò nello stagno son gettati solo la bestia e il falso profeta. Poi lo ripete di nuovo in Apc.20:10, “ e il diavolo..e il falso profeta saranno tormentati..nei secoli dei secoli”. Ma anche qua non dice niente dei “disgraziati” a parte che sono stati ancora una volta ingannati. Poi c'è Apc.20:15 che “se alcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno del fuoco”. Beh, non dice che sono stati gettati TUTTI nel fuoco, ma dice: “E se alcuno NON fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”. Qua sembra fare una divisione, tra quelli che si meritano a far compagnia alla trinità del diavolo (cioè il porco diavolo, la porca bestia e il suo falso profeta) e quelli che non si meritano di finire all'inferno (anche se non sono salvati). Insomma, i più empi quelli che hanno rigettato in tutti sensi (nel senso persino di vederlo e toccarlo, come è successo a Tommaso) Cristo, questi “non furono trovati nel libro” perciò finiscono all'inferno, questo è il castigo per i peggiori. Ora tu penserai – è gli altri che non sono salvati dove li manda il Signore? Ebbene se non ti fermi al solo “giudizio del trono bianco” ma vai avanti su quello che Giovanni vede nel suo viaggio “oltre il tempo”, parla anche di loro e anche di noi (i salvati dalla Grazia amorevole del Padre). E se leggi bene (con amore la sua Parola) sarai sorpreso che persino l'inferno non è eterno (per “i codardi, agl'increduli, agli abbominevoli, ai micidiali, ai fornicatori, ai maliosi, agli idolatri, i mendaci”), ma di sicuro per il maledetto diavolo e i suoi demoni loro sì, che si meritano l'inferno eterno, perchè loro non sono stati mai ingannati, ma hanno ingannati le creature di Dio.

Certo che guardo e considero, fratello.

Il Libro della vita è nelle mani possenti di Dio.

In esso sono scritti i nomi di coloro che vivranno nella beatitudine eterna della nuova creazione, nella gloriosa e risplendente Gerusalemme celeste.

I riscattati nel sangue dell'Agnello, salvati in principio di grazia e perseveranti nella fede fino a compiuta salvezza, fino alla fine.

Apocalisse 3:5
Chi vince sarà vestito di veste bianca, ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita; anzi confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio, e nel cospetto de' suoi angeli.

Cosa ti fa pensare che non sia così?

E cioè, che vi sia salvezza anche per coloro il cui nome non sarà trovato scritto nel Libro della vita?

Apocalisse 21:27
E niente d'immondo, o che commetta abbominazione, o falsità, entrerà in lei (la nuova Gerusalemme); ma sol quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.

solocristiano
17-11-12, 18:50
Certo che guardo e considero, fratello.

Il Libro della vita è nelle mani possenti di Dio.

In esso sono scritti i nomi di coloro che vivranno nella beatitudine eterna della nuova creazione, nella gloriosa e risplendente Gerusalemme celeste.

I riscattati nel sangue dell'Agnello, salvati in principio di grazia e perseveranti nella fede fino a compiuta salvezza, fino alla fine.

Apocalisse 3:5
Chi vince sarà vestito di veste bianca, ed io non cancellerò il suo nome dal libro della vita; anzi confesserò il suo nome nel cospetto del Padre mio, e nel cospetto de' suoi angeli.

Cosa ti fa pensare che non sia così?

E cioè, che vi sia salvezza anche per coloro il cui nome non sarà trovato scritto nel Libro della vita?

Apocalisse 21:27
E niente d'immondo, o che commetta abbominazione, o falsità, entrerà in lei (la nuova Gerusalemme); ma sol quelli che sono scritti nel libro della vita dell'Agnello.

Ciò che mi fa pensare che non sia del tutto così, ma che c'è alcune cose un po' diverso se leggiamo bene tutto il contesto della “Gerusalemme celeste insieme i alla nuova terra”, allora si capisce tutto il piano di Dio, sia per quelli scritti nel libro della vita, sia per coloro i cui nomi non son scritti nel libro della vita. Ora un versetto che mi ha dato da pensare è quando dice: “..la morte è l'Ades (Diodati dice l'inferno) restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere” (Apc.20:13). Ora dimmi tu – significa per caso, che alcuni verranno risuscitati dall'inferno o morte ecc.. solo per essere giudicati e RIBUTTATI nelle fiamme di cui sono appena usciti, o di nuovo far loro battere i denti? Giacché poi dice – la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda” (Apc.20:14). Ma che vuol dir tutto questo? E poi riguardo alla Gerusalemme celeste, che vuol dir - “..e le foglie dell'albero (della vita) sono per la guarigione delle nazioni” (Apc. 22:2)? Ma quali nazioni? Se “non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido e dolore, perchè le cose di prima (la malattia e il male) son passate” (Apc.21:4). Appunto, perchè dice: “e niente d'immondo...entrerà in lei..” se la Gerusalemme celeste è sulla nuova terra?
A me vien da pensare che l'interpretazione che la cristianità dice a riguardo di come sarà l'aldilà non quadra con la Parola di Dio.

nomeutente
17-11-12, 19:57
Ciò che mi fa pensare che non sia del tutto così, ma che c'è alcune cose un po' diverso se leggiamo bene tutto il contesto della “Gerusalemme celeste insieme i alla nuova terra”, allora si capisce tutto il piano di Dio, sia per quelli scritti nel libro della vita, sia per coloro i cui nomi non son scritti nel libro della vita. Ora un versetto che mi ha dato da pensare è quando dice: “..la morte è l'Ades (Diodati dice l'inferno) restituirono i morti che erano in loro, ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere” (Apc.20:13). Ora dimmi tu – significa per caso, che alcuni verranno risuscitati dall'inferno o morte ecc.. solo per essere giudicati e RIBUTTATI nelle fiamme di cui sono appena usciti, o di nuovo far loro battere i denti? Giacché poi dice – la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda” (Apc.20:14). Ma che vuol dir tutto questo? E poi riguardo alla Gerusalemme celeste, che vuol dir - “..e le foglie dell'albero (della vita) sono per la guarigione delle nazioni” (Apc. 22:2)? Ma quali nazioni? Se “non ci sarà più la morte, né cordoglio né grido e dolore, perchè le cose di prima (la malattia e il male) son passate” (Apc.21:4). Appunto, perchè dice: “e niente d'immondo...entrerà in lei..” se la Gerusalemme celeste è sulla nuova terra?
A me vien da pensare che l'interpretazione che la cristianità dice a riguardo di come sarà l'aldilà non quadra con la Parola di Dio.

Mentre che il Signore andrà scrivendo nuovi nomi in quel Libro, siamo chiamati a gioirne.

D'altro canto, senza ricevere la grazia di Dio e la nuova creazione che è in Cristo, l'uomo resterà nella condizione di maledizione nella quale è caduto il vecchio Adamo, in una condizione di morte, morte che va sempre più corrompendosi in quella spirale di condanna infernale che è rappresentata nell'ira di Dio e dell'Agnello, nella morte seconda.

Una condizione nella quale, nel tempo in cui ogni ginocchio si piegherà, tutte le creature riconosceranno il giusto giudizio di Dio.

Apocalisse 22:1-2
Poi egli mi mostrò un fiume puro d'acqua di vita, chiaro come cristallo, il qual procedeva dal trono di Dio, e dell'Agnello. In mezzo della piazza della città, e del fiume, corrente di qua e di là, v'era l'albero della vita, che fa dodici frutti, rendendo il suo frutto per ciascun mese; e le frondi dell'albero sono per la guarigione delle genti.

Nei primi due versetti dell'ultimo capitolo dell'Apocalisse è semplicemente rappresentata l'opera di vita e di grazia che procede dal trono di Dio e dell'Agnello, opera che, fuori da ogni spazio temporale, si manifesta in maniera costante ed eterna, in ogni circostanza, per la benedizione delle genti, di coloro che si andranno ad aggiungere alle schiere festanti dei santi.

Resta fermo il fatto che nel Figliuolo di Dio c'è stata, c'è e ci sarà salvezza da una parte, condanna dall'altra.

Giovanni 3:16-21
Perciocchè Iddio ha tanto amato il mondo, ch'Egli ha dato il suo unigenito Figliuolo, acciocchè chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. Poichè Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo, acciocchè condanni il mondo, anzi, acciocchè il mondo sia salvato per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non sarà condannato, ma chi non crede già è condannato, perciocchè non ha creduto nel nome dell'unigenito Figliuol di Dio. Or questa è la condannazione: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amate le tenebre più che la luce, perciocchè le loro opere erano malvage. Poichè chiunque fa cose malvage odia la luce, e non viene alla luce, acciocchè le sue opere non sieno palesate. Ma colui che fa opere di verità viene alla luce, acciocchè le opere sue sieno manifestate, perciocchè son fatte in Dio.

Riguardo a quella che tu definisci come "l'interpretazione data dalla cristianità" lascerei un attimo correre anche perchè si andrebbe in altro campo.

solocristiano
18-11-12, 19:21
Mentre che il Signore andrà scrivendo nuovi nomi in quel Libro, siamo chiamati a gioirne.

D'altro canto, senza ricevere la grazia di Dio e la nuova creazione che è in Cristo, l'uomo resterà nella condizione di maledizione nella quale è caduto il vecchio Adamo, in una condizione di morte, morte che va sempre più corrompendosi in quella spirale di condanna infernale che è rappresentata nell'ira di Dio e dell'Agnello, nella morte seconda.

Una condizione nella quale, nel tempo in cui ogni ginocchio si piegherà, tutte le creature riconosceranno il giusto giudizio di Dio.

Apocalisse 22:1-2
Poi egli mi mostrò un fiume puro d'acqua di vita, chiaro come cristallo, il qual procedeva dal trono di Dio, e dell'Agnello. In mezzo della piazza della città, e del fiume, corrente di qua e di là, v'era l'albero della vita, che fa dodici frutti, rendendo il suo frutto per ciascun mese; e le frondi dell'albero sono per la guarigione delle genti.

Nei primi due versetti dell'ultimo capitolo dell'Apocalisse è semplicemente rappresentata l'opera di vita e di grazia che procede dal trono di Dio e dell'Agnello, opera che, fuori da ogni spazio temporale, si manifesta in maniera costante ed eterna, in ogni circostanza, per la benedizione delle genti, di coloro che si andranno ad aggiungere alle schiere festanti dei santi.

Resta fermo il fatto che nel Figliuolo di Dio c'è stata, c'è e ci sarà salvezza da una parte, condanna dall'altra.

Giovanni 3:16-21
Perciocchè Iddio ha tanto amato il mondo, ch'Egli ha dato il suo unigenito Figliuolo, acciocchè chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. Poichè Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo, acciocchè condanni il mondo, anzi, acciocchè il mondo sia salvato per mezzo di Lui. Chi crede in Lui non sarà condannato, ma chi non crede già è condannato, perciocchè non ha creduto nel nome dell'unigenito Figliuol di Dio. Or questa è la condannazione: che la luce è venuta nel mondo, e gli uomini hanno amate le tenebre più che la luce, perciocchè le loro opere erano malvage. Poichè chiunque fa cose malvage odia la luce, e non viene alla luce, acciocchè le sue opere non sieno palesate. Ma colui che fa opere di verità viene alla luce, acciocchè le opere sue sieno manifestate, perciocchè son fatte in Dio.

Riguardo a quella che tu definisci come "l'interpretazione data dalla cristianità" lascerei un attimo correre anche perchè si andrebbe in altro campo.

Si è vero che “c'è e ci sarà salvezza da una parte, condanna dall'altra”. Ma resta fermo anche il fatto che c'è una “guarigione delle genti”, anche dopo che “il primo cielo e la prima terra erano passati”. E Questo non può che essere per la guarigione delle le nazioni (di non salvati) che “cammineranno alla sua luce” (della Gerusalemme Celeste), fuori sulla nuova terra” (Apc.22:24-26). Così, tutto questo mi fa vedere che l'Amore di Dio è infinito e la Sua Misericordia è illimitata!

O l'Amor di Dio è assai più grande e bello
di quel che bocca o penna possano dire
Va aldilà della più alta stella
e anche va nell'inferno più vile. (1°Pietro 3:18-20. Salmo 139:7-10)

nomeutente
18-11-12, 20:54
Si è vero che “c'è e ci sarà salvezza da una parte, condanna dall'altra”. Ma resta fermo anche il fatto che c'è una “guarigione delle genti”, anche dopo che “il primo cielo e la prima terra erano passati”. E Questo non può che essere per la guarigione delle le nazioni (di non salvati) che “cammineranno alla sua luce” (della Gerusalemme Celeste), fuori sulla nuova terra” (Apc.22:24-26). Così, tutto questo mi fa vedere che l'Amore di Dio è infinito e la Sua Misericordia è illimitata!

O l'Amor di Dio è assai più grande e bello
di quel che bocca o penna possano dire
Va aldilà della più alta stella
e anche va nell'inferno più vile. (1°Pietro 3:18-20. Salmo 139:7-10)

Prima di addentrarsi nell'Apocalisse, in quella che tu ritieni essere l'interpretazione della cristianità, o in qualche percorso escatologico di ultima generazione, forse è meglio riprendere la lettura dei Vangeli e più in generale delle epistole apostoliche.

I cristiani sono chiamati ad essere luce del mondo e sale della terra.

Come in Cristo, il Signore Dio si è manifestato al mondo, così Cristo stesso, nei Suoi discepoli, nella Sua Chiesa, in coloro che lo hanno ricevuto si presenta alle genti.

Tutti gli uomini della terra sono chiamati a conversione, a salute, a vivere nella Parola, nello Spirito Santo, nella testimonianza del Figliuolo di Dio, a cibarsi delle foglie dell'albero della vita, ad essere nominati gente santa, popolo di Dio, a ricevere guarigione e benedizione nell'opera del Cristo, ad entrare nella Gerusalemme celeste, in quella città eterna il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Nessun dubbio circa la Sua benignità e bontà.

Sono concetti dottrinali molto evidenti, non credi?

solocristiano
20-11-12, 18:06
Prima di addentrarsi nell'Apocalisse, in quella che tu ritieni essere l'interpretazione della cristianità, o in qualche percorso escatologico di ultima generazione, forse è meglio riprendere la lettura dei Vangeli e più in generale delle epistole apostoliche.

I cristiani sono chiamati ad essere luce del mondo e sale della terra.

Come in Cristo, il Signore Dio si è manifestato al mondo, così Cristo stesso, nei Suoi discepoli, nella Sua Chiesa, in coloro che lo hanno ricevuto si presenta alle genti.

Tutti gli uomini della terra sono chiamati a conversione, a salute, a vivere nella Parola, nello Spirito Santo, nella testimonianza del Figliuolo di Dio, a cibarsi delle foglie dell'albero della vita, ad essere nominati gente santa, popolo di Dio, a ricevere guarigione e benedizione nell'opera del Cristo, ad entrare nella Gerusalemme celeste, in quella città eterna il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Nessun dubbio circa la Sua benignità e bontà.

Sono concetti dottrinali molto evidenti, non credi?

Sì fratello, sono concetti dottrinali molto evidenti. Ma la Sua benignità e bontà non si fermano solo a quest'età presente, e la Parola di Dio va ben oltre, come sai. Anzi parla fino a “RACCOGLIERE NELLA DISPENSAZIONE DEL COMPIMENTO DEI TEMPI SOTTO UN SOLO CAPO, IN CRISTO, TUTTE LE COSE, tanto quelle che sono nei CIELI come quelle che sono sulla TERRA... Per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia, con benignità verso noi (l'uomo) in Cristo Gesù” (Efs.1:10 e 2:7). Allora cerco di estendere la mia fede ed appoggiarmi sulla Parola Sua che dice: “chiedete, e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perchè chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa” (Mt. 7:7,8). Perciò io non mi fermo a guardare solo “fino all'età presente” ma mi piace guardare oltre, e la Bibbia me ne dà la possibilità. Così mi piace condividere (le cose di sopra) con altri cristiani (se fa piacere) “come sta scritto – le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, son quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano. Dio pero le ha rivelate a noi (che chiediamo, cerchiamo e bussiamo) per mezzo del suo Spirito, perchè lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Corinzi 2:9,10).

nomeutente
20-11-12, 19:42
Sì fratello, sono concetti dottrinali molto evidenti. Ma la Sua benignità e bontà non si fermano solo a quest'età presente, e la Parola di Dio va ben oltre, come sai. Anzi parla fino a “RACCOGLIERE NELLA DISPENSAZIONE DEL COMPIMENTO DEI TEMPI SOTTO UN SOLO CAPO, IN CRISTO, TUTTE LE COSE, tanto quelle che sono nei CIELI come quelle che sono sulla TERRA... Per mostrare nelle età che verranno le eccellenti ricchezze della sua grazia, con benignità verso noi (l'uomo) in Cristo Gesù” (Efs.1:10 e 2:7). Allora cerco di estendere la mia fede ed appoggiarmi sulla Parola Sua che dice: “chiedete, e vi sarà dato, cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. Perchè chiunque chiede riceve, chi cerca trova e sarà aperto a chi bussa” (Mt. 7:7,8). Perciò io non mi fermo a guardare solo “fino all'età presente” ma mi piace guardare oltre, e la Bibbia me ne dà la possibilità. Così mi piace condividere (le cose di sopra) con altri cristiani (se fa piacere) “come sta scritto – le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, son quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano. Dio pero le ha rivelate a noi (che chiediamo, cerchiamo e bussiamo) per mezzo del suo Spirito, perchè lo Spirito investiga ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Corinzi 2:9,10).

Infatti, è nell'evidenza delle Scritture che bisogna restare, negli insegnamenti e nell'esperienza dei fratelli che ci hanno anteceduto, nella guida di Colui che ha lasciato traccia di sangue; e ciò prima di muovere passi avanti in novità di vita.

Seppure il Signore ci chiama a partecipare la libertà del Suo Spirito, è necessario affermare che tutte le Scritture sono di grandissimo valore ed utilità per la conoscenza di Dio e del Suo Figliuolo.

Ripeto concetti evidenti, come potrai ben riconoscere e con me condividere.

Per quale ragione allora, dovrebbe nascondersi il fatto che nel Signore c'è sia benedizione che maledizione?

O ancora, benignità e severità?

Romani 11:22
Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso.

Questo non significa che i cristiani sono chiamati ad invocare fuoco dal cielo o vendetta, ma anzi ad intercedere in nobile sacerdozio presso Colui che può donare grazia e che ama la benignità.

Ovvio però che nella predicazione della giustizia di Dio non si può andare oltre le parole del Re dei re, di Colui che ci ha annunciato il Regno eterno di Dio e la Sua Giustizia.

Matteo 11:23-24
E tu, o Capernaum, che sei stata innalzata infino al cielo, sarai abbassata fin nell'inferno; perciocchè, se in Sodoma fossero state fatte le potenti operazioni, che sono state fatte in te, ella sarebbe durata infino al dì d'oggi. Ma pure io vi dico, che il paese di Sodoma sarà più tollerabilmente trattato nel giorno del giudizio, che tu.

Quale credi possa essere il destino di Coloro che rifiutano l'incommensurabile amore di Dio che è in Cristo?

solocristiano
21-11-12, 17:08
Infatti, è nell'evidenza delle Scritture che bisogna restare, negli insegnamenti e nell'esperienza dei fratelli che ci hanno anteceduto, nella guida di Colui che ha lasciato traccia di sangue; e ciò prima di muovere passi avanti in novità di vita.

Seppure il Signore ci chiama a partecipare la libertà del Suo Spirito, è necessario affermare che tutte le Scritture sono di grandissimo valore ed utilità per la conoscenza di Dio e del Suo Figliuolo.

Ripeto concetti evidenti, come potrai ben riconoscere e con me condividere.

Per quale ragione allora, dovrebbe nascondersi il fatto che nel Signore c'è sia benedizione che maledizione?

O ancora, benignità e severità?

Romani 11:22
Considera dunque la bontà e la severità di Dio: la severità verso quelli che sono caduti; ma verso di te la bontà di Dio, purché tu perseveri nella sua bontà; altrimenti, anche tu sarai reciso.

Questo non significa che i cristiani sono chiamati ad invocare fuoco dal cielo o vendetta, ma anzi ad intercedere in nobile sacerdozio presso Colui che può donare grazia e che ama la benignità.

Ovvio però che nella predicazione della giustizia di Dio non si può andare oltre le parole del Re dei re, di Colui che ci ha annunciato il Regno eterno di Dio e la Sua Giustizia.

Matteo 11:23-24
E tu, o Capernaum, che sei stata innalzata infino al cielo, sarai abbassata fin nell'inferno; perciocchè, se in Sodoma fossero state fatte le potenti operazioni, che sono state fatte in te, ella sarebbe durata infino al dì d'oggi. Ma pure io vi dico, che il paese di Sodoma sarà più tollerabilmente trattato nel giorno del giudizio, che tu.

Quale credi possa essere il destino di Coloro che rifiutano l'incommensurabile amore di Dio che è in Cristo?

Beh, il destino di coloro che rifiutano l'incommensurabile amore di Dio che è in Cristo, di certo è l'inferno! Perchè le Scritture sono chiare a riguardo “..la loro parte SARA' nello stagno di fuoco e zolfo, che è la morte seconda” (Apc.21:8). Ma questo è per i peggiori di tutti, tipo gli scribi e farisei, i più ribelli e quelli che hanno massacrato centinaia e migliaia di persone innocenti (vedi la guerra ora in Palestina). Ma io credo che l'inferno non sia per tutti quelli che “non sono salvati”, ma solo per i peggiori, i più crudeli, come l'Anticristo e il suo falso profeta e il diavolo e coloro che lo seguono da vicino, ma non per tutti gli altri. Ne parla nel “giudizio finale”, che sono giudicati “secondo le loro opere” e questo per me non vuol dire che Dio fa di ogni erba un fascio, e butta tutti nel fuoco. Per me, farà più o meno quel che fa un giudice qua sulla terra quando deve condannare una persona – manda in galera in base alla gravita del reato, un tot di anni per la gravita del reato. Così quelli che le cui opere sono state estremamente malvagie e cattive, che sono state veramente empi, che i loro nomi sono stati “cancellati dal libro della vita”, loro sì, che si meriteranno la condanna più terribile – l'inferno!
Ma perfino in questa vita, secondo le leggi dell'uomo, praticamente ogni punizione ha qualche specie di termine e giunge un momento in cui il colpevole ha pagato per i suoi reati con la prigione o con le multe o persino con la vita. Beh, se questo soddisfa le leggi dell'uomo, perchè non le leggi di Dio? (ricordando che la “morte” nell'aldilà è l'inferno, il quale anch'esso ha la sua fine; giacchè alla fine dei tempi o dei secoli dei secoli o delle età della fine verrà gettato insieme all'Ades nello stagno di zolfo; in parole povere verrà distrutto e rimarrà solo la dimensione di Dio, cioè la dimensione dell'Amore, giacchè Dio è AMORE).

nomeutente
21-11-12, 19:37
Beh, il destino di coloro che rifiutano l'incommensurabile amore di Dio che è in Cristo, di certo è l'inferno! Perchè le Scritture sono chiare a riguardo “..la loro parte SARA' nello stagno di fuoco e zolfo, che è la morte seconda” (Apc.21:8). Ma questo è per i peggiori di tutti, tipo gli scribi e farisei, i più ribelli e quelli che hanno massacrato centinaia e migliaia di persone innocenti (vedi la guerra ora in Palestina). Ma io credo che l'inferno non sia per tutti quelli che “non sono salvati”, ma solo per i peggiori, i più crudeli, come l'Anticristo e il suo falso profeta e il diavolo e coloro che lo seguono da vicino, ma non per tutti gli altri. Ne parla nel “giudizio finale”, che sono giudicati “secondo le loro opere” e questo per me non vuol dire che Dio fa di ogni erba un fascio, e butta tutti nel fuoco. Per me, farà più o meno quel che fa un giudice qua sulla terra quando deve condannare una persona – manda in galera in base alla gravita del reato, un tot di anni per la gravita del reato. Così quelli che le cui opere sono state estremamente malvagie e cattive, che sono state veramente empi, che i loro nomi sono stati “cancellati dal libro della vita”, loro sì, che si meriteranno la condanna più terribile – l'inferno!
Ma perfino in questa vita, secondo le leggi dell'uomo, praticamente ogni punizione ha qualche specie di termine e giunge un momento in cui il colpevole ha pagato per i suoi reati con la prigione o con le multe o persino con la vita. Beh, se questo soddisfa le leggi dell'uomo, perchè non le leggi di Dio? (ricordando che la “morte” nell'aldilà è l'inferno, il quale anch'esso ha la sua fine; giacchè alla fine dei tempi o dei secoli dei secoli o delle età della fine verrà gettato insieme all'Ades nello stagno di zolfo; in parole povere verrà distrutto e rimarrà solo la dimensione di Dio, cioè la dimensione dell'Amore, giacchè Dio è AMORE).

Beh, intanto volesse il Signore renderci esempio di come anche il peggio del peggio possa realizzare salvezza e santificazione nel Suo nome.

Non credo infatti, almeno per parte mia, di avere particolari meriti e reputazioni da vantare all'infuori di Cristo, del Suo perdono, della Sua grazia.

In un certo modo è come dire che il mio nome può ben scriversi nel libro dei peggiori.

Sono però fermamente convinto che oggi sia il giorno della grazia, offerta a chiunque, senza alcuna distinzione tra peggiori e migliori.

Al pari non credo si possa assolutamente paragonare la giustizia dell'uomo con quella che è in Cristo; sarebbe come mettere a confronto un panno lordato con una veste gloriosa e risplendente.

Molte denominazioni cristiane ed in particolar modo quelle che fanno capo al romanesimo ed al cattolicesimo, hanno provato a farlo nel corso della loro storia secolare, e lo fanno ancor oggi in altre forme, giungendo finanche a stilare dei prezzari di riscatto dalle fiamme dell'inferno.

E' chiaro invece che le chiavi della morte e dell'inferno sono nelle sole mani del Signore, Colui che è presto a giudicare i vivi ed i morti.

Adesso però, al di là delle tue legittime e bonarie propensioni, credo sia bene riconoscere che questo stimolare aspettative future in coloro che oggi non ricercano il Signore può significare andare oltre il messaggio più recente, vivente e diretto dell'evangelo della grazia.

Potrebbe significare adulterare proprio quell'amore puro, santo, vero e giusto che è in Cristo.

Domenico
23-11-12, 18:10
Beh, il destino di coloro che rifiutano l'incommensurabile amore di Dio che è in Cristo, di certo è l'inferno! Perchè le Scritture sono chiare a riguardo “..la loro parte SARA' nello stagno di fuoco e zolfo, che è la morte seconda” (Apc.21:8). Ma questo è per i peggiori di tutti, tipo gli scribi e farisei, i più ribelli e quelli che hanno massacrato centinaia e migliaia di persone innocenti (vedi la guerra ora in Palestina). Ma io credo che l'inferno non sia per tutti quelli che “non sono salvati”, ma solo per i peggiori, i più crudeli, come l'Anticristo e il suo falso profeta e il diavolo e coloro che lo seguono da vicino, ma non per tutti gli altri. Ne parla nel “giudizio finale”, che sono giudicati “secondo le loro opere” e questo per me non vuol dire che Dio fa di ogni erba un fascio, e butta tutti nel fuoco. Per me, farà più o meno quel che fa un giudice qua sulla terra quando deve condannare una persona – manda in galera in base alla gravita del reato, un tot di anni per la gravita del reato. Così quelli che le cui opere sono state estremamente malvagie e cattive, che sono state veramente empi, che i loro nomi sono stati “cancellati dal libro della vita”, loro sì, che si meriteranno la condanna più terribile – l'inferno!
Ma perfino in questa vita, secondo le leggi dell'uomo, praticamente ogni punizione ha qualche specie di termine e giunge un momento in cui il colpevole ha pagato per i suoi reati con la prigione o con le multe o persino con la vita. Beh, se questo soddisfa le leggi dell'uomo, perchè non le leggi di Dio? (ricordando che la “morte” nell'aldilà è l'inferno, il quale anch'esso ha la sua fine; giacchè alla fine dei tempi o dei secoli dei secoli o delle età della fine verrà gettato insieme all'Ades nello stagno di zolfo; in parole povere verrà distrutto e rimarrà solo la dimensione di Dio, cioè la dimensione dell'Amore, giacchè Dio è AMORE).

Affermare che l’inferno non è per tutti quelli che non sono salvati, ma per i “peggiori”, i più “crudeli”, significa far dire alla Bibbia quello che assolutamente non pronuncia. Infatti, se si tiene presente che nel luogo del tormento andranno chi non si troverà scritto nel libro della vita (Apocalisse 20:15) (e qui ci sono tutte le categorie di persone che non sono salvate) fare una certa classificazione tra i non salvati, mettendo in prima fila, i “peggiori” peccatori, i “ribelli”, i “crudeli” significa, non solo aggiungere qualcosa che la Bibbia non prevede, ma addirittura falsificare e distorcere l’insegnamento della Parola del Signore.

Dal momento che la Bibbia parla chiaramente di due luoghi, destinati per l’eternità: il luogo del godimento e della felicità, che è il cielo, (e in questo luogo ci andranno solamente i salvati, di tutte le epoche e di ogni generazione, i cui nomi sono scritti nel libro della vita, che, solamente Dio conosce) e i perduti, cioè i non salvati, di tutte le epoche e di tutte le generazioni, i cui nomi non sono stati trovati scritti nel libro della vita.

Com'esiste un solo luogo di felicità e di godimento, cioè il cielo, allo stesso modo c'è un solo luogo di pena e di tormento, cioè l’inferno, che la Bibbia chiama anche “stagno di fuoco ardente e di zolfo”.

Per quanto riguarda lo “stagno di fuoco”, i testi che ne parlano chiaramente sono cinque, cioè:

Apcalisse19:20 Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano adorato la sua immagine, questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco che arde con zolfo.

Ap 20:10 Allora il diavolo, che le ha sedotte sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli.

Ap 20:14 Poi la morte e l’Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda.

Ap 20:15 E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco.

Apocalisse 21:8 Ma per i codardi, gl’increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda ».

In questo luogo andranno a finire:

La Bestia,
il falso profeta,
il diavolo,
la morte,
l’Ades
e tutti quelli i cui nomi non furono trovati scritti nel libro della vita che, significa anche: “La morte seconda”. In questa lista, ovviamente, ci sono inclusi quelli nominati nell’ultimo testo, cioè (Apocalisse.21:8).

La Bibbia rivela anche che, come sarà eterna (cioè senza fine) la felicità e il godimento per chi andrà in cielo, allo stesso modo sarà anche eterna (senza fine) per chi andrà nel luogo del tormento, cioè l’inferno. Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna » (Matteo 25:46).

Fare entrare un “tempo determinato” per chi andrà all’inferno, significa, non solo storcere il chiaro insegnamento della Parola del Signore, ma anche e soprattutto discreditare la rivelazione biblica, tacciandola d'imprecisione e di scorrettezza. Questo, non è possibile per chi crede che la Bibbia è la completa rivelazione di Dio per gli uomini, sia per la vita presente come anche per l’eternità.

solocristiano
24-11-12, 19:56
Affermare che l’inferno non è per tutti quelli che non sono salvati, ma per i “peggiori”, i più “crudeli”, significa far dire alla Bibbia quello che assolutamente non pronuncia. Infatti, se si tiene presente che nel luogo del tormento andranno chi non si troverà scritto nel libro della vita (Apocalisse 20:15) (e qui ci sono tutte le categorie di persone che non sono salvate) fare una certa classificazione tra i non salvati, mettendo in prima fila, i “peggiori” peccatori, i “ribelli”, i “crudeli” significa, non solo aggiungere qualcosa che la Bibbia non prevede, ma addirittura falsificare e distorcere l’insegnamento della Parola del Signore.



Caro fratello Domenico, personalmente non voglio affermare nel senso assoluto interpretazione, ma semplicemente cerco di capire l'insieme delle Scritture riguardo al “giudizio dei non salvati”, nel senso che non prendo un versetto e faccio la conclusione basandomi sull'unico versetto. Mi spiego, prendiamo per l'appunto Apc.20:15. Dice: “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”. Beh, non sta dicendo “che tutti (al giudizio finale dei non salvi) o pochi, NON furono trovati scritti nel libro della vita”! Ma dice - “E se qualcuno non fu trovato scritto...” Questa è un'espressione che fa capire che (colui che parla) sarebbe sorpreso che qualcuno (“grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio”) potesse mancare sul libro della vita. Dici, “che faccio una certa classificazione tra i non salvati”. Ma guarda che faccio queste categorie (tra i non salvati) perchè lo fa la Scrittura (Romani 2:12-15), anche il versetto 13 di Apc. 20 lo fa quando dice - “..ed essi (i non salvati) furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere”. Ora, che vuol dire questo “secondo le loro opere”? Ma se tutti (i non salvati) vanno all'inferno (come tu dici) lo stesso, a cosa serve questo giudizio? Se tutti quelli (come te e me, salvati) siamo già andati in cielo, cosa serve questo giudizio? perchè Dio non fa tutto quanto un bel fascio, piccoli o grandi, criminali o ignoranti, talebani o semplici musulmani, buddisti o induisti, o semplicemente non religiosi, agnostici e tutto il resto dell'umanità non cristiana, TUTTI all'inferno? Ma per l'appunto “Infatti quando i gentili (i non salvati, che non hanno conosciuto il Vangelo, che non hanno capito il messaggio della salvezza per grazia ecc.) fanno per natura le cose della legge (scritta nei loro cuori) essi, non avendo legge (o non conoscendo la legge di Cristo – l'amore) sono legge a se stessi... perciò, nel giorno in cui Dio giudicherà (secondo le opere loro) i secreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo”. Ed è questo, il prendere tutto l'insieme delle Scritture che fa capire, che alcuni (nel giudizio finale, dei non salvi) verranno puniti peggio di altri; anche in Luca parla in un certo senso, di categorie di punizioni (12:47,48). Perciò (per me) questo venire “giudicati dalle loro opere”, significa proprio categorie di punizioni (per i non salvati). “Perchè egli rende all'uomo SECONDO l'OPERA sua, e fa trovare a ciascuno secondo la sua via. Sì veramente Iddio non opera empiamente, e l'Onnipotente NON perverte la ragione” (Gib. 34:11,12). Dio è giusto, onesto e retto e tutti i non salvati riceveranno esattamente quello che meritano e di cui hanno bisogno “SECONDO LE loro OPERE” (Apc.20:13).

Domenico
26-11-12, 02:44
Affermare che l’inferno non è per tutti quelli che non sono salvati, ma per i “peggiori”, i più “crudeli”, significa far dire alla Bibbia quello che assolutamente non pronuncia. Infatti, se si tiene presente che nel luogo del tormento andranno chi non si troverà scritto nel libro della vita (Apocalisse 20:15) (e qui ci sono tutte le categorie di persone che non sono salvate) fare una certa classificazione tra i non salvati, mettendo in prima fila, i “peggiori” peccatori, i “ribelli”, i “crudeli” significa, non solo aggiungere qualcosa che la Bibbia non prevede, ma addirittura falsificare e distorcere l’insegnamento della Parola del Signore.



Caro fratello Domenico, personalmente non voglio affermare nel senso assoluto interpretazione, ma semplicemente cerco di capire l'insieme delle Scritture riguardo al “giudizio dei non salvati”, nel senso che non prendo un versetto e faccio la conclusione basandomi sull'unico versetto. Mi spiego, prendiamo per l'appunto Apc.20:15. Dice: “E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco”. Beh, non sta dicendo “che tutti (al giudizio finale dei non salvi) o pochi, NON furono trovati scritti nel libro della vita”! Ma dice - “E se qualcuno non fu trovato scritto...” Questa è un'espressione che fa capire che (colui che parla) sarebbe sorpreso che qualcuno (“grandi e piccoli, che stavano ritti davanti a Dio”) potesse mancare sul libro della vita. Dici, “che faccio una certa classificazione tra i non salvati”. Ma guarda che faccio queste categorie (tra i non salvati) perchè lo fa la Scrittura (Romani 2:12-15), anche il versetto 13 di Apc. 20 lo fa quando dice - “..ed essi (i non salvati) furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere”. Ora, che vuol dire questo “secondo le loro opere”? Ma se tutti (i non salvati) vanno all'inferno (come tu dici) lo stesso, a cosa serve questo giudizio? Se tutti quelli (come te e me, salvati) siamo già andati in cielo, cosa serve questo giudizio? perchè Dio non fa tutto quanto un bel fascio, piccoli o grandi, criminali o ignoranti, talebani o semplici musulmani, buddisti o induisti, o semplicemente non religiosi, agnostici e tutto il resto dell'umanità non cristiana, TUTTI all'inferno? Ma per l'appunto “Infatti quando i gentili (i non salvati, che non hanno conosciuto il Vangelo, che non hanno capito il messaggio della salvezza per grazia ecc.) fanno per natura le cose della legge (scritta nei loro cuori) essi, non avendo legge (o non conoscendo la legge di Cristo – l'amore) sono legge a se stessi... perciò, nel giorno in cui Dio giudicherà (secondo le opere loro) i secreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo”. Ed è questo, il prendere tutto l'insieme delle Scritture che fa capire, che alcuni (nel giudizio finale, dei non salvi) verranno puniti peggio di altri; anche in Luca parla in un certo senso, di categorie di punizioni (12:47,48). Perciò (per me) questo venire “giudicati dalle loro opere”, significa proprio categorie di punizioni (per i non salvati). “Perchè egli rende all'uomo SECONDO l'OPERA sua, e fa trovare a ciascuno secondo la sua via. Sì veramente Iddio non opera empiamente, e l'Onnipotente NON perverte la ragione” (Gib. 34:11,12). Dio è giusto, onesto e retto e tutti i non salvati riceveranno esattamente quello che meritano e di cui hanno bisogno “SECONDO LE loro OPERE” (Apc.20:13).

Tenere presente “l’insieme delle Scritture” su un argomento di carattere dottrinale, in maniera particolare, non solo è auspicabile, ma anche necessario, per comprendere correttamente una data dottrina. Le nostre interpretazioni, ovviamente, non solo non devono seguire la logica umana, ma soprattutto devono essere coerenti con una corretta esegesi, per non fare dire alla Bibbia, quello che potrebbe essere solamente il nostro modo di pensare e di valutare le cose.

Per quanto riguarda la vita dell’aldilà, cioè quella futura, concernente i salvati e i perduti, bisogna partire dal punto fermo: la Parola del Signore insegna chiaramente che i salvati andranno in un luogo di felicità e di godimento, esattamente dove si trova il Signore, che la Bibbia chiama il cielo e che i credenti sanno che “andranno ad abitare con il Signore”. Questo è, infatti, quello che afferma 2 Corinzi 5:8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore..

A sua volta, Gesù, parlando ai Suoi, fece riferimento che, nella “Casa del Padre Suo, ci sono molte dimore” e che Egli sarebbe andato per preparargli un posto, e che, una volta pronto, sarebbe ritornato per accoglierli presso di Sé, in modo che dove Egli è, sarebbero stati anche chi lo segue e lo serve (Giovanni 12;26; 14:2-3). Intorno a ciò, non c’è nessun'incertezza per chi crede ed accetta pienamente quello che Gesù ha detto, che è anche una precisa promessa.

Inoltre, per tutti i salvati di ogni epoca e di ogni generazione, il godimento e la felicità, saranno eterni, cioè senza limitazione di tempo, vale a dire non finirà mai.

Per quanto riguarda i salvati, bisogna precisare, sulla base di Romsni 2:12-16 e Apocalisse 20:13, che nel giorno in cui ci sarà il cosiddetto”giudizio universale”, l”Iddio giusto per eccellenza, saprà valutare con giustizia le opere di ciascuno (che indubbiamente si riferisce a tutti quelli che non hanno mai sentito parlare di Gesù e del Suo evangelo e che sono morti senza essere stati raggiunti dal messaggio della grazia di Dio) e tra costoro, ci saranno quelli che si uniranno alla schiera dei salvati, perché Dio giusto, li saprà riconoscere, in base a quello che avranno fatto nella loro vita, secondo la legge della coscienza, scritta nei loro cuori.

Siccome il privilegio della salvezza sarà unico per tutti, senza nessuna distinzione, ne consegue che “tutti” (nel senso pieno di questo termine) andranno nello stesso luogo e avranno godimento e felicità, eterna.

Per i perduti, sia quelli che durante la loro vita hanno rifiutato la grazia di Dio in Cristo e quelli che usciranno dal “giudizio Universale”, secondo come Dio giusto, giudicherà, ci sarà un unico luogo per tutti, cioè dove saranno “lontani dalla presenza del Signore” (2 Tessalonicesi 1:9), dove non ci sarà nessuna forma di riposo e di godimento, ma di pene e di tormenti, chiamato “inferno, stagno di fuoco ardente e morte seconda (Apocalisse 20:14; 21:8), e ciò non sarà per un limitato tempo, ma per sempre. Quindi, sia per i salvati come anche per i perduti, il termine che la Bibbia adopera è eterno (Matteo 25:46).

Uscire fuori di questi precisi parametri che la Bibbia chiaramente descrive, non solo non è correttezza esegetica, ma significa in ultima analisi, fare prevalere vedute e considerazioni umane, che non hanno il sostegno della Parola del Signore.

Infine, Apocalisse 20:15, mette in evidenza e stabilisce che, quelli che andranno nello “stagno di fuoco”, saranno esclusivamente coloro i cui nomi non saranno trovati scritti nel libro della vita, senza fare nessuna classificazione di peccatori. Questi, naturalmente, (pochi o molti), li conosce solamente Dio.

Quindi, parlare di “peggiori peccatori, ribelli, crudeli” che hanno massacrato tante persone innocenti, loro sì che meritano lo “stagno di fuoco ardente”, mentre tutti gli altri no. Venire fuori con questi ragionamenti e vedute, significa non essere in armonia con la rivelazione biblica, e per sostegno di ciò, si fa appello all’amore di Dio.

In conclusione, non sarà Dio d’amore che manderà le persone all’inferno, ma saranno gli esseri umani che con le loro libere scelte e con il loro modo di operare, che determineranno il loro futuro, sia per andare nel luogo del godimento e della felicità eterna e sia in quello della pena e del tormento altrettanto eterno.

Questo è il chiaro e specifico insegnamento della Parola di Dio.

solocristiano
26-11-12, 17:58
Tenere presente “l’insieme delle Scritture” su un argomento di carattere dottrinale, in maniera particolare, non solo è auspicabile, ma anche necessario, per comprendere correttamente una data dottrina. Le nostre interpretazioni, ovviamente, non solo non devono seguire la logica umana, ma soprattutto devono essere coerenti con una corretta esegesi, per non fare dire alla Bibbia, quello che potrebbe essere solamente il nostro modo di pensare e di valutare le cose.

Per quanto riguarda la vita dell’aldilà, cioè quella futura, concernente i salvati e i perduti, bisogna partire dal punto fermo: la Parola del Signore insegna chiaramente che i salvati andranno in un luogo di felicità e di godimento, esattamente dove si trova il Signore, che la Bibbia chiama il cielo e che i credenti sanno che “andranno ad abitare con il Signore”. Questo è, infatti, quello che afferma 2 Corinzi 5:8 ma siamo pieni di fiducia e preferiamo partire dal corpo e abitare con il Signore..

A sua volta, Gesù, parlando ai Suoi, fece riferimento che, nella “Casa del Padre Suo, ci sono molte dimore” e che Egli sarebbe andato per preparargli un posto, e che, una volta pronto, sarebbe ritornato per accoglierli presso di Sé, in modo che dove Egli è, sarebbero stati anche chi lo segue e lo serve (Giovanni 12;26; 14:2-3). Intorno a ciò, non c’è nessun'incertezza per chi crede ed accetta pienamente quello che Gesù ha detto, che è anche una precisa promessa.

Inoltre, per tutti i salvati di ogni epoca e di ogni generazione, il godimento e la felicità, saranno eterni, cioè senza limitazione di tempo, vale a dire non finirà mai.

Per quanto riguarda i salvati, bisogna precisare, sulla base di Romsni 2:12-16 e Apocalisse 20:13, che nel giorno in cui ci sarà il cosiddetto”giudizio universale”, l”Iddio giusto per eccellenza, saprà valutare con giustizia le opere di ciascuno (che indubbiamente si riferisce a tutti quelli che non hanno mai sentito parlare di Gesù e del Suo evangelo e che sono morti senza essere stati raggiunti dal messaggio della grazia di Dio) e tra costoro, ci saranno quelli che si uniranno alla schiera dei salvati, perché Dio giusto, li saprà riconoscere, in base a quello che avranno fatto nella loro vita, secondo la legge della coscienza, scritta nei loro cuori.

Siccome il privilegio della salvezza sarà unico per tutti, senza nessuna distinzione, ne consegue che “tutti” (nel senso pieno di questo termine) andranno nello stesso luogo e avranno godimento e felicità, eterna.

Per i perduti, sia quelli che durante la loro vita hanno rifiutato la grazia di Dio in Cristo e quelli che usciranno dal “giudizio Universale”, secondo come Dio giusto, giudicherà, ci sarà un unico luogo per tutti, cioè dove saranno “lontani dalla presenza del Signore” (2 Tessalonicesi 1:9), dove non ci sarà nessuna forma di riposo e di godimento, ma di pene e di tormenti, chiamato “inferno, stagno di fuoco ardente e morte seconda (Apocalisse 20:14; 21:8), e ciò non sarà per un limitato tempo, ma per sempre. Quindi, sia per i salvati come anche per i perduti, il termine che la Bibbia adopera è eterno (Matteo 25:46).

Uscire fuori di questi precisi parametri che la Bibbia chiaramente descrive, non solo non è correttezza esegetica, ma significa in ultima analisi, fare prevalere vedute e considerazioni umane, che non hanno il sostegno della Parola del Signore.

Infine, Apocalisse 20:15, mette in evidenza e stabilisce che, quelli che andranno nello “stagno di fuoco”, saranno esclusivamente coloro i cui nomi non saranno trovati scritti nel libro della vita, senza fare nessuna classificazione di peccatori. Questi, naturalmente, (pochi o molti), li conosce solamente Dio.

Quindi, parlare di “peggiori peccatori, ribelli, crudeli” che hanno massacrato tante persone innocenti, loro sì che meritano lo “stagno di fuoco ardente”, mentre tutti gli altri no. Venire fuori con questi ragionamenti e vedute, significa non essere in armonia con la rivelazione biblica, e per sostegno di ciò, si fa appello all’amore di Dio.

In conclusione, non sarà Dio d’amore che manderà le persone all’inferno, ma saranno gli esseri umani che con le loro libere scelte e con il loro modo di operare, che determineranno il loro futuro, sia per andare nel luogo del godimento e della felicità eterna e sia in quello della pena e del tormento altrettanto eterno.

Questo è il chiaro e specifico insegnamento della Parola di Dio.


Quindi, sia per i salvati come anche per i perduti, il termine che la Bibbia adopera è eterno (Matteo 25:46).
Uscire fuori di questi precisi parametri che la Bibbia chiaramente descrive, non solo non è correttezza esegetica, ma significa in ultima analisi, fare prevalere vedute e considerazioni umane, che non hanno il sostegno della Parola del Signore.

Sì, fratello Domenico, “uscire fuori di questi parametri che la Bibbia chiaramente descrive... e fare prevalere vedute e considerazioni umane”. Ma vedi, come ti ho detto “che si deve prendere l'insieme delle Scritture riguardo all'argomento di cui stiamo parlando, ed io personalmente mi riguardo di non far prevalere la mia personale “considerazione umana”, ma cerco proprio di far “prevalere la Scrittura” nel suo insieme; giacchè la Scrittura si interpreta con la Scrittura. Ora tu citi Mt. 25: 46 che dice: “questi andranno nelle pene eterne..” E con questo versetto tu chiudi tutta la faccenda e ne hai ben diritto di dire che l'inferno è eterno (per coloro che vengono gettati in quel fuoco di dolore). Ma vi sono altre Scritture che contraddicono questa eterna condanna, ma persino ne fa vedere un termine per quegli empi che furono gettati in esso. Allora, io penso che vi è una traduzione di certi versetti che lo stesso poter (degli uomini di chiesa) ha tradotto erroneamente o persino volutamente. Uno di questi versetti (su questo argomento) delle “pene eterne” che viene smentito, è proprio alla fine dell'Apocalisse dove parla di persone che vivono fuori della Gerusalemme Celeste sulla nuova terra, e queste sembrano esattamente quelle che in precedenza erano state gettate nello stagno di fuoco – l'inferno (Apc.21:8 e 21:14,15).
Prendiamo quest'altro verso come Apc.14:11 che dice che gli adoratori del diavolo, quelli che ricevono il famoso marchio della bestia verranno tormentati “E il fumo de loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte..” Beh, “nei secoli dei secoli” non vuol dire “in eterno”, perchè (penso che tu lo sai) la parola originale greca è “aeon”, eone, “un'età (come quando Gesù disse “fino all'età presente” e oggi dopo secoli e secoli, siamo ancora “nell'età presente” fino al suo ritorno, poi finirà “l'età presente” e si entra nei mille anni del regno di Cristo e del governo dei santi sulla terra). Perciò un'età (aeon) o secoli dei secoli, senza dubbio è molto tempo, come mille anni di regno di Cristo è un periodo molto lungo, ma non è eterno). Così quando si legge eterno o in perpetuo, o secoli dei secoli, non vuol dire come pensiamo noi, in eterno. La stessa parola “eaon” è stata effettivamente tradotta come “età” e “secoli” nel N.Testamento, come in Efs.2:7 e Col. 1:26, parlano di “età” a venire e “secoli”, ma il senso percepito e dato è quasi sempre “eterno”. Ed è proprio questo che mi fa sospettare, che questa storia, sia stata probabilmente influenzata dalla chiesa (più o meno come Pietro, la roccia su qui si fonda la chiesa, cattolica e tante altre traduzioni) e dalle loro interpretazioni. Insomma, essendo un potere, non volevano dare alla gente l'idea che ci sarebbe stata una fine all'inferno o che avrebbero avuto una possibilità di uscirne fuori, dopo secoli e secoli. A quei tempi, volevano spaventare la povera gente (che ignorava la Scrittura) così da farli andare in chiesa per paura della morte e della punizione eterna (come da piccolo mi dicevano che se non andavo in chiesa la domenica era peccato mortale e finivo all'inferno). Con questo metodo ci assoggeattavano tutti al poter della chiesa istituzionale e persino oggi ne subiamo alcune conseguenze; e direi che ciò vale per tutte le chiese.
Difatti, la Scrittura ci dice "la verità (tradotta correttamente) vi farà liberi". Da chè? E io dico: "dalla frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore" (Efs.4:14).

nomeutente
26-11-12, 19:53
Ancorchè concentrarsi eccessivamente sui testi dell'Apocalisse consiglierei di proseguire la conversazione richiamando maggiormente citazioni di passi scritturali presenti nel resto della Bibbia.

Per parte mia "darei parola" all'apostolo Pietro il quale, nell'unzione del Santo, rendeva testimonianza ai Gentili, in casa del centurione Cornelio, dichiarando l'opera del Cristo ed il mandato da Lui ricevuto.

Atti 10:34-43
Allora Pietro, aperta la bocca, disse: In verità io comprendo, che Iddio non ha riguardo alla qualità delle persone; anzi che in qualunque nazione, chi lo teme, ed opera giustamente, gli è accettevole; secondo la parola ch'egli ha mandata a' figliuoli d'Israele, evangelizzando pace per Gesù Cristo, ch'è il Signor di tutti. Voi sapete ciò che è avvenuto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò: come Iddio ha unto di Spirito Santo, e di potenza, Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo beneficii, e sanando tutti coloro che erano posseduti dal diavolo, perciocchè Iddio era con lui. E noi siamo testimoni, di tutte le cose ch'Egli ha fatte nel paese de' Giudei, e in Gerusalemme; il quale ancora essi hanno ucciso, appiccandolo al legno. Esso ha Iddio risuscitato nel terzo giorno, ed ha fatto che Egli è stato manifestato. Non già a tutto il popolo, ma a' testimoni prima da Dio ordinati, cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con Lui, dopo ch'Egli fu risuscitato da' morti. Ed Egli ci ha comandato di predicare al popolo, e di testimoniare ch'Egli è quello che da Dio è stato costituito Giudice de' vivi e de' morti. A Lui rendono testimonianza tutti i profeti: che chiunque crede in Lui, riceve remission de' peccati per lo nome suo.

I passi biblici che testimoniano chiarissimamente del fatto che la vita è nel Figliuolo di Dio mentre all'infuori di Lui è morte sono molteplici.

Mi piacerebbe leggere qualche semplice considerazione, utile al nostro tempo, nel nostro oggi, sul chi siano questi "vivi e morti" e sul come il giudizio del Cristo opera sugli uni e sugli altri.

Domenico
27-11-12, 17:58
Ancorchè concentrarsi eccessivamente sui testi dell'Apocalisse consiglierei di proseguire la conversazione richiamando maggiormente citazioni di passi scritturali presenti nel resto della Bibbia.

Per parte mia "darei parola" all'apostolo Pietro il quale, nell'unzione del Santo, rendeva testimonianza ai Gentili, in casa del centurione Cornelio, dichiarando l'opera del Cristo ed il mandato da Lui ricevuto.

Atti 10:34-43
Allora Pietro, aperta la bocca, disse: In verità io comprendo, che Iddio non ha riguardo alla qualità delle persone; anzi che in qualunque nazione, chi lo teme, ed opera giustamente, gli è accettevole; secondo la parola ch'egli ha mandata a' figliuoli d'Israele, evangelizzando pace per Gesù Cristo, ch'è il Signor di tutti. Voi sapete ciò che è avvenuto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò: come Iddio ha unto di Spirito Santo, e di potenza, Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo beneficii, e sanando tutti coloro che erano posseduti dal diavolo, perciocchè Iddio era con lui. E noi siamo testimoni, di tutte le cose ch'Egli ha fatte nel paese de' Giudei, e in Gerusalemme; il quale ancora essi hanno ucciso, appiccandolo al legno. Esso ha Iddio risuscitato nel terzo giorno, ed ha fatto che Egli è stato manifestato. Non già a tutto il popolo, ma a' testimoni prima da Dio ordinati, cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con Lui, dopo ch'Egli fu risuscitato da' morti. Ed Egli ci ha comandato di predicare al popolo, e di testimoniare ch'Egli è quello che da Dio è stato costituito Giudice de' vivi e de' morti. A Lui rendono testimonianza tutti i profeti: che chiunque crede in Lui, riceve remission de' peccati per lo nome suo.

I passi biblici che testimoniano chiarissimamente del fatto che la vita è nel Figliuolo di Dio mentre all'infuori di Lui è morte sono molteplici.

Mi piacerebbe leggere qualche semplice considerazione, utile al nostro tempo, nel nostro oggi, sul chi siano questi "vivi e morti" e sul come il giudizio del Cristo opera sugli uni e sugli altri.

Certamente, parlare dell'oggi, per ciò che riguarda i "vivi e i morti" (spiritualmente parlando), è utile, soprattutto per rinforzare la nostra fede. Ma siccome la Bibbia parla anche del futuro, che riguarda essenzialmente l'eternità, sia per i salvati e anche per i perduti, chiarire con solocristiano quest'argomento, è necessario, per avere un'esatta interpretazione del testo biblico, cose che mi prometto di fare, passando in rassegna il termine greco che viene citato.

nomeutente
27-11-12, 18:05
Certamente, parlare dell'oggi, per ciò che riguarda i "vivi e i morti" (spiritualmente parlando), è utile, soprattutto per rinforzare la nostra fede. Ma siccome la Bibbia parla anche del futuro, che riguarda essenzialmente l'eternità, sia per i salvati e anche per i perduti, chiarire con solocristiano quest'argomento, è necessario, per avere un'esatta interpretazione del testo biblico, cose che mi prometto di fare, passando in rassegna il termine greco che viene citato.

Domenico, seguirò senz'altro la conversazione benchè ritengo utile sottolineare che mentre si parla delle cose che verranno bisogna fare attenzione a non trascurare le cose che già sono.

Pace nel Signore.

solocristiano
27-11-12, 18:41
Ancorchè concentrarsi eccessivamente sui testi dell'Apocalisse consiglierei di proseguire la conversazione richiamando maggiormente citazioni di passi scritturali presenti nel resto della Bibbia.

Per parte mia "darei parola" all'apostolo Pietro il quale, nell'unzione del Santo, rendeva testimonianza ai Gentili, in casa del centurione Cornelio, dichiarando l'opera del Cristo ed il mandato da Lui ricevuto.

Atti 10:34-43
Allora Pietro, aperta la bocca, disse: In verità io comprendo, che Iddio non ha riguardo alla qualità delle persone; anzi che in qualunque nazione, chi lo teme, ed opera giustamente, gli è accettevole; secondo la parola ch'egli ha mandata a' figliuoli d'Israele, evangelizzando pace per Gesù Cristo, ch'è il Signor di tutti. Voi sapete ciò che è avvenuto per tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo che Giovanni predicò: come Iddio ha unto di Spirito Santo, e di potenza, Gesù di Nazaret, il quale andò attorno facendo beneficii, e sanando tutti coloro che erano posseduti dal diavolo, perciocchè Iddio era con lui. E noi siamo testimoni, di tutte le cose ch'Egli ha fatte nel paese de' Giudei, e in Gerusalemme; il quale ancora essi hanno ucciso, appiccandolo al legno. Esso ha Iddio risuscitato nel terzo giorno, ed ha fatto che Egli è stato manifestato. Non già a tutto il popolo, ma a' testimoni prima da Dio ordinati, cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con Lui, dopo ch'Egli fu risuscitato da' morti. Ed Egli ci ha comandato di predicare al popolo, e di testimoniare ch'Egli è quello che da Dio è stato costituito Giudice de' vivi e de' morti. A Lui rendono testimonianza tutti i profeti: che chiunque crede in Lui, riceve remission de' peccati per lo nome suo.

I passi biblici che testimoniano chiarissimamente del fatto che la vita è nel Figliuolo di Dio mentre all'infuori di Lui è morte sono molteplici.

Mi piacerebbe leggere qualche semplice considerazione, utile al nostro tempo, nel nostro oggi, sul chi siano questi "vivi e morti" e sul come il giudizio del Cristo opera sugli uni e sugli altri.

Beh, questi “vivi e morti” siamo tutti noi, giacchè nasciamo e moriamo tutti. Perciò Lui (Gesù) è Giudice per chi è in vita tramite la “legge che è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda” (Rm. 2:15). Perciò nessuno è senza questo giudice che è la “coscienza”. Persino gli indios nella giungla sanno la differenza tra giusto e sbagliato, bene o male, e sanno anche loro ciò ch'è sbagliato fare, e hanno certe leggi di tribù che vietano comportamenti contro questi principi morali di convivenza naturale. Così chi muore senza aver udito il Vangelo di Cristo, la Buona Notizia della salvezza, verrà giudicato “secondo le sue opere”. Ma per coloro che hanno avuta la benedizione di udire la Buona Novella di Cristo che dice: “Io NON sono venuto a GIUDICARE (come fa la legge) il mondo, ma a SALVARE il mondo. Chi MI RESPINGE e NON ACCOGLIE le mie parole, ha chi lo GIUDICA; la PAROLA che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno” (Gv.12:47,48). Ecco cosa è venuto a fare Gesù Cristo – ad Amare, non a giudicare e condannare, ma a salvare. Ma come in tutte le cose, vi è il rovescio della medaglia o l'opposto del dolce è l'amaro. Cioè chi ha udito la Sua Parola e ha rifiutato di riceverla, ne ha udito il “bussare alla porta del cuore” e l'ha mandata via e respinta, allora avrà condannato se stesso. Dopo tutto, chi non crede che Gesù ha sofferto per i peccati del mondo, allora il peccatore stesso dovrà soffrire per i suoi peccati. Ed in questo la Parola sarà Giudice dei “vivi e morti”. Ed è questo che noi cristiani d'oggi, come i “Profeti di ieri annunziamo: chi crede in lui riceve la remissione dei peccati”.

Domenico
28-11-12, 06:36
Quindi, sia per i salvati come anche per i perduti, il termine che la Bibbia adopera è eterno (Matteo 25:46).
Uscire fuori di questi precisi parametri che la Bibbia chiaramente descrive, non solo non è correttezza esegetica, ma significa in ultima analisi, fare prevalere vedute e considerazioni umane, che non hanno il sostegno della Parola del Signore.

Sì, fratello Domenico, “uscire fuori di questi parametri che la Bibbia chiaramente descrive... e fare prevalere vedute e considerazioni umane”. Ma vedi, come ti ho detto “che si deve prendere l'insieme delle Scritture riguardo all'argomento di cui stiamo parlando, ed io personalmente mi riguardo di non far prevalere la mia personale “considerazione umana”, ma cerco proprio di far “prevalere la Scrittura” nel suo insieme; giacchè la Scrittura si interpreta con la Scrittura. Ora tu citi Mt. 25: 46 che dice: “questi andranno nelle pene eterne..” E con questo versetto tu chiudi tutta la faccenda e ne hai ben diritto di dire che l'inferno è eterno (per coloro che vengono gettati in quel fuoco di dolore). Ma vi sono altre Scritture che contraddicono questa eterna condanna, ma persino ne fa vedere un termine per quegli empi che furono gettati in esso. Allora, io penso che vi è una traduzione di certi versetti che lo stesso poter (degli uomini di chiesa) ha tradotto erroneamente o persino volutamente. Uno di questi versetti (su questo argomento) delle “pene eterne” che viene smentito, è proprio alla fine dell'Apocalisse dove parla di persone che vivono fuori della Gerusalemme Celeste sulla nuova terra, e queste sembrano esattamente quelle che in precedenza erano state gettate nello stagno di fuoco – l'inferno (Apc.21:8 e 21:14,15).
Prendiamo quest'altro verso come Apc.14:11 che dice che gli adoratori del diavolo, quelli che ricevono il famoso marchio della bestia verranno tormentati “E il fumo de loro tormento salirà nei secoli dei secoli, e non avranno requie né giorno né notte..” Beh, “nei secoli dei secoli” non vuol dire “in eterno”, perchè (penso che tu lo sai) la parola originale greca è “aeon”, eone, “un'età (come quando Gesù disse “fino all'età presente” e oggi dopo secoli e secoli, siamo ancora “nell'età presente” fino al suo ritorno, poi finirà “l'età presente” e si entra nei mille anni del regno di Cristo e del governo dei santi sulla terra). Perciò un'età (aeon) o secoli dei secoli, senza dubbio è molto tempo, come mille anni di regno di Cristo è un periodo molto lungo, ma non è eterno). Così quando si legge eterno o in perpetuo, o secoli dei secoli, non vuol dire come pensiamo noi, in eterno. La stessa parola “eaon” è stata effettivamente tradotta come “età” e “secoli” nel N.Testamento, come in Efs.2:7 e Col. 1:26, parlano di “età” a venire e “secoli”, ma il senso percepito e dato è quasi sempre “eterno”. Ed è proprio questo che mi fa sospettare, che questa storia, sia stata probabilmente influenzata dalla chiesa (più o meno come Pietro, la roccia su qui si fonda la chiesa, cattolica e tante altre traduzioni) e dalle loro interpretazioni. Insomma, essendo un potere, non volevano dare alla gente l'idea che ci sarebbe stata una fine all'inferno o che avrebbero avuto una possibilità di uscirne fuori, dopo secoli e secoli. A quei tempi, volevano spaventare la povera gente (che ignorava la Scrittura) così da farli andare in chiesa per paura della morte e della punizione eterna (come da piccolo mi dicevano che se non andavo in chiesa la domenica era peccato mortale e finivo all'inferno). Con questo metodo ci assoggeattavano tutti al poter della chiesa istituzionale e persino oggi ne subiamo alcune conseguenze; e direi che ciò vale per tutte le chiese.
Difatti, la Scrittura ci dice "la verità (tradotta correttamente) vi farà liberi". Da chè? E io dico: "dalla frode degli uomini, per la loro astuzia, mediante gli inganni dell'errore" (Efs.4:14).

Tenuto conto che è stato citato il termine greco aiōn, è necessario che i lettori del forum, sappiano che il greco del N.T. nell’elenco di passi che seguirà, usa diverse forme, quali: aiōnos, aiōna, aiōnion, aiōnōn, aiōniou, aiōnia, aiōnious, aiōnas

E, siccome il significato di eternità, viene negato e contestato sia dagli avventisti come anche dai Testimoni di Geova, nelle varie citazioni che riportiamo, oltre ad inserire il termine greco, riportiano anche come il termine in questione è stato tradotto dalla TNM.

Luca 1:70: aiōnos
Come aveva promesso ab antico per la bocca dei suoi profeti (antichità).

Atti 3:21: aiōnos
cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; tempi dei quali Iddio parlò per bocca dei suoi santi profeti, che sono stati fin dal principio (antichità).

Atti 15:18: aiōnos
cerchino il Signore, dice il Signore che fa queste cose, le quali a lui son note ab eterno (dall’antichità).

Giuda 13: aiōna
furiose onde del mare, schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riservata la caligine delle tenebre in eterno (per sempre).

Giovanni 4:14: aiōna-aiōnion
ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi l’acqua che io gli darò, diventerà in lui una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna (mai, eterna).

Luca 1:55: aiōna
di cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abramo e verso la sua progenie in perpetuo (in eterno).

Giovanni 6:51: aiōna
Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno (per sempre).

Giovanni 14:16: aiōna
E io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi in perpetuo (per sempre).

Giovanni 12:34: aiōna
La moltitudine quindi gli rispose: Noi abbiamo udito dalla legge che il Cristo dimora in eterno (per sempre).

2 Corinzi 9:9: aiōna
siccome è scritto: Egli ha sparso, egli ha dato ai poveri, la sua giustizia dimora in eterno (per sempre).

Ebrei 5:6: aiōna
come anche in un altro luogo Egli dice: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec (per sempre).

Ebrei 7:17: aiōna
poiché gli è resa questa testimonianza: Tu sei sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec (per sempre).

Ebrei 7:21: aiōna
ma egli lo è con giuramento, per opera di colui che ha detto: Il Signore l’ha giurato e non si pentirà: Tu sei sacerdote in eterno (per sempre).

1 Pietro 1:25: aiōna
ma la parola del Signore permane in eterno (per sempre).

Luca 1:33: aiōnas
ed egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno (per sempre).

Romani 1:25: aiōnas
essi che hanno mutato la verità di Dio in menzogna, ed hanno adorato e servito la creatura invece del creatore ch’è benedetto in eterno (per sempre).

Romani 9:5: aiōnas
dei quali sono i padri, e dai quali è venuto, secondo la carne, il Cristo, ch’è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno (per sempre).

Romani 11:36: aiōnas
Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui son tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen (per sempre).

1 Corinzi 2:7: aiōnōn
ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa ed occulta che Dio aveva innanzi i secoli predestinata a nostra gloria (prima dei sistemi di cose).

Colossesi 1:26: aiōnōn
cioè, il mistero, ch’è stato occulto da tutti i secoli e da tutte le generazioni, ma che ora è stato manifestato ai santi di lui (passate generazione).

Efesini 3:9: aiōnōn
e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il creatore di tutte le cose (dall’infinito passato).

Efesini 3:11: aiōnōn
conforme al proponimento eterno ch’Egli ha mandato ad effetto nel nostro Signore Gesù Cristo (eterno).

Ebrei 1:8: aiōna-aiōnos
dice del Figliolo: Il tuo trono, o Dio, è nei secoli dei secoli (per sempre).

Romani 16:26: aiōniou
ma ora è manifestato, e, mediante le Scritture profetiche, secondo l’ordine dell’eterno Iddio (Iddio eterno).

2 Corinzi 4:18: aiōnia
mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono son solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne (eterne).

Ebrei 9:14: aiōniou
Quanto più il sangue di Cristo che mediante lo Spirito eterno ha offerto se stesso puro d’ogni colpa a Dio, purificherà la vostra coscienza dalle opere morte per servire all’Iddio vivente[I] (uno spirito eterno).

2 Timoteo 2:10: aiōniou
[I]Perciò io sopporto ogni cosa per gli eletti, affinché anch’essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù con gloria eterna (gloria eterna).

1 Pietro 5:10: aiōnion
Or Iddio d’ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù (eterna gloria).

2 Corinzi 4:17: aiōnion
Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande peso eterno di gloria (maggior peso ed eterna).

1 Timoteo 6:16: aiōnion
Il quale solo possiede l’immortalità ed abita una luce inaccessibile; il quale nessuno uomo ha veduto né può vedere, al quale siano onore e potenza eterna (onore e potenza eterna).

Apocalisse 14:6: aiōnion
Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno (eterna buona notizia).

2 Tessalonicesi 2:16: aiōnian
Or lo stesso Signor nostro Gesù Cristo e Iddio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza (conforto eterno).

Ebrei 13:20: aiōniou
Or l’Iddio della pace che in virtù del sangue del patto eterno ha tratto dai morti il gran Pastore delle pecore, Gesù nostro Signore (patto eterno).

Ebrei 5:9,10: aiōniou
ed essendo stato reso perfetto; divenne per tutti quelli che gli ubbidiscono, autore di una salvezza eterna (salvezza eterna).

Ebrei 9:12: aiōnian
e non mediante il sangue di becchi e di vitelli, ma mediante il proprio sangue, è entrato una volta per sempre nel santuario, avendo acquistato una redenzione eterna (liberazione eterna).

Ebrei 9:15: aiōniou
Ed è per questa ragione che egli è mediatore d’un nuovo patto affinché, avvenuta la sua morte per la redenzione delle trasgressioni commesse sotto il primo patto, i chiamati ricevano l’eterna eredità (eredità promessa).

2 Pietro 1:11: aiōnion
Poiché così vi sarà largamente provveduta l’entrata nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo (regno eterno).

Luca 16:9: aiōnious
Ed io vi dico: Fatevi degli amici con le ricchezze ingiuste, affinché, quand’esse verranno meno, quelli vi ricevano nei tabernacoli eterni (dimore eterne).

2 Corinzi 5:1: aiōnion
Noi sappiamo infatti che se questa tenda ch’è la nostra dimora terrena viene disfatta, noi abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna nei cieli[/I (una casa eterna).

Matteo 18:8: aiōnion
[I]Ora, se la tua mano o il tuo piede t’è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te, meglio è per te l’entrar nella vita monco o zoppo, che d’aver due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno (fuoco eterno).

Giuda 7: aiōniou
Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno (eterno fuoco).

Matteo 25:46: aiōonion
E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna (E questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna).

2 Tessalonicesi 1:9: aiōnion
I quali saranno puniti di eterna distruzione (punizione giudiziaria, distruzione eterna)

Marco 3:29: aiōna
ma chiunque avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non ha remissione in eterno, ma è reo d’un peccato eterno (non ha perdono in eterno,, colpevole di eterno peccato).

Ebrei 6:2: aiōniou
della dottrina dei battesimi e della imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno (giudizio eterno).

Apocalisse 14:11: aiōnas
E il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli (per i secoli dei secoli).

Apocalisse 20:10: aiōnas-aiōnon
E il diavolo che li aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli (per i secoli dei secoli).

Filemone 15: aiōnion
Infatti, per questo, forse, egli è stato per breve tempo separato da te, perché tu lo recuperi per sempre (per sempre).

1 Timoteo 1:17: aiōnon
Or al Re dei secoli, immortale, invisibile, solo Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli (Re d’eternità, per i secoli dei secoli).

Apocalisse 1:18: aiōnas-aiōnon
Io sono il primo e l’ultimo, e il vivente; e fui morto, ma ecco son vivente per i secoli dei secoli (per i secoli dei secoli).

1 Corinzi 2:7: aiōnon
ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa ed occulta che Dio aveva innanzi i secoli predestinata a nostra gloria (prima dei sistemi di cose).

Efesini 3:9: aiōnon
e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il creatore di tutte le cose (dall’indefinito passato).

Domenico
28-11-12, 16:48
Mi scuso con i lettori del forum, per non avere aggiunto nel mio precedente intervento, la seguente nota:

Che il termine greco aiōnas significhi:

«Tempo, durata della vita. Secolo, età, generazione»

non è dire tutto, dal momento che sappiamo che lo stesso termine vuol dire anche «eternità».

[Cfr. H. Sasse, GLNT, (Grande Lessico del N.T.), Vol, I, Col. 531-564]; DENT (Dizionario Esegetico del Nuovo Tetsamenteo), Volume I, colonna 116).

nomeutente
28-11-12, 20:28
Beh, questi “vivi e morti” siamo tutti noi, giacchè nasciamo e moriamo tutti. Perciò Lui (Gesù) è Giudice per chi è in vita tramite la “legge che è scritta nei loro cuori per la testimonianza che rende la loro coscienza, e i loro pensieri si scusano o anche si accusano a vicenda” (Rm. 2:15). Perciò nessuno è senza questo giudice che è la “coscienza”. Persino gli indios nella giungla sanno la differenza tra giusto e sbagliato, bene o male, e sanno anche loro ciò ch'è sbagliato fare, e hanno certe leggi di tribù che vietano comportamenti contro questi principi morali di convivenza naturale. Così chi muore senza aver udito il Vangelo di Cristo, la Buona Notizia della salvezza, verrà giudicato “secondo le sue opere”. Ma per coloro che hanno avuta la benedizione di udire la Buona Novella di Cristo che dice: “Io NON sono venuto a GIUDICARE (come fa la legge) il mondo, ma a SALVARE il mondo. Chi MI RESPINGE e NON ACCOGLIE le mie parole, ha chi lo GIUDICA; la PAROLA che ho annunziata sarà quella che lo giudicherà nell'ultimo giorno” (Gv.12:47,48). Ecco cosa è venuto a fare Gesù Cristo – ad Amare, non a giudicare e condannare, ma a salvare. Ma come in tutte le cose, vi è il rovescio della medaglia o l'opposto del dolce è l'amaro. Cioè chi ha udito la Sua Parola e ha rifiutato di riceverla, ne ha udito il “bussare alla porta del cuore” e l'ha mandata via e respinta, allora avrà condannato se stesso. Dopo tutto, chi non crede che Gesù ha sofferto per i peccati del mondo, allora il peccatore stesso dovrà soffrire per i suoi peccati. Ed in questo la Parola sarà Giudice dei “vivi e morti”. Ed è questo che noi cristiani d'oggi, come i “Profeti di ieri annunziamo: chi crede in lui riceve la remissione dei peccati”.

Condivido gran parte delle cose da te scritte.

Lasciami però dire che potrebbe risultare un pò generico affermare che "vivi e morti siamo tutti noi giacchè nasciamo e moriamo tutti".

Più semplice affermare che vivi son tutti quelli che respirano e che morti sono invece i trapassati, quelli che hanno lasciato il proprio corpo alla terra dalla quale sono stati tratti.

Credo tu possa concordare con me però, che quella innanzi esposta resta una lettura parziale se raffrontata al più generale linguaggio ed insegnamento biblico e cristiano.

nomeutente
28-11-12, 20:34
Mi scuso con i lettori del forum, per non avere aggiunto nel mio precedente intervento, la seguente nota:

Che il termine greco aiōnas significhi:

«Tempo, durata della vita. Secolo, età, generazione»

non è dire tutto, dal momento che sappiamo che lo stesso termine vuol dire anche «eternità».

[Cfr. H. Sasse, GLNT, (Grande Lessico del N.T.), Vol, I, Col. 531-564]; DENT (Dizionario Esegetico del Nuovo Tetsamenteo), Volume I, colonna 116).

Caro Domenico, le tue ricche e dettagliate citazioni sono molto utili.

Ti chiedo però qual è il versetto specifico che ritieni sia utile a capire che l'inferno non è un luogo di distruzione ed annullamento, bensì una realtà di atroce ed inestinguibile sofferenza.

Domenico
28-11-12, 23:07
Caro Domenico, le tue ricche e dettagliate citazioni sono molto utili.

Ti chiedo però qual è il versetto specifico che ritieni sia utile a capire che l'inferno non è un luogo di distruzione ed annullamento, bensì una realtà di atroce ed inestinguibile sofferenza.

Caro Vito

Tu parli di “un versetto”, ma io ricorderei che queste quattro testi sono abbastanza chiare non solo perché dicono di “un fuoco eterno”, ma anche perché specificano che ci sarà: “Punizione, pena e tormento”.

Matteo 18:8 aiônion
Ora, se la tua mano o il tuo piede t’è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te, meglio è per te l’entrar nella vita monco o zoppo, che d’aver due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno (fuoco eterno).

Matteo 25:46 aiôonion
E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eternal (E questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna).

Giuda 7 aiôniou
Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno (eterno fuoco).

Apocalisse 20:10 aiônas-aiônon
E il diavolo che li aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli (per i secoli dei secoli).

Per un essere che verrà “distrutto, scomparirà”, cioè non esisterà più, (come vorrebbero gli Avventisti e i Testimoni di Geova) i concetti di “tormento” e di “punizione”, non avrebbero né senso né logicità.

Inoltre, come ho detto in precedenza, la Bibbia parla che c’è un “solo” stagno di fuoco”, dove andranno: Satana, la bestia, il falso profeta, la morte, l’Ades e tutti quelli i cui nomi non saranno trovati scritti nel libro della vita.

Infine, per “morte seconda”, non si deve intendere, “cessazione, estinzione”, ma eterna separazione dalla fonte della vita, che è Dio.

nomeutente
03-12-12, 20:53
Caro Vito

Tu parli di “un versetto”, ma io ricorderei che queste quattro testi sono abbastanza chiare non solo perché dicono di “un fuoco eterno”, ma anche perché specificano che ci sarà: “Punizione, pena e tormento”.

Matteo 18:8 aiônion
Ora, se la tua mano o il tuo piede t’è occasione di peccato, mozzali e gettali via da te, meglio è per te l’entrar nella vita monco o zoppo, che d’aver due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno (fuoco eterno).

Matteo 25:46 aiôonion
E questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eternal (E questi andranno allo stroncamento eterno, ma i giusti alla vita eterna).

Giuda 7 aiôniou
Nello stesso modo Sodoma e Gomorra e le città circonvicine, essendosi abbandonate alla fornicazione nella stessa maniera di costoro ed essendo andate dietro a vizi contro natura, sono poste come un esempio, portando la pena d’un fuoco eterno (eterno fuoco).

Apocalisse 20:10 aiônas-aiônon
E il diavolo che li aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli (per i secoli dei secoli).

Per un essere che verrà “distrutto, scomparirà”, cioè non esisterà più, (come vorrebbero gli Avventisti e i Testimoni di Geova) i concetti di “tormento” e di “punizione”, non avrebbero né senso né logicità.

Inoltre, come ho detto in precedenza, la Bibbia parla che c’è un “solo” stagno di fuoco”, dove andranno: Satana, la bestia, il falso profeta, la morte, l’Ades e tutti quelli i cui nomi non saranno trovati scritti nel libro della vita.

Infine, per “morte seconda”, non si deve intendere, “cessazione, estinzione”, ma eterna separazione dalla fonte della vita, che è Dio.

Benchè nessun uomo può affermare di aver conosciuto perfettamente la giustizia di Dio, se non infatti nella parte di rivelazione che è donata in Cristo, credo sia bene sottolineare che in forza di quanto scritto nelle Sacre Lettere è davvero molto ardito affermare che i reprobi, coloro che rifiutano la svariata grazia di Dio offerta nell'Unigenito, non siano destinati alla maledizione di un tormento eterno.

Ai tuoi versi ne aggiungo semplicemente un altro, ripreso dalla nota narrazione di cui in Matteo 25 relativa alla distinzione tra pecore e capre che viene perpetuata per la Parola che procede dal trono di Dio.

Matteo 25:41
Allora Egli dirà ancora a coloro che saranno a sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, ch'è preparato al diavolo, ed a' suoi angeli.