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Giovanni dalle Bande Nere
13-10-12, 08:14
La chitarra di Mazzini | atuttadestra (http://www.atuttadestra.net/index.php/archives/159244)

La chitarra di Mazzini

di Giovanni Balducci

Sabato 13 ottobre il maestro Josè Scanu, chitarrista di fama internazionale, sarà protagonista del primo di una serie di concerti eseguiti con la chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini. A partire dalle 17.00 presso il Museo del Risorgimento, Scanu eseguirà un ricco repertorio di brani di autori che Mazzini conobbe e amò suonare. L’iniziativa, voluta dal Comune di Genova, mira a valorizzare il celebre strumento appartenuto al grande patriota.

Non è la prima volta che la chitarra di Mazzini viene utilizzata per un concerto, già l’anno scorso in occasione dei festeggiamenti per il 150enario dell’Unità d’Italia, lo strumento fu adoperato per un concerto dal chitarrista milanese Marco Battaglia. Ciò portò a conoscenza dei più la grande passione nascosta del patriota genovese, contribuendo a sfatare il mito della sua indole austera e poco avvezza al divertissement, tramandataci da ritratti e fotografie d’epoca e resa proverbiale dal famosissimo verso carducciano del Libro II di Giambi ed epodi: «volto che giammai non rise».

Nelle lettere scritte alla madre durante l’esilio, Mazzini accennava spesso al suo amore per la musica e citava brani del suo repertorio. I suoi autori preferiti erano i grandi maestri della chitarra dell’Ottocento, come Giuliani e Carcassi. Il patriota Aurelio Saffi così descrive il Mazzini musicista: «Egli era amantissimo delle ispirazioni dell’arte: amava, sapendosi solo e non ascoltato, talora fra il giorno, più spesso a tarda notte, cantare sottovoce accompagnandosi con la chitarra; aveva tal voce che, modulata dal canto, scendeva al cuore… Era attentissimo a tutto ciò che usciva nel mondo musicale».

Se è poco nota la figura del Mazzini musicista, lo è ancor meno quella di teorico della musica. Ma al grande genovese si deve un importante testo di estetica musicale, pubblicato nel 1836, dal titolo “Filosofia della musica”, in cui si attribuisce all’arte musicale un ufficio sociale e civile, e ne si sottolinea l’importanza come elemento di aggregazione e di unione dei popoli. Idea non nuova questa, ma che si inserisce nel solco di un’aurea tradizione, che va dai legislatori e dai moralisti greci del periodo classico, i quali consideravano lo studio della musica come necessità fondamentale nella formazione del cittadino; ai filosofi greci, che affermavano l’esistenza di un legame inscindibile fra le leggi dell’universo e dell’anima umana e le leggi della musica.

Del resto, lo stesso Mazzini nella sua opera avrà a dire che: «L’arte musicale era nella Grecia tenuta come lingua universale della nazione, e veicolo sacro della storia, della filosofia, delle leggi e dell’educazione morale». Sostenendo, altresì, che la musica «è il profumo dell’universo» e che in essa «L’immagine del bello e dell’eterna armonia vi appare…».

Maria Vittoria
18-10-12, 13:52
Com'è andata ?

Giovanni dalle Bande Nere
18-10-12, 21:31
Molto bene...:)

Maria Vittoria
19-10-12, 08:43
:)

In quale Museo del Risorgimento? Dove?

assurbanipal
20-10-12, 17:45
:)

In quale Museo del Risorgimento? Dove?

Sto cercando di immaginare Mazzini che suona Giuliani.
Una musica spumeggiante.

http://politicainrete.it/forum/arte-e-comunicazione/musica/152971-mauro-giuliani.html