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Visualizza Versione Completa : ILVA perizie confutano tesi Gip



Juv
21-11-12, 15:01
Ilva, azienda deposita istanza dissequestro: perizie confutano tesi Giphttp://politicainrete.it/IGN/Assets/Imgs/provvisori_1/lvmrtd_web--400x300.jpg
ultimo aggiornamento: 20 novembre, ore 19:47
Roma - (Adnkronos) - Secondo i legali dell'Ilva (http://www.adnkronos.com/IGN/Search/?q=ilva&x=0&y=0&site=lang_ita&client=adnkronos_ign7&output=xml_no_dtd&proxystylesheet=adnkronos_frontend&filter=p&getfields=*&num=15&proxyreload=0) la perizia presentata dal Gip utilizza parametri che entreranno in vigore solo dal 2016






Roma, 20 nov. - (Adnkronos) - L'Ilva ha depositato oggi l'istanza di richiesta di dissequestro degli impianti di Taranto che la procura aveva boloccato dallo scorso 26 luglio. L'annuncio e' dell'azienda che spiega come "le perizie chimiche ed epidemiologiche su cui si basa il sequestro da parte dell'Autorita' Giudiziaria di alcune aree dello stabilimento dell'Ilva di Taranto e i provvedimenti di custodia cautelare, non sono assolutamente probanti". Secondo i commenti alle perizie disposte dal Gip e realizzati da numerosi esperti per i legali di Ilva, "la perizia chimica disposta e presentata dal Gip, aggiorna i quantitativi di Pma10 alle prescrizioni aggiornate al febbraio del 2012, che entreranno in vigore solo nel 2016, mentre secondo i parametri attuali adottati per Legge da tutti i Paesi, e anche dall'Italia, per salvaguardare la tutela della salute pubblica, la soglia delle Pma10 nell'aria non deve superare i 50 microgrammi per metro cubo giornaliera (40 la soglia media annuale), con un limite di 35 sforamenti annui consentiti, soglie ampiamente rispettate a Taranto anche secondo i periti del Giudice". "In particolare infatti", sottolineano gli esperti consultati dall'Ilva nelle loro conclusioni, "nella perizia prodotta si legge che 'relativamente alla conformita' alle norme nazionali e regionali, i valori misurati alle emissioni dello stabilimento Ilva con gli auto controlli del Gestore nell'anno 2010 risultano conformi sia a quelli stabiliti dalle precedenti autorizzazioni e sia ai valori limite previsti dal recente decreto di Aia del 5 agosto 2010'". E ancora come "con l'ultimo adeguamento dell'impianto di abbattimento del camino E312 a servizio dell'agglomerato, si evidenzia come questa emissione venga campionata e misurata secondo quanto previsto dalla norma regionale, in particolare per quanto riguarda le diossine, e risulta conforme ai limiti regionali prescritti per le diossine e recepite dal decreto Aia". "Oltretutto, nel corso dell'audizione in aula per la presentazione delle perizie al Giudice, - si legge ancora - e' stato ribadito piu' volte dai periti stessi che 'L'Ilva rispetta le normative', e ancora 'l'Ilva rispetta tutte le prescrizioni dell'Aia, quindi le norme vigenti'; 'secondo la letteratura sono valori entro i limiti accettabili'; in una scala di valori elevati, elevatissimi, medi o bassi i valori di Taranto sarebbero per stessa definizione dei periti 'medio-bassi' e 'starebbero abbondantemente dentro i limiti'.

Grifo
21-11-12, 16:28
Ilva, azienda deposita istanza dissequestro: perizie confutano tesi Giphttp://politicainrete.it/IGN/Assets/Imgs/provvisori_1/lvmrtd_web--400x300.jpg
ultimo aggiornamento: 20 novembre, ore 19:47
Roma - (Adnkronos) - Secondo i legali dell'Ilva (http://www.adnkronos.com/IGN/Search/?q=ilva&x=0&y=0&site=lang_ita&client=adnkronos_ign7&output=xml_no_dtd&proxystylesheet=adnkronos_frontend&filter=p&getfields=*&num=15&proxyreload=0) la perizia presentata dal Gip utilizza parametri che entreranno in vigore solo dal 2016


Sono contento, non puoi far chiudere una azienda se gli stessi periti giudiziari ti dicono che è in regola.

Però intanto l'Ilva è stata trascinata in crisi con 2.000 persone in cassa integrazione e 500 persone in ferie forzate. E su una popolazione incolpevole si è scatenato l'effetto Chernobil con le conseguenti patologie da ansia cronica.

Ilùvatar85
21-11-12, 16:47
Sono perizie di parte, presentate per conto dell'ILVA.

Noir
21-11-12, 16:49
Sono perizie di parte, presentate per conto dell'ILVA.

esatto
correggere il titolo

Grifo
21-11-12, 16:54
Sono perizie di parte, presentate per conto dell'ILVA.

No, sono esperti nominati dall'Ilva che commentano le perizie giudiziarie, e sulla base di quelle chiedono il dissequestro.

Facci caso, non c'è nessuna contestazione delle perizie giudiziarie.

Io al terzo report, quello sulle polveri, nemmeno ci ero arrivato. Il dato citato però è chiarissimo.

Juv
21-11-12, 16:56
Sono perizie di parte, presentate per conto dell'ILVA.


A meno che gli esperti che hanno fatto la contro perizia non siano dei cacciaballe, questi hanno la stessa dignità della perizia di parte del GIP.


ILVA, PRESENTATA ISTANZA DISSEQUESTRO: PERIZIE GIP “NON PROBANTI”
Le perizie, secondo l’azienda, “utilizzano parametri che entreranno in vigore solo nel 2016”

Roma - L’Ilva ha presentato oggi l'istanza di dissequestro dell'area dell’impianto “a caldo” dello stabilimento di Taranto che la Procura ha posto sotto sequestro lo scorso 26 luglio e i commenti alle perizie chimiche ed epidemiologiche che “confutano” le tesi del Gip. Secondo l’azienda, infatti, “le perizie su cui si basa il sequestro da parte dell'Autorità Giudiziaria di alcune aree dello stabilimento dell'Ilva di Taranto e i provvedimenti di custodia cautelare, non sono assolutamente probanti”. Mentre i commenti alle perizie disposte dal Gip, a giudizio dell’azienda, sono “basati su perizie da considerarsi totalmente inaffidabili”. Il deposito è successivo al via libera da parte del ministro dell’Ambiente Corrado Clini al progetto per l'applicazione dell'Aia presentato dalla società. “Senza la piena disponibilità degli impianti sarebbe infatti impossibile all'azienda – spiega Ilva in una nota – applicare le direttive previste dall'Aia”.

PM10 – Nella nota l’azienda chiarisce come i livelli di PM10 registrati a Taranto, “peraltro inferiori rispetto a moltissime altre città” “non possono essere considerati responsabili di presunti eccessi di patologie che sono state stimati su base statistica utilizzando parametri che l'Oms considera come ‘obiettivo’ da raggiungersi in futuro ma non nei prossimi anni, ma che non sono né reali né in vigore in nessun Paese, mentre l'aumento di alcune patologie tumorali (come ad esempio il mesotelioma, che ha un periodo di latenza a volte di oltre trent'anni) sono sicuramente ascrivibili a un periodo di sedimentazione più lungo rispetto ai tempi prospettati dalle Autorità e alle emissioni dell'Ilva, quindi ad una gestione precedente a quella dell'attuale proprietà e ad altre entità presenti sul territorio ove l'utilizzo dell'amianto è stato assai più massiccio di quanto non sia stato per l'Ilva. L'Ilva peraltro ormai da molti anni ha provveduto a una massiccia campagna di rimozione dell'amianto utilizzato dalle precedenti gestioni”. Le perizie disposte dal Gip, avverte poi l’azienda, “utilizzano parametri che entreranno in vigore solo nel 2016”. E le soglie sulle Pm10 (i limiti prevedono che non si devono superare i 50 microgrammi per metro cubo giornalieri, 40 la soglia media annuale, con un limite di 35 sforamenti annui consentiti) sono “ampiamente rispettate a Taranto anche secondo i periti del Giudice”. “Oltretutto – spiega l’azienda -, nel corso dell'audizione in aula per la presentazione delle perizie al Giudice, è stato ribadito più volte dai periti stessi che ‘l'Ilva rispetta le normative’, e ancora ‘l'Ilva rispetta tutte le prescrizioni dell'Aia, quindi le norme vigenti’”.

PM10 INFERIORI A PIANURA PADANA – L’Ilva chiarisce come le stime di particolato medio (Pm10) a Taranto, “riportate nella perizia del dottor Forestiere, del professor Biggeri e della professoressa Triassi per incarico del Gip” variano da 22,9 a 34,9 microgrammi/m3 nel periodo 2004-2010 e questi livelli sono “peraltro considerevolmente inferiori ai livelli medi annui di 45-55 microgrammi/m3 registrati oggi in altre aree urbane del Nord Italia, come Firenze, Roma, Milano o altre numerose aree urbane e non”. Tuttavia, per quanto riguarda i dati a breve termine, “i giorni di superamento della soglia di 50 microgrammi/m3 sarebbero ristretti al periodo 2005-2008, e non ce ne sarebbe nessuno nel 2009-2010”. Per quanto concerne gli effetti a lungo termine, “che sarebbero comunque da riferire a esposizioni del lontano passato, le stime di esposizioni per l'intero periodo di 13 anni dal 1998 al 2010 sono riferite a due sole campagne condotte nel 2004 su un totale di 33 giorni, quantitativamente e qualitativamente irrilevanti e quindi da considerarsi del tutto inattendibili. Gli effetti a lungo termine riferiti ai lavoratori – se reali – riguardano soggetti con impiego nel settore siderurgico nel periodo che va dal 1974 al 1997”.

EPIDEMIOLOGICO – “Dalle osservazioni alle perizie – osserva l’azienda – emerge che sul fronte epidemiologico, gli effetti a lungo termine sulla popolazione generale – se reali – non sono coerenti in maschi e femmine, con un moderato aumento di rischio nei maschi ma una moderata riduzione di rischio nelle femmine, e non sono quindi attribuibili all'inquinamento ambientale”. Inoltre “gli effetti a lungo termine riferiti ai lavoratori – se reali – riguardano soggetti con impiego nel settore siderurgico nel periodo che va dal 1974 al 1997, periodo che non riguarda l'attuale proprietà’, è riportato nelle osservazioni”. A tutto ciò va aggiunto che “la nuova gestione Ilva ha investito pesantemente nel miglioramento della tecnologia degli impianti con oltre 4,3 miliardi di euro, di cui 1,2 per problematiche ambientali”.

DIOSSINE – Sul fronte delle diossine nel suolo e nell'aria, i dati delle concentrazioni nel suolo/vegetazione/aria a Taranto – da quanto emerge dalle osservazioni prodotte, sottolinea l’azienda – “sono comparabili a quelli rilevati in altre aree del mondo e italiane (rurali e remote, residenziali e urbane antropizzate). In generale, non esiste una popolazione Teq (Tossicita Equivalente) free, cioè si possono sempre misurare livelli di diossine nel sangue della popolazione umana. Livelli background oggi sono 2-3 ng/kg di lipidi. Non risultano norme sui valori limite (anche per obiettivi di qualità) per l'aria ambiente di vita o di lavoro in Italia. Peraltro nelle perizie disposte dal Gip, i periti stessi ammettono che ‘circa gli effetti cancerogeni derivanti dall'analisi effettuata dall'Iarc (International Agency on Research on Cancer), anche se esistono diversi studi circa la relazione tra cancro del polmone, sarcoma dei tessuti molli e linfoma non Hodgkin ed esposizione a diossine, l'associazione di causalità rimane limitata e dubbia’”.

CONFUSIONE TRA PERICOLO, RISCHIO E CAUSA MALATTIA – Nelle osservazioni alle perizie disposte dal Gip l’azienda evidenzia infine, “la confusione fra ‘pericolo’, ‘rischio’ e ‘causa di malattia’. Pericolo, rischio e causa di malattia, non hanno lo stesso significato. In base all'equivalenza pericolo=rischio=causa come appare nella perizia disposta dal Gip risulterebbe che una volta accertata la presenza di un pericolo ne derivino direttamente l'esistenza di un rischio e la causa delle malattie. Rischio e pericolo non sono equivalenti, perché il primo rappresenta la probabilità che si verifichi il secondo, così come rischio e causa non sono equivalenti perché il primo si riferisce a popolazioni e la seconda ad un determinato individuo. Con queste pericolose equivalenze si spiega anche il largo spazio dato nella perizia disposta dal GIP ai risultati sull'inquinamento da IPA (idrocarburi policiclici aromatici) metalli pesanti, diossine e benzene che, per una sorta di effetto di trascinamento degli studi sul particolato, vengono considerati responsabili dell'asserita ma documentalmente inesistente emergenza ambientale. Conclusione questa a cui è pervenuto anche il Tar della Puglia con numerosi provvedimenti in data 19 marzo 2012; 11 aprile 2012 e definitivamente con sentenza n.1550 del 12 luglio 2012”, conclude la nota. (ilVelino/AGV)

ILVA, PRESENTATA ISTANZA DISSEQUESTRO: PERIZIE GIP “NON PROBANTI” - il Velino/AGV - Agenzia Giornalistica il Velino (http://www.ilvelino.it/AGV/News/articolo.php?idArticolo=1669053&t=Ilva__presentata_istanza_dissequestro__Perizie_G ip__non_probanti)

Saviano
21-11-12, 16:58
Sono perizie di parte, presentate per conto dell'ILVA.

piccoli edmond dates crescono ..... :see:

Ilùvatar85
21-11-12, 16:58
No, sono esperti nominati dall'Ilva che commentano le perizie giudiziarie, e sulla base di quelle chiedono il dissequestro.

Facci caso, non c'è nessuna contestazione delle perizie giudiziarie.

Io al terzo report, quello sulle polveri, nemmeno ci ero arrivato. Il dato citato però è chiarissimo.

https://it.wikipedia.org/wiki/Consulenza_giudiziale#Consulente_tecnico_di_parte

Sono consulenze tecniche di parte.

Ilùvatar85
21-11-12, 16:59
piccoli edmond dates crescono ..... :see:

Che intendi?

Traiano
21-11-12, 17:05
Si si va be, allora l'inquinamento è una balla, i casi di cancro più elevati nelle zone circostanti una balla ecc ecc...se fosse anche il presidente della Repubblica a dire che non c'è inquinamento e che l'Ilva ha ragione , vorrebbe dire che anche lui è stato corrotto. A BOCCONI!!!!

Saviano
21-11-12, 17:07
Che intendi?

intendo coloro per i quali le tesi dei collegi difensivi sono oro colato mentre la pronuncia di ben TRE collegi giudicanti è carta straccia ....

Grifo
21-11-12, 23:44
https://it.wikipedia.org/wiki/Consulenza_giudiziale#Consulente_tecnico_di_parte

Sono consulenze tecniche di parte.

Appunto, CTP, consulente tecnico di parte. I CTU invece sono i consulenti tecnici di ufficio.
Poichè il magistrato è un giurista nomina dei CTU esperti della specifica materia che fanno la cosiddetta "perizia", cioè esaminano i reperti, fanno misure e rilievi, e quindi consegnano al Magistrato le loro conclusioni descrivendo punto per punto dati, misure e percorso logico qualora emergano situazioni indiziarie.

Il CTP può, se autorizzato dal giudice, partecipare alle fasi dell'indagine (esame dei reperti, misure e rilievi) come osservatore (è il caso ad esempio di una autopsia) e far conoscere per iscritto le sue osservazioni al Magistrato.

Nel caso dell'Ilva i CTS (che sono nominati dalle parti, inquisita o civile) "non hanno" partecipato all'esame dei reperti, non hanno fatto misure e non hanno fatto rilievi durante le indagini.
E quindi le loro "osservazioni" (io le chiamo Note Tecniche, mi piace di più) vengono esclusivamente dalle misure fatte a suo tempo dai CTU nominati dal Magistrato.

I quali CTU, a quanto risulta, concludono che le emissioni (benzo(a)pirene, diossine e polveri) sono in regola, cioè rispettano i limiti di legge e i limiti della AIA.

Per cui i CTS si limitano a leggere le perizie giudiziarie e ripetere, con maggiore autorevolezza, quello che vi stò ripetendo da mesi: l'Ilva, per quanto riguarda le emissioni, è in regola con leggi e prescrizioni.
Lo certificano appunto le varie misure fatte dall'Arpa Puglia, nonchè le misure fatte dalla stessa Ilva perchè queste sono state affidate all'Istituto di Fisica dell'Atmosfera del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e quindi hanno valore di certificazione perchè eseguite da un ente di Stato.

...................................

Se in queste condizioni l'Ilva viene costretta a chiudere (ad esempio la magistratura tarantina non revoca il sequestro) lo Stato italiano dovrà pagare ai Riva un indennizzo stratosferico, multimiliardario, e lo stesso dovrà pagare ai dipendenti Ilva, alle ditte di servizio e ai loro dipendenti, e a tutti quelli che avranno un danno economico dalla chiusura dell'Ilva.

I danni pagati a suo tempo per la fermata della costruzione della centrale nucleare di Montalto di Castro (mi sembra circa 8.500 miliardi di lire, 4 miliardi di €) a confronto saranno roba da oratorio.

Oltre ai costi del disastro economico di una città e tre province.

Grifo
21-11-12, 23:53
intendo coloro per i quali le tesi dei collegi difensivi sono oro colato mentre la pronuncia di ben TRE collegi giudicanti è carta straccia ....

Savià, questo non è il processo contro Berlusconi che si inchiappetta Ruby Rubacuori, e quindi dobbamo scoprire se era maggiorenne all'epoca dell'inzeppata.

Qui ci stanno le misure fatte da Enti regionali (Arpa Puglia) ed Enti di Stato (Istituto di Fisica dell'Atmosfera). Tu ne puoi mettere pure trecento di collegi giudicanti, le misure sempre quelle restano.

Andre86
22-11-12, 02:35
Beh pure i tecnici e gli ingeneri della SADE di Venezia avevano detto che la Vajont andava tutto bene... :giagia: