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Visualizza Versione Completa : Le grandi inchieste del TP



Gianluca
02-11-09, 16:45
inauguro una sezione che potra' essere di grande rilievo se sapremo fare un buon lavoro.
Cosa intendo per "inchieste"?
Mica siamo reporer che se ne vanno in giro come nei film...
infatti non pensavo a questo.
Altri lo fanno a livello professionale, altri ancora lo fanno come inizio di professione (tipo Claudio Messora e il suo Byoblu davvero ben fatto).
Io non sto pensando a questo per il TP (almeno non per ora).

Allora che vuole questo?

Un lavoro di ricerca.
Tra le pieghe degli articoli di giornale spesso si nascondono informazioni interessanti ancorche' frammentate. Nell'arco degli anni molte informazioni in apparenza non correlate tra loro sono state inserite nei piu' svariati articoli.
Scopo del gioco e' trovare i collegamenti e cercare di ricostruire quanti piu' puzzle possibili.
Naturalmente il lavoro finale non sara' una verita' assoluta, ma una chiave di lettura, che dovra' necessariamente avere una sua logica ed essere verosimile al punto da suscitare dubbi nel lettore.
Una analisi superficiale o degli accostamenti non calzanti non sarebbero un buon lavoro.
Gli strumenti necessari li abbiamo tutti. Un PC, una connessione internet e la voglia di capire.

La futura redazione dovra' lavorare in questo modo e io mi prendero' il gusto di stimolare alcune ricerche. Non c'e' una verita' preconfezionata da dimostrare piuttosto una ricerca verso quelle domande che stranamente non sono mai state poste e che invece in un paese normale (mica l'Italia) sarebbero state probabilmente poste da qualcuno.

E se serve una indagine vera e propria? Beh arriviamo fin dove possiamo poi la cediamo a qualcun altro che puo' (Espresso, Il Fatto, Report ecc...).

A brevissimo posto alcune riflessioni che potrebbero portare a delle domande interessanti.

Gianluca
02-11-09, 16:46
Breve cronistoria del caso marrazzo , come desumibile dagli articoli pubblicati sugli organi di stampa:

3 luglio 2009: irruzione di 3 cc nell’abitazione della trans Natali, registrazione di un video di 13 minuti, ove viene ripreso marrazzo; furto ai danni di marrazzo da parte dei cc (qualche migliaio di euro); Marrazzo firma anche 3 assegni. Evidente l’abuso commesso da questi carabinieri: violazione di domicilio, privacy, violenza privata, etc. Insomma, diversi reati con un frutto, il video.

Cafasso, il confidente presente al momento dell’irruzione in via gradoli, otto giorni dopo contatta, attraverso il suo avvocato, Libero, allora diretto da feltri. In particolare il 15 luglio il cafasso incontra due croniste di Libero, che richiamano Feltri, il quale sta trattando con Sb il suo passaggio al Giornale.

Ad Agosto Cafasso muore (circostanza da chiarire: coca?) e dunque subentrano i cc nel tentativo di vendita all’agenzia photomasi di milano e questi al settimanale Oggi.

Il 21 agosto Feltri passa a il Giornale: eloquente commiato di Mario Giordano ( “Nelle battaglie politiche non ci siamo certi tirati indietro (…). Ma quello che fanno le persone dentro le loro camere da letto (siano essi premier, direttori di giornali, editori, ingegneri, first lady, bodyguard o avvocati) riteniamo siano solo fatti loro. E siamo convinti che i lettori del Giornale non apprezzerebbero una battaglia politica che non riuscisse a fermare la barbarie e si trasformasse nel gioco dello sputtana-mento sulle rispettive alcove) e altrettanto eloquente incipit di Feltri il 28 agosto.. gia’ nel mese di agosto inizia la sua campagna contro gli “avversari” di Berlusconi minacciando (“Quando la politica si trasforma e si svilisce scadendo nel gossip , quando gli addetti all'informazione si rassegnano a pescare sui fondali del pettegolezzo spacciando per notizie le attività più intime degli uomini e delle donne, fatalmente la vita pubblica peggiora e riserva sorprese cattive. E se il livello della polemica è basso, prima o poi anche chi era abituato a volare alto, o almeno si sforzava non perdere quota, è destinato a planare per rispondere agli avversari. La Repubblica da tempo si dedica alla speleologia e scava nel privato del premier, e l'Avvenire, quotidiano dei vescovi italiani, ha pure messo mano al piccone per recuperare materiale adatto a creare una piattaforma su cui costruire una campagna moralistica contro Silvio Berlusconi, accusato condurre un'esistenza dissoluta in contrasto con l'etica richiesta a una persona che ricopra cariche istituzionali. Mai quanto nel presente periodo si sono visti in azione tanti moralisti, molti dei quali, per non dire quasi tutti, sono sprovvisti titoli idonei. Ed è venuto il momento di smascherarli. Dispiace, ma bisogna farlo affinché i cittadini sappiano da quale pulpito vengono certe prediche. Cominciamo da Dino Boffo...”. ) e utilizzando dossier di non chiara origine (vedi caso Boffo e vedi caso Fini) e minaccia che altri potrebbero seguire.

Il 5 ottobre la Masi consegna una copia a Signorini (Chi-Mondadori), che informa Marina B. e,quindi, SB.

Signorini consiglia Masi di vendere una copia a Belpietro direttore del giornale Libero degli Angelucci (imprenditori della sanità e in politica nel PDL con un senatore, già sotto inchiesta giudiziaria e in rotta con Marrazzo per questioni attinenti affari della sanita’ laziale) : un giornale berlusconiano ma non riconducibile in modo diretto alla proprietà del cavaliere. Belpietro incontra la Masi e si contratta il video per 100 mila euro. Signorini chiama Masi e le dice che dovrà concludere l’affare con Angelucci. Angelucci e Masi si incontreranno per concludere l’affare ma , successivamente, Signorini stesso richiama per dire che occorre fermare tutto perché Panorama e’ disposto ad acquistare il video.

L’epilogo: intervengono i ROS e la Procura , Berlusconi viene a saperlo, chiama Marrazzo e lo invita a recuperare e disfarsi del video presso l’agenzia ; successivamente Signorini-evidentemente avvisato da SB- telefonera’ alla Sig.ra Masi per dirle che sara’ contattata da Marrazzo per tentare di recuperare il video e cosi’ infatti accade: ma la Procura accelera i tempi per non consentire la distruzione del video e i carabinieri infedeli verranno interrogati e poi arrestati.

L’Utilizzatore finale ha avuto (e probabilmente ha) per sua stessa ammissione, una copia del video di cui si tratta.

Gianluca
02-11-09, 16:47
Dossier Marrazzo Angelucci Geronzi

[…]
L' inciampo giudiziario non ha fermato la riorganizzazione. Intorno al successore designato, si è formata una squadra di manager esterni: Sergio De Benedetti, Arnaldo Rossi, Antonio Vallone per il comparto sanitario, e Carlo Trivelli, figlio di Renzo Trivelli e Anna Maria Ciai, deputati del Pci. A guidare la pattuglia degli degli amministratori c' è, appunto, Ernesto Monti, che per tutti gli anni Novanta ha coperto vari incarichi nel gruppo Banca di Roma-Capitalia. Il suo ruolo di direttore finanziario dell' istituto gli ha procurato il coinvolgimento nel crac Trevitex e, nel dicembre 2006, una condanna in primo grado per bancarotta preferenziale. Monti viene dunque dalla scuola di Cesare Geronzi, l' uomo al quale in assoluto gli Angelucci devono di più.
Nell' ottobre 2003 l' attuale presidente del consiglio di sorveglianza di Mediobanca ha inserito la famiglia romana fra i fedelissimi del patto di sindacato dell' istituto. Il premio alla fedeltà è arrivato sei mesi fa. Al momento in cui il patto Capitalia si è sciolto per la fusione con Unicredito, gli Angelucci hanno ceduto sul mercato la partecipazione dello 0,4% nella nuova banca. Il saldo dell' operazione è stato un ricavo di 430 milioni con un guadagno di 300.
[…]
http://archiviostorico.corriere.it/2008/marzo/03/Angelucci_listino_nome_del_figlio_ce_0_080303018.s html


(questo è stato scritto il 5 settembre 2009)
Di Mambro, fatto salvo il valore personale della Bonino, nel Lazio ci sono in ballo sulla sanità e sulla nettezza urbana interessi enormi che fanno capo (per la sanità) al gruppo Angelucci (il senatore del PdL per cui è stato richiesto l'arresto che il Senato ha rifiutato), proprietario fra l'altro del Riformista e di Libero. Che non a caso partecipano al linciaggio di Vendola in Puglia per motivi analoghi.
Interessi che Marrazzo, anche contro una parte del Pd, è andato a toccare. Tanto è vero che nel Pd stesso, in maniera neanche tanto sotterranea, serpeggia la volontà di farlo fuori. Mettere in discussione ora Marrazzo significa consegnare il Lazio a quegli interessi paramafiosi e campo libero all'avvocato Cerroni nella nettezza urbana.
Poi non capisco una cosa: cosa c'entra la Bonino con la regione Lazio?
http://www.perlarosanelpugno.it/viewtopic.php?f=26&t=3384

(questo è stato scritto il 13 ottobre 2008)
[…]
La famiglia Angelucci pubblica due giornali: Libero, di Vittorio Feltri, e il Riformista.
Sono giornali che paghiamo anche noi, perchè oltre che essere pagati dagli Angelucci hanno pure il finanziamento non perché siano organi di partito ma perché sono organi di finti partiti.
La famiglia Angelucci è legata mani e piedi al banchiere Geronzi.
Sarà un caso, ma dopo che l'altra sera ad Annozero abbiamo osato raccontare chi è il banchiere Geronzi, immediatamente, il giorno dopo, il Riformista ha sparato contro Annozero.
Il riformista di Angelucci in difesa di Geronzi.
C'è chi sostiene, dunque, che per questi rapporti trasversali che ha, tutto il Parlamento si sia messo a cuccia quando il governo ha deciso di salvare Geronzi, oltre a quelli di Alitalia, Parmalat e Cirio.
[…]
http://informazionesenzafiltro.blogspot.com/2008/10/passaparola-carnevale-in-cassazione.html

(questo è del 6 febbraio 2009)
[…]
L'accusa su cui si basa l'inchiesta della Procura di Velletri e carabinieri del Nas ha portato non solo agli arresti domiciliari di Gian Paolo Angelucci, ma anche alla richiesta di autorizzazione a procedere per il padre Antonio, senatore del Pdl e fondatore della Tosinvest, holding della sanità privata specializzata nella riabilitazione che nel solo Lazio gestisce oltre 1.500 posti letto accreditati. Venti in totale gli indagati per i reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Tra questi nomi eccellenti della sanità laziale: il direttore generale dell'Asl Roma H, Luciano Mingiacchi, il presidente della Aiop Lazio, Paolo Casamatta, il vicedirettore dell'Agenzia di sanità pubblica regionale (ASP), Rodolfo Cotenna e due dirigenti della Regione Lazio. L'indagine nasce circa due anni fa e si intreccia con quella che fu definita 'l'inchiesta su Lady Asl' e che portò ad una bufera giudiziaria sul sistema sanitario della Capitale. Origine dell'inchiesta è Villa dei Pini, una struttura sanitaria che la San Raffaele Spa ha spiegato non essere di sua proprietà. Indagando sul complesso che sorge ad Anzio, sul litorale romano, i carabinieri del Nas hanno messo in luce l'intreccio d'affari illeciti tra i funzionari della Regione, quelli delle Asl e i massimi dirigenti di Tosinvest. Un legame che, secondo i capi di imputazione, avrebbe portato alle emissioni delle false fatturazioni con la compiacenza dei vari referenti di competenza. "Contestazioni opinabili e particolarmente deboli a fronte delle quali potremo tranquillamente dare tutti i chiarimenti necessari", ha affermato l'avvocato Guido Calvi, a capo del pool di difensori della famiglia Angelucci.

Nel provvedimento emesso dalla Procura di circa 800 pagine viene, inoltre, delineato un sistema di lobbying esercitato con pressioni sulla Regione Lazio attraverso i due quotidiani (Libero e Riformista) di cui gli Angelucci sono proprietari.
Dura la reazione del presidente della Regione Marrazzo che ha subito commissariato la Asl sotto inchiesta, accettando le dimissione del dg indagato, ha attivato un'inchiesta interna e disposto più controlli. "Nessuna tolleranza: chi ha sbagliato pagherà", ha affermato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo dopo un pomeriggio passato blindato nel suo ufficio in via Cristoforo Colombo.
[…]
http://davidebruno.myblog.it/archive/2009/02/06/il-gip-da-angelucci-biglietti-gratis-e-crociere-a-politici-e.html

(questo è di ieri)
Non sarà che Marrazzo ha pestato i piedi a qualche "angeluccio" in paradiso?

[…]
Chi sia e ciò che ha combinato Marrazzo nella sua vita privata lo sanno ormai tutti e siamo d'accordo di quanto sia esecrabile il suo comportamento, come politico e padre di famiglia. Ma cosa avrà mai combinato in sede politica, mi vien da pensare, per finire sotto la gogna mediatica e non solo? Non è che ha rifiutato favori, o ha pestato i piedi, o s' è dimostrato poco accondiscendente verso gli Angelucci, come riportato da alcune, pochissime, testate giornalistiche?
[…]
http://blog.libero.it/ladestracalolzio/commenti.php?msgid=7922733&id=195288

(questo e del 25 luglio 2008)
[…]
Per crescere ed espandersi, decisivi sono stati gli investimenti finanziari. Una attività, questa, che è servita a cementare il rapporto con un banchiere del calibro di Cesare Geronzi, ma soprattutto a produrre ricche plusvalenze. Il primo passo è stato l’acquisto di Cofiri in tandem con Merloni, quindi l’ingresso nel capitale del Mediocredito centrale e poi, quando questo è stato assorbito da Capitalia, l’ingresso nel patto di sindacato della banca romana. Ed infine l’ingresso nel capitale di Unicredit in seguito alla fusione Unicredit/Capitalia. Al momento di liquidare la sua quota la Tosinvest si è così ritrovata con ben 430 milioni di euro di liquidità in più in cassa.
[…]
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200807articoli/35102girata.asp

(questo del settembre 2007)
[…]
Con questo scenario sullo sfondo, preoccupa ancor più quanto accaduto sulla vicenda del debito sanitario lasciato da Storace. Quando l'assessorato al Bilancio di Nieri scoprì l'enorme entità del buco ereditato, scoprì anche che i creditori non erano più quelli che originariamente avevano anticipato dei soldi per la Regione. I crediti erano stati venduti e passati di mano talmente tante volte da non poter più risalire agli odierni creditori. La Regione invitò allora questi ultimi a venire a riscuotere gran parte di quanto loro dovuto. Era stato predisposto un piano per la restituzione. La proposta era conveniente per tutti. Eppure, solo parte dei creditori si è presentata palesando la sua identità. Di un'altra parte, corrispondente a tre miliardi e mezzo di euro, non si sa nulla. Quei crediti producono un interesse annuo del 9%. Sono vere e proprie cambiali ai limiti dell'usura. La Regione Lazio deve soldi a finanziarie della speculazione, a società di factoring, di cui non conosce neanche i nomi. Una di queste società si dice sia di un frequentatore di salotti della Roma dei furbetti. Nella costruzione del futuro partito democratico i poteri si stanno riallineando. I prossimi tempi non saranno proprio dei più facili.

Geronzi, Angelucci, Caracciolo, De Benedetti, Ciarrapico, Garofano, Ligresti. In queste mani è la salute dei cittadini, in alcune di esse il partito democratico.

Questo articolo di Susanna Marietti è stato pubblicato su Liberazione del 12/04/2007
http://www.linkontro.info/index.php?option=com_content&view=article&id=247:lo-scandalo-inespresso&catid=35:economia-globale&Itemid=56

(questo è del febbraio 2009)
[…]
Un fatto, grave, però emergerebbe dall’ultima inchiesta.
Secondo i magistrati ci sarebbe stata una”pressante influenza, attraverso i giornali di loro proprietà, sulle cariche istituzionali della Regione Lazio, governatore e assessore alla Sanità”.
Il gip Nespeca ha scritto: “Consentono rettifiche o smentite con l’utilizzo strumentale dei mezzi d’informazione di loro proprietà. Esercitano pressante influenza sulle cariche della Regione per interferire nella fase di regolamentazione normativa, attraverso delibere di giunta o singole determinazioni. Ed evitano o attenuano le attività della Regione per il contenimento della spesa sanitaria”.
[…]
http://www.inviatospeciale.com/2009/02/una-informazione-senza-conflitti-di-interesse

(questo del 31 ottobre 2009)
[…]
Ed è qui che scatta la coincidenza, tutta da verificare.

Perché l'editore di Libero voleva comprare il video, se il suo direttore lo aveva rifiutato?
Una questione che tuttavia Giampaolo Angelucci smentisce alla radice. In una nota diffusa ieri, infatti, afferma di "non essersi mai recato nell'Agenzia PhotoMasi, non aver mai conosciuto, incontrato o parlato con la signora Masi e non aver mai visionato il filmato relativo alla vicenda".

Eppure, qualche interesse gli Angelucci potevano pure averlo. Da tempo i rapporti col governatore s'erano deteriorati. Colpa dei tagli alla sanità privata che avevano centrato le cliniche dell'editore. Un impero - la Tosinvest, 12 strutture per oltre 1.500 letti in convenzione - che ogni anno riceve dalla regione Lazio 85 milioni di finanziamento per la sola riabilitazione.

È il gip Roberto Nespeca, colui che a inizio 2009 spedì agli arresti Angelucci padre e figlio insieme ad altre undici persone per associazione a delinquere e truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale, a descrivere l'intreccio tra media e sanità.
"Traspare chiaramente quale sia l'influenza e l'ascendete esercitato, anche in considerazione dei mezzi di comunicazione a disposizione; ed invero, i "proprietari" della Tosinvest, Angelucci Antonio e Angelucci Giampaolo, sono editori di quotidiani e, come le indagini hanno dimostrato, i mezzi di informazione sono stati strumentalizzati per poter perseguire i propri obbiettivi. I vertici del sodalizio dimostrano di essere consapevoli di poter superare qualunque ostacolo (...) potendo orientare l'informazione per i propri fini".

Sono le intercettazioni a fornire la prova. In particolare quella del settembre 2007 in cui Angelucci senior, oggi deputato Pdl, dice alla moglie: "E' venuto il presidente (verosimilmente Marrazzo), ho fatto quello che volevo io... Levano la delega a quel deficiente dell'assessore... mercoledì ci convoca lui e ci fa un accordo fino al 2010".
Un provvedimento poi varato per consentire a Tosinvest di rientrare almeno in parte dei tagli subìti dal 2006. Come a buon fine è andata la defenestrazione del "deficiente": ovvero l'ex assessore alla Sanità Augusto Battaglia, dimessosi nel giugno 2008.

Tuttavia è a partire da questa inchiesta che Marrazzo cambia atteggiamento.
Prima istituisce una commissione di indagine e manda gli ispettori al San Raffaele di Velletri cui, all'inizio di luglio, vengono bloccati i pagamenti.
E poi firma due decreti: per fissare un tetto alla riabilitazione - scelta a causa della quale Tosinvest perde 30 milioni - e abbattere i costi delle prestazioni.

http://ilgiornalieri.blogspot.com/2009/10/il-duello-marrazzo-angelucci-iniziato.html

Emanuele Rallo
02-11-09, 16:52
Do you remember Laziogate?

Gianluca
02-11-09, 16:54
Emanuele Rallo ha scritto:

Do you remember Laziogate?

espandere (detto con la voce di Robocop)

Gianluca
02-11-09, 16:57
un'altra cosa rilevante da analizzare in futuro riguarda il piano regolatore di veltroni e quanto vantaggio ne abbiano avuto caltagirone angelucci geronzi ecc.
Il piano di caltagirone (sposato in pieno da veltroni sempre trattato molto bene dal "menzognero") sembrerebbe essere una alleanza pd-udc (una cosa in famiglia).
Ricordate il caso dei bigliettini che casini e veltroni si scambiarono?
la strategia maggioritaria con lo scopo di strangolare qualsiasi cosa fosse a sinistra per correre tra le braccia del parente acquisito...
una cosa gradita anche alle gerarchie vaticane e a chi garantisce il credito (ed il debito)

Gianluca
02-11-09, 17:03
e vi dico pure che musica di sottofondo deve avere il video che dobbiamo fare:


SiO_7LhPZFM

quindi vediamo chi ha le palline qui dentro e non si limita a ripetere gli slogan di partito ma piuttosto cerca davvero di capire le cose.
Avanti vediamo se c'e' qualcuno che sa dare un contributo.
Si ringraziano per il monento Antonio Oi e Roberto Ricci che hanno contribuito con i post di cui sopra.

Emanuele Rallo
02-11-09, 17:08
Domanda. Chi è stato il primo a sparare da sinistra su Marrazzo?
Risposta. La mozione Franceschini

Domanda. A chi si millantava una possibile vendita de l'Unità prima che intervenisse Soru?
Risposta. Gli Angelucci

Domanda. Chi è intervenuto per ripianare gran parte dei debiti DS nel 2003?
Risposta. La Tosinvest

Qualcuno sa quale sia la composizione del capitale Tosinvest?
Magari si potrebbero scoprire partecipazioni insospettabili...

Gianluca
02-11-09, 17:09
ancora grazie a Roberto Ricci:

Banche e DS
Identikit del comunista
http://www.fondazionemondadori.it/qb/download.php?attachment_id=564


Cambiano solo le cifre.
Le banche corrono in soccorso dei Ds. Diversi istituti bancari sono
intervenuti per saldare la montagna di debiti che gravano sulle spalle di
Fasino & C. In cambio, si sono assicurati i beni immobili del partito.

Le banche italiane si stanno avvicinando sempre più al tavolo della
conciliazione con i loro clienti per conseguire due obiettivi: transigere le
pendenze relative ai vecchi rapporti di conto corrente i cui saldi negativi
si sono trasformati in mutui, e procedere al rimborso, caso per caso, dei
prodotti derivati, e cioè i bond fallimentari venduti ai risparmiatori. Il
primo cliente della lista che si è presentato al tavolo della conciliazione
è il partito della Quercia, che aveva un passivo consolidato spaventoso: ben
235 milioni di euro (circa 470 miliardi di vecchie lire).

Per averne la misura, basta pensare che il passivo di altre due liste dell'
opposizione messe insieme, Margherita e Sdi, è di circa 14 milioni di euro:
al confronto, una bazzecola.

Di recente, in soccorso del partito di Fassino si erano nuovamente fatti
avanti i fratelli Angelucci, azionisti forti di Capitalia e vecchie
conoscenze diessine in qualità di proprietari della testata "Il Riformista"
ed ex editori del giornale di partito "L'Unità", poi abbandonato in favore
di un quotidiano di ispirazione politica opposta, "Libero" di Vittorio
Feltri. Giampaolo Angelucci, re delle cliniche ed editore di giornali, ha
così salvato per primo i Ds dal mare di debiti in cui si dibattevano.

Lunedì 22 dicembre scorso, poi, al tavolo della conciliazione, il pool di
banche capeggiato dalla Carisbo (Gruppo San Paol-Imi) con un'esposizione di
circa 30 milioni di euro, seguita da Banca Intesa e Capitalia con 21 milioni
di euro ciascuna e infine dal Monte dei Paschi con circa 3,5 milioni di
euro, hanno raggiunto un accordo per il pagamento del debito accumulato in
tutti questi anni di rapporti, con un'operazione "a saldo e stralcio" al
50%. Carisbo ha accettato quindi 17,5 milioni di euro a soddisfazione del
credito, decurtato da numerosi altri tagli praticati nei dieci anni di vita
del rapporto; Capitalia e Banca Intesa si sono accontentate di circa 10,5
milioni di euro; MPS di circa 1,7 milioni di euro.

I Ds si sono così liberati dal debito ereditato in parte dall'ex Partito
democratico della sinistra, e una volta saldati i debiti saranno liberati
dall'ipoteca gli immobili situati in parte al Centrosud. Si tratta di
immobili di un certo prestigio, nei quali trovano ospitalità molte sedi del
partito della Quercia e organizzazioni ad essa riconducibili. Ora la
struttura immobiliare e organizzativa dei Ds specie nell'Italia meridionale
è salva, e non rischiano più di essere sbattuti via con la vendita all'asta
di numerosi immobili. Tali immobili diventano di fatto di proprietà di
Giampaolo Angelucci, mentre il rapporto debito-credito passa tra Angelucci e
i Ds e non più attraverso le banche. Il primo si all'operazione è stato dato
dal Gruppo Capitalia, quindi da Cesare Geronzi, dopo che questi era stato
colpito (Ndr: .ma non affondato) dall'avviso di garanzia della Procura della
Repubblica di Roma.

Ora, dopo che le banche hanno accettato di farsi pagare "a saldo e stralcio"
dal patron di Tosinvest la metà dei crediti vantati dalla Quercia, Giampaolo
Angelucci, nella veste di amministratore di Beta immobiliare, eredita l'
ipoteca su 261 palazzi già appartenenti ai Ds. Molti ritengono che l'intera
operazione si configuri come un vero e proprio finanziamento "occulto" al
partito della Quercia da parte degli istituti bancari: questi hanno infatti
rinunciato al 50% del loro credito, REGALANDO al partito di Fassino ben 110
milioni di euro, il tutto a danno degli azionisti e degli obbligazionisti
delle società che fanno capo agli stessi istituti bancari. Si sono insomma
adottati due pesi e due misure: le banche continuano a tener duro con gli
altri debitori, magari piccoli imprenditori o commercianti, che si trovano
nelle stesse situazioni di fatto e di diritto dei Ds, partito che gode
invece di un trattamento di favore, e che favore. Se lo stralcio doveva
essere fatto, doveva essere fatto per tutti.

I tribunali italiani sono ingolfati di pendenze relative a vecchi rapporti
di conto corrente i cui saldi negativi, ingigantiti con l'usura, anatocismo,
massimo scoperto e via dicendo, sono stati trasformati in mutui ipotecari
fondiari: che poi fondiari non sono, trattandosi di mutui successivi "a
cascata" a seguito del mancato pagamento delle rate scadute, che
confluiranno in mutui di consolidamento con l'ipoteca su tutti i beni della
vittima di turno. A quest'ultima la banca, agitando la minaccia del
fallimento, tenta di acquistare la proprietà ipotecata senza esperire le
procedure di legge, per cui cade nel reato di estorsione vera e propria.
Casi analoghi si contano a centinaia nei tribunali e nelle Procure. Invece
per il partito di Fassino si è preferito il "restructuring" con l'
approvazione di Capitalia (Geronzi) per salvare la Quercia da un secondo
fallimento, dopo quello ideologico.

Arrigo Molinari

Gianluca
02-11-09, 17:14
Emanuele Rallo ha scritto:

Domanda. Chi è stato il primo a sparare da sinistra su Marrazzo?
Risposta. La mozione Franceschini

Domanda. A chi si millantava una possibile vendita de l'Unità prima che intervenisse Soru?
Risposta. Gli Angelucci

Domanda. Chi è intervenuto per ripianare gran parte dei debiti DS nel 2003?
Risposta. La Tosinvest

Qualcuno sa quale sia la composizione del capitale Tosinvest?
Magari si potrebbero scoprire partecipazioni insospettabili...

pare che meta' dei debiti sia stata addirittura abbuonata, chissa' come mai.
I DS pare avessero quasi 1000 miliardi di debiti, di cui poi solo la meta' fu ripagata davvero attraverso il discorso degli immobili. L'altra fu semplicemente abbuonata in cambio di chissa' cosa.

Alcune domande che andrebbero fatte:
1) per caso qualcuno legato a questo abbuono ha avuto un vantaggio dall'approvazione dell'indulto del 2006?
2) come stracazzo avevano fatto ad arrivare a 1000 miliardi di lire di debito i DS?
il responsabile o i responsabili sono stati linciati? chi si e' preso tutti quei soldi?
come sono stati spesi?

Gianluca
02-11-09, 17:15
e ancora:

Gli investimenti bipartisan dei re delle cliniche romane
Repubblica — 25 ottobre 2007 pagina 53 sezione: ECONOMIA

MILANO - L' Unità assieme a Libero. Il salvataggio dei Ds a fianco dei finanziamenti a Raffaele Fitto (Forza Italia). Fallita sul fronte politico e naufragata tra mille inchieste su quello finanziario (leggi Hopa), la bicamerale risorge un po' a sorpresa nel mondo della carta stampata, sotto l' attenta regia della famiglia più bipartisan d' Italia, i riservatissimi Angelucci. La storica testata fondata da Antonio Gramsci si appresterebbe infatti a prendere casa presso la Tosinvest, un impero da un miliardo di euro creato dal nulla dal patriarca Antonino (ex-portantino al San Camillo) che oltre alla trasversalissima attività editoriale (assieme al quotidiano di Vittorio Feltri c' è pure "Il Riformista") opera in altri business ad alta "sensibilità" politica come la sanità (3mila posti letto in 26 strutture) e il mattone. Un patrimonio da 500 milioni su cui spicca il palazzo di Botteghe Oscure, rilevato a fine 2003 con un finanziamento di Unipol e Bpi assieme a tutti i debiti dei Ds nell' ambito dell' operazione che ha salvato il partito dal crac. Etichettare gli Angelucci come una sorta di "Croce Rossa" pronta a cavare le castagne del fuoco a suon di milioni all' ex-Pci è però riduttivo. Certo la famiglia romana ha già dato una mano a "L' Unità" tanti anni fa, quando si è schierata a fianco della cordata Marcucci nel primo salvataggio del giornale. Ma i soldi della Tosinvest (al cui vertice lavora Massimo Fini, fratello del leader di An) non hanno colore, come la bicamerale. Van bene per il giornale fondato da Antonio Gramsci come per le crociate di "Libero". Tendono ad essere impiegati con un certo ecumenismo politico. Come i 500mila euro versati al movimento "La Puglia prima di tutto" di Michele Fitto (Fi) durante l' ultima campagna elettorale regionale. «Un regolare finanziamento registrato in bilancio», dice la Tosinvest. Una tangente pagata per assicurarsi l' appalto da 200 milioni (regolarmente vinto) per la gestione di 11 residenze per anziani in Puglia secondo la Procura di Bari. Costata a Giampaolo Angelucci - che con i fratelli gemelli Andrea e Alessandro guida ora il gruppo - gli arresti domiciliari con l' accusa di falso, corruzione e finanziamento illecito e il sequestro di 55 milioni di euro. Guai giudiziari a parte, però, L' Unità sembra destinata a entrare in una realtà con le basi finanziarie più che solide. La Tosinvest (controllata da una holding lussemburghese) ha chiuso il 2006 con 45 milioni di utili. Non solo. In cassa ha circa 500 milioni di liquidità frutto della plusvalenza generata dalla vendita della quota Capitalia dopo la fusione con Unicredit. Se dal punta di vista politico le simpatie degli Angelucci hanno spaziato su tutto l' arco costituzionale, infatti, su quello bancario il legame più forte è da sempre quello con Cesare Geronzi (altro "salvatore" dei Ds con oltre 500 milioni di finanziamenti a metà anni ' 90). Tosinvest è stata regista assieme alla banca romana dell' operazione Cofiri, poi è entrata in Mmc e nel capitale dell' istituto. E anche a fine 2006 Capitalia con 122 milioni era il maggior creditore del gruppo. - ETTORE LIVINI

Gianluca
02-11-09, 17:23
articolo estremamente interessante
http://www.selpress.com/confindustriatoscana/immagini/090908S/2008090928903.pdf

Emanuele Rallo
02-11-09, 17:28
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/22/marrazzo-stato-spiato-filmato-dossier-dei-carabinieri.html

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/22/marrazzo-stato-spiato-filmato-dossier-dei-carabinieri.html

Ah, Storhacker!!!

Gianluca
02-11-09, 17:30
Emanuele Rallo ha scritto:

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/22/marrazzo-stato-spiato-filmato-dossier-dei-carabinieri.html

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/07/22/marrazzo-stato-spiato-filmato-dossier-dei-carabinieri.html

Ah, Storhacker!!!

dire che di carne a cuocere ce ne e'.
Chi ne trova altra la postasse.
Ora voglio vedere se qualcuno sa rimettere insieme i pezzi e creare un articolo con delle domande alla fine che non sono mai state fatte o che non hanno avuto ancora risposta.

Emanuele Rallo
02-11-09, 17:47
Ancora.

Sia Del Turco sia Marrazzo sono caduti per via di storie in cui c'erano di mezzo gli Angelucci

E vi ricordate le accuse che Angelini fece l'anno scorso a Fassino?
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/arresto-gov-abruzzo-2/probatorio2/probatorio2.html

Non è che Fassino ha partecipazioni in Tosinvest?

Ah, saperlo...

Gianluca
02-11-09, 17:52
Emanuele Rallo ha scritto:

Ancora.

Sia Del Turco sia Marrazzo sono caduti per via di storie in cui c'erano di mezzo gli Angelucci

E vi ricordate le accuse che Angelini fece l'anno scorso a Fassino?
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/arresto-gov-abruzzo-2/probatorio2/probatorio2.html

Non è che Fassino ha partecipazioni in Tosinvest?

Ah, saperlo...

ma non e' Angelini? questo mi pare un altro filone...

Emanuele Rallo
02-11-09, 17:56
gianluca.borrelli ha scritto:

Emanuele Rallo ha scritto:

Ancora.

Sia Del Turco sia Marrazzo sono caduti per via di storie in cui c'erano di mezzo gli Angelucci

E vi ricordate le accuse che Angelini fece l'anno scorso a Fassino?
http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/cronaca/arresto-gov-abruzzo-2/probatorio2/probatorio2.html

Non è che Fassino ha partecipazioni in Tosinvest?

Ah, saperlo...

ma non e' Angelini? questo mi pare un altro filone...

Che intendi quando scrivi non è Angelini?

Angelini è stato l'accusatore di Del Turco l'anno scorso.
Fece accuse anche a Fassino in quanto a suo dire promotore degli Angelucci

Gianluca
02-11-09, 18:06
e dove sono le accuse?

Emanuele Rallo
02-11-09, 18:15
gianluca.borrelli ha scritto:

e dove sono le accuse?

http://www.corriere.it/politica/08_settembre_10/angelini_fassino_sanita_del_turco_95484c38-7f53-11dd-a664-00144f02aabc.shtml

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/09/11/il-re-delle-cliniche-tira-in-ballo.html

http://beppegrillo.meetup.com/51/messages/boards/thread/5463088

l'infame
02-11-09, 23:09
bravi,ragazzi.e grazie.

Gianluca
09-11-09, 00:57
Emanuele puoi per cortesia mettere qui il riassunto che hai fatto?
vediamo di farne un articolo

Emanuele Rallo
09-11-09, 09:55
gianluca.borrelli ha scritto:

Emanuele puoi per cortesia mettere qui il riassunto che hai fatto?
vediamo di farne un articolo

Quanto è urgente?
Se serve urgentemente mi ci dedico, anche se prima di oggi pomeriggio non ci riesco.

Scusami, son sommerso dall'università e da un altro lavoro, però se serve mi ci metto ;)

Emanuele Rallo
09-11-09, 12:16
Cosa ci faceva il pusher Cafasso, probabilmente personaggio di riferimento dei casalesi, nella casa di Via Gradoli in cui la mattina del 3 luglio si reca Piero Marrazzo?
Ecco, questo è il primo interessante interrogativo a cui rispondere se si vuole tentare di fare un minimo di luce sul caso del momento.
Perchè pare proprio che la scena sia stata accuratamente preparata per l'esecuzione. C'è il politico, c'è il trans, c'è la coca, ci sono i carabinieri, e c'è il regista, Cafasso appunto. La cui presenza, per Marrazzo, pare essere una novità, rispetto allo scenario abituale. E infatti in questo senso le testimonianze che il Governatore deposita paiono reticenti. Contraddittorie.

La trappola, ovviamente, scatta con precisione. I 4 carabinieri in questione, che da tempo conoscono Cafasso, entrano e compiono il loro dovere. Producono il video fatidico, che nel corso dei mesi successivi passerà da una redazione all'altra, divenendo noto a tutti meno che all'autorità giudiziaria.
E qui già ci sarebbe di che fermarsi un attimo. Da quanto tempo Marrazzo è in rapporti con Cafasso? Da quanto tempo il Governatore paga per avere droga e prestazioni sessuali?
Parrebbe proprio che i vizi dell'ex conduttore fossero una costante, di cui molti mormoravano. Possibile che nessuno dei suoi collaboratori avesse cercato di metterlo in guardia? Possibile che nessuno abbia fatto niente?

Mentre Marrazzo sprofonda nel suo calvario personale, il king maker della partita, Cafasso, fa girare il video vorticosamente. La direzione, tuttavia, rimane costante. Come dichiara l'avvocato del pusher, sono i giornali di centrodestra il bacino predefinito. A partire da Libero, che è di proprietà della famiglia Angelucci.

Finchè Cafasso muore. Ufficialmente per infarto.
Siamo al 12 settembre. Da quel momento il video in questione (anzi, un suo rifacimento più corto) gira senza freni. La Photo-Masi, a cui i quattro carabinieri decidono di affidarsi, lo mette a disposizione di Chi e ancora degli Angelucci.
I quali sono da mesi in rotta con Marrazzo. Che proprio a luglio, in veste di commissario ad acta, ha ridotto i rimborsi per le lungodegenze e i day hospital. E oltretutto, i rinnovi dei contratti con le strutture private che la regione sta trattando, marciano verso una riduzione del budget.
Giampaolo Angelucci, che è anche Senatore del PDL, può giocarsi la carta del video. E infatti Berlusconi consiglia a Marrazzo di rivolgersi a lui. Evidentemente, sul Governatore sta scattando una doppia trappola.
Che non fa in tempo a concretizzarsi. Perchè l'incontro con il patron di Tosinvest avviene il 20 ottobre nel pomeriggio. Il giorno dopo, finalmente, interviene la magistratura, ponendo fine al calvario del Governatore.
Il resto è cronaca.

E tuttavia, qualcosa continua a non tornare. Marrazzo, nelle sue testimonianze, continua a essere reticente. Esclude di aver parlato del video con Giampaolo Angelucci. Quest'ultimo è una costante degli scandali che investono le amministrazioni di sinistra.
Chi tocca la sanità privata muore. Successe in Abruzzo, succede nel Lazio. In precedenza, Angelini, il grande accusatore di Del Turco, aveva tirato in ballo Fassino, sostenendo che fosse lo sponsor, guarda un po', di Tosinvest!
E fa pensare il fatto che a chiedere le dimissioni di Marrazzo, per primi, siano stati Sassoli e ancora Fassino!
Fonti interne al PD lasciano trapelare la notizia che Piero Fassino possa essere detentore di una quota, seppur piccola, del capitale Tosinvest. Noi non ne abbiamo conferma. Resta comunque che nel 2003, con Fassino Segretario e Sposetti Tesoriere, proprio la Tosinvest intervenne per ripianare il debito dei DS.

Insomma, la vicenda Marrazzo lascia molti interrogativi irrisolti. Che meriterebbero un'attenzione decisamente maggiore.


Scusate se ci sono imprecisioni, non ho mai fatto nulla del genere...

Gianluca
09-11-09, 12:41
ok ci si deve lavorare un pochino ancora ma dovrebbe essere a posto a breve

Emanuele Rallo
09-11-09, 13:53
gianluca.borrelli ha scritto:

ok ci si deve lavorare un pochino ancora ma dovrebbe essere a posto a breve

Parliamone nel Coordinamento ;)

Emanuele Rallo
09-11-09, 19:28
l Fatto Quotidiano mette a disposizione in formato PDF un dosier di dodici pagine.

Andate e godetene tutti

http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2375338&yy=2009&mm=11&dd=08&title=da_via_gradoli_alla_caduta_del