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Burton Morris
04-08-09, 09:59
Meno boia nel mondo, scusate se è poco

• da Europa del 30 luglio 2009, pag. 1

di Gabriella Monteleone

Un successo è un successo. Può apparire stonato rivendicarlo mentre vengono annunciate tre impiccagioni in Giappone, l’unico dei grandi paesi industrializzati, con gli Stati Uniti, dove si pratica ancora la pena di morte (ed è ciò che fa più male). Ma non mancano le ragioni per farlo. Perché se dal 2007 sono ben 14 i paesi che l’hanno abolita per legge o di fatto, si deve alla risoluzione Onu perla moratoria delle esecuzioni approvata nella storica seduta del 18 dicembre di quell’anno, grazie anche al governo Prodi, grazie all’Italia «che è da sempre in prima fila contro, e all’impegno perseverante della società civile e di associazioni come Nessuno tocchi Caino» -ha ricordato ieri in un messaggio il presidente Napolitano. Se dopo quarant’anni, ronda abolizionista è arrivata a toccare due stati Usa - il New jersey e il New Mexico - significa che c’è più di una speranza per affrancare dal boia anche le ultime democrazie liberali che ancora ne fanno uso. Ma senza la moratoria sarebbe più vana. Il rapporto annuale presentato da Nessuno tocchi Caino parla chiaro e smentisce tutte quelle «analisi superficiali», sottolinea Emma Bonino, che guardano sempre il bicchiere mezzo vuoto. Dal 2007 le esecuzioni capitali diminuiscono, anche in Cina, che pure nel 2008 sale sul podio con più di 5mila, seguita da Iran (346) e da Arabia Saudita (102). Però anche in Cina qualcosa si muove se, ieri, il vicepresidente della corte suprema del popolo ha annunciato che ridurrà le esecuzioni ad «un numero estremamente esiguo». E presto potrebbe allungarsi la lista abolizionista (almeno di fatto) dei paesi Usa con «il Montana, il Nebraska ed anche la California» ha detto Gail Chasey - la parlamentare del New Mexico che insieme al suo governatore, Bill Richardson, ha ricevuto ieri il premio "Abolizionista dell’anno 2009" promosso dall’associazione in campo contro la pena di morte dal 1993. Fosse pure "sold’ per risparmiare il costo del boia - i miliardo di dollari - il governatore Schwarzenegger «potrebbe dichiarare la moratoria». Non è poco. Certo resta l’Asia, e resta per certi versi pure l’Europa perché è vero che solo la Bielorussia mantiene la pena capitale, ma come ricorda Pannella «almeno fa i processi, la Russia di Putin ammazza e basta». Natalya Estemirova, Anna Politkovskaja, Sergei Protazanov, tanto per non fare nomi.
Meno boia nel mondo, scusate se è poco - Europa (http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/112205/meno_boia_nel_mondo_scusate_se_e_poco)

Burton Morris
04-08-09, 10:00
IL fatto che lo riconosca addirittura l'Avvenire è l'ulteriore prova del successo della campagna mondiale dei radicali.


Pena di morte: meno esecuzioni

• da Avvenire del 30 luglio 2009, pag. 17

Quasi seimila giustiziati solo dall’inizio del 2008: resta allarmante, nonostante la mobilitazione internazionale e le tante campagne abolizioniste, il numero di volte in cui il boia entra in azione applicando la pena capitale. Lo ricorda il nuovo rapporto 2009 di "Nessuno Tocchi Caino", anche se non manca qualche segnale positivo. Per la Comunità di Sant’Egidio l’annuncio del vicepresidente della Corte Suprema Cinese Zhang Jun di ricorrere sempre più spesso alla «pena di morte con commutazione», per ridurre in maniera rilevante il numero delle esecuzioni, «è un fatto importante, che segue la riduzione delle esecuzioni conosciute degli ultimi due anni del 15 per cento nel 2007 e del 10 per cento nel 2008». Tuttavia la Cina, l’Iran e l’Arabia saudita continuano a detenere il primato, per il numero di esecuzioni e quasi 9 su dieci sono eseguite solo da Pechino. Esecuzioni per le quali, spesso, si ricorre a metodi crudeli, come le lapidazioni, non risparmiando neanche minorenni. Il bilancio delle esecuzioni capitali 5.727 nel solo 2008 - nei primi sei mesi di quest’anno ha già superato la quota 250 ma senza considerare la Cina i cui dati restano sotto segreto di stato. E tra i giustiziati dell’ultimo anno e mezzo, almeno 13 ragazzi minorenni al momento del reato. Anche il Rapporto annuale di "Nessuno Tocchi Caino" evidenzia comunque «una evoluzione positiva verso l’abolizione della pena di morte». Non solo per il calo, seppur limitato, dei giustiziati dello scorso anno rispetto al 2007 (quando furono almeno 5.851 le condanne a morte eseguite). Ma anche per l’abbandono della pratica della pena di morte da parte di tre nuovi stati solo dall’inizio di quest’anno: Togo, New Mexico e il Burundi. Complessivamente - ricorda il Rapporto - i Paesi in cui è ancora in vigore la pena di morte (applicata però effettivamente solo da 26) ammontava, nel 2008, a 46 stati, 5 in meno dell’anno prima quando già si erano compiuti progressi (9 in meno sul 2006). Sul podio negativo degli Stati-boia si confermano la Cina - che da sola conta l’87,3% del totale mondiale - l’Iran e l’Arabia Saudita, mentre tra i Paesi considerati democrazie liberali il «triste» primato rimane quello degli Stati Uniti (37 esecuzioni nel 2008) seguito dal Giappone (15 giustiziati lo scorso anno cui si aggiungono 7 impiccagioni nel 2009, tre martedì).

hidetoshi777
04-08-09, 11:01
Sono state spalate montagne di merda sulla moratoria....

Burton Morris
05-08-09, 23:19
Vuol dire che c'è ancora chi ha a cuore la barbara pratica della pena di morte. E che il successo internazionale dei radicali ha fatto rodere il fegato a qualche incapace di casa nostra, talmente frustrato da non rendersi nemmeno conto della bellezza dell'iniziativa.