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Visualizza Versione Completa : Iniziativa radicale "Ferragosto in carcere"



hidetoshi777
04-08-09, 11:02
Scusate, non ho capito una cosa in proposito.. Ma i singoli cittadini possono partecipare o ci vuole un'autorizzazione?

Burton Morris
05-08-09, 23:17
Credo ci voglia un'autorizzazione, ma di solito le singole visite sono coordinate preferibilmente da un parlamentare radicale che ha il diritto costituzionale di entrare in carcere.

Burton Morris
05-08-09, 23:28
un motivo in più per andare......



Carceri/Radicali: Condanna della Corte Europea dei Diritti dell’uomo nei confronti dell’Italia. Se vere frasi attribuite dal Corriere al capo del Dap, occorrono le sue immediate dimissioni


Roma, 5 agosto 2009

• Dichiarazione di Rita Bernardini, Deputata Radicale eletta nel PD e membro della Commissione Giustizia della Camera e dell’Avv. Giuseppe Rossodivita, Segretario del Comitato Radicale per la Giustizia Piero Calamandrei

Le dichiarazioni dell’attuale Capo del DAP, così come riportate nell’articolo del Corriere.it di oggi - in relazione alla condanna inflitta della Corte di Strasburgo allo Stato Italiano per le condizioni relative alla detenzione patita dal detenuto bosniaco, ristretto in condizioni inferiori agli standard stabiliti dal Comitato per la prevenzione della tortura che stabilisce in 7 metri quadri a persona lo spazio minimo sostenibile per una cella - lasciano basiti.

Il dott. Ionta, se son vere le frasi virgolettate a lui attribuite dal Corriere, dice di non credere “che casi denunciati dal detenuto bosniaco siano oggi così diffusi in Italia”.

Contrariamente alla affermazione attribuita dal Corriere al dott. Ionta e che francamente speriamo sia il frutto di un errore giornalistico, ad oggi – e ne avremo i numeri precisi dopo la tre giorni di ferragosto in cui i Radicali Italiani stanno organizzando la più imponente visita ispettiva nelle carceri italiane, con oltre cento deputati, eurodeputati e consiglieri regionali di tutte le forze politiche che hanno già dato la loro disponibilità a visitare le oltre 200 carceri della penisola – quasi tutti i detenuti potrebbero agevolmente ricorrere, passando per il preventivo e scontato provvedimento negativo del magistrato di sorveglianza, alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo e, stando a quanto già dalla Corte statuito, ottenere soddisfazione ed indennizzo.

Se davvero il dott. Ionta ha detto ai giornalisti di non credere “che casi denunciati dal detenuto bosniaco siano oggi così diffusi in Italia”, il dott. Ionta mostra di non conoscere la complessa e grave realtà che dovrebbe governare ed amministrare.

Se davvero il dott. Ionta ha detto ai giornalisti di non credere “che casi denunciati dal detenuto bosniaco siano oggi così diffusi in Italia” il dott. Ionta mostra di non conoscere la realtà di un sistema carcerario al collasso, che ogni giorno infligge ai detenuti - circa la metà dei quali presunti innocenti - pene ulteriori, rispetto alla privazione della libertà cui sono sottoposti; il dott. Ionta mostra di non ascoltare il grido di allarme proveniente dagli operatori della polizia penitenziaria, il dott. Ionta mostra di non credere neppure a quello che dice il suo Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che già da diverse settimane ha ammesso e confessato che le carceri italiani e le condizioni cui sono costretti i detenuti sono fuori dalla legge e dalla Costituzione.

Se davvero il dott. Ionta ha detto ai giornalisti di non credere “che casi denunciati dal detenuto bosniaco siano oggi così diffusi in Italia”, occorrono le sue immediate dimissioni e la sua immediata sostituzione al fine di governare la drammatica situazione delle carceri.

Burton Morris
07-08-09, 23:29
Ferragosto in carcere: La Uil PA Penitenziari sostiene l’iniziativa ed esprime soddisfazione per le tante le adesioni


Roma, 7 agosto 2009

• Comunicato di Eugenio Sarno, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari

“Apprendiamo con piacere e soddisfazione che sono circa 80 i parlamentari che hanno aderito all’iniziativa promossa dall’On. Rita Bernardini e dal Partito Radicale “Ferragosto in carcere”. Quattro gli europarlamentari, circa trenta i consiglieri regionali e 4 garanti per i diritti delle persona detenute completano il quadro delle visite che saranno effettuate a cavallo delle giornate del 14-15-16 agosto. Ma riteniamo che altre adesioni possano aggiungersi“



Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari, non fa mistero dell’apprezzamento e della condivisione dell’iniziativa



“Abbiamo sempre sostenuto che occorresse favorire una coscienza politica e dei politici sulla questione penitenziaria che rappresenta un dramma umanitario e un problema di ordine pubblico. Per questo è utile che i nostri parlamentari possano verificare de visu le nostre denunce. Una iniziativa – sottolinea SARNO – che la UIL ha da sempre auspicato, sostenuto e sollecitato. Non a caso qualche giorno fa a Palazzo Chigi ebbi modo di sostenere che di fronte al dramma che si consuma quotidianamente nelle nostre prigioni occorreva parlare non solo alla testa ma anche alla coscienza dei politici. “



La UIL PA Penitenziari comunica che ha pubblicato sul proprio sito UILPA Penitenziari (http://www.polpenuil.it) l’elenco delle personalità che hanno aderito all’iniziativa che avrà un sostanziale contributo anche da parte della stessa Organizzazione Sindacale



“Noi della UIL ci siamo resi disponibili con entusiasmo. In molte realtà i visitatori troveranno nostri quadri dirigenti ad accompagnarli nelle visite, in modo da aver contezza anche delle tante, enormi, difficoltà in cui sono costretti a lavorare gli operatori penitenziari. Il 14 agosto accompagnerò Rita Bernardini nella sua visita a Regina Coeli, il 15 agosto sarò a Lecce. Nella stessa giornata il nostro Segretario Nazionale URSO visiterà Milano Opera. Siamo, insomma, pienamente impegnati. Il momento ci pare delicato e non possiamo sottrarci ai nostri doveri anche di rappresentanza fisica. Riteniamo questa iniziativa una irripetibile opportunità per squarciare il velo di silenzio e indifferenza verso l’universo penitenziario. Auspichiamo che dopo possa aprirsi un sereno, proficuo, dibattito parlamentare che possa individuare, favorire e sollecitare quelle soluzioni che appaiono urgenti per evitare l’implosione definitiva del sistema”



Ieri la UIL ha incontrato il Capo del DAP, Franco IONTA



“Nel corso dell’incontro di ieri abbiamo consegnato al Capo del DAP l’auspicio che l’Amministrazione Penitenziaria colga la valenza di questa iniziativa e si predisponga di conseguenza. Abbiamo ribadito le nostre preoccupazioni e avvalorato la necessità di lavorare per una implementazione degli organici della polizia penitenziaria cui mancano in organico ben 5mila unità. Il Pres. Ionta – conclude il segretario della UIL PA Penitenziari - nel rimarcare che unitamente al Ministro Alfano sta lavorando per aumentare gli organici, ha anche reso noto che il DAP ha predisposto un elenco (ancora riservato) di venti istituti penitenziari presso cui è ipotizzabile l’impiego di militari da impiegare in compiti di sorveglianza e sentinella in modo da favorire un recupero di forza lavoro della polizia penitenziaria. Un po’ poco rispetto alle necessità, ma siamo nelle condizioni di benedire ogni goccia d’acqua che arriva nel deserto delle difficoltà, degli abusi e dei soprusi quale è oggi la condizione di lavoro dei poliziotti penitenziari”

Burton Morris
07-08-09, 23:33
Scusate, non ho capito una cosa in proposito.. Ma i singoli cittadini possono partecipare o ci vuole un'autorizzazione?

Per partecipare da semplice cittadino:

:: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri.php)

il Gengis
11-08-09, 10:55
Gli Psicologi Penitenziari aderiscono all’iniziativa “Ferragosto in Carcere“

Padova, 10 agosto 2009

La SIPP, ( Società di Psicologi Penitenziari Italiani ) aderisce all’iniziativa promossa dall’ Onorevole Rita Bernardini e dal Partito Radicale “ Ferragosto in Carcere” che vede coinvolti 80 parlamentari e senatori ed europarlamentari, che a cavallo del 14-15 e 16 agosto visiteranno le 128 carceri italiane.

La grave situazione in cui versano gli Istituti carcerari ed in particolar modo alcune figure altamente a rischio come gli psicologi penitenziari del Settore adulti e minorile, è stata già evidenziata in una manifestazione indetta, appunto, dagli psicologi svoltasi a Roma il 26 giugno davanti al Parlamento, in cui hanno aderito anche sociologi e criminologi..

La protesta non è stata solo la rivendicazione di una categoria ormai stabilmente precaria da trenta anni ma ha voluto evidenziare la quasi totale impossibilità, dovuta alle riduzioni drastiche sugli orari di lavoro, a svolgere funzioni che contribuiscono alla sicurezza perché aiutano a ridurre la tensione nelle carceri e contenere il rischio di recidiva quando i detenuti saranno restituiti alla società per fine pena o concessione di benefici.

Questi professionisti operanti nel sistema carcerario possono dedicare, in media, solo due ore l’anno ad ogni detenuto, troppo poco per fornire le valutazioni richieste dalla magistratura che concorrono a definire la pericolosità dei detenuti per la concessione di pene alternative alla detenzione e per aiutare il reo alla consapevolezza dei propri comportamenti e al danno arrecato alla collettività.

L’aumento della popolazione detenuta, è dovuta anche all’introduzione di nuovi reati perseguibili penalmente come lo stolking, la clandestinità mentre per quanto riguarda il trattamento interno, in riferimento all’osservazione scientifica della personalità si aggiungono circolari interne che lo rendono obbligatorio per i sex-offender e per la popolazione detenuta in alta sicurezza.

In una fase in cui il sovraffollamento ha raggiunto i massimi livelli di guardia ( mai lo spazio vitale disponibile è stato così ridotto ) e il clima di allarme sociale chiede una maggiore attenzione per monitorare i soggetti in esecuzione penale esterna, assistiamo alla totale precarietà e riduzione dell’impiego di competenze specifiche..

I dati al 4 agosto registrano 63.567 presenze di detenuti a fronte di una capienza di 43.327 unità, dall’inizio dell’anno sono morti 89 detenuti e 34 di loro si sono suicidati, poniamo l’accento su un sistema penitenziario nel quale metà dei detenuti è in custodia cautelare e tra i condannati 9.000 hanno pene inferiori ad un anno.

Inoltre, da una recente intervista all’Onorevole E. Casellati , sottosegretario alla Giustizia, emerge che il 2007 ha visto un turnover di arresti, che ha coinvolto 94 mila persone, di cui 24 mila scarcerati nei 3 giorni successivi all’arresto.

Sottolineiamo che i tagli finanziari, non aiutano a contenere il triste primato dei suicidi che evidenziano un forte disagio di natura psicologica legata alle condizioni interne ed esterne.Giovanna Donzella, Referente Regionale

motorino radicale
11-08-09, 19:38
"Ferragosto in carcere": Appello di Radicali Italiani a tutti i soggetti titolati a visitare le carceri

Roma, 11 agosto 2009

Radicali Italiani, di fronte alla straordinaria risposta di deputati, senatori, consiglieri regionali e garanti per i diritti dei detenuti che in 150 parteciperanno all’iniziativa “Ferragosto in carcere” e che nelle giornate del 14, 15 e 16 agosto visiteranno 175 dei 221 istituti penitenziari italiani, hanno deciso di rivolgersi anche agli altri soggetti che in base all’art 67 dell’Ordinamento Penitenziario sono titolari del diritto di visitare le carceri senza autorizzazione. Tra di essi, i componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, i vertici dei Tribunali e delle Procure della Repubblica, i Vescovi, i Prefetti e i Questori, i medici provinciali, l’ispettore dei cappellani e, seppure previa autorizzazione del Direttore del Carcere, i ministri di culto cattolico e di altri culti.

Radicali Italiani auspicano che, anche simbolicamente, i soggetti titolari vogliano esercitare appieno la funzione loro riconosciuta dalla legge in un momento in cui le condizioni di vita della comunità penitenziaria hanno raggiunto livelli di sofferenza e spesso di disperazione mai registrati in passato.

E’ stata a questo fine inviata una lettera al Presidente della CEI Angelo Bagnasco affinché, accogliendo l’appello radicale, si faccia promotore presso i Vescovi per un’ampia partecipazione alla tre giorni ferragostana di visita nelle carceri.

Analoga lettera sta per essere inviata anche ai vertici delle altre confessioni religiose pur essendo i loro ministri di culto condizionati all’autorizzazione del Direttore dei singoli istituti penitenziari.

motorino radicale
12-08-09, 18:22
“Ferragosto 2009 in carcere”: l’Associazione Radicali Lucani aderisce all’iniziativa, promossa da Radicali Italiani. Il 14 e il 15 agosto i deputati Radicali, Farina Coscioni e Turco visiteranno le carceri lucane
Per noi Radicali il ferragosto 2009 sarà dedicato interamente ai problemi della “comunità penitenziaria”

Potenza, 12 agosto 2009

Nell’ambito dell’iniziativa “Ferragosto 2009 in carcere” promossa da Radicali Italiani, che ha visto l’adesione di numerosi deputati, senatori e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici(vedi :: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri.php)), effettueremo una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane.

In Basilicata, nelle giornate del 14 e 15 agosto, i deputati Radicali Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco, Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Maria Antonietta Ciminelli, Tesoriera di Radicali Lucani, visiteranno le carceri di Potenza(14 agosto mattina), Melfi(14 agosto mattina) e Matera(15 agosto mattina).

Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Maria Antonietta Ciminelli, Tesoriera di Radicali Lucani

L’Obiettivo dell’iniziativa “Ferragosto in carcere” è quello conseguire sul campo un’approfondita conoscenza della realtà vissuta quotidianamente da direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti.

Il pianeta carcere in Italia è un malato grave, i cui sintomi vanno curati con urgenza. Questo male è testimoniato da alcune cifre che raccontano quanto sia difficile la vita di tutti coloro che operano nelle carceri italiane e quanto queste, molto spesso, non siano degne di un paese civile.

In Italia, a fronte di una capienza regolamentare delle carceri pari a 43327 detenuti, attualmente vengono ospitate 63557 persone. La massima capienza tollerabile è di 64111 detenuti. Questi i dati facendo una media delle presenze in tutti gli istituti di pena; va da sé che ci sono realtà in cui è stata abbondantemente superata la massima capienza tollerabile.

Anche sul fronte degli Agenti di Polizia penitenziaria la situazione è tutt’altro che rosea. Infatti, la pianta organica è decisamente sottodimensionata rispetto alle necessità. Abbiamo 35318 Agenti, a fronte di un organico che dovrebbe essere composto da 41268 unità.

In una situazione di questo tipo il carcere finisce per diventare mero luogo di espiazione della pena, con un evidente tradimento di quanto sancito dal dettato costituzionale.

Ai lavoratori che prestano la loro attività ad ogni livello negli istituti carcerari, devono essere garantite condizioni di lavoro moralmente, socialmente ed economicamente adeguate ai profili professionali ricoperti, che diano il giusto riconoscimento ai compiti di esemplare responsabilità espletati e che consentano di dare completa attuazione ai risultati delle rivendicazioni e delle conquiste, purtroppo oggi ancora in larga parte disattese.

Attraverso queste visite vogliamo raccogliere informazioni che ci mettano nella condizione di interpretare i bisogni e le necessità dell’intera comunità penitenziaria e di proporre soluzioni legislative e organizzative adeguate, nel medio e lungo periodo.

Il 14 e 15 agosto, come detto, effettueremo con Maurizio Turco e Maria Antonietta Farina Coscioni una ricognizione delle carceri lucane, che complessivamente vantano una presenza di detenuti al limite della massima capienza tollerabile.

motorino radicale
12-08-09, 18:22
Ferragosto 2009 in carcere, Pagano: una scelta radicale anche per gli Stati-Uniti d'Europa

Roma, 12 agosto 2009

• Dichiarazione di Giorgio Pagano, Segretario dell'associazione radicale-

Il 14 agosto andrò nel Carcere di Latina non solo per informarmi delle-condizioni e delle problematiche delle persone detenute ma, anche, per-offrire loro l'opportunità di costruire, anche da lì, il nuovo e il-futuro, in grande.-Una buona parte di coloro che costruirono gli Stati Uniti d'America-erano fuoriusciti dalle galere europee, sognatori ed emarginati...-Oggi, nella costruzione degli Stati Uniti d'Europa c'è una questione-che ammorba le opportunità di oltre mezzo miliardo di eurocittadini e-di una federazione europea negata dalle patrie nazionali.-C'è oggi una "Peste europea", che proprio coloro che soffrono nelle carceri, i quali, pur nelle limitazioni della detenzione, hanno più tempo di altri per pensare ma anche per agire, possono aiutare a-debellare.-Così come i coloni fecero grande l'America, oggi, nella creazione-della federazione europea, le colonie penali possono essere cinghie di-trasmissione di un meccanismo che parta dalla madre di tutte le-battaglie per il federalismo europeo: quella della lingua federale-degli Stati Uniti d'Europa.-Battersi per una patria europea comune che incarni nella comunicazione-transnazionale le pari opportunità, e non l'esclusivo appannaggio per-nascita dei madrelingua inglesi, è un movimento che dalle colonie-penali può innescarsi come insegnamento di Giustizia verso chi, fuori,-sta svendendo il Paese e i territori della mente di tutti i popoli non-anglofoni dell'Europa.

motorino radicale
12-08-09, 18:25
"Ferragosto in carcere": appello di Radicali Italiani a tutti i soggetti titolati a visitare le carceri

Roma, 11 agosto 2009

Radicali Italiani, di fronte alla straordinaria risposta di deputati, senatori, consiglieri regionali e garanti per i diritti dei detenuti che in 150 parteciperanno all’iniziativa “Ferragosto in carcere” e che nelle giornate del 14, 15 e 16 agosto visiteranno 175 dei 221 istituti penitenziari italiani, hanno deciso di rivolgersi anche agli altri soggetti che in base all’art 67 dell’Ordinamento Penitenziario sono titolari del diritto di visitare le carceri senza autorizzazione. Tra di essi, i componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, i vertici dei Tribunali e delle Procure della Repubblica, i Vescovi, i Prefetti e i Questori, i medici provinciali, l’ispettore dei cappellani e, seppure previa autorizzazione del Direttore del Carcere, i ministri di culto cattolico e di altri culti.

Radicali Italiani auspicano che, anche simbolicamente, i soggetti titolari vogliano esercitare appieno la funzione loro riconosciuta dalla legge in un momento in cui le condizioni di vita della comunità penitenziaria hanno raggiunto livelli di sofferenza e spesso di disperazione mai registrati in passato.

E’ stata a questo fine inviata una lettera al Presidente della CEI Angelo Bagnasco affinché, accogliendo l’appello radicale, si faccia promotore presso i Vescovi per un’ampia partecipazione alla tre giorni ferragostana di visita nelle carceri.

Analoga lettera sta per essere inviata anche ai vertici delle altre confessioni religiose pur essendo i loro ministri di culto condizionati all’autorizzazione del Direttore dei singoli istituti penitenziari.

motorino radicale
12-08-09, 18:25
Ferragosto in carcere: lettera dei radicali a Bagnasco

12 agosto 2009

Al Presidente della CEI
Cardinal Angelo Bagnasco

Egregio Signor Presidente,

l’iniziativa “ferragosto in carcere”, organizzata da noi Radicali nei giorni 14, 15 e 16 agosto, ha avuto presso parlamentari italiani ed europei, consiglieri regionali e garanti dei diritti dei detenuti, un ascolto che è andato ben al di là delle nostre previsioni: in 150, di tutti gli schieramenti politici, infatti, visiteranno 175 delle 221 carceri distribuite su tutto il territorio nazionale. Lo faranno per unirsi alla “comunità penitenziaria” per una ricognizione approfondita di una realtà che registra oggi un numero mai visto prima di ristretti: 64.000 esseri umani stipati in spazi che potrebbero ospitarne legalmente solo 43.000.

Come saprà, l’art. 67 dell’ordinamento Penitenziario riconosce agli ordinari diocesani e all’ispettore dei cappellani il diritto di visitare le carceri senza autorizzazione, che è invece richiesta per i ministri di culto.

Le scriviamo per chiederLe di farsi promotore di un nostro appello presso i Vescovi affinché scelgano di far parte delle delegazioni che nei giorni 14, 15 e 16 agosto visiteranno gli istituti penitenziari italiani.

Che il momento sia straordinariamente difficile, lo dimostra anche il triste bollettino di morte che in queste ore la benemerita rivista Ristretti Orizzonti sta diffondendo a tutti i media. In quell’elenco, troviamo veramente gli “ultimi” ai quali è stato tolto persino il diritto alla speranza cosicché, a decine quest’anno, hanno deciso di farla finita impiccandosi alle sbarre di una cella.

Questo “ferragosto in carcere” costituisce – crediamo – la più consistente visita di sindacato ispettivo mai realizzata in Italia, visita che avviene nel momento in cui non solo si registra il picco massimo di presenza di detenuti dal dopoguerra, ma anche una carenza spaventosa di personale e risorse ridottissime persino per l’ordinaria amministrazione.

E’ con fiducia che ci rivolgiamo a Lei, consapevoli dell’importanza che la Chiesa cattolica da sempre riconosce all’assistenza ed al conforto dei detenuti. Un segno, anche simbolico, della presenza dei ministri del culto cattolico proprio in quei tre giorni sarebbe un forte incoraggiamento per i legislatori ad occuparsi senza più rinviarla di una questione divenuta umanamente insostenibile.

Uniamo le forze, questa volta sì, per un obiettivo comune: il rispetto dell’articolo 27 della Costituzione Repubblicana e con esso della dignità della persona umana.

Gradisca, con l’occasione, i nostri più cordiali saluti

Rita Bernardini


Antonella Casu

(deputata Radicali/PD)


(Segretaria Nazionale di Radicali Italiani)

il Gengis
13-08-09, 19:52
Arezzo: ore 12.30, Ferragosto in carcere, delegazione radicale in visita alla casa circondariale di Arezzo

Arezzo, 14 agosto 2009

In occasione dell'iniziativa "Ferragosto in carcere" promossa da Radicali Italiani, parlamentari, consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici, assieme ai garanti per i diritti delle persone private della liberta', saranno insieme alla "comunità penitenziaria" per una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri.

La delegazione radicale composta dalla senatrice Donatella Poretti (Radicali-Pd) accompagnata da Giuseppina Nibbi e Lorenzo Bianchi, dell'associazione Liberaperta, visiteranno la Casa Circondariale di Arezzo la mattina di venerdi' 14 agosto.

Alle ore 12.30 all'uscita in via Garibaldi 259 si terra' una conferenza stampa.

Per conoscere meglio e direttamente come vivono la realta' quotidiana direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti, per essere cosi' capaci di interpretare i bisogni e di proporre le soluzioni legislative e organizzative adeguate, sia immediate che a medio e lungo termine; affinche' gli istituti penitenziari possano essere non solo luogo di espiazione della pena ma realizzare a pieno i valori sanciti dall'art. 27 della Costituzione Italiana secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato.

A questo link l'iniziativa Ferragosto in carcere:

:: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri.php)

il Gengis
13-08-09, 19:52
Torino: Ferragosto in carcere, ore 12.30 conferenza stampa volante alle Vallette

Torino, 14 agosto 2009

Su iniziativa di Radicali Italiani, nei giorni 14, 15 e 16 agosto 2009, in tutta Italia si svolgeranno visite ispettive nei 221 istituti penitenziari. L’iniziativa vede coinvolti deputati, senatori e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici che assieme ai garanti per i diritti delle persone private della libertà si uniscono alla “comunità penitenziaria” per una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane, per conoscere meglio e direttamente come vivono la realtà quotidiana direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti, per essere così capaci di interpretare i bisogni e di proporre le soluzioni legislative e organizzative adeguate, sia immediate che a medio e lungo termine.
Si tratta del programma di visite ispettive più imponente mai realizzato in Italia.

A Torino, domani, venerdì 14 agosto, il senatore Andrea Fluttero (PDL) visiterà l’Istituto “Lorusso e Cutugno” (via Pianezza n. 300), accompagnato dagli esponenti radicali Giulio Manfredi e Silvio Viale; il senatore Mauro Marino (PD) visiterà l’istituto minorile “Ferrante Aporti”, accompagnato dagli esponenti radicali Igor Boni e Domenico Massano.

Alle ore 12:30, le due delegazioni saranno a disposizione dei giornalisti per relazionare sulle visite effettuate in una conferenza stampa volante nel piazzale antistante il carcere delle Vallette (via Pianezza n. 300).



Ecco le altre visite ispettive che si effettueranno in Piemonte, con i nomi dei parlamentari e/o consiglieri regionali e, a seguire, i nomi degli esponenti radicali che li accompagneranno, la data di effettuazione della visita e l’ora di inizio della stessa:



Alba - cons. reg. Mariano Rabino (pd), con Bruno Mellano (14.08 h. 10.30)

Alessandria (don Soria) – sen. Maria Leddi Maiola (PD), con Stefano Mossino (14.08, h 9,30)

Alessandria (S. Michele) - cons. reg. Ugo Cavallera (PDL), con Andrea Pessarelli (14.08, h. 9,00)

Asti - on. Maria Teresa Armosino (PDL), con Bruno Mellano e Salvatore Grizzanti (16.08 h.

Biella - cons. reg. Juri Bossuto (Rifondazione Comunista), con Jolanda Casigliani e Roberto Moretto (16.08, h 16)

Cuneo – on. Teresio Delfino (UDC) e sen. Magda Negri (Pd), con Bruno Mellano (14.08, h. 16)

Fossano – cons. reg. Giorgio Ferraris (Pd), con Gianni Pizzini (14.08 h. 10,30)

Ivrea - cons. reg. Juri Bossuto (Rif. Comunista), con Jolanda Casigliani e Roberto Moretto (15.08, h. 9:30)

Novara – sen Franca Biondelli (Pd), con Eric De Rosa (14.08, h. 10)

Saluzzo – on. Teresio Delfino (UDC), con Bruno Mellano (16.08 h. 10,30)

Verbania – on Marco Zacchera (Pdl), con Gianpiero Bonfantini (13.08, h. 10)

Vercelli, on. Luigi Bobba e cons. reg. Alessandro Bizjak (Pd), con Roswita Flaibani (14.08 h. 9)

Torino, 13 agosto 2009 Manfredi (348/5335305)

Ai seguenti link trovate, aggiornato in tempo reale, il calendario nazionale delle visite e gli esponenti che vi prenderanno parte: :: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri_elenco2.php)

il Gengis
13-08-09, 19:56
“Caro Papa, venga in carcere a Roma”. Il cappellano di Rebibbia: qui si muore

• da Corriere della Sera - ed. Roma del 13 agosto 2009

di don Sandro Spriano *

Il cappellano del carcere romano di Rebibbia scrive a Benedetto XVI per denunciare le condizioni di degrado in cui vivono migliaia di detenuti e chiedere al Papa di visitare il penitenziario più affollato della Capitale. «Qui ci sono 1.600 detenuti, quattro in celle da due, otto in quelle da quattro», scrive. E lo invita a celebrare tra le sbarre la messa di Ferragosto, con un appello: «Non ci dimentichi».

«Caro Papa Benedetto,

ieri, dopo aver pregato per un altro detenuto morto nel nostro carcere, ho fatto un sogno. È il 15 di agosto, per noi cristiani festa di Ma*ria Assunta in cielo, per tutti giorno di Ferrago*sto, culmine e simbolo delle ferie. Al mare, in montagna, nei paradisi esotici o sui laghi casalin*ghi non c'è più un posto libero! E nemmeno nelle nostre patrie galere! Il tut*to esaurito!

C’è un caldo soffocante perché i muri di cemento e la mancanza dei tetti consentono al sole di infuocare le strutture. Ah... queste sono le poche «docce», molto malridotte: d’estate comunque una meraviglia perché l’acqua fredda non manca, d’inverno l’acqua calda se la godono i primi che arrivano. E quello che urla di continuo chi è? Uno dei tanti con problemi psichici e psichia*trici. Sa, il carcere è anche un po’ ma*nicomio, asilo infantile, ospedale, ri*covero per anziani, mensa per i pove*ri...

Quanti ragazzi tossicodipendenti vittime dei notabili che lucrano enor*mi guadagni con le droghe, quanti stranieri in ricerca disperata di lavoro e di libertà, quanti emarginati italiani che finiscono qui dentro spinti dal*l’ideale di un benessere ad ogni costo e di uno sfrenato consumismo. In questa stanza singola si vede in bella mostra il water: pensi Santo Padre che l’amministrazione, per l’ormai cronica mancanza di fondi, riesce a passare ai detenuti un solo rotolo di carta igienica al mese. Ora saliamo in infermeria: malati cronici, infettivi con l’AIDS, giovani e anziani bisognosi di cure - quel signo*re ha ottant'anni! - ma molti con le stesse patologie stanno nei reparti co*muni e i pochi medici non riescono a fare i «medici di famiglia» come do*vrebbero.

Forse era destino che Vin*cenzo (45 anni) e Stefano (51 anni) si*ano morti qui in questi giorni, o forse avrebbero potuto cavarsela con una più efficiente assistenza sanitaria! Fac*ciamo ancora un passaggio dai più «cattivi» quelli del 41bis. Qui le stan*ze sono più confortevoli, ma la solitu*dine e il «fine pena mai» dei tanti er*gastoli ammazzano qualsiasi speran*za. Ancora un centinaio di metri e sia*mo fuori: fa caldo, ma si sta meglio che dentro. Grazie del bellissimo rega*lo Santo Padre!

Mi sveglio dal sogno e, mentre l’aspettiamo davvero Santo Padre, mi appello alla sua santità e autorità di Vicario di Gesù Cristo, perché possa annunciare e convincere, primi fra tutti, i cristiani della nostra Chiesa a reimpiantare nel cuore il desiderio e l’ansia della riconciliazione , che pro*clamiamo a parole nel Padre Nostro, e che è il fine ultimo della morte in croce di Gesù. Perché i cristiani sappiano pregare per chi è in prigione: uomini donne bambini anziani che hanno sbagliato e peccato come sbagliamo e pecchia*mo tutti, hanno compiuto anche azio*ni orrende e provocato tragedie insa*nabili, ma restano e sono Figli di Dio e nostri fratelli e sorelle.

La Chiesa in carcere è sofferente ma viva. Tanti de*tenuti accolgono la Parola di Dio e si mettono in cammino sulla strada del*la riconciliazione . Se noi discepoli di Gesù non facciamo posto nelle nostre case, nel lavoro, nella città a chi esce dal carcere dopo aver espiato la sua pena, il ritorno dentro sarà quasi au*tomatico. L’accoglienza fraterna di un solo aumenterà di molto la nostra si*curezza e la nostra libertà! Padre Santo, non ci dimentichi nel*la Festa dell’Assunta, anche noi vo*gliamo salire in cielo!».

il Gengis
13-08-09, 19:56
Ferragosto in carcere: l’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia aderisce all'iniziativa

Roma, 13 agosto 2009

• Comunicato stampa Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia

L’UCEBI aderisce all’iniziativa “Ferragosto in carcere” su invito dei radicali italiani.

L’adesione è piena e convinta in quanto ministri e pastori delle chiese battiste italiane sono impegnati da anni nell’assistenza religiosa di detenuti in tutte le regioni d’Italia.

Proprio la regolare frequentazione degli istituti di pena ci ha troppo spesso portato a constatare le condizioni difficili, a volte drammatiche, in cui i detenuti scontano la loro pena o/e attendono i vari gradi di giudizio, particolarmente nei luoghi di pena più grandi e più affollati.

La nostra pastorale ci porta sempre ad ascoltare attentamente le loro storie di vita. Molto spesso queste persone hanno alle spalle storie drammatiche di emigrazione, a volte di fuga da regimi oppressori. Venuti in Italia e costretti dalla mancanza di una politica di integrazione all’angolo della marginalità, cadono a volte nelle maglie della criminalità come ultimi e più fragili anelli della catena. Sono i poveri quelli che oggi in Italia affollano le carceri. Chi delinque ed è ricco e potente ne rimane fuori.

Il 14, 15 e 16 agosto parteciperemo alle delegazioni istituzionali che visiteranno le carceri di tutta Italia con nostri pastori e ministri, segnalati fra quelli già regolarmente impegnati nella cura spirituale ai detenuti e quindi attenti alle loro necessità e conoscitori degli annosi problemi che li affliggono. La nostra adesione è convinta anche perché proviene da una grande preoccupazione, quella che la situazione del sovraffollamento delle carceri, e di conseguenza la situazione lavorativa di tutti gli addetti alla custodia, la sofferenza e le violazioni dei diritti alla difesa dei detenuti italiani e stranieri si aggravino ulteriormente con l’entrata in vigore del cosiddetto “pacchetto sicurezza” che contiene alcune norme di chiaro stampo razzista che tendono a criminalizzare gli immigrati irregolari e coloro che cercano di aiutarli.

Anna Maffei
Presidente UCEBI

il Gengis
13-08-09, 19:58
Busto Arsizio (Va): sabato 15 agosto Monguzzi, Federico e Besi in visita al carcere locale nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa da Radicali Italiani

Busto Arsizio, 13 agosto 2009

Sabato 15 agosto alle ore 12 conferenza stampa all’uscita della casa circondariale

In occasione dell'iniziativa "Ferragosto in carcere" promossa da Radicali Italiani, parlamentari e consiglieri regionali di diversi schieramenti politici verificheranno la difficile situazione delle carceri del "Belpaese", luoghi dove leggi e regole, paradossalmente, non vengono rispettate.
La delegazione che visiterà la Casa Circondariale di Busto Arsizio sarà composta dal consigliere regionale dei VERDI Carlo Monguzzi, da Valerio Federico del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e da Sergio Besi del Gruppo Radicali Prov. di Varese. Alle ore 12 all'uscita del carcere in via per Cassano Magnago, 102 si terra' una conferenza stampa.


A questo link l'iniziativa Ferragosto in carcere:
:: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri.php)

il Gengis
14-08-09, 12:46
Udine: "Ferragosto in carcere", ore 11, conferenza stampa relativa alla situazione in cui versano gli Istituti Penitenziari nelle provincie di Udine e Pordenone

Udine, 14 agosto 2009

Venerdì 14 agosto 2009 alle ore 11.00 davanti al carcere di Udine – via Spalato - si terrà la conferenza stampa relativa alla situazione in cui versano gli Istituti Penitenziari nelle provincie di Udine e Pordenone con particolare riguardo alla condizione dei detenuti e dell’intera “comunità carceraria”. L’occasione sarà un modo per valutare se gli Istituti Penitenziari siano ridotti a mero luogo di espiazione della pena o se siano anche reali strumenti di rieducazione del condannato così come previsto dalla nostra Costituzione.

Interverranno alla conferenza stampa:



- l’On. Elisabetta Zamparutti (Radicali Italiani - eletta nel PD);



- Sergio D’Elia, segretario dell’Associazione Nessuno tocchi Caino.



Fra gli aspetti che verranno posti all’attenzione dei giornalisti:



1) Il problema della sovra-popolazione carceraria (che comporta problemi sia di ordine interno che in termini di tutela dei diritti civili);



2) La situazione del carcere di Tolmezzo nel quale i detenuti si trovano in regime di carcere speciale-regime 41 bis che, oltre ad escludere i benefici, istituisce il carcere duro in cui sono sospese le normali regole di trattamento penitenziario e introdotte limitazioni della vivibilità interna.



Il carcere di Udine verrà visitato dall’On. Elisabetta Zamparutti e Sergio D’Elia insieme ad alcuni militanti radicali, dalle ore 9.30 alle ore 11.00.

Seguiranno le visite al carcere di Tolmezzo (alle ore 14.00) e Pordenone (alle ore 18.00).



Negli stessi giorni nei 205 penitenziari italiani i Radicali Italiani hanno organizzato delle visite assieme a deputati, senatori e consiglieri regionali di ogni schieramento politico. Nella mattinata del giorno 16 agosto il Senatore Marco Perduca visiterà le carceri di Gorizia e Trieste.

Seguirà comunicato stampa.

Informazioni:



Valter Beltramini – Radicali Italiani

Mob. 329 0238228

Mail valter.beltramini@fastwebnet.it

il Gengis
14-08-09, 12:47
Venezia: Ferragosto in carcere, 14 agosto, parlamentari e consiglieri regionali visitano i penitenziari di Venezia e Padova

Venezia, 13 agosto 2009

• Comunicato dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale del Veneto

VENERDI’ 14 AGOSTO, alle ore 12.30, nella sala stampa di palazzo Ferro-Fini il vicepresidente del Consiglio regionale Carlo Alberto Tesserin (pdl) e i consiglieri Francesco Piccolo (Mpv) e Igino Michieletto (Pd) incontrano gli operatori dell’informazione in merito all’iniziativa “Ferragosto in carcere” e ai sopralluoghi agli istituti penitenziari di Venezia (Santa Maria Maggiore e Giudecca) e di Padova (Due Palazzi) in programma il 14 e 15 agosto (v. comunicato n° ).



Alla conferenza stampa intervengono inoltre:

Marco Perduca, senatore, Radicali

Giuseppe Giulietti, deputato, Gruppo Misto

Simone Zancani, avvocato, componente della Giunta dell’Unione Camere Penali Italiane

Ottavia Piccolo, attrice

Michele Bortoluzzi, direzione nazionale Radicali Italiani

il Gengis
14-08-09, 12:47
Comunicato del Garante Bertazzini in merito all'iniziativa "Ferragosto in carcere 2009" promossa da Radicali Italiani

Milano, 14 agosto 2009

Il Garante dei diritti delle persone limitate nella libertà della Provincia di Milano, Giorgio Bertazzini, visiterà anche in occasione dell’iniziativa “Ferragosto in carcere 2009” gli istituti di pena milanesi.
Nel corso di tali visite – programmate anche in considerazione delle raccomandazioni espresse dai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria con riferimento alle particolari criticità che in questa stagione estiva si aggiungono alle mai così gravi condizioni di sovraffollamento – il Garante e il Direttore del suo Ufficio, Patrizia Ciardiello, incontreranno, assieme ai parlamentari aderenti all’iniziativa, le persone detenute e, nei limiti consentiti dalla ridotta presenza del personale in servizio per la fruizione delle ferie, alcuni rappresentanti delle diverse aree operative.
Senza sottovalutare la portata simbolica di questa “tre giorni” ferragostana, finalizzata anche a testimoniare, come è stato scritto, la vicinanza a tutti gli abitanti delle “comunità” penitenziarie, il Garante coglie la presente occasione per sollecitare tutti i soggetti che possono accedere agli istituti di pena ai sensi dell’art. 67 dell’Ordinamento penitenziario a programmare visite periodiche i cui esiti possano consentire un non episodico monitoraggio delle condizioni di vita e di lavoro delle persone detenute e degli operatori penitenziari.
In tal senso, come peraltro raccomandato da numerosi organismi e documenti di fonte internazionale, è giunto il tempo, anche per il nostro paese, di dotarsi di un organismo nazionale, indipendente e articolato localmente che si occupi di contribuire a realizzare la necessaria trasparenza dei luoghi di detenzione, premessa della concreta esigibilità dei diritti in astratto enunciati nella Carta costituzionale.
La finalità da perseguire, dunque, deve rimanere quella di mantenere accesi i riflettori sul carcere e su quanto consente al carcere di rimanere la punizione quasi esclusiva, perpetuando ed aggravando le criticità di cui gli addetti ai lavori riferiscono periodicamente quanto puntualmente, inascoltati, da circa sette lustri, ovvero sin dal varo della legge di riforma dell’Ordinamento penitenziario.

il Gengis
14-08-09, 12:48
Milano: 14 agosto Duilio, Bertazzini, Ciardiello, Scaioli, Daverio e Cuniberti in visita alle carceri milanesi Minorile Beccaria e S.Vittore nell’ambito dell’iniziativa nazionale promossa da Radicali Italiani
Venerdì 14 agosto alle ore 18 conferenza stampa all’uscita della casa circondariale di S.Vittore

Milano, 14 agosto 2009

In occasione dell'iniziativa "Ferragosto in carcere" promossa da Radicali Italiani, parlamentari e consiglieri regionali di diversi schieramenti politici verificheranno la difficile situazione delle carceri del "Belpaese", luoghi dove leggi e regole, paradossalmente, non vengono rispettate.

La delegazione che visiterà dalle ore 11 il carcere minorile Beccaria sarà composta dal deputato del PD Lino Duilio, da Marco Daverio e da Vidmer Scaioli dell'Ass. E.Tortora - Radicali Milano. Nel pomeriggio visiterà S.Vittore con l'On. Duilio e con Daverio l'architetto Barbara Cuniberti del Gruppo Radicali Prov. di Varese. Il Garante dei diritti delle persone limitate nella libertà della Provincia di Milano, Giorgio Bertazzini e il Direttore del suo Ufficio, Patrizia Ciardiello hanno aderito all'iniziativa e saranno parte della delegazione. Alle ore 18 all'uscita della Casa Circondariale milanese si terra' una conferenza stampa.

il Gengis
14-08-09, 12:48
Volterra (Pi): Ferragosto in carcere, Donatella Poretti in visita al carcere di Volterra

Volterra (Pi), 15 agosto 2009

In occasione dell'iniziativa "Ferragosto in carcere" promossa da Radicali Italiani, domani mattina 15 agosto la senatrice Donatella Poretti (Radicali - Pd), insieme ad Edoardo Quaquini (Comitato nazionale Radicali) visiterà il carcere di Volterra (Pisa). Uno dei pochi istituti in Toscana dove, secondo i dati del Dap (Dipartimento Amministrazione penitenziaria) la presenza dei detenuti (144) non e' oltre la capienza regolamentare (180). Se si considera che i detenuti in Toscana all'11 agosto sono 4.277 su una capienza regolamentare complessiva di 3.032, il carcere di Volterra contribuisce a mantenere "basso" quello strabordamento di presenze che e' sempre causa di disaggio, violenza e disordini. Strabordamento che in Toscana si manifesta in 8 carceri su 17



La visita di Volterra servira' per conoscere meglio e direttamente come vivono la realta' quotidiana direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti, e farne tesoro per interpretarne i bisogni e proporre soluzioni legislative e organizzative adeguate, a medio e lungo termine. E' il carcere di Volterra un istituto che sia non solo luogo di espiazione della pena ma dove si realizzano i principi dell'art. 27 della Costituzione secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato? Domani lo vedremo.



A questo link l'iniziativa Ferragosto in carcere:

:: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri.php)

Burton Morris
15-08-09, 00:05
Bernardini: Regina Coeli è migliorato, ma resta un carcere illegale

Roma, 14 agosto 2009

• da note di agenzia lette a Radio Radicale

“Rispetto all’ultima visita che ho fatto il Natale scorso il carcere di Regina Coeli posso dire d’averlo trovato migliorato, ma questo non significa che possa considerarsi legale, questo resta un carcere illegale”. Lo ha detto la deputata radicale nel Pd Rita Bernardini che oggi ha visitato l’istituto penitenziario romano, nell'ambito della ''tre giorni'' di visite nelle carceri italiane a cui partecipano 180 tra parlamentari ed europarlamentari.

Bernardini ha sottolineato che “far stare, come accade a Regina Coeli, detenuti in cella 22 ore al giorno senza dar loro la possibilità di lavorare per poter guadagnare e costruirsi un’opportunità per quando escono, non corrisponde a criteri di giustizia e legalità''.

L’esponente radicale, che ha visitato il carcere insieme alla segretaria dei Radicali Antonella Casu, al presidente del partito Radicale non violento Sergio Stanzani, alla deputata del Pd Marianna Madia, al segretario della Uil penitenziari Eugenio Sarno, metro alla mano ha anche misurato le celle dei detenuti per verificare la corrispondenza di quanto disposto con sentenza della Corte di giustizia europea che ha recentemente condannato l’Italia per le condizioni dei carcerati. “In questo carcere - ha detto - manca una media di un metro quadrato a detenuto, quindi possiamo dire che non ci si discosta molto da quanto stabilito dall’Europa, ci sono carceri dove siamo molto lontani dal garantire 7 metri quadrati a detenuto”.

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Domani, sabato 15 agosto, alle ore 9.15, Marco Pannella, insieme a Rita Bernardini, deputata radicale nel Pd, Antonio Palagiano, deputato dell’Italia dei Valori, al professor Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, presidente dell’associazione radicale "Per la Grande Napoli", Emilio Fattorello del Sappe e Antonio Cerrone del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, inizieranno la visita del Carcere di Poggioreale, a Napoli. Al termine, alle ore 12 circa, la delegazione incontrerà la stampa all’esterno dell’istituto.

Sempre domani, nel primo pomeriggio, presumibilmente verso le ore 15, Pannella, insieme a Bernardini, Loris Rossi, e Cerrone, inizieranno la visita dell’Istituto penitenziario minorile di Nisida. Anche in questo caso al termine della visita la delegazione incontrerà la stampa all’esterno dell’istituto.

Burton Morris
15-08-09, 00:06
Ferragosto in carcere: l’adesione di Silvia Costa all’iniziativa di Radicali Italiani

Roma, 14 agosto 2009

Ha aderito all’iniziativa, lanciata da Radicali Italiani, Silvia Costa, parlamentare Europeo nonché assessore regionale uscente del Lazio alla Formazione, ricordando l’importante azione di sistema svolta dalla Regione Lazio e dal suo Assessorato con il progetto “Chance”, realizzato tra il 2008 e il 2009 per consentire una reale possibilità di rieducazione, formazione professionale, socializzazione e reinserimento lavorativo degli oltre 3.300 detenuti delle 14 carceri del Lazio. Sono stati monitorati con i direttori delle carceri, con la direzione penitenziaria del Ministero di Grazia e Giustizia e con il Garante dei Diritti dei Detenuti del Lazio Angiolo Marroni i diversi bisogni formativi dei detenuti e sono state dotate tutte le case circondariali della Regione di un’ aula informatica interattiva. Significativo anche il sostegno all’ accordo tra Rebibbia, l’università di Torvergata e l’ ufficio del Garante per consentire ai detenuti di seguire corsi universitari e, come è avvenuto per alcuni di loro, di giungere alla laurea. Nell’ ambito del progetto “Chance” sono anche stati attivati in diverse carceri laboratori di falegnameria, di panificazione, di recitazione. Sulla base di questa esperienza da settembre partiranno i nuovi corsi di formazione professionale su un fondo di 800.000 Euro stanziato dall’ Assessorato Regionale alla Sicurezza concordato con l’ Assessorato alla formazione. “Ricordo che il progetto è stato premiato dall’ U.E. a Brema come “iniziativa d’ eccellenza” ed è stato recentemente citato dal Riformista come esempio di un buon modo di spendere il Fondo Sociale Europeo” ha concluso Silvia Costa.

Burton Morris
15-08-09, 00:07
Napoli: “Ferragosto in carcere, 15 agosto visite agli istituti di Poggioreale e Nisida, con Pannella. Gli orari e gli incontri con la stampa

Napoli, 14 agosto 2009

POGGIOREALE:

Sabato 15 agosto, alle ore 9.15, Marco Pannella, insieme a Rita Bernardini, deputata radicale nel PD; Antonio Palagiano, deputato dell’Italia dei Valori; al prof. Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, Presidente dell’Ass.ne radicale “Per la Grande Napoli”; Emilio Fattorello (SAPPE) e Antonio Cerrone, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, inizieranno la visita del Carcere di Poggioreale.

Al termine della visita, alle ore 12 circa, la delegazione incontrerà la stampa all’esterno dell’istituto.



NISIDA:

Sabato 15 agosto nel primo pomeriggio, presumibilmente verso le ore 15, Marco Pannella, insieme a Rita Bernardini, deputata radicale nel PD, al prof. Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, Presidente dell’Ass.ne radicale “Per la Grande Napoli” e Antonio Cerrone, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, inizieranno la visita dell’Istituto penitenziario minorile di Nisida.

Al termine della visita la delegazione incontrerà la stampa all’esterno dell’istituto.

Burton Morris
15-08-09, 00:07
Venezia: "Ferragosto in carcere", consiglieri veneti, investire in recupero e pene alternative

Venezia, 14 agosto 2009

Assicurare umanità alla pena e prospettive di reinserimento ai detenuti è la migliore garanzia per la sicurezza dei cittadini. E’ il giudizio condiviso dei tre consiglieri regionali del Veneto che hanno aderito all’iniziativa promossa dai radicali “Ferragosto in carcere” recandosi negli istituti penitenziari di Venezia e di Padova. Oggi il vicepresidente del Consiglio Carlo Alberto Tesserin (Pdl) e il presidente della commissione Statuto Francesco Piccolo (Ppv-Pdl), insieme al senatore radicale Marco Perduca, a Michele Bortoluzzi della direzione nazionale dei radicali e all’avvocato Simone Zancani dell’Unione delle Camere Penali d’Italia hanno visitato il carcere “Santa Maria Maggiore” di Venezia. Poco prima il senatore Perduca, insieme al deputato Giuseppe Giulietti del gruppo misto e all’attrice Ottavia Piccolo, componente di “Articolo 21”, avevano visitato il carcere femminile della Giudecca. Domani Igino Michieletto, vicecapogruppo del Partito Democratico, è al “Due Palazzi” di Padova per verificare le condizioni di sovraffollamento, carenza di organico e degrado del ‘pianeta’ penitenziario. Sono solo alcune tappe della tre-giorni nel “pianeta carcere” che tra oggi, domani e il 16 agosto sta portando 150 politici tra parlamentari, europarlamentari e consiglieri regionali, a verificare le condizioni di vita e di lavoro nei 128 istituti penitenziari d’Italia. “La realtà incontrata - sintetizza il vicepresidente del Consiglio Tesserin - dà ragione al ministro della Giustizia Alfano, quando dice che le carceri italiane sono fuori della Costituzione. Non possiamo non guardare con preoccupazione ai prevedibili effetti che le nuove norme del ‘pacchetto sicurezza’ appena entrato in vigore avranno sulle condizioni di detenzione”.

Con 320 detenuti al posto dei 160 tollerabili (111 la capienza regolamentare), il carcere di Santa Maria Maggiore è specchio dell’‘emergenza carcere’ in Italia: metà dei detenuti sono tossicodipendenti, due terzi sono stranieri, celle per 4 persone sono abitate da 8-9 detenuti che dispongono quindi di appena 2,7 metri quadri a testa, letti a castello a quattro piani e a due piazze, polizia penitenziaria sottorganico e spazi comuni appena sufficienti per un terzo di quelle effettive. “Sono condizioni di sovraffollamento e di disumanità inaccettabili, nonostante l’umanità e le capacità professionali di cui danno prova gli agenti di polizia penitenziaria”, commenta Francesco Piccolo, che si è dichiarato colpito, in particolare, dalla “presenza di giovani detenuti, in media ventenni, ai quali il carcere non è in grado di offrire nessuna possibilità di riabilitazione e di recupero”. Per i politici regionali servono maggiori stanziamenti per adeguare le strutture penitenziarie, in particolare per recuperare la vecchia casa di pena alla Giudecca e ricavarvi così nuovi spazi per la sezione femminile e per una sezione del “Santa Maria Maggiore”; ma occorre soprattutto investire in progetti di formazione, lavoro e reinserimento sociale dei detenuti. “Tre anni fa il provvedimento dell’indulto, approvato dal Parlamento quasi all’unanimità - annota Igino Michieletto - aveva decongestionato i penitenziari italiani. Nonostante sia stato applicato in modo frettoloso e senza alcun accompagnamento nei confronti dei detenuti, il tasso di recidiva dei beneficiari dell’indulto è stato inferiore al 30 per cento. Oggi dobbiamo pensare forse a una misura simile, oltre che a pene alternative al carcere e a progetti di reinserimento, perché ogni uomo e ogni donna, anche se ha sbagliato, merita una possibilità di riscatto”.

Dopo i sopralluoghi di Ferragosto i consiglieri regionali promettono di “fare il punto” sulle possibilità di intervento dell’istituzione Regione e ipotizzano “una iniziativa comune per investire maggiori risorse in iniziative occupazionali e di reinserimento, come quelle avviate dalle cooperative sociali a Padova e a Venezia”. Realtà come il Granello di senape a Venezia, Ristretti Orizzonti e la cooperativa Giotto a Padova - hanno documentato l’onorevole Giulietti e il senatore Perduca - registrano tassi di recidiva inferiori al 3 per cento. Ma la vera soluzione all’“emergenza carcere” - sottolineano i due parlamentari e l’avvocato penalista Zancani - potrà venire solo dalla riforma della giustizia e del sistema della pena.

Burton Morris
15-08-09, 00:08
Torino: “Ferragosto in carcere”, comunicato a margine della visita ispettiva agli istituti “Lorusso e Cotugno” e “Ferrante Aporti”. I dati raccolti
Radicali: “Rivolgiamo un appello ai Presidenti Bresso e Gariglio: prima del termine della legislatura, il consiglio regionale istituisca il garante regionale delle carceri”

Torino, 14 agosto 2009

Questa mattina il senatore Andrea Fluttero (PDL) ha visitato la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” (Torino, via Pianezza n. 300), accompagnato dagli esponenti radicali Giulio Manfredi e Silvio Viale. Nelle stesse ore il senatore Mauro Marino (PD) ha visitato l’Istituto Minorile “Ferrante Aporti”, accompagnato dai radicali Igor Boni e Domenico Massano.

Al termine delle visite ispettive, le due delegazioni hanno dato vita a una conferenza stampa volante nel piazzale antistante il carcere delle Vallette (registrata in audio/video da Radio Radicale).

Sono stati forniti i dati raccolti nelle visite (vedi elenco in calce al comunicato).



Durante la conferenza stampa, Igor Boni (segretario Associazione Radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani) hanno dichiarato:



“Tra oggi e domenica, 166 fra parlamentari e consiglieri regionali visiteranno le 205 carceri italiane; non era mai successo in precedenza; è un risultato ottenuto grazie a un paziente lavoro organizzativo da parte della sede centrale di Radicali Italiani. In un momento di grande sofferenza per chi vive all’interno del sistema carcerario (sia esso detenuto, agente di polizia penitenziaria, medico o educatore), il fatto che rappresentanti dei cittadini di tutti i partiti politici entrino nei penitenziari per vedere, comprendere, capire come migliorare la situazione, è altamente significativo e permette di sperare, senza illudersi, che alla ripresa dei lavori parlamentari vi sia più consapevolezza dei problemi e più elementi per trovare soluzioni o, almeno, per ridurre il danno.



Ma le visite ispettive, seppure importanti, non possono sostituire l’impegno quotidiano sul fronte della carceri, che, a parer nostro, può essere espletato in Piemonte anche dal “garante regionale delle carceri”; un difensore civico ad hoc, perché i diritti e i doveri di chi vive in carcere sono diversi da chi vive fuori e perché ognuna delle 13 carceri piemontesi ha caratteristiche e problematiche proprie e peculiari. Un garante per attenuare le ingiustizie, le diseconomie e gli sprechi esistenti e per valorizzare le sinergie, le risorse umane, professionali e intellettuali presenti al di là delle sbarre.



La proposta di legge regionale per l’istituzione del garante regionale delle carceri, elaborata dal gruppo consiliare radicale nel 2004, è stata fatta propria in questa legislatura dal capogruppo del PD Rocchino Muliere che la presentò il 30 giugno 2005 (PDL n. 94), sottoscritta da 30 consiglieri regionali sia di centrosinistra che di centrodestra; la PDL fu discussa in Commissione, licenziata all’unanimità il 12 giugno 2006 e trasmessa al Presidente del Consiglio Regionale.



Rivolgiamo un forte appello al Presidente Davide Gariglio e alla Presidente Mercedes Bresso affinché il Consiglio Regionale possa approvare l’istituzione del garante regionale delle carceri prima del termine della legislatura.”.



Torino, 14 agosto 2009 Manfredi (348/5335305)



Ai seguenti link trovate:

- aggiornato in tempo reale, il calendario nazionale delle visite e gli esponenti che vi prenderanno parte: :: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri_elenco2.php)

- la PDL regionale sul garante regionale delle carceri: Proposta di legge regionale n. 94 presentata il 30 Giugno 2005 (http://arianna.consiglioregionale.piemonte.it/ariaint/TESTO?TIPOVISUAL=HTML&LAYOUT=PRESENTAZIONE&TIPODOC=PDL&RINVIOPDL=0&FASEITER=PRESENTAZIONE&PDL=80094)

DATI RIFERITI AL CARCERE “LORUSSO E CUTUGNO”, AL 13 AGOSTO 2009

(fanno parte di un questionario inviato da Radicali Italiani in tutte le carceri)



Agenti polizia penitenziaria: assegnati 1.000; effettivamente in servizio 822.

Educatori: assegnati 14; effettivamente in servizio 12.

Psicologi: assegnati 16; effettivamente in servizio 16.

Totale detenuti: 1.620 (di cui 1512 uomini e 108 donne).

Bambini detenuti con le loro madri: 5.

Capienza regolamentare dell’istituto: 1024 posti.

Detenuti comuni: 1.503.

Detenuti in Alta Sicurezza: 96.

Detenuti con condanna definitiva: 549.

Detenuti in attesa di giudizio: 986 (di cui 567 imputati, 310 appellanti e 109 ricorrenti).

Detenuti tossicodipendenti: 432 (401 uomini, 31 donne).

Detenuti td.ti in terapia metadonica: 22 (18 uomini e 4 donne).

Detenuti sieropositivi: 98 (88 uomini e 10 donne).

Detenuti stranieri: 893 (834 uomini, 59 donne).

Detenuti suicidi nel 2008: 5 (nessun caso di suicidio nel 2009).

Atti di autolesionismo di detenuti: 81.

Dipendenti dell’amm. Penitenziaria vittime di aggressioni in carcere nel 2008: 22 (nel 2009, 16).







DATI RIFERITI ALL’ISTITUTO MINORILE “FERRANTE APORTI” (data odierna, 14/08/09)



Agenti in Pianta Organica (ferma al 2000): 63. Presenti: 51. Necessari: almeno 78.

Educatori previsti: 12. Presenti: 4 (è stato fatto un concorso a gennaio, le assunzioni sono bloccate per mancanza di fondi).

Ospiti: 22 maschi e 8 femmine (gli italiani sono 4).

Tempo medio di permanenza: 60/70 giorni (ci sono in media 170 passaggi all’anno).



Aspetti positivi riscontrati nella visita: forte motivazione del personale, a partire dalla direttrice. Ottima collaborazione con l’ASL.



Aspetti negativi: drastico taglio (circa 50%) dei fondi per le attività.

Burton Morris
15-08-09, 00:09
Prato: “Ferragosto in carcere”, comunicato dopo la visita al carcere della Dogaia

Prato, 14 agosto 2009

Si è svolta, dalle 10,00 alle 13,15, l’annunciata visita ispettiva dell’on. Antonello Giacomelli e della consigliera regionale Cristina Pacini, del PD, con Vittorio Giugni, segretario dell’associazione radicale Liber@mentePrato, al carcere della Dogaia, nell’ambito dell’iniziativa nazionale lanciata dai Radicali Italiani “Ferragosto in Carcere”.
La delegazione è subito entrata nel clima incandescente del sistema penitenziario perché nel carcere di Prato era in corso, così come da qualche giorno, una protesta civile e nonviolenta dei reclusi che picchiano con le stoviglie sulle sbarre delle celle ed espongono striscioni per protestare per le condizioni di vita interne.
La delegazione è stata accolta dal direttore del carcere, dr. Vincenzo Tedeschi, dal responsabile degli educatori e dal capo della polizia penitenziaria. Che hanno subito indicato i punti di crisi del carcere: sovraffollamento (presenti 657 detenuti, previsti da regolamento 419); estrema carenza dell’organico della polizia (in servizio 244-organico previsto 345); mancanza assoluta di un budget sufficiente.
La Polizia Penitenziaria lamenta con forza le pesanti condizioni di lavoro e di vita in cui si trovano ad operare gli agenti (diversi sono anche ospitati nella caserma interna all’istituto). Ogni agente in servizio lavora mediamente oltre 10 ore al giorno. Causa di affaticamenti e di stress che, inevitabilmente, comportano l’aggravamento della normale vita del carcere. Gli agenti chiedono anche una moderna ed efficiente riforma della Giustizia e del Codice Penale.
I “lavoranti” (tra interno ed esterno) sono 150. 370 detenuti sono stranieri (oltre il 56%). La carenza di educatori e le difficoltà finanziarie non consentono percorsi di reinserimento né l’avvio al lavoro della maggior parte dei reclusi. Particolarmente grave è la condizione degli stranieri (tutti molto giovani) che non hanno nessun contatto in Italia e non possono avere (se non lavorano…) nemmeno qualche euro per acquisti in carcere.
La visita alle sezioni ha permesso alla delegazione di osservare come nelle celle di 13 metri quadri siano presenti quasi sempre almeno 3 detenuti. Che sono assolutamente privi di ogni spazio vitale. Ricordiamo che la Comunità Europea giudica trattamento inumano uno spazio inferiore ai 7 metri quadri a detenuto.
Alla fine della visita la delegazione ha colloquiato con una decina di detenuti. Due o tre di loro, oltre a rammentare le condizioni generali di vita in carcere, ha richiamato l’attenzione anche sulle loro posizioni particolari.
L’on. Giacomelli ha promesso ai detenuti ed ai responsabili del carcere che presenterà in Parlamento, cercando di ottenere anche la firma dell’on. Riccardo Mazzoni (PdL), una interrogazione sul carcere di Prato per vedere se è possibile ottenere dal Ministero un aumento dell’organico ed un rimpinguamento dei finanziamenti.
Giacomelli ha anche ricordato che il suo partito ha depositato in Parlamento una proposta di legge che, tra l‘altro, prevede:
1..Immediato aumento dell’organico della Polizia Penitenziaria;
2.. Nuova edilizia carceraria anche sostitutiva di vecchi edifici quasi fatiscenti;
3.. Introduzione di misure alternative alla carcerazione;
Da parte sua Cristina Pacini si attiverà presso la Regione Toscana per cercare di ottenere più inserimenti dei detenuti nelle attività lavorative che consentono di favorire il successivo recupero sociale dei detenuti.
“Siamo seduti su di una pentola a pressione” hanno dichiarato i responsabili del carcere. Ed in effetti è palpabile all’interno la tensione e l’ebollizione della comunità penitenziaria. Da un momento all’altro la protesta, per ora civile e nonviolenta, potrà portare, se non vi saranno provvedimenti opportuni, a situazioni assai più drammatiche e pericolose.

Associazione Radicale Liber@MentePrato
Il Segretario
Vittorio Giugni

motorino radicale
15-08-09, 23:38
“Ferragosto 2009 in carcere”: Perugia, 17 agosto, conferenza stampa di presentazione dati emersi durante le visite negli istituti penitenziari di Perugia, Terni, Spoleto ed Orvieto

Perugia, 15 agosto 2009

Al termine delle visite effettuate nei 4 siti carcerari umbri in occasione dell’iniziativa “Ferragosto in Carcere”, promossa dai Radicali italiani con l’adesione dei Capigruppo della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati di tutti gli schieramenti politici, Ada Girolamini, Capogruppo Uniti nell’Ulivo-Sdi in Consiglio regionale e i rappresentanti umbri dei Radicali italiani Andrea Maori e Francesco Pullia, hanno convocato per lunedì 17 agosto alle ore 11,30 presso la Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni – p.za Italia 2 (Perugia) -, una conferenza stampa per la presentazione dei dati emersi durante le visite negli istituti penitenziari di Perugia, Terni, Spoleto ed Orvieto.

L’iniziativa è finalizzata ad una ricognizione approfondita della difficile situazione delle carceri, per poter meglio interpretare i bisogni e proporre soluzioni legislative e organizzative adeguate.

motorino radicale
15-08-09, 23:39
"Ferragosto 2009 in carcere": Spoleto e Terni, soprannumero, carenza di organico e di coperture finanziarie

Terni, 15 agosto 2009

• Dichiarazione di Francesco Pullia della direzione nazionale di Radicali Italiani

Nelle carceri di Spoleto e di Terni, visitate dal sottoscritto e dal consigliere regionale umbro Ada Girolamini, la situazione è critica anche se non allarmante come in altre parti d’Italia. In entrambe le strutture, che ospitano anche detenuti in regime di 41 bis, si lamenta insufficienza di personale addetto alla polizia penitenziaria. Per la precisione, a Spoleto mancano cinquanta unità e a Terni una trentina mentre la popolazione carceraria, in entrambi i casi, è in soprannumero di circa centocinquanta carcerati a causa di continui trasferimenti da altre case circondariali. Gli spazi individuali sono stati contratti e in celle predisposte per singoli sono costrette a convivere dalle due alle quattro persone. Le inadeguate risorse economiche a disposizione mettono in seria difficoltà l’attuazione di programmi di recupero e reinserimento sociale (corsi di studio attivati con l’istituto artistico a Spoleto e con l’istituto professionale a Terni, rapporti avviati con cooperative e imprese) e provocano gravi carenze nella gestione ordinaria, dagli alimenti per il vitto al materiale indispensabile ad assicurare normali condizioni igieniche. Per non parlare della precarietà in cui si trovano ad operare educatori e psicologi. In un quadro complessivamente difficile aumentano, anche se non in modo preoccupante, casi di autolesionismo e aggressioni. E’ emblematico che la spesa più consistente in ambito sanitario sia data dall’acquisto di psicofarmaci. Non occorre, come è stato sottolineato da direttori e rappresentanti della polizia penitenziaria, costruire nuove carceri ma depenalizzare o, comunque, non assoggettare a regime carcerario alcuni reati. Nel corso del colloquio con i detenuti sono state denunciate intollerabili, e ulteriormente penalizzanti, lungaggini nell’espletamento di processi e atti procedurali.

motorino radicale
15-08-09, 23:39
Carcere di Volterra. Poretti: Un istituto che nonostante sia in Italia rispetta la legge e la Costituzione

15 agosto 2009

• Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali - Pd

Nell'ambito dell'iniziativa "Ferragosto in carcere" organizzata da Radicali Italiani, stamani accompagnata da Edoardo Quaquini del Comitato Nazionale dei Radicali Italiani ho visitato la Casa di Reclusione di Volterra (PI) accompagnati dal comandante degli agenti e dalla direttrice Maria Grazia Giampiccolo.

Crediamo di poter dire che si tratti di una delle poche realta' che nonostante la carenza di organico e la mancanza di fondi riesca a dare esecuzione al mandato costituzionale della pena che deve tendere alla rieducazione dei detenuti.

Un carcere che ha in piedi moltissime iniziative da far dire ai detenuti che spesso manca loro del tempo per realizzarle!

La compagnia teatrale della Fortezza che sotto la direzione di un regista organizza teatri e spettacoli che vanno in tournee come lavoro per i detenuti e non come permesso premio; la scuola esterna distaccata in carcere con sezioni di elementari, medie e geometri; le Cene Galeotte che con chef e sommelier professionali e un centinaio di ospiti dentro il cortile del Mastio mediceo ricavano denaro per le adozioni a distanza; la sartoria che realizza manufatti per l'amministrazione penitenziaria e prodotti d'eccellenza.

Celle singole per tutti, personalizzate e con la possibilita' di tenere animali, pappagalli e pesci, 10 cani e in moltissimi casi computer potatili sia per i detenuti comuni che per quelli in alta sicurezza.

Tutto questo per 147 detenuti a fronte di una capienza di 175 (122 comuni, 25 alta sicurezza), di cui 33 stranieri, solo 2 in attesa di giudizio, 6 tossicodipendenti e 2 sieropositivi. Il lavoro e' garantito per una ventina all'esterno e per 97 all'interno

Tutte queste iniziative vengono realizzate dalla direzione nonostante la carenza del personale, dei 111 agenti penitenziari in organico quelli effettivamente in servizio sono solo 66.

motorino radicale
15-08-09, 23:40
“Ferragosto in carcere”: domenica 16 agosto, visite agli istituti di Secondigliano e Salerno. Gli orari delle visite

15 agosto 2009

SECONDIGLIANO:



Domenica 16 agosto, alle ore 10 circa, Rita Bernardini, deputata radicale nel PD, insieme al prof. Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, Presidente dell’Ass.ne radicale “Per la Grande Napoli”, a Vincenzo Polverino, Pastore evangelico Battista, e ad Antonio Cerrone, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, inizieranno la visita del Carcere di Secondigliano.

Al termine della visita, la delegazione incontrerà la stampa all’esterno dell’istituto.



SALERNO:



Domenica 16 agosto nel primo pomeriggio, presumibilmente verso le ore 15, Rita Bernardini, deputata radicale nel PD, insieme a Vincenzo Fasano, Senatore del PDL, a Michele Ragosta, Consigliere Regionale della Campania - Sinistra e Libertà, al prof. Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, Presidente dell’Ass.ne radicale “Per la Grande Napoli” e ad Antonio Cerrone, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani, inizieranno la visita del Carcere di Salerno.



Al termine della visita la delegazione incontrerà la stampa all’esterno dell’istituto.

motorino radicale
15-08-09, 23:42
Risultati della ricerca | RadioRadicale.it (http://www.radioradicale.it/skas?dmin_dd=1&dmin_mm=7&dmin_yyyy=2009&dmax_dd=31&dmax_mm=8&dmax_yyyy=2009&testo=ferragosto%20carceri)

"Ferragosto in carcere" su Radio Radicale

motorino radicale
17-08-09, 11:28
Basilicata. Bolognetti: il resoconto delle visite ispettive nelle carceri lucane effettuate in Basilicata con Maria Antonietta Farina Coscioni e Maurizio Turco
Di quale catastrofismo mi accusa il segretario generale del SAPPE?

16 agosto 2009

• Di Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Consigliere Associazione Coscioni

Con Maurizio Turco e Maria Antonietta Farina Coscioni abbiamo visitato le carceri della Basilicata. Due giornate intense, che ci hanno consentito di toccare con mano i problemi della “comunità penitenziaria lucana”.

Questa in sintesi la situazione che abbiamo trovato e che è riepilogata nei questionari che abbiamo girato ai promotori dell’iniziativa.

Potenza - Sovraffollamento oltre il limite massimo tollerabile dall’Istituto, carenza di personale infermieristico e di educatori, carenza di agenti di Polizia penitenziaria, pochissimi i detenuti che hanno la possibilità di lavorare. Il medico presente al momento della visita ispettiva ha voluto sottolineare un dato che fa riflettere: l’80 per cento dei detenuti fa uso di ansiolitici. Particolarmente disagiato il lavoro degli agenti nella sezione femminile per problemi connessi all’organico.

Potenza IPM - Una situazione decisamente buona, fatta eccezione per le carenze nell’organico degli agenti di Polizia penitenziaria.

Melfi - Sovraffollamento ai limiti della massima capienza tollerabile; su 237 detenuti solo 37 possono lavorare. Il dr. Altomare, direttore dell’istituto, ha sottolineato che la carenza di fondi potrà comportare a breve un’ulteriore riduzione dei detenuti ammessi a mansioni lavorative. Lo stesso direttore ha lamentato carenze per quanto riguarda l’intervento di medici specialisti. Pochissimi rispetto alle carceri di Potenza e Matera gli atti di autolesionismo compiuti dai detenuti. Garantite attività scolastiche e ricreative. Anche a Melfi va segnalata la carenza di Agenti rispetto alle effettive necessità.

Matera - Celle di circa 18 metri quadri con 6 detenuti per cella. Sovraffollamento sotto i limiti della massima capienza tollerabile. Carenze nell’organico degli Agenti di Polizia Penitenziaria e sul fronte educatori; 41 su 165 i detenuti ammessi a mansioni lavorative con una sorta di turn over. Molte le lamentele riferite da parte dei detenuti sull’assistenza sanitaria. Agenti costretti a turni massacranti. Autoparco con molti mezzi in pessime condizioni. Ad impressionare il numero di atti di autolesionismo. Nel 2008, in base a quanto scritto nel questionario consegnatoci, il suicidio di un dipendente dell’amministrazione penitenziaria. Sempre nel 2008, l’aggressione nei confronti di sette agenti di Polizia penitenziaria, con gravi lesioni riportate da alcuni agenti. Da riferire la storia di un detenuto con due ernie, che ha lamentato scarsa attenzione da parte della ASL.

Ciò detto, purtroppo, mi vedo costretto a replicare alle dichiarazioni del Segretario generale del Sappe, Donato Capece.

Mai, in questi giorni, abbiamo espresso disprezzo nei confronti del corpo della Polizia penitenziaria, che con spirito di abnegazione e senso del dovere svolge il suo difficile compito.

Abbiamo ritenuto di dover sottolineare criticità che il Segretario del Sappe ben conosce o dovrebbe conoscere.

Ci siamo rivolti a chi nel carcere lavora con il rispetto dovuto a chi svolge un compito difficile in condizioni difficili.

Resta dunque un mistero il motivo che ha spinto il dr. Donato Capece a bacchettarmi nel corso della trasmissione condotta su Radio Radicale da Andrea De Angelis nella giornata del 15 agosto.

Il dr. Capece ha fatto affermazioni gravi, di cui devo necessariamente chiedere ragione.

Vorrei avere la certezza che la definizione “catastrofista”, con la quale il Capece ha apostrofato il sottoscritto, sia riferita a quanto da me detto sulla situazione delle carceri lucane. Spero davvero che il dr. Capece non volesse andare a parare altrove.

E’ certo un fatto, che con Marco Cappato in queste settimane ci siamo occupati della difficile situazione presente a Tito.

Infine, ma non per ultimo, un grazie di cuore a Maurizio Turco e Maria Antonietta Farina Coscioni per aver consentito con la loro presenza le visite ispettive del 14 e 15 agosto. Grazie anche a tutti coloro che all’interno delle carceri lucane ci hanno eletto ad interlocutori, dimostrando fiducia nella capacità dei radicali di affrontare concretamente i problemi, e grazie agli esponenti della Uil penitenziaria che hanno voluto essere con noi nel corso delle visite a Potenza e Matera. Per quanto mi e ci riguarda non riteniamo che i problemi del carcere possano essere ridotti a questioni di beghe sindacali, con dichiarazioni dal sapore “celodurista”. A me non interessa quanti siano gli agenti iscritti al Sappe o iscritti alla Uil o alla CGIL o alla CISL, ho solo a cuore la dignità e il rispetto della persona, i diritti di chi è detenuto e i sacrosanti diritti di tutti coloro che, con spirito di abnegazione, svolgono il loro lavoro nelle carceri d’Italia.

Agente, dr. Capece, non è un’offesa. Se non vuole credere alla mia parola consulti un buon vocabolario.

Rassegna stampa

ADNKRONOS, 12 agosto

Ferragosto in carcere(Nuova del Sud, 13 agosto)

Bolognetti insieme ai colleghi di partito visiterà le carceri lucane(Il Quotidiano, 13 agosto)

Un ferragosto da trascorrere in carcere(Nuova del Sud, 14 agosto)

Visita nelle carceri lucane(Gazzetta, 15 agosto)

Carceri sovraffollate(Nuova del sud, 15 agosto)

Bolognetti: “situazione insostenibile”(Il Quotidiano, 15 agosto)

Servizio Tgr Basilicata, 15 agosto

Servizio Videuno, 15 agosto

motorino radicale
17-08-09, 11:39
ITALIA
ILSOLE24ORE.COM > Notizie Italia ARCHIVIO
Con i Radicali «Ferragosto in carcere» per decine di politici
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13 agosto 2009
Rita Bernardini (Ansa)
"Dai nostri archivi"
Pd, Idv e Udc scrivono a Napolitano sul reiterato ricorso alla fiducia
Lega Nord e sicurezza, Le Figaro nella bassa bergamasca
Voto europeo a prezzi stracciati
Maroni: «Il fermo nei Cie è fondamentale»
In carcere più detenuti ora che prima dell'indulto

Verificare le reali condizioni delle carceri italiane, quasi ovunque sovraffollate, in un momento, quello estivo, in cui la situazione diventa ancora più esplosiva.
Con questo obiettivo da domani oltre 150, tra parlamentari e consiglieri regionali, visiteranno 175 dei 221 penitenziari della penisola. L'iniziativa, lanciata dalla deputata radicale Rita Bernardini, si intitola "Ferragosto in carcere", e andrà avanti da domani fino al 16. Finora hanno aderito 66 deputati, 28 senatori, 5 europarlamentari, 6 garanti dei diritti dei detenuti, e decine di consiglieri regionali. A loro l'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario consente di visitare le carceri senza dover richiedere alcuna autorizzazione. All'iniziativa ha aderito anche la Uil Pubblica amministrazione penitenziari, una cinquantina di dirigenti della quale parteciperanno alle visite nei penitenziari, e la Sipp (Società di psicologi penitenziari italiani).
I radicali hanno anche inviato una lettera al Presidente della Cei Angelo Bagnasco affinché si faccia promotore presso i Vescovi per un'ampia partecipazione alla tre giorni ferragostana di visita nelle carceri. Un'analoga lettera sta per essere inviata anche ai vertici delle altre confessioni religiose, pur essendo i loro ministri di culto condizionati all'autorizzazione del Direttore dei singoli istituti penitenziari.

Per la Bernardini l'iniziativa è uno strumento per accendere i riflettori su un «sistema carcerario al collasso, che ogni giorno infligge ai detenuti pene ulteriori, rispetto alla privazione della libertà cui sono sottoposti» e far ascoltare «il grido di allarme proveniente dagli operatori della polizia penitenziaria». Più volte, infatti, il Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) e l'Osapp (Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria), hanno denunciato la mancanza di personale e di strutture, che scatenano nelle carceri una situazione esplosiva, che spesso si trasforma in aggressioni e violenze.
Bernardini ha anche lanciato l'allarme decessi nelle carceri: sono quasi cento, uno ogni due giorni, quelli avvenuti nei primi sette mesi del 2009. Oltre 30, denuncia la parlamentare, sono i suicidi accertati, molti «per malattia o per aver contratto gravi infezioni», mentre «alcuni decessi sono incredibilmente classificati come "per cause non accertate"».
«Si tratta spesso di giovani - prosegue la Bernardini - detenuti in attesa di giudizio, e in carcere da pochi giorni. Dal carcere ormai si evade così: un'evasione silenziosa e definitiva. La morte insomma, diventa preferibile alla carcerazione. Bisognerà dunque studiare - sottolinea ancora la parlamentare - anche dei dispositivi di carattere giudiziario e investire l'autorità penale, perché lo Stato e le sue istituzioni rispondano di queste morti».
13 agosto 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA

motorino radicale
17-08-09, 11:40
Ferragosto in carcere: appello radicali a parlamentari e vescovi
giovedì 13 agosto 2009 13:29


MILANO (Reuters) - Sono 150 i deputati, senatori, consiglieri regionali e garanti per i diritti dei detenuti che parteciperanno all'iniziativa "Ferragosto in carcere" promossa da Radicali Italiani e che nelle giornate del 14, 15 e 16 agosto visiteranno i 205 istituti penitenziari italiani, "in un momento in cui le condizioni di vita della comunità penitenziaria hanno raggiunto livelli di sofferenza e spesso di disperazione mai registrati in passato".

Lo hanno annunciato in una nota gli stessi radicali, che hanno lanciato un appello per sensibilizzare autorità ed opinione pubblica alle drammatiche condizioni di vita dei detenuti in istituti spesso antiquati e sovraffollati. Ricordando che lo stesso Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha definito la situazione delle carceri italiane "fuori della Costituzione

"Deputati, senatori e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici assieme ai garanti per i diritti delle persone private della libertà si uniscono alla 'comunità penitenziaria' per una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane", dicono i Radicali, auspicando che "gli istituti penitenziari possano essere non solo luogo di espiazione della pena ma realizzare a pieno i valori sanciti dall'art. 27 della Costituzione Italiana, secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".

Una lettera è stata inviata dai radicali anche al presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, chiedendogli di farsi promotore dell'appello presso i vescovi, affinché scelgano di far parte delle delegazioni che visiteranno gli istituti penitenziari italiani.

QUASI 100 MORTI NEI PRIMI SETTE MESI DELL'ANNO

Nelle prigioni italiane si affollano quasi 65mila persone, tre anni dopo il contestato indulto. Da alcune settimane magistrati, avvocati, sindacati di polizia e volontari lanciano l'allarme sul sovraffollamento delle carceri e sull'aumento dei suicidi dietro le sbarre, che rischia di fare del 2009 un anno record, ma per il momento non sembrano in vista né nuovi provvedimenti di urgenza per svuotare le carceri né nuovi penitenziari.

Secondo diverse fonti, il numero dei detenuti è compreso tra 63mila e circa 65mila, rispetto ai 43mila posti ufficialmente disponibili. E nelle previsioni di Angiolo Marroni, garante dei detenuti del Lazio, senza interventi a fine anno si arriverà a 70mila detenuti.

Secondo i radicali, sono quasi 100 i morti in carcere nei primi sette mesi dell'anno, di cui 35 suicidi accertati.

© Thomson Reuters 2009 Tutti i diritti assegna a Reuters.

motorino radicale
17-08-09, 11:41
Udine, carcere di via Spalato. Sovraffollamento, i detenuti percuotono sbarre e porte

Pubblicato da Redazione il 17/8/09 • nelle categorie Udine

RASSEGNA STAMPA

FONTE MESSAGGERO VENETO

LUNEDÌ, 17 AGOSTO 2009

Pagina 10 – Udine



Sovraffollamento, i detenuti percuotono sbarre e porte

La protesta

Si è conclusa ieri la tre giorni di protesta dei detenuti del carcere di via Spalato che vogliono richiamare l’attenzione sul problema del sovraffollamento. Dopo la visita della delegazione dei Radicali che hanno fatto tappa alla casa circondariale proprio per sottolineare le condizioni in cui versano gli istituti di pena italiani, i reclusi hanno deciso di rifiutare il cibo somministrato loro per tre giorni mangiando ciascuno le proprie scorte di biscotti o altri viveri portati dai familiari. Ma l’altra sera gli oltre 200 detenuti hanno inscenato due ore di protesta, dalle 18 alle 20, percuotendo sbarre, infissi e porte delle celle. La “manifestazione” si è poi conclusa spontaneamente, non è accaduto alcun incidente, nè si sono resi necessari interventi da parte della polizia penitenziaria.

Nel carcere udinese esistono situazioni critiche di dieci detenuti sistemati in una cella che ne potrebbe contenere al massimo sei. E a fronte di una capienza regolamentare pari a 105 e quella massima tollerata di 168, attualmente vede 216 prigionieri. Come riconosce anche lo stesso direttore Francosce Macrì, la situazione di sovraffollamento era rientrata con l’effetto indulto, salvo però ben presto tornare alla situazione critica precedente. Il direttore ripete anche che alla polizia penitenziaria mancano 25 uomini, mentre nulla di concreto ancora si muove per la realizzazione della sezione femminile.

motorino radicale
17-08-09, 11:41
— VOLTERRA — «CREDIAMO di poter dire che si tratti di una delle poche realtà ...
— VOLTERRA —
«CREDIAMO di poter dire che si tratti di una delle poche realtà che, nonostante la carenza di organico e la mancanza di fondi, riesce a dare esecuzione al mandato ...
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prec
2009-08-17
— VOLTERRA —
«CREDIAMO di poter dire che si tratti di una delle poche realtà che, nonostante la carenza di organico e la mancanza di fondi, riesce a dare esecuzione al mandato costituzionale della pena che deve tendere alla rieducazione dei detenuti».
Lo ha detto la senatrice Donatella Poretti (Radicali-Pd) commentando la situazione del carcere di Volterra, al termine della visita di sabato nell’ambito dell’iniziativa «Ferragosto in carcere». La senatrice era accompagnata da Edoardo Quaquini, del Comitato nazionale dei radicali italiani.
Poretti ha ricordato «le moltissime iniziative» organizzate a Volterra per i carcerati, come «la compagnia teatrale della Fortezza, la scuola esterna distaccata in carcere con sezioni di elementari, medie e geometri, le “Cene galeotte”, con chef e sommelier professionali, destinate a ricavare fondi per le adozioni a distanza».
Riguardo la situazione dei carcerati, «ci sono celle singole per tutti — ha detto Poretti — e con la possibilità di tenere animali. Tutto questo per 147 detenuti a fronte di una capienza di 175». Insomma, promozione a pieni voti.

motorino radicale
17-08-09, 11:42
Ferragosto in carcere
On. Fabio Evangelisti on 17 Agosto, 2009 00:28:10 | 34 numero letture




Come altri miei colleghi, ho raccolto l’invito dei Radicali a passare il “Ferragosto in carcere”. Così, venerdì, ho visitato la struttura di Sollicciano a Firenze e l’attiguo Istituto per minori, dedicato alla memoria di Mario Gozzini (padre della riforma carceraria, scomparso giusto dieci anni fa), conosciuto dai più come Solliccianino. Sabato, invece, sono entrato nel penitenziario di Massa, la mia città.

Dico subito che, mentre al ‘Gozzini’ e a Massa ho trovato sì problemi, ma anche occasioni di lavoro, impegno culturale e ambienti vivibili, son rimasto impressionato del degrado e anche del disfacimento fisico del più grande carcere di Firenze. Qui oltre al sovraffollamento, che caratterizza l’intero sistema carcerario italiano ed alla carenza del personale, è ormai venuta meno ogni parvenza di umanizzazione della pena, è scomparsa la filosofia del recupero e del reinserimento del detenuto, ogni progetto scolastico, formativo e lavorativo. Gli stessi agenti di custodia rischiano l’abbruttimento. La presenza, infine, ben oltre il 50%, di stranieri, lascia ormai spazio soltanto all’azione dei mediatori culturali.

Del resto, l’idea di questa visite era (è) proprio quella di approfondire la conoscenza e denunciare, portare all’esterno la triste realtà che ogni giorno vive quella che io chiamo un’umanità dolente. Ma anche per vedere come operano (ed in quali condizioni) non solo gli agenti, ma anche i medici, gli infermieri, gli psicologi, gli educatori e come favorire il rispetto dei valori sanciti dall’art. 27 della Costituzione per il quale “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Intorno a questa ‘giornata particolare’ ho raccolto apprezzamenti, ma anche scherno e qualche battuta pesante. Su Facebook un’amica mi ha scritto “per carità...ammirevole iniziativa...ma prima di Caino...c'è Abele da tutelare...e non mi sembra che in Italia questo succeda sempre...”. Pur trovando in questo messaggio la conferma di quanto mi aveva confidato (”la pietà sta scomparendo”) Don Mario Bigali che ha accompagnato me e Severino Saccardi , Consigliere Regionale del Pd, nella visita tra le celle fiorentine, mi interrogo e cerco di capire perché molte persone, non necessariamente di destra e forcaiole, pensano che per chi delinque l’unica soluzione sia “buttare la chiave”.

Me lo spiego soltanto con il clima di paura che si è alimentato in questi anni nel Paese. Con l’impatto che si ha di fronte a chi sentiamo diverso da noi. Per l’ignoranza che si ha della situazione carceraria, dove dentro - insieme a fior di delinquenti - ci sono per lo più disgraziati e ladri di polli. A Massa, ad esempio, c’è un povero cristo (è proprio il caso di dirlo), solo al mondo, senza fissa dimora, che per aver rubato una decina di euro dalla cassetta delle elemosine s’è beccato 9 mesi di reclusione.

Ricordo, anni fa, un direttore che mi diceva: “Il carcere non è un posto per ricchi”. Aveva (ha) tragicamente ragione. I furbetti del quartierino, gli Agnelli che nascondono due miliardi di euro nelle banche svizzere, la mafia dei colletti bianchi, gli imprenditori senza scrupoli (i Tanzi, i Cragnotti, i Consorte) trovano sempre un buon avvocato che fa cadere in prescrizione i loro reati. E, forse, anche più d’uno fra gli uomini politici.

I dati che abbiamo raccolto sono drammatici. In Toscana siamo tornati al sovraffollamento del preindulto: 4.243 detenuti in 18 istituti (compreso l’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo Fiorentino) costruiti o ristrutturati per ospitarne 3.060. A Sollicciano ci sono 932 (di cui 98 donne) in una struttura pensata per ospitarne 458. A Massa 239 a fronte di 115 posti letto regolamentari. Ho visto celle di pochi metri quadrati in cui sono stipati ora 4, ora 5,a volte anche 6 detenuti. Letti a castello e letti a scomparsa. Gabinetti e docce in cui ciascuno di noi si rifiuterebbe persino di entrare. E’ vero. Hanno sbagliato. Devono pagare. Ma gli interessi che applichiamo loro sono spesso insostenibili. Roba da suicidio. E, infatti, sono molti, troppi quelli che non reggono. Suicidi e morti sospette. Fra i carcerati, ma anche fra gli agenti penitenziari. Anch’essi parte dell’umanità dolente. Seppur a part-time.

A Massa, un gruppo di detenuti mi ha consegnato una lettera che pesa in tasca come un sasso: “Onorevole, vorrebbe farsi portavoce del fatto che i detenuti non chiedono la luna, ma solo coerenza con leggi che, per definizione, non dovrebbero commettere crimini peggiori di quelli commessi dalle persone? E’ molto chiedere il rispetto minimo della dignità? E degli affetti?”.

Ne sono uscito con un senso di impotenza. A livello nazionale, a luglio 2006 (prima dell’indulto) c’erano 60.710 carcerati. A dicembre erano scesi a 39.005. Oggi siamo oltre quota 63.000. Molti di quelli usciti sono tornati dietro le sbarre. Senza alcun progetto di reinserimento anche chi è a fine pena sa che la libertà durerà poco. Aggiungiamo che da una settimana è reato anche la clandestinità. Basterà, quindi, arrestare i primi diecimila di quel milione e mezzo di clandestini che stima la Caritas per immaginare il disastro prossimo venturo.

Noi potremo anche ‘buttare la chiave’, ma non servirà a salvarci dalla marea che sta montando.

motorino radicale
17-08-09, 11:43
Borsellino visita i detenuti del carcere di San Giuliano
Domenica 16 Agosto 2009 13:14


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“Il carcere di San Giuliano a Trapani soffre il dramma comune alla gran parte delle strutture carcerarie italiane: sovraffollamento e carenza di personale. La popolazione carceraria di oltre 500 detenuti è quasi il doppio rispetto alla capienza reale della struttura che è di 280 persone. Questo non consente al personale della polizia penitenziaria, già fortemente ridotto perché impegnato anche nei servizi di scorta, di svolgere il proprio lavoro in maniera adeguata e con garanzie di sicurezza”. Questo il commento del parlamentare europeo Rita Borsellino, dopo la visita al carcere di San Giuliano a Trapani nell’ambito dell’iniziativa di Ferragosto promossa dai Radicali.

“Nonostante la struttura disponga di locali in grado di ospitare attività alternative per i detenuti ai fini della rieducazione nel corso della detenzione, come prevede la Costituzione, la carenza di personale, necessariamente destinato ai servizi classici di sorveglianza, non lo consente. La strada dell’adozione di pene alternative per i detenuti che hanno compiuto reati minori permetterebbe di risolvere in parte il problema del sovraffollamento e contribuirebbe a ridurre il disagio psicologico. E’ in questa direzione che dovrebbe muoversi la politica”.

E ancora: “Fondamentale è anche e soprattutto la collaborazione con le amministrazioni comunali, come quella di Erice, che con il sindaco Giacomo Tranchida ha finanziato con 25 mila euro l’installazione di un impianto di videosorveglianza esterno al carcere permettendo da utilizzare gli operatori penitenziari per attività all’interno delle mura – continua la Borsellino che ha visitato in particolare il reparto dei detenuti speciali e quello femminile. – Iniziative come questa, a cui ho aderito volentieri, meritano di essere ripetute con maggiore frequenza e soprattutto in giornate particolari quando la condizione di privazione di libertà per i detenuti è ancora più pesante da sostenere. E’ importante che il territorio guardi con attenzione alle realtà carcerarie locali che non vanno considerate mondi a sé stanti e isolati dal contesto sociale”.

motorino radicale
17-08-09, 11:44
CARCERI NEL DEGRADO
Vetrina
Domenica 16 Agosto 2009 15:40

Carceri"Diritti umani calpestati e una grave emergenza strutturale. Sono davvero sconcertato". Queste le dichiarazioni del deputato messinese di Italia dei Valori, Domenico Scilipoti, che ha effettuato due visite negli istuituti penitenziari di Gazzi a Messina e a Mistretta nell'ambito dell'iniziativa Ferragosto in carcere promossa dai Radicali Italiani.


"Non è tollerabile che in una struttura come quella di Gazzi i detenuti siano il doppio rispetto alla capienza consentita ha proseguito Scilipoti - e debbano vivere in condizioni igieniche precarie". Il deputato, accompagnato da Palmira Mancuso, segretaria dell'associazione"Radicali Messina Leonardo Sciascia", ha sottolineato "la necessità di avviare un rapporto continuativo con i dirigenti degli istituti, per proseguire una battaglia che consenta a tutta la comunità penitenziaria di vivere ciascun ruolo in maniera dignitosa".

"Durante l'ispezione a Gazzi - continua Scilipoti - abbiamo notato che un intero piano è inagibile a causa di una grave danno al tetto, in alcune celle convivono fino a 12 detenuti ed è stata segnalata la presenza di scarafaggi, topi e formiche".

motorino radicale
17-08-09, 11:44
Fossombrone: D'Anna visita le carceri, 'pene nei paesi di origine dei detenuti'
D’Anna dopo la visita nelle carceri di Pesaro e Fossombrone: far scontare le pene nei paesi di origine dei detenuti e più Polizia Penitenziaria.
immagine non disponibile
da Giancarlo D'Anna
consigliere regionale PdL
www.giancarlodanna.it (http://www.giancarlodanna.it)
C’era anche il Consigliere Regionale PdL Giancarlo D’Anna tra i 150 deputati, e consiglieri regionali di tutt’Italia che hanno deciso di aderire all’iniziativa “Ferragosto 2009 in carcere” organizzata dai Radicali Italiani “per conoscere meglio e direttamente come vivono la realtà quotidiana direttori, agenti, medici, psicologi, educatori e detenuti per essere così capaci di interpretare i bisogni e di proporre le soluzioni legislative e organizzative adeguate, sia immediate che a medio e lungo termine”.

D’Anna, che ha seguito con particolare attenzione la situazione della mancanza di personale della Casa Circondariale di Pesaro a stretto contatto con Aldo di Giacomo del sindacato Sappe negli scorsi mesi, ha visitato il 14 agosto di nuovo la struttura incontrando oltre alla Direttrice dott. Clementi e al Comandante Secci alcuni agenti di Polizia Penitenziaria. Stessa cosa nell’Istituto Penitenziario di Fossombrone dove ad accoglierlo c’era il Comandante Vice Commissario Andrea Tosoni. durante la visita D’Anna ha scambiato alcune battute con alcuni detenuti.

Le visite- ha dichiarato D’Anna- sono state utilissime per approfondire le problematiche delle due strutture della Provincia di PU. I numeri parlano chiaro: a Pesaro la pianta organica prevede 169 agenti ma quelli effettivamente in servizio sono solamente 121. I detenuti, la cui capienza regolamentare dovrebbe essere di 161 posti alla data del 14 agosto erano poco meno del doppio cioè 301, la metà dei quali sono stranieri (123 uomini e 17 donne).

L’Istituto penitenziario di Fossombrone ha in servizio 116 agenti su 127, anche se nello stabilire l’assegnazione del personale, a suo tempo, i parametri utilizzati non corrispondevano esattamente alle reali esigenze. I detenuti ospitati sono in totale 177, numero adeguato alla struttura. Numerosi i detenuti in Alta Sicurezza, 88; numerosi anche i tossicodipendenti, 56;mentre gli stranieri sono poco numerosi rispetto a Pesaro, solo 26.

Sono emerse- afferma D’Anna- in modo evidente la mancanza di personale di Polizia Penitenziaria, soprattutto a Pesaro, e il sovraffollamento sempre nella struttura di Villa Fastiggi dove la popolazione carceraria è quasi il doppio di quella prevista. Le due situazioni comportano: turni pesanti per la Polizia e spesso l’impossibilità di usufruire delle ferie previste sia Fossombrone come a Pesaro- diversi agenti hanno ancora ferie del 2007- e condizioni di vita difficilissime per i detenuti costretti a passare buona parte delle giornate “in branda” visto che in numerose stanze da 1 posto si ammassano tre persone che non hanno il benché minimo spazio per sgranchirsi le gambe. A Fossombrone per i detenuti la situazione, grazie alle caratteristiche del carcere, è senza dubbio migliore in quanto le celle sono tutte singole.

Concludendo- dichiara D’Anna- anche le strutture della nostra Provincia soffrono gli stessi problemi nazionali: sovraffollamento, mancanza di personale e carenza di manutenzione. E’ evidente che per risolvere almeno in buona parte il problema del sovraffollamento, va perseguita la strada di far scontare nel paese di origine le pene ai detenuti stranieri, stranieri che nell’ambito nazionale sono circa la metà dei detenuti proprio come a Pesaro, questo consentirebbe di avere più spazi per i detenuti, una miglior gestione degli istituti , minor necessità di personale e minori spese.

Il mio impegno-conclude D’Anna- è quello di continuare a sollecitare i rappresentati del Parlamento e del Governo per garantire nell’immediato l’assegnazione di personale di Polizia Penitenziaria ove necessario, allo stesso tempo sollecitare interventi di manutenzione della struttura sia a Fossombrone come a Pesaro e spingere affinché si accelerino i tempi di accordi con i paesi stranieri dai quali vengono buona parte dei detenuti per far scontare le pene nei paesi di origine.

motorino radicale
17-08-09, 11:45
Firma : Federica Scintu Notizia letta 240 volte
A Ferragosto, i parlamentari scelgono le carceri italiane
15/08/2009 - 21:05
Ferragosto al mare o in montagna? 150 parlamentari non sceglieranno né l'una né l'altra opzione, bensì lo passeranno nelle carceri italiane sempre più abbandonate e sovraffollate. In tre giorni saranno visitati 185 dei 221 istituti di reclusione presenti sul territorio italiano. Promotrice dell'iniziativa è stata la deputata radicale (eletta nelle liste del Pd) Rita Bernardini, la quale è riuscita a coinvolgere un numero discreto di 'visitatori' che probabilmente non hanno la minima idea di cosa significhi vivere nelle condizioni di un detenuto, di quale sia e in cosa consista il lavoro di psicologi, medici ed educatori presenti nelle strutture di detenzione. Non solo. L'obiettivo della visita sarà anche quello di verificare se le carceri italiane sono o meno in condizioni di rispettare l'Articolo 27 della Costituzione, il quale sancisce che il trattamento da riservare ai detenuti non deve mai essere contrario al senso di umanità, ma anzi volto alla sua rieducazione. A proposito di ciò, una recentissima sentenza della corte europea per i diritti di Strasburgo, ha stabilito che un detenuto rom bosniaco, Izet Sulejmanovic (e insieme a lui anche tutti gli altri) debba avere garantito un proprio spazio minimo di almeno sette metri quadri. In Italia attualmente, nessun detenuto gode di questo privilegio: la densità per capo è infatti di un metro e mezzo. Al signor Izet Sulejmanovic spetterà un risarcimento di 1000 euro da parte dello Stato italiano. Giudicate voi. Le piaghe non si esauriscono qui. C'è anche chi in carcere muore, per suicidio o per omicidio, a volte è difficile dirlo e dimostrarlo. Cento morti in sei mesi, di cui 35 suicidi accertati. Nel 2003 è successo a Marcello Lonzi nel carcere di Livorno: 29 anni e 4 mesi di pena da scontare. Si è ammazzato? L'autopsia non ha chiarito la dinamica. E poi fuori da quelle quattro mura, le notizie non riescono ad arrivare con sufficiente risonanza. Se ne parla poco e male un po' dappertutto, ci si disinteressa di un mondo visto più come una perenne e indelebile condanna che come una possibilità di ripartenza e ricostruzione. Al l'iniziativa “Ferragosto in carcere” parteciperà anche la senatrice Donatella Poretti, parlamentare radicale eletta nelle liste del Pd, che visiterà il carcere di Volterra in compagnia di Edoardo Quaquini, rappresentante del Comitato nazionale Radicali. A quanto riferiscono i dati del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), la struttura di Volterra è una delle poche carceri in Italia il cui numero di detenuti (144) non supera la capienza massima (180). Se si considera che i detenuti in Toscana all’11 agosto sono 4.277 su una capienza regolamentare complessiva di 3.032, il carcere di Volterra contribuisce a mantenere “basso” quello strabordamento di presenze che è sempre causa di disaggio, violenza e disordini. Strabordamento che in Toscana si manifesta in 10 carceri su 17. I numeri sono importanti, è innegabile ma non riescono ad esaurire l'enorme portata del problema. Ci sono situazioni che vanno osservate e sviscerate, perché per quanto ci si sia macchiati di crimini più o meno efferati, i diritti umani non possono e non devono venir meno. Stato dove sei? Vai e vedere da vicino e poi ci racconti, senza omettere particolari però, riportando la situazione per come è e non per come sarebbe comodo (per te/voi) che fosse. Chi sbaglia paga, nulla di più vero e giusto. Resta da stabilire a quale prezzo e condizione.
Ferragosto al mare o in mont

motorino radicale
17-08-09, 11:54
Ferragosto in visita alle carceri per i parlamentari
Un ferragosto in carcere per 150 parlamentari contro il sovraffollamento degli istituti penitenziari. A Marassi è andato in visita ieri il senatore di centrodestra Giorgio Bornacin. Una vera ispezione di massa da parte di deputati, senatori, consiglieri regionali per i diritti dei detenuti. A lanciare l'iniziativa i Radicali italiani, che hanno voluto coinvolgere i parlamentari di tutti gli schieramenti per far conoscere la realtà quotidiana di direttori, agenti, medici, educatori e detenuti. In Liguria i carcerati sono 1.618 contro il limite di 1.140 posti.

15/08/2009 20:00:02
Redazione

motorino radicale
17-08-09, 11:55
POLITICA
CONDIZIONI DISUMANE DEI DETENUTI ED EMERGENZA SANITARIA A GAZZI

Carceri & sicurezza(15/08/2009) - “Diritti umani calpestati e una grave emergenza strutturale. Sono davvero sconcertato”. Queste le prime dichiarazioni dell’on. Domenico Scilipoti, deputato messinese dell’Italia dei Valori che ieri ha eseguito due visite ispettive negli istuituti penitenziari di Gazzi e Mistretta nell’ambito dell’iniziativa “Ferragosto in carcere” promossa dai Radicali Italiani nei giorni 14, 15 e 16 agosto 2009 in tutta Italia. “Non è tollerabile che in una struttura come quella di Gazzi i detenuti siano il doppio della capienza consentita – prosegue l’on.Scilipoti – e debbano vivere in condizioni igieniche precarie, con a disposizione una tazza per i bisogni da utilizzare praticamente davanti ai compagni di cella; per non parlare dell’estrema necessità di dotare almeno le aree destinate alle recluse di un bidet. Nessuna espiazione può passare attraverso la mancanza di igiene personale.” L’on. Scilipoti, che è stato accompagnato da due collaboratori e da Palmira Mancuso, segretaria dell’Associazione Radicali Messina “Leonardo Sciascia”, ha sottolineato la necessità di avviare un rapporto continuativo con i dirigenti degli istituti, per proseguire una battaglia che consenta a tutta la “comunità penitenziaria” di vivere ciascun ruolo in maniera dignitosa. “Ringraziamo l’on. Scilipoti per la disponibilità e l’attenzione con cui ha ispezionato le carceri – dichiara Palmira Mancuso – è importante che la voce di chi è in cella possa raggiungere chi non immagina nemmeno quanto dietro le sbarre sia sepolta ogni possibile speranza di rieducare chi ha sbagliato nei confronti della collettività. Chiudere uomini in celle anguste, costringendoli alla convivenza forzata e resa umiliante dalle cattive condizioni igieniche, significa escludere ogni possibilità di recupero.” Durante l’ispezione a Gazzi è stata riscontrata una vera e propria emergenza strutturale e igienica: un intero piano è inagibile a causa di una grave danno al tetto, in alcune celle convivono fino a 12 detenuti, con letti a castello che lasciano pochi centimetri di distanza tra il muro e il materasso; molti detenuti hanno inoltre segnalato la presenza di scarafaggi, topi e formiche e non esistono stanze attrezzate per attività ricreative o artigianali. L’on. Scilipoti si è poi soffermato sulla situzione sanitaria, riscontrando le difficoltà legate alle risorse destinate all’istituto. Infatti, sebbene esista una attrezzatissima sala operatoria, i detenuti hanno a diposizione un solo medico di guardia e inadeguate salette per il primo soccorso, dove durante l’ispezione è stata riscontrata persino la mancanza di adrenalina, farmaco di prima necessità in caso di shock anafilattico. Anche la carenza degli organici rende difficile il lavoro della polizia penitenziaria, con gli agenti disponibili costretti a turni massacranti e a straordinari forzati che certamente non consentono l’ottimale svolgimento del delicato compito richiesto. “La situazione di Gazzi merita tutta l’attenzione del Governo – ribadisce Scilipoti - e sarò io stesso ad intraprendere azioni parlamentari che diano una risposta ai tanti interrogativi che questa ispezione mi ha suscitato. Inoltre mi farò promotore di nuovi progetti di compartecipazione tra aziende sensibili e istituiti penitenziari rivolti ad ottenere il recupero professionale dei detenuti attraverso il loro apporto lavorativo all’interno delle strutture carceriarie, nell’ottica di stimolare una nuova etica dell’economia e del profitto che possa coinvolgere e restituire dignità alla persona”. Una struttura più piccola, ma non per questo “a misura d’uomo” quella di Mistretta, ispezionata nel pomeriggio. Anche in questo caso l’obiettivo di Scilipoti è di portare a conoscenza il Parlamento dei gravi disagi in cui sono costretti a scontare la pena i 43 detenuti attualmente rinchiusi in una struttura di proprietà del Comune nebroideo e che lo Stato ha in affitto. “In questo momento non esistono garanzie di sicurezza né per i detenuti, costretti in celle ricavate in sotterranei – dichiara l’on. Scilipoti - ne per gli agenti di polizia penitenziaria, inferiori numericamente a quanto previsto dalle norme ministeriali. La prima impressione è quella di vedere bestie in gabbia – dichiara Palmira Mancuso – con le celle affacciate in un cortile dove una sola guardia ha la responsabilità di mantenere la sicurezza, sia durante il giorno che la notte. Per non parlare della divisione per “razza”, che mi ha particolarmente turbato: detenuti di colore in una cella, altri di orgine orientale in un’altra. E anche in questo caso l’assoluta inadeguatezza di docce e servizi sanitari. E’ vergognoso.” L’on. Domenico Scilipoti e l’Associazione Radicali Messina avvieranno una serie di ulteriori iniziative per dare continuità alle ispezioni. “Il nostro impegno è solo iniziato, e mi auguro che la collaborazione con i direttori degli istituti penitenziari sia continuativa, per dare maggiore forza alle richieste del personale e dei detenuti” – conclude l’on. Scilipoti, che ha apprezzato l’iniziativa dei Radicali Italiani, e in particolare dell’on. Rita Bernardini, che ha promosso il monitoraggio dei 221 istituiti di detenzione italiani, con il coinvolgimento di deputati di entrambi gli schieramenti.

motorino radicale
17-08-09, 11:56
Carceri sovraffollate, blitz dei parlamentari
di Massimo Solani

È iniziata ieri la tre giorni di visite ferragostane organizzate dai Radicali in 175 dei 221 istituti di pena italiani. Una iniziativa straordinaria che ha coinvolto oltre 150 fra deputati e senatori e che capita in un momento delicatissimo, con le carceri che sono di nuovo al collasso e una situazione che rischia di aggravarsi ulteriormente dopo l'entrata in vigore del nuovo pacchetto sicurezza che istituisce, fra l'altro, anche il reato di clandestinità.

Dal nord al sud la situazione riscontrata nelle visite organizzate dai Radicali è più o meno la stessa fra sovraffollamento insopportabile ovunque, detenuti che vivono in condizioni di disagio pesante e assenza di attività di recupero. E poi strutture fatiscenti e inadeguate, personale di sorveglianza carente e costantemente esposto al rischio di aggressioni. Una situazione forse addirittura peggiore di quella precedente all'indulto varato dal governo Prodi.

E mentre l'ambizioso piano carceri sbandierato dal governo è ancora fermo al palo inchiodato dall'assenza di fondi, la situazione peggiora ogni giorno. «In questo quadro - spiegava ieri il responsabile Giustizia del Pd Lanfranco Tenaglia - il governo è completamente assente: il piano carceri annunciato dal ministro Alfano non si sa che fine abbia fatto. Sulla riforma della giustizia, poi, siamo ancora all'anno zero: manca completamente un progetto organico e un piano di investimento sull'edilizia carceraria e sul necessario aumento degli organici della polizia penitenziaria».

Eppure la ricetta della maggioranza è sempre la stessa. E ancora ferma al livello delle promesse. «Per la condizione dei carcerati la soluzione è costruire nuove carceri - spiegava infatti ieri il ministro della Difesa Ignazio La Russa - È finito il tempo in cui essendo le carceri affollate si pensava di mettere fuori coloro che erano stati condannati dopo un regolare processo, magari dopo un provvedimento di indulto».
15 agosto 2009
l'Unità

motorino radicale
17-08-09, 11:56
GABBIE DISUMANE di Franco Corleone
Inviato da redazione il Sab, 15/08/2009 - 13:43
in

* Opinioni

In questo agosto la politica ufficiale, o meglio politicante, discute molto, troppo, della proposta della Lega di reintrodurre le gabbie salariali. Troppo poco si affronta invece la presenza mortificante delle gabbie umane, della galera insomma. Un silenzio pesante dei mass media di fronte a un record di presenze di detenuti nella storia della nostra Repubblica che meriterebbe uno straccio di analisi.

È aumentata la criminalità in Italia? O semplicemente assistiamo alla criminalizzazione di comportamenti e stili di vita che richiederebbero interventi educativi piuttosto che il ricorso alla repressione punitiva? Per fortuna, grazie all’iniziativa dei Radicali, nei giorni di Ferragosto quasi tutte le carceri saranno visitate da parlamentari, consiglieri regionali, garanti dei detenuti.

Ognuno dei duecento istituti, oggetto della più imponente ispezione condotta contemporaneamente sul territorio nazionale, mostrerà la stessa vergogna. Corpi ammassati in celle inadeguate, materassi lerci per terra; tossicodipendenti, immigrati e poveri ridotti a carne da macello senza vedere garantito né il diritto alla salute né quello alla difesa. Molti esponenti delle istituzioni vedranno per la prima volta il prodotto finale di una giustizia di classe, generazionale, sociale, etnica. Il sovraffollamento non è come la grandine un fatto naturale e magari imprevedibile.

È il risultato di scelte precise anche se inconsapevoli. La penalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti illegali è all’origine di questa orgia penitenziaria. Nel 2007 in Italia hanno fatto ingresso in carcere dalla libertà 90.441 soggetti. Di questi 28.090 per violazione della legge sulla droga. Le presenze in carcere per la violazione della legge Fini-Giovanardi rappresentavano al 31 dicembre 2007 circa il 40%.

Queste cifre risultano aggravate dai dati dell’ultima Relazione al Parlamento dello zar antidroga Carlo Giovanardi che ha segnalato una ulteriore crescita dei tossicodipendenti che entrano in carcere, dal 27% al 33%, cioè il 6% in più rispetto al 2007! Quanto dovremo aspettare perché il presidente Fini si accorga che la legge da lui fortemente voluta è l’emblema di quello Stato etico finalmente messo in discussione?

Per un puro miracolo finora le prigioni non sono esplose, anche se morti, suicidi, atti di autolesionismo costituiscono il bollettino quotidiano di una guerra non dichiarata e su cui pesa l’embargo dell’informazione. Occorrerà una campagna d’autunno per cambiare le leggi criminogene e subito liberare dalle catene i tossicodipendenti.
(Terra)

motorino radicale
17-08-09, 11:57
15/08/2009 - Parma
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La Soliani visita il carcere: "Bene la capienza, ma pochi agenti"

Gian Luca Zurlini

E' l'«emergenza personale» a caratterizzare il carcere di via Burla che invece soffre meno di molti altri grandi istituti di pena del sovraffollamento di detenuti. E se la situazione strutturale complessiva può essere definita sufficiente, ci sono invece gravi carenze per quel che riguarda i servizi di supporto e l'integrazione con la città. A questo riguardo è emblematico il dato dei detenuti ammessi al lavoro esterno, che sono soltanto 4, numero molto minore rispetto ai potenziali fruitori di questo beneficio. Sono questi i principali elementi emersi dalla visita effettuata ieri mattina nell'istituto di reclusione di via Burla dalla senatrice del Pd Albertina Soliani, che ieri pomeriggio si è poi recata anche nel carcere di Piacenza. «Si tratta di una visita - spiega la senatrice - che rientra nell'iniziativa indetta dai radicali per un monitoraggio della situazione complessiva delle carceri italiane e per la quale era stato predisposto anche un questionario uguale per tutti».

I numeri del carcere di Parma
«I detenuti presenti in via Burla - spiega la Soliani - sono 472 rispetto a una capienza prevista di 460. Dunque, la situazione è migliore rispetto a quella di molte altre strutture, considerato anche che nelle celle sono al massimo presenti due reclusi». Sono invece 59 i detenuti sottoposti al regime speciale del carcere duro previsto dal «41 bis», mentre è suddivisa esattamente al 50% la percentuale di chi ha già avuto una condanna definitiva e di chi è ancora in attesa di giudizio. Per quanto riguarda il lavoro «sono 142 i detenuti che svolgono attività all'interno del carcere, ma soltanto 4 quelli che lo fanno all'esterno e questo - sottolinea la senatrice - è un dato che deve far riflettere sulla scarsa integrazione con la città e il territorio circostante».

Pochi agenti di custodia
«Il dato numerico più negativo riguarda però gli agenti di polizia penitenziaria in servizio - dice ancora la Soliani -. A fronte di una pianta organica che ne prevede 479 in servizio attualmente ce ne sono soltanto 303. Un deficit di ben 176 agenti che inevitabilmente si riflette sulla possibilità di garantire un servizio di maggiore qualità e che sottopone a turni massacranti i presenti. Sarebbe opportuno dunque un aumento in tempi brevi degli agenti, anche se questa carenza è un dato comune a quasi tutte le carceri italiane a causa dei tagli di fondi degli ultimi anni».

Le luci e le ombre di via Burla
Dati positivi sono anche quelli relativi ai suicidi (uno solo nel 2009) e agli atti di autolesionismo riscontrati (5 finora quest'anno), ma i problemi sono nei servizi accessori: «Sono presenti solo 2 educatori, che forse diventeranno 3, sui 9 previsti in organico e questo - dice la senatrice - limita di molto la possibilità di attuare percorsi rieducativi». Disagi ci sono anche a causa della scarsa manutenzione della struttura: «La carenza di fondi fa sì che la manutenzione si limiti alle urgenze e, ad esempio, i detenuti possono effettuare docce calde solo se gli agenti spingono pulsanti appositi, diversamente l'acqua è fredda. Poi anche le stanze per i colloqui sono disadorne e richiamano carceri del passato, mentre per i bambini in visita c'è solo una stanzetta con pochi giochi e le aree esterne hanno l'erba alta e non sono curate, a fronte di una struttura di livello complessivo discreto».

«Il bisogno di qualità» Quello che serve maggiormente, a giudizio della Soliani, «è una migliore qualità delle opportunità offerte ai detenuti e una miglior relazione con le istituzioni locali, il Comune, la Provincia e anche la Regione, per riuscire ad attivare un collegamento maggiore fra il carcere e la realtà esterna e non farlo rimanere un'istituzione estranea a un contesto sociale e solidale di alto livello come quello di Parma». Infine, la senatrice Soliani auspica anche «un miglioramento delle relazioni sindacali, che, come ho potuto constatare in varie circostanze, sono pessime e non agevolano certo il miglioramento della qualità della vita carceraria sia dei detenuti che degli agenti». La visita La senatrice Albertina Soliani all'ingresso nel carcere.
Gazzetta di Parma

motorino radicale
17-08-09, 11:58
Sovraffollamento drammatico nelle celle del penitenziario napoletano
Capienza sforata di oltre mille unità "E a settembre sarà peggio"
Record di suicidi e celle saune
Viaggio nei "gironi" di Poggioreale

Record di suicidi e celle saune Viaggio nei "gironi" di Poggioreale
dal nostro inviato CONCHITA SANNINO
NAPOLI - Impregnano di acqua il telo meno liso che hanno in cella, poi si arrampicano al muro, lo sistemano tra le sbarre per soffocarne l'alito rovente. E strappano quindici minuti di tregua dall'afa. Lo fanno per sentirsi in piedi. Per non cadere nella spirale delle crisi d'ansia o dei continui ricoveri e ritorni dalle infermerie. Quando va bene.

C'è un nuovo turno nei padiglioni di alcuni penitenziari campani: l'asciugamanista. Si sopravvive anche così nelle carceri del disonore. Padiglioni che esplodono di letti a castello. Stanze per quattro detenuti che ne ospitano fino a undici, come nell'istituto "monstre" di Poggioreale o nella Casa femminile di Pozzuoli. Cameroni con un solo water per otto persone, e neanche una doccia, e i teli continuamente imbevuti d'acqua, come nell'inferno di Fuorni, Salerno. Una prova che per i più fragili o instabili si chiude con la morte, più o meno volontaria.

Sui 30 suicidi di detenuti registrati in Italia nei sette mesi del 2009, 5 sono avvenuti in Campania. "Qui il sovraffollamento tocca punte massime", spiega Dario Dell'Aquila, dell'associazione Antigone. Nei nostri istituti ci sono complessivamente oltre 7.250 persone a dispetto dei 5.300 posti. E per ogni detenuto che muore, ve ne sono almeno sei a settimana che si feriscono per protesta, o denunciano crisi di panico, patologie". È il malessere che la burocrazia archivia come "eventi critici", senza fornirne i dati.

Lo sforamento più clamoroso abita ancora a Poggiorale: oltre 2300 i presenti, ieri, contro i 1.385 della "capienza regolamentare". Ma la nuova impennata tornerà a settembre. Dalle 7 del mattino, code chilometriche di familiari in attesa assediano gli ingressi, per accedere ai colloqui. Don Tullio Mengon, il cappellano, l'ha denunciato spesso: "Sono scene da terzo mondo". Il direttore di Poggioreale, Cosimo Giordano, (responsabile del penitenziario toscano di Porto Azzurro, nei giorni drammatici della rivolta dei detenuti, 25 agosto 1987) non lo nasconde. "Direi anche quarto mondo. Eppure, sono fiducioso.

Al Ministero sono stati approvati progetti importanti di ristrutturazione, e sembra ci siano anche i fondi".
Dentro, per ora, restano rabbia, disperazione. "Detenuti di ogni età, anche i più diligenti, sollevano gli occhi e ti chiedono spazio, aria", racconta suor Lidia Schettini, da 32 anni volontaria nel borbonico penitenziario. "Sono molto preoccupata. Con i miei 70 anni, vengo quasi ogni giorno in queste celle, mi illudo che anche una bottiglia d'acqua, o un accappatoio o un paio di scarpe mitighi la sofferenza.

Al padiglione Milano, poco fa, un ragazzo albanese era raggomitolato su se stesso. Il medico lo aveva appena visitato, aveva la pressione massima a 90, "non ho la forza di parlare", mi ha detto". Stamane a Poggioreale entreranno per una visita i radicali Marco Pannella e Rita Bernardini. Ieri è toccato all'assessore regionale Alfonsina De Felice e a Samuele Ciambriello visitare i penitenziari di Fuorni e di Pozzuoli.

A chi varca quei portoni, accompagnato dagli instancabili volontari, i detenuti ripetono la stessa parola: "Spazio". Sette metri quadri, imporrebbe la Corte europea. Riflette l'assessore De Felice: "A Fuorni ho visto situazioni preoccupanti. Celle con undici persone e un water accanto a un tavolo.

Gli asciugamani usati come tapparelle. Neanche una doccia. E dei detenuti colpisce la lucidità. Nessuno di loro parla bene dell'indulto, sanno che è stato inutile. Quello che vogliono è scontare la pena in luoghi che non calpestino la loro dignità. Anche se alcuni denunciano una scarsa applicazione della legge Gozzini. Oggi ho scoperto che una donna anziana è appena rientrata a Pozzuoli per scontare un reato che risale al 1993. Anche questo è uno scandalo". Proprio a Pozzuoli, conferma la direttrice Stella Scialpi, "stiamo lavorando ai livelli minimi di sicurezza.

Abbiamo solo cento agenti, divisi in quattro turni, per 160 detenute. A mio rischio e pericolo, prolungo gli orari e concedo straordinari, che Roma ci impone di tagliare. Eppure lo stesso Ministero suggerisce più elasticità nelle telefonate, nei colloqui, nell'assistenza psicologica, dimenticando che anche gli psicologi li hanno tagliati".

Pur nel dramma di oggi, si continua a coltivare la speranza. A Pozzuoli partirà entro sei mesi, grazie ai 200mila euro della Regione e alla determinazione della sua direttrice, Stella Scialpi, un progetto di micro-azienda interna, "Il chicco", la torrefazione del caffè affidato alle detenute e legato al commercio solidale.

(15 agosto 2009) Tutti gli articoli di cronaca
La Repubblica

motorino radicale
17-08-09, 11:59
Dopo il sopralluogo in carcere, predisposta una campagna di derattizzazione
L’Ausl conferma, celle invase dai topi
IL CARCERE sarà sottoposto a un radicale intervento di derattizzazione. E mensilmente verrà monitorato. E’ l’Ausl ora a dettare legge, la legge dell’igiene, per quanto possib...
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IL CARCERE sarà sottoposto a un radicale intervento di derattizzazione. E mensilmente verrà monitorato. E’ l’Ausl ora a dettare legge, la legge dell’igiene, per quanto possibile, dentro la casa circondariale, dopo il sopralluogo effettuato venerdì su disposizione del sindaco. Matteucci, saputo della presenza di grossi topi dentro al carcere, alcuni dei quali la scorsa settimana avevano aggredito un agente della polizia penitenziaria, aveva chiesto l’immediato intervento dell’Ausl. Avrebbe dovuto farlo la direzione del carcere, ma da via Port’Aurea è sempre silenzio. Istituzione totale, il carcere vive da qualche anno un isolamento dalla città altrettanto totale, come corpo estraneo e come se l’estraniazione dell’istituzione fosse corollario necessario dell’ormai chiaro atteggiamento maggioritario che, ignorando Costituzione e principi giuridici che si ritenevano consolidati, attribuisce alla pena valenza esemplare e funzione esclusivamente punitiva, vendicativa, di esclusione, non rieducativa. L’iniziativa del sindaco muoveva da un duplice fronte: la necessità di verificare lo stato igienico della struttura anche a fronte del suo ignobile sovraffollamento (fra i 160 e i 170 detenuti, ma il numero varia a seconda degli arresti effettuati giornalmente) e la necessità di acquisire elementi tali per cui, se fosse stata superata la soglia dell’igiene minimamente accettabile, ciò avrebbe legittimato un’urgente ordinanza di chiusura della struttura per la salvaguardia della salute dei suoi ospiti comprese le persone che per motivi professionali quotidianamente entrano a contatto con i detenuti. Per il momento una decisione in tal senso è scongiurata, ma sembra chiaro che il profilo igienico che si ritiene salvaguardato è di ben basso spessore: la struttura è invasa da topi enormi, è abitata da un numero di detenuti oltre tre volte superiore a quello per il quale venne realizzata (59 reclusi), non ha adeguati servizi igienici perché il ministero non ha il denaro per intraprendere le opere necessarie, i detenuti vivono anche in quattro in celle di pochi metri quadrati, o in quindici in locali comuni, in grande promiscuità pur in presenza di malattie possibilmente contagiose, in estate la temperatura è rovente e le docce sono scarse. Se questo è considerato un non allarmante livello di insalubruità certamente non è un livello accettabile dal punto di vista delle più elementari regole di vita civile, in uno stato che si ritiene moderno e nel XXI secolo.
Il sopralluogo dell’Ausl, si è detto, si è svolto venerdì scorso ed è stato condotto dal dottor Bevilacqua, dell’Igiene pubblica il quale ha incontrato la più ampia disponibilità della vicedirettrice, essendo spesso assente la direttrice. L’ispezione ha contemporaneamente riscontrato i gravissimi ritardi nell’attuazione dei lavori indispensabili per migliare il livello igienico della struttura e che erano stati imposti con ordinanza del sindaco un anno fa.
Inevitabilmente il carcere di Ravenna, con o senza i suoi enormi topi, cova in sé i germi di una possibile rivolta, al pari di quasi tutte le carceri italiane che stanno vivendo un periodo di emergenza proprio in relazione all’orientamento legislativo adottato dell’implementazione dei casi di obbligatorietà o facoltà di arresto, di obbligatorietà o quasi degli inasprimenti per i recidivi, dell’abolizione di quei molteplici istituti di attenuazione della pena varati proprio al fine della rieducazione.
Attualmente in Italia la popolazione carceraria è di quasi 64mila unità, i metri quadrati a disposizione di ogni detenuto, in gran parte peraltro extracomunitari, sono meno di tre contro i sette imposti dal Parlamento Europeo. Proprio per denunciare la pericolosissima situazione, dannosa per i reclusi, per la polizia penitenziaria e per la futura tenuta del sistema, un centinaio di parlamentari ha deciso di trascorrere la pausa ferragostana proprio visitando le carceri. A Ravenna arriveranno Massimo Calearo, del Pd ed esponenti radicali.
«Sono sconcertato — evidenzia il sindaco Fabrizio Matteucci — per la sfrontata risposta del Ministero di Giustizia a una delle mie lettere di sollecitazione per adeguati interventi nel carcere e in vista della necessaria realizzazione di una nuova struttura. Il ministero ha avuto il coraggio di affermare che l’attuale sovraffollamento del carcere corrisponde a ‘una capienza di necessità’, affermazione mai sentita prima e che esce dal cappello a cilindro del ministro Alfano. Allora mi chiedo a quando l’utilizzo dei bagni come celle, visto che già si utilizza una stanza che era per uso comune e lì sono relegati ben quindici detenuti».
A Ravenna solo il sindaco e l’Associazione giuristi democratici leva la propia voce a fronte di tale disumana situazione. E vengono a memoria gli ‘uomini come topi’ dell’allora arcivescovo Ersilio Tonini all’indomani della sciagura della ‘Elisabetta Montanari’. Come non ritenere ‘uomini come topi fra i topi’ i detenuti reclusi nel carcere di Ravenna?
Carlo Raggi

Il Resto del Carlino

motorino radicale
17-08-09, 11:59
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"Ferragosto in carcere", emergenza a San Vittore
Un suicidio, duecento casi di autolesionismo il drammatico bilancio di un anno in una struttura che riserva 2,7 metri quadrati a ogni detenuto
di Davide Carlucci
Dietro le sbarre
Dietro le sbarre
Duecento casi di autolesionismo e un suicidio: a documentare la sofferenza di chi vive a San Vittore potrebbero bastare questi dati, riferiti al 2009. A riferirli è Giorgio Bertazzini, garante per i diritti dei detenuti della provincia di Milano, che ieri ha accompagnato il deputato del Pd Lino Duilio in una visita nell’i stituto penitenziario. L’occasione è l’iniziativa “Ferragosto in carcere”, promossa dai Radicali per verificare le situazioni le condizioni dei detenuti in Italia. E Milano non ne esce affatto bene.

Quel che sconcerta sono soprattutto l’angustia degli spazi a disposizione dei detenuti. Inferiori, spiega Bertazzini, anche a quelli (2,7 metri a persona) denunciati a Rebibbia da un serbo-bosniaco che è stato risarcito con 1000 euro dalla corte europea dei diritti dell’uomo. «A San Vittore — dice il garante — ci sono celle da cinque metri per due in cui si vive in sei. Significa che ogni detenuto ha a disposizione meno di due metri contro i 7 previsti dalla legge italiana».

Complessivamente il numero dei detenuti è in calo rispetto all’anno scorso: le presenze sono passate da 1.512 a 1.372. Ma preoccupano gli arrivi di nuovi detenuti dal Corelli e l’introduzione del reato di clandestinità. «E comunque siamo sempre ben al di sopra la soglia che per legge è definita tollerabile, 1.127 persone, mentre il numero regolamentare non dovrebbe superare le 712 unità». A questo si contrappone la carenza degli agenti penitenziari: la pianta organica ne prevede 990, in servizio effettivo ce ne sono appena 692.

Drammatiche le condizioni igieniche: al sesto raggio, dicono i rappresentanti del garante, l’acqua arriva solo alle 23. Quattro docce (al sesto raggio) sono a disposizione di 142 persone. E poi lavandini rotti, poca carta igienica, scarsi anche gli shampoo e i detersivi. «I bagni - aggiunge Barbara Cuniberti, del partito radicale - non sono separati, se non con un tramezzo, dagli spazi nei quali i detenuti dormono o cucinano. E mancano le aree di ventilazione».


Poi c’è il paradosso: molti, soprattutto le donne, chiedono il trasferimento a Bollate, dove le detenute sono 40 contro le 114 previste. «Ma lo spazio non può essere aperto - dice Bertazzini - per mancanza di agenti».

Se Bollate è un modello, a San Vittore, commenta Duilio, «va dato onore al merito del personale che riesce a far quel che può in una situazione del genere». Il deputato è stato ieri mattina al Beccaria. Nel carcere minorile, e in questo caso le valutazioni del deputato sono positive. «Ci sono ragazzi che dicono addirittura di sentirsi coccolati». Quel che lascia allibito Duilio, però, è la presenza di «due bambine, una di un mese e l’altra di tre anni, presenti lì perché le madri sono state arrestate. Un problema che richiederà una particolare attenzione».
(15 agosto 2009)
La Repubblica

motorino radicale
17-08-09, 12:00
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Sono 5.637, a fronte di una capienza di 4.765 posti, i detenuti che passeranno Ferragosto nelle carceri del Lazio.
A questi devono aggiungersi anche i 260 ospiti del Cie di Ponte Galeria.

I numeri sono stati segnalati, dal Garante dei diritti dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni secondo cui «lo Stato ha di fatto abbandonato la funzione di recupero sociale dei reclusi, per altro costituzionalmente garantita». A quanto risulta agli operatori del Garante attualmente ci sono 875 reclusi a Regina Coeli, 1544 a Rebibbia nuovo complesso e 346 a Rebibbia penale. A Civitavecchia i detenuti sono 430, a Velletri 380, a Latina 160. Le situazioni di maggiore criticità, invece, sono a Frosinone dove, a fronte di una capienza regolamentare di 322 posti i reclusi sono 471, e a Viterbo dove la capienza regolamentare è di circa 430 posti e i detenuti sono 689. Regina Coeli è un carcere «sovraffollato, anche se di poco, e non è garantito l'organico degli agenti che sono effettivi 509, sulla carta 603 per un organico che ne prevede 623». Lo ha spiegato la segretaria dei Radicali italiani, Antonella Casu a conclusione della visita al carcere romano. «Rispetto all'ultima visita che ho fatto il Natale scorso, Regina Coeli posso dire d'averlo trovato migliorato, ma questo non significa che possa considerarsi legale, questo resta un carcere illegale». Lo ha detto la deputata radicale nel Pd Rita Bernardini che oggi ha visitato l'istituto penitenziario romano, nell'ambito della «tre giorni» di visite nelle carceri a cui partecipano 180 tra parlamentari ed europarlamentari.

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15/08/2009

da Il Tempo

motorino radicale
17-08-09, 12:01
Articolo 21 - INTERNI
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Ottavia Piccolo e Giuseppe Giulietti nel carcere femminile di Venezia
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di Redazione

Ottavia Piccolo e Giuseppe Giulietti nel carcere femminile di Venezia

Se in Italia esistesse un premio per chi si batte per i diritti di tutti e per la sicurezza individuale e collettiva, bisognerebbe assegnarlo, in questi giorni ai radicali, e a tutte le associazioni che si battono per le pene alternative al carcere e per il pieno reinserimento di chi è già stato condannato. L’associazione Articolo21, che con l’attrice Ottavia Piccolo e il portavoce Giuseppe Giulietti ha partecipato alla visita che il senatore Marco Perduca, radicale, ha svolto nel carcere femminile della Giudecca a Venezia, ha rivolto un appello affinché alla iniziativa dei radicali, condivisa da decine e decine di parlamentari di ogni schieramento , sia concesso almeno lo stesso tempo dedicato , in questi giorni alle finte polemiche sulle gabbie dialettali e sulle bandiere regionali. L’associazione Articolo21, infine, ha comunicato che la città di Ovada, Alessandria ha deliberato di assegnare il premio speciale “progetto di pace” al giornale “ Ristretti Orizzonti” , curato e preparato da un gruppo di detenuti e di volontari del carcere padovano “Due palazzi”.

motorino radicale
17-08-09, 12:02
Ferragosto in carcere per
politici, agenti e detenuti
14 agosto 2009
| in fondo al pezzo i link con tutti i dati
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Detenuti che (A Roma e Milano) oggi e domani lavoreranno come volontari e con dei volontari per progetti di riqualificazione ambientale. Parlamentari di opposta schiera che tra oggi e Ferragosto visitano le carceri per verificare la situazione, aderendo alle iniziative dei Radicali e delle varie associazioni che si interessano del pianeta carcere, sul fronte dei reclusi e di chi i reclusi dve sorvegliare (gli agenti) e chi doverebbe aiutare il loro recupero (volontariato, servizi sociali ridotti all’osso, pene alternative).

Anche in Liguria esponenti del Pd (Tullo), Verdi (Vasconi)I e del Pdl (due ex An, Plinio e Bornacin) hanno visitato le carceri. Tutte in emergenza come emerge dalle denunce quotidiane del personale e dai recentissimi dati del Dap diffusi l’11 agosto dal sindacato Sappe. Imperia nel mirino per evasioni e suicidi. Problemi di vivibilità, ma anche di organizzazione, sicurezza e lavoro per chi vi opera. Gli agenti avevano ammonito: non sottovalutate le carceri.

E dalla giornata radicale emerge una proposta radicale, di area di centro destra (Della Vedova) che rilancia il modello americano, cioè l’apertura dei privati alla gestione delle strutture carcerarie. Tema destinato a sollevare altre polemiche agostane dopo che tutti, con accentazioni diverse, si sono ritrovati d’accordo sull’emergenza, le carenze, i problemi per gli agenti e per i detenuti.

DELLA VEDOVA (radicali Pdl ), CONTRO SOVRAFFOLLAMENTO APRIRE AI PRIVATI
Nell’ambito dell’iniziativa radicale «Ferragosto in carcere», il deputato del Pdl Benedetto Della Vedova ha visitato il carcere di Fossombrone, nella provincia di Pesaro-Urbino, nel quale anche in ragione del grado di sicurezza del carcere stesso non vi è un problema di sovraffollamento. Rispetto alla generalità delle carceri italiane, invece, per Della Vedova, «la questione del sovraffollamento rappresenta se non l’unica certo la principale ragione delle condizioni incivili in cui versa la maggioranza dei detenuti italiani».

Con un articolo su Libertiamo.it, Della Vedova ha sottolineato che «il problema del sovraffollamento va affrontato, prima di tutto, sul piano della previsione di pene alternative alla detenzione, quando questo sia ragionevole, e di depenalizzazione di alcuni reati». Ma, stante la situazione attuale, «per affrontare con tempi e costi compatibili con le necessità il tema della `offerta´ di servizi penitenziari, la nostra proposta -aggiunge Della Vedova- è quella di puntare sull’ingresso di operatori privati. Il che consentirebbe di mobilitare da subito investimenti consistenti da parte di finanziatori privati laddove gli stringenti vincoli di bilancio pubblico rendono difficile il reperimento delle risorse per costruire nuovi istituti di detenzione». «Lo Stato -sottolinea Della Vedova nell’articolo- grazie all’esistenza dei penitenziari privati, può ridurre i propri oneri di gestione diretta, per dedicarsi alla funzione di controllo della qualità, alla formazione delle guardie carcerarie e, soprattutto, alla tutela dei diritti e delle condizioni dei detenuti».

GIOVANI AVVOCATI, SOLIDALI CON DETENUTI ATTRAVERSO FACEBOO K
«In vista del giorno di ferragosto, in cui molti parlamentari si recheranno presso le carceri italiane, anche i giovani avvocati italiani intendono rappresentare la solidarietà verso le Persone detenute e le loro condizioni carcerarie ormai da tempo oltre il limite consentito in un paese civile». Lo afferma il presidente dell’ Unione giovani avvocati italiani (Ugai), Gaetano Romano, annunciando che «da qualche giorno l’Ugai ha infatti aperto, all’indirizzo internet AVVOCATI SOLIDALI CON DETENUTI: SI' AD ESPIAZIONE PENA, NO A CARCERI LAGER | Facebook (http://www.facebook.com/group.php?gid=99900078405) , un gruppo sul social network facebook intitolato `Avvocati solidali con detenuti: si´ ad espiazione pena, no a carceri lagher.. E’ necessario che ogni pena venga scontata, ma che ciò avvenga senza violare l’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività, e l’articolo 27 per il quale `in nessun caso´ la legge può determinare come pene `trattamenti contrari al senso di umanità».

PORETTI (radicali Pd), UN NERO HA PIU’ PROBABILITÀ DI ESSERE FERMATO
«La recente introduzione del reato di clandestinità, oltre a sanzionare penalmente uno status piuttosto che un comportamento, la fattispecie di reato è `essere´, non `fare´, provocherà un ulteriore incremento dell’odiosa pratica che va sotto il nome di `racial profiling´, la modalità con cui le istituzioni, in particolare le forze dell’ordine, individuano le persone da fermare, ispezionare, controllare». Lo afferma Donatella Poretti, senatrice radicale eletta nelle liste del Pd, che anche a questa prassi fa risalire l’alto numero di immigrati nelle carceri italiane. «Brutalmente, per un nero sono molto più alte le probabilità di essere fermato per un controllo dei documenti, rispetto a un bianco. Risultato -prosegue Poretti- a parità di infrazioni o reati commessi, il nero avrà maggiori possibilità di essere multato o di finire in carcere. Le carceri, dunque, si riempiono di immigrati, condannati non solo alle pene detentive, ma anche all’immobilità sociale una volta usciti».

Con il `racial profiling´, per Poretti «si va ad alimentare una situazione che in molti Paesi è divenuta insostenibile, ossia la creazione di veri e propri ghetti sociali, come gli afro-americani nei centri urbani degli Stati Uniti, i francesi di discendenza araba nelle periferie francesi. Purtroppo, se negli Usa e in Francia questa pratica è effettivamente vietata dalla legge e vi sono periodici controlli e studi in merito, l’Italia consente alla pubblica autorità, polizia giudiziaria, polizia amministrativa, e dunque stradale e simili, di procedere liberalmente `all’esercizio delle proprie funzioni´».

SINDACATI AGGRESSIONI AD AGENTI AUMENTATE DEL 70%

«Uno spray per preservare la `pellè del poliziotto penitenziario, a Ferraagosto, viste le condizioni igieniche da Terzo Mondo degli istituti penitenziari”. Ad annunciarlo - con una nota - è Leo Beneduci, segretario generale e leader del sindacato Osapp, uno dei maggiori sindacati della categoria. «La sicurezza all’interno delle sezioni non ha prezzo - spiega l’esponente sindacale -. Un prezzo che però questa Amministrazione e questo Ministro della Giustizia stanno facendo pagare a quegli uomini e a quelle donne impiegate nei servizi a contatto con il detenuto». «Da tempo questo sindacato denuncia una certa insensibilità ai problemi veri della realtà penitenziaria, come per esempio il problema delle `aggressionì: registriamo in media dai 10 ai 15 assalti ogni giorno - spiega Beneduci - Assalti che vedono immancabilmente vittime i nostri colleghi costretti al ricovero urgente per rotture di arti, lussazioni, escoriazioni e controlli per possibili contagi da virus HIV. Un dato preoccupante che segnala come la figura del poliziotto venga lasciata sempre più al suo destino all’interno delle sezioni: rispetto al 2008, infatti, assistiamo ad un aumento del 70% degli episodi a danno di nostri colleghi, e in tutto il territorio italiano».

IN LIGURIA:

MARASSI, BORNACIN E PLINIO (PDL)A MARASSI: «GRAZIE AGENTI»
[Inserire la didascalia per la foto]

Il Sen. Giorgio Bornacin e il Consigliere Regionale PDL Gianni Plinio hanno visitato il carcere di MARASSI incontrando la Vice Direttrice Paola PencO ed una folta delegazione di agenti della Polizia Penitenziaria guidata dal Comandante Luca Morali. “Abbiamo trovato un carcere in efficienza anche a Ferragosto soprattutto grazie al senso del dovere ed all’impegno sacrificale del personale e degli agenti della Polizia Penitenziaria che abbiamo voluto incontrare ed a cui abbiamo manifestato la solidarietà e la gratitudine dei cittadini genovesi -hanno detto - A differenza di altri politici che scoprono il carcere per far un po’ di passerella tra i detenuti a Ferragosto, costante è il nostro impegno per migliorare la situazione carceraria ligure a fianco degli agenti di custodia e del personale ivi impiegato. Allarmanti sono i dati che abbiamo oggi registrato a Marassi con 274 detenuti in esubero rispetto alla capienza regolamentare e con 163 poliziotti in meno e con oltre il 60% dei detenuti costituito da immigrati extracomunitari e con il 20% dei reclusi che sono tossicodipendenti di cui numerosi sieropositivi. Presenteremo sia a livello ministeriale che regionale le risultanze del sopralluogo odierno per i provvedimenti urgenti del caso ed alla Giunta Comunale -che sembrerebbe voler istituire un’area blu davanti al carcere- chiederemo di esentare dal pagamento del posteggio almeno il personale e gli agenti della penitenziaria che lo utilizzano per cause di servizio».

TULLO(PD) A MARASSI,RINNOVARE IMPEGNO PER EMERGENZA
Nell’ambito dell’iniziativa `Ferragosto in carcere 2009´, il segretario regionale del Pd Mario Tullo ha fatto visita alla struttura carceraria di Marassi, dove ha incontrato la direttrice Paola Penco e i responsabili del personale. Durante la visita alle sezioni di detenzione, Tullo ha potuto verificare il grave sovraffollamento del carcere. «È solo grazie all’altissima professionalità del personale - ha sottolineato Tullo -, tra l’altro in grave carenza di organico, che vengono compensate le carenze strutturali». Da questa visita, si legge in una nota, Tullo propone il rinnovato impegno che riguarda tutte le forze politiche, le istituzioni cittadine e nazionali, «per affrontare l’emergenza carceraria ai fini di agevolare il lavoro degli operatori e salvaguardare il principio di recupero alla società dei detenuti».

VASCONI A SAVONA, È VECCHIO E NON IGIENICO
«Un carcere ormai vetusto e sicuramente insufficiente dal punto di vista igienico sanitario. Ma un personale valido e molto motivato che rende la vita dei detenuti un pò meno difficile». Lo ha detto il presidente della commissione ambiente della Regione Liguria e esponente dei Verdi Carlo Vasconi stamani a conclusione di un sopralluogo nel carcere Sant’Agostino di Savona insieme ai Radicali Italiani. «Abbiamo trovato una realtà profondamente degradata - ha detto Vasconi - con la presenza di almeno 80 detenuti stipati in sette o otto in stanzoni assoluatamente invivibili. Il personale però si prodiga per rendere meno disagiate condizioni che sono già gravi di per se»`. Sul nuovo carcere di cui si parla da tempo, Vasconi ha aggiunto: ´`Non dev’essere realizzato in localita´ Passeggi al confine con Quiliano. È troppo decentrato rispetto alla città’’.


Il Secolo XIX

motorino radicale
17-08-09, 12:03
CARCERI: PORETTI (RADICALI), AD AREZZO ANCHE PARTITA A CALCIO E' MIRAGGIO PER DETENUTI (2)
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(Adnkronos) - "Stamani -prosegue Poretti- i detenuti erano 114, di cui 74 stranieri, a marzo avevano toccato picchi di 140, la capienza regolamentare e' di 65 e quella tollerata di 91. Al 10 agosto gli agenti penitenziari erano 82 in pianta organica, in servizio 62 da cui detrarne sette per distacchi vari e una decina in ferie. Un educatore e uno psicologo. 30 i detenuti con sentenza definitiva, 44 alcol o tossicodipendenti di cui 9 in trattamento metadonico, un sieropositivo, 16 posti per lavori all'interno, un detenuto in semiliberta'. I reati sono cosi' suddivisi: 59 violazione leggi sulla droga, 39 reati contro la persona, nove violazione leggi sulle armi, uno associazione stampo mafioso, 10 violazione leggi sugli stranieri".

"A fronte di un unico reparto, il seminterrato con celle singole e aperte, gli altri due, piano terra e primo presentavano celle da quattro e otto persone con un bagno, la doccia e' esterna e puo' essere fatta ogni due giorni, e sempre chiuse. Unico momento di socialita' le quattro ore d'aria, dalle 9 alle 11 e dalle 13 alle 15, nel cortile in cemento a tutto sole. La palestra, accessibile una volta alla settimana, non e' piu' in funzione da un anno e mezzo per carenza di organico. Vengono organizzati corsi di formazione, ma -conclude Poretti- non nei mesi estivi sempre per la mancanza del personale e per le ferie".

Burton Morris
17-08-09, 19:22
Arezzo: dopo l'ispezione in carcere del 14 agosto e la rivolta del 15, nuova visita il 18 agosto della sen.Poretti con presidente Provincia e presidente Consiglio comunale
Conferenza stampa alle 16

Arezzo, 17 agosto 2009

La senatrice Donatella Poretti lo scorso 14 Agosto si e' recata in visita ispettiva alla casa circondariale di Arezzo ed ha rilevato sovraffollamento, carenza di organico e struttura antica; una situazione in cui anche una partita al pallone diventa un miraggio per i detenuti (1).

La sera del 15 agosto i detenuti hanno manifestato all'interno del carcere contro le negazioni dei loro diritti, sventolando fuori delle sbarre un lenzuolo che bruciava e facendo rumore con le pentole sempre sulle sbarre (2).

Per questo motivo, domani martedi' 18 agosto la senatrice Poretti si rechera' nuovamente nel carcere di Arezzo, accompagnata da Roberto Vasai (presidente Provincia di Arezzo) e Giuseppe Caroti (presidente Consiglio comunale di Arezzo).

Alla fine della visita ispettiva, alle ore 16 si terra' una conferenza stampa, all'uscita della casa circondariale, via Garibaldi 259



(1) Carcere di Arezzo: sovraffollamento, carenza di organico e struttura antica. E una partita al pallone diventa un miraggio per i detenuti! | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=724)

(2) La Nazione - Arezzo - Carcere: la 'rivolta' di Ferragosto (http://lanazione.ilsole24ore.com/arezzo/2009/08/17/219628-carcere_rivolta_ferragosto.shtml)

Burton Morris
17-08-09, 19:23
Asti: Mellano, Armosino e Grizzanti hanno visitato il carcere di Quarto D’Asti. Grizzanti: incostituzionale come la quasi totalità delle carceri italiane
Nell’ ambito dell’ iniziativa organizzata dai Radicali Italiani Ferragosto in carcere domenica 16 agosto Bruno Mellano, presidente di Radicali Italiani, Maria Teresa Armosino deputata Pdl e presidente della Provincia di Asti, e Salvatore Grizzanti, coordinatore provinciale dell’ Associazione Radicale Adelaide Aglietta, hanno visitato la Casa Circondariale di Quarto d’ Asti

Asti, 17 agosto 2009

• Dichiarazione di Salvatore Grizzanti, Coordinatore provinciale Associazione Radicale Adelaide Aglietta e punto di riferimento locale di Radicali Italiani

Come la quasi totalità delle carceri italiane, quello di Quarto non fa eccezione ed è in una situazione di incostituzionalità: mancano uomini e mezzi per rendere le condizioni di lavoro degli agenti penitenziari accettabili, la pianta organica ne prevede 254 contro 134 effettivamente in servizio.

Il carcere è sovraffollato, sono presenti attualmente 317 detenuti per una capienza regolamentare di 207 posti (dopo la chiusura di una sezione da 50 posti per inagibilità), questo causa situazioni in cui, ad esempio,nella sezione Alta Sicurezza (100 posti per 120 ospiti) in celle singole sono stipati anche tre detenuti non avendo quindi lo spazio minimo che dovrebbe essere garantito dalla legge.

Da sottolineare, inoltre, la pessima condizione dei locali doccia.

Burton Morris
17-08-09, 19:24
Carceri: A Ferragosto i Radicali in carcere a Padova con il consigliere Michieletto (Pd) . Visite aL Due Palazzi e al Circondariale il 15 agosto, dopo l'inquietante visita al carcere di Venezia, anche femminile, del 14

Venezia, 15 agosto 2009

L'iniziativa "ferragosto in carcere" ha coinvolto oltre 170 tra parlamentari e consiglieri regionali che hanno visitato, su sollecitazione ed accompagnati da esponenti di Radicali Italiani, praticamente tutti gli istituti di pena sparsi nel territorio nazionale. Venerdi' una folta delegazione ha visitato i carceri veneziani di Santa Maria Maggiore ed il femminile della Giudecca, riscontrando gravissime carenze igienico sanitarie nella strutttura e nella gestione della sezione maschile. "Venezia è un ottimo esempio di cosa non si puo' e non si deve fare in un carcere" sottolinea Michele Bortoluzzi, della direzione di Radicali Italiani e presente alle visite padovane e veneziane "Al Santa Maria Maggiore e' necessario intervenire immediatamente - continua Bortoluzzi - Il Veneto fortunatamente non e' pero' tutto cosi': il Due Palazzi di Padova, per quanto sovraffollato ed anch'esso fuori norma, ha un livello di vivibilita' e di tutela del rispetto della dignita' della persona nettamente superiore. La struttura padovana ha come punto di forza che è il lavoro che offre ai detenuti, anche perche' imprenditori lungiimiranti come Massimo Carraro (Morellato Spa) hanno deciso, fin dall'inizio, di dare una parte delle lavorazioni dei gioielli a cooperative sociali che le fanno svolgere ai carcerati, cosiccome le biciclette, la pasticceria e il lavoro redazionale. Cio' che pero' e' emblematico e' da un lato, al Due Palazzi, il detenuto che lavora i gioielli con quasi la meta' dei 750 carcerati occupati, dall'altro, a Venezia, un numero bassissimo di detenuti che passa le giornate a svitare viti dai tasselli, per recuperare le viti. Due mondi diversi..... considerato che il tasso di recidiva di chi e' accompagnato al rientro in societa' con un lavoro ed una professionalita' si aggira intorno al 3%, allora e' chiaro sia il percorso sia il dovere di una societa' matura come la nostra: piu' lavoro, piu' recupero e meno persone in carcere"

Il Consigliere Regionale Iginio Michieletto ha guidato la delegazione "padovana", ricevendo peraltro dai Direttori i questionari informativi richiesti per fissare dei dati statistici nazionali: " Vi è una grande differenza tra gli Istituti dove si scontano pene definitive e quelli "di passaggio" , dove vanno i detenuti in attesa di essere giudicati. Una guardia Giurata del carcere mandamentale in servizio da 28 anni ha risposto ad una mia precisa domanda, sostenendo che il numero dei detenuti 28 anni fa ed ora e' circa lo stesso....ma allora non vi erano extracomunitari, allora c'e' da chiedersi se siano proprio i diversi "il male" o se sia la societa' che di volta in volta relega al ruolo di "fuorilegge" chi in quel momento e' piu' debole e delinque, magari per necessita'. Siamo molto proccupati per l'entrata in vigore della nuova Legge sul reato di clandestinita' e per situazioni come quelle di Venezia."

I dati che emergono dalla visita padovana sono i seguenti:

al circondariale, dove la visita e' stata seguita dalla Direttrice Dottoressa Reale, sono attualmente ospitati 224 detenuti (contro 98 "regolamentari" e 136 "tollerati" secondo una dicitura ambigua del ministero), dei quali 175 stranieri. 191 di questi sono in attesa di giudizio. Lavorano, nel complesso, solo 40 persone, a part time (lavori interni). La pianta organica degli agenti dovrebbe essere di 170, tarata sui detenuti tollerati, mentre gli agenti effettivamente in servizio sono 128, riscontrando una gravissima carenza di personale, che obbliga a turni, straordinari, fatiche aggiuntive gli agenti. I reati: 160 sono in carcere per violazione della Legge sulla droga, 21 per reati contro il patrimonio, 13 contro la persona, 18 per violazione legge sulle armi e 6 per violazione legge sugli stranieri. Gli spazi d'aria sono angusti e gran parte del complesso e' in ristrutturazione, laddove se terminati i lavori potrebbero offrire anmpi margini di miglioramente al comunque drammatico sovraffollamento. Le celle sono multiple , da 8 o 9 persone pero' con

al penale, accompagnati dal Dottor Pirruccio (Direttore) Michieletto e Bortoluzzi hanno trovato una situazione radicalmente diversa. Il carcere e' sovraffollato, pero' in modo radicalmente diverso sia dallo scandalo Veneziano, sia dalla situazione di disagio del circondariale di Padova. La struttura prevede celle singole, utilizzate ora per due persone con un letto a castello. Questo certamente limita rispetto le iniziali intenzioni del progetto, ma l'espansione "SOLO" in verticale lascia spazi di vivibilita' nella cella.

I dati: detenuti presenti 772, regolamentari 350, tollerati 700 (con il sistema 2 a cella). Vi e' quindi in primis da affrontare e risolvere il problema dei detenuti in celle da 3 per riportarle al numero "tollerato" e, a nostro avviso "tollerabile" di 2. 694 sono i condannati definitivi. Gli stranieri crollano tra i condannati definitivi a 358, meno della meta' contro l 80% degli arrestati in attesa di giudizio, e sono praticamente annullati, come presenza, tra i detenuti con reati particolarmente gravi.

Il vero dato rilevante del carcere penale di Due Palazzi a Padova e' pero' l'altissima percentuale di detenuti occupati, che lo rende struttura guida in Italia: 80 lavoranti interni, 80 impiegati nelle cooperative, tra le quali due di esse ricevono commesse dalla Morellato Gioielli e da un'azienda di biciclette, 22 semiliberi, 80 circa impiegati nei lavori dell'area culturale (redazione del giornale telematico e cartaceo "ristretti orizzonti" "WWW.RISTRETTI.IT" - SITO DI CULTURA E INFORMAZIONE DAL CARCERE (http://www.ristretti.it) e al "TG 2 PALAZZI" trasmesso da un'emittente locale Veneta (Telechiara) ed interamente gestito dai detenuti. Oltre 150, infine, sono coloro i quali frequentano i corsi scolastici, dal livello di alfabetizzazione a quello universitario, in convenzione con il polo universitario di Padova.

Burton Morris
18-08-09, 12:21
Esiti della visita ispettiva effettuata presso la Casa Circondariale di Velletri

17 agosto 2009

• Relazione a cura dell’avv. Alessandro Gerardi, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

Nell’ambito dell’iniziativa “Ferragosto in carcere” organizzata da Radicali Italiani, il 14 agosto u.s. ho accompagnato, insieme al dott. Marco Iasevoli, la deputata del PD, on.le Paola Binetti, nella visita ispettiva presso la Casa Circondariale “Nuovo Complesso” di Velletri.

Nel corso della visita siamo stati assistiti dal Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria del Lazio, dott. Angelo Zaccagnino, dalla Vice-Direttrice del carcere, dott.ssa Nadia Fontana e dal Comandante di Reparto, dott. Andrea Quattrocchi. Terminato il giro di verifica all’interno del carcere, ho scritto la seguente relazione che provvederò ad inoltrare anche alle Autorità competenti (Giudiziarie, Amministrative e Locali), affinché abbiano conoscenza degli esiti della visita ispettiva e svolgano le attività di loro competenza, specificando, fin da subito, che questa iniziativa non vuole essere un atto di accusa contro il Provveditore Regionale, la Direzione e/o il personale penitenziario del carcere di Velletri, ma ha lo scopo di denunciare l’effettiva situazione in cui versa il predetto istituto di pena in modo da poter individuare urgentemente soluzioni non più procrastinabili a tutela dei diritti dei detenuti e degli stessi operatori dell’Amministrazione Penitenziaria, previa sollecitazione di coloro che hanno il dovere di intervenire dinanzi ad un fenomeno che richiede un’assoluta priorità d’azione.



Interventi di manutenzione e nuovo padiglione detentivo.

L’istituto penitenziario di Velletri, pur essendo stato edificato in epoca relativamente recente (i lavori di costruzione dell’edificio sono iniziati sul finire degli anni ’80 e la struttura è stata consegnata nel 1992), presenta condizioni materiali non certo ottimali: la struttura, infatti, è spesso soggetta ad infiltrazioni d’acqua e necessita di periodici lavori di manutenzione a causa della continua e repentina usura delle parti comuni (sia sul tetto che sulle tubature, sebbene rifatti recentemente, si sono dovuti effettuare nuovi lavori di riparazione a distanza di poco tempo). Purtroppo col passare degli anni i lavori di manutenzione ordinaria dell’edificio stanno diventando sempre più sporadici a causa del taglio dei fondi, i quali, solo negli ultimi dodici mesi, sono stati ridotti del 38% rispetto all’anno precedente. Mancano perfino i soldi per cambiare la targa apposta all’esterno dell’edificio carcerario e scarseggia il budget per l’acquisto degli strumenti ordinari di lavoro quali cartucce, stampanti e computer.

A detta del personale penitenziario, la situazione sarà presto destinata a migliorare grazie alla costruzione, appena terminata, di un nuovo padiglione detentivo la cui cerimonia di consegna dovrebbe avvenire entro il prossimo autunno.

La nuova struttura, costata 8.600,00 Euro (lo stanziamento dei fondi è contenuto nella legge 259/92) e destinata ad accogliere altri 200 reclusi, è stata costruita conformemente alle norme del Regolamento Penitenziario (ogni cella, ad es., è dotata di bagno e doccia), sebbene la sua edificazione abbia sottratto ampi spazi prima destinati alle attività ricreative dei detenuti. Il campo di calcio, ad es., risulta fortemente ridimensionato rispetto a prima, in quanto larga parte della sua superficie è stata utilizzata proprio per tirare su il nuovo padiglione (senza considerare che da quattro mesi lo stesso campo sportivo risulta del tutto inagibile atteso che la rete di recinzione attraverso la quale vi si accedeva è stata completamente danneggiata durante i lavori di costruzione del nuovo edificio detentivo).

Alcuni, non senza un qualche fondato motivo, temono che il nuovo padiglione difficilmente potrà essere aperto nel breve termine, almeno fino a quando non vi verranno assegnati altri 129 agenti di polizia penitenziaria (ne basterebbero anche 80), nonché un numero adeguato di educatori, psicologi e assistenti sociali; e, quindi, un numero di operatori che, nelle condizioni economico-finanziarie in cui versa attualmente l’Amministrazione Penitenziaria, sarà alquanto complicato reperire.

Peraltro contemporaneamente al nuovo padiglione non risultano essere state costruite le nuove caserme per gli agenti di polizia penitenziaria che verranno assunti, sicché non si capisce proprio dove gli stessi potranno alloggiare una volta immessi in servizio.



I detenuti.

Alla data della visita nella struttura erano ristretti 380 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 356 posti e “tollerata” di 367. I detenuti comuni sono 317, mentre i restanti (63) sono allocati nel reparto Alta Sicurezza.

La stragrande maggioranza di essi, ben 263, sono in attesa di giudizio (di questi 160 sono imputati, 77 appellanti e 26 ricorrenti), i rimanenti (118) stanno invece scontando una pena definitiva. Tra i reclusi, 134 risultano essere tossicodipendenti (di cui 23 sottoposti a trattamento metadonico) e 115 di nazionalità straniera.

Come vedremo più avanti, nonostante all’interno del carcere vi sia una azienda agricola, le persone recluse che attualmente lavorano alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria sono appena 84. Ve ne è solo uno che lavora in carcere per conto di imprese e/o cooperative esterne, mentre, tra i “semiliberi”, 2 lavorano in proprio e 13 alle dipendenze di datori di lavoro esterni.

La maggioranza dei reclusi (166) si trova in carcere perché accusata e/o condannata per aver violato la legge sulla droga (la c.d. “Fini-Giovanardi”); dei restanti, 70 sono detenuti per reati contro il patrimonio, 102 per reati contro la persona, 40 per violazione della legge sulle armi, 6 per reati contro la pubblica amministrazione, 19 per associazione di stampo mafioso e 8 per violazione della legge sugli stranieri.

Non ci sono stati segnalati casi particolari di autolesionismo avvenuti negli ultimi tempi da parte dei detenuti (anche se, a dire il vero, alcuni ci hanno riferito di un detenuto ristretto nella sezione CPT, quella dei cosiddetti collaboratori di giustizia, che non molto tempo fa si è inferto tagli molto profondi su gran parte del corpo). Vero è che un detenuto è deceduto in cella agli inizi del 2009 e che un altro, Giuliano D., di anni 26, affetto da disagio psichico, si è suicidato nel marzo scorso. Peraltro ci è stato riferito che la notte precedente alla nostra visita un detenuto ha tentato di impiccarsi all’interno della sua cella. Il suicidio è stato sventato grazie al provvidenziale intervento del personale della polizia penitenziaria.



Il contingente e le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria.

Le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria sono assolutamente inadeguate e fuori da ogni previsione contrattuale, con carichi di lavoro insopportabili.

Il contingente di polizia penitenziaria assegnato risulta pari a 195 unità, a fronte della pianta organica che ne prevede 227; lo stesso pertanto risulta essere fortemente sottodimensionato rispetto alle esigenze del servizio. Ma v’è di più. Delle predette 195 unità, infatti, solo180 risultano effettivamente in servizio, senza considerare che, di questi, ben 22 sono adibiti esclusivamente al Nucleo Traduzioni e Piantonamenti. Pertanto, alla data della visita, il contingente effettivamente disponibile assommava ad appena 158 agenti.

La carenza di organico costringe gli agenti di polizia penitenziaria a turni di lavoro veramente stressanti che, invece di 6, possono arrivare a durare anche 16, 18 o 24 ore (turno continuato).

I cancelli di accesso ai singoli padiglioni detentivi sono tutti a comando manuale, sicché, considerato il traffico di persone (detenuti, agenti, sanitari, educatori, etc.) e di generi (alimentari etc.), le innumerevoli aperture e chiusure degli stessi effettuate in un unico turno di servizio determinano un carico di lavoro assolutamente insopportabile. Sebbene con una spesa irrisoria sarebbe possibile provvedere all’automazione dei cancelli, nulla è stato fatto, anche da questo punto di vista, per alleviare i carichi di lavoro del personale.

Il personale dispone di 64 posti letto ubicati nelle caserme, tutti occupati. Al momento della visita, il Comandate del Reparto ci ha riferito che all’interno di alcuni alloggi le docce risultano danneggiate e fuori servizio da tempo, sicché alcuni suoi colleghi sono costretti a chiedere ai vicini di stanza la cortesia di poter utilizzare il relativo impianto doccia.



La struttura carceraria e le condizioni materiali.

Il carcere è suddiviso in nove sezioni. Cinque sono quelle destinate alla media sicurezza; ognuna di queste è composta da 26 celle e contiene 52 detenuti (due per ogni singola cella). Al IV piano invece si trova la sezione Alta Sicurezza nella quale sono rinchiuse 63 persone (undici di queste sono però allocate presso la sezione “isolamento”); mentre, ubicate al piano terra, troviamo sia la sezione cosiddetta “precauzionale”, composta da dieci celle (di cui una da quattro) contenente 22 persone, sia la sezione CPT, all’interno della quale, in 10 celle di cui una al momento inutilizzabile, sono attualmente rinchiusi 8 collaboratori di giustizia. Infine vi è la sezione “isolamento”, che è divisa in due (lato disciplinare e lato giudiziario) ed è composta da 18 celle, tutte però prevalentemente utilizzate per contenere i detenuti cosiddetti “precauzionali” e quelli in Alta Sicurezza (attualmente sono 29, di cui 11 in regime A..S.).

Entrati all’interno della struttura che contiene i bracci detentivi, troviamo ubicati al piano terra l’Ufficio Matricola, l’ Ufficio Ispettori, quello del Comandante di Reparto e la stanza dove i magistrati del Tribunale di Velletri tengono le convalide degli arresti. Alcune delle predette stanze sono ricavate da ambienti che nulla hanno perso delle loro caratteristiche originarie di celle detentive. Qui gli spazi per gli operatori sono ridotti al minimo e, a volte, risultano essere pure scarsamente illuminati. Nella stanza delle convalide, inoltre, è stato installato un videoproiettore che però è fuori uso da parecchio tempo.

Sempre al piano terra è allocata la sezione “transito” all’interno della quale vengono rinchiuse le persone appena arrestate (i cosiddetti “nuovi giunti”) in attesa di trovare una più adeguata sistemazione. Al momento della visita nelle celle-transito erano ristrette 9 persone, tutte in attesa di essere allocate presso la sezione “isolamento” (sei di loro per motivi di giustizia, tre per motivi precauzionali). Nella sezione “transito” non vi sono né i “camminamenti” né gli spazi dove poter effettuare l’ora d’aria, sicché i “nuovi giunti”, durante l’attesa, che a volte si può protrarre anche per quattro o cinque giorni, rimangono costantemente chiusi all’interno delle celle. Una delle cosiddette “celle-transito”, quella attualmente utilizzata come ripostiglio, sarà molto probabilmente trasformata in stanza delle docce, in modo da offrire ai detenuti ivi presenti la possibilità almeno di lavarsi durante la giornata.

Le sezioni comuni e quella Alta Sicurezza sono composte da 26 celle, tutte disposte sullo stesso lato del corridoio. Le celle, i cui arredi, compresi letti e materassi, appaiono in buono stato, sono tutte singole adibite a celle doppie. Ogni cella ha il bagno ma non la doccia, sebbene il Regolamento Penitenziario preveda il contrario. Ogni sezione ha la sua stanza delle docce, il cui numero di impianti non pare però adeguato al numero dei detenuti presenti. Gli ambienti-doccia, peraltro, essendo ubicati in locali le cui pareti sono di cemento precompresso, sono umidi e si ricoprono facilmente di muffa, sicché richiedono continui interventi di manutenzione.

Di fronte all’avvento della stagione estiva, la Direzione dell’Istituto, di questo occorre dargliene atto, sta cercando, per quanto possibile, di dare attuazione alle circolari emanate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria volte ad arrecare un maggior benessere ai detenuti. Le celle, infatti, sebbene permangano costantemente chiuse, presentano i blindi aperti nel corso dell’intera giornata, il che evita un eccessivo surriscaldamento degli spazi detentivi. In ogni sezione, inoltre, è presente un refrigeratore dove i detenuti possono conservare in modo adeguato frutta, verdura ed ogni genere di bibita (secondo alcuni però un solo refrigeratore non basterebbe a soddisfare le esigenze di 52 detenuti). Inoltre ai detenuti, soprattutto a quelli che lavorano e che quindi possono permettersi il c.d. “sopravitto”, è permesso cucinare nelle celle (ovviamente solo pietanze che non richiedono una cottura particolarmente difficile). In alcuni spazi della socialità, tutti discretamente ampi e confortevoli, sono disposti dei lavabi per lavare i panni e sono messi dei fili per stenderli, il che garantisce ai detenuti la possibilità di avere un ricambio di indumenti freschi e puliti.

Venendo alle modalità di fruizione dell’ora d’aria si osserva che ai detenuti spettano due ore d’aria la mattina (passeggi comuni, campo sportivo o palestra), mentre il pomeriggio gli stessi possono fruire di circa due ore e mezza di socialità negli appositi spazi predisposti in ogni singola sezione. Ai detenuti è concesso anche pranzare e cenare nelle celle in gruppi di non più di quattro; per il resto della giornata, però, ogni singola persona rimane rinchiusa all’interno del proprio spazio detentivo, senza la possibilità di muoversi nel corridoio della sezione.

La domenica tutti i detenuti, eccetto quelli dell’alta sicurezza, possono partecipare alla messa che si celebra nella cappella posta al pianterreno dell’edificio carcerario.

Infine gli spazi riservati ai locali colloqui con i familiari, tutti dotati di condizionatori d’aria, si presentano ben curati, accoglienti e con le pareti tinteggiate. Viceversa, nell’avvicinarsi agli ambienti destinati al personale adibito al controllo degli effetti e al rilascio dei permessi di colloquio, il colpo d’occhio muta in senso opposto: spazi ristretti, mancanza di finestre e aerazione. Di climatizzatori nemmeno l’ombra. In pochi metri quadrati lavorano diversi operatori penitenziari per far fronte alle esigenze connesse ad una media settimanale molto elevata di colloqui. Anche nella sala destinata ai colloqui tra detenuti e avvocati, vi è una stanza angusta e non climatizzata dove un agente penitenziario accoglie i difensori cercando un po’ di sollievo grazie alla presenza di un ventilatore.





Il personale civile e le attività lavorative.

Pur non essendoci, come detto, un tasso di sovraffollamento particolarmente elevato, il disagio che i detenuti sono costretti a patire non è irrilevante se è vero, come è vero, che vi sono solo quattro educatori effettivamente in servizio (a fronte di ben 380 detenuti), ed un solo psicologo ex art. 80 (ve n’è un altro passato alle dipendenze della ASL) operativo per pochissime ore nell’arco di un intero mese. La carenza di psicologi è molto grave, anche perché nel carcere veliterno si riscontra un elevato indice di detenuti affetti da gravi disagi psichici (peraltro all’interno dell’Istituto manca un reparto di Osservazione psichiatrica).

Il disagio è dovuto anche al fatto che molte delle persone recluse non hanno la possibilità di svolgere una qualche attività lavorativa, o di farlo solo per pochissime ore durante la giornata; ciò rende inevitabilmente la Casa Circondariale di Velletri, al pari di altre strutture penitenziarie, un carcere inattivo, ossia un luogo in cui si accumulano tensioni; mentre, al contrario, investire in progetti che aiutino i detenuti a lavorare aiuterebbe il loro reinserimento e renderebbe il carcere più gestibile. Attualmente infatti i lavoranti sono appena 84 (di cui 11 stranieri). Quasi tutti si occupano delle lavorazioni dell’Istituto (scopino, cuoco, etc..). Soltanto uno di loro è stato assunto, grazia alla c.d. legge “Smuraglia”, da una cooperativa esterna, alla quale è stata concessa in comodato d’uso la cantina del carcere dove si produce il vino che poi viene venduto anche fuori dal penitenziario.

Fino a qualche anno fa l’Azienda agricola era il fiore all’occhiello del carcere; poi, dopo che l’agronomo, dott. Craia, grazie al cui impegno era stato avviato tutto il progetto, se n’è andato, l’azienda è stata un po’ abbandonata a se stessa. Ora vi lavorano solo 4 detenuti, e solo per poche ore al giorno (al massimo quattro). Ciò è dovuto principalmente al taglio dei fondi (avvenuto nella misura del 45% rispetto agli anni passati); taglio che ha comportato una rilevante riduzione dell’impegno per l’organizzazione e l’espletamento delle attività lavorative da parte dei detenuti (si ponga mente al fatto che fino a qualche anno fa nell’azienda agricola erano impiegati circa dodici detenuti, mentre ora, appunto, appena quattro).

A tutto ciò si aggiunge la cronica mancanza del personale di polizia penitenziaria, la quale anch’essa finisce inevitabilmente per pregiudicare l’espletamento delle attività lavorative all’interno del carcere, posto che non vi sono agenti sufficienti per seguire e tenere sotto controllo (per ovvi motivi di sicurezza) i detenuti che lavorano all’aperto. Eppure, da questo punto di vista, le potenzialità da sfruttare non mancherebbero, visto e considerato che l’Istituto è dotato di un’ampia serra (attualmente inutilizzata), di un frantoio (dove si produce l’olio), di un uliveto, di molti alberi da frutta (grazie ai cui frutti si producono delle ottime marmellate) e di un grande orto, che purtroppo attualmente non viene curato e seguito in modo adeguato.

Al momento della visita ispettiva, i detenuti che lavorano alle dipendenze di datori di lavoro esterni in regime di “semilibertà” risultano essere molto pochi, ossia appena 13. L’impossibilità di avviare a programmi di lavoro i detenuti è causata – oltre, come prima ricordato, da difficoltà oggettive come la mancanza di fondi – anche dall’insufficienza degli educatori presenti in carcere, atteso che sono questi ultimi a dover stilare le relazioni a sostegno della concessione del lavoro esterno.



Le attività ricreative.

Tra le attività organizzate dalla direzione del carcere spicca il laboratorio teatrale ubicato all’interno di una stanza molto ampia e confortevole. Attualmente il laboratorio è frequentato da circa diciotto detenuti i quali vi si riuniscono, due volte a settimana, insieme agli educatori, per seguire lezioni di dizione e recitazione. Durante l’anno, inoltre, i detenuti che partecipano al laboratorio teatrale organizzano spettacoli che poi portano in giro per l’Italia (solo nell’ultimo anno sono state programmate ben 25 uscite).

Per quanto riguarda le attività sportive, almeno fino a quando il campo sportivo era utilizzabile, l’Istituto organizzava tornei di calcio. A parte questo, sempre sulla base di quanto ci è stato riferito dal Comandante di Reparto, all’interno del carcere vi sono anche due palestre abbastanza grandi e ben attrezzate che ciascun detenuto può frequentare per circa un’ora e mezza al giorno.



La sanità.

Il carcere è fornito di un’infermeria, di un pronto soccorso e di una farmacia. Vi è un servizio di guardia medica. Un dirigente sanitario ed un’infermiera sono costantemente presenti nell’Istituto (nonostante il passaggio alle dipendenze della ASL, i medici, prima alle dipendenze del D.A.P., continuano a prestare la loro opera all’interno del carcere). Poiché il passaggio delle competenze sanitarie dall’Amministrazione Penitenziaria al SS.NN. sta avvenendo non senza qualche difficoltà e confusione (basti pensare al fatto che ad oggi lo Stato non ha ancora distribuito le risorse economico-finanziarie alle Regioni per quanto di loro competenza), nel carcere di Velletri si soffre una cronica carenza di fondi che non permette alla direzione dell’Istituto di far fronte in modo adeguato a tutte le esigenze della popolazione detenuta. Nonostante le enormi difficoltà, comunque, il Sert riesce ad offrire un servizio valido e costante, essendo presente tutti i giorni in Istituto (le terapie per i tossicodipendenti vengono fatte con il metadone, il subutex e il bupremorfina).





Conclusioni: carcere non a norma.

Il mio giudizio di sintesi sulle condizioni in cui versa la Casa Circondariale di Velletri non può non essere negativo. Ed invero, pur non presentando tassi di sovraffollamento eccessivamente drammatici, nell’istituto penitenziario in questione, come sopra ricordato, è stata superata, oltre la capienza regolamentare, anche quella cosiddetta “tollerata”. Le celle, in nessuna delle quali è presente la doccia, sono, da quello che abbiamo potuto riscontrare, molto piccole: celle singole adibite a celle doppie, in cui lo spazio per muoversi è ridotto ai minimi termini, sicché all’interno delle stesse non sono rispettati gli spazi - 7 mq. per il primo detenuto più altri 4 mq. per ogni ulteriore detenuto presente - previsti dalla legge (si dà comunque atto ai vari direttori del carcere di essersi doverosamente opposti, almeno fino ad oggi, all’inserimento della terza branda nelle celle). Le celle per la socialità sono relativamente ampie e confortevoli, mentre i corridoi delle sezioni, lunghi e stretti, sono poco illuminati. I muri delle stanze in cui sono ubicate le docce, essendo di cemento precompresso, non permettono una adeguata aerazione dei relativi ambienti. Inoltre, gli spazi destinati alle attività ricreative o lavorative non sono conformi a quanto disposto dal Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 (forse da questo punto di vista le ASL competenti dovrebbero provvedere con maggiore solerzia alle opportune verifiche, secondo quanto disposto dall’art. 11 dell’Ordinamento Penitenziario). Il fine del reinserimento sociale delle persone recluse mediante il lavoro, come abbiamo visto, è frustrato dalla mancanza dei finanziamenti e dalla indisponibilità di attività qualificata all’interno del carcere per un numero sufficiente di persone, visto e considerato che attualmente sono appena 84 i carcerati che riescono a lavorare (peraltro a turno e per pochissime ore durante la giornata), svolgendo prevalentemente mansioni generiche (scopino etc..). Se poi a tutto ciò si aggiungono anche le evidenti carenze del personale civile (assistenti sociali, educatori e psicologi) e della polizia penitenziaria, ne viene fuori un quadro davvero desolante all’interno del quale le condizioni di vita dei detenuti e quelle di lavoro degli operatori non risultano affatto conformi ai parametri costituzionali ed alle direttive europee, nonché alle norme del Regolamento Penitenziario.

Burton Morris
18-08-09, 12:22
Carceri: delegazione Radicale visita oggi il carcere di Vicenza alle ore 13.30

Vicenza, 18 agosto 2009

Alle ore 13.30 di martedi' 18 agosto, il Senatore Radicale Marco Perduca e il dottor Alessio Dalla Libera visiteranno il carcere di Vicenza alle ore 1530 si terra' una conferenza stampa fuori dall'istituto. La visita si svolge all'interno dell'iniziativa "Ferragosto in Carcere" lanciata dalla Deputata Radicale Rita Bernardini. Nei giorni scorsi oltre 150 tra Parlamentari regionali, nazionali e regionali hanno esercitato le loro prerogative di sindacato ispettivo in oltre 200 istituti di pena in tutta Italia.

motorino radicale
19-08-09, 16:35
Carceri, Perduca e Poretti: appello ad autorità locali perché visitino Sollicciano. Dal territorio aiuti immediati. Domani giovedì 20 agosto nuova visita alle 10, conferenza stampa alle 12

Roma, 19 agosto 2009

• Dichiarazione dei Senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, Radicali - Pd

Ci appelliamo al Sindaco, al Presidente della Provincia di Firenze e della Regione Toscana affinché si rechino nelle prossime ore in visita, magari assieme ad esponenti del centrodestra, al carcere di Sollicciano per ispezione, ma anche per trovare soluzioni a breve che possano alleviare una situazione calda sotto tutti i punti di vista. La nostra esperienza ci dice che laddove vi e' interazione tra territorio e carceri migliorano sensibilmente le pur difficilissime condizioni di vita di una popolazione che, seppur privata della liberta', ha i diritto di scontare la propria pena in dignita'. In questi giorni la sen. Poretti e' stata gia' due volte al carcere di Arezzo (1) e a quello di Volterra (2), mentre il sen. Perduca e' stato ieri a Sollicciano. Intanto domani giovedi' 20 agosto alle 10 la senatrice Donatella Poretti e il consigliere provinciale fiorentino del Pdl, Massimo Lensi, faranno una nuova visita ispettiva a Sollicciano. Attendiamo che altri esponenti politici ed amministratori si aggiungano a questa visita o ne organizzino altre. Alle 12, all'uscita del carcere e' convocata una conferenza stampa.

(1) Carcere di Arezzo: sovraffollamento, carenza di organico e struttura antica. E una partita al pallone diventa un miraggio per i detenuti! | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=724) Carcere Arezzo. Nuova visita ispettiva dopo la rivolta e alcuni risultati si ottengono | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=727)

(2) Carcere di Volterra. Un istituto che nonostante sia in Italia rispetta la legge e la Costituzione | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=725)

motorino radicale
19-08-09, 16:35
Carceri, Bernardini: il capo del Dap Ionta ringrazi tutta la comunità penitenziaria sulla quale ricade tutto il peso dell’illegalità delle carceri italiane

Roma, 19 agosto 2009

• Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicale-Pd

Leggo dalle agenzie una dichiarazione del Capo del Dap Franco Ionta che, pur essendo stato favorevolmente impressionato dalle visite dei parlamentari del “ferragosto in carcere”, aggiunge che “era prevedibile che all' esito di questa riprovata (mi auguro che intendesse dire “ritrovata”) attenzione ci sarebbero state ulteriori proteste da parte dei detenuti”.

Mi dispiace veramente che il capo del DAP si esprima con tali insinuazioni in merito alla più corposa iniziativa di sindacato ispettivo nelle carceri mai realizzata in Italia. Dispiace anche che – a differenza del Guardasigilli – non riconosca il totale stato di illegalità costituzionale dei nostri istituti che dovrebbe, invece, portarlo a ringraziare detenuti, agenti, direttori, educatori, medici e psicologi per il senso di maturità e di responsabilità che continuano a dimostrare nella situazione data.

Quando poi conclude marcando la necessità di non dimenticare le enormi carenze di organico della polizia penitenziaria, mi sento autorizzata a rispondergli che è soprattutto lui che non si deve dimenticare, visto che fino ad ora ha saputo preannunciare solo ulteriori sacrifici ai limiti della sopportabilità umana. Da quanti anni non si fa un concorso per rimpiazzare l’organico mancante di ben 5.000 agenti? Cosa intende fare urgentemente su questo fronte mentre aumenta a dismisura la popolazione detenuta? Con quale personale organizzerà le future nuove carceri di cui annuncia la costruzione peraltro in mancanza dei finanziamenti necessari? Cosa accadrà nel frattempo per i detenuti – più del 50 per cento in attesa di giudizio - che sono costretti a passare le loro giornate ammassati l’uno sull’altro in spazi angusti, sporchi e fatiscenti, senza poter svolgere alcuna attività umana?

motorino radicale
22-08-09, 16:49
Carcere Sollicciano, Poretti: grande senso di responsabilità della comunità penitenziaria. Lo scandalo della carenza di organico

Roma, 20 agosto 2009

• Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali - Pd

Nei giorni scorsi al carcere fiorentino di Sollicciano centinaia di detenuti hanno manifestato contro il sovraffollamento e le diffuse carenze dei servizi. Stamane 20 agosto con Massimo Lensi (consigliere provinciale fiorentino Pdl) e Valentina Piattelli (presidente associazione radicale Andrea Tamburi) siamo entrati per una visita ispettiva e abbiamo incontrato e parlato con detenuti, agenti e direttore.

Diamo atto del grande senso di responsabilita' della comunita' penitenziaria per cercare di risolvere e mantenere la situazione sotto controllo, senza denunce e senza trasferimenti. Un atto di fiducia da parte dell'amministrazione penitenziaria.

La protesta dei detenuti e' concordata con agenti e direzione nelle forme: battitura delle scodelle sulle sbarre per un'ora e senza appiccare fuochi. Una contestazione civile che, nonostante alcuni casi isolati, e' in corso una verifica sulla tenuta.

Protesta con cui i detenuti chiedono il rispetto di diritti gia' dovuti da una buona e corretta amministrazione dell'istituto: igiene personale e delle celle, accesso al campo sportivo e alla palestra, quantita' e qualita' del cibo.

Le condizioni strutturali dell'istituto sono invece quelle che piu' preoccupano e su cui non si vedono soluzioni. Il piano del ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, prevede 200 posti in piu' fra tre anni, mentre oggi a fronte di una capienza di poco piu' di 400, l'istituto sfiora i mille detenuti; dei 600 agenti penitenziari in organico solo 190 sono effettivamente in servizio, mentre gli altri sono distaccati (o imboscati) in altri istituti, al ministero o fare la scorta a qualche esponente di governo. Su questo scandalo sarebbe bene si pronunciassero il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e il suo direttore Franco Ionta, il ministro della Giustizia e quello dell'Interno, avviando una "rivoluzione" che risolva subito il problema della carenza di organico.

Intanto il nuovo reato di clandestinita' per gli immigrati, sta producendo i primi frutti: entrano a Sollicciano in 6-7 alla volta e non si sa come e quando usciranno.

motorino radicale
22-08-09, 16:50
Carcere e carenza di soldi, Poretti: lo Stato regala soldi a Telecom per non usare i braccialetti elettronici? E le pene alternative al carcere?

Roma, 21 agosto 2009

• Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali - Pd

Il sistema penitenziario e' al collasso, ha raggiunto i 64 mila detenuti con un esubero di 20 mila rispetto alla capienza degli istituti penitenziari. Le visite ispettive di questi giorni, grazie all'iniziativa di Radicali Italiani "Ferragosto in carcere", hanno scoperchiato un pentolone in ebollizione che rischia anche di esplodere. Il Governo, con il piano del ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, risponde solo con la costruzione di nuove carceri e l'ampliamento di alcune gia' esistenti. Ma, non solo avra' bisogno di anni, ma anche di trovare le risorse finanziarie perche' non restino parole al vento. Nel frattempo, per i detenuti e' sempre più difficile accedere alle misure alternative per scontare le condanne, mentre aumentano i reati e le aggravanti di pene.

Proprio oggi 20 agosto Donato Capece, segretario SAPPE, parlando a Radio CNR, ha reso noto che: 'Lo Stato, il Ministero dell'Interno, paga sei milioni di euro l'anno, anche quest'anno, per il nolo dei braccialetti elettronici per i detenuti che non vengono utilizzati. Si sono dimostrati inefficaci, e oggi la loro tecnologia e' obsoleta. Sono tenuti in una stanza blindata al Viminale. Purtroppo il contratto firmato con la Telecom nel 2001 obbliga lo Stato a pagare e non solo, c'e' anche una clausola che obbliga lo Stato a non poter usare altre apparecchiature fino al 2011. E intanto il Ministero paga 6 milioni di euro l'anno' .

Per questo motivo, con il senatore Marco Perduca, ho rivolto un'interrogazione ai ministri della Giustizia e dell'Interno

Premesso che

- il sistema penitenziario e’ al collasso, ha raggiunto i 64 mila detenuti con un esubero di 20 mila rispetto alla capienza degli istituti penitenziari;

- la costruzione di nuove carceri e l’ampliamento di alcune gia’ esistenti non solo avra’ bisogno di anni, ma anche di trovare le risorse finanziarie perche’ diventi effettiva;

- e’ sempre più difficile accedere alle misure alternative per scontare le condanne, mentre aumentano i reati e le aggravanti di pene.

Considerato che

- Donato Capece, segretario SAPPE, parlando a Radio CNR, il 20 agosto ha reso noto che: ‘Lo Stato, il Ministero dell’Interno, paga sei milioni di euro l’anno, anche quest’anno, per il nolo dei braccialetti elettronici per i detenuti che non vengono utilizzati. Si sono dimostrati inefficaci, e oggi la loro tecnologia e’ obsoleta. Sono tenuti in una stanza blindata al Viminale. Purtroppo il contratto firmato con la Telecom nel 2001 obbliga lo Stato a pagare e non solo, c’e’ anche una clausola che obbliga lo Stato a non poter usare altre apparecchiature fino al 2011. E intanto il Ministero paga 6 milioni di euro l’anno'.

Per sapere

- se il ministero intenda rendere pubblico il contratto con Telecom Italia;

- quali misure intende prendere per rendere praticabili le misure alternative.

motorino radicale
22-08-09, 16:50
Carceri. Poretti e Perduca: Regione Toscana istituisca urgentemente garante detenuti

Firenze, 21 agosto 2009

• Dichiarazione dei sen. Donatella Poretti e Marco Perduca, Radicali - Pd

Ci complimentiamo col senatore Salvo Fleres (PdL), garante regionale per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti della Sicilia, che all'interno del suo ufficio ha istituito uno sportello per ricevere segnalazioni sulle condizioni igienico-sanitarie degli istituti di pena e sull'inadeguatezza degli spazi previsti dalle leggi. E cogliamo l'occasione per lanciare un appello al Presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, affinché s'adopri per l'istituzione di un Garante per tutti gli istituti penitenziari della regione Toscana. La situazione gravissima delle carceri toscane, che abbiamo rilevato nei giorni scorsi con diverse visite ispettive, necessita di massima attenzione anche da parte delle istituzioni locali, sia per quanto riguarda le opportunita' lavorative per i detenuti, sia per un piu' generale monitoraggio del rispetto delle leggi e del diritto internazionale da parte delle nostre istituzioni. Vista la positiva esperienza del Comune di Firenze con il Garante comunale Franco Corleone, si potrebbe utilizzarla come modello per tutta la regione. Ma occorre agire urgentemente, la campagna elettorale regionale e' alle porte e le priorita' diverranno a breve sicuramente altre.

motorino radicale
22-08-09, 16:51
Ferragosto in Carcere: Resoconto delle visite ai Penitenziari di Viterbo e Rieti (14 e 16 Agosto 2009)

Roma, 21 agosto 2009

Nella Casa Circondariale di Viterbo sono stati rilevati gravi problemi dovuti al cronico sovraffollamento e alla carenza di personale. Mentre l’antica struttura di Rieti non soffre dei problemi da cui è segnata gran parte delle carceri italiane e dunque rappresenta senz’altro una felice eccezione. Da circa un anno, in questa città, è stata completata la costruzione di un nuovo edificio carcerario; ma esso tuttavia non è entrato ancora in funzione, soprattutto a causa della mancanza del personale necessario.

Venerdì, 14 agosto, alle ore 10, Anna Evelina Pizzo, Consigliere Regionale del Lazio, e Mariano Giustino, direttore della rivista “Diritto e Libertà”, si sono recati in visita presso la Casa Circondariale di Viterbo, nell’ambito dell’iniziativa nonviolenta “Ferragosto in carcere”, organizzata da Radicali Italiani.

Il colloquio col direttore Pier Paolo D’Andria e col vicecomandante Daniele Bologna ha rivelato l’esistenza di una situazione del tutto esplosiva: l’invio e la concentrazione di detenuti con dinamiche comportamentali assolutamente peculiari e difficilissime, e l’assoluta carenza di personale. Il numero dei reclusi ammonta a 688 unità, a fronte di una capienza regolamentare di circa 300 posti; tutte le celle, singole e molto piccole (circa 4 metri per 3), ospitano due persone; le attività trattamentali, le ore destinate alla socialità e alle attività formative sono del tutto carenti, anche a causa della scarsità di personale, compresi educatori e psicologi.

L’Istituto viterbese accoglie un grande numero di detenuti ad “alta pericolosità” e in regime di 41 bis; 375 sono i ristretti con condanna definitiva. Inoltre più della metà dei reclusi sarebbe affetto da patologie di disadattamento, spesso anche psichiatriche (circa 180 casi); tali detenuti sono convogliati qui da tutto il Lazio. Questa situazione rinvia all’alto numero di suicidi registrati negli ultimi anni, come quello di un detenuto italiano che si è tolto la vita respirando gas da una bomboletta dopo aver infilato la testa in una busta, e quello di un detenuto che si è impiccato dopo aver legato i pantaloni alle sbarre della cella. 140 sono i detenuti tossicodipendenti, 8 i sieropositivi. 219 sono i ristretti stranieri.

Su tutto questo, circa un anno fa, la parlamentare radicale Rita Bernardini presentò una interrogazione parlamentare, che ancora oggi è rimasta senza risposta.

Già in passato alcune associazioni per la difesa dei diritti dei detenuti hanno denunciato atti di violenza sia nei riguardi dei reclusi che del personale. La situazione di sovraffollamento è inquietante e drammatica, ed è tale che, – pur esistendo di fatto le sezioni di “alta sicurezza” (41 bis), di “massima sicurezza”, quella denominata “Penalino” (riguardante le condanne definitive), quella denominata “Giudiziario” (per i detenuti in attesa di giudizio) e quella denominata “Precauzionale” –, in realtà, di fatto, spesso i detenuti si trovano nello spazio di “massima sicurezza” anche quando tale misura non li riguarda. Di fatto è inesistente il servizio “nuovi arrivi”.

Durante la visita alla sezione di “alta sicurezza” abbiamo avuto un breve colloquio con un detenuto egiziano, che ha denunciato si essere stato duramente picchiato e di avere riportato lesioni; egli ha mostrato a noi i segni evidenti lasciati dalle percosse.

Domenica 16 agosto, alle ore 18:00, Mariano Giustino e il senatore Angelo Maria Cicolani si sono recati in visita alla Casa circondariale di Rieti.

Questa struttura non soffre dei problemi da cui è segnata gran parte delle carceri italiane e dunque rappresenta senz’altro una felice eccezione.

L’Istituto è molto piccolo ed è un edificio del Seicento, situato nel centro storico: un ex convento che dal 1813viene adibito a carcere. Si tratta di un istituto che ospita prevalentemente detenuti di piccola criminalità legata ai reati contro il patrimonio e al piccolo traffico di stupefacenti. Non ci sono sezioni di “alta sicurezza” e non ci sono particolari problemi di gestione da parte del personale: il rapporto detenuti/agenti e quello che intercorre tra il personale dello staff stesso sono ottimi.

Le condizioni igieniche sono abbastanza dignitose. È uno dei pochi istituti del Lazio in cui i bagni delle celle sono muniti di docce e acqua calda. La struttura dispone di una sala biblioteca munita di computer, frigorifero e telefono. C’è un passeggio all’aperto non molto grande, con una parte di esso al coperto. C’è un cortile per “l’ora d’aria” di modeste dimensioni, proporzionate alla struttura generale. Per quanto riguarda la pianta organica relativa agli agenti di polizia giudiziaria, va detto che essa è ampiamente rispettata con 58 agenti effettivamente in servizio, a fronte dei 40 previsti. Tra l’altro si tratta di personale molto qualificato, che svolge un eccellente lavoro.

Sufficiente è il numero degli educatori e degli psicologi. I detenuti sono 45, la capienza regolamentare dei posti è di 37 e la capienza tollerata è di 48 posti; i reclusi con condanna definitiva sono 17, mentre quelli in attesa di giudizio sono 15. Tra i detenuti vi sono 17 dipendenti dell’Amministrazione penitenziari; i tossicodipendenti sono 19, di cui 4 in terapia metadonica.Due sono i sieropositivi;dieci sono gli stranieri.

Il personale penitenziario ci ha informati del fatto che, entro il prossimo mese di ottobre, inizierà ad entrare in funzione un nuovo edificio, molto più grande,predisposto per 206 celle.

L’edificio, la cui costruzione è stata completata nel2008, e che si trova a breve distanza dal centro della città, ospiterà in un primo momento cento detenuti.

Purtroppo la nuova struttura potrà funzionare a pieno regime in un futuro non immediato, soprattutto a causa della scarsità del personale necessario. Dai dati di questa inchiesta emerge l’assoluta necessità di un’azione politica adeguata, che ripristini anche per i cittadini detenuti, lo Stato di diritto, la legalità; che affermi il carattere rieducativo della pena, che non deve essere afflittiva, che deve mantenere accesa la speranza di un nuovo inizio.

Mariano Giustino, direttore «Diritto e Libertà»

marianogiustino@dirittoeliberta.it

Burton Morris
23-08-09, 21:28
Carceri venete. Perduca e Bortoluzzi: nonviolenza e denunce a Corte europea diritti umani. Si istituisca Garante detenuti regionale

22 agosto 2009

• Dichiarazione di Marco Perduca, Senatore Radicale , PD e Michele Bortoluzzi, Direzione Nazionale Radicali Italiani

Avevamo avvisato che la situazione del terzo piano del carcere Santa Maria Maggiore di Venezia era intollerabile e invivibile; complice il caldo torrido di questi giorni le nostre denuncie si son puntualmente verificate.

I detenuti pero' devono capire che la via verso possibili soluzioni e' quella semmai della nonviolenza e della denuncia alla corte di Strasburgo piuttosto che dell'insurrezione; solo cosi' essi potranno contribuire al lavoro di ispezione e proposta degli oltre 150 tra parlamentari e consiglieri regionali che intorno a ferragosto hanno visitato tutte le carceri italiane.

Rivendicare i diritti costituzionalmente riconosciuti con la nonviolenza potra' anche aiutare le drammatiche condizioni lavorative in cui son costretti ad operare gli agenti della polizia penitenziaria ormai sotto organico da troppi anni.

Infine, come gia' avvenuto in altre realta' sovraffollate, come la Sicilia, occorre pensare - prima dell'avvio della campagna elettorale - a una figura di garante regionali dei diritti dei detenuti, ne va della civilta' legale della regione piu' operosa d'Italia.

il Gengis
25-08-09, 12:24
Carceri, Poretti: tentativi di suicidio e atti di autolesionismo a Sanremo

Roma, 25 agosto 2009

• Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali - Pd

Lo scorso 15 agosto una visita ispettiva presso la casa circondariale Valle Armea di Sanremo ha evidenziato alcuni aspetti decisamente singolari per la gia' disperata situazione delle carceri italiane, cosi' come ampiamente denunciato dall'iniziativa "Ferragosto 2009 in carcere" di Radicali Italiani: tentativi di suicidio e atti di autolesionismo in un arco temporale ristretto. Il senatore Elio Lannutti (Idv) che col radicale Giampiero Buscaglia ha constatato di persona questa situazione, ha denunciato, cosi' come ripreso anche dalla stampa locale:

1 - un cittadino del Marocco, in stato depressivo, che il giorno 15 ha ingerito due forchette di metallo (vietate all'interno del carcere), operato d'urgenza in ospedale e, mentre scriviamo, ancora in prognosi riservata;

2 - un cittadino della Tunisia che giovedi' 20, con un rudimentale coltello ha cercato di tagliarsi le vene;

3 - un altro cittadino della Tunisia, mercoledi' 19 agosto si e' ferito nei testicoli e ad un braccio, salvato in extremis dalle guardie carcerarie;

4 - un detenuto maghrebino che denunciava di aver subito un furto in carcere durante il trattamento insulinico, nonche' la violazione della propria corrispondenza;

5 - ancora un detenuto maghrebino in sciopero della fame perche' impossibilitato a vedere la propria figlia.

Per questo motivo, con il medesimo senatore Lannutti, ho presentato un'interrogazione al ministero della Giustizia per far luce su questi episodi e per sapere se i tentativi di suicidio sono legati a quanto denunciato dai due maghrebini durante la visita ispettiva. Interrogazione con cui chiediamo al ministero di far sapere cosa intende fare per eliminare alcune delle possibili cause di quanto accaduto a Sanremo, cioe' il sovraffollamento e la mancanza di organici tra agenti di polizia penitenziaria, educatori e psicologi.



Qui il testo dell'interrogazione: Carceri. I frequenti tentativi di suicidio di Sanremo. Interrogazione | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=733)

Burton Morris
26-08-09, 22:43
Carceri: le cifre di un’umanità dolente. Mercoledì 26 agosto conferenza stampa per presentare il dossier sullo stato delle carceri italiane

Roma, 26 agosto 2009

Nei tre giorni dell’iniziativa “Ferragosto 2009 in carcere” 167 fra deputati, senatori, consiglieri regionali e garanti per i diritti dei detenuti hanno visitato 186 dei 217 istituti penitenziari italiani, comprese le carceri minorili e gli OPG. Si è trattato della più massiccia azione di sindacato ispettivo mai effettuata in Italia. Azione che ha consentito di associare ai dati statistici di ciascun istituto - raccolti attraverso la compilazione di appositi questionari - ciò che ognuno dei visitatori ha potuto vedere con i suoi occhi interloquendo con la “comunità penitenziaria”, fatta certo di persone private della loro libertà, ma anche di direttori, comandanti, agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali che la realtà del carcere la vivono quotidianamente.

A una decina di giorni di distanza da questo particolare “ferragosto” sono stati raccolti tutti i questionari degli istituti oggetto delle visite, Un buon risultato, che consente di divulgare statistiche importanti per le decisioni, anche di tipo normativo, che debbono essere prese per riportare il mondo penitenziario nel circuito della legalità costituzionale.

Per presentare questi dati, domani mercoledì, 26 agosto, alle ore 11, presso la sede del Partito Radicale a Roma (Via di Torre Argentina 76 - 3° piano), si terrà una conferenza stampa alla quale prenderanno parte Fabio EVANGELISTI, deputato dell’Italia dei Valori, Roberto GIACHETTI, deputato del Partito Democratico, Salvo FLERES, senatore del Popolo della Libertà, la Segretaria di Radicali Italiani Antonella CASU, i parlamentari radicali Rita BERNARDINI, Maria Antonietta FARINA COSCIONI, Donatella PORETTI e Maurizio TURCO, Carlo MONACO, Consigliere regionale Emilia Romagna. Con contributi di riflessione di Marco PANNELLA, Sergio D’ELIA e dell’avvocato Gian Domenico CAIAZZA.

Nel corso della conferenza stampa sarà distribuito ai giornalisti presenti il dossier con i dati complessivi emersi dalle visite e le testimonianze scritte, che stanno arrivando in queste ore, di coloro che hanno preso parte all’iniziativa.

Burton Morris
26-08-09, 22:43
Visite ispettive nelle carceri lucane: su Fai Notizia le interviste a Farina Coscioni e Donato Sabia.

26 agosto 2009

Nell’ambito dell’iniziativa promossa da Radicali Italiani, denominata “Ferragosto in carcere 2009”, abbiamo visitato tra il 14 e il 15 agosto le carceri della Basilicata. Ad accompagnarci i deputati Radicali Farina Coscioni e Maurizio Turco e rappresentanti della Uil Penitenziaria.

Su Fai Notizia le interviste all’on. Farina Coscioni e a Donato Sabia, Segretario provinciale della Uil penitenziaria.

Intervista a Donato Sabia

Intervista a Farina Coscioni

Info:

Maurizio Bolognetti

maurizio.bolognetti@gmail.com

Lucania

Burton Morris
28-08-09, 15:06
Carcere: rettifica di Radicali Italiani. I bambini detenuti con le loro madri sono 71 e non 116.

Roma, 27 agosto 2009

• Comunicato di Radicali Italiani

Rettifichiamo un dato molto grave diffuso nella giornata di ieri: contrariamente a quanto affermato in conferenza stampa, i bambini reclusi con le loro madri nelle carceri italiane sono 71, anziché 116 come erroneamente abbiamo affermato.

Se da una parte siamo felici di dover correggere quella cifra perché vuol dire che ci sono 45 bambini innocenti in meno dietro le sbarre, dall’altra torniamo ad appellarci al Ministro della Giustizia Angelino Alfano affinché intervenga nella direzione che lui stesso aveva indicato all’inizio della legislatura con la frase “mai più bambini in carcere”. Le risorse sul territorio ci sono e anche gli strumenti legislativi. Tanto alla Camera quanto al Senato, infatti, sono state depositate numerose proposte di legge, anche bi-partisan. Si tratta di una legge che può essere approvata immediatamente alla ripresa dei lavori parlamentari, tanto più che in Commissione Giustizia alla Camera c’è la completa disponibilità della Presidente Giulia Bongiorno e dei capigruppo.

Venendo al dettaglio, i “bambini prigionieri” sono così distribuiti:

N° bambini detenuti


ISTITUTO


REGIONE


N° bambini detenuti per regione

3


CC TERAMO


ABRUZZO


3

1


CC - CR BELLIZZI IRPINO


CAMPANIA


1

2


BOLOGNA DOZZA


EMILIA ROMAGNA


2

23


CCF -CRF REBIBBIA


LAZIO


23

3


GENOVA PONTEDECIMO


LIGURIA


3

2


COMO


LOMBARDIA


12

8


MILANO S. VITTORE

2


IPM MILANO

5


CC - CR TORINO LO RUSSO E COTUGNO


PIEMONTE


5

1


CC BARI


PUGLIA


6

4


CC - CR FOGGIA

1


CC - CR LECCE

1


CC - CR CAGLIARI


SARDEGNA


3

2


CC - CR NUORO BADU E CARROS

2


MESSINA


SICILIA


2

7


FIRENZE SOLLICCIANO


TOSCANA


9

1


CC LIVORNO

1


PISA

2


PERUGIA CAPANNE


UMBRIA


2

Burton Morris
28-08-09, 15:07
Ferragosto 2009 in carcere: conferenza stampa di bilancio dell'iniziativa politica promossa da Radicali Italiani | RadioRadicale.it (http://www.radioradicale.it/scheda/285869)

Burton Morris
28-08-09, 15:09
Carceri, Poretti e Perduca: perché la Regione Toscana non nomina il garante dei diritti dei detenuti?

Roma, 28 agosto 2009

• Intervento dei senatori Donatella Poretti e Marco Perduca, Radicali - Pd

Ben vengano le sollecitazioni e le richieste che la Regione Toscana sta portando avanti nei confronti del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e del Ministero della Giustizia sul fronte carceri (1), ma intanto potrebbe -e dovrebbe- "darsi una mossa" istituendo il garante regionale dei detenuti visto che sarebbe di propria competenza.

Con l'associazione radicale fiorentina Andrea Tamburi ed il suo segretario Giancarlo Scheggi, abbiamo piu' volte chiesto al presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, che prima del termine della legislatura venisse approvata la legge e istituita la figura del garante. Ma a parte un gioco di rimpallo da un assessore ad un altro, una sorta di fastidioso scaricabarile, non siamo riusciti ad ottenere nulla.

Non siamo cosi' ingenui da credere che un garante regionale possa risolvere l'illegalita' del nostro sistema penitenziario, il sovraffollamento, la carenza d'organico e la fatiscenza delle strutture, ma certo sarebbe un atto dovuto di civilta' da parte di quella terra -la Toscana- che per prima in Italia ha abolito la pena di morte.

Questa figura, sia pure con denominazioni diverse, e' ormai presente in quasi tutti gli Stati europei, in Italia non esiste un garante nazionale, ma esistono regionali, provinciali e comunali le cui funzioni sono definite dai relativi atti istitutivi.

Ricordiamo che esiste a Firenze nella persona di Franco Corleone il garante comunale che tuttavia, ad esempio, non puo' spostarsi di pochi chilometri e seguire le situazioni ne' del carcere di Prato, ne' dell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo in quanto fuori dal territorio di propria competenza.

Su questo fronte la Regione Toscana avrebbe potuto da tempo seguire l'esempio di Sicilia, Lazio e Campania, o Lombardia e Marche con le competenze date al difensore civico regionale, mentre altre regioni come Puglia e Umbria, dopo la legge che ha istituito il Garante sono purtroppo ancora in attesa della nomina da oltre tre anni....

I garanti ricevono segnalazioni sul mancato rispetto della normativa penitenziaria, sui diritti dei detenuti eventualmente violati o parzialmente attuati e si rivolgono all'autorita' competente per chiedere chiarimenti o spiegazioni, sollecitando gli adempimenti o le azioni necessarie. I garanti possono effettuare colloqui con i detenuti e possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione.

(1) Regione Toscana: Carceri, misure urgenti per far fronte al sovraffollamento (http://www.regione.toscana.it/regione/export/RT/sito-RT/Contenuti/sezioni/sociale/carceri/visualizza_asset.html_1915107495.html)

Burton Morris
29-08-09, 15:29
Carceri. Delegazione Radicale visita carcere di Pisa alle ore 16.15, dove alle 17.30 si terrà una conferenza stampa

Pisa, 29 agosto 2009

A seguito delle notizie di proteste, oggi, sabato 29 agosto alle ore 1615, una delegazione di Radicali guidata dal Senatore Marco Perduca con Cinzia Colosimo e Andrea Picchi dell'Associazione radicale Libera Pisa si recherà in visita al Carcere di Pisa. Per le ore 1730 è prevista una conferenza stampa di fronte all'istituto penitenziario.

Burton Morris
01-09-09, 19:23
Carceri, Poretti: sovraffollamento. Spreco braccialetti e misure alternative alla detenzione

Roma, 1 settembre 2009

• Intervento della senatrice Donatella Poretti, Radicali - Pd

Il problema sovraffollamento delle carceri, cosi' come ampiamente denunciato dall'iniziativa di Radicali Italiani "Ferragosto in carcere" (1), per ora ha solo destato attenzione. Il ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, ha solo confermato che la soluzione del Governo e' quella dell'incremento dell'edilizia carceraria (quindi se ne parla fra qualche anno). Intanto, cosi' come avevo gia' evidenziato lo scorso 20 agosto (2), l'uso delle risorse disponibili e' uno dei problemi maggiori. Pietra dello scandalo sono le misure alternative alla detenzione e l'uso del braccialetto elettronico, uso quasi ignorato dai magistrati.

A quanto gia' rilevato, oggi si aggiunge una importante novita'. Lo scorso 31 agosto, l'agenzia di stampa Il Velino riportava le dichiarazioni di Francesco Pirinoli uno dei maggiori consulenti informatici delle procure della Repubblica, in particolare quella milanese, nonche' azionista della "Monitoring Italia" una delle due societa' che fornisce a Telecom Italia sistemi per il controllo a distanza dei detenuti: "Abbiamo 200 'braccialetti elettronici' (altri duecento sono forniti da una societa' israeliana) ma 'utilizzati' soltanto una decina".

Sempre secondo l'agenzia stampa sembra che l'ex ministro dell'Interno Enzo Bianco e l'ex Guardasigilli Piero Fassino avessero firmato con Telecom Italia un contratto vicino ai dieci milioni di euro all'anno per dieci anni (scadra' nel 2011), contratto che il Viminale onora regolarmente per un servizio che oggi riguarda appena una decina di detenuti agli arresti domiciliari. Telecom Italia avrebbe installato 309 centraline sul tutto il territorio nazionale collegate alle questure, ai comandi provinciali della finanza e dei carabinieri, connesse con i numeri di emergenza. Tutto farebbe capo ad una sala di controllo che e' stata installata presso la sede centrale di Telecom Italia in via Oriolo, a Roma.

In Gran Bretagna sono circa 13mila i "detenuti" controllati con braccialetto elettronico, quasi altrettanti in Francia, mentre in Italia sarebbero una decina, con un costo di quasi un milione di euro l'anno ciascuno.

Per questo motivo, insieme al senatore Marco Perduca ho presentato una nuova interrogazione in cui chiediamo di sapere:

- che venga reso noto il contratto stipulato con Telecom Italia, le clausole e i vincoli per lo Stato e per il gestore telefonico, nonche' lo stato di attuazione per le due parti contraenti;

- quanti sono i braccialetti in funzione, con quali costi ciascuno e dove sono localizzati i detenuti, se e quali tipi di problemi hanno mostrato;

- a fronte del basso numero di braccialetti elettronici utilizzati in Italia rispetto ad altri Paesi europei come la Gran Bretagna e la Francia, quali sono le cause ostative per questo tipo di misure alternative alla detenzione in carcere, se risiedono nella magistratura o nella tecnologia;

- se visto lo stato di sovraffollamento dei nostri istituti penitenziari con oltre 20mila detenuti rispetto alla capienza, e l'elevato numero di detenuti in attesa di giudizio, quali misure intenda adottare per rendere piu' fruibili e incentivare le misure alternative alla detenzione in carcere.



Qui il testo dell'interrogazione:

Carceri. Sovraffollamento. Spreco braccialetti e misure alternative alla detenzione. Interrogazione | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=743)



(1) :: Radicali.it :: (http://www.radicali.it/italia_carceri.php)

(2) Carcere e carenza di soldi. Lo Stato regala soldi a Telecom per non usare i braccialetti elettronici? E le pene alternative al carcere? Interrogazione | SEN. DONATELLA PORETTI (http://blog.donatellaporetti.it/?p=731)