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Visualizza Versione Completa : Coni Calabria: sconfitto il fratello di Giuseppe Scopelliti



Ale85
24-01-13, 00:24
Fallisce l'Opa di Tino sullo sport calabrese

Praticò batte Scopelliti 33 a 24 e si conferma al timone del Coni. Nonostante l'intervento massiccio dell'apparato del centrodestra. Svanisce il sogno dei "fratelli presidenti"





REGGIO CALABRIA Malgrado pressioni, mobilitazioni politiche e opere di persuasione da parte delle più alte sfere istituzionali, Tino Scopelliti non riesce a conquistare la guida del Coni Calabria. Mimmo Praticò si conferma al vertice del Comitato olimpico regionale per la quarta volta. La più bella, la più sofferta, giunta al termine di una campagna elettorale all’insegna della sobrietà e dell’understatement. Tutto il contrario rispetto a quella del suo sponsorizzatissimo avversario, che fin dall’inizio ha deciso di puntare sulla polemica e su toni spinti fino al parossismo.
Scopelliti senior lo ha sfidato a scendere nell’arena, ma il presidente uscente non si è prestato al gioco. E, alla fine, ha vinto lui. Davide contro Golia.
Dall’altra parte, la delusione è cocente. Subito dopo il voto, nella sala gremita di via dei Correttori a Reggio, quella del fratello del governatore era una maschera impassibile, granitica nel voler nascondere un’amarezza urticante. Soprattutto perché Tino era sicuro della vittoria, sicuro che la “gioiosa macchina da guerra” messa in campo per la battaglia non avrebbe fatto prigionieri, ma solo sconfitti. Non sono bastate le “incursioni” carsiche di suo fratello, il presidente di Regione, inutili i “suggerimenti” insistentemente offerti alla maggior parte dei presidenti di federazione da parte di esponenti di primo piano del centrodestra calabrese. I vari consiglieri regionali come Giovanni Bilardi (peraltro capolista al Senato di Grande Sud), Claudio Parente, Nazzareno Salerno e Fausto Orsomarso, non sono riusciti a “persuadere”, a convincere i presidenti a scegliere Scopelliti.
Praticò si aspettava 33 voti finali, e 33 sono stati. Tino pensava di avere il successo in tasca e per questo ostentava una sicumera tronfia. Ma a mettere una x sul suo nome sono stati solo 24 elettori. Troppo pochi per uno che nelle recenti dichiarazioni pubbliche parlava già da presidente del Coni in pectore.
Subito prima dell’apertura dei seggi, i due candidati hanno preso la parola. Praticò - che indossava una cravatta con su stampato un quadrifoglio in segno di scaramanzia - ha esposto il suo programma al folto uditorio: 18 pagine cariche di contenuti e di idee per il rilancio dello sport calabrese. Scopelliti, invece, non aveva preparato nessun discorso, e a quello stesso uditorio si è limitato a riferire che aveva «già detto tutto prima». Evidentemente il suo messaggio non è stato recepito. E non è bastata neanche l’ingente (e, nelle intenzioni, “condizionante”) mobilitazione degli “Scopelliti boys” nelle vicinanze del seggio. La scalata non è andata a buon fine, la macchina elettorale del centrodestra incassa un duro ko.
A sconfitta maturata, uno dei più delusi è Peppe Agliano, ex assessore della prima giunta comunale di Peppe Scopelliti e tra i principali supporter della candidatura di Tino. E mentre Mimmo Praticò festeggia, dal Coni nazionale tirano un sospiro di sollievo. «Dal Comitato olimpico c’era una certa apprensione di fronte alla possibile elezione di Tino Scopelliti, considerato un personaggio troppo chiacchierato per l’incarico di massimo rappresentante dello sport calabrese», confessa un presidente di federazione ben informato.
Ma, se da una parte Praticò ha incassato un risultato eccezionale al termine di una sfida impari, dall’altra c’è chi si lecca le ferite: la debacle di Tino è anche la disfatta del governatore, forse la prima della sua lunga carriera. Il sogno dei “Fratelli presidenti” è definitivamente svanito. E forse anche il mito di invincibile di Peppe Scopelliti.

LA SODDISFAZIONE DI PRATICÒ
Nella relazione che ha preceduto il voto, Praticò ha riservato ampio spazio alla Casa regionale dello Sport del rione reggino di Gallina, all’impiantistica sportiva e alle proposte per far fronte alle problematiche di carattere economico delle federazioni sportive. «Sono felicissimo ed emozionato – ha affermato il presidente dopo l’esito dello scrutinio –. Dedico questo successo a tutti i presenti, ringrazio chi mi ha votato e anche chi non lo ha fatto. Continuerò a essere il presidente di tutti. Rivolgo un pensiero e una dedica anche alla mia famiglia che, in un momento così delicato, mi è stata accanto costantemente. Non è stata un’elezione semplice, visto che abbiamo dovuto affrontare una sorta di sfida tra Davide e Golia. E se a vincere è chi dispone di meno mezzi, allora vuol dire che si è dimostrata la capacità di parlare al cuore delle persone: in questo caso, dei dirigenti sportivi che si riconoscono nei valori etici e morali che noi da sempre propugniamo».


Pietro Bellantoni


da Fallisce l'Opa di Tino sullo sport calabrese - Corriere della Calabria (http://www.corrieredellacalabria.it/stories/sport/11876_fallisce_lopa_di_tino_sullo_sport_calabrese/)