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Uncino
13-08-09, 11:47
L'agenzia ASCA riporta una presa di posizione di cacciari riguardo alla nota sentenza che riguarda gli insegnanti di religione:

SCUOLA: CACCIARI, CAMBIARE CONCORDATO E STUDIARE RELIGIONI MONOTEISTE


(ASCA) - Roma, 13 ago - ''Una decisione giusta'' che porta con se' pero' la necessita' di ''cambiare il concordato'' favorendo ''la nascita di una nuova materia di studio'' che insegni ''almeno cosa dicono le grandi tradizioni monoteistiche''. Lo dice il filosofo e sindaco di Venezia, Massimo Cacciari (Pd) sulla sentenza del Tar del Lazio che esclude gli insegnanti di religione dagli scrutini, in un'intervista a Repubblica.

''L'ora di religione - sottolinea Cacciari - e' fondamentale. Dovrebbe diventare obbligatoria in tutte le scuole superiori. Uan materia di insegnamento coem italiano, storia e filosofia. Attenzione pero', con professori scelti sulla base di titoli, concorsi, capacita'. Come tutti gli altri. E non indicati dalla Curia''.

Per il sindaco di Venezia pero' ''non ha nessun senso insegnare Storia delle religioni. Cosi' come si insegna Storia della letteratura italiana e non delle letterature mondiali, storia dell'arte italiana e non storia dell'arte cinese, non vedo la necessita' di insegnare il buddismo zen o la religione degli aztechi. Chi suggerisce di studiare tutte le storie delle religioni finisce per volere, in pratica, che non se ne studi nessuna. E' necessario invece sapere bene almeno cosa dicono le grandi tradizioni monoteistiche''.


La condivido quasi in toto, salvo che per l'esclusione in toto delle religioni politeiste e/o non rivelate e/o naturali e/o...
Diciamo che a queste dedicherei un'infarinatura di base.

Per i moderatori: So che le regole suggeriscono di allegare il link alla notizia, ma per qualche ragione con ASCA non funziona e si ottiene un errore.

ConteMax
13-08-09, 12:04
Se non ha nessun senso insegnare storia delle religioni ha ancora meno senso insegnare la religione cattolica.

Capisco che da una riduzione dell'insegnamento della religione il mestiere del filosofo ne uscirebbe depotenziato, ma insegnare una specifica religione è inevitabilmente far proselitismo, essendo ben difficile per qualsiasi insegnate distinguere le fondamenta di una religione dalla sua propaganda.

Le solite frattaglie cattocomuniste di Cacciari.

Uncino
13-08-09, 12:54
Se non ha nessun senso insegnare storia delle religioni ha ancora meno senso insegnare la religione cattolica.

Capisco che da una riduzione dell'insegnamento della religione il mestiere del filosofo ne uscirebbe depotenziato, ma insegnare una specifica religione è inevitabilmente far proselitismo, essendo ben difficile per qualsiasi insegnate distinguere le fondamenta di una religione dalla sua propaganda.

Le solite frattaglie cattocomuniste di Cacciari.

Non mi pare dica questo, semmai proprio il contrario.
Ossia: Non più solo cristianesimo in generale, ma monoteismo fatto a livelli seri.
Monoteismo, ai fini della sua dichiarazione, equivale a Cristianesimo (non Cattolicesimo), Ebraismo, Islam.

ConteMax
13-08-09, 13:52
Non ci trovo nulla di stimolante in un visione del mondo monoteista.

Cioè, al ragazzo o non si insegna niente sulla religione (scelta migliore, la religione non è un insegnamento, ma una credenza: ci si crede o non ci si crede) oppure si da una panoramica di diversi punti di vista sul sovrannaturale, da quello scettico, agnostico, ateo, razionalista, panteista, deista, fino alle credenze più o meno organizzate, come quella cattolica.

In base a quale principio Cacciari seleziona il monoteismo? In base alle "tradizioni"? Invocare la tradizione significa perpetuarla e quindi negare la libertà dell'individuo di essere informato e non indottrinato.

Uncino
13-08-09, 13:59
Non ci trovo nulla di stimolante in un visione del mondo monoteista.

1) Cioè, al ragazzo o non si insegna niente sulla religione (scelta migliore, la religione non è un insegnamento, ma una credenza: ci si crede o non ci si crede) oppure si da una panoramica di diversi punti di vista sul sovrannaturale, da quello scettico, agnostico, ateo, razionalista, panteista, deista, fino alle credenze più o meno organizzate, come quella cattolica.

2) In base a quale principio Cacciari seleziona il monoteismo? In base alle "tradizioni"? Invocare la tradizione significa perpetuarla e quindi negare la libertà dell'individuo di essere informato e non indottrinato.


1) Non condivido, ma riconosco che la tua è una posizione più che lecita.
2) cacciari è un pragmatico, come lo sono del resto io. Immagino che lo faccia in base a considerazioni meramente numeriche legate alla presenza sul territorio. La ragione del mio dissentire sta solo nella mancanza di un quadro organico che si otterrebbe saltando tutto il resto.

eq...
13-08-09, 15:25
In base a quale principio Cacciari seleziona il monoteismo? In base alle "tradizioni"? Invocare la tradizione significa perpetuarla e quindi negare la libertà dell'individuo di essere informato e non indottrinato.

Guarda per certi versi trovo ammirevole il tuo voler migliorare dal tuo punto di vista un qualcosa che non è migliorabile come il modello della scuola pubblica e a differenza di altri cattolici non trovo nemmeno scandalose le tue affermazioni, però questa frase può essere smentita facilmente aprendo un libro scolastico di storia o di letteratura.

Ti risulta che la storia della Cina, o del Giappone, sia riportata con la dovizia di particolari della storia europea per non parlare di quella italiana?

Ti risulta che tutti i libri di storia siano liberi dalla ormai smentita ricostruzione storica degli illuministi in merito al medioevo, oppure la passata lettura ideologica della storia permane, magari in alcuni casi al contrario?

(Senza contare che se il professore è di religione illuminista, non c'è libro che tenga, ad esempio se è un professore di filosofia, la scolastica sparirà dal libro e dai programmi per magia).

Non ti pare che in periodi storici in cui la letteratura europea faceva faville mentre quella Italiana languiva non si debba insistere a far leggere ai poveri sudditi scolari tutti gli autori italiani de sinistra possibili e inimmaginabili (provo ancora dolore al ricordo di Vittorini senza contare che invece la letteratura russa dell'800 ha fatto capolino nella mia vita solo dopo il liceo)?

Ecco mi è venuto così qualche esempio in scioltezza, cmq la verità è che studiamo poca matematica.

:giagia:

ConteMax
13-08-09, 18:21
Ma qui non stiamo parlando di storia, di Cina, di Giappone o di Impero Romano. Stiamo parlando di credenze.

Credere o meno a qualcosa di sovrannaturale non è un patrimonio collettivo, come la storia. La religione è un aspetto individuale della vita. Non è un patrimonio collettivo, visto che io dei santi e dei papi, delle madonne che piangono sangue, delle reliquiie (vere e false), dei santissimi sacramenti e della teologia cattolica non so che farmene. E come me tantissime persone.

Non serve a niente sapere quante volte cantò il gallo prima che Pietro tradisse Gesù. Poi se c'è qualche ragazzo che vuole saperlo può farselo spiegare al catechismo, che è un luogo dove l'individuo può coltivare certe credenze.

Ma lo stato no, non può essere il luogo in cui si "insegna" una o più religioni. Lo stato non deve prendere posizioni sulla religione, ma lasciare all'individuo la scelta se e come informarsi.

E poi io rifiuto lo stesso concetto di insegnamento di una credenza. Ognuno crede o non crede a quel che vuole. Non si può insegnare a credere o a non credere. Si crede o non crede e basta.

Uncino
13-08-09, 18:41
Ma qui non stiamo parlando di storia, di Cina, di Giappone o di Impero Romano. Stiamo parlando di credenze.

Credere o meno a qualcosa di sovrannaturale non è un patrimonio collettivo, come la storia. La religione è un aspetto individuale della vita. Non è un patrimonio collettivo, visto che io dei santi e dei papi, delle madonne che piangono sangue, delle reliquiie (vere e false), dei santissimi sacramenti e della teologia cattolica non so che farmene. E come me tantissime persone.

Non serve a niente sapere quante volte cantò il gallo prima che Pietro tradisse Gesù. Poi se c'è qualche ragazzo che vuole saperlo può farselo spiegare al catechismo, che è un luogo dove l'individuo può coltivare certe credenze.

Ma lo stato no, non può essere il luogo in cui si "insegna" una o più religioni. Lo stato non deve prendere posizioni sulla religione, ma lasciare all'individuo la scelta se e come informarsi.

E poi io rifiuto lo stesso concetto di insegnamento di una credenza. Ognuno crede o non crede a quel che vuole. Non si può insegnare a credere o a non credere. Si crede o non crede e basta.

La religione non è solo lato fideistico, che certo ne è parte essenziale, ma è anche il principale fenomeno sociologico di questo nostro mondo.
Dalla religione, e dall'interazione fra religioni differenti, traggono origine guerre, politica, condizioni di vita dei popoli.
Ed ancora arte, poesia, musica...
Insomma, la religione è stata da sempre il motore primo dell'umanità, e continua ad esserlo ora che imponenti gruppi di differente religione hanno iniziato ad interagire fra di loro su base planetaria e non più locale.

Io credo che lo spiegare cosa sta alla base di ogni singolo Credo non solo sia importante, ma sia addirittura doveroso. E' seplicemente inammissibile che un ragazzino non sappia in cosa crede, magari, il suo compagno di banco. L'ignoranza dei valori degli altri finisce regolarmente per portare all'incomprensione, e questa allo scontro.
Bada bene, io non sono affatto per una perdita di identità cristiana dell'Europa; sebbene ateo considero il cristianesimo la base fondante di quello che siamo sia nel bene che nel male. Però il confronto con l'altro è ormai assolutamente inevitabile, e senza conoscere almeno le basi delle religioni con le quali interagiamo avremo possibilità di dialogo ed integrazione ridottissime.

Sono invece quasi d'accordo con l'ultima parte, che trasformerei in "Non si può insegnare a credere o non credere tramite sistemi civili, e quelli incivili sono ormai banditi dalla Carta dei diritti dell'uomo".

eq...
13-08-09, 18:56
Ma qui non stiamo parlando di storia, di Cina, di Giappone o di Impero Romano. Stiamo parlando di credenze.

Guarda che il fatto che ci possano essere insegnanti di religione che fanno impropriamente catechismo, non c'entra niente con la discussione nel merito di insegnare o meno la materia, visto che per altro è tipico di molti insegnanti fare indottrinamenti impropri.

eq...
13-08-09, 19:17
Secondo poi studiatevi un po' di epistemologia moderna così scoprite che pure la scienza è una credenza e la facciamo finita, che dall'800 positivista è passato un bel po'. :giagia:

McFly
13-08-09, 21:24
Da buon veneto, Cacciari s'è mbriacato con parecchie "ombre" (mi perdoni l'ardire ederarossa)

ConteMax
14-08-09, 09:25
Io non sostengo l'irrilevanza delle religioni, ma che non è la scuola il luogo dove informarsi sulla natura di una religione, ma il catechismo o altri luoghi di indottrinamento.

Inevitabilmente l'insegnamento di una o più religioni finisce per dare una visione "religiosa" della vita, contraria al principio di laicità delle istituzioni, che non evono indirizzare verso una scelta etica o religiosa.

Non nego l'importanza della religione nella storia (e infatti gli studi delle materie storiche a scuola non ne prescindono) nella filosofia (idem), nell'arte (idem). Nego che la scuola sia il luogo di indottrinamento.

E poi non capisco perché si dovrebbero studiare le religioni e non punti di vista altrettanto pregevoli sul sovrannaturale, come l'ateismo, l'agnosticismo, il razionalismo, la laicità.

Perché la relgione sì e posizioni scettiche no?

Fino a prova contraria l'umanità ha sviluppato i progressi scientifici e civili combattendo i pregiudizi religiosi e quindi trovo questi aspetti del rapporto con la religione molto più rilevanti dello studio dei monoteismi.

Non si capisce mezzo millennio di scienza, da Copernico in poi, senza conoscere un punto di vista laico. Non si capisce lo sviluppo civile dell'Ocidente, dall'Illuminismo ai matrimoni gay, prescindeno da punti di vista razionalisti e laici.

Eppure Cacciari vorrebbe ammorbare gli studenti coi monoteismi tanto cari ai filosofi pedanti come lui senza affrontare il pensiero motore dell'umanità, che è quello laico e razionalista.

Escano fuori questi discorsi dalla scuola, visto anche il pessimo risultato che ha nella pratica l'ora di religione che quasi sempre è ora di ricreazione, oltre che strumento di clientelismo clericale.

Uncino
14-08-09, 11:46
Io non sostengo l'irrilevanza delle religioni, ma che non è la scuola il luogo dove informarsi sulla natura di una religione, ma il catechismo o altri luoghi di indottrinamento.

Inevitabilmente l'insegnamento di una o più religioni finisce per dare una visione "religiosa" della vita, contraria al principio di laicità delle istituzioni, che non evono indirizzare verso una scelta etica o religiosa.

Non nego l'importanza della religione nella storia (e infatti gli studi delle materie storiche a scuola non ne prescindono) nella filosofia (idem), nell'arte (idem). Nego che la scuola sia il luogo di indottrinamento.

E poi non capisco perché si dovrebbero studiare le religioni e non punti di vista altrettanto pregevoli sul sovrannaturale, come l'ateismo, l'agnosticismo, il razionalismo, la laicità.

Perché la relgione sì e posizioni scettiche no?

Fino a prova contraria l'umanità ha sviluppato i progressi scientifici e civili combattendo i pregiudizi religiosi e quindi trovo questi aspetti del rapporto con la religione molto più rilevanti dello studio dei monoteismi.

Non si capisce mezzo millennio di scienza, da Copernico in poi, senza conoscere un punto di vista laico. Non si capisce lo sviluppo civile dell'Ocidente, dall'Illuminismo ai matrimoni gay, prescindeno da punti di vista razionalisti e laici.

Eppure Cacciari vorrebbe ammorbare gli studenti coi monoteismi tanto cari ai filosofi pedanti come lui senza affrontare il pensiero motore dell'umanità, che è quello laico e razionalista.

Escano fuori questi discorsi dalla scuola, visto anche il pessimo risultato che ha nella pratica l'ora di religione che quasi sempre è ora di ricreazione, oltre che strumento di clientelismo clericale.

Parti dal presupposto che insegnamento debba necessariamente coincidere con indottrinamento; probabilmente è per questo che non ci intendiamo.
La catechesi è assolutamente partigiana (come potrebbe non esserlo?), mentre l'insegnamento è trasmissione di basi, sulle quali successivamente costruire un qualcosa.
Non è affatto vero che l'insegnamento delle religioni comporti in sè un indirizamento verso una vita religisa. Non esiste modo di insegnare a credere: Credere è un atto personale, che nulla ha a che fare con la parte meramente tecnica della religione. O credi o non credi.
Ad esempio, alla PUL (Pontificia Università Lateranense), sebbene vi sia una scontata maggioranza cristiana, sono iscritti allievi di moltissime altre religioni (ed anche atei). Questo perchè la formazione teologica ha poco o nulla a che vedere con quella catechetica.
Sbagli anche quando dici che non si studiano, e dunque si è preparati a trasmettere agli allievi, le posizioni scettiche: Nelle facoltà di teologia si studiano TUTTI gli aspetti relativi alle religioni, comprese le religioni atee, quelle naturali e le posizioni razionalistiche.

ConteMax
14-08-09, 13:07
E la posizione scettica me la dovrebbe insegnare un insegnante uscito dalla facoltà teologica, dalla facoltà dei preti?

Cacciari sostiene una cosa diversa, fortunatamente. Dice che dovrebbero essere dei docenti reclutati dallo stato.

Ma non ci siamo. Un docente non deve insegnare nessuna religione, ma, al più proporre più punti di vista. Proporre per esempiola tesi che i testi biblici non siano altro che tradizioni religiose, giuridiche, sociali, tramandate da pastori ebrei, pieno di infinite contraddizioni (e non un libro di ispirazione divina), che è la cosa storicamente accertata e più razionalmente plausibile.

Ma ha un senso questo incasinamento?

eq...
14-08-09, 13:22
Che si possa allargare il campo di insegnamento posso essere d'accordo ma sinceramente non riesco a capire quale sia la differenza rispetto allo studio della filosofia e delle scienze.

La filosofia ha come obiettivo la verità ma questo obiettivo è stato fallito molte volte ad ammissione degli stessi autori della filosofia contemporanea e nell'innumerevole numero di filosofi si fa spesso una selezione indebita.

Il filosofo italiano più accreditato ci racconta che il lampadario sopra la nostra testa è eterno ma sebbene alla fin fine possa essere definito ateo fa sbraitare Odifreddi quasi più del Papa.

La scolastica andrebbe studiata nelle ore di filosofia e non ci vedo nulla di male ad avere una materia interdisciplinare come la religione che spieghi sulla base di quali credenze gli scolastici si sono scervellati tanto.

Le scienze alla luce dell'epistemologia moderna si sono trasformate in poco più di una religione utilitaristica, certo se poi uno fa finta di non sentire e pensa di essere rimasto all'800 è difficile che possa accorgersene. :giagia:

Uncino
14-08-09, 13:31
E la posizione scettica me la dovrebbe insegnare un insegnante uscito dalla facoltà teologica, dalla facoltà dei preti?

Cacciari sostiene una cosa diversa, fortunatamente. Dice che dovrebbero essere dei docenti reclutati dallo stato.

Ma non ci siamo. Un docente non deve insegnare nessuna religione, ma, al più proporre più punti di vista. Proporre per esempiola tesi che i testi biblici non siano altro che tradizioni religiose, giuridiche, sociali, tramandate da pastori ebrei, pieno di infinite contraddizioni (e non un libro di ispirazione divina), che è la cosa storicamente accertata e più razionalmente plausibile.

Ma ha un senso questo incasinamento?

Nel tuo argomentare vi è una certa dose di contraddizione.
Da un lato dici che l'insegnamento non è accettabile perchè finirebbe per trasformarsi in una catechesi; qui affermi che dovrebbe insegnare posizioni scettiche, ossia una catechesi materialistica.

Le Scritture sacre del filone da te citato ono esattamente questo, e nessuno si sogna di contestarlo (Chiesa Cattolica Romana compresa).
Le contraddizioni sono evidenissime e dipendono propio dalle diverse tradizioni, spesso orali, confluite nella Bibbia; pure questo, nessuno lo contesta.
Quanto all'ispirazione divina, mi pare tu ne abbia un concetto non esatto: Con la parola ispirazione non si intende una dettatura, ma semplicemente un affiancamento dello Spirito allo scrittore, magari solo per portare alla sua attenzione questo o quel particolare di una vicenda plurimillenaria.

Insomma, la Bibbia (mi pare tu faccia riferimento esclusivamente a tale Testo), è una collazione di libri che ci narrano la vicenda di un popolo; tali libri sono fortemente integrati fra di loro, ma ospitano spesso punti di vista diversi riguardo allo stesso argomento a causa delle diverse tradizioni che vi sono confluite. Alle volte fra le due o più tradizioni vi è complementarietà, altre opposizione... ma questo cosa significa? Mica è un trattato di scienza! sarebbe ben strano se due gruppi separati vedessero tutto sotto la stessa chiave, no?

ConteMax
14-08-09, 14:22
Nel tuo argomentare vi è una certa dose di contraddizione.
Da un lato dici che l'insegnamento non è accettabile perchè finirebbe per trasformarsi in una catechesi; qui affermi che dovrebbe insegnare posizioni scettiche, ossia una catechesi materialistica.


No, non ho detto questo. Ho detto che non evono insegnarsi punti di vista sulla religione, né quello scettico né quello religioso. Ho solo colto una contraddizione nel pensiero di Cacciari: perché le fedi monoteiste e non altre fedi o punti di vista scettici? C'è forse una maggiore dignità del pensiero religioso rispetto a quello scettico?

Anzi, sottolineavo che nella storia dell'umanità è il pensiero scettico ad aver sviluppato la società, la scienza, i diritti del mondo occidentale ecc.

Ma il punto di partenza è un altro che non vi può essere un insegnamento di una certa dottrina senza per ciò stesso farne proselitismo.

Uncino
14-08-09, 14:43
No, non ho detto questo. Ho detto che non evono insegnarsi punti di vista sulla religione, né quello scettico né quello religioso. Ho solo colto una contraddizione nel pensiero di Cacciari: perché le fedi monoteiste e non altre fedi o punti di vista scettici? C'è forse una maggiore dignità del pensiero religioso rispetto a quello scettico?

Anzi, sottolineavo che nella storia dell'umanità è il pensiero scettico ad aver sviluppato la società, la scienza, i diritti del mondo occidentale ecc.

Ma il punto di partenza è un altro che non vi può essere un insegnamento di una certa dottrina senza per ciò stesso farne proselitismo.

Sul primo punto mi pareva di aver già risposto più o meno un milione di post fa.
Credo sia per un punto di vista strettamente numerico legato alla rappresentatività in Italia (per me è un discorso un po' a piffero ed infatti se rileggi la mia apertura al post 1 vedrai che lo critico esplicitamente).

Sull'altra tua conclusione dissento categoricamente.
Io sono ateo, e nonostante questo non ho difficoltà a parlare di cristianesimo-giudaismo, ieri non ricordo più con chi facevo riferimento allo shintoismo e non vedrei nulla di strano nel confrontarmi con un islamico.
Quindi...

ConteMax
14-08-09, 15:11
Il numero per uno stato laico non deve essere un discrimine.

I miei figli non devono essere penalizzati per essere nati in Italia e sentirsi le prediche a scuole.

Uno stato laico non può farsi strumento di nessuna confessione religiosa o scuola di pensiero. E questo che lo distingue dallo stato etico, quello fascista, nazista, confessionale.

La dittatura della maggioranza è arbitrio. O si lascia libero lo studente di informarsi lontano dalla scuola sulla religione (per esempio al catechismo) oppure lo stato dia pari dignità a tutte le posizioni sulla religione.

E considero decisamente migliore la prima ipotesi.

Uncino
14-08-09, 15:32
Il numero per uno stato laico non deve essere un discrimine.

I miei figli non devono essere penalizzati per essere nati in Italia e sentirsi le prediche a scuole.

Uno stato laico non può farsi strumento di nessuna confessione religiosa o scuola di pensiero. E questo che lo distingue dallo stato etico, quello fascista, nazista, confessionale.

La dittatura della maggioranza è arbitrio. O si lascia libero lo studente di informarsi lontano dalla scuola sulla religione (per esempio al catechismo) oppure lo stato dia pari dignità a tutte le posizioni sulla religione.

E considero decisamente migliore la prima ipotesi.

Sottoscrivo tutto, tranne l'ultima, perchè prediligo la seconda. Che poi è il succo del thread.

edera rossa
14-08-09, 23:48
Da buon veneto, Cacciari s'è mbriacato con parecchie "ombre" (mi perdoni l'ardire ederarossa)

in Israele e nei paesi protestanti i testi religiosi sono conosciuti per tradizione familiare; è nei paesi cattolici che la libera lettura della bibbia è stata proibita per secoli. Cacciari dice una cosa giusta ( che l'insegnamento delle naterie relogiose dovrebbe essere affidato a gente scelta dal clero), ma poi parla di insegnamento della sole tre principali religioni monoteiste; ed i ragazzi provenienti da paesi con altre culture sempre più presenti in Italia? Si troveranno nella stessa situazione in cui oggi si trovano ingiustamente ebrei e protestanti.
Praticamente mezzo litro ed una gazzosa.

eq...
15-08-09, 00:02
Uno stato laico non può farsi strumento di nessuna confessione religiosa o scuola di pensiero.

Ma il punto di partenza è un altro che non vi può essere un insegnamento di una certa dottrina senza per ciò stesso farne proselitismo.

Aboliamo lo studio della filosofia nelle scuole pubbliche? :14345:

eq...
15-08-09, 00:08
ed i ragazzi provenienti da paesi con altre culture sempre più presenti in Italia? Si troveranno nella stessa situazione in cui oggi si trovano ingiustamente ebrei e protestanti.
Praticamente mezzo litro ed una gazzosa.

E a un piccolo cinesino non gli facciamo studiare la storia della Cina?
Mica se ne parla molto nei nostri testi di storia. :giagia:

eq...
15-08-09, 00:11
prediligo la seconda. Che poi è il succo del thread.

Quoto, la posizione scettica poi andrebbe insegnata fin dall'asilo, ma a tutto tondo. :giagia:

edera rossa
15-08-09, 00:11
E a un piccolo cinesino non gli facciamo studiare la storia della Cina?
Mica se ne parla molto nei nostri testi di storia. :giagia:

ed anche questo è vero , ed è un limite dell'insegnamento della storia e non un motivo per limitare a cristianesimo, ebraismo ed islam l'eventuale studio di storia delle religioni.
E poi la Cina è una importante realtà del momdo contempraneo anche senza essere cinesi

eq...
15-08-09, 00:13
ed anche questo è vero , ed è un limite dell'insegnamento della storia e non un motivo per limitare a cristianesimo, ebraismo ed islam l'eventuale studio di storia delle religioni.
E poi la Cina è una importante realtà del momdo contempraneo anche senza essere cinesi

Concordo ma per ottimizzare il tutto bisognerebbe proprio cambiare la struttura della scuola.

:giagia:

eq...
15-08-09, 00:19
Cmq consolatevi che per antistatalisti, anarchici, libertari, anarcocapitalisti, paleolibertari e compagnia bella quello che viene insegnato nella scuola pubblica italiana è molto più preoccupante di quello che viene insegnato nell'ora di religione per un ateo. :giagia:

ConteMax
15-08-09, 10:32
Faccio anche notare che Cacciari arriva a teorizzare lo studio obbligatorio dei monoteismo. Obbligare qualcuno a studiare delle religioni è semplicemente un indottrinamento forzoso.

Fortunatamente da un quarto di secolo agli italiani, almeno teoricamente, è ancora garantito il diritto di rifiutarsi di studiare qualcosa che attiene alla religione.

Meglio l'attuale sistema che fa acqua da tutte le parti, a questo punto.

eq...
15-08-09, 19:35
Bisogna estendere le possibilità di rifiuto.

In passato programmi scolastici più anarchici di quelli attuali potevano essere visti negativamente nell'ottica del rischio di ritrovarci milioni di italiani ignoranti pronti a votare uno come B. (giusto per fare un esempio) ma dato che questo è già avvenuto nonostante la nostra mirabile e progressiva scuola pubblica direi che possiamo stare tranquilli che pure se ognuno se studiasse quello che glie pare non potrebbe andare peggio. :giagia:

Il fatto è che per ottenere questo non deve mollare l'osso solo la Chiesa ma pure una discreta schiera di progressisti statalisti. :giagia: