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Visualizza Versione Completa : Bankitalia: "La recessione si allenta"



famedoro
11-04-09, 10:10
Il Bollettino economico è ottimista:
«Forse superato il picco più duro»
ROMA
La crisi resta pesante ma all’orizzonte appaiono i primi segnali di un possibile miglioramento della situazione. Il Bollettino economico della Banca d’Italia non nasconde la difficoltà della situazione ma apre anche a un timido ottimismo: forse il picco più duro è stato superato. «Gli indicatori congiunturali», rilevano i tecnici di via Nazionale, «fanno stimare un proseguimento del calo dell’attività economica nel primo trimestre dell’anno in corso, il quarto consecutivo». Ma sullo sfondo, aggiungono, «si intravedono alcuni segnali prospettici di allentamento della forza della recessione», pur se «ancora non tali da prefigurare un arresto della caduta produttiva». La ripresa non arriverà domani. «La natura dell’attuale recessione», si legge nel documento, «rende incerti i tempi del ritorno su un sentiero di crescita che, secondo le principali istituzioni internazionali e i previsori privati, potrebbe avviarsi nel prossimo anno». In passato ci avevano pensato le esportazioni a riavviare il motore, questa volta non sarà cosi. Via Nazionale non si sbilancia in previsioni puntuali ma il Bollettino riporta che «gli analisti intervistati a metà marzo da Consensus Forecast si attendono per l’Italia una contrazione media dell’attività economica del 2,8% nell’anno in corso (con rischi al ribasso) e una crescita appena positiva (0,3%) nel prossimo». Ricorda però anche che l’Ocse è assai più pessimista, con una stima del Pil in calo del 4,3% nel 2009 e ancora dello 0,4% nel 2010. A testimoniare le difficoltà è innanzitutto l’andamento «in caduta» della produzione industriale. Nella media del primo bimestre è scesa di circa il 5% rispetto al periodo precedente. E le stime di Bankitalia «per marzo basate sui consumi di energia elettrica ne indicano un ulteriore calo. La maggioranza dei settori industriali», sottolineano a Palazzo Koch, «è in difficolta»«. In particolare il comparto automobilistico, che tuttavia »potrebbe registrare un parziale recupero nei prossimi mesi, grazie all’avvio degli incentivi per l’acquisto di autoveicoli ecologici, all’origine della crescita delle immatricolazioni a partire da febbraio e del forte incremento dei nuovi ordini presso i concessionari».

Le imprese «restano pessimiste sulle prospettive a breve». Peggiorano i giudizi sul livello degli ordini, interni ed esteri, e sulle attese di produzione«. E dell’incertezza risente l’attività di investimento: quelli fissi lordi sono scesi del 6,9% nel quarto trimestre 2008. Anche la redditività operativa delle aziende è in deterioramento e il loro fabbisogno finanziario aumenta: i debiti finanziari delle imprese alla fine del 2008 hanno raggiunto il 76,2% del Pil, tre punti in più rispetto al 2007. Sul fronte delle famiglie, Bankitalia rileva il calo dei consumi. Anche di quelli per »beni non durevoli, in particolare di quelli alimentari«. Una flessione che, spiegano i tecnici di Palazzo Koch, »si inserisce in una tendenza già in atto e che rappresenta un elemento di maggiore gravità rispetto alla recessione d’inizio anni novanta. Hanno concorso a questi andamenti«, osserva il Bollettino, »i forti aumenti dei prezzi nel corso del 2008 e la flessione del reddito disponibile reale«. Il raffreddamento dell’inflazione non sembra per ora avere avuto effetti sulle previsioni di spesa delle famiglie, la cui fiducia è nuovamente peggiorata a marzo. Pesano soprattutto le preoccupazioni sull’andamento dell’occupazione. Nonostante ciò il debito delle famiglie in rapporto al reddito disponibile diminuisce: nel corso del 2008 si è portato al 49,4% dal 49,9% di fine 2007. Gli oneri per il servizio del debito hanno invece »continuato a salire, pur rallentando, raggiungendo alla fine dell’anno l’8,6% del reddito disponibile«. Tuttavia il calo dei tassi avviato tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2009 dovrebbe portare a un miglioramento della situazione.

Sul fronte occupazionale il Bollettino rileva «il progressivo deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro». E i costi della crisi, sottolinea il documento, «ricadono soprattutto sugli occupati a termine. Circa un terzo delle imprese intervistate», rileva un sondaggio condotto da Palazzo Koch, «prevede di ridurre il numero degli addetti». E tra queste «circa il 70% prevede di fare ricorso al mancato rinnovo dei contratti a termine o di ridurre gli orari di lavoro, anche attraverso la Cig, mentre il 90% intende bloccare le assunzioni e il turnover; l’intenzione di fare ricorso a licenziamenti collettivi e a incentivi all’uscita dei dipendenti appare meno diffusa». Invariate le retribuzioni reali, mentre per il 2009 Bankitalia si attende una diminuzione del ritmo di crescita di quelle nominali. L’aggravamento del quadro congiunturale è visibile poi anche nella marcata revisione al ribasso delle previsioni di inflazione. La dinamica dei prezzi al consumo in Italia dovrebbe continuare a rallentare sino all’estate. A marzo l’indice è previsto invariato su base congiunturale per un tendenziale in crescita dell’1,2%. Infine, i conti pubblici. La crisi, osserva il Bollettino, «ha fortemente rallentato la dinamica delle entrate». Nel corso del 2008 la pressione fiscale è calata di 0,3 punti del prodotto al 42,8%. In aumento disavanzo e fabbisogno. La spesa primaria corrente è cresciuta del 4,5%, contro una media del 3,4% nell’ultimo biennio, superando il 40% del Pil. Il rapporto tra debito e Pil è salito del 2,3% al 105,8% tornando al livello del 2005.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200904articoli/42711girata.asp

Kobra
20-04-09, 23:19
Post reazionario.

SEGNALATO...!