PDA

Visualizza Versione Completa : Truppe straniere nel Regio Esercito



dedelind
13-11-13, 23:06
Truppe straniere nel Regio EsercitoDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Durante la seconda guerra mondiale (http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale), similmente a quanto fatto dalla Wehrmacht (http://it.wikipedia.org/wiki/Wehrmacht) e dalle Waffen-SS (http://it.wikipedia.org/wiki/Waffen-SS), anche il Regio Esercito (http://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Esercito) (ed in piccolissima parte la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (http://it.wikipedia.org/wiki/Milizia_Volontaria_per_la_Sicurezza_Nazionale) e la Regia Marina (http://it.wikipedia.org/wiki/Regia_Marina)) arruolarono nelle loro file personale straniero, soprattutto proveniente dai territore occupati. Nella maggior parte dei casi questi cittadini confluirono in specifiche unità omogenee per nazionalità, costituite ad hoc.

Indice [nascondi (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#)]


1 Storia dei reparti (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Storia_dei_rep arti)

1.1 Arabi (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Arabi)
1.2 Cosacchi (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Cosacchi)
1.3 Indiani (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Indiani)
1.4 Jugoslavi (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Jugoslavi)

1.4.1 Croati (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Croati)


1.5 Maltesi (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Maltesi)
1.6 Tedeschi (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Tedeschi)
1.7 Tunisini (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Tunisini)


2 Note (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Note)
3 Bibliografia (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Bibliografia)
4 Voci correlate (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#Voci_correlate )


Storia dei reparti[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=1) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=1)]Arabi[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=2) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=2)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Gruppo Formazioni "A" (http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Formazioni_%22A%22) e Raggruppamento centri militari (http://it.wikipedia.org/wiki/Raggruppamento_centri_militari).


Trae origine dal Centro "A", costituitosi il 1 maggio 1942 al comando del maggiore (http://it.wikipedia.org/wiki/Maggiore) Ugo Donati[1] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-1). Era formato da volontari arabi provenienti da Iraq (http://it.wikipedia.org/wiki/Iraq), Palestina (http://it.wikipedia.org/wiki/Palestina), Transgiordania (http://it.wikipedia.org/wiki/Transgiordania), Persia (http://it.wikipedia.org/wiki/Persia) e da cittadini italiani residenti in tali paesi; questo personale si distingueva quindi dagli arabi delle colonie italiane (http://it.wikipedia.org/wiki/Colonialismo_italiano), sudditi dell'Impero, che invece prestavano servizio nei Regi Corpi Truppe Coloniali (http://it.wikipedia.org/wiki/Regi_Corpi_Truppe_Coloniali). Durante l'offensiva di Erwin Rommel (http://it.wikipedia.org/wiki/Erwin_Rommel) in nordafrica, dal Centro "A" fu distaccato un Reparto missioni speciali (MS), 9 ufficiali (http://it.wikipedia.org/wiki/Ufficiale_(forze_armate)), 13 sottufficiali (http://it.wikipedia.org/wiki/Sottufficiale) e 87 militari italiani e 6 ufficiali, 7 sottufficiali e 65 militari arabi, tutti volontari. Le disfatte su quel fronte colsero il Reparto MS ancora in fase di approntamento, cosicché esso rimase a Napoli (http://it.wikipedia.org/wiki/Napoli)[2] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-2). Il 23 ottobre 1942 il Centro fu ridenominato Gruppo Formazioni "A", con una forza di 110 arabi e 43 ufficiali, 51 sottufficiali e 347 soldati nazionali (http://it.wikipedia.org/wiki/Italia). Alcune unità furono inviate in Nordafrica (http://it.wikipedia.org/wiki/Nordafrica) dove presero parte alla campagna di Tunisia (http://it.wikipedia.org/wiki/Campagna_di_Tunisia) fino alla resa delle forze dell'Asse. I reparti superstiti vennero riorganizzati in patria nel Battaglione d'Assalto Motorizzato, che nei giorni successivi all'8 settembre (http://it.wikipedia.org/wiki/Armistizio_di_Cassibile) prese parte alla difesa di Roma (http://it.wikipedia.org/wiki/Mancata_difesa_di_Roma).
Cosacchi[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=3) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=3)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Gruppo Squadroni Cosacchi "Campello" (http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Squadroni_Cosacchi_%22Campello%22).


Durante la campagna di Russia (http://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_orientale_(1941-1945)), migliaia di prigionieri Cosacchi (http://it.wikipedia.org/wiki/Cosacchi), da sempre ostili alla dittatura stalinista (http://it.wikipedia.org/wiki/Cosacchi#Nella_seconda_guerra_mondiale), accettarono di arruolarsi sia tra le truppe straniere nella Wehrmacht (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nella_Wehrmacht) che nel XV SS-Kosaken Kavallerie Korps (http://it.wikipedia.org/wiki/XV_SS-Kosaken_Kavallerie_Korps) delle Waffen-SS (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nelle_Waffen-SS) che nel Regio Esercito (http://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Esercito) italiano. Su iniziativa di un maggiore (http://it.wikipedia.org/wiki/Maggiore) del Savoia Cavalleria (http://it.wikipedia.org/wiki/Savoia_Cavalleria), il conte (http://it.wikipedia.org/wiki/Conte) Ranieri di Campello (http://it.wikipedia.org/wiki/Ranieri_di_Campello)[3] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-3), circa trecento cosacchi, cavalieri abilissimi ed anti-comunisti convinti. A metà luglio 1942 (http://it.wikipedia.org/wiki/1942) fu costituito il Gruppo Squadroni (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione) Cosacchi "Maggiore Campello", posto alle dipendenze dell'Ufficio Informazioni dell'8ª Armata (ARMIR) (http://it.wikipedia.org/wiki/8%C2%AA_Armata_italiana)[4] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-4). I quadri dell'unità erano costituiti da ufficiali e sottufficiali cosacchi cui fu riconosciuto il grado ricoperto nell'Armata Rossa (http://it.wikipedia.org/wiki/Armata_Rossa). Il Gruppo squadroni fu impiegato sia in operazioni esplorative, proprie della cavalleria leggera (http://it.wikipedia.org/wiki/Cavalleria_leggera), sia in incursioni offensive in territorio nemico, fino a quando nel gennaio 1943 (http://it.wikipedia.org/wiki/1943) Campello fu ferito e riportato in Italia[5] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-fabei266-5). Tra febbraio e marzo, ripianate le perdite con nuovi volontari raccolti sia nei campi di concentramento che tra i civili, il gruppo squadroni fu riordinato in Gruppo Cosacchi "Savoia", poi ridenominato Banda (http://it.wikipedia.org/wiki/Banda_(unit%C3%A0_militare)) irregolare cosacca, affidata al capitano (http://it.wikipedia.org/wiki/Capitano)Giorgio Stavro Santarosa[5] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-fabei266-5). Seguendo le sorti dell'ARMIR (http://it.wikipedia.org/wiki/ARMIR), ai primi di giugno giunse in Italia e fu acquartierato a Maccacari (http://it.wikipedia.org/wiki/Gazzo_Veronese), in provincia di Verona (http://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Verona). Destinata alla 9ª Armata (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=9%C2%AA_Armata&action=edit&redlink=1) in Albania (http://it.wikipedia.org/wiki/Albania), la banda fu sorpresa ancora in Italia dall'armistizio di Cassibile (http://it.wikipedia.org/wiki/Armistizio_di_Cassibile) e di conseguenza sciolta. Il personale confluì nelle analoghe unità tedesche (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nella_Wehrmacht) o si unì alla resistenza[6] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-6).
Indiani[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=4) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=4)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Battaglione "Azad Hindoustan" (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_%22Azad_Hindoustan%22) e Raggruppamento centri militari (http://it.wikipedia.org/wiki/Raggruppamento_centri_militari).


Il battaglione (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione), nato il 15 luglio 1942[7] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-7) come Centro "I" al comando del maggiore (http://it.wikipedia.org/wiki/Maggiore) Luigi Vismara[8] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-8), era formato da sikh (http://it.wikipedia.org/wiki/Sikhismo), maratti (http://it.wikipedia.org/wiki/Maratti), rajput (http://it.wikipedia.org/wiki/Rajput), punjabi (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Punjabi_(popolo)&action=edit&redlink=1), gurkha (http://it.wikipedia.org/wiki/Gurkha) e persiani (http://it.wikipedia.org/wiki/Persiani)[9] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-fabei95-9), oltre che personale italiano proveniente da quei paesi o comunque in grado di parlare in lingua inglese (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_inglese). Essi ricevettero l'addestramento da fanteria, mentre un plotone di 44 elementi fu inviato alla Scuola di Tarquinia (http://it.wikipedia.org/wiki/Tarquinia), dove si brevettò per il lancio con paracadute[9] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-fabei95-9). Il 23 ottobre, insieme al raggruppamento anche l'unità cambiò nome in Battaglione "Azad Hindoustan" (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_%22Azad_Hindoustan%22) ("India libera"). A causa della scarsa affidabilità, il reparto non ebbe mai il battesimo del fuoco. Il 10 novembre 1942, una settimana dopo la sconfitta italiana ad El Alamein (http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_battaglia_di_El_Alamein), si ammutinarono non presentandosi all'appello; immediatamente disarmati, furono rispediti nei campi di prigionia[10] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-10).
Jugoslavi[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=5) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=5)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Milizia Volontaria Anti Comunista (http://it.wikipedia.org/wiki/Milizia_Volontaria_Anti_Comunista).


Milizia Volontaria Anti Comunista (MVAC), anche detta Guardia Bianca (in sloveno (http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_slovena) Bela Garda, da cui il nome belagardisti) o Bande VAC', è la denominazione collettiva con cui furono ridenominate, a partire dal 19 giugno 1942, differenti formazioni armate locali serbo-croate, slovene e musulmane ufficialmente riconosciute ed impiegate, a volte direttamente inquadrate, durante la seconda guerra mondiale (http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale), dal 1941 (http://it.wikipedia.org/wiki/1941) fino alla capitolazione d'Italia nel settembre 1943 (http://it.wikipedia.org/wiki/1943), dal Regio Esercito (http://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Esercito) italiano quali truppe ausiliarie per la difesa e la sicurezza della Provincia di Zara (http://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Zara) ed altri territori del Montenegro (http://it.wikipedia.org/wiki/Montenegro), Dalmazia (http://it.wikipedia.org/wiki/Dalmazia), Bosnia ed Erzegovina (http://it.wikipedia.org/wiki/Bosnia_ed_Erzegovina) e Slovenia (http://it.wikipedia.org/wiki/Slovenia) sotto amministrazione o controllo italiano. Il Regio Esercito (http://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Esercito) schierò molte bande (http://it.wikipedia.org/wiki/Banda_(unit%C3%A0_militare)), battaglioni e legioni, mentre la Banda n. 9 "della Marina", formata da greco-ortodossi e da giovani italiani nativi della Dalmazia (http://it.wikipedia.org/wiki/Dalmati_italiani), era alle dipendenze della Base della Regia Marina (http://it.wikipedia.org/wiki/Regia_Marina): indossavano la divisa da fatica dei marinai e il basco blu ed operò a fianco di una compagnia del Reggimento "San Marco" (http://it.wikipedia.org/wiki/Reggimento_%22San_Marco%22).
Croati[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=6) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=6)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Legione croata (http://it.wikipedia.org/wiki/Legione_croata).


Durante l'occupazione della Croazia (http://it.wikipedia.org/wiki/Invasione_della_Jugoslavia) da parte di tedeschi ed italiani, molti croati preferirono arruolarsi tra le truppe straniere nella Wehrmacht (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nella_Wehrmacht) piuttosto che nelle forze armate dello Stato Indipendente di Croazia (http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_Indipendente_di_Croazia). La Kroatische Legion arrivò così ad allineare ben tre divisioni croate (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nella_Wehrmacht#Croati) (la 369ª (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=369._Infanterie-Division_(kroatische)&action=edit&redlink=1), la 373ª e la 392ª)[11] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-11). Gli italiani, considerando la Croazia una propria zona di influenza, ritennero di procedere ad un'analoga iniziativa e, grazie alle pressioni del Maresciallo d'Italia (http://it.wikipedia.org/wiki/Maresciallo_d%27Italia) Ugo Cavallero (http://it.wikipedia.org/wiki/Ugo_Cavallero) sul suo parigrado Slavko Kvaternik (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Slavko_Kvaternik&action=edit&redlink=1), il 26 luglio 1941 l'esercito croato dispose la costituzione di una Brigata (http://it.wikipedia.org/wiki/Brigata) Leggera Motorizzata (Lako Prevoznog Zdrug), basata sul battaglione (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione) complementi 369º Reggimento croato[12] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-12). Organizzata su un comando, un battaglione fucilieri, una compagnia mortai (http://it.wikipedia.org/wiki/Mortaio) da 81 mm, una compagnia cannoni d'accompagnamento (http://it.wikipedia.org/wiki/Cannone_d%27accompagnamento) ed una compagnia complementi, la Legione croata schierava 45 ufficiali, 67 sottufficiali e 1009 militari di truppa ed era equipaggiata con armi italiane[13] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-13). Giunse a Riva del Garda (http://it.wikipedia.org/wiki/Riva_del_Garda) il 17 dicembre per completare l'addestramento, il 18 aprile 1942 fu assegnata allo CSIR (http://it.wikipedia.org/wiki/CSIR) ed inquadrata nella 3ª Divisione Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta" (http://it.wikipedia.org/wiki/3%C2%AA_Divisione_Celere_%22Principe_Amedeo_Duca_d %27Aosta%22), seguendone le sorti durante la campagna di Russia (http://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_orientale_(1941-1945))[14] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-14). L'unità venne completamente annientata tra il 19 ed il 20 dicembre 1942 nei pressi di Meschoff[15] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-15). Le procedure iniziate nel maggio 1943 per creare una nuova Legione croata furono interrotte dalla proclamazione dell'armistizio[16] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-16).
Maltesi[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=7) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=7)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Centro militare G (http://it.wikipedia.org/wiki/Centro_militare_G).


L'aspirazione di una parte della popolazione maltese (http://it.wikipedia.org/wiki/Malta) di unirsi al Regno d'Italia (http://it.wikipedia.org/wiki/Regno_d%27Italia) rappresentò la maggiore preoccupazione politica dei britannici (http://it.wikipedia.org/wiki/Regno_Unito), specialmente dopo l'avvento del Fascismo (http://it.wikipedia.org/wiki/Fascismo) che rivendicava apertamente l'italianità di Malta (http://it.wikipedia.org/wiki/Irredentismo_italiano_a_Malta). Gli irredentisti maltesi (http://it.wikipedia.org/wiki/Irredentismo_italiano_a_Malta) negli anni venti (http://it.wikipedia.org/wiki/Anni_1920) parteggiavano per il Partito Nazionalista (http://it.wikipedia.org/wiki/Partito_Nazionalista_(Malta)) vicino alle posizioni fasciste, opposto al Partito Costituzionale filo-britannico (http://it.wikipedia.org/wiki/Regno_Unito). L'organizzazione degli irredentisti fascisti era molto articolata e prevedeva anche sezioni dell'OGIE (Organizzazioni giovanili italiane all'estero (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Organizzazioni_giovanili_italiane_ all%27estero&action=edit&redlink=1)), i cui elementi più promettenti e dotati erano inviati in Italia per migliorare la loro formazione dottrinale. Man mano che i rapporti italo-britannici andavano deteriorandosi, molti filo-italiani furono costretti all'esilio ed alcuni di questi fondarono a Roma (http://it.wikipedia.org/wiki/Roma) fondò il Comitato di azione maltese (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Comitato_di_azione_maltese&action=edit&redlink=1)[17] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-17).
Allo scoppio delle ostilità (http://it.wikipedia.org/wiki/Seconda_guerra_mondiale), in Italia i fuoriusciti maltesi aderirono per la gran parte al fascismo. Quelli in possesso di doppia cittadinanza si arruolarono volontari nel regio esercito italiano (http://it.wikipedia.org/wiki/Regio_Esercito), mentre i cittadini maltesi, non potendo accedere alle forze armate italiane (http://it.wikipedia.org/wiki/Forze_armate_italiane), vennero arruolati nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (http://it.wikipedia.org/wiki/Milizia_Volontaria_per_la_Sicurezza_Nazionale), in particolare nella specialità MILMART (http://it.wikipedia.org/wiki/MILMART)[18] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-18). Alcune decine di loro (tra i quali la medaglia d'oro al valor militare (http://it.wikipedia.org/wiki/Medaglia_d%27oro_al_valor_militare) Carmelo Borg Pisani (http://it.wikipedia.org/wiki/Carmelo_Borg_Pisani)), furono addestrati nel centro militare G (http://it.wikipedia.org/wiki/Centro_militare_G) di Soriano nel Cimino (http://it.wikipedia.org/wiki/Soriano_nel_Cimino) (Viterbo (http://it.wikipedia.org/wiki/Viterbo)), per diventare "guide da sbarco" in vista dell'invasione dell'isola (http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_C3)[19] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-19).
Tedeschi[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=8) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=8)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Compagnia Autocarrata Tedesca (http://it.wikipedia.org/wiki/Compagnia_Autocarrata_Tedesca).


La Compagnia Autocarrata Tedesca o Deutsche Motorisierte Kompanie era costituita da circa 150 tedeschi che erano fuggiti dal Kenya (http://it.wikipedia.org/wiki/Kenya) e dal Tanganica (http://it.wikipedia.org/wiki/Tanganica) britannici. Quando il 10 giugno 1940 (http://it.wikipedia.org/wiki/1940)Benito Mussolini (http://it.wikipedia.org/wiki/Benito_Mussolini) dichiarò guerra alla Gran Bretagna (http://it.wikipedia.org/wiki/Gran_Bretagna) e alla Francia (http://it.wikipedia.org/wiki/Francia), questi decisero di combattere come volontari per gli italiani in AOI (http://it.wikipedia.org/wiki/Africa_Orientale_Italiana). Il 1º luglio 1940 (http://it.wikipedia.org/wiki/1940) venne formata la Compagnia Autocarrata Tedesca. L'unità venne addestrata ad Asmara (http://it.wikipedia.org/wiki/Asmara), in Eritrea (http://it.wikipedia.org/wiki/Eritrea). La maggior parte dei volontari aveva poca o nessuna formazione militare. Oltre ad essere "autocarrata", l'unità includeva alcuni improvvisati autoblindo (http://it.wikipedia.org/wiki/Autoblindo). Nel settembre 1940, entrò per la prima volta in azione al confine tra l'Eritrea e il Sudan (http://it.wikipedia.org/wiki/Sudan). I tedeschi furono attivi a Agordat (http://it.wikipedia.org/wiki/Agordat) e durante la battaglia di Cheren (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Cheren); inoltre, fornì copertura durante la ritirata da Cheren ad Asmara. Una ventina di uomini del gruppo sopravvisse alla perdita dell'Eritrea e combatterono al fianco di Amedeo di Savoia, Duca d'Aosta (http://it.wikipedia.org/wiki/Amedeo_di_Savoia-Aosta_(1898-1942)), all'Amba Alagi (http://it.wikipedia.org/wiki/Amba_Alagi) durante una delle fasi finali della campagna dell'Africa Orientale (http://it.wikipedia.org/wiki/Campagna_dell%27Africa_Orientale_Italiana).
Tunisini[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=9) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=9)]

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f1/Exquisite-kfind.png/20px-Exquisite-kfind.png (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Exquisite-kfind.png)
Per approfondire, vedi Battaglione d'Assalto "T" (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_d%27Assalto_%22T%22) e Raggruppamento centri militari (http://it.wikipedia.org/wiki/Raggruppamento_centri_militari).


Nella popolazione europea della Tunisia (http://it.wikipedia.org/wiki/Tunisia) gli italiani quasi eguagliavano i francesi (http://it.wikipedia.org/wiki/Francia); allo scoppio delle ostilità centinaia di italo-tunisini rientrono in patria per arruolarsi. Molti di questi confluirono nelCentro Militare "T" (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_d%27Assalto_%22T%22), costituitosi nel luglio del 1942[20] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-20) agli ordini del maggiore Pasquale Ricciardi. Ad agosto la forza ammontava a soli 8 ufficiali, 6 sottufficiali e 22 graduati e truppa, ma a novembre già questa saliva rispettivamente a 51, 39 e 374[21] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-21); infine, quando gli Alleati (http://it.wikipedia.org/wiki/Alleati_della_seconda_guerra_mondiale) sbarcarono in Africa nord-occidentale nell'ambito dell'Operazione Torch (http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Torch), affluirono numerosi volontari anche da Marocco (http://it.wikipedia.org/wiki/Marocco) ed Algeria (http://it.wikipedia.org/wiki/Algeria), portando a dicembre la forza totale a 588 uomini. Un nucleo selezionato, addestrato per le operazioni speciali, fu inviato nel tardo dicembre in Tunisia, al servizio delServizio informazioni militare (http://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_informazioni_militare). Il Centro "T" venne riorganizzato in Battaglione d'Assalto "T" (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglione_d%27Assalto_%22T%22) su tre Compagnie d'assalto ed una Compagnia CC.NN. (http://it.wikipedia.org/wiki/Camicia_Nera) (camicie nere della MVSN (http://it.wikipedia.org/wiki/MVSN) arruolate in Tunisia) ed a gennaio del 1943 (http://it.wikipedia.org/wiki/1943), insieme al Comando del Raggruppamento "Frecce Rosse" (http://it.wikipedia.org/wiki/Raggruppamento_centri_militari), venne inviato in Tunisia. Arrivato al fronte il 25 gennaio, si scontra con forze statunitensi (http://it.wikipedia.org/wiki/USA)[22] (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_note-22), riportando 22 caduti, 43 feriti e 36 dispersi su una forza totale di 450 uomini circa; l'unità seguì poi le sorti dei reparti italiani nella campagna di Tunisia (http://it.wikipedia.org/wiki/Campagna_di_Tunisia). Una compagnia superstite fu aggregata al Battaglione d'Assalto Motorizzato (http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Formazioni_%22A%22#Il_Battaglione_d.27Assal to_Motorizzato).
Note[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=10) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=10)]

^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-1) A. Vento, op.cit. p. 458.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-2) Crociani e Battistelli, op.cit. p. 53.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-3) Storia del Maggiore Campello. (http://www.dalvolturnoacassino.it/asp/doc.asp?id=238&bar=no#.UVXGqDdBMpE)
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-4) Fabei, op. cit. p. 264.
^ a (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-fabei266_5-0) b (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-fabei266_5-1) Fabei, op. cit. p. 266.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-6) Fabei, op. cit. p. 269.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-7) Fabei, op. cit. p. 93.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-8) A. Vento, op.cit. p. 458.
^ a (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-fabei95_9-0) b (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-fabei95_9-1) Fabei, op. cit. p. 95.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-10) Crociani e Battistelli, op.cit. p. 55.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-11) Fabei, op. cit. p. 243.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-12) M. Afiero, I volontari stranieri di Hitler, Ritter Edizioni.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-13) Fabei, op. cit. p. 245.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-14) Fabei, op. cit. p. 246.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-15) Fabei, op. cit. p. 252.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-16) Fabei, op. cit. p. 259.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-17) Stefano Fabei, Carmelo Borg Pisani (1915-1942) - eroe o traditore?, Bologna, Lo Scarabeo Ed., 2006.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-18) Fabei, op. cit. p. 293.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-19) Fabei, op. cit. p. 277.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-20) Fabei, op. cit. p. 42.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-21) Crociani e Battistelli, op.cit. p. 55.
^ (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito#cite_ref-22) Fabei, op. cit. p. 78.


Bibliografia[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=11) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=11)]

Piero Crociani; P. Paolo Battistelli, Reparti di Élite e Forze Speciali dell'Esercito Italiano, 1940-1943, Gorizia, Libreria Editrice Goriziana, 2012. ISBN 9788861022485 (http://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:RicercaISBN/9788861022485).
Stefano Fabei, La legione straniera di Mussolini, Milano, Mursia, 2008. ISBN 978-88-425-3857-8 (http://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:RicercaISBN/9788842538578).
Giuseppe Lundari, I Paracadutisti Italiani 1937-45, Editrice Militare Italiana, 2005. ISBN 9786000180317 (http://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:RicercaISBN/9786000180317).
Manfredi Martelli, Il fascio e la mezzaluna. I nazionalisti arabi e la politica di Mussolini, Roma, Settimo Sigillo, 2003. ISBN 9786001608223 (http://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:RicercaISBN/9786001608223).
Sergio Mura, Uno studente nel deserto, "La Comunità Internazionale", vol. LXVI, quarto trimestre n. 4, 2011[1] (http://www.sioi.org/media/docs/3mura.pdf).
Andrea Vento (http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Vento), In silenzio gioite e soffrite. Storia dei servizi segreti italiani dal Risorgimento alla guerra fredda, Milano, Il Saggiatore, 2010. ISBN 88-428-1604-3 (http://it.wikipedia.org/wiki/Speciale:RicercaISBN/8842816043).

Voci correlate[modifica (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&veaction=edit&section=12) | modifica sorgente (http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Truppe_straniere_nel_Regio_Esercit o&action=edit&section=12)]







Truppe straniere nel Regio Esercito - Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Truppe_straniere_nel_Regio_Esercito)