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el cuntadin
29-08-09, 14:46
Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=471973C3DBC74F9B3EC5D2646A310 6A7)

Boss in semilibertà trafficava coca
Arrestato Giulio Vanacore, legato alla camorra e latitante. In cella anche la “figliastra”, 18 indagati

Falconara Il camorrista in esilio gestiva un traffico di cocaina anche quand’era in stato di semilibertà. Riceveva gli spacciatori fuori dalla casa di Castelferretti in cui abitava in affitto, nascondeva la droga da smerciare in un piccolo parco al confine con la superstrada, tesseva al cellulare le trame di un business alimentato dalla “neve” che arriva dal litorale laziale al ritmo anche di mezzo chilo a settimana, portata da altri del clan familiare in trasferta ad Anzio e Nettuno. Ma per lunghi mesi, tra febbraio e maggio del 2008, Giulio Vanacore - pregiudicato napoletano di 54 anni, con trascorsi nella Nuova camorra organizzata dìi Raffaele Cutolo - ha vissuto senza saperlo come in un reality show. E’ stato filmato dalle telecamere piazzate dalla Squadra mobile per riprendere i quattro lati del suo appartamento in via Allende, spiato senza sosta dalle intercettazioni telefoniche. Lo si vedeva e sentiva trafficare con la cocaina mentre beneficiava della semilibertà, poi revocata di corsa dal tribunale di sorveglianza a fine maggio dell’anno scorso. L’altra notte i poliziotti guidati dal dottor Luigi Di Clemente, dopo aver seguito le tracce delle sue telefonate, l’hanno arrestato in un un “covo” a Marotta di Fano, usato da Vanacore dopo essersi reso latitante tre mesi fa. Tornato libero, se l’era svignata. Era ospite di una nipote in una casa al mare, affittata in nero, mescolato tra i tanti villeggianti che ancora affollano il litorale fanese.

I filmati della Mobile

Gli uomini della Mobile gli hanno notificato l’ordinanza d’arresto firmata dal gip Alberto Pallucchini su richiesta del pm Rosario Lioniello, che accusa di traffico di stupefacenti Vanacore, Stefania Sgrò (23 anni, figlia dell’attuale convivente di Vanacore) arrestata a Roma nella zona di Spinaceto, il compagno di quest’ultima, Ekrem Budeki, kosovaro, già arrestato il 18 marzo dell’anno scorso, quando la Mobile lo fermò all’uscita di Ancona nord con 400 grammi di cocaina nascosti nell’auto. Il giovane tornava da Anzio, provincia di Roma, dove era andato a rifornirsi di droga. Con lui c’era anche la Sgrò, che scampò all’arresto solo perché in avanzato stato di gravidanza. Nell’ordinanza del gip sono ricapitolati 18 episodi di spaccio e figurano anche i nomi di altri 18 volti più o meno noti dello spaccio locale, indagati perché si rifornivano nell’abitazione di Vanacore. Quantitativi di droga che secondo gli inquirenti eccedevano sempre l’uso personale, per cui chi è stato filmato mentre faceva shopping di cocaina ora è in una posizione molto delicata. Giulio Vanacore, disoccupato, riceveva in casa i clienti, nascondeva le dosi in un’area verde davanti all’abitazione. Il primo involucro, con 38 grammi di stupefacente, era stato sequestrato dalla polizia il 22 gennaio dell’anno scorso, senza che Vanacore se ne accorgesse. Il 15 febbraio dello stesso anno la sorella, Teresa Vanacore, moglie di era stata bloccata con 220 grammi di cocaina all’uscita dalla sua abitazione in piazza Mazzini a Chiaravalle.



Corriere Adriatico - dal 1860 il quotidiano delle Marche (http://www.corriereadriatico.it/articolo.aspx?varget=C833E9060B4ED198E15AFCB498F31 426)


Zio Giulio, il “voi” di rispetto e la Nco di Cutolo


Falconara Gli spacciatori locali, anche gente abituata a non abbassare lo sguardo, lo trattavano con deferenza, chiamandolo Zio Giulio e dandogli del voi. Il “rispetto” che si deve, in certi ambienti, a un uomo d’onore, un cutoliano che ha trascorso in carcere più della metà dei suoi 54 anni. Dopo il contrabbando di tabacchi, giù a Napoli, Vanacore era entrato nell’orbita della Nco di Raffaele Cutolo, coinvolto in inchieste importanti per associazione a delinquere di stampo mafioso, armi e fatti di sangue, anche un omicidio, estorsione e poi traffico di stupefacenti. Ad Ancona Giulio Vanacore c’era arrivato nel ’94 a bordo di un cellulare, destinazione Montacuto, per scontare un cumulo di pene di 24 anni. Nel 2000 però già esce, in semilibertà. Fa un po’ dentro e fuori, ma pianta le sue radici a Falconara, dove lo seguono le sorelle e altri parenti. Di matrimonio in matrimonio (con i Traettino, i Polverino, Antonio Dignitoso, un altro in odor di Camorra) la famiglia Vanacore s’allarga. E il clan guidato da Zio Giulio, secondo la procura, arriva a gestire una fitta rete di spaccio. Per questo con il suo arresto gli investigatori sono convinti di aver dato una bella spallata al traffico di droga sulla piazza di Falconara e Castelferretti. Da tre mesi Giulio Vanacore s’era reso latitante per sfuggire a un provvedimento del tribunale di sorveglianza di Macerata: tre anni di misura di sicurezza da scontare nella casa di custodia e cura di Aversa, per una condanna che risaliva addirittura agli Anni ’70. Lunedì Vanacore, difeso dall’avvocato Nicoletta Pelinga, sarà interrogato dal gip.