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Thomas Lenin
28-12-13, 21:01
sezione dedicata al C-SP: news,interviste,iniziative

Thomas Lenin
28-12-13, 21:14
Risoluzione dell?INIZIATIVA COMUNISTA sul Vertice Europeo di Sicurezza e Difesa comuni del 19 e 20 dicembre. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/12/26/risoluzione-delliniziativa-comunista-sul-vertice-europeo-di-sicurezza-e-difesa-comuni-del-19-e-20-dicembre/)

Risoluzione dell’INIZIATIVA COMUNISTA sul Vertice Europeo di Sicurezza e Difesa comuni del 19 e 20 dicembre. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/12/26/risoluzione-delliniziativa-comunista-sul-vertice-europeo-di-sicurezza-e-difesa-comuni-del-19-e-20-dicembre/)26 dicembre 2013di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/INIZIATIVA1-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/INIZIATIVA1.jpg)
Il Vertice dell’UE del 19 e 20 dicembre 2013 approfondisce le politiche guerrafondaie dell’Unione Europea e incrementa la parassitaria spesa militare.I Partiti partecipanti alla “INIZIATIVA dei Partiti Comunisti e Operai per lo studio e l’elaborazione delle questioni europee e il coordinamento delle loro attività” ritengono che le decisioni che si stanno adottando al Vertice Europeo del 19 dicembre 2013 confermano la natura imperialista e militarista dell’Unione Europea e rafforzano ancora di più delle capacità militari aggressive e interventiste dell’Unione Europea e dei suoi Stati Membri.In una situazione globale nella quale si sta intensificando l’aggressività imperialista contro la classe operaia e i popoli, in cui si stanno acutizzando le contraddizioni tra i poli e le potenze imperialiste, in cui l’intensificazione della lotta operaia e popolare acquisisce particolarmente importanza, le decisioni che si stanno adottando nel Vertice Europeo promuovono e facilitano un maggiore intervento europeo politico e militare in paesi terzi, come premessa sempre più necessaria per la creazione delle condizioni per il rafforzamento dell’esportazione di capitali e il controllo delle risorse naturali a beneficio del profitto dei monopoli europei. Queste sono misure concordate in funzione dell’urgente necessità di sostenere il capitale monopolista europeo nelle condizioni di crisi capitalista.In un momento in cui la classe operaia ed i popoli d’Europa stanno subendo le conseguenze drammatiche delle misure anti-operaie e anti-popolari applicate dall’UE e dai governi degli Stati Membri per consentire che le grandi imprese elevino il loro tasso di profitto, il Vertice Europeo promuove l’incremento della spesa nella “industria europea di difesa”, tenendo come criterio le esigenze della UE e della NATO, attraverso l’aumento della spesa pubblica a favore dei gruppi monopolistici dell’industria d’armi, mentre si riducono le risorse necessarie per soddisfare le esigenze della classe operaia e del popolo.Mentre l’Unione Europea mira ad essere una potenza militare sempre più autonoma, allo stesso tempo agisce in alleanza e coordinamento con la NATO, perseguendo gli interessi strategici più generali dell’imperialismo. In parallelo, la concorrenza inter-imperialista sta aggravando la ricerca del controllo di più ampie aree geopolitiche e la capacità di agire militarmente su scala mondiale.Le decisioni adottate in questo Vertice Europeo esprimono la dittatura del capitale, che implica nefaste conseguenze per i popoli del mondo, che subiranno un maggiore interventismo e aggressione da parte dell’UE. Allo stesso tempo, la classe operaia e i popoli d’Europa saranno vittime dirette di queste misure, che legano la sicurezza estera e la cosiddetta “sicurezza interna” contro il proprio popolo, che è considerato “nemico”. In conformità con il Trattato di Lisbona, le maggiori capacità militari delle strutture dell’UE e gli Stati Membri saranno utilizzate per il controllo e la repressione della classe operaia e dei settori popolari in un momento in cui la crisi del capitalismo sta portando a sempre maggiori mobilitazioni operaie e popolari.Allo stesso modo, le decisioni adottate al Vertice hanno come obiettivo la manipolazione ideologica dei popoli d’Europa. Questa viene estesa al fine di influenzare il sistema educativo e i piani di studio per promuovere le linee fondamentali di queste politiche militariste, la strategia del capitale. In pratica, si cercherà di educare le giovani generazioni agli obiettivi della classe borghese per far si che accettino la propaganda imperialista.Pertanto, rifiutiamo gli accordi adottati in questo Vertice e denunciamo che questo Vertice Europeo approfondisce la natura dell’Unione Europea come alleanza interstatale imperialista che ricorre a qualsiasi metodo guerrafondaio e repressivo al fine di mantenere la redditività dei monopoli in un mondo sempre più scosso dalle contraddizioni inter-imperialiste.Chiamiamo la classe operaia e i settori popolari a sviluppare la lotta contro tutte queste misure e avanzare decisivamente nella lotta per la pace, per la difesa dei diritti e delle libertà della classe operaia e del popolo e contro le guerre imperialiste.Oggi è necessario rafforzare la lotta per la difesa dei diritti di ogni popolo a scegliere in modo sovrano la propria via di sviluppo, compreso il diritto a svincolarsi dalla dipendenza ai vari livelli dall’UE e dalla NATO, così come di scegliere per il socialismo. La pace mondiale e il rispetto per la sovranità dei popoli, attraverso lo stabilimento di relazioni tra paesi basate sul reciproco beneficio e la cooperazione, si potranno raggiungere solo in questo modo.19 Dicembre 2013

Thomas Lenin
30-12-13, 20:23
Parigi 14 Dicembre 2013. Dichiarazione Comune. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/12/25/parigi-14-dicembre-2013-dichiarazione-comune/)

Parigi 14 Dicembre 2013. Dichiarazione Comune. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2013/12/25/parigi-14-dicembre-2013-dichiarazione-comune/)25 dicembre 2013di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Commune-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Commune.jpg)
Riuniti ai colloqui svoltisi a Parigi su iniziativa del URCF, i Partiti Comunisti e Operai sotto elencati esprimono la seguente dichiarazione:

Il mondo capitalista sta affrontando una profonda crisi che porta povertà, tormenti, miseria e disoccupazione alla classe operaia e agli strati popolari, finalizzati al rafforzamento del profitto capitalistico. Questa crisi, indipendentemente da come si manifesta, riflette la contraddizione tra la socializzazione sempre più ampia e intensa della produzione e il carattere privato dell’appropriazione delle ricchezze create e dei mezzi di produzione e di scambio. Essa è caratterizzata dalla caduta tendenziale del tasso di profitto causata dalla sovraccumulazione di capitale. Questa è una crisi della fase suprema del capitalismo, l’imperialismo, che manifesta il suo carattere storicamente superato.

Per cercare di far fronte alla loro crisi, i monopoli e l’oligarchia finanziaria in ogni paese e a livello di unioni imperialiste interstatali , come l’Unione europea, conducono una politica profondamente reazionaria, volta ad annullare le conquiste sociali acquisite da un secolo dal movimento operaio e dall’azione d’avanguardia dei comunisti, soprattutto dopo la vittoria dell’Unione Sovietica contro il nazi-fascismo. Il successo temporaneo della controrivoluzione in URSS e negli altri paesi socialisti è uno dei risultati dell’offensiva anti-popolare dei monopoli internazionali e della borghesia.

Allo stesso tempo, si aggravano le contraddizioni intra-imperialiste per il controllo delle fonti di materie prime, dei mercati, della manodopera a basso costo. La corsa agli armamenti non accenna a diminuire. Gli interventi militari e le interferenze si moltiplicano contro tutti i popoli, che non si piegano agli ordini delle potenze imperialiste dominanti, come è accaduto in Libia, e come accade in Siria. I nostri partiti in particolare condannano i piani imperialisti e le operazioni di guerra dell’imperialismo francese. Nella lotta per la spartizione del mondo nuove forze capitaliste emergenti prendono parte a questi antagonismi, rivendicando la loro fetta di torta. Da un secolo, l’alternanza tra la pace con la pistola alla testa e le guerre imperialiste pesa sui popoli e i comunisti devono mobilitare la classe operaia e le masse popolari contro una nuova guerra più generalizzata. È necessario lottare risolutamente per la fuoriuscita dei nostri paesi dalla NATO, nonché lo scioglimento di questa macchina da guerra del capitale.

In queste condizioni, l’alternativa che si presenta, l’unica, è la rivoluzione socialista finalizzata alla costruzione di una società socialista-comunista. La questione è la maturazione delle condizioni soggettive di questa esigenza; è il ruolo dei Partiti comunisti e operai di contribuirvi costruendo forti legami con la classe operaia, rafforzando la consapevolezza del proletariato come classe rivoluzionaria. In particolare, è necessario chiarire agli occhi delle masse il ruolo della socialdemocrazia come una corrente politica della borghesia nelle file dei lavoratori, che deve essere combattuta come un nemico del proletariato! Allo stesso modo devono essere denunciati, perché fanno parte della corrente social-democratica, i tentativi di seminare illusioni tra le masse con il pretesto di proposte «alternative di sinistra», che, dietro la fraseologia, mascherano l’accettazione della proprietà dei mezzi di produzione e di scambio, della dittatura della borghesia. I partiti firmatari svelano il ruolo dei partiti del tipo Front de gauche, Gauche Unie, così come Syriza e il partito creato sulla base dei criteri della UE, il Partito della Sinistra Europea … che si fanno portatori di queste illusioni e partecipano alla ricerca del consenso dal capitale attorno all’UE . L’ Unione europea è un’unione interstatale del Capitale per promuovere lo sfruttamento e rafforzare il dominio dei monopoli. Dobbiamo quindi combattere contro l’UE, i popoli devono fare la scelta di disimpegnarsi.

Il Movimento Comunista Internazionale può riorganizzarsi e rafforzarsi, se conduce un confronto ideologico e politico costante contro l’opportunismo e il revisionismo. La creazione dell’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa il 1° ottobre 2013 è uno storico passo avanti in questa direzione.

I nostri partiti esprimono il loro sostegno e solidarietà con le lotte operaie e popolari in tutta Europa, fanno tutto il possibile per sostenere lo sviluppo e le lotte della classe operaia nei loro paesi per il loro orientamento rivoluzionario contro i monopoli e il capitalismo.

Riaffermiamo inoltre la nostra solidarietà con i 4 patrioti cubani imprigionati negli Stati Uniti .

Viva l’ internazionalismo proletario, viva il marxismo-leninismo!Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo

Partito Comunista dei Popoli di Spagna

Comunisti Sinistra Popolare / Partito Comunista (Italia)

Partito Comunista di Grecia

Partito comunista operaio di Russia

Unione Comunista di Ucraina

Unione dei Rivoluzionari – Comunisti di Francia

Thomas Lenin
31-01-14, 19:59
La Direzione Centrale e la CNGC del PARTITO COMUNISTA (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/01/21/la-direzione-centrale-e-la-cngc-del-partito-comunista/)

La Direzione Centrale e la CNGC del PARTITO COMUNISTA (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/01/21/la-direzione-centrale-e-la-cngc-del-partito-comunista/)21 gennaio 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Rizzo-Marco036-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Rizzo-Marco036.jpg)
La Direzione Centrale del PARTITO COMUNISTA
UFFICIO POLITICO
MARCO RIZZO – SEGRETARIO GENERALE
DARIO ORTOLANO – Coordinatore della Direzione
GUIDO RICCI – Presidente Commissione Garanzia e Controllo
CANZIO VISENTIN – Tesoriere Nazionale
ALFONSO GALDI – Responsabile politiche internazionali
ALBERTO LOMBARDO – Responsabile studi, ricerca e formazione
ALESSANDRO MUSTILLO – Responsabile politiche giovanili
MONICA PERUGINI – Responsabile politiche femminili e Segr. Lombardia
FRANCO SPECCHIO – Responsabile politiche del lavoro

Thomas Lenin
05-02-14, 13:19
Gagliole (MC), il sindaco del PARTITO COMUNISTA si azzera l?indennità per pagare i debiti del Comune. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/02/05/gagliole-mc-il-sindaco-del-partito-comunista-si-azzera-lindennita-per-pagare-i-debiti-del-comune/)

Mauro Riccioni, il sindaco del Partito Comunista, si è decurtato anche i rimborsi. Così anche per vice e consiglieri. A Natale aveva fatto parlare di sé per i tagli alle luminarie pubbliche. Mentre la sua città vanta un primato: è l’unica amministrazione che ha votato una risoluzione pro governo siriano di Assad.Questa volta il Sindaco ha deciso di dire no all’indennità, ai rimborsi spese e al cellulare di servizio, per devolvere tutto in beneficenza. Ha convinto anche l’intero consiglio comunale a seguire il suo esempio recuperando diverse migliaia di euro da investire per i più bisognosi.“Abbiamo deciso di pagare l’assistenza domiciliare a tutti gli anziani –dice Mauro Riccioni– che non graveranno sulle tasche dei loro familiari in un periodo di crisi economica. E non solo: da marzo i bambini delle scuole materne ed elementari non dovranno pagare neppure un euro per la mensa. Stiamo mettendo a punto gli ultimi dettagli, ma entro un paio di mesi sarà tutto pronto. Nessuna delle famiglie dei circa 30 bambini dovrà sborsare un centesimo. Paga il sindaco”.Allo stesso modo il Sindaco aveva ripianato il debito di 150 mila euro che pesava sulle casse comunali. E lo ha fatto senza aumentare nemmeno di 1 euro le tasse dei suoi cittadini.

Thomas Lenin
09-03-14, 21:06
GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/02/27/governo-renzi-governo-dei-padroni/)

GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/02/27/governo-renzi-governo-dei-padroni/)27 febbraio 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Renzi1-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Renzi1.jpg)
Il Governo Renzi ha ottenuto la fiducia del Parlamento ed inizia il suo cammino. E’ il terzo governo, nell’arco di poco più di due anni, espressione del costante tentativo delle classi dominanti di stabilizzare un equilibrio politico-istituzionale traballante che, a fatica ma con determinazione, applichi le ricette dei grandi gruppi industriali e finanziari per gestire la crisi del capitalismo scaricandone i costi sulla classe operaia e le masse popolari.
La Troika, infatti, ( FMI, UE e BCE ) continua ad essere la “cabina di regia”garante di tale politica e la titolarità dei ministeri economici, Economia ad un uomo del FMI e Sviluppo Economico ad una rappresentante della Confindustria, ne è la plastica rappresentazione.A chi nutrisse malriposte speranze verso le possibili “ innovazioni “ del nuovo governo, la Commissione Europea si è incaricata di ricordare che la situazione della “ economia reale “ dell’Italia è sconfortante, con la stima della crescita del Pil, per il 2014, dello 0,6% e l’aumento della disoccupazione di centomila unità, permettendosi di sottolineare le ricette dell’ OCSE e del FMI per stimolare l’economia con “ riforme strutturali “, confidando sul fatto che il neoministro dell’ Economia del Governo Italiano, Pier Carlo Padoan “…. sa che cosa deve essere fatto …. “. Ed infatti, gli assi programmatici del Governo Renzi parlano di:-Una nuova ondata di privatizzazioni nei settori dell’industria e dei servizi.- “ Snellimento “ della Pubblica Amministrazione inteso nel senso di renderla, sempre più, struttura non finalizzata alla gestione della produzione di beni e servizi.-Promesse di riduzione della pressione fiscale con incerte indicazioni su IRAP e IRPEF.-Riforma del lavoro volta a ridurne il “ costo “, alleggerendone la garanzia di diritti e tutele sociali, pur in un contesto contrattuale “ unificato “.Il tutto in un quadro generale in cui debito e deficit di bilancio continuano ad essere il nodo scorsoio al collo dell’Italia e dei suoi lavoratori: 2100 miliardi di euro di debito e deficit annuo oltre il 3% del Pil. OCCORRE UN VERO PROGRAMMA DI OPPOSIZIONE E DI ALTERNATIVA!!!Perciò, i comunisti propongono, fin da ora, partendo dalla necessità di ricostruire una vera opposizione politica e sociale, alcune misure fondamentali per aggredire i problemi dell’Italia e del suo popolo:-Non pagamento del debito, almeno nella sua parte maggioritaria, in mano alle banche ed ai fondi speculativi stranieri.-Esproprio e nazionalizzazione senza indennizzo dei principali gruppi industriali e bancari; attribuzione della loro gestione ai lavoratori come occasione di controllo e diversa finalizzazione di gran parte della ricchezza del Paese.-Pianificazione economica centralizzata, sulla base delle nuove risorse reperite e sotto stretto controllo di organismi di potere popolare, per rilanciare un diverso sviluppo economico del Paese fondato sugli interessi popolari, primi fra i quali la creazione di nuova occupazione e l’abbassamento consistente della pressione fiscale sui redditi popolari. CON I COMUNISTI SI PUO’!!! CONTRO LA UNIONE EUROPEA E LA POLITICA DELLA TROIKA CONTRO LA NATO E LE SUE POLITICHE DI AGGRESSIONE A PAESI SOVRANI CONTRO IL CAPITALISMO, PER IL SOCIALISMO-COMUNISMO!!!

Gianky
13-03-14, 16:54
GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/02/27/governo-renzi-governo-dei-padroni/)

GOVERNO RENZI, GOVERNO DEI PADRONI. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/02/27/governo-renzi-governo-dei-padroni/)

27 febbraio 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Renzi1-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/Renzi1.jpg)
Il Governo Renzi ha ottenuto la fiducia del Parlamento ed inizia il suo cammino. E’ il terzo governo, nell’arco di poco più di due anni, espressione del costante tentativo delle classi dominanti di stabilizzare un equilibrio politico-istituzionale traballante che, a fatica ma con determinazione, applichi le ricette dei grandi gruppi industriali e finanziari per gestire la crisi del capitalismo scaricandone i costi sulla classe operaia e le masse popolari.
La Troika, infatti, ( FMI, UE e BCE ) continua ad essere la “cabina di regia”garante di tale politica e la titolarità dei ministeri economici, Economia ad un uomo del FMI e Sviluppo Economico ad una rappresentante della Confindustria, ne è la plastica rappresentazione.A chi nutrisse malriposte speranze verso le possibili “ innovazioni “ del nuovo governo, la Commissione Europea si è incaricata di ricordare che la situazione della “ economia reale “ dell’Italia è sconfortante, con la stima della crescita del Pil, per il 2014, dello 0,6% e l’aumento della disoccupazione di centomila unità, permettendosi di sottolineare le ricette dell’ OCSE e del FMI per stimolare l’economia con “ riforme strutturali “, confidando sul fatto che il neoministro dell’ Economia del Governo Italiano, Pier Carlo Padoan “…. sa che cosa deve essere fatto …. “. Ed infatti, gli assi programmatici del Governo Renzi parlano di:-Una nuova ondata di privatizzazioni nei settori dell’industria e dei servizi.- “ Snellimento “ della Pubblica Amministrazione inteso nel senso di renderla, sempre più, struttura non finalizzata alla gestione della produzione di beni e servizi.-Promesse di riduzione della pressione fiscale con incerte indicazioni su IRAP e IRPEF.-Riforma del lavoro volta a ridurne il “ costo “, alleggerendone la garanzia di diritti e tutele sociali, pur in un contesto contrattuale “ unificato “.Il tutto in un quadro generale in cui debito e deficit di bilancio continuano ad essere il nodo scorsoio al collo dell’Italia e dei suoi lavoratori: 2100 miliardi di euro di debito e deficit annuo oltre il 3% del Pil. OCCORRE UN VERO PROGRAMMA DI OPPOSIZIONE E DI ALTERNATIVA!!!Perciò, i comunisti propongono, fin da ora, partendo dalla necessità di ricostruire una vera opposizione politica e sociale, alcune misure fondamentali per aggredire i problemi dell’Italia e del suo popolo:-Non pagamento del debito, almeno nella sua parte maggioritaria, in mano alle banche ed ai fondi speculativi stranieri.-Esproprio e nazionalizzazione senza indennizzo dei principali gruppi industriali e bancari; attribuzione della loro gestione ai lavoratori come occasione di controllo e diversa finalizzazione di gran parte della ricchezza del Paese.-Pianificazione economica centralizzata, sulla base delle nuove risorse reperite e sotto stretto controllo di organismi di potere popolare, per rilanciare un diverso sviluppo economico del Paese fondato sugli interessi popolari, primi fra i quali la creazione di nuova occupazione e l’abbassamento consistente della pressione fiscale sui redditi popolari. CON I COMUNISTI SI PUO’!!! CONTRO LA UNIONE EUROPEA E LA POLITICA DELLA TROIKA CONTRO LA NATO E LE SUE POLITICHE DI AGGRESSIONE A PAESI SOVRANI CONTRO IL CAPITALISMO, PER IL SOCIALISMO-COMUNISMO!!!

Interessanti le proposte anche se io le avrei integrate con una decisa affermazione della "sacralità" delle proprietà privata e della iniziativa privata per le PMI, le imprese artigiane e anche le banche di piccole dimensioni. Risparmio e case di proprietà, non imperi immobiliari, sacri anche quelli. Il Socialismo, per me, deve essere sempre: "Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni". A questo aggiungo "E chi merita di più abbia di più".

Thomas Lenin
21-04-14, 09:52
Presentazione della Rivista Comunista Internazionale a Roma. Intervento dei compagni Georgios Toussas, del Comitato Centrale del KKE e Parlamentare Europeo e Raul Martinez, dell?Ufficio Politico del Partito Comunista dei Popoli di Spagna. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/04/08/presentazione-della-rivista-comunista-internazionale-a-roma-intervento-dei-compagni-georgios-toussas-del-comitato-centrale-del-kke-e-parlamentare-europeo-e-del-compagno-raul-martinez-dellu/)

Presentazione della Rivista Comunista Internazionale a Roma. Intervento dei compagni Georgios Toussas, del Comitato Centrale del KKE e Parlamentare Europeo e Raul Martinez, dell’Ufficio Politico del Partito Comunista dei Popoli di Spagna. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/04/08/presentazione-della-rivista-comunista-internazionale-a-roma-intervento-dei-compagni-georgios-toussas-del-comitato-centrale-del-kke-e-parlamentare-europeo-e-del-compagno-raul-martinez-dellu/)08 aprile 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/rivista-7-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/rivista-7.jpg)
ToussasCari compagni,Vi ringraziamo per l’invito all’iniziativa di presentazione della «Rivista Comunista Internazionale» (RCI) a Roma.La RCI ha fatto la sua apparizione in una fase di recessione del movimento comunista internazionale, nell’ intervallo che è seguito dopo la vittoria della controrivoluzione nell’URSS e nei paesi dell’est e centro Europa. È comparsa in un’ epoca nella quale sorgono nuovi problemi per il movimento comunista, per lo sviluppo della contemporanea lotta di classe.Probabilmente saprete che il KKE ha fatto tanti sforzi negli ultimi 20 anni, si è occupato sistematicamente del tema sul miglior coordinamento possibile del movimento comunista e sul come rendere la sua azione comune più efficace. Come risultato di questi sforzi c’è stata l’introduzione degli incontri Internazionali dei partiti comunisti ed operai, incontri, che sono stati abbracciati ed appoggiati da tanti partiti. Inoltre abbiamo contribuito nella nostra area, agli incontri dei partiti comunisti dei Balcani e dell’ est del mediterraneo, oltre agli incontri comunisti Europei, così come gli incontri tematici dei partiti comunisti. Abbiamo sviluppato strette relazioni bilaterali con tanti partiti comunisti, e su invito del KKE è stata fondata insieme con altri 28 partiti «l’iniziativa dei partiti comunisti e operai in Europa», una nuova forma di collaborazione dei partiti comunisti.Allo stesso momento, crediamo che sia ancora valida la valutazione del nostro ultimo congresso che, quasi un anno fa, ha considerato la situazione del movimento comunista internazionale come caratterizzata da una crisi ideologica-politica ed organizzativa. Questa debolezza si esprime all’interno di condizioni di crisi capitalista internazionale, di acutizzazione delle contraddizioni inter-imperialiste, che si manifestano con guerre e interventi militari, ma anche con processi all’ interno delle unioni imperialiste, come per esempio l’UE, nella quale è probabile si debbano affrontare situazioni mai viste negli ultimi 50 anni, che vengono accompagnate con la guerra generalizzata ai diritti ed alle conquiste dei lavoratori.Questa situazione pone dei compiti elevati ai partiti comunisti. Tanto più che in una serie di aree le forze dell’opportunismo proseguono l’offensiva contro la storia, le tradizioni e i principi del movimento comunista internazionale.In Europa è stato fondato il cosiddetto «partito della sinistra Europea» (SE), con la partecipazione di alcuni partiti comunisti, principalmente quelli che hanno seguito in passato la corrente dell’ eurocomunismo. La presenza della SE è oggettivamente, e indipendentemente da scelte soggettive e dichiarazioni, l’accettazione della legalità borghese, la negazione della teoria del socialismo scientifico, delle tradizioni comuniste e dell’ esperienza delle rivoluzioni socialiste del ventesimo secolo. La SE promuove l’integrazione del movimento operaio nelle strutture dell’UE, mentre cerca l’espansione della sua azione, attraverso tante «reti» nel medio oriente, in Africa, nei paesi dell’ ex-URSS e in America Latina.Particolarmente dannosa continua ad essere oggi la cosiddetta logica degli stadi per il socialismo. Percezione che si relaziona con la partecipazione dei partiti comunisti ai governi borghesi nel terreno della società capitalista e guida il movimento a salvare il capitalismo e il sistema borghese, trasformando i partiti comunisti in sudditi della socialdemocrazia, sempre nel nome dell’ «unità della sinistra». Questa percezione, che crede che il socialismo sia un «sogno impossibile», nel lontano «orizzonte», che sempre ci sarà ma non ci arriveremo mai, intrappola la lotta della classe operaia nei limiti del sistema, lotta per la «correzione» e non per il rovesciamento del sistema. Inoltre, critica il KKE e gli altri partiti che mostrano la necessità e attualità del socialismo, come «settarismo». E questo avviene al momento che nel nostro paese, grazie alla linea rivoluzionaria del KKE, migliaia di operai, disoccupati, agricoltori, lavoratori in proprio scendono in strada, lottano contro le misure anti-popolari, rafforzano la loro unità contro i monopoli e il capitalismo, aiutano il maturarsi delle condizioni soggettive in direzione del rovesciamento delle misure anti-popolari, ma anche del rovesciamento della barbarie capitalista.Cari compagni,Questa questione delle «fasi», ovvero sul carattere della rivoluzione in avvenire è in relazione con l’analisi della realtà, che ogni partito comunista svolge. Il KKE rimane fedele al pensiero leninista sull’imperialismo, ha una posizione chiara contro ogni unione imperialista, dal momento che quella viene costruita con i «materiali» dei monopoli, della rendita capitalista e delle rivalità inter-imperialiste.Purtroppo, oggi tanti partiti comunisti dichiarano la loro fedeltà al marxismo-leninismo, ma si sono dimessi dalla sua sostanza, sulle questioni, come l’imperialismo, le associazioni transnazionali, le cosiddette «potenze emergenti», con la loro posizione sulla socialdemocrazia, su centro-sinistra, sull’opportunismo. La posizione sull’ uso di tutte le forme di lotta per affrontare in modo vincente la violenza dei capitalisti, dell’intervento imperialista. Creano illusioni parlamentari, scomunicano il socialismo che abbiamo conosciuto. Proiettano delle percezioni sbagliate, circa «modelli» del socialismo, che negano le leggi scientifiche della rivoluzione e costruzione del socialismo.Saprete che per questi problemi, ma anche per altri simili problemi, per i quali non è l’ora di discutere adesso, come partito ci siamo espressi apertamente e in pubblico.Come partito ci rendiamo conto che vi è la necessità dell’istituzione di un polo adeguato del movimento comunista mondiale , una forma distinta di coordinamento e cooperazione a livello internazionale e regionale più elevato rispetto a quello che è stato conquistato fino ad ora con le riunioni dei partiti comunisti e operai..In questa direzione si trova il contributo alla creazione della ” Rivista Comunista Internazionale”, che si basa sulla percezione comune che abbiamo conquistato, per la difesa dei principi del marxismo – leninismo , dell’internazionalismo proletario per la necessità della rivoluzione socialista e la costruzione di una società socialista , come indicato nella “Dichiarazione di Istanbul” .Per quanto riguarda la Rivista C.I non si tratta di una rivista informativa oppure una rivista per lo scambio di idee. Tutto ciò lo risolviamo con altre edizioni. Come affermato nella Dichiarazione di Istanbul: è una rivista che sviluppa il dialogo e la riflessione all’interno di una precisa base ideologica .E’ un passo avanti per :-La difesa e la documentazione scientifica della necessità oggettiva del Partito Comunista ,del Partito di Tipo Nuovo, dei principi leninisti di costituzione e di funzionamento , in conflitto con le concezioni liquidatorie che promuovono la logica di integrazione e di diffusione in più ampi gruppi opportunisti , in nome dell’unità della sinistra.Per la promozione del ruolo di avanguardia della classe operaia nella lotta di classe, per il rovesciamento del capitalismo , il progresso sociale , il socialismo , in conflitto con la pratica antiscientifica opportunista di sostituzione della classe operaia con un mosaico di forze piccolo-borghesi battezzate come il nuovo soggetto rivoluzionario .-Per la rivelazione delle barbarie imperialiste e per il contributo allo sviluppo della lotta contro gli organismi imperialisti , come la NATO , l’Unione Europea , il Fondo Monetario Internazionale , OSCE ecc-Per la difesa decisiva della storia del movimento comunista e l’ulteriore studio critico dell’esperienza storica , che rafforzerà la lotta dei partiti comunisti , in lotta contro la revisione anticomunista e diffamatoria della storia. In lotta contro i diffamatori ,le offensive forze anticomuniste del capitale , la storia revisionista .Quindi, possiamo dire che si è aperta una strada , anche se siamo ancora all’inizio . Le difficoltà sono molto grandi , ma il fatto principale è quello di capire il significato profondo di questo sforzo e i requisiti che genera questa conquista per far si che si stabilizzi nel tempo.Cari compagni ,Attualmente sono stati pubblicati 4 numeri della R.C.I e si sta preparato il 5 ° . La procedura della pubblicazione, prevede la discussione collettiva dei rappresentanti della nostra Redazione e consente di discutere come compagni e modellare congiuntamente la redazione della rivista . Tale dibattito sarebbe impossibile da fare e concludere nel corso degli incontri internazionali , dal momento che lì partecipano partiti , che apertamente hanno intrapreso una mutazione e la rimozione della visione del mondo marxista-leninista.Nessun partito , né naturalmente il KKE, può imporre la sua opinione , le sue considerazioni agli altri P.C.Tuttavia, riteniamo importante il fatto che i diversi punti di vista sulle varie questioni non si debbano nascondere , ma si debba cercare di superarle costruttivamente , sempre però sui principi della nostra visione del mondo . La strategia comune non è data . Deve essere sviluppata. Le condizioni per lo sviluppo di un concetto strategico comune non si formano nascondendo le opinioni di ogni partito , ma con la rivelazione dei disaccordi e con il raggiungimento massimo possibile di un accordo politico sulla base del marxismo – leninismo ,sulla base della lotta contro l’imperialismo e l’opportunismo .L’unità del Movimento Comunista Internazionale è desiderata ma non è scontata. Come unità non intendiamo i rapporti superficiali fra P.C che camuffano le posizioni. Così, nonostante i significativi passi avanti fatti negli ultimi 20 anni nel coordinare le azioni sui temi dello sviluppo della solidarietà tra i partiti comunisti e dei lavoratori, il problema dell’unità del movimento comunista internazionale rimane , dal momento che questa richiede prima di tutto la configurazione del concetto strategico comune per la conquista dell’unità ideologica . Tale unità può esistere solo nella direzione del superamento della crisi del Movimento Comunista Internazionale.La creazione della RCI si sta muovendo nella direzione del superamento della crisi . L esperienza che proviene sia dal nostro paese che dagli altri, da diversi PC e comunisti è incoraggiante per la RCI. Oggi è disponibile in 7 lingue ( inglese , spagnolo, russo , francese, greco , portoghese e italiano ) . Presto speriamo di averla anche in tedesco e in turco.
Certo , ci sono questioni da affrontare, poiché le parti coinvolte nella RCI hanno anche diverse considerazioni legate a programmi o altri documenti e a volte ci sono delle difficoltà. Poi su alcune questioni ogni partito può avere fatto una ricerca profonda o meno profonda. In poche parole esiste il fenomeno di un diverso livello di profondità di analisi sulle diverse questioni teoriche , diversa esperienza individuale che può avere un partito rispetto ad un altro, la cui rivista teorica partecipa alla RCI. Questo è logico e fino a un certo punto non può minacciare il futuro della RCI.In ogni caso siamo ottimisti : In un modo o nell’altro il progetto della creazione di un “polo comunista” avrà successo ! Poiché è necessario che il movimento comunista internazionale abbia una comune strategia rivoluzionaria !Con questi pensieri vi trasmettiamo i nostri saluti più fraterni dalla Grecia , dove come comunisti a maggio dobbiamo dare una tripla battaglia elettorale dura, per le elezioni comunali, regionali e le elezioni per il parlamento europeo . La proposta politica del KKE richiede un forte movimento operaio , che sarà l’avanguardia della alleanza popolare . All’interno di questa alleanza la classe operaia , i contadini poveri ,i lavoratori autonomi , i giovani e le donne delle famiglie popolari e i pensionati stanno unendo le loro forze contro i monopoli ,contro il capitalismo per diventare forza di rovesciamento. La proposta politica del KKE prevede la socializzazione dei mezzi di produzione , la pianificazione centrale dell’economia , l’uscita del nostro paese dalla UE e dalla NATO , con il potere operaio popolare . Al centro di questo sforzo è il rafforzamento del KKE dappertutto , nei sindacati e nelle altre organizzazioni del movimento di massa , nei comuni e le regioni, nel parlamento e nel Parlamento europeo.
MARTINEZ
Sono tempi di lottaCompagni del Partito Comunista in Italia, compagni del Partito Comunista di Grecia,compagne e compagni:a nome del Comitato Centrale del Partito Comunista dei Popoli di Spagna, vorrei ringraziarvi per l’invito a partecipare a questo importante evento ed estendere ai comunisti italiani e alla classe operaia italiana il nostro più fraterno saluto rivoluzionario.Il nostro Partito segue con entusiasmo il processo di riorganizzazione del Partito Comunista dell’Italia.Alcune decadi passate sono state caratterizzate, nei nostri Paesi, dalla lotta contro chi, in nome dell’eurocomunismo, ha distrutto il Partito Comunista, ora, invece, i tempi sono caratterizzati dalla fraterna collaborazione dei marxisti-leninisti, che saranno capaci di riorganizzare le forze del movimento operaio classista per lanciare la controffensiva. In questo compito potrete sempre contare sull’appoggio internazionalista proletario dei comunisti spagnoli del P.C.P.E., e dei Collettivi dei Giovani Comunisti.Viviamo tempi difficili e pericolosi. La crisi generale del capitalismo, iniziata con il trionfo della Rivoluzione d’Ottobre, esprime nella sua fase attuale, con chiarezza, i limiti storici della formazione capitalista nel suo periodo di declino, nella sua fase superiore e ultima.L’imperialismo va verso la reazione in tutti i terreni. Più si sviluppa la crisi capitalista più cresce loi sfruttamento che sopporta la classe operaia; milioni di operai sono condannati alla disoccupazione, in un incontenibile processo di distruzione delle forze produttive; i settori popolari sono colpiti e cresce l’esclusione sociale e la povertà. Secondo dati recenti, circa il 30% dei bambini spagnoli vivono in povertà, dall’inizio della crisi del 2007, circa quattro milioni e mezzo di lavoratori sono stati condannati a vivere una situazione di esclusione sociale.Non c’è futuro per la classe operaia nel capitalismo. Le classi dominanti hanno scatenato, con una disciplina di ferro, una guerra generalizzata contra la classe operaia. Tanto nei Paesi dell’Unione Europea, come nel resto dei Paesi capitalisti, sotto una o un’altra forma di gestione, la classe operaia è colpita senza scrupoli dal potere dei monopoli.Il capitale è una forza internazionale e la lotta si manifesta a livello internazionale. Pertanto, la classe operaia deve convertirsi anche in una forza internazionale.Senza dubbio, il movimento comunista continua a essere immerso in una profonda crisi organizzativa, politica e ideologica.Il trionfo controrivoluzionario in Unione Sovietica e negli altri Paesi socialisti, insieme alla pressione multiforme dell’opportunismo, specialmente dell’eurocomunismo, hanno condotto alla dissoluzione, all’indebolimento e al disarmo ideologico di molti Partiti comunisti. Hanno condotto alla negazione della teoria rivoluzionaria, alla negazione del marxismo-leninismo e dei principi di organizzazione e funzionamento del Partito di nuovo tipo.Hanno portato alla rinuncia a lottare per il socialismo-comunismo.Però, non sono state solo sconfitte.Nel quadro della lotta storica tra le posizioni rivoluzionarie e le posizioni opportuniste, nel seno del movimento comunista e operaio, si è mantenuto vivo il filo rosso leninista. Ci siamo mantenuti fedeli ai principi e per questo ora siamo in grado di procedere alla riorganizzazione e al rafforzamento di un movimento comunista in chiave rivoluzionaria e, ogni giorno, è sempre più riconoscibile la nascita di un polo rivoluzionario, marxista-leninista, che si manifesta in differenti Paesi.Il P.C.P.E. è tra i fondatori della Rivista Comunista Internazionale, che ha cominciato a muovere i suoi primi passi nell’anno 2008. Sino a oggi abbiamo pubblicato, in lingua castigliana, quattro numeri della Rivista e stiamo preparando l’edizione del quinto numero. Ogni nuovo numero è accompagnato dall’organizzazione di decine di manifestazioni pubbliche in tutto il Paese.Per il P.C.P.E. la continuità e il rafforzamento della Rivista assumono un’enorme importanza, perché sappiamo che si tratta di uno strumento fondamentale per la conquista dell’unità politico-ideologica del movimento comunista sopra una base marxista-leninista, condizione essenziale per il superamento di una profonda crisi del movimento, e tutto questo non potrà accadere senza un confronto diretto e fermo con le correnti opportuniste che operano nel seno del movimento operaio.Dobbiamo rafforzare il fronte ideologico: per contribuire alla riorganizzazione teorica e ideologica del movimento comunista internazionale. per rafforzare la partecipazione dell’avanguardia della classe operaia nel processo rivoluzionario. per difendere i principi leninisti dell’organizzazione e del funzionamento del Partito. per dimostrare la necessità di lottare contro le unioni imperialiste, come l’U.E., la N.A.T.O., ecc. per difendere l’esperienza storica del movimento comunista e seguire la tradizione rivoluzionaria della Comune di Parigi, della Rivoluzione di Ottobre, dell’Internazionale Comunista e il contributo dell’Unione Sovietica e altri Paesi socialisti.Per il P.C.P.E., che quest’anno celebra il 30° anniversario della sua nascita, l’appoggio del movimento comunista internazionale, i lavori della Rivista Comunista Internazionale, sono una priorità. Così come lo sono i lavori dell’Iniziativa Europea dei partiti Comunisti e Operai, in corrispondenza con il carattere internazionalista proletario del nostro Partito, e, ancora di più quest’anno, nel quale le elezioni per il Parlamento Europeo ci offrono la possibilità di chiarire, alla classe operaia e ai settori popolari, il carattere reazionario dell’Unione Europea, alleanza interstatale imperialista e organizzata contro la classe operaia, i popoli e le forze socialiste, confrontandoci con le posizioni utopiche e reazionarie del denominato Partito della Sinistra Europea.Compagni, il P.C.P.E. pensa che si avvicinino tempi difficili nei quali la nostra coordinazione internazionale più che un’opzione si converte, giorno dopo giorno, in una necessità.Gli ultimi successi in Ucraina, e in altre parti del Mondo, confermano che le contraddizioni inter imperialiste si stanno acuendo e pongono all’ordine del giorno il pericolo di una nuova guerra imperialista generalizzata, proprio nell’anno in cui si compie il centenario della Prima Guerra Mondiale.E’ la continuazione della politica imperialista, ogni giorno più violenta, che mette a rischio il futuro dell’Umanità. Precisamente a questo tema dedichiamo il quinto numero della Rivista Comunista Internazionale.Per noi è motivo di orgoglio essere qui alla presentazione dell’edizione italiana della Rivista. Si avvicinano tempi difficili e tutti gli sforzi internazionalisti non basteranno.Voglio approfittare di questa tribuna per denunciare l’intensificazione della violenza statale e della repressione capitalista contro il movimento operaio nel mio Paese. Sono tempi di lotta.Nella mobilitazione del passato 22 marzo, a Madrid, la polizia antisommossa ha sparato proiettili di gomma conto i manifestanti e un compagno di soli diciannove anni, dei Collettivi Giovanili Comunisti, è rimasto gravemente ferito, perdendo un occhio. Questo è solo un esempio del futuro che il capitalismo prepara per la classe operaia dei nostri paesi, esercitando una violenza estrema contro chiunque manifesti.Compagni, il cuore dei comunisti spagnoli ancora batte quando sentono il nome della Brigata Garibaldi.Settantotto anni fa l’Internazionale Comunista è stata capace di mobilitare i volontari della libertà di cinquantaquattro Paesi per lottare insieme al proletariato spagnolo contro il nazi-fascismo.Fu uno dei più eroici esempi d’internazionalismo proletario della storia.Questo spirito e questa pratica fedele ai principi, ispira oggi il lavoro del P.C.P.E.Potete contare sui comunisti spagnoli nelle dure e decisive battaglie che stanno per arrivare.Viva l’internazionalismo proletario e il marxismo-leninismo!Via la Rivista Comunista Internazionale!ROMA 5 APRILE 2014

Thomas Lenin
01-05-14, 16:59
IL PRIMO MAGGIO (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/04/28/il-primo-maggio/)

IL PRIMO MAGGIO (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/04/28/il-primo-maggio/)28 aprile 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/1maggio-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/1maggio.jpg)

Il 1° maggio nasce il 20 luglio 1889, a Parigi.
A lanciare l’idea è il congresso della Seconda Internazionale, riunito in quei giorni nella capitale francese : ”Una grande manifestazione sarà organizzata per una data stabilita, in modo che simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nello stesso giorno, i lavoratori chiederanno alle pubbliche autorità di ridurre per legge la giornata lavorativa a otto ore e di mandare ad effetto le altre risoluzioni del Congresso di Parigi”.
Poi, quando si passa a decidere sulla data, la scelta cade sul 1 maggio.Una scelta simbolica: tre anni prima infatti, il 1 maggio 1886, una grande manifestazione operaia svoltasi a Chicago, era stata repressa nel sangue.
Man mano che ci si avvicina al 1 maggio 1890 le organizzazioni dei lavoratori intensificano l’opera di sensibilizzazione sul significato di quell’appuntamento.
“Lavoratori – si legge in un volantino diffuso a Napoli il 20 aprile 1890 – ricordatevi il 1 maggio di far festa. In quel giorno gli operai di tutto il mondo, coscienti dei loro diritti, lasceranno il lavoro per provare ai padroni che, malgrado la distanza e la differenza di nazionalità, di razza e di linguaggio, i proletari sono tutti concordi nel voler migliorare la propria sorte e conquistare di fronte agli oziosi il posto che è dovuto a chi lavora.Viva la rivoluzione sociale ! Viva l’ Internazionale! “.
dall’ Archivio Storico “Manuela Mezzelani”Il 1° maggio non è dunque solo una semplice ricorrenza, e neppure una festa consumistica ed edonistica e rappresenta invece per i lavoratori, per tutti i lavoratori, in tutto il mondo, il più importante giorno di lotta e di mobilitazione.Non si può ridurlo ad un concerto, anche se “mega”, o a feste di paese, o peggio ad un rituale dello stato borghese. Dobbiamo invece riappropriarci, da comunisti, con in testa la classe operaia, insieme alle larghe masse popolari, del 1° maggio, del suo significato, della sua storia gloriosa.VIVA IL 1° MAGGIO DEI LAVORATORI

Thomas Lenin
04-05-14, 12:08
ELEZIONI EUROPEE 2014. Disegna la Falce e Martello sulla scheda!!! (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/05/03/elezioni-europee-2014-disegna-la-falce-e-martello-sulla-scheda/)

ELEZIONI EUROPEE 2014. Disegna la Falce e Martello sulla scheda!!! (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/05/03/elezioni-europee-2014-disegna-la-falce-e-martello-sulla-scheda/)03 maggio 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/elezeurop_disegna-2014-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/elezeurop_disegna-2014.jpg)
ELEZIONI EUROPEE 2014. Il sistema capitalistico in Italia impedisce al PARTITO COMUNISTA di esser presente alla competizione elettorale, pur trovandosi con tutte le carte in regola, in quanto collegato all’INIZIATIVA DEI PARTITI COMUNISTI E OPERAI D’EUROPA (con Parlamentari Europei eletti, tanto quanto il Partito dei Verdi che invece e’ stato ammesso). Questa grave scelta ha una motivazione tutta politica. Il Partito Comunista e’ realmente contro la UE e la Nato, si presenta orgoglioso del proprio simbolo e del proprio nome e non e’ disponibile ad alcun compromesso nella lotta per il Socialismo. Siamo convinti che la presenza nelle istituzioni borghesi sia uno degli aspetti della nostra lotta e certo non il più importante. Avremmo usato la campagna elettorale per far conoscere il nostro progetto e per costruire il Partito. Continueremo con maggiore forza la nostra azione tra le nuove generazioni e nel costruire il Fronte Unitario dei Lavoratori. Invitiamo tutti i comunisti a spiegare questa discriminazione nella consapevolezza della lotta di classe e del Socialismo come unica soluzione alla crisi del capitalismo. Ci hanno impedito di presentare la FALCE e MARTELLO, la DISEGNEREMO sulla SCHEDA ELETTORALE, ma soprattutto la faremo vedere e vivere nelle lotte e nelle piazze. I padroni ed i loro servi ne siano certi!!!

Josef Scveik
12-05-14, 11:23
Interessanti le proposte anche se io le avrei integrate con una decisa affermazione della "sacralità" delle proprietà privata e della iniziativa privata per le PMI, le imprese artigiane e anche le banche di piccole dimensioni. Risparmio e case di proprietà, non imperi immobiliari, sacri anche quelli. Il Socialismo, per me, deve essere sempre: "Da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni". A questo aggiungo "E chi merita di più abbia di più".

Vuoi un partito comunista che difenda la proprietà? ah ah ah

Thomas Lenin
19-05-14, 20:03
Madrid, Comizio di Marco Rizzo e di Carmelo Suarez col giovane partito della capitale spagnola. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/05/19/madrid-comizio-di-marco-rizzo-e-di-carmelo-suarez-col-giovane-partito-della-capitale-spagnola-lla/)

Madrid, Comizio di Marco Rizzo e di Carmelo Suarez col giovane partito della capitale spagnola. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/05/19/madrid-comizio-di-marco-rizzo-e-di-carmelo-suarez-col-giovane-partito-della-capitale-spagnola-lla/)19 maggio 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/madrid-xx.tiff (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/madrid-xx.tiff)
Intervento di Marco Rizzo , segretario generale del Partito Comunista in Italia, meeting di Madrid 17 aprile 2014.Cari compagni del Partito Comunista dei Popoli di Spagna e giovani compagni dei Collettivi della Gioventù Comunista spagnola,porto dall’Italia, a tutti voi, il saluto fraterno del Partito Comunista e, a nome di tutti i suoi militanti, vi ringrazio.Ogni che passa vede l’aggravarsi ulteriore della crisi generale del capitalismo, il peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle masse popolari, l’incremento delle minacce di guerra e delle aggressioni imperialiste, dall’Ucraina al Venezuela, dalla Korea del Nord alla Siria e alla Palestina.Le nostre ragioni, le ragioni di chi vuole un altro modello di società, le ragioni dei comunisti sono sempre più forti, ma il capitalismo, in crisi strutturale, usa la forza dei mass media per oscurare le proprie terribili responsabilità. Usa l’asservimento dei giornalisti per cancellare l’unica forza, quella dei Comunisti, che potrebbe davvero cambiare il sistema. Consentono spazio e propaganda a tutti, dagli “indignatos” agli occupanti di Wall Street, tanto sanno che non produrranno alcun pericolo per i ricchi che diventano sempre più ricchi impoverendo i popoli. Oggi in Italia i dieci uomini più ricchi hanno tanto quanto 500mila famiglie di operai. Quanto saranno più bravi di noi, di voi, questi signori per meritarsi queste ricchezze? Dieci volte? No! Cento volte ? No! Cinquecentomila volte!! E’ persino difficile pronunciarne il numero, è persino difficile immaginarne l’entita!Per questo motivo siamo Comunisti! Per questo motivo questi signori hanno paura dei comunisti!E fanno bene ad averne paura, perché se ci fossimo noi al potere, la loro arroganza, la loro ingiustizia non esisterebbe più!Non è un caso che a queste elezioni europee Il sistema capitalistico in Italia ci ha impedito come PARTITO COMUNISTA di esser presenti alla competizione elettorale, pur trovandosi con tutte le carte in regola, in quanto collegato all’INIZIATIVA DEI PARTITI COMUNISTI E OPERAI D’EUROPA di cui ci onoriamo, assieme a voi cari compagni del PCPE, di farne parte (con Parlamentari Europei eletti, tanto quanto il Partito dei Verdi che invece e’ stato ammesso). Questa grave scelta ha una motivazione tutta politica. Il Partito Comunista e’ realmente contro la UE e la Nato, si presenta orgoglioso del proprio simbolo e del proprio nome e non e’ disponibile ad alcun compromesso nella lotta per il Socialismo. Ma siamo convinti che la presenza nelle istituzioni borghesi sia uno degli aspetti della nostra lotta e certo non il più importante. Avremmo usato la campagna elettorale per far conoscere il nostro progetto e per rafforzare il Partito. Continueremo con maggiore forza la nostra azione tra le nuove generazioni e nel costruire il Fronte Unitario dei Lavoratori. Ci hanno impedito di presentare la FALCE e MARTELLO, la DISEGNEREMO sulla SCHEDA ELETTORALE, ma soprattutto la faremo vedere e vivere nelle lotte e nelle piazze. I padroni ed i loro servi ne siano certi!!!E’ ormai evidente che il capitalismo monopolistico non riesce più a riavviare positivamente il ciclo di riproduzione e accumulazione, come aveva fatto con relativo successo in passato e che questa sua contraddizione fondamentale può essere risolta solo attraverso il mutamento rivoluzionario del modo di produzione stesso. Il prolungamento dell’agonia del capitalismo moribondo può solo determinare un insostenibile e inaccettabile immiserimento dei popoli. Questo è particolarmente evidente nel capitalismo europeo.L’Unione Europea si presenta come un conglomerato imperialista transnazionale, cioè come un blocco di stati imperialisti.L’elemento unificante che li tiene insieme è una relativa comunanza di interessi delle classi dominanti dei paesi che ne fanno parte, comunque in competizione tra loro: la spinta ad una maggiore concentrazione del capitale; la necessità di creare un mercato interno più vasto di quello strettamente nazionale, tramite forme di unione doganale, monetaria e bancaria; l’esigenza di acquisire maggior peso nell’ambito della generale concorrenza interimperialistica per il controllo delle risorse, dei mercati e delle vie di comunicazione; la volontà di attuare a livello di ciascun paese forme di sfruttamento del lavoro più pesanti, mascherandole come misure “oggettivamente necessarie” o “imposte” da un’insindacabile volontà esterna e superiore; Questo non elimina la competizione tra stati imperialisti all’interno del conglomerato, ma semplicemente ne cambia la forma e i modi con cui questa si manifesta, per cui regolarmente accade che gli stati membri più forti cerchino di cannibalizzare quelli più deboli. Non è un caso che nel 2012 Portogallo, Spagna, Italia e Grecia hanno perso 5 milioni di posti di lavoro mentre la Germania ne ha avuti un milione e mezzo in più!!!Se analizziamo i cardini delle politiche economiche dell’UE, non possiamo non rilevarne il segno di classe che le marca. La stessa introduzione dell’euro ha determinato un consistente trasferimento di quote di reddito dal lavoro al capitale. Questo fenomeno ha interessato tutti i paesi aderenti, anche se in misura differente per via delle diverse parità delle valute nazionali con l’euro, provocando una relativa omogeneizzazione verso l’alto dei prezzi in tutta la zona interessata. In Italia l’adozione dell’euro è stata particolarmente pesante per i lavoratori.In Europa, la maggior parte dei debiti sovrani, compreso quello tedesco, è detenuta dalle banche private. Per questa ragione, scegliendo di non finanziare gli stati, l’Unione Europea e la BCE hanno regalato alle banche private, negli ultimi quattro anni, 4.500 miliardi di euro, l’equivalente della somma del debito di Portogallo, Spagna, Italia e Grecia.I Comunisti non possono che combattere con la massima fermezza l’Unione Europea per questo suo carattere di braccio politico-amministrativo delle borghesie europee, ma devono farlo con un’estrema chiarezza di impostazione teorica e pratica della lotta. Occorre che sia ben chiaro che, in questo gioco al massacro dei lavoratori, non esiste una borghesia nazionale più o meno colpevole delle altre. La borghesia di ciascun paese aderente all’UE è ugualmente responsabile delle politiche di rapina ai danni del lavoro, anche se partecipa alla spartizione delle spoglie in proporzione al suo peso specifico e alla sua posizione nella piramide imperialista. In qualsiasi banda di rapinatori, gli accoliti hanno diverse categorie di peso. Dobbiamo quindi sgombrare il campo da qualsiasi tentazione di condurre una battaglia, ad esempio, antitedesca, dove la Merkel fa la parte del cattivo e i vari Marchionne, Colaninno, De Benedetti, Squinzi, Marcegaglia, rappresentati dai vari Berlusconi, Monti, Letta e oggi Renzi fanno la parte dei buoni e vengono assolti. Il grande capitale italiano, così come quello spagnolo, è perfettamente inserito in queste logiche di competizione e di redistribuzione della ricchezza e riesce a trarne notevoli profitti, mentre il proletariato ed i ceti popolari subiscono una doppia oppressione ed un doppio sfruttamento, quello da parte della propria borghesia nazionale e quello attuato dalle borghesie dei paesi collocati più in alto nella piramide dell’imperialismo europeo.Bisogna abbandonare un uso improprio e fuorviante di termini come “colonialismo” e “sovranità nazionale”, applicati alle vicende interne dell’Unione Europea. Non dobbiamo dimenticare che proprio “questa” Europa è stata voluta dalle classi dominanti di ciascun paese aderente. Quando era ancora possibile rifiutare l’inserimento in costituzione del pareggio del bilancio, è stata la nomenclatura politica, espressione della borghesia nazionale, ad approvarlo con maggioranza quasi assoluta. Parlare di un presunto disegno coloniale significa negare ogni responsabilità della borghesia nazionale. Allo stesso modo, affermare che “occorre ripristinare la sovranità nazionale”, significa non rendersi conto che la borghesia non l’ha mai persa, ma ha deciso sovranamente, in quanto detentrice del potere, non di “rinunciare a quote di sovranità”, bensì di centralizzare alcune funzioni, concentrandole nell’UE; se non si capisce questo, si finisce per accettare per buono l’alibi che la borghesia stessa propone. Peggio ancora se si parla di “sovranità popolare”: non si può ripristinare ciò che non è mai esistito.L’irriducibile opposizione dei Comunisti all’Unione Europea e alla NATO, che sempre più si caratterizza come il suo braccio militare di Alleanza Atlantica con gli Usa, assieme ad una strenua difesa degli interessi immediati della classe operaia e degli strati popolari produttivi, deve porsi in modo realistico gli obiettivi dell’uscita da entrambi questi organismi imperialisti e dal sistema dell’euro, del loro smantellamento e dell’azzeramento unilaterale del debito pubblico, della nazionalizzazione di banche e monopoli. La constatazione dell’irriformabilità del capitalismo in generale, quindi anche di quello europeo, segna il punto di rottura irrevocabile tra i Comunisti e gli opportunisti del Partito della Sinistra Europea di cui Izquierda Unida fa parte. Non si può pensare che sia possibile ristabilire semplicemente lo status quo precedente, che la borghesia stessa ha scelto di abbandonare, né che vi siano ancora spazi per un riformismo che non ha più mezzi materiali per attutire il conflitto di classe. L’unica via percorribile per cambiare l’Europa ed evitare povertà di massa e barbarie è il rovesciamento rivoluzionario del capitalismo e l’instaurazione del potere proletario. Questo obiettivo non può che essere perseguito attraverso una Organizzazione, politico e operativo, dei Partiti Comunisti e Operai di ispirazione marxista-leninista che ne rafforzi l’unità ideologica e politica e che sfoci in incisive azioni comuni e congiunte delle avanguardie proletarie di ogni paese.Per questo salutiamo con soddisfazione la nostra presenza da Italiani del Partito Comunista qui con Voi. Le terre di Spagna furono solcate dal sangue di tanti comunisti italiani delle Brigate Garibaldi nella difesa della Repubblica spagnola.Onore e gloria a tutti i militanti comunisti caduti!Onore e gloria alla nostra comune Causa! Compagni fratelli e sorelle,Viva il PCPE, Viva CjC!Queridos camaradas del PCPE y los CJC:desde Italia traigo para todos vosotros el saludo fraterno del Partido Comunista, en nombre de cuyos militantes os doy las gracias.Cada día que pasa vemo el agravamiento de la crisis general del capitalismo, el empeoramiento de las condiciones de vida y trabajo de las masas populares, el aumento de las amenazas de guerra y la agresión imperialista, de Ucrania a Venezuela, de Corea del Norte a Siria y Palestina .Nuestras razones, los motivos de los que queremos otro modelo de sociedad, las razones de los comunistas son cada vez más fuertes, pero el capitalismo, en crisis estructural, utiliza el poder de los medios de comunicación para ocultar su terrible responsabilidad.Utiliza el servicio de los periodistas para ningunear a la única fuerza, la de los comunistas, que realmente podría cambiar el sistema. Deja espacio y propaganda a todos, desde los “Indignados ” a los ocupantes de Wall Street, ya que saben que no van a suponer ningún peligro para los ricos que se enriquecen aún más empobreciendo a los pueblos.Hoy en Italia, las diez personas más ricas tienen tanto como 500 mil familias trabajadoras.¿Cuánto mejores que nosotros, que vosotros, serán estos señores para merecer esa riqueza? ¿Diez veces? ¡No! ¿Cien veces ? ¡No! ¡Quinientas mil veces! Es difícil incluso pronunciar el número, ¡es aún más difícil imaginar la magnitud!¡Por esta razón somos comunistas! ¡Por esta razón, estos señores tienen miedo de los comunistas!Y tienen razón para tener miedo, ¡porque si tuviéramos nosotros en el poder, su arrogancia y su injusticia no existirían!No es una coincidencia que en estas elecciones europeas en Italia el sistema capitalista nos haya impedido estar presentes como PARTIDO COMUNISTA en la batalla electoral, teniendo todos los papeles en regla, ya que estamos vinculados a la INICIATIVA DE PARTIDOS COMUNISTAS Y OBREROS DE EUROPA, de lo cual nos sentimos orgullosos, con ustedes queridos camaradas del PCPE, y somos parte de ella (con diputados electos, igual que el Partido de los Verdes, que sí fue admitido). Esta decisión tien una motivación totalmente política. El Partido Comunista está realmente en contra de la UE y la OTAN, se enorgullece de su símbolo y su nombre, y no está dispuesto a hacer concesiones en la lucha por el socialismo. Pero estamos convencidos de que la presencia en las instituciones burguesas es uno de los aspectos de nuestra lucha, aunque no el más importante. Utilizamos la campaña electoral paradar a conocer nuestro proyecto y fortalecer el Partido. Continuaremos con mayor fuerza nuestra actividad entre las generaciones jóvenes y en la construcción del Frente Unitario de Trabajadores. Nos han impedido presentar LA HOZ Y EL MARTILLO, pero los DIBUJAREMOS sobre la PAPELETA ELECTORAL pero, sobre todo, los haremos visibles y vivos en las luchas y en las plazas. ¡Los patrones y sus secuaces lo tienen claro!Ahora está claro que el capitalismo monopolista ya no es capaz de reiniciar con éxito el ciclo de la reproducción y acumulación, como lo hizo con relativo éxito en el pasado, y que su contradicción fundamental sólo puede resolverse a través del cambio revolucionario del mismo modo de producción. La prolongación de la agonía del moribundo capitalismo sólo puede conducir a un empobrecimiento insostenible e inaceptable de los pueblos. Esto esparticularmente evidente en el capitalismo europeo.La Unión Europea se presenta como un conglomerado transnacional imperialista, es decir, como un bloque de Estados imperialista. El elemento unificador que los mantiene unidos es una comunidad relativa de intereses de las clases dominantes de los países que forman parte de ella, que no obstante siguen compitiendo entre sí: la tendencia hacia una mayor concentración del capital; la necesidad de crear un mercado interior más grande que el estrictamente nacional, a través de formas de unión aduanera, monetaria y bancaria; la necesidad de ganar más peso en el contexto de la competencia inter-imperialista general por el control de los recursos, los mercados y las líneas de comunicación; la voluntad de poner en práctica a nivel de cada país formas de explotación laboral más duras, enmascarándolas como medidas “objetivamente necesarias” o “impuestas” por una indiscutible voluntad externa y superior. Esto no elimina la competencia entre los estados imperialistas en el interno del conglomerado, sino que simplemente cambia la forma y las maneras en que esto se manifiesta, por lo que sucede con regularidad que los Estados más fuertes buscan canibalizar a los más débiles. No es casualidad que en 2012 Portugal, España, Italia y Grecia hayan perdido 5 millones de empleos, ¡mientras que Alemania ha tenido un millón y medio más!Si analizamos las piedras angulares de las políticas económicas de la UE, no podemos dejar de detectar su carácter de clase. La propia introducción del euro ha dado lugar a una transferencia sustancial de rentas del trabajo al capital. Este fenómeno ha afectado a todos los países, aunque en diferente medida debido a la diferente paridad de las monedas nacionales con el euro, provocando una relativa homogeneización al alza de los precios en toda la zona afectada. En Italia, la adopción del euro ha sido especialmente pesada para los trabajadores.En Europa, la mayor parte de las deudas soberanas, incluyendo la alemana, están en manos de bancos privados. Por esta razón, al optar por no financiar a los Estados, la Unión Europea y el BCE han regalado a los bancos privados 4,5 billones de euros en los últimos cuatro años, el equivalente al importe de la deuda de Portugal, España, Italia y Grecia.Los comunistas no podemos hacer otra cosa que combatir con la mayor firmeza a la Unión Europea por su carácter de brazo político-administrativo de las burguesías europeas, pero debemos hacerlo con una extrema claridad del marco teórico y práctico de la lucha. Tiene que quedar claro que, en este “juego” de masacrar a los trabajadores, no hay burguesías nacionales más o menos culpables que las otras. La burguesía de cada país miembro de la UE es igualmente responsable de las políticas de robo a los trabajadores, incluso si participan en el reparto del botín en proporción a su peso específico y su posición en la pirámide imperialista. En cualquier banda de ladrones, los acólitos tienen diferentes categorías, diferentes rangos. Por lo tanto, hay que despejar cualquier tentación de llevar a cabo una batalla, por ejemplo, anti -alemana, donde Merkel es el villano y los diversos Marchionne, Colaninno, De Benedetti, Squinzi, Marcegaglia, representados por los diversos Berlusconi, Monti, Letta y hoy Renzi son parte de los buenos y son absueltos. El gran capital italiano, así como el español, está perfectamente situado en esta lógica de competencia y de redistribución de la riqueza y es capaz de obtener ganancias sustanciales mientras que el proletariado y las capas populares sufrenuna doble opresión y una doble explotación, por su propia burguesía nacional y por las burguesías de los países colocados más arriba en la pirámide del imperialismo europeo.Debemos abandonar el uso abusivo y engañoso de términos como “colonialismo” y “soberanía nacional” , aplicados a los asuntos internos de la Unión Europea. No debemos olvidar que “esta” Europa la han querido las clases dominantes de cada país miembro. Cuando todavía era posible rechazar la inclusión en la Constitución del equilibrio presupuestario, fue la nomenclatura política, expresión de la burguesía nacional, quien lo aprobó con mayoría casi absoluta. Hablar de un presunto diseño colonialsignifica negar toda responsabilidad a la burguesía nacional.Del mismo modo, decir que “tenemos que restaurar la soberanía nacional” significa no darse cuenta de que la burguesía nunca la perdió, sino que ha decidido soberanamente, como titular del poder, no “renunciar a cuotas de soberanía”, sino centralizar ciertas funciones, concentrándolas en la UE; si no se entiende esto se acaba por aceptar como buena la coartada que la propia burguesía propone. Peor aún si hablan de “soberanía popular”: no se puede restaurar lo que nunca existió.La oposición irreductible de los comunistas en la Unión Europea y la OTAN, que cadavez más se caracteriza como su brazo militar de la Alianza Atlántica con los EE.UU., junto con una fuerte defensa de los intereses inmediatos de la clase obrera y los sectores populares productivos, debe plantearse de forma realista los objetivos de la salida de ambos organismos imperialistas y del sistema euro, su desmantelamiento y la cancelación unilateral de la deuda pública, la nacionalización de los bancos y los monopolios. La constatación de la irreformabilidad del capitalismo en general, y también del capitalismoeuropeo, marca el punto de ruptura irrevocable entre los comunistas y los oportunistas del Partido de la Izquierda Europea, del que forma parte Izquierda Unida. No se puede pensar que sea posible simplemente restaurar el statu quo anterior, que la propia burguesía ha optado por abandonar, ni que todavía haya espacios para un reformismo que ya no tiene medios materiales para amortiguar la lucha de clases. La única manera para cambiar Europa y evitar la pobreza masiva y la barbarie es el derrocamiento revolucionario del capitalismo y el establecimiento del poder proletario. Este objetivo sólo puede lograrse mediante una organización, política y operativa, de los Partidos Comunistas y Obreros de ideología marxista-leninista que refuerce la unidad política e ideológica y que culmine en incisivas acciones comunes y conjuntas de la vanguardia proletaria de cada país.Por ello saludamos con satisfacción nuestra presencia como italianos del Partido Comunista aquí con vosotros. Por las tierras de España corrió la sangre de muchos comunistas italianos de la Brigada Garibaldi en la defensa de la República española.¡Honor y gloria a todos los militantes comunistas caídos!¡Honor y gloria a nuestra causa común!¡Camaradas, hermanos y hermanas!¡Viva el PCPE, vivan los CJC!

Thomas Lenin
04-07-14, 20:44
Per la militanza nel Partito Comunista! (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/06/22/per-la-militanza-nel-partito-comunista/)

Per la militanza nel Partito Comunista! (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/06/22/per-la-militanza-nel-partito-comunista/)22 giugno 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/tessera-2014-pc-web-180x180.jpg (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/tessera-2014-pc-web.jpg)
La critica al sistema in cui viviamo è oggi più che mai diffusa. La stragrande maggioranza delle persone che ragionano si rende conto delle ingiustizie sempre più crescenti e della sua insostenibilità. Anche la politica istituzionale (nei vari versanti, tanto più la sinistra) parla di ‘correzioni’, ‘cambiamenti’, ecc.Ma questi sono davvero possibili (?) oppure, e ce lo dimostrano i tentativi fatti da Rifondazione Comunista e dai partiti della cosiddetta sinistra antagonista, sono destinati non solo al fallimento ma addirittura a far implodere chi li promuove perché risucchiati dentro al sistema stesso. Diciamo la verità, questa società necessita di essere rivoltata, rivoluzionata. Serve un altro modello di sviluppo basato sui parametri di giustizia sociale e sostenibilità ambientale, in sostanza del Socialismo-Comunismo che viene così tanto avversato dalla comunicazione di massa perché foraggiata dagli unici poteri che davvero lo temono.A questo punto bisogna dire con nettezza che i vari tentativi che puntano a correggere, cambiare ecc. altro non diventano che un puntello, un sostegno o, peggio ancora, un alibi per dare ancora un po’ di fiato a questo marcio sistema capitalistico. Ci sono alcune varianti (che spesso si contrastano tra loro) da Migliore a Vendola, dalla binderberghiana Spinelli al socialdemocratico Tsipras, con intensità di colore diverse ma accumulate dalla stessa mancanza di progettualità alternativa che solo il Partito Comunista può invece avere.Il nodo è qui, lo diciamo in special modo a quei giovani che intendono dedicare una parte del loro tempo alla ‘passione’ politica. Loro hanno bisogno del Partito Comunista, il Partito Comunista ha bisogno di loro!

Thomas Lenin
03-08-14, 13:17
Lettera aperta sulla abolizione dei segretari comunali. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/07/29/lettera-aperta-sulla-abolizione-dei-segretari-comunali/)

Ospitiamo questa lettera aperta contro l’abolizione dei segretari comunali perchè vogliamo denunciare i processi di drastica riduzione dei diritti dei lavoratori e di proletarizzazione del ceto modio. Costruire il Fronte Unitario dei Lavoratori, unica soluzione il Socialismo-Comunismo
I 3500 segretari comunali e provinciali attualmente in servizio in Italia, non accettano di subire passivamente un licenziamento senza giusta causa e fanno appello a tutte le Autorità in indirizzo affinché intervengano a difesa della figura del segretario comunale e, in ogni caso, dei diritti di lavoratori. 1) Il segretario comunale è da sempre una figura di garanzia per la conformità dell’azione amministrativa degli enti locali alle leggi e regolamenti ed è da sempre il primo collaboratore del sindaco e del presidente della provincia. Di recente il ruolo di garanzia dei segretari comunali è stato rafforzato, ponendo in capo agli stessi la responsabilità del sistema dei controlli interni e delle misure per la prevenzione della corruzione. I segretari comunali hanno assunto questi nuovi gravosi compiti con spirito di servizio e senso di responsabilità, convinti che queste competenze si connaturassero al proprio ruolo all’interno dei Comuni. Il nostro lavoro, sinteticamente, consiste da sempre nel fare in modo che l’ente locale, con i mezzi che ha a propria disposizione e nel rispetto della normativa vigente, possa realizzare al meglio il programma politico amministrativo degli amministratori eletti. 2) L’attuale Governo ritiene che il segretario comunale sia una figura da abolire. L’intenzione è stata dapprima preannunciata nella conferenza stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 aprile, poi smentita da una dichiarazione del Ministro Madia ( anche a seguito delle numerose voci contrarie levatesi tra gli amministratori comunali) , ed ora ufficializzata nello schema di ddl della riforma PA diffuso in rete. E’ ormai chiara la volontà precisa del Governo di abolire i segretari comunali e, contemporaneamente, di lasciare agli amministratori la libertà di attribuire incarichi a soggetti che siano di loro gradimento con buona pace della meritocrazia e del fatto che si accede alla Pubblica Amministrazione mediante concorsi pubblici. Siamo di fronte ad un disegno che, di fatto, modifica pesantemente la nostra Costituzione abrogando o modificando gli artt.97 e 98 che si basano sui principi del buon andamento ed imparzialità della Pubblica Amministrazione. 3) La abolizione della figura del segretario comunale, la mancata previsione di una figura con le sue competenze nei Comuni in cui sono presenti i dirigenti, la mera facoltà per i Comuni privi di dirigenti di nominare, quale “dirigente apicale” (?), un qualsivoglia dirigente iscritto al ruolo dei dirigenti degli enti locali, presuppone che “tutti” i dirigenti degli enti locali siano “per loro natura” in grado di svolgere da subito e con tutta la necessaria competenza le funzioni che fino ad oggi hanno svolto solo i segretari comunali. Si ignora che i segretari comunali accedono all’impiego e progrediscono in carriera (dai Comuni più piccoli ai Comuni più grandi), attraverso concorsi severi che richiedono un alto livello di conoscenza del diritto amministrativo e anche del diritto civile, finanziario e penale, che crescono professionalmente con una dura gavetta negli enti locali di minori dimensioni e che non a caso non sono mai stati dirigenti dei Comuni ma dello Stato. Inserire i segretari comunali in una sezione ad esaurimento del ruolo dei dirigenti (che peraltro congela i segretari di fascia C, che pure una selezione dura ed impegnativa hanno superato) significa gettare alle ortiche professionalità, ruoli e funzioni di indubbio valore per le autonomie locali e creare le condizioni perché 3.500 lavoratori formati e selezionati per questo delicato ruolo di cerniera tra politica e gestione, possano trovarsi senza lavoro. Riteniamo purtroppo si tratti solo di un “espediente” per non farsi carico delle tutele e delle garanzie dovute a tutti i lavoratori che vengono licenziati per una scelta politica e, quindi, senza alcuna loro responsabilità. Di fronte a questo disegno di inaudita violenza nei loro confronti, i segretari comunali rivendicano convinti ed a testa alta, a) il fatto che il loro lavoro sia ancora oggi utile e necessario alle autonomie locali e, quindi, la necessità che la figura del segretario comunale non solo non venga abolita ma che venga riformata per consentire l’effettivo svolgimento delle proprie funzioni. b) che, in ogni caso non si possa procedere al licenziamento in massa di una categoria di lavoratori senza prevedere alcuna forma di tutela e garanzia dei loro più elementari diritti. In virtù di quanto sopra, facciamo appello ai Sindaci, all’Anci, ai Parlamentari, al Ministro degli Interni, affinché nell’interesse degli enti locali e della Nazione facciano sentire la loro voce a difesa della figura del segretario comunale che, non solo non va abolita, ma va rinforzata per rendere effettivamente possibile lo svolgimento dei compiti affidati. Ove, poi, il disegno del Governo attuale dovesse prevalere con l’abolizione definitiva della figura del segretario comunale, facciamo appello a tutti i Parlamentari affinché si ricordino che i segretari comunali sono lavoratori come tutti gli altri e non possono essere licenziati su due piedi senza garantire loro diritti e tutele, come per tutti gli altri lavoratori. Non possiamo certo impedire che l’attuale Governo decida effettivamente l’abolizione della figura del segretario comunale, ma in tal caso, e poiché siamo convinti di essere cittadini ancora in uno Stato di diritto, saremo pronti e determinatissimi a tutelare tutti i nostri diritti di lavoratori fino alle più estreme conseguenze e con il supporto ed il sostegno di tutti coloro che lo riterranno utile ed opportuno.

Thomas Lenin
19-08-14, 18:40
CON L?UCRAINA ANTIFASCISTA, SOSTEGNO DEL PC ALLA CAROVANA DELLA BANDA BASSOTTI (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/08/09/con-lucraina-antifascista-sostegno-del-pc-alla-carovana-della-banda-bassotti/)

Il Partito Comunista invia il suo sostegno alla Carovana Antifascista promossa dalla Banda Bassotti verso le regioni orientali dell’Ucraina in cui si combatte contro il governo filo-nazista di Kiev. Da tempo abbiamo contribuito a denunciare la situazione in Ucraina in cui gli interessi monopolistici si scontrano in nome dei profitti sulle risorse economiche e sulle rotte energetiche. Questa è la vera ragione del sostegno tributato dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea ai cosiddetti “ribelli” ucraini, che assicurano sotto copertura della Nato gli interessi dei monopoli occidentali. A fare le spese di questo scontro è come sempre il popolo, i lavoratori, i giovani delle classi popolari. Il Partito Comunista sostiene l’iniziativa della Banda Bassotti che mira a rompere il muro mediatico sulla questione ucraina e ad inviare un sostegno materiale alle popolazioni che resistono. Ci impegniamo in questi mesi a raccogliere i fondi necessari tra i militanti e nelle feste programmate in queste settimane in ogni parte d’Italia. Contro il fascismo, oggi come ieri, NO PASARAN!

Thomas Lenin
16-10-14, 20:09
Resoconto CC del Partito Comunista e odg approvato (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/10/08/resoconto-cc-del-partito-comunista-e-odg-approvato/)

Resoconto CC del Partito Comunista e odg approvato (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/10/08/resoconto-cc-del-partito-comunista-e-odg-approvato/)08 ottobre 2014di csp (http://www.comunistisinistrapopolare.com/author/admin/)
http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/inciucio-180x180.png (http://www.comunistisinistrapopolare.com/wp-content/uploads/inciucio.png)
a cura di Dario Ortolano.Sabato 4 ottobre 2014, si è svolta a Roma la riunione del Comitato Centrale del Partito Comunista, i cui lavori sono stati avviati dalla relazione politica del Segretario Generale del Partito, compagno Marco Rizzo.Nel corso di alcuni giorni precedenti, si erano svolte, a Bruxelles, due importanti riunioni dei Partiti che fanno parte della Iniziativa dei Partiti comunisti ed operai d’Europa e di altri partiti comunisti che, in altri continenti, guardano con interesse a tale iniziativa.Il terreno della lotta sullo scenario internazionale è, infatti, come ricordato nella relazione introduttiva al Comitato Centrale, quello che, come sempre ma tanto più in questo periodo, fa da sfondo e guida alla azione politica dei vari partiti a livello nazionale.In un mondo caratterizzato sempre più dalle guerre scatenate dalle potenze imperialiste che agiscono per determinare il controllo delle principali ricchezze economiche e risorse energetiche da parte dei monopoli ed oligopoli internazionali, diventa sempre più importante la azione coordinata dei partiti comunisti ed operai per fare prevalere, dall’Ucraina alla Palestina, dall’Iraq alla Siria, in ogni situazione di crisi e di guerra, le ragioni dei popoli contro l’aggressione imperialista, per la difesa della sovranità popolare e della indipendenza nazionale.All’interno di ogni Paese, poi, nell’ambito della più acuta crisi del capitalismo degli ultimi decenni, che sta scaricandone gli effetti ed i costi sulla classe operaia e sui popoli europei e di altri continenti, maturano le condizioni e le ragioni per la costruzione della alternativa anticapitalista e socialista-comunista di cui sono portatori i comunisti, ma in un contesto caratterizzato da difficoltà di carattere culturale ed ideologico derivanti dall’apparato propagandistico borghese che indica falsi obbiettivi al movimento popolare attraverso l’azione dei mass-media,dei sindacati e dei partiti di regime.In Italia, con particolare evidenza, di fronte alle proposte ed alle iniziative reazionarie ed antipopolari del Governo Renzi sui temi del lavoro e della scuola, coloro che oggi si atteggiano a difensori dei lavoratori ( aree del PD, Sel, Cgil, ma anche Pdci e Rifondazione), sono stati, nel corso degli anni precedenti, gli apripista dell’attacco antipopolare che ha determinato l’attuale situazione del mercato del lavoro precarizzato e frammentato e dei rinnovati contenuti di classe della scuola.Per questo, è compito dei comunisti partecipare alla mobilitazione popolare di protesta ed alle manifestazioni, a partire da quelle del sindacalismo di base, per il prossimo periodo, senza tuttavia attenuare la nostra critica nei loro confronti e verso una “ sinistra” che ha acconsentito all’attacco antipopolare degli anni scorsi.Il nostro Partito, nato il 19 gennaio di quest’anno, sta muovendo i primi passi nella direzione delle realizzazioni indicate dai nostri documenti congressuali.Innanzitutto, la realizzazione, attraverso la iniziativa dei comunisti nei luoghi di lavoro, del FUL ( Fronte Unitario dei Lavoratori ) come strumento di costruzione di una vera opposizione di classe.Inoltre, come da tempo intrapreso, la creazione ed il rafforzamento di un lavoro politico ed organizzativo verso i giovani proletari, che ha nella Gioventù Comunista l’elemento propulsivo principale.Infine, il radicamento e la estensione della organizzazione del Partito nella società nel suo insieme, come condizione per contrastare l’iniziativa padronale e governativa e la gestione capitalistica della crisi, e fare avanzare la nostra proposta anticapitalistica e socialista-comunista.A questo fine, servono alcuni filoni di iniziativa immediata che ci vedano impegnati da subito:Il rilancio e la valorizzazione della figura del compagno Pietro Secchia, al fine di studiare ed attualizzare i contenuti di una concezione rivoluzionaria del Partito e della trasformazione sociale.L’apprendimento di un uso adeguato di facebook e degli altri social-network, al fine di diffondere il nostro pensiero e le nostre proposte.Un tesseramento al Partito ed il suo autofinanziamento fondato sulla crescita della coscienza politica e di una militanza sempre più qualificata e diffusa.L’adeguata attenzione alla prossima tornata elettorale di carattere regionale ed amministrativo, come occasione per diffondere le proposte comuniste e radicare il Partito nei territori.La costruzione di una adeguata iniziativa antifascista di massa dei comunisti, da sempre promotori di un antifascismo profondamente legato a contenuti di classe e popolari.La Manifestazione del 8 novembre a Roma, nell’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, come atto di rivendicazione politica ed ideologica della utilità politica e sociale dei comunisti.Sulla base di questi orientamenti, ricordiamo, infine, i principali appuntamenti che attendono, oltre a quelli già ricordati, l’iniziativa del Partito, nazionalmente ed internazionalmente:Il viaggio lungo la linea Gotica ( A conquistare la rossa primavera ), nei giorni 18 e 19 ottobre 2014 in Toscana ed Emilia, a ricordo della lotta e del sacrificio dei comunisti e del popolo nella guerra antifascista, ripercorrendone alcune tappe significative, fino al 25 aprile 2015, la Manifestazione, il 7 novembre 2015, a Mosca, per l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre.Dopo un intenso dibattito a cui hanno partecipato 22 compagni e compagne, il Comitato Centrale del Partito ha approvato, all’unanimità, i contenuti della Relazione introduttiva e delle Conclusioni, qui sintetizzati, del Segretario Generale del Partito, Marco Rizzo, impegnando tutti i militanti a lavorare, coerentemente, alla loro realizzazione.ODG. ELEZIONI PROVINCIALI DI 2^ GRADO:Entro il 12 ottobre 2014 gran parte degli amministratori comunali saranno chiamati a votare per le elezioni di secondo grado che andranno a rinnovare gli organi politici delle province. A tutt’oggi le forze reazionarie , conservatrici e neocentriste stanno lavorando sottobanco per dividersi ,a mò di manuale Cencelli , i nuovi organigrammi provinciali . Il disegno vede principalmente il PD, Forza Italia, l’UDC e l’NCD lavorare alacremente per siffatto obiettivo. Di fronte a tale quadro , che sta imbrigliando ogni legittima discussione all’interno dei consessi istituzionali e che vanno ad espungere qualsiasi discussione sulla possibilità di cambiamento reale dello stato di cose presente , il COMITATO CENTRALE DEL PARTITO COMUNISTA-impegna i compagni eletti nelle istituzioni comunali a non votare alle elezioni di secondo grado per la elezione degli organigrammi politici delle province del 12 ottobre ed altre date, dandone massima informazione tramite i media (stampa , radio e tv) dei territori nei quali gli eletti comunisti operano.

Thomas Lenin
16-11-14, 18:26
VIVA LA RIVOLUZIONE SOVIETICA, Introduzione di Dario Ortolano, coordinatore della Direzione. (http://www.comunistisinistrapopolare.com/2014/11/11/viva-la-rivoluzione-sovietica-introduzione-di-dario-ortolano-coordinatore-della-direzione/)

VIVA LA RIVOLUZIONE SOVIETICA, Introduzione di Dario Ortolano, coordinatore della Direzione.
11 novembre 2014di csp


In questa giornata, 97 anni orsono, milioni di operai, contadini e soldati, in Russia, guidati dal Partito Bolscevico di Lenin, insorsero vittoriosamente contro il governo ed il potere della borghesia, instaurando il potere dei soviet, organismi autenticamente rappresentativi della volontà e del potere popolare, dando vita alla più grande e significativa rivoluzione della storia umana, da cui si svilupperà, in tutto il mondo, nel corso del XX secolo, il sistema socialista.
La pace, la terra ai contadini ed il controllo operaio della produzione industriale saranno gli obiettivi di immediata realizzazione, a cui la borghesia di tutto il mondo reagirà con l’invasione della Russia con i suoi eserciti, nel tentativo di uccidere la rivoluzione nella culla.
Respinto tale tentativo, nel 1922 nascerà l’UNIONE SOVIETICA, che, con la socializzazione dei principali mezzi di produzione e la collettivizzazione delle terre, in seguito alla pianificazione economica centralizzata sotto il controllo popolare, diventerà la seconda potenza industriale del mondo con una gigantesca opera di modernizzazione economica e sociale che ne farà il paese a più alto contenuto di uguaglianza e giustizia sociale.
Nel 1941, ancora una volta con l’ invasione dell’ URSS da parte delle armate nazifasciste si tenterà di distruggere l’ edificazione di un mondo nuovo.
Ed ancora una volta tale piano fallirà, in seguito alla coraggiosa resistenza del popolo sovietico e della Armata Rossa guidata dal compagno Stalin ed alla vittoria finale, che vedrà occupare Berlino da parte delle armate sovietiche ed issare la bandiera rossa sul parlamento tedesco. 
Gli anni successivi, saranno caratterizzati dalla ricostruzione post bellica e dalla espansione del campo socialista fino a comprendervi un terzo della popolazione mondiale. Ma saranno anche anni in cui si svilupperanno le tendenze alla coesistenza ed alla imitazione con il sistema imperialista e capitalista che causeranno un tracollo del sistema socialista e la fine dell’ URSS nel 1991.
Molti anni sono trascorsi anche da questa data, ma se guardiamo il mondo del capitalismo globalizzato di oggi, fonte di guerre ingiustizia sociale e povertà per tutti i popoli del mondo, non possiamo fare a meno di riconoscere nella storia del socialismo e dell’URSS l’esperimento più avanzato compiuto per liberarci da tutto ciò.
Ecco perché diciamo, oggi come ieri, VIVA LA RIVOLUZIONE SOVIETICA, VIVA IL SOCIALISMO ED IL COMUNISMO!!!!

Thomas Lenin
11-01-15, 13:59
GRECIA: ALTRO CHE IL SOCIALDEMOCRATICO TSIPRAS. NOI STIAMO COL PARTITO COMUNISTA DI GRECIA-KKE. Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. (http://ilpartitocomunista.it/2015/01/06/grecia-altro-che-il-socialdemocratico-tsipras-noi-stiamo-col-partito-comunista-di-grecia-kke-dichiarazione-di-marco-rizzo-segretario-del-partito-comunista/)

GRECIA: ALTRO CHE IL SOCIALDEMOCRATICO TSIPRAS. NOI STIAMO COL PARTITO COMUNISTA DI GRECIA-KKE. Dichiarazione di Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista. (http://ilpartitocomunista.it/2015/01/06/grecia-altro-che-il-socialdemocratico-tsipras-noi-stiamo-col-partito-comunista-di-grecia-kke-dichiarazione-di-marco-rizzo-segretario-del-partito-comunista/)06 gennaio 2015di csp (http://ilpartitocomunista.it/author/admin/)
http://ilpartitocomunista.it/wp-content/uploads/partenone-180x180.jpg (http://ilpartitocomunista.it/wp-content/uploads/partenone.jpg)
Le altalenanti sorti delle borse portano spesso all’attenzione dell’opinione pubblica il destino della piccola Grecia (meno del 2% del PIL della UE), dove, in una sorta di gioco delle parti, la severissima Troika (ed i veri poteri del capitalismo internazionale) pare cerchino di metter in mora l’enfant prodige della novella sinistra Tsipras. Se vincerà, come è anche probabile che sia, le prossime elezioni politiche potrebbe dipanarsi una situazione di “non ritorno” pare esser il monito dei potentati di Bruxelles, e da qui a seguire tutta una serie di manovre e pressioni sull’elettorato greco. Ma è davvero così? Il capitalismo, come insegna la vicenda di Allende, quando si da davvero noia ti fa fuori direttamente. E quindi? Non vogliamo qui stare a raccontare come già nelle doppie elezioni politiche del 2012 i media greci, e poi quelli internazionali (dove inequivocabilmente governa l’interesse di banche e grande capitale), hanno tirato la volata a questo ambizioso ragazzotto (che in totale simmetria con quello che capita da noi con Renzi-PD in Italia) riusciva da una parte a “scalare” dall’esterno il patrimonio di voti del corrotto Pasok (è interessante vedere l’entrata “militante” dei peggiori sindacalisti del Pireo in transito dal partito di Papandreu a Syriza) e dall’altra a ‘capitalizzare’ lo scippo di consenso della larga mobilitazione popolare alla crisi promossa principalmente dal PAME (il sindacato comunista) e dal KKE. Vogliamo solamente affermare (con certezza di non esser smentiti) che Tsipras non è quello che si vuol far vedere. Non ha alcuna intenzione di battersi (nè di uscire) contro la UE e la NATO (gli basta solo un piccolissimo “scalpo” elettorale, si ricordi in tal senso la proposta di legge sulle “35 ore” nella trattativa tra Bertinotti e Prodi), ma nulla che vada davvero a scalfire il nocciolo del potere di Bruxelles sui popoli d’Europa. Ha invece una idea di riformismo keinesiano totalmente inefficace a fermare il precipizio in cui sta calando la stragrande maggioranza della popolazione greca. Non sarà stato per caso che infatti proprio nel 2012 il succitato Tsipras abbia preso frenetici contatti sia con l’ambasciata americana ad Atene che con la Commissione UE a Bruxelles, ma che, ancor di più oggi, i rapporti tra Tsipras e l’ establishment UE si stiano intensificando nel trovare la ‘quadratura del cerchio’.In sostanza, su Tsipras “tanto rumore per nulla” o meglio tanto clamore per disorientare la popolazione greca dal prendere in mano il proprio destino capendo che l’unica soluzione alla crisi è la lotta di classe generalizzata nella prospettiva del Socialismo-Comunismo quale unica reale alternativa. Il copione peraltro si sta ripetendo in altre parti d’Europa, ad esempio con Podemos in Spagna o, in forme diverse, in Italia col Movimento 5 stelle. Giuste proteste, enormi potenziali di passione politica spinti sui “binari morti” di movimenti ideologicamente eclettici e certo non sinceramente alternativi al capitalismo . Persino Papa Francesco si è accorto che tutto il marcio che c’è nel mondo è dovuto allo ‘sfruttamento dell’uomo sull’uomo’. Chi non capisce o non vuole vedere questa centralità è destinato a non cambiare nulla. Per questi motivi la nostra organizzazione politica, il Partito Comunista che stiamo costruendo, può affermare con certezza che in Grecia NON STIAMO E NON STAREMO con TSIPRAS, bensì col nostro PARTITO FRATELLO, il PARTITO COMUNISTA DI GRECIA – KKE.