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Pieffebi
05-03-02, 15:34
L'apparato militare clandestino del PCI
nel rapporto del Console USA di Milano - 1947
Uno dei documenti inviati dal console statunitense di Milano all'ambasciatore USA Dunn, si intitola "Italy Communist Party.Secrets.From Bay to Dumm, Secretary of State and American Consulate General - Naples". Il documento, segreto, e quindi scevro da intenzioni propagandistiche, fotografa le informazioni in possesso delle autorità statunitensi in Italia, nel 1947, sull'attività (politica e militare) del Partito Comunista Italiano, ancora componente del governo "di unità antifascista".
Il documento accrediterebbe un ruolo notevole di Secchia, superiore a quello ufficiale, nella direzione comunista, fino al punto che si dice che "Togliatti sintetizza le discussioni ma a decidere è Secchia", in quanto uomo alle dirette dipendenze dal Cremlino.
Alcuni passaggi del documento sono di notevole interesse:
"Con il termine generale di apparato noi intendiamo l'organizzazione armata (difensiva-offensiva) che il Partito ha creato, a cominciare dalle formazioni partigiane Garibaldi, che durante la resistenza erano composte quasi esclusivamente da comunisti. Contrariamente a quanto è accaduto ad altre organizzazioni partigiane - prosegue il documento a pag. 5 - le Brigate Garibaldi hanno mantenuto una buona parte della loro unità e la capacità di continuare"
Questo, secondo le autorità americane, in virtù dell'organizzazione di tipo professionale e dello spirito di ferrea disciplina, sconosciuto agli altri partiti antifascisti.
"Poichè i membri delle Brigate Garibaldi - prosegue il documento - erano organizzazioni dell'ANPI e questa organizzazione venne a trovarsi sotto il controllo del partito comunista, l'organizzazione militare e l'ANPI sono diventate la medesima cosa" se non altro come sovrapponibilità dei quadri.
Dopo aver parlato dell'entità dell'organizzazione comunista, sul piano del potenziale di uomini armati, e dei suoi centri di addestramento e coordinamento, il documento americano si preoccupa di trattare anche il potenziale "in caso di guerriglia".
"per via induttiva si può giungere alla conclusione che in caso di emergenza il partito può contare sul supporto di 100/130.000 persone armate di cui 1/3 equipaggiate con armi da fuoco automatiche efficaci e circa 2/3 poveramente dotate. Per quanto la rivoluzione che è stata annunciata più volte (..) non sembri ancora vicina, lo spirito dei partigiani è alto e l'ardore di combattere assai buono; ciò è soprattutto vero in Emilia, dove la situazione politica ha già dato vita ad alcune delle più importanti rivendicazioni del periodo clandestino".
Il documento prosegue parlando dell'organizzazione logistica, sulle comunicazioni, anche via Lubiana (la jugoslavia di Tito non ha ancora rotto con Stalin). Le federazioni comuniste di Roma e di Milano hanno sicuramente organizzato, secondo gli americani, un centro clandestino di radiotrasmittenti. Il bilancio del PCI viene stimato in circa 5 bilioni annui, mentre gli scritti vengono stimati fra i 900.000 ed 1.200.000.
Il documento sottolinea la totale dipendenza di tutto questo gigantesco apparato politico e militare dalla linea stabilita dal Cremlino e dagli interessi dell'Unione Sovietica di Stalin.
Le direttive tattiche sono la prudenza, l'incremento dell'attività legale di agitazione e propaganda, infiltrazione nell'apparato militare e di pubblica sicurezza dello Stato.
"Quando vengono osservate alla luce di questo piano - prosegue il documento - le ultime manifestazioni comuniste in Italia(..) hanno tutte lo stesso obiettivo. , quello di anestetizzare le opposizioni nell'attesa che, una volta che la supremazia della sinistra sia stata raggiunta, i comunisti possano legalmente chiedere la direzione del governo". Queste sono le direttive dell'URSS che, al momento, non vuole noie con gli occidentali e ritiene sicuramente prematuro uno scontro con l'occidente capitalistico. Stalin ha già abbandonata a se stessa la rivoluzione comunista in Grecia.
Ovviamente l'egemonia comunista nel governo di un paese occidentale creerebbe una seria contraddizione. La guerra fredda non è ancora iniziata. Di lì a pochi mesi il colpo di stato comunista di Praga darà fuoco alle polveri. De Gasperi si libererà della presenza socialcomunista nel governo e lo scontro diventerà durissimo.
Tentazioni insurrezionali saranno evidenti nel PCI, tanto che lo stesso Togliatti ne fara' cenno ufficialmente nella Direzione COmunista. Ma i rapporti di forza non sono favorevoli. L'estensione internazionale del conflitto fra democrazie e totalitarimso comunista (la "guerra fredda") diventerà sempre più inevitabile e duro. Presto i comunisti attaccheranno in Corea. Negli USa sorgeranno a propria volta tendenze reazionarie in risposta a questa concreta minaccia della piovra rossa sul mondo libero.

(Forum principale - primavera 2001)

Pieffebi
02-10-02, 12:00
purtroppo altri post relativi ad altri documenti "americani" ..."scoperti" nella seconda metà degli anni novanta....e a cui fa riferimento l'autore citato da Fecia nel 3d in cui "si rende ridicolo"....sono rimasti sulla vecchia pol e su un dischetto non recuperabile.....:fru

Shalom!

Fecia di Cossato
02-10-02, 12:22
caro il mio bel ragioniere
grazie vivissime per l'interessantissimo documento che gentilmente hai voluto anticipare all'attenzione dei lettori... quanto agli altri ancora 'mancanti' o 'perduti' il sottoscritto si sta dando fa fare per reperirli e quanto prima avremo il piacere di portarli a conoscenza dei lettori...

grazie ancora!...

--------------

http://utenti.lycos.it/luposabatini/stemmaitaliani.jpg Nobis ardua

Comandante CC Carlo Fecia di Cossato

Pieffebi
02-10-02, 12:30
prego

pcosta
02-10-02, 16:41
L'APPARATO MILITARE ROMANO

Al tempo dei re, ogni cittadino dai 17 ai 46 anni di età era soldato, ma l'esercito si formava solo in caso di guerra ed era costituito da una sola legione (legio = leva). I contingenti con cui si formava la legione erano basati sulle tribù ( tre nel periodo reggio), ognuna delle quali forniva, 1000 fanti e 100 cavalieri, così che la legione era composta da 300 cavalieri e 3000 fanti. la legione, comandata dal re, era congedata alla fine del conflitto, ai suoi ordini erano i tribuni militum, uno per ciascun contingente di fanteria fornito, ed i tribuni celerum per gli squadroni di cavalleria. L'armamento doveva essere quello tipico dell'epoca: corazza, elmo e schinieri di cuoio, scudo di legno, rinforzato da elementi di metallo, una picca (lancia), e la spada. Lo schieramento, in battaglia, avveniva con un fronte compatto, fanti al centro e cavalleria sulle ali, con i combattenti più capaci e meglio armati nelle prime file, davanti a tutti i velites (soldati armati di lance, che scagliavano contro il nemico in avvicinamento per poi ritirarsi dietro lo schieramento).

Una prima riorganizzazione dell'esercito si ebbe con Servio Tullio (578-534 a.C.) contemporanea a quella sociale, la popolazione venne divisa in cinque classi a seconda del reddito (censo) ogni classe in centurie (maggiore il reddito maggiore il numero di centurie), per un totale di 193, ognuna delle quali doveva fornire 100 uomini validi all'esercito. Nella prima classe erano inclusi i cittadini con maggior censo, aveva quindi un numero maggiore di centurie e forniva anche i contingenti di cavalleria. Il resto della milizia era fornito dalle restanti classi. L'ordinamento della legione aveva per base la decuria e la centuria, mentre la cavalleria era divisa in turme (tre decurie). La formazione era analoga alla precedente, 3000 uomini su sei righe di profondità e 500 file di fronte, che si muoveva all'unisono contro il nemico, con davanti sempre i velites. Questo tipo di formazione aveva indubbi vantaggi, era un complesso monolitico difficilmente arrestabile una volta in movimento che schiacciava il nemico, ma aveva in se anche evidenti difetti, mancava di flessibilità e di manovrabilità e in seguito come formazione tattica fu abbandonata. Infatti la legione "manipolare" nacque con la necessita di avere reparti più manovrabili e capaci di agire con più elasticità. Il manipolo aveva una forza di 120 uomini per gli hastati e i principes e 60 per i triarii, mentre la cavalleria rimaneva divisa in decurie e turme.

In età repubblicana, le legioni diventarono due: ciascuna, agli ordini di un console, era formata da 4200 fanti più la cavalleria. Il console era coadiuvato da 6 ufficiali superiori i tribuni militari, che sceglievano fra la truppa i centurioni e i graduati. In battaglia, i legionari si disponevano su tre linee: nella prima gli astati, armati di una lunga lancia (hasta); nella seconda i principi (che in origine formavano la prima linea: princeps = il primo); nella terza i triari, veterani destinati a sostenere l'urto finale. Tutti erano armati di una corta spada (Gladius) e di un grande scudo rettangolare. Il combattimento era aperto dai veliti, un corpo di giovani armati alla leggera con un fascio di giavellotti. Con la legione combattevano i fanti e i cavalieri degli alleati italici (socii). La cavalleria occupava le ali dello schieramento (per cui era chiamata alae).

Di età repubblicana è la descrizione che è riportata da Polibio per quanto concerne l'arruolamento e il tipo di armi

Nel I secolo a.C., il console Gaio Mario creò un esercito permanente di volontari e suddivise la legione in coorti (composte di 600 uomini), unità tattiche più forti dei manipoli. Spariva il velite (sostituito da truppe ausiliarie), che diventava fante come gli altri, e soprattutto non vi erano più differenze di armamento fra hastati, principes e triarii, ma tutti diventavano fanti legionari. La riforma di Mario ridusse anche le salmerie (impedimento); ogni soldato portava tutto con sé, persino il materiale per accamparsi: il suo fardello pesava 30-40 chili. La cavalleria, inoltre, non era più formata con elementi italici, ma era tratta da truppe ausiliarie. Gli italici potevano arruolarsi nell'esercito regolare, perciò le truppe ausiliarie (auxilia) erano reclutate nelle province: le coorti romane erano così affiancate da frombolieri iberici e cavalieri galli. La legione coortale di Mario si schierava su due linee di coorti, a scacchiera. Gli ausiliari reclutati nelle province militavano in corpi di 500-1000 uomini destinati a sostenere il primo urto nemico. Grazie alle loro competenze, l'esercito guadagnò in flessibilità: i Siriaci, ad esempio, erano abilissimi arcieri, i Traci magnifici cavalieri. Al congedo, gli ausiliari ottenevano la cittadinanza romana. Giulio Cesare modificò in parte lo schieramento portando le coorti su tre linee, quattro in prima linea, e tre in seconda e terza linea, queste ultime utilizzate anche come riserve. La coorte era una formazione che sia numericamente che per armamento la rendeva utilizzabile anche isolatamente.

Alla fine della repubblica, l'esercito era costituito da 45 legioni. Augusto le ridusse a 25, ma vi affiancò i corpi alleati, che fornivano un contingente di fanteria pari a quello romano e uno, assai maggiore, di cavalleria.

Pieffebi
02-10-02, 19:41
Questo genere di risposte dimostrano che in Italia la nascita di un grande partito socialdemocratico (per non dire social-liberale) europeo è ancora, purtroppo, molto lontana. Il passato che non passa è ancora ritenuto parte integrante del proprio patrimonio genetico proprio da coloro che dovrebbero finalmente costruirlo, che invece indugiano nella mitologia o nel negazionismo più beceri, come la squallida relazione diessina alla Commissione stragi di solo due anni or sono.
Speriamo che appaia anche in Italia se non un Blair...almeno un Wilson.

Shalom!

pcosta
02-10-02, 20:20
"scevro da intenzioni propagandistiche"

12 gennaio 1948
Il console americano a Milano, Charles A. Bay, asserisce che all’interno del Pci vi sarebbero state numerose ‘commissioni segrete’. Una di carattere militare con a capo il generale Francesco Zani; una organizzativa tenuta da Longo, Spano, Secchia e Berlinguer; inoltre –scrive Bay- è stata formata una commissione per sviluppare attività di carattere morale tra le classi meno colte con lo scopo: 1) di alimentare scandali attorno alle autorità religiose, civili e militari; 2) di distribuire pubblicazioni pornografiche".

Moderato (POL)
02-10-02, 23:48
Scevro da intenti propagandistici.. ne siamo sicuri? Sicuramente non ho simpatie per quello che era il PCI filosovietico e totalitario. Ma... non è possibile che il console abbia "ingigantito" i dati in suo possesso per magnificare il suo lavoro? O più umanamente l'abbia fatto per "mettere le mani avanti", nel caso fosse scoppiata una rivoluzione? Di certo era preferibile da parte sua sopravvalutare la minaccia che sottovalutarla, vedersela scoppiare sotto il naso e sfuggire dal controllo, ed entrare quindi nell'immaginario dell'americano medio come esempio di imbecille!

agaragar
03-10-02, 09:45
http://www.ecn.org/brescia/magazzino47/foto/foto18.jpg

apparato militare neocomunista bertinottiano....

Pieffebi
03-10-02, 12:44
Originally posted by Moderato
Scevro da intenti propagandistici.. ne siamo sicuri? Sicuramente non ho simpatie per quello che era il PCI filosovietico e totalitario. Ma... non è possibile che il console abbia "ingigantito" i dati in suo possesso per magnificare il suo lavoro? O più umanamente l'abbia fatto per "mettere le mani avanti", nel caso fosse scoppiata una rivoluzione? Di certo era preferibile da parte sua sopravvalutare la minaccia che sottovalutarla, vedersela scoppiare sotto il naso e sfuggire dal controllo, ed entrare quindi nell'immaginario dell'americano medio come esempio di imbecille!

Infatti tutte le fonti sono da analizzare criticamente e da confrontare fra di loro e fra ciascuna di esse e le possibili interpretazioni, correlandole agli aspetti culturali, sociali, ideologici di fondo. Tutte le fonti, comprese le pochissime non di parte che i marxisti-leninisti socialdemocratizzati possono vantare a sostegno delle loro mitologie.


Shalom!

gherrianu
03-10-02, 12:46
non potete proprio vivere senza i comunisti eh?

Pieffebi
03-10-02, 12:49
Roberto D'Agostino pubblicò anni fa uno spiritoso volume intitolato : "Come vivere e bene senza i comunisti". Il fatto è che nonostante le loro infamie storiche inenarrabili, di comunisti ce ne sono sempre troppi...anche fra taluni sedicenti "socialdemocratici". Come di nazistelli fra sedicenti "nazionalpopolari" o "cattotradizionali".


Shalom!

gherrianu
03-10-02, 12:53
Cmq ci sono anche molti non-sedicenti progressisti!!! cmq continuate pure le vostre ricerche per carità, noi leggiamo di tutto con interesse critico e auto critico!!;)

Saludos Comunistas e Indipendentistas!!

Pieffebi
18-11-02, 14:35
Un analfabeta storiografico sostiene che io nego l'esistenza di apparati militari clandestini comunisti in Italia nell'immediato dopoguerra.....e della natura rivoluzionaria ed eversiva del PCI staliniano di Togliatti! Veramente e inconfutabilmente ridicolo!
:lol

Dario
18-11-02, 15:30
Io ritengo che tutte queste scoperte, analisi, rivisitazioni, partigiani del terzo millennio, diari di "chi c'era" (e forse non ha capito un tubo) un giorno o l'altro finalmente riusciranno a dimostrare l'indubitabile realtà: che furono i valorosi nazifascisti a liberare l'Italia dal nemico invasore anglo-americano, spalleggiato da gruppi rivoluzionari comunisti bolscevichi cosidetti partigiani che terrorizzavano, torturavano e imprigionavano il popolo italiano.

Penosi e illusi.

Pieffebi
18-11-02, 22:18
Le opposte mistificazioni della storia, sostenute dalle due estreme, sono entrambe da scartare per la loro pochezza. La storiografia scientifica non si è fatta e non si farà intimidire ne' dall'una ne' dall'altra. Negli ultimi 50 anni ci sono state due guerre, una calda e una fredda, in entrambe hanno vinto le forze migliori o COMPLESSIVAMENTE largamente MENO peggio. Se i comunisti hanno "dato una mano" a sconfiggere il nazifascismo, una mano importante, sono stati giustamente sconfitti quali nemici della democrazia liberale e dell'Occidente nella successiva battaglia. Gli sconfitti delle "due guerre" non ci possono fare niente, posso solo.....finalmente sparire e lasciare il posto a una sinistra e ad una destra finalmente moderne, democratiche e senza legami con gli orrori del passato, ma solo con quel poco di difendibile, molto poco, che c'era in tradizioni che complessivamente erano orripilanti.

Shalom!