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PROLET
05-03-02, 18:14
Morte misteriosa di un no global
Edo Parodi era il migliore amico di Carlo Giuliani. Sotto accusa i lacrimogeni impiegati dalla polizia elvetica


AUGUSTO BOSCHI - GENOVA


C'è un altro nome in piazza Alimonda accanto a quello di Carlo Giuliani. E' quello di Edoardo Parodi, 22 anni, il miglior amico di Carlo Giuliani morto dopo aver partecipato lo scorso due febbraio alla manifestazione contro il Forum economico mondiale di New York, a Zurigo. Una morte a prima vista inspiegabile che solleva dubbi sulle cause che l'hanno provocata: tra i possibili colpevoli ci sono i lacrimogeni del tipo Cs, che contengono ortoclorobenzalmalononitrile, una sostanza cristallina che si trasforma in gas urticante per la pelle e le mucose e che sono stati usati ampiamente anche durante il G8.
La cronaca dice che durante la manifestazione la polizia elvetica interviene contro chi contesta il Forum; è uno scenario già visto a Goteborg, Nizza, Genova, con le cariche della polizia e le strade invase da fumo acre e spesso dei lacrimogeni. Dopo la giornata di protesta Edo va a Lugano, dove si ferma a dormire a casa di un suo amico, Mattia Vassalli. All'amico confida di sentirsi particolarmente stanco e di non riuscire a respirare bene. Ed è proprio Mattia che lo trova, il mattino dopo, steso nel letto con il cuscino intriso del sangue uscito dal naso e da un orecchio. Per le autorità elvetiche la causa della morte è un probabile aneurisma, viene esclusa l'ipotesi del suicidio e tutto viene rimandato ai risultati dell'autopsia. La notizia arriva anche in Italia, dove si parla subito di morte in circostanze misteriose e di possibile overdose. Un'accusa che provoca le reazioni di Heidi Gaggio, la madre di Carlo Giuliani: "Edo non è morto per un overdose, non si era mai fatto un buco in vita sua". Heidi è convinta che la morte del ragazzo sia stata usata apposta per infangare il nome di Carlo: "Non ho mai protestato per le molte non verità che si sono dette su Carlo, protesto per le non verità che si dicono su Edo".
E infatti l'ipotesi overdose viene poi ufficialmente smentita e gli investigatori, per spiegare la morte di Edo, iniziano a parlare di un non precisato "evento traumatico". Eppure durante la manifestazione del 2 febbraio Edo non si è scontrato con la polizia e sul suo corpo non sono stati trovati segni di percosse né sulla testa né sul corpo.
Ce n'è abbastanza perché la procura di Lugano non si accontenti delle spiegazioni a metà e decida di effettuare altri accertamenti per verificare se i lacrimogeni usati dalla polizia possono essere stati la causa della morte. Accertamenti molto difficili, dal momento che il corpo del ragazzo è già stato cremato. Ma se il legame tra l'uso dei gas Cs e la morte di Edo è ancora tutto da dimostrare, la tossicità di questo tipo di lacrimogeni è nota già da tempo, come conferma il senatore dei Verdi Francesco Martone che all'argomento ha dedicato un'inchiesta pubblicata su Carta: "C'è un rapporto del Centro ricerche scientifiche del Parlamento europeo che conclude che sono possibili effetti dannosi che si manifestano sul medio e lungo periodo. In ogni caso, di casi accertati di persone che hanno subìto danni per l'esposizione al Cs se ne conoscono ancora pochi. "C'è quello di una ragazza che è stata in cura per diversi mesi", spiega Martone, "e ho saputo anche di giornalisti che dopo il G8 hanno avuto dei problemi. Per quello che riguarda Edoardo Parodi la procura di Lugano sta indagando e si parla anche della possibilità che sia stato spruzzato con il Mace, la bomboletta da autodifesa. Ma verificarlo, ora che non è più possibile nemmeno fare l'autopsia, è molto difficile".

Fonte: Il Manifesto, 22/02


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