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Visualizza Versione Completa : La guerra del sindacato



Österreicher
05-03-02, 20:52
Gianbattista Bozzo Il Giornale, 5 marzo 2002
La poderosa macchina organizzativa della Cgil si è messa in moto. Obiettivo: fare del 23 marzo prossimo il «bis» dell'autunno caldo del '94, replicando in particolare la grande manifestazione contro la finanziaria del primo governo Berlusconi, che vide in Piazza San Giovanni - la più grande di Roma, un milione di persone. Il sogno della «spallata» al governo è duro a morire. Così, alle strutture periferiche della Cgil sono già giunte le istruzioni dalla sede centrale di Corso d'Italia: l'obiettivo di partecipazione alla protesta del 23 marzo è almeno analogo a quello del 12 novembre '94. Il manifesto della manifestazione è già pronto, e recita in caratteri cubitali rossi e neri: «Tu sì, tu no, art. 18, non ci sto». Uno slogan fatto apposta per ribadire il concetto che Sergio Cofferati cerca di far passare: che la kermesse del 23 marzo, e il successivo sciopero generale del 5 aprile, non abbiano connotazioni politiche, antìgovernative, ma esclusivamente sindacali. La risposta a una scelta - quella di modificare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori - che il segretario della Cgil definisce «legittima, ma sbagliata». A nessuno, tuttavia, sfugge il significato politico della manifestazione. E infatti le risorse economiche ed umane del sindacato guidato da Sergio Cofferati sono al massimo della mobilitazione. Anche perché, rispetto a otto anni fa, c'è un'importante differenza: allora parteciparono anche la Cisl e la Uil, con gli iscritti in marcia e gli interventi di Sergio D'Antoni e Pietro Larizza. Tre cortei separati attraversarono la capitale per ricongiungersi nella spianata di San Giovanni. Stavolta, però, i due sindacati «cugini» non parteciperanno alla manifestazione: Savino Pezzotta e Luigi Angeletti se la guarderanno alla tivù. Dunque, la Cgil va alla ricerca di sostituti. Al posto delle delegazioni di Cisl e Uil sono ben accetti tutti, dai «no global» ai «girotondini». Sono in preparazione treni speciali, oltre a quelli ordinari; pullman noleggiati in tutta Italia e perfi no all'estero; navi e aerei per i manifestanti che provengono dalle isole. Bisogna poi approntare rifornimenti, punti di ristoro, e così via. L'organizzazione di una manifestazione da un milione di persone è impresa gigantesca e costosissima. Oltre alle persone portate a Roma a cura delle strutture regionali e provinciali della Cgil, dice il segretario confederale Carlo Ghezzi, responsabile organizzativo dell'evento, prenderanno parte alla manifestazione «giovani, cittadini di Roma e di altre città, insieme a forze e organizzazioni che hanno già segnalato alla Cgil la volontà di esserci». Le decisioni ufficiali non sono state ancora prese, ma c'è da scommettere che almeno l'ala sinistra del centrosinistra, Ds in prima fila, sarà della partita. I comunisti italiani si apprestano a chiedere una decisione in proposito a tutto l'Ulivo nel vertice di giovedì. «Vogliamo che l'Ulivo si esprima chiaramente sui temi della difesa dell'articolo 18 e sullo sciopero generale - afferma il capogruppo Marco Rizzo -: siamo in vista di mobilitazioni importanti in difesa dei diritti fondamentali dei lavoratori, e L'Ulivo deve assumere una posizione ufficiale».
Posizione che ancora non c'è. La Margherita, nei giorni scorsi, ha appoggiato l'atteggiamento prudente della Cisl. E il segretario dei Ds Piero Fassino, per ora, non si espone. «L'unico modo per risolvere la questione - sostiene - è che il governo accetti di togliere dal tavolo del confronto qualsiasi proposta sull'articolo 18: toccare questa norma di garanzia è sbagliato e impopolare. Le iniziative di Cgil-Cisl-Uil hanno coinvolto tantissimi lavoratori, magari anche quelli che non hanno votato a sinistra». Intanto, continuano gli scioperi sporadici. Un'astensione di'un'ora si è registrata alla Fiat di Cassino, con la partecipazione dei metalmeccanici Fiom, Fini e Uilm. Due ore di sciopero alla Riello Sistemi di Legnago. A Livorno, marittimi Cisl e Uil hanno deciso di incrociare la braccia, il 12 marzo prossimo, insieme con i colleghi della Cgil. Sabato 9 marzo si terrà a Roma una manifestazione Cisl contro le modifiche all'articolo 18, con la partecipazione di Pezzotta. Ed entro la fine della settimana dovrebbero aver luogo scioperi anche a Napoli.

05-03-02, 22:21
Scommetto che vorranno anche in questo caso la diretta televisiva, questi si stanno fumando il cevello :K

S. M. Ejzenstejn
06-03-02, 01:14
Originally posted by Oscar
Scommetto che vorranno anche in questo caso la diretta televisiva, questi si stanno fumando il cevello :K

Non pensare troppo, fuma anche a te...