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Visualizza Versione Completa : Sinistra giustizialista e borghese



pietro
06-03-02, 12:38
tratto dal sito www.resistere.it

SINISTRA GIUSTIZIALISTA:

LA SUA BATTAGLIA NON E' LA NOSTRA


I guai cominciati col girotondo morettiano non accennano a finire. E' in atto un processo grande: oggi la Sinistra appare non più come il luogo politico delle masse, ma come un arcipelago moralista di luoghi d' élite. E questi luoghi sono la piazza giustizialista, il salotto, il tribunale, la cattedra (che si presenta di volta in volta come palcoscenico, palco comiziale e sede professorale).

Nella piazza giustizialista si ha l'impressione di una mobilitazione di massa, ma in realtà si mobilita una minoranza militante; nel salotto si celebra il rito snobistico del disprezzo contro la volgarità che sostiene la Destra; il tribunale è il luogo estremo di legittimazione della propria superiorità e di delegittimazione del nemico politico, il governo.

E' senza dubbio- quella dei Moretti, dei Flores d'Arcais, dei Sylos Labini e dei Pardi- una ribellione delle élites, ove quest' ultimo termine non implica un giudizio di valore (come dire, i migliori), ma serve a indicare le minoranze borghesi che contano, che gestiscono le leve del potere soprattutto culturale, strettamente intrecciato però a quello tecnocratico, giudiziario e finanziario. Oligarchie, insomma.

Oggi assistiamo attoniti a un rovesciamento. Una volta la Sinistra parlava nel nome delle masse, si faceva chiamare popolare ed era realmente radicata negli strati più bassi del Paese. La Destra era invece elitaria, borghese, razzista e temeva la "ribellione delle masse". Ora i ruoli si sono capovolti. La Destra trae la sua legittimazione dal consenso popolare, è largamente diffusa nelle borgate e nel proletariato, si appella alla sovranità democratica per governare. La Sinistra giustizialista fa il contrario. Delegittima il principio della sovranità popolare in nome di quello della legalità interpretata secondo i parametri del ceto intellettuale e della parte della magistratura ad essa legati. Così il fenomeno della Sinistra radical-chic che fino a ieri correva parallelo al partito di massa sta passando da supporto periferico ad asse centrale, da ruota a motore. Ma questa Sinistra non ha una dimensione politica popolare e democratica, si tratta di una rancorosa minoranza abbiente che dispone di mezzi e della sua catena massmediatica. Non rappresenta istanze sociali alternative, ma- specularmente alla Destra- scava fossati di odio nella società e alimenta razzismi di ritorno su base culturale.

Gli autoconvocati dei girotondi, del Palavobis, di Firenze appartengono al ceto medio, la loro è una rivolta borghese, marxianamente inutile. Partendo da tale assunto tutto torna. Come non ricordare che non una parola di condanna si levò- da parte di questo ceto medio "progressista"- nella primavera del 1999 contro il bombardamento atomico "umanitario" della Serbia ad opera della Nato, in cui un ruolo non secondario ebbe l' Italia guidata dall' Ulivo? Come spiegarsi altrimenti il fatto che in tante settimane non una parola gli intellettuali giustizialisti abbiano speso per la difesa dello Statuto dei lavoratori e dell' art. 18, per condannare i buoni scuola di Formigoni o la privatizzazione della sanità, così come- negli anni d'oro dell' Ulivo al potere- avevano taciuto sul "pacchetto Treu" che per la prima volta in Italia introduceva l' "interinale" e quindi apriva la breccia alla precarizzazione dei rapporti di lavoro o sull' aziendalizzazione della scuola pubblica contenuta nelle "riforme" di Berlinguer?

Simili temi non sono nei loro interessi di classe. Perfino il "Manifesto" ha dovuto ammettere che la Sinistra ormai pesca in prevalenza tra tecnici, impiegati, professionisti, insegnanti, mentre i voti degli operai, degli artigiani, dei piccoli commercianti e dei piccoli agricoltori deve invece contenderli alla Destra, e con sempre minor successo.

Il blocco che compone la Sinistra giustizialista, del tutto tiepido sui temi sociali, è più vicino alla Destra economica di quanto non siano settori della stessa maggioranza. Gli è rimasta tuttavia l'intolleranza unita al moralismo di matrice catto-comunista. Il risultato dell' insano connubio è un' attitudine fanatica, tesa a un duplice scopo: la rivendicazione del potere perduto e la punizione esemplare dell' usurpatore Berlusconi. E' chiaro allora che questa Sinistra giustizialista è una faccenda interna alla borghesia, con il Quarto Stato a far da comparsa. Lotta Continua e Servire il Popolo reclutavano più nei salotti che nelle fabbriche. Ma il PCI degli anni Cinquanta-Settanta del Novecento era un partito operaio con un forte radicamento sociale. Quello cui Occhetto cambiò nome aveva già cambiato in gran parte ceto di riferimento. I Sessantottini, nel frattempo, avevano preso il potere nell' università, nella scuola, nella cultura, in ampi settori dell' economia. Con l'avvento della Destra temono di perderlo.

Quelli tra loro che non hanno fatto carriera in Forza Italia, adesso maltrattano una classe dirigente nella quale, a dire il vero, non si sono mai riconosciuti perché provengono da altre esperienze. I DS sono, però, ormai una partitino incapace di incanalare spinte contrastanti in un unico disegno. Come i new-global hanno prodotto Agnoletto e Casarini, così anche la Sinistra giustizialista troverà i suoi leader. Sarà un' opposizione borghese radicale che rifiuta la politica pur proclamandola, ferma nella difesa dei propri privilegi, costi quel che costi.


UNIONE COMUNISTI NAZIONALITARI

Attenzioneimbelli
06-03-02, 17:40
Contro la sinistra neoliberista e i prodotti dell'annichilimento culturale imperialista yankee!

RAS (POL)
07-03-02, 05:30
beh, è proprio quello che sostiene da anni Veneziani... Personalmente se potevo apprezzare in non pochi aspetti la vecchia sinistra comunista, popolare, espressione delle esigenze dei lavoratori e dei settori emarginati della società, ora non posso che disprezzare questa sinistra borghese, elitista, buonista e legalista, che è lontana anni luce dalla prima, e milioni di anni luce dall'area della cosiddetta "destra sociale"....

saluti, in particolare al caro AI

RAS