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pietro
06-03-02, 12:42
Mar. 01, 2002

Notiziario del Campo Antimperialista
1 Marzo 2002



1. DELEGAZIONE IN IRAQ
Impediamo una nuova aggressione U.S.A.!
Il Campo Antimperialista, su invito di alcune Associazioni popolari irachene, ha deciso di promuovere l'invio di una delegazione internazionale di solidarietà contro l'embargo e il rischio di una nuova aggressione imperialista. La Delegazione partira' il 24 marzo per far ritorno in Europa il 29 marzo. Della delegazione faranno parte una ventina di compagni/e europei e arabi. Chi fosse interessato a farne parte deve segnalarcelo entro e non oltre il 6 marzo.
Per adesioni; campo2000infinito.it - Informazioni:+ 39 349.5128767

2. Roma 9 marzo: nonostante trappole e boicottaggi
Liberta' per il segretario del F.P.L.P. Ahmed Sa'dat!

Oggi, sull'ultima pagina di Liberazione, dopo svariati tentativi di boicottaggio, e' apparso un appello per "una nuova manifestazione unitaria" al posto di quella prevista per il 9 marzo. Tra i primi firmatari, Salaam Ragazzi dell'Ulivo, Vittorio Agnoletto, ATTAC, Daniele Farina, Gigi Malabarba e Muhlbauer, e altri. E' facile intuire chi sta dietro a questi prestanome.
Si tratta di una gesto irresponsabile, settario e divisionista, concepito allo scopo di far fallire la manifestazione. Questo tentativo va respinto al mittente.
Infatti, proprio oggi, veniamo a sapere di incontri "romani" nei quali i pezzi da novanta del PRC, del Roma Social Forum, dei Disobbedienti, addirittura D.S., stanno esercitando ogni tipo di pressione su alcuni degli organizzatori, allo scopo di stravolgere il profilo della manifestazione del 9 marzo.
La base politica in quattro punti della manifestazione non si tocca! Essa consiste nei quattro punti che sono alla base della stessa Intifada. Niente di piu' e niente di meno. 1. Ritiro immediato delle truppe e degli insediamenti coloniali da territori palestinesi, 2. per il diritto all'autodeterminazione e la fondazione di uno Stato palestinese indipendente con gerusalemme capitale, 3. diritto al ritorno dei profughi, 4. invio di osservatori internazionali.
Al di la' dei pretesti formali le ragioni del boicottaggio sono due e due soltanto. La prima e' politica: non va giu' a questi settori il fatto che la manifestazione abbia un carattere antimperialista, che la posizione del "né ne'", dell'equidistanza tra i carnefici e la vittime, relativamente alla vicenda palestinese, sia palesemente minoritaria. La seconda e' la sciagurata smania di protagonismo di chi, abituato a considerarsi plenipotenziario dei movimenti, non accetta di occupare, neanche per una volta, un posto come tutti gli altri.
Chi sta davvero con la lotta di liberazione del popolo palestinese sara' a Roma il 9 marzo, contro e oltre le beghe opportuniste dei ceti politici, contro ogni tentativo di trasformare la manifestazione in un pasto digeribile al governo, ad Israele e alla sinistra delle bombe "umanitarie".
Noi ci saremo, portando anche, all'attenzione di tutti, la vicenda del compagno Ahmed Sa'dat, segretario del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, a tutt'oggi prigioniero sui ordine di cattura dall'Autorita' Nazionale Palestinese. Facciamo notare che proprio ieri, 214 membri del Consiglio Nazionale Palestinese (di tutte le areee politiche, inclusa Fatah) hanno pubblicato una petizione (apparsa sui principali giornali palestinesi) nella quale si chiede urgentemente al presidente Yasser Arafat di liberare il segretario generale del PFLP Sa'dat. I firmatari asseriscono che prolungare la detenzione di Sa'dat minerebbe l'unita' nazionale palestinese e la lotta contro l'occupazione sionista. -- Sa'dat fu arrestato il 15 gennaio, sotto la pressione del regime sionista, in quanto presunto responsabile dell'uccisione dell'ex ministro del turismo ultra-sionista, Rahba'am Ze'evi.

3. ATTACCHIAMO ATTAC!
Parole come pietre

La malefatte e le bischerate di ATTAC sono ormai note ai piu'. Questi reggicoda della socialdemocrazia, con l'appoggio delle grandi lobbies mediatiche mondiali, non perdono occasione per stremare il movimento contro la globalizzazione e amputarlo dei suoi connotati anticapitalisti. Proprio poco prima di Porto Alegre, tanto per mettere in chiaro il ruolo che ATTAC avrebbe giocato (pontieri tra il Movimento e i poteri imperialistici) Susan George, vice presidente di ATTAC Francia, ha dichiarato alla radio svedese:
<< Mi sono sbagliata quando ho criticato i bombardamenti americani dell'Afganistan. (...) Essi sono serviti per liberarci dei Taliban ... Desidero ringraziare George Bush. Egli ha mostrato che era possibile prendere i terroristi e i loro fiancheggiatori>>
da :"Svenska Dagbladet", Stoccolma. Citato dal settimanale "Courrier international" (n° 585, 17-23 gennaio 2002).

4. Mosca(to) cocchiera si confessa
Ancora su Porto Alegre

Il Prof. Antonio Moscato e' sceso in campo contro il Campo per difendere le nefandezze accadute a Porto Alegre. Lui si considera un trotskysta. Una volta i trotskysti erano considerati eretici. Ora molti di loro hanno cambiato casacca e si sono messi al servizio (assoldati) dal nuovo clero new-global, ed espletano con zelo la funzione di inquisitori e scomunicatori di tutti i dissidenti che osano mettere in guardia il Movimento dal suo Conclave riformista.
Ma questa volta Mosca(to) cocchiera ha passato il segno. Davanti alla lucida critica delle esclusioni di Porto Alegre svolta da Ebe de Bonafini, leader storica delle Madri di Plaza de Mayo, Mosca(to) cocchiera si avventa su questa compagna superando i limiti della decenza.
Citiamo:
”La sua ricostruzione riflette il suo livello politico, che e' quello di una donna che si e' radicalizzata per un tremendo lutto che l'ha colpita, ma che non si era mai occupata precedentemente di politica. L'avevo ascoltata con rispetto per il suo coraggio nell'incontro intergalattico del 1996 in Chiapas, in cui dava con generosita' del fascista a chiunque non condivideva le sue idee povere e schematiche, ma ho constatato che la sua cultura politica e' rimasta la stessa cinque anni dopo (...) Attribuire al Forum sociale in quanto tale alla socialdemocrazia rivela solo una totale incomprensione di quel che c'era nello stesso Forum parlamentare (...) Ho capito meglio quando sono arrivato in Argentina e ho saputo della crisi della Univserita' de las Madres, da cui si sono allontanati parecchi docenti esattamente perche' Ebe de Bonafini ha fatto a caldo dichiarazioni di simpatia per Binn Laden, che ha pero' ribadito anche successivamente, provocando disorientamento e dissenso in altre delle Madri.
Non mi permetto di giudicare una donna che si orienta istintivamente, piu' o meno come avrebbe potuto reagire la madre spoliticizzata di uno di noi di fronte all'uccisione di suo fliglio. Ma e' possibile attribuirle un ruolo di guida politica, e usarla cosi' strumentalmente, qui e altrove?”
Altroche' se si esprime un giudizio! Questo è anzi un volgare (e sintomatico) elenco di pre-giudizi!
Ebe de Bonafini avrebbe un livello politico basso, si orienterebbe istitintivamente, non si sarebbe mai occupata di politica in modo professionale (come il Prof. Moscato appunto), l'avrebbe fatto "solo" perche' e' stata colpita da un lutto familiare. Il valore delle sue critiche e' quindi nullo, e' quello di una madre spoliticizzata, e non puo' certo pretendere di essere credibile o attribuirsi un ruolo di guida politica!
E' si, la politica debbono farla i politicanti di mestiere, i professori universitari come Moscato (meglio ancora se rinnegati), non le madri colpite da lutti. E pensare che un certo Lenin aveva proposto di mettere le cuoche (anche se erano mamme senza lutti in famiglia) alla guida dello Stato proletario!
Ci mancherebbe poi che queste mamme assetate di vendetta --che osano "solidarizzare con Binn Laden" e hanno la sfrontatezza di dare del socialdemocratico a chi mette sullo stesso piano la violenza degli oppressi con il terrore imperialista--, cercassero di guidare il Movimento. Certo che no. Il Movimento ha gia' una direzione, quella dei politici di professione, dei demagoghi e degli intellettuali opportunisti che capiscono come tira il vento, che sanno come trattare col nemico per strapparli qualche concessione.
Abbiamo capito bene Professor Moscato?