PDA

Visualizza Versione Completa : Il Derby di Milano



Gianmario
06-03-02, 14:54
Dal Sito Ufficiale (www.acmilan.com):

GRAZIE RAGAZZI!
04 Marzo 2002 12:32

MILANO - Da brividi, ieri sera, la coreografia della curva Sud rossonera all'ingresso in campo delle squadre. Positiva, accorata, pensata per incoraggiare la squadra non per dileggiare l'avversario. Rafforzata, per di più, dall'inno del Milan: un momento da fermare nel tempo che ha reso tutti i tifosi rossoneri orgogliosi di essere milanisti al di là del risultato e al di là del momento. I ragazzi della curva ci tengono a far sapere che hanno lavorato per due mesi alla realizzazione della coreografia del derby. Un lavoro costato sette milioni di lire, un costo coperto dall'autofinanziamento Fossa dei Leoni- Brigate rossonere.


http://www.fdl.it/image/foto/01-02/01-02_milan-inter1.jpg

http://www.fdl.it/image/foto/01-02/01-02_milan-inter2.jpg

http://www.fdl.it/image/foto/01-02/01-02_milan-inter3.jpg

http://www.fdl.it/image/foto/01-02/01-02_milan-inter10.jpg

http://www.fdl.it/image/foto/01-02/01-02_milan-inter11.jpg

Gianmario
06-03-02, 14:59
http://www.inter.it/media/raw/2002-03-04_124918.jpg

Gianmario
07-03-02, 18:27
Nota: Al serpentone di destra manca il braccio....... merdeeeeee!!!

http://www.tifonet.it/fotousr2/3245_7032002144950.jpg

Gianmario
12-03-02, 22:07
“Il mio Milan non tradirà!” Lo aveva detto con orgoglio Carlo Ancelotti alla vigilia del derby e ha mantenuto la promessa: i rossoneri hanno giocato con grinta ed agonismo, lottando su ogni pallone, mettendo in soggezione l’Inter per più di un’ora e dimostrando che il distacco abissale in classifica dai cugini non è meritato. Purtroppo, però, usciamo delusi, amareggiati e a mani vuote da un derby in cui anche il pareggio ci sarebbe stato stretto ed è una beffa che fa male perché sappiamo benissimo che in un derby giocare meglio dell’avversario non mitiga, anzi raddoppia la rabbia per la sconfitta e aumenta la gioia dei vincitori.

E’ il giorno del derby ed è assolutamente necessario raggiungere San Siro il prima possibile; tra l’altro si gioca “in casa” e prevedibilmente la Sud si riempirà in un attimo e dopo qualche minuto dall’apertura dei cancelli sarà praticamente impossibile trovare un posto libero. Per questo motivo affrettiamo il passo con la tensione che sale sempre di più man mano che ci avviciniamo allo stadio e la voglia di vivere finalmente una grande serata che ci riempie il cuore e scaccia i brutti pensieri. Questa volta affrontiamo il derby con un grave ritardo in classifica rispetto ai cugini e le ultime prestazioni dei ragazzi non inducono certo all’ottimismo; solo giovedì sera l’abbiamo scampata bella contro una modestissima squadra olandese in Coppa UEFA, ma almeno abbiamo evitato l’umiliazione dell’eliminazione clamorosa e non abbiamo offerto agli interisti un clamoroso assist per gli sfottò.
Le previsioni sull’affluenza allo stadio e in Curva si rivelano azzeccate: alle 18 si potrebbe già esporre il cartello “tutto esaurito” nella Sud e la prospettiva di dover aspettare due ore e mezza prima dell’inizio del match non spaventa più di tanto: nel derby il tempo passa piuttosto in fretta tra uno sfottò e l’altro, cori che nascono spontanei da qualunque parte della Curva e la preparazione della coreografia; a proposito di quest’ultima, si intuisce che sarà ancora una volta qualcosa di grandioso, visto che materiale ed istruzioni sono già posizionati su ogni seggiolino e si raccomanda la massima attenzione e collaborazione; in un derby la Sud non ha mai tradito e non tradirà mai e l’unica certezza è che se i ragazzi saranno all’altezza della loro Curva, questa sera non ci sarà storia!
L’atmosfera è quella tipica, eterna ed immutabile di ogni derby, una partita “anomala” con una cornice di ambiente e di pubblico impareggiabile ed inavvicinabile da qualunque altro incontro; si può tranquillamente dire che Milan ed Inter giochino 32 partite di campionato e due derby che fanno storia a sé, pur valendo (e spesso anche molto) per la classifica e lo spettacolo offerto da San Siro anche in questa occasione lo dimostra ampiamente: i rossoneri non stanno certo disputando uno dei migliori campionati degli ultimi anni e nelle ultime partite ci sono state contestazioni, fischi, critiche, dieci minuti di silenzio, striscioni polemici ma questa sera il popolo rossonero è tutto qui, unito, compatto e pronto a soffrire e cantare per i ragazzi come nulla fosse successo, dimenticando problemi di gioco e classifica, stenti e delusioni, rabbia e depressione.

Questa volta la squadra non esce a fare riscaldamento sul campo e lo fa il solo Abbiati, salutato da un fragoroso applauso; è lui l’eroe di giovedì sera e l’artefice del passaggio del turno in Coppa UEFA che ci ha risparmiato acidi ed umilianti sfottò da parte dei cugini e l’occasione serve a dargli la carica e a fargli capire che questa sera siamo tutti con lui e con i suoi compagni.
Intanto il tabellone ha già comunicato la formazione e non ci sono novità rispetto a quella annunciata, anche perché Ancelotti ha la rosa ridotta al minimo da una quantità impressionante di infortuni: anche Serginho ha dovuto rinunciare alla sfida ed è un’assenza dolorosa nel ricordo di quello che aveva saputo fare in quel “famoso 11 maggio” che resterà per sempre nella storia del derby.
Come giovedi’ scorso, in difesa giocano Contra a destra e Chamot a sinistra mentre al centro rientra Costacurta e viene confermato Roque Junior (torna in panchina Laursen); a centrocampo rientra l’altro “senatore” Albertini con Gattuso a destra e Kaladze a sinistra; Rui Costa fa il trequartista alle spalle della coppia d’attacco Shevchenko-Josè Mari, con lo spagnolo che, come sempre, partirà defilato sulla destra. Purtroppo niente recuperi miracolosi di gente del calibro di Maldini e Inzaghi, il cui contributo sarebbe stato fondamentale, ma non è più tempo di recriminazioni e rimpianti: l’ora del derby è vicina, le squadre stanno per scendere in campo e…va in scena il grandioso spettacolo della coreografia della Sud.

Ancora una volta si ha la netta impressione che chi ha preparato la coreografia abbia fatto le cose in grande; ovviamente mentre la realizziamo ed essendone parte integrante ed attiva (personalmente reggevo una delle striscie nere) non ci rendiamo conto dell’esatta riuscita e la potremo valutare solo una volta tornati a casa (vedi foto) ma, come al solito, è uno di quei momenti che ti mettono i brividi e ti fanno capire quanto sia stupendo vivere queste emozioni in diretta e in prima persona; nessuna pay-tv può anche solo lontanamente farti capire cosa sia un derby per un Ultras e fartelo vivere in prima persona come succede in Curva e in queste occasioni si può davvero dire che i veri protagonisti assoluti siamo noi tifosi prima ancora di chi scende in campo e indipendentemente da quello che succederà nel rettangolo di gioco. Se il derby ha questo fascino inimitabile il merito è esclusivamente nostro e solo chi lo ha vissuto almeno una volta in Curva sa di cosa sto parlando.
L’urlo della Sud sale alto e possente come mai in questa stagione ed è inutile sottolineare che il derby del tifo non ha avuto storia; noi abbiamo fatto la nostra parte e continueremo a farla durante la partita…ora tocca ai ragazzi in campo onorare nel migliore dei modi i colori che indossano.

Si capisce subito che in campo c’è un Milan diverso da quello sbiadito e confuso delle ultime esibizioni: i giocatori sono caricati, decisi, convinti e grintosi; pressano, lottano su ogni pallone, ci mettono rabbia agonistica e voglia di vincere per sopperire ai limiti tecnici e agli errori grossolani che anche questa sera non mancano. L’impegno viene apprezzato dalla Curva che non fa mancare il proprio tifo e l’appoggio necessario; ancora una volta (e coerentemente) non vengono dedicati cori ai singoli giocatori ma la squadra viene sostenuta con passione e senza risparmiare la voce. In campo è vero derby: tattico, combattuto, un po’ bruttino, con poche occasioni e gioco spezzettato e in fondo è giusto così perché la tensione e l’agonismo esasperato rendono difficile realizzare una bella partita ma ti fanno capire che anche le squadre tengono molto alla sfida e non vogliono farsi superare.
Come già detto c’è in campo il Milan che non ti aspetti: il tanto temuto Vieri non tocca palla ed effettuerà il primo tiro in porta solo dopo un’ora, completamente annullato dalla difesa rossonera e in particolare da Billy Costacurta; lui di derby se ne intende e finalmente dimostra l’importanza di essere uno della Vecchia Guardia; il centrocampo lotta e tenta di costruire gioco e azioni pericolose, con il solito indomabile Gattuso e Albertini e Rui Costa che si alternano nelle “invenzioni”, il primo con lanci lunghi nel cuore della difesa nerazzurra e il secondo tentando di proporsi anche in avanti per lo scambio con le punte; a volte si “pestano un po’ i piedi” ma rispetto alle ultime uscite va sicuramente meglio. Anche Shevchenko gioca con più convinzione del solito: l’aria del derby a lui fa bene e sicuramente vuole confermare la tradizione che lo vede sempre in gol nelle sfide stracittadine.
Non è un primo tempo da “storia del calcio” ma se c’è una squadra che meriterebbe il vantaggio, è sicuramente il Milan che prova con più convinzione a segnare e ci va vicino soprattutto in un finale di tempo scoppiettante con uno sciagurato errore di testa di Josè Mari che da pochi passi spedisce sull’esterno della rete un preciso cross di Contra; grande disappunto perché in queste partite così tirate bisogna saper sfruttare la minima occasione e questa era davvero colossale; subito dopo ci prova Rui Costa con un’incursione in area su velo di Josè Mari ma Gresko salva alla disperata e poi è la volta di Kaladze ma Toldo è attento; in precedenza anche Shevchenko si era reso pericoloso con tiri dalla distanza, mentre dell’Inter c’è poco o nulla da ricordare e questo dimostra che il rammarico alla fine del primo tempo è legittimo: il Milan ha giocato meglio e meriterebbe di essere in vantaggio e ora la paura è che abbia speso molto e possa soffrire nella ripresa.

L’intervallo serve e riposare e riordinare le idee anche in Curva: il tifo è stato continuo e possente soprattutto all’inizio poi, come spesso accade, è andato via via calando per poi tornare ad essere forte e convinto nel finale quando la squadra ha sfiorato a più riprese il vantaggio. Il derby porta via molte energie nervose anche a noi tifosi, viene vissuto con una tensione tutta particolare ed un po’ di riposo può servire in attesa di un secondo tempo che si annuncia ancora tirato e sofferto. Rimane il rammarico per un primo tempo che poteva essere chiuso con un risultato migliore e i pensieri si dividono tra la speranza di continuare così (magari con un po’ più di fortuna) e la paura di finire beffati dopo aver sbagliato troppo.

La ripresa comincia sulla falsariga del primo tempo: il Milan è ancora in avanti e al terzo minuto va addirittura in gol con Shevchenko ma Collina ha già fischiato il fuorigioco dell’ucraino; peccato perché sarebbe necessario riuscire a sbloccare al più presto il risultato; si ha la netta sensazione che il Milan stia spendendo più degli avversari e nel finale potrebbe pagare caro tutto ciò. In effetti piano piano il Milan comincia a spegnersi e l’Inter prende coraggio: a metà tempo Cuper toglie Recoba e inserisce Conceiçao e poco dopo Ancelotti è costretto a richiamare Costacurta ed inserire Laursen: Billy ha dato tutto, zoppicava già da tempo ma ha guidato la retroguardia da vero leone ed autentico capitano e merita gli applausi che lo accompagnano fuori dal campo. Fra le due sostituzioni c’è stato spazio ancora per un’occasione di Shevchenko su verticalizzazione di Rui Costa: il Milan continua a fare la partita ma ora anche l’Inter comincia ad avvicinarsi all’area rossonera.
Il 32 è il numero che decide il derby: al 32° la difesa rossonera, orfana del suo condottiero, torna alle antiche abitudini e si lascia sorprendere dall’azione dell’Inter: Ventola fa velo per Vieri che gli restituisce palla; Abbiati respinge la conclusione di Ventola ma il pallone va a sbattere sulla coscia del n° 32 nerazzurro (lasciato troppo libero da Laursen, probabilmente ancora “freddo” e rimasto sorpreso) e carambola beffardamente in rete. Grande delusione e disappunto in campo e in Curva mentre dall’altra parte si festeggia un vantaggio casuale ed immeritato.
Ora sarà durissima perché il Milan è stanco (ahi quei supplementari evitabilissimi contro il Roda!) e il colpo sul morale è pesantissimo ma non resta altro che sperare e tentare il tutto per tutto in campo e sugli spalti con la voce residua e l’incoraggiamento ad una squadra ormai sfiduciata.
La Sud riprende a tifare, i giocatori provano a reagire e c’è spazio per l’ennesima decisione incomprensibile di Ancelotti: fuori Albertini (anche lui stanco) dentro Ba, quando forse sarebbe stato meglio inserire una punta. Ci sarebbe anche l’occasione per pareggiare: Josè Mari è bravo a presentarsi solo davanti a Toldo ma troppo lento a decidere cosa fare e si fa recuperare in calcio d’angolo. Il Milan è ormai cotto e l’ingresso di Javi Moreno al posto di Josè Mari non serve a niente, anzi è l’Inter che conclude in avanti e sfiora il raddoppio con Cristiano Zanetti che colpisce il palo con un tiro deviato da Chamot; il 2-0 sarebbe stato decisamente troppo ma la sostanza è che il Milan ha perso il derby e la delusione è grandissima. Il fischio finale di Collina ci getta tutti nello sconforto, anche perché questa volta non possiamo rimproverare niente alla squadra e si sa che perdere un derby quando si merita di vincerlo fa male il doppio, perché ti accorgi che dall’altra parte stanno godendo più del dovuto per una vittoria “rubacchiata” (nel senso di non meritata).

La serata finisce così nel peggiore dei modi: il Milan ha perso e questo successo dell’Inter porta i cugini in testa alla classifica con quattordici punti di vantaggio sui rossoneri; è una conclusione terribile ma resta la consapevolezza di aver visto in campo una squadra degna della sua Curva, come avevamo ripetutamente chiesto alla vigilia; amara soddisfazione, direte voi, come è amaro pensare che forse, se avessero giocato sempre con questa grinta e questo impegno….
Ma ormai sono pensieri che lasciano il tempo che trovano; il cuore e la mente sono pieni di tristezza e delusione per un’altra serata storta di una stagione che sta sfuggendo via in modo deludente e che neanche il derby ha saputo raddrizzare. In questo momento è perfettamente inutile pensare alla prossima trasferta di Bologna, alla Coppa UEFA e a tutti gli impegni da qui alla fine della stagione; il colpo è durissimo, il boccone è amaro e difficile da digerire e il rischio è che anche la squadra potrebbe far fatica a riprendersi e risollevarsi dopo questa ulteriore mazzata.
Usciamo dallo stadio mesti e a testa bassa anche se abbiamo fatto di tutto, noi sugli spalti e questa volta anche loro in campo, perché questa serata finisse in modo diverso. La sfortuna e i soliti limiti di una squadra incompleta e lacunosa ci hanno “messo lo zampino” ma possiamo affermare con sicurezza che i quattordici punti che ci dividono dall’Inter non si sono certo visti in campo e che laddove anche il pareggio ci avrebbe lasciati con l’amaro in bocca, è arrivata una beffa atroce ed immeritata!

Gianmario
13-03-02, 01:25
Derby della "Madonnina" numero 250 quello giocato al "Meazza" di San Siro, vinto fortunosamente dall'Inter per 1 a 0 grazie ad un gol di "Bobo" Vieri dopo una bella triangolazione con Ventola. All'entrata in campo delle squadre la Curva Sud ha esibito migliaia di bandierine colorate e grosse striscie al terzo anello così da formare una stella gialla con ai lati delle striscie rossonere e al terzo anello un tricolore con in transenna uno striscione FORZA MILAN, mentre la Curva Nord ha esibito un grosso bandierone raffigurante tre serpenti (contornato da cartoncini viola) con in transenna uno striscione recante la scritta CON AFFETTO I PARENTI SERPENTI..
Esteticamente più bella ma un pò banale la coreografia della Curva Sud, molto più originale quella della Nord!
Prima dell'inizio della gara la Fossa dei Leoni, con uno striscione applaudito da tutto lo stadio, si mostra solidale nei confronti di Luca (il ragazzo caduto dal secondo anello di San Siro in occasione di Inter-Aek), mentre i Viking si prendono gioco del Milan con una simpatica mini-coreografia!
Entrambe le curve, durante la gara, sono apparse vocalmente sottotono (Ma che cazzo di partita hai visto :confused: N.d.G.) , con una leggera supremazia nel primo tempo della Sud e nel secondo tempo della Nord.
Presenti nella Sud i gemellati bresciani, mentre nella Nord - settore Irriducibili - campeggiava uno stendardo della "Banda Noatri" Lazio.
Per quanto riguarda il capitolo striscioni, entrambe le curve sono state molto fantasiose. Da segnalare nella Sud "Prima il motorino poi il ragazzino: più che una curva sembrate un trampolino" e "1989-2002 complimenti avete fatto tredici"; mentre gli interisti, soprattutto a fine gara, si sono sbizzarriti ricordando, con molti striscioni, i 14 punti di distacco in classifica tra l'Inter ed il Milan.

A fine gara vicino al settore Irriducibili è spuntato uno striscione per Prisco: "Anche da lassù...GODI PEPPINO!"