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Visualizza Versione Completa : Terrorismo e guerra contro gli ebrei ai tempi della nascita di Israele



Pieffebi
06-03-02, 21:37
<b> Terrorismo e Guerra contro gli Ebrei al tempo della nascita di Israele. </b>

Il 29 novembre 1947 fu approvata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (con il voto favorevole di Stati Uniti d'America, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e di altri 31 paesi, il voto contrario di 13 stati, tra cui tutti i paesi arabi e l'astensione del Regno Unito e di altre 9 nazioni) la Risoluzione n° 181, che sanciva la spartizione della Palestina (ovvero di quello che restava di essa, dopo che i britannici ne avevano espunto la zona ad est del fiume Giordano, diventata TransGiordania e poi Regno di Giordania) tra uno Stato arabo ed uno ebraico, un regime internazionale per la città di Gerusalemme e l'Unione economica fra i due paesi.
Mentre la Jewish Agency approvò immediatamente la risoluzione, giacchè bene o male prevedeva finalmente la nascita di uno Stato israeliano sulla base del <i>“focolare nazionale ebraico”</i> presente in Palestina, gli arabi passarono subito dal regime della minaccia (dichiarazioni dell'Alto commissario arabo del 24 novembre 1947) al furioso terrorismo assassino.
Già il 31 dicembre 1947 ci fu l'orribile eccidio di Haifa, dove nelle locali raffinerie 39 lavoratori ebrei furono barbaramente assassinati dai loro colleghi arabi (con i quali lavoravano pacificamente da anni).
Il 22 febbraio 1948 un primo autocarro bomba esplose in via BenYehuda a Gerusalemme provocando la morte di almeno 50 ebrei ed innumerevoli feriti e l' 11 marzo, un'autobomba collocata su un mezzo del consolato statunitense di Gerusalemme esplose nel cortile della Jehwish Agency della città Santa provocando 13 morti e 40 feriti. La promessa dell'Alto Commissario Arabo di trascinare la Palestina in un bagno di sangue si stava realizzando ben prima della proclamazione della nascita dello Stato di Israele.
La via della guerra terroristica vile e criminale era stata intrapresa dai movimenti arabi palestinesi con l'appoggio di tutta la Umma arabo-islamica.
A quel tempo in Palestina (esclusa ormai da essa la Giordania) vivevano circa 650.000 ebrei e circa 1,3 milioni di arabi.
La reazione degli ebrei non fu immediata, ma fu durissima. Nell'aprile 1948 le forze armate dell'Haganà, l'organizzazione para-militare ebraica che costituiva ormai l'embrione dell'esercito israeliano in formazione, spezzò i capisaldi arabi che controllovano le vie di comunicazione fra i territori assegnati agli ebrei, conquistando Tiberiade, Haifa, Safed e la Galilea occidentale, riuscendo quindi a creare un territorio ebraico-palestinese senza soluzioni di continuità.
Mentre l'haganà si comportava ormai come un esercito regolare, ed evitava scrupolosamente di affliggere le popolazioni arabe dei territori liberati, due organizzazioni dissidenti ebraiche erano sul piede di guerra per rispondere “occhio per occhio” al terrorismo assassino arabo: L'Irgun Zwaì Leumì e il Lehì.
Uomini armati di questi due gruppi decisero di rispondere agli eccidi arabi (che dal dicembre 1947 avevano causato la morte di diecine e diecine di civili ebrei e il ferimento di altre centinaia di persone, spargendo il terrore fra le fila israelite), scendendo.....al loro livello.
Il 9 aprile 1948 i militanti estremisti ebrei di Irgun e Lehì assassinarono barbaramente a <i>Dir Yassin</i> (un villaggio arabo nei pressi di Gerusalemme, accusato di essere un covo di terroristi arabi, 254 persone, tra i quali anche molte donne e diversi bambini.
Ciò non fermò affatto, come è ovvio, la mano criminale dei terroristi arabi, che anzi il 13 aprile 1948, assalirono un convoglio di medici ed infermieri ebrei diretto all'Ospedale Hadassa di Gerusalemme, assassinando barbaramente 77 ebrei.
Il 14 maggio 1948 nacque finalmente lo Stato di Israele con la proclamazione da parte di David Ben Gurion e la firma della Dichiarazione d'Indipendenza del <i>Moetzet Haam </i> (Consiglio Popolare).
Il giorno dopo di tale storico evento gli eserciti dei paesi arabi confinanti e viciniori aggredirono Israele con un'azione di invasione simultanea (Egitto da sud, Libano e Iraq da nord, la TransGiordania da Est...). La resistenza posta da alcuni <i> Kibbutzim </i> riuscì tuttavia a placare lo slancio degli aggressori arabi. Gli egiziani, prima di essere fermati, giunsero a soli 35 chilometri da Telaviv, capitale provvisoria dello Stato di Israele.
Gli uomini della Legione Araba conquistarono il <i>quartiere ebraico </i> della vecchia Gerusalemme (dentro le mura), ed i suoi abitanti superstiti furono deportati in TransGiordania come prigionieri (donne, vecchi, bambini e feriti compresi).Mentre le forze del Palmach si aprirono la famosa “strada di Burma” tra le forze ostili permettendo ai rifornimenti di raggiungere gli altri ebrei di Gerusalemme (fuori le mura), evitando così loro la morte per fame e per sete.
Già il 15 maggio Stati Uniti d'America ed Unione Sovietica si trovarono d'accordo nel condannare l'aggressione araba, ma soltanto l'undici giugno le Nazioni Unite riuscirono ad imporre una prima tregua.
Gli arabi rifiutarono tuttavia una proroga della tregua accettata invece dagli israeliani il 7 luglio 1948 e ripresero le ostilità. Nel frattempo però agli ebrei erano giunte armi pesanti e l'iniziativa militare stava inesorabilmente per passare a loro vantaggio. Pertanto gli arabi accettarono il 18 luglio, grazie alla mediazione dell'ONU (affidata allo svedese conte Bernadotte). Tuttavia neppure questa tregua resse e in ottobre i combattimenti ripresero: Israele conquistò Ben Sheva e la Galilea occidentale. Quando gli israeliani si spinsero nel Sinai, a sud della striscia di Gaza, intervenne il Regno Unitoche ingiunse il ritiro immediato delle forze armate dello Stato ebraico dalla zona.
Il 7 gennaio 1949 la guerra di indipendenza era virtualmente finita per Israele con l'inizio della terza tregua, l'ultima, che aprì i negoziati per gli armistizi.
L'aggressione araba, come tutte quelle che seguirono, si rivelò un boomerang per i nemici di Israele, che sebbene dovesse contare diverse migliaia di morti (un quarto dei quali civili) uscì dal conflitto politicamente, militarmente e territorialmente più forte.
La guerra di indipendenza, come ha scritto il prof. Sergio Minerbi , insegnò ad Israele....che se le Nazioni Unite potevano essere la fonte della legittimità dello Stato ebraico in Palestina NON potevano tuttavia assicurarne l'esistenza e la sopravvivenza.
Le Nazioni Unite rimasero a lungo inerti innanzi alla vile e furibonda aggressione araba nei confronti dello Stato ebraico, e quando intervennero lo fecero molto, troppo debolmente, e con molte, troppe esitazioni. A proposito Pierre Marie Martin scrisse: “<i>L'incapacità dell'ONU a denunciare l'aggressione mentre essa ebbe indubbiamente luogo, avrebbe influenzato tutta la successiva politica di Israele nel ricorso alla forza e più in particolare quando si tratterà di difendersi contro dei nuovi tentativi di eliminazione. Israele saprà che non può contare che su se stesso per assicurare la propria sicurezza</i>”.
La fine della guerra d'aggressione araba contro Israele e il popolo ebraico in Terrasanta ebbe diverse conseguenze, la più importante delle quali, fu quella dei<i> 600/700.000 profughi arabi palestinesi </i>che abbandonarono, istigati dalle nazioni arabe o in almeno in un caso costretti dagli israeliani (come a Lod) le loro case e le loro terre per diventare, come scrisse Ralph Galloway “<i>Un affronto alle Nazioni Unite ed un'arma contro Israele</i>”, giacchè era evidente (e molti fatti successivi lo dimostreranno) che “<i> i leaders arabi se ne infischiano se i profughi vivono o muoiono</i>”.
La Cisgiordania, destinata secondo la risoluzione delle Nazioni Unite, ad essere parte integrante del territorio dello Stato arabo-palestinese, fu invece annessa al Regno di TransGiordania, divenuto pertanto il nuovo regno hasemita di Giordania, la striscia di Gaza, regione arabo-palestinese, fu annessa invece ad un'altro Stato arabo: l'Egitto. Con queste annessioni svaniva così, <b>ad opera dei paesi arabi</b>, qualsiasi possibilità per la nascita di uno Stato arabo-palestinese da affinacare a quello ebraico-palestinese di Israele, secondo la volontà delle Nazioni Unite.
La decisione dei paesi arabi di lottare per <b>l'eliminazione</b> dello Stato ebraico per mezzo dell'accerchiamento economico, politico, militare e con il concorso del terrorismo criminale, permaneva come obiettivo<b> strategico </b> indiscusso. Questa decisione, reiterata nei successivi decenni da nuove aggressioni e da nuovi rigurgiti terroristici (ed esempio l'eccidio di Maalè Akrabim il 17 marzo 1954), segnerà la storia del giovane Stato di Israele, sorto dopo il genocidio hitleriano e minacciato giorno dopo giorno di annientamento dal nazionalismo arabo a cui si affiancherà l'integralismo islamico, e dopo la svolta filo-araba dell'URSS (che perseguiva propri obiettivi nella contrapposizione con il mondo libero), parte importante del marxismo internazionale, ed a cui non mancherà la simpatia dell'antisemitismo di matrice nazi-fascista (ribattezzato anche questo, come quello di opposte matrici: antisionismo).
Shalom!

bandiera roja
06-03-02, 23:27
Notizie del tutto faziose e non obiettive!

La risoluzione 181 dell'O.N.U. fu votata a favore, in quanto gli U.S.A. ed i suoi alleati misero in atto delle vere e proprie minacce verso coloro che non avrebbero votato a favore.
Per quanto riguarda gli attacchi subiti dai sionisti al momento della proclamazione dello stato d'Israele, furono determinati dalle azioni terroristiche che i famigerati gruppi sionisti come la banda Stern e co. perpetravano fin dal 1936 contro la popolazione araba presente in Palestina.
Lo stato d'Israele fu concepito la prima volta al primo congresso sionista del 1897, nel quale si proclamò di fondare uno stato in Palestina, incominciando fin da subito attuando un'immigrazione verso quella terra, con l'intento di strappare la terra con mezzi leciti ed illeciti ai palestinesi che l'abitavano.
Così ebbe inizio la pulizia etnica che portò alla cacciata dalla Palestina di 800.000 arabi e la conseguente lotta di resistenza all'occupante nazisionista!

Intifada fino alla vittoria!

Pieffebi
07-03-02, 14:07
L'URSS di Stalin votò convintamente a favore della creazione dello Stato ebraico in Palestina nonostante la nota giudeofobia del tiranno comunista sovietico.
Il resto....non è qualificabile neppure come antisionismo....essendo palesemente molto di più, caro nazicomunista.

Shalom!

bandiera roja
07-03-02, 21:53
Purtroppo non sapendo rispondere, voi sionisti non sapete fare altro che offendere.
L'Intifada vincerà e caccerà i nazisionisti dalla Palestina,come Hezbollah ha già fatto cacciandoli dal Libano.

Intifada fino alla vittoria!

Pieffebi
07-03-02, 23:17
Grazie per il bel voto professore. Sono convinto che alla tua sQuola migliorerò e scriverò anch'io che la colpa di tutte le disgrazie del mondo è degli ebrei, degli americani e delle multinazionali imperialistiche.
Non dimenticare la solita camomilla con biancospino e tiglio.... prima di andare a nanna, e sogna Stalin e Hitler che si abbracciano.

Shalom!

Pieffebi
07-03-02, 23:33
Beh....non dirmi che alla tua età hai ancora le polluzioni notturne, eh?

Shalom!

Pieffebi
08-03-02, 13:34
Le razze inferiori hanno un humor inferiore....mica tutti possono essere proletari ariani.....

Shalom!

gribisi
08-03-02, 14:27
Originally posted by bandiera roja
Notizie del tutto faziose e non obiettive!

La risoluzione 181 dell'O.N.U. fu votata a favore, in quanto gli U.S.A. ed i suoi alleati misero in atto delle vere e proprie minacce verso coloro che non avrebbero votato a favore.
Per quanto riguarda gli attacchi subiti dai sionisti al momento della proclamazione dello stato d'Israele, furono determinati dalle azioni terroristiche che i famigerati gruppi sionisti come la banda Stern e co. perpetravano fin dal 1936 contro la popolazione araba presente in Palestina.
Lo stato d'Israele fu concepito la prima volta al primo congresso sionista del 1897, nel quale si proclamò di fondare uno stato in Palestina, incominciando fin da subito attuando un'immigrazione verso quella terra, con l'intento di strappare la terra con mezzi leciti ed illeciti ai palestinesi che l'abitavano.
Così ebbe inizio la pulizia etnica che portò alla cacciata dalla Palestina di 800.000 arabi e la conseguente lotta di resistenza all'occupante nazisionista!

Intifada fino alla vittoria! Sbagliato.
I palestinesi attuarono aggressioni antiebraiche già dal 1920-21, quando la Stern manco esisteva.
Precedentemente nel Mondo Arabo ci furono per secoli discriminazioni e pogrom antiebraici non molto meno che nei paesi Cristiani, Shoah a parte.
Minacce per minacce, anche gli arabi si sono serviti più volte del ricatto petrolifero per ottenere le risoluzioni che volevano all' ONU.
La pulizia etnica del 1948 non ci sarebbe mai stata se gli arabi avessero accettato il Piano ONU del 47 anzichè aggredire Israele appena fondata.

08-03-02, 15:07
Persecuzioni e violenze anti-ebraiche di parte islamica(*):

1929.COMPLETAMENTE STERMINATA LA COMUNITA' EBRAICA DI HEBRON E DISTRUTTA LA SINAGOGA.

1934.IL GOVERNO IRAQENO VIETA AGLI EBREI LO STUDIO DELL'EBRAICO .

1936.IN IRAQ GLI EBREI VENGONO ESPULSI DAI PUBBLICI UFFICI E VARI POGROMS A BAGDAD NELLO STESSO ANNO.

1938-44.PERSECUZIONI A DAMASCO CHE CULMINANO NEL 1944 CON DUE MASSICCI ECCIDI NEL QUARTIERE EBRAICO.

1941.DURANTE LA FESTA EBRAICA DI SHAVUOT VENGONO ASSASSINATI A BAGDAD 180 EBREI, 500 FERITI E 14.500 RESTANO SENZA CASA E LAVORO.

1943.PERSECUZIONI A COSTANTINA IN ALGERIA. CASE SACCHEGGIATE DECINE DI MORTI.

1940-45.ALLEANZA DEI PAESI ARABI CON IL NAZISMO E PERSECUZIONE IN MASSA DEGLI EBREI CON ECCIDI E CASE E SINAGOGHE BRUCIATE.

1947.DECINE DI EBREI VENGONO UCCISI AD ALEPPO. 4 GRANDI SINAGOGHE VENGONO BRUCIATE , 164 ABITAZIONI DISTRUTTE.

1948.PROCLAMAZIONE DELL STATO DI ISRAELE CACCIA APERTA ALL'EBREO : CENTINAIA DI MORTI, FERITI ARRESTI IN MASSA. CONFISCA DEI BENI DEGLI EBREI IN TUTTI I PAESI ARABI.

(*):Volendo prendere in esame soltanto la prima metà del Novecento.

I profughi ebrei(chi se ne rammenta?):

Secondo l'ex ministro israeliano Moshe Shahal, che presiede un'organizzazione mondiale di ebrei originari dei paesi arabi, i profughi ebrei che fuggirono dai paesi arabi (Iraq, Siria, Libano, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco) tra il 1922 e il 1952 furono costretti ad abbandonare sul posto beni e proprieta' per una cifra pari a 30 miliardi di dollari. Shahal sostiene che un accordo che ponga fine al contenzioso arabo-israeliano deve tenere conto degli 850.000 ebrei che un tempo vivevano nei paesi arabi. Molti di loro furono spogliati di tutti i loro averi ed espulsi negli anni immediatamente successivi alla fondazione di Israele nel 1948. Altri erano gia' fuggiti a causa della crescente ostilita' del nazionalismo arabo. In tutto, piu' di 600.000 profughi ebrei dai paesi arabi si riversarono in Israele, dove furono accolti e integrati. L'organizzazione guidata da Shahal intende pubblicare un rapporto completo sulle proprieta' degli ebrei nei paesi arabi. Anche il presidente Clinton , dopo i colloqui di Camp David del luglio scorso, ha fatto riferimento alla necessita' di affrontare il problema degli profughi ebrei da paesi arabi che ora vivono in Israele e in altri paesi. Secondo un rapporto pubblicato a New York dal Congresso Mondiale Ebraico, gli ebrei che fuggirono dalle persecuzioni in Egitto e Iraq negli anni immediatamente successivi alla fondazione dello Stato di Israele furono costretti ad abbandonare sul posto beni e proprieta' per una cifra pari a 6,5 miliardi di dollari. Il professore Ya'akov Meiron, che per trent'anni ha guidato l'unita' del ministero della giustizia israeliano per le questioni legali con i paesi arabi, ha recentemente confermato che la maggior parte degli ebrei che migrarono in Israele dai paesi arabi lo fece a causa delle crescenti persecuzioni ad opera delle autorita' arabe.
(Ma'ariv e Haaretz, 2.01.01, Jerusalem Post, 3.01.01)

Cordiali saluti a tutti

jesi1194 (POL)
08-03-02, 15:42
La risarcimento-patia ve la portate dietro endemicamente, vedo! Naturalmente quel che fecero gli arabi dal 1920 in poi erano solo "azioni" e non "reazioni" a una qualche vergognosa truffa che avevano da poco subito, vero? Mai letto "I sette pilastri della saggezza"?

gribisi
08-03-02, 15:55
Originally posted by jesi1194
La risarcimento-patia ve la portate dietro endemicamente, vedo! Naturalmente quel che fecero gli arabi dal 1920 in poi erano solo "azioni" e non "reazioni" a una qualche vergognosa truffa che avevano da poco subito, vero? Mai letto "I sette pilastri della saggezza"? Questo bel discorso fallo ai palestinesi e ai loro "amici", che vogliono prendersi Israele.
Sarebbe ora che Israele ponesse seriamente la questione dei profughi ebrei, per controbilanciare una volta per tutte il vittimismo palestinista.

Paul Atreides
08-03-02, 16:11
Originally posted by Pieffebi
<b> Terrorismo e Guerra contro gli Ebrei al tempo della nascita di Israele. </b>

Il 29 novembre 1947 fu approvata dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (con il voto favorevole di Stati Uniti d'America, Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, e di altri 31 paesi, il voto contrario di 13 stati, tra cui tutti i paesi arabi e l'astensione del Regno Unito e di altre 9 nazioni) la Risoluzione n° 181, che sanciva la spartizione della Palestina (ovvero di quello che restava di essa, dopo che i britannici ne avevano espunto la zona ad est del fiume Giordano, diventata TransGiordania e poi Regno di Giordania) tra uno Stato arabo ed uno ebraico, un regime internazionale per la città di Gerusalemme e l'Unione economica fra i due paesi.
Mentre la Jewish Agency approvò immediatamente la risoluzione, giacchè bene o male prevedeva finalmente la nascita di uno Stato israeliano sulla base del <i>“focolare nazionale ebraico”</i> presente in Palestina, gli arabi passarono subito dal regime della minaccia (dichiarazioni dell'Alto commissario arabo del 24 novembre 1947) al furioso terrorismo assassino.


RE: pur essendo filosionista credo sia necessaria una qualche obiettività. Riporto, pertanto, il giudizio di Morris, Vittime", Rizzoli, 2001, p. 843: "ma i sionisti si dimostrarono anche brutalmente innovativi. Mentre in generale l'Haganah si manteneva sulla difensiva, le organizzazioni dissidenti di destra Irgun e LHI introdussero (nel 1937-38 e nel 1947-48) tecniche tipiche del moderno terrorismo: la bomba camuffata nella piazza del mercato e nell'autostazione; l'autobomba e l'autocarro-bomba; le raffiche dalle auto in corsa (ma non l'attentatore suicida, un'innovazione araba degli anni '80 e '90 del XX secolo)".


Già il 31 dicembre 1947 ci fu l'orribile eccidio di Haifa, dove nelle locali raffinerie 39 lavoratori ebrei furono barbaramente assassinati dai loro colleghi arabi (con i quali lavoravano pacificamente da anni).


RE: Morris, op. cit., p. 253 ricorda che questa carneficina fu la risposta "violenta quanto non premeditata" ad un attentato precedente dell'Irgun (bombe a mano contro una piccola folla araba in attesa dell'autobus; sei morti e dozzine di feriti).


Il 22 febbraio 1948 un primo autocarro bomba esplose in via BenYehuda a Gerusalemme provocando la morte di almeno 50 ebrei ed innumerevoli feriti


RE: anche qui Morris, op. cit., p. 253 ricorda che già il 4 gennaio 1948 l'LHI feve esplodere un camion pieno di esplosivo davanti al municipio di Giaffa causando 26 morti. Senza contare le vittime civili arabe (una trentina) dell'autobomba esplosa in una autorimessa ad Haifa (Morris, op. cit., p. 254) e l'attacco del 5 gennaio dell'Haganah all'hotel Semiramis che fece 26 vittime civili; Morris, op. cit., p. 254)

e l' 11 marzo, un'autobomba collocata su un mezzo del consolato statunitense di Gerusalemme esplose nel cortile della Jehwish Agency della città Santa provocando 13 morti e 40 feriti. La promessa dell'Alto Commissario Arabo di trascinare la Palestina in un bagno di sangue si stava realizzando ben prima della proclamazione della nascita dello Stato di Israele.
La via della guerra terroristica vile e criminale era stata intrapresa dai movimenti arabi palestinesi con l'appoggio di tutta la Umma arabo-islamica.
A quel tempo in Palestina (esclusa ormai da essa la Giordania) vivevano circa 650.000 ebrei e circa 1,3 milioni di arabi.
La reazione degli ebrei non fu immediata, ma fu durissima. Nell'aprile 1948 le forze armate dell'Haganà, l'organizzazione para-militare ebraica che costituiva ormai l'embrione dell'esercito israeliano in formazione, spezzò i capisaldi arabi che controllovano le vie di comunicazione fra i territori assegnati agli ebrei, conquistando Tiberiade, Haifa, Safed e la Galilea occidentale, riuscendo quindi a creare un territorio ebraico-palestinese senza soluzioni di continuità.
Mentre l'haganà si comportava ormai come un esercito regolare, ed evitava scrupolosamente di affliggere le popolazioni arabe dei territori liberati, due organizzazioni dissidenti ebraiche erano sul piede di guerra per rispondere “occhio per occhio” al terrorismo assassino arabo: L'Irgun Zwaì Leumì e il Lehì.
Uomini armati di questi due gruppi decisero di rispondere agli eccidi arabi (che dal dicembre 1947 avevano causato la morte di diecine e diecine di civili ebrei e il ferimento di altre centinaia di persone, spargendo il terrore fra le fila israelite), scendendo.....al loro livello.

RE: ehm, veramente scrive Morris, op. cit., p. 253: " a Tel Aviv, Giaffa, Haifa e Gerusalemme, in dicembre e all'inizio di gennaio del 1948 centinauia di civili arabi furono uccisi o feriti dall'Irgun. Solo a Gerusalemme, tra gli arabi ci furono 37 feriti e 80 morti in due attentati, il 13 e il 29 dicembre".


Il 9 aprile 1948 i militanti estremisti ebrei di Irgun e Lehì assassinarono barbaramente a <i>Dir Yassin</i> (un villaggio arabo nei pressi di Gerusalemme, accusato di essere un covo di terroristi arabi, 254 persone, tra i quali anche molte donne e diversi bambini.

RE: questa fu l'acme...


Ciò non fermò affatto, come è ovvio, la mano criminale dei terroristi arabi, che anzi il 13 aprile 1948, assalirono un convoglio di medici ed infermieri ebrei diretto all'Ospedale Hadassa di Gerusalemme, assassinando barbaramente 77 ebrei.


RE: veramente scrive Morris, op. cit., p. 267 che questo attacco arabo fu "uno strascico immediato e brutale" dell'attacco a Deir Yassim (avvenuto appena 4 giorni prima)


Il 14 maggio 1948 nacque finalmente lo Stato di Israele con la proclamazione da parte di David Ben Gurion e la firma della Dichiarazione d'Indipendenza del <i>Moetzet Haam </i> (Consiglio Popolare).
Il giorno dopo di tale storico evento gli eserciti dei paesi arabi confinanti e viciniori aggredirono Israele con un'azione di invasione simultanea (Egitto da sud, Libano e Iraq da nord, la TransGiordania da Est...). La resistenza posta da alcuni <i> Kibbutzim </i> riuscì tuttavia a placare lo slancio degli aggressori arabi. Gli egiziani, prima di essere fermati, giunsero a soli 35 chilometri da Telaviv, capitale provvisoria dello Stato di Israele.
Gli uomini della Legione Araba conquistarono il <i>quartiere ebraico </i> della vecchia Gerusalemme (dentro le mura), ed i suoi abitanti superstiti furono deportati in TransGiordania come prigionieri (donne, vecchi, bambini e feriti compresi).Mentre le forze del Palmach si aprirono la famosa “strada di Burma” tra le forze ostili permettendo ai rifornimenti di raggiungere gli altri ebrei di Gerusalemme (fuori le mura), evitando così loro la morte per fame e per sete.
Già il 15 maggio Stati Uniti d'America ed Unione Sovietica si trovarono d'accordo nel condannare l'aggressione araba, ma soltanto l'undici giugno le Nazioni Unite riuscirono ad imporre una prima tregua.
Gli arabi rifiutarono tuttavia una proroga della tregua accettata invece dagli israeliani il 7 luglio 1948 e ripresero le ostilità. Nel frattempo però agli ebrei erano giunte armi pesanti e l'iniziativa militare stava inesorabilmente per passare a loro vantaggio. Pertanto gli arabi accettarono il 18 luglio, grazie alla mediazione dell'ONU (affidata allo svedese conte Bernadotte). Tuttavia neppure questa tregua resse e in ottobre i combattimenti ripresero: Israele conquistò Ben Sheva e la Galilea occidentale. Quando gli israeliani si spinsero nel Sinai, a sud della striscia di Gaza, intervenne il Regno Unitoche ingiunse il ritiro immediato delle forze armate dello Stato ebraico dalla zona.
Il 7 gennaio 1949 la guerra di indipendenza era virtualmente finita per Israele con l'inizio della terza tregua, l'ultima, che aprì i negoziati per gli armistizi.
L'aggressione araba, come tutte quelle che seguirono, si rivelò un boomerang per i nemici di Israele, che sebbene dovesse contare diverse migliaia di morti (un quarto dei quali civili) uscì dal conflitto politicamente, militarmente e territorialmente più forte.
La guerra di indipendenza, come ha scritto il prof. Sergio Minerbi , insegnò ad Israele....che se le Nazioni Unite potevano essere la fonte della legittimità dello Stato ebraico in Palestina NON potevano tuttavia assicurarne l'esistenza e la sopravvivenza.
Le Nazioni Unite rimasero a lungo inerti innanzi alla vile e furibonda aggressione araba nei confronti dello Stato ebraico, e quando intervennero lo fecero molto, troppo debolmente, e con molte, troppe esitazioni. A proposito Pierre Marie Martin scrisse: “<i>L'incapacità dell'ONU a denunciare l'aggressione mentre essa ebbe indubbiamente luogo, avrebbe influenzato tutta la successiva politica di Israele nel ricorso alla forza e più in particolare quando si tratterà di difendersi contro dei nuovi tentativi di eliminazione. Israele saprà che non può contare che su se stesso per assicurare la propria sicurezza</i>”.
La fine della guerra d'aggressione araba contro Israele e il popolo ebraico in Terrasanta ebbe diverse conseguenze, la più importante delle quali, fu quella dei<i> 600/700.000 profughi arabi palestinesi </i>che abbandonarono, istigati dalle nazioni arabe o in almeno in un caso costretti dagli israeliani (come a Lod) le loro case e le loro terre per diventare, come scrisse Ralph Galloway “<i>Un affronto alle Nazioni Unite ed un'arma contro Israele</i>”, giacchè era evidente (e molti fatti successivi lo dimostreranno) che “<i> i leaders arabi se ne infischiano se i profughi vivono o muoiono</i>”.
La Cisgiordania, destinata secondo la risoluzione delle Nazioni Unite, ad essere parte integrante del territorio dello Stato arabo-palestinese, fu invece annessa al Regno di TransGiordania, divenuto pertanto il nuovo regno hasemita di Giordania, la striscia di Gaza, regione arabo-palestinese, fu annessa invece ad un'altro Stato arabo: l'Egitto. Con queste annessioni svaniva così, <b>ad opera dei paesi arabi</b>, qualsiasi possibilità per la nascita di uno Stato arabo-palestinese da affinacare a quello ebraico-palestinese di Israele, secondo la volontà delle Nazioni Unite.
La decisione dei paesi arabi di lottare per <b>l'eliminazione</b> dello Stato ebraico per mezzo dell'accerchiamento economico, politico, militare e con il concorso del terrorismo criminale, permaneva come obiettivo<b> strategico </b> indiscusso. Questa decisione, reiterata nei successivi decenni da nuove aggressioni e da nuovi rigurgiti terroristici (ed esempio l'eccidio di Maalè Akrabim il 17 marzo 1954), segnerà la storia del giovane Stato di Israele, sorto dopo il genocidio hitleriano e minacciato giorno dopo giorno di annientamento dal nazionalismo arabo a cui si affiancherà l'integralismo islamico, e dopo la svolta filo-araba dell'URSS (che perseguiva propri obiettivi nella contrapposizione con il mondo libero), parte importante del marxismo internazionale, ed a cui non mancherà la simpatia dell'antisemitismo di matrice nazi-fascista (ribattezzato anche questo, come quello di opposte matrici: antisionismo).
Shalom!

Paul Atreides
08-03-02, 16:25
Aggiungo a quanto già detto che non è accettabile definire (come fatto da PFB) quelli dell'Irgun e della LHI "militanti estremisti" e gli arabi "terroristi" sia perché il terrorismo era praticato da entrambi ma soprattutto perché il terrorismo è stato introdotto dai sionisti e sempre sioniste erano le ORGANIZZAZIONI terroristiche.
Pertanto, al contrario dell'uso indiscriminato delle solite accuse-talismano (razzista, nazista, ecc.) che i due schieramenti si rinfacciano a vicenda con effetti davvero comici, qui mi sembra che, invece, l'uso dei termini vada davvero puntualizzato.
Saluti.

Pieffebi
08-03-02, 21:51
Effetti comici hanno anche certe puntualizzazioni terminologiche. Quando si dice che un'organizzazione dissidente ebraica è estremista ed è responsabile dell'eccidio di centinaia di persone (arabi nella fattispecie) tra cui anche ....donne e bambini....si dice tutto quello che si deve dire. Ho omesso di usare il termine terrorista: mi dichiaro colpevole di questa grave omissione.
Ricordo che nella vecchia POL il buon Gribisi obiettò che le sue fonti (note) non mettevano in evidenza tanta ferocia degli estremisti arabi nel compiere gli attentati sopra indicati, ne' che ebbero effetti così devastanti. D'altro canto precisò le ragioni per le quali i terroristi sionisti (contento?) avevano di gran lunga più "attenuanti" degli estremisti arabi (contento?).
Riguardo ai citati terroristi ebrei posso precisare quanto segue:
Che dette organizzazioni estremiste ebraiche fossere capaci di usare il terrorismo (gli inglesi ne sanno qualcosa) è cosa nota. Come sono note persino alcune imbarazzanti relazioni fra esponenti di dette organizzazioni e...la Germania Nazionalsocialista. Confondere dette organizzazioni con ...l'intero sionismo o con una sua parte importante, è un tantino....NON accettabile. E questa volta NON per una ragione terminologica, ma di sostanza. Come è noto ai più.

Shalom!

Pieffebi
08-03-02, 21:58
Preciso che per quanto possa essere autorevole il Morris...non solo non è l'unica fonte, ne' rappresenta il Vangelo (o il Talmud) per quanto riguarda le questioni in esame.
Ad esempio Sergio Minerbi si discosta spesso dalle valutazioni e ricostruzioni di detta fonte, ed è a mio avviso....a propria volta estremamente autorevole.

Shalom!

Paul Atreides
08-03-02, 22:35
Originally posted by Pieffebi
Effetti comici hanno anche certe puntualizzazioni terminologiche. Quando si dice che un'organizzazione dissidente ebraica è estremista ed è responsabile dell'eccidio di centinaia di persone (arabi nella fattispecie) tra cui anche ....donne e bambini....si dice tutto quello che si deve dire. Ho omesso di usare il termine terrorista: mi dichiaro colpevole di questa grave omissione.
Ricordo che nella vecchia POL il buon Gribisi obiettò che le sue fonti (note) non mettevano in evidenza tanta ferocia degli estremisti arabi nel compiere gli attentati sopra indicati, ne' che ebbero effetti così devastanti. D'altro canto precisò le ragioni per le quali i terroristi sionisti (contento?) avevano di gran lunga più "attenuanti" degli estremisti arabi (contento?).
Riguardo ai citati terroristi ebrei posso precisare quanto segue:
Che dette organizzazioni estremiste ebraiche fossere capaci di usare il terrorismo (gli inglesi ne sanno qualcosa) è cosa nota. Come sono note persino alcune imbarazzanti relazioni fra esponenti di dette organizzazioni e...la Germania Nazionalsocialista. Confondere dette organizzazioni con ...l'intero sionismo o con una sua parte importante, è un tantino....NON accettabile. E questa volta NON per una ragione terminologica, ma di sostanza. Come è noto ai più.

Shalom!

Egregio PFB, non andiamo fuori dal seminato per favore. Nelle citazioni da me riportate è assolutamente EVIDENTE che a rendersi responsabili di atti terroristici furono organizzazioni sioniste "dissidenti di destra" (Irgun e LHI), cosa specificata praticamente in ogni passo da me riportato. Quindi non capisco da quali frasi lei abbia potuto ricavare la conclusione che io (o Morris, visto che in pratica mi sono limitato a citare suoi passi) avessi confuso l'intero sionismo con queste organizzazioni.
Saluti.

Paul Atreides
08-03-02, 22:40
Originally posted by Pieffebi
Preciso che per quanto possa essere autorevole il Morris...non solo non è l'unica fonte, ne' rappresenta il Vangelo (o il Talmud) per quanto riguarda le questioni in esame.
Ad esempio Sergio Minerbi si discosta spesso dalle valutazioni e ricostruzioni di detta fonte, ed è a mio avviso....a propria volta estremamente autorevole.

Shalom!

Mah! Io so solo che qui si tratta di fatti (attentati, uccisioni, ecc.). E che la ricostruzione dei fatti quale si evince dal suo messaggio è, come dire, un tantino...unilaterale.
Saluti.

Pieffebi
08-03-02, 22:57
Originally posted by Paul Atreides


Egregio PFB, non andiamo fuori dal seminato per favore. Nelle citazioni da me riportate è assolutamente EVIDENTE che a rendersi responsabili di atti terroristici furono organizzazioni sioniste "dissidenti di destra" (Irgun e LHI), cosa specificata praticamente in ogni passo da me riportato. Quindi non capisco da quali frasi lei abbia potuto ricavare la conclusione che io (o Morris, visto che in pratica mi sono limitato a citare suoi passi) avessi confuso l'intero sionismo con queste organizzazioni.
Saluti.


Non mi riferivo affatto alle sue citazioni. Mi riferivo all'affermazione: "il terrorismo fu introdotto DAI SIONISTI", che conserva un certo margine di ambiguità, vista la sua attenzione all'uso dei termini e delle parole (addirittura con comparazioni da...farmacista). Sicuramente i terroristi di dette organizzazioni ebraiche erano qualificabili come "sionisti", ma non erano tutto il sionismo, ne' una sua parte importante o qualificante o egemone.
Meglio sarebbe stato dire: "il terrorismo fu introdotto da sionisti", e meglio ancora "il terrorismo fu introdotto da sionisti di organizzazioni estremistiche minoritarie. Anche se l'uso dell'assassinio politico e del terrore (anche se con mezzi...meno moderni) era conosciuto dagli arabi da molti, molti anni...nei confronti di ebrei.
Riguardo ai fatti...degli opposti "terrorismi" in quegli anni....si può dire (giacchè è un fatto) che mentre l'uso della violenza contro gli arabi da parte di ebrei sionisti era limitato a gruppi estremisti marginali, quello degli arabi rappresentava uno strumento di lotta....per così dire....sostenuto e giustificato da "autorità ufficiali", e addirittura da governi legittimi.

Shalom!

Paul Atreides
08-03-02, 23:05
Originally posted by Pieffebi



Non mi riferivo affatto alle sue citazioni. Mi riferivo all'affermazione: "il terrorismo fu introdotto DAI SIONISTI", che conserva un certo margine di ambiguità, vista la sua attenzione all'uso dei termini e delle parole (addirittura con comparazioni da...farmacista). Sicuramente i terroristi di dette organizzazioni ebraiche erano qualificabili come "sionisti", ma non erano tutto il sionismo, ne' una sua parte importante o qualificante o egemone.
Meglio sarebbe stato dire: "il terrorismo fu introdotto da sionisti", e meglio ancora "il terrorismo fu introdotto da sionisti di organizzazioni estremistiche minoritarie. Anche se l'uso dell'assassinio politico e del terrore (anche se con mezzi...meno moderni) era conosciuto dagli arabi da molti, molti anni...nei confronti di ebrei.
Riguardo ai fatti...degli opposti "terrorismi" in quegli anni....si può dire (giacchè è un fatto) che mentre l'uso della violenza contro gli arabi da parte di ebrei sionisti era limitato a gruppi estremisti marginali, quello degli arabi rappresentava uno strumento di lotta....per così dire....sostenuto e giustificato da "autorità ufficiali", e addirittura da governi legittimi.

Shalom!

Mah! io non credo potessero esserci ambiguità dato che mi riagganciavo al messaggio precedente dove avevo ampiamente indicato CHI fossero i terroristi.
Saluti

L'Uomo Tigre
08-03-02, 23:14
PFB, quanto ti pagano?
Quanto ti danno i sionisti per scrivere queste cose?

Pieffebi
14-06-05, 20:46
Tutto gratis.

Shalom

beppe2
24-06-05, 11:39
Originally posted by Pieffebi
Non mi riferivo affatto alle sue citazioni. Mi riferivo all'affermazione: "il terrorismo fu introdotto DAI SIONISTI", che conserva un certo margine di ambiguità, vista la sua attenzione all'uso dei termini e delle parole (addirittura con comparazioni da...farmacista). Sicuramente i terroristi di dette organizzazioni ebraiche erano qualificabili come "sionisti", ma non erano tutto il sionismo, ne' una sua parte importante o qualificante o egemone.
Meglio sarebbe stato dire: "il terrorismo fu introdotto da sionisti", e meglio ancora "il terrorismo fu introdotto da sionisti di organizzazioni estremistiche minoritarie. Anche se l'uso dell'assassinio politico e del terrore (anche se con mezzi...meno moderni) era conosciuto dagli arabi da molti, molti anni...nei confronti di ebrei.
Riguardo ai fatti...degli opposti "terrorismi" in quegli anni....si può dire (giacchè è un fatto) che mentre l'uso della violenza contro gli arabi da parte di ebrei sionisti era limitato a gruppi estremisti marginali, quello degli arabi rappresentava uno strumento di lotta....per così dire....sostenuto e giustificato da "autorità ufficiali", e addirittura da governi legittimi.

Shalom!

Saranno stati "marginali" ma se non erro tra chi compì atti terroristici ci furono pure alcuni futuri premier israeliani tra cui Begin e, mi pare, Golda Meier...

Pieffebi
24-06-05, 13:07
" 24-06-2005
Il film “La caduta”, e certa paccottiglia storiografica
Da un articolo di Amnon Rubinstein
Il film Downfall (“La caduta”), che descrive gli ultimi giorni di Hitler nel bunker di Berlino, è la poco credibile storia di una banda di serial killer psicopatici che hanno assassinato milioni di persone prendendo il potere in una delle più evolute nazioni del mondo, la Germania. La storia in se stessa è del tutto inverosimile, se non fosse per il fatto che è avvenuta davvero ed è costata la vita a milioni di persone, compreso un terzo della popolazione ebraica mondiale.
Nulla di nuovo, in verità. Ma il film mette bene in evidenza l’assoluta fede dei nazisti nella loro propria interpretazione della storia e nella giustezza della loro missione: realizzare le loro teorie razziali, ripulire il mondo dalla feccia ebraica, istituire un nuovo ordine in cui la razza ariana fosse padrona. Questo era il punto di vista nazista.
Perché merita ricordarlo? Perché esiste un certo numero di storici, anche in Israele, secondo i quali non esiste nessuna “verità storica”, vi sono solo punti di vista diversi, tutti altrettanto legittimi, e semmai la priorità andrebbe data al punto di vista di coloro che non sono dominanti né egemoni.
Come applicare questo principio al caso dei nazisti che, nel periodo descritto dal film “La caduta”, certo non erano né dominanti né egemoni? Dovremmo mostrarci del tutto indifferenti rispetto al messaggio di odio e di morte espresso dal loro punto di vista? Dovremmo affermare, anche in questo caso, che non esiste alcuna “verità storica” definitiva?
Oltretutto oggi ci troviamo sempre più spesso a fare i conti con una nuova versione della storia che nega la Shoà. Come dovremmo comportarci? Ritenendola altrettanto legittima della storia che racconta e documenta la Shoà?
Solo un folle risponderebbe di sì a queste domande. Certo, bisogna sempre essere scettici di fronte alla storiografia ufficiale, come quella della vergognosa “Enciclopedia Sovietica”. Ma tra questo sano scetticismo di fronte alle cronistorie ufficiali e il chiacchiericcio iper-relativista di certi storici post-moderni passa una grande distanza.
Chiaro, non è quasi mai facile arrivare a una verità storica, a una descrizione di ciò che accadde “così come accadde”, perché la storia è normalmente scritta dai vincitori. Tuttavia quello che ci attendiamo dagli storici è che utilizzino al meglio i loro strumenti accademici per cercare di avvicinarsi il più possibile alla verità.
Esiste una verità non-relativista, ed esistono dei valori non-relativisti rispetto ai quali possiamo giudicare quella verità. Armati di questi strumenti, possiamo esprimere un giudizio netto sul punto di vista nazista.
Lo stesso vale per la nostra storia, che comprende sia la secolare ricerca di Sion, sia il riconoscimento internazionale del diritto degli ebrei all’auto-determinazione. La verità storica è che la Palestina fu spartita dalle Nazioni Unite – successore legale della Lega delle Nazioni, in nome della quale la Gran Bretagna aveva esercitato il suo mandato – in due stati, uno ebraico e uno arabo. La verità storica è che gli stati arabi, spalleggiati dal mufti di Gerusalemme, il nazista Haj Amin el-Husseini, dichiararono guerra a questa spartizione e invasero il neonato stato ebraico. La verità storica è che questo fu un crimine internazionale dei più vili, e che con quell’invasione il mufti cercò di realizzare la “soluzione finale” degli ebrei di Palestina, la stessa “soluzione” che era stata praticata in Europa pochi anni prima dalla banda di criminali ritratta nel film “La caduta”. La verità è che con questo crimine si tentò di fare a pezzi una giusta decisione delle Nazioni Unite. La verità è che la minuscola comunità ebraica sconfisse quell’aggressione criminale, pagando un alto prezzo in una guerra senza speranza.
Questa è la verità storica, scevra della paccottiglia e delle menzogne della propaganda e dell’accademia anti-sioniste.

(Da: Jerusalem Post, 21.06.05) "

Shalom

tigermen
24-06-05, 18:12
Un po' di storia andrebbe fatta anche sui movimenti terroristi Marxisti PFLP PDFLP.

Pieffebi
26-06-05, 18:54
Sì, ci sono anche quelli....

Pieffebi
28-06-05, 21:04
:confused: :rolleyes: :cool:

locke (POL)
29-06-05, 09:23
Complimenti Pieffebi

Cordiali Saluti

Pieffebi
17-07-05, 09:41
Grazie.

anton
17-07-05, 20:52
Originally posted by bandiera roja
Notizie del tutto faziose e non obiettive!

La risoluzione 181 dell'O.N.U. fu votata a favore, in quanto gli U.S.A. ed i suoi alleati misero in atto delle vere e proprie minacce verso coloro che non avrebbero votato a favore.
Per quanto riguarda gli attacchi subiti dai sionisti al momento della proclamazione dello stato d'Israele, furono determinati dalle azioni terroristiche che i famigerati gruppi sionisti come la banda Stern e co. perpetravano fin dal 1936 contro la popolazione araba presente in Palestina.
Lo stato d'Israele fu concepito la prima volta al primo congresso sionista del 1897, nel quale si proclamò di fondare uno stato in Palestina, incominciando fin da subito attuando un'immigrazione verso quella terra, con l'intento di strappare la terra con mezzi leciti ed illeciti ai palestinesi che l'abitavano.
Così ebbe inizio la pulizia etnica che portò alla cacciata dalla Palestina di 800.000 arabi e la conseguente lotta di resistenza all'occupante nazisionista!

Intifada fino alla vittoria!
E RESTA ANCHE DA SAPERE CHE RISRCIMENTO è STATO DATO AI PALESTINESI PER IL FURTO PERPETRATO DAGLI STATI COSIDDETTI LIBERI E DEMOCRATICI A DANNO DIE PALESTINESI...... :rolleyes:

IlikeUSA
17-07-05, 21:38
Chi difende la propria terra non è mai terrorista.
I veri terroristi sono solo quelli che rubano la terra altrui.
Pertanto il Lehi e la Stern, al pari della Haganah, erano patrioti e resistenti, altro che terroristi!