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Visualizza Versione Completa : Dai quaderni di Mastro Titta: ritratti di grandi forumisti



Pieffebi
05-03-02, 15:52
Dai quaderni di Mastro Titta: PIEFFEBI
Una volta chiesero a un noto forumista perché non frequentasse mai chat. "Ho provato" rispose quello "ma non avevo ancora finito di scrivere quello che pensavo che gli altri avevano già cambiato discorso". Solo sui forum, infatti, chi ha qualcosa di complesso e profondo da dire, può trovare spazio. Non sono moltissimi, tuttavia, coloro che possono profittare compiutamente di questa opportunità, perché, come scrissero Lupo Solitario e Ennio Flaiano (due tra i maggiori polemisti italiani) molti "non hanno nulla da dire ma vogliono dirlo lo stesso". Tre personaggi storici, tra i tanti, almeno su Politicaonline, hanno invece contribuito a lasciare un segno reale di pensiero profondo e, quando hanno dibattuto tra di loro, hanno sempre utilizzato le armi della cultura, capacità di argomentazione e accurata documentazione. Si tratta di Pieffebi, Teognide e Vercingetorige. Questi Autori dovrebbero essere trattati congiuntamente giacchè - pur se divisi da non lievi differenzioazioni politiche e caratteriali - hanno in comune quelle caratteristiche che sono alla base di un capitolo dei quaderni che mi piacerebbe titolare "Quando il post è da conservare". Ma non vorrei che sembrasse una mancanza di riguardo e pertanto, oggi mi dedicherò esclusivamente al primo.
Di Pieffebi due circostanze sono universalmente note. La prima è che in gioventù fosse stato marxista e che, dopo un lungo e probabilmente travagliato percorso intellettuale, sia addivenuto infine a posizioni liberaldemocratiche. Del marxista classico egli ha tuttavia conservato alcune qualità che non faranno mai di lui un "berlusconiano". In primo luogo, l'amore per lo studio, di gramsciana memoria. Uno studio serio, che sfiora l'erudizione ma che non è fine a se stesso ma messo a servizio dell'Ideale. Pieffebi non è un liberale per caso o peggio per moda. Egli lo è per difficile, doloroso, contrastato convincimento ma odia a tal punto gli eccessi dell'iperliberalismo da dichiarare pubblicamente "che voterà piuttosto AN". E quando qualcuno (Franci) ebbe modo di rimproverargli la sua "conversione sulla via di damasco" dimostrò senza sforzo alcuno che semmai aveva motivo di andarne fiero.
Pieffebi non desidera apparire simpatico. Alcuni, per calunniarlo, fecero persino circolare che egli utilizzasse il nick di un forumista particolarmente odioso. La calunnia era talmente grossolana che non ebbe vita lunga ma la sua stessa esistenza dimostrò che i suoi amici, anche nel centrodestra, non erano molti. Eppure, di lui si può dire la stessa cosa che mi capitò di scrivere di Vercingetorige (e che ripeterò nel suo profilo) e cioè che "pochi si rendono conto di quanto Pol debba a questo forumista. Senza di lui, senza il suo impegno intellettuale contro la discriminazione, non mancherebbero gli imbecilli pronti ad additare come razzista il più grande forum politico italiano". La seconda circostanza universalmente nota di Pieffebi è infatti il suo fiero e coraggioso antisemitismo che lo ha portato a discutere (e uscire quasi sempre vincente) in ogni questione che vedesse la necessità di difendere da pregiudizi e capziosità i cittadini di religione ebraica. Quando lo accusarono di essere anche lui ebreo, rispose come il sacerdote martire di un famoso film. "Certamente. Perché lo era anche Nostro Signore Gesù Cristo". Sicuramente su Pol l'antisemitismo è molto poco diffuso (discorso diverso è il revisionismo o persino il negazionismo, almeno quello praticato dai forumisti che io conosco) ma credo che il merito di questa scarsa diffusione vada ascritto (oltre che a Jeronimus) a questo immenso intellettuale internettiano, autore di pagine magistrali che hanno fatto, e forse ancora fanno, la storia di Politicaonline.


(Il fondoscala di Pol – 29.4.2001)

Pieffebi
10-03-02, 15:45
Mastro Titta nel suo "ritratto di Pieffebi" ha fatto cenno a quanto segue:

Autore Topic: PFB = sandokan?
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posted 12-11-2000 22:21
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mi sorge questo atroce dubbio, in quanto ho promesso che non avrei mai tollerato un solo post di sandokan su questo forum; la cosa mi inquieta non poco, ma leggendo i contributi a ruota libera di pfb nel thread precedente il dubbio assume sempre piu` le caratteristiche della certezza, mah dovrei prendere delle decisioni....

Pieffebi
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posted 12-11-2000 22:25
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Questa è un'ulteriore calunnia di una persona priva di senso del ridicolo (operazione primato, alla quale contribuisco parecchio...), e di cultura politica (come ho dimostato).
Se cerca dei pretesti per la censura (da buon comunista) ne trovi altri...
Saluti.



rosarosae
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posted 12-11-2000 22:30
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Messaggio originario di next one:
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mi sorge questo atroce dubbio, in quanto ho promesso che non avrei mai tollerato un solo post di sandokan su questo forum; la cosa mi inquieta non poco, ma leggendo i contributi a ruota libera di pfb nel thread precedente il dubbio assume sempre piu` le caratteristiche della certezza, mah dovrei prendere delle decisioni....
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[B]Una domanda next one:

se pieffebi è sandokan
rosarosae è il degno duellante di sandokan/pieffebi?
E' solo una piccola, umile domanda.

Un mio parere, per quel che conta:
confondere pieffebi con sandokan vuol dire confondere le quarant'ore con il buco del ...
Per un toscano come te, dovrebbe risultare evidente che le novene non sono quella cosa lì!

Ciao, next. rosarosae/sudde>


Giandomenico
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Meglio di no Nexy....non prendere decisioni antidemocratiche potresti essere anche tu parte di un'altra equazione... parola di un lumberjack...

QUOTE]Messaggio originario di next one:

mi sorge questo atroce dubbio, in quanto ho promesso che non avrei mai tollerato un solo post di sandokan su questo forum; la cosa mi inquieta non poco, ma leggendo i contributi a ruota libera di pfb nel thread precedente il dubbio assume sempre piu` le caratteristiche della certezza, mah dovrei prendere delle decisioni....[/QUOTE]



Roderigo
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posted 12-11-2000 22:34
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Caro next one sono d'accordo con te, mai un post di tal Sandokan su questo forum, ma qualche volta mi sorge un dubbio. Quel tipo non potrebbe essere uno che si diverte a fare il verso ai polisti? Il problema è che questi sono proprio così ed è difficile distinguerli dalle proprie caricature. Mi è capitato di pensare la stessa cosa pure di Pieffebì, che come macchietta è assai più raffinata di quella di Sandokan. Vuoi vedere che son tutti comunisti? Magari, quando sono seri, mi criticano pure da sinistra.
Roderigo


[This message has been edited by Roderigo (edited 12-11-2000).]


Pieffebi
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Messaggio originario di Roderigo:
Caro next one sono d'accordo con te, ami un post di tal Sandokan su questo forum, ma qualche volta mi sorge un dubbio. Quel tipo non potrebbe essere uno che si diverte a fare il verso ai polisti. Il problema è che questi sono proprio così ed è difficile distinguerli dalle proprie caricature. Mi è capitato di pensare la stessa cosa pure di Pieffebì, che come macchietta è assai più raffinata di quella di Sandokan. Vuoi vedere che son tutti comunisti? Magari, quando sono seri, mi criticano pure da sinistra.
Roderigo



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Caro Roderigo, per il fatto di aver pubblicamente dimostrato la tua dilettantesca e superficiale conoscenza dei "sacri testi" e della storia della tua parte politica, ti riduci a queste battute da osteria ? Cos'è...rappresaglia ? Ma non sostenevi di essere astemio ?

Cordiali saluti.



Pieffebi
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Se le argomentazioni mie e dei miei contraddittori (a cui va, al pari che a me, l'offesa ! ...lo capirebbe anche uno stupido...) erano così...sandokaniane...perchè lucchettarlo ?
La democrazia è una cosa così difficile ...?
Cordiali saluti.

Prendo atto che per il moderatore è lecito definire "sedicenti" le forze dell'ordine dello Stato Democratico nato dalla Resistenza, e governato dal centroSinistra.



informauro
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Messaggio originario di Pieffebi:
Se le argomentazioni mie e dei miei contraddittori (a cui va, al pari che a me, l'offesa ! ...lo capirebbe anche uno stupido...) erano così...sandokaniane...perchè lucchettarlo ?
La democrazia è una cosa così difficile ...?
Cordiali saluti.

ho messo il lucchetto solo perche` dopo piu` di 60 messaggi la lettura e` difficile, puoi sempre ricominciare quando vuoi.
Per quanto riguarda le forze dell'ordine, non mi permetterei mai di definirle sedicenti; se tu non avessi trasformato il forum in un ring, come di solito fai, avremmo potuto intavolare una buona e civile discussione.Purtroppo la tua paranoia anticomunista (la stessa che ti accomuna in modo impressionante a sandokan) impedisce costruire un qualsiasi dialogo degno di un forum e non di una corrida.


Prendo atto che per il moderatore è lecito definire "sedicenti" le forze dell'ordine dello Stato Democratico nato dalla Resistenza, e governato dal centroSinistra.



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Pieffebi
10-03-02, 17:22
Un ritratto da appendere in salotto.

Shalom!

10-03-02, 23:00
CANTOLIBERO e ALLANIM
La principale caratteristica di un giornalista è quella di essere capace di raccontare e di spiegare cose di cui non capisce assolutamente nulla; la seconda è solitamente quella di non saper scrivere in italiano. Coloro che "sanno scrivere bene" in molti casi fanno i critici teatrali o gli editorialisti, ma si tratta di giornalisti del tutto particolari che i colleghi guardano con sospetto e sui quali fanno circolare maligne voci di insane abitudini sessuali. Non a caso essi chiamano la loro attività "il mestiere", esattamente come le prostitute; e quando chiedi loro "perché continuino a farlo" ti rispondono, sempre come le prostitute, "perché in fondo è sempre meglio che lavorare". I giornalisti che frequentano Politicaonline sono una categoria interessantissima. I loro colleghi sono suddivisibili in due diverse tipologie: i giornalisti che scrivono perché vogliono essere pagati e quelli che vogliono essere pagati per non scrivere. Il forumismo ha inventato una terza categoria: quelli che pagano (attraverso la bolletta telefonica) per scrivere. Si potrebbe obiettare che tutti, nei forum, pagano per scrivere, ma, se leggiamo quello che scrivono molti forumisti, essi pagano decisamente troppo poco. I giornalisti di Pol invece - stranamente - scrivono molto bene e rappresentano, come in tutti i forum, la colonna portante (e ignota) di molti siti. Pochi, infatti, hanno il coraggio di ammettere pubblicamente la loro occupazione, tra questi gli autori di cui parleremo oggi: Cantolibero e Allanim.
Cantolibero è un giovanissimo professionista napoletano che lavora in un quotidiano, politicamente orientato verso il centrodestra, della sua città. Deve il suo nome ad un'antica passione battistiana, il suo buon carattere all'educazione militaresca del padre, la sua fantasia alla città in cui è costretto a vivere e i suoi debiti col carrozziere a Valentino Pupetta (altro grande forumista)che lo ha distratto mentre guidava. Il suo stile letterario è un po' da macchiaiolo, sempre teso a creare colore, a conferire nitidezza alle immagini senza appesantirle, a cercare il lato umano negli eventi che ha di fronte. Per qualche misteriosa ragione lo immagino come "un ragazzo che ride", una persona dal carattere solare e portare a pensare al proprio futuro in termini positivi. Anche il mio stile - come tutti coloro che mi conoscono avranno potuto notare - è divenuto più gaio dovendo scrivere di lui. Forse un vecchio stanco e triste come Mastro Titta riceve beneficio della compagnia dei posts di un "ragazzo che ride".
Con Allanim azzardo un'ipotesi che probabilmente è l'errore più grande che abbia sinora commesso. Ho la sensazione che si tratti un giornalista dell'area radicale, noto per alcune sue battaglie civili tra cui una - quasi solitaria - contro l'elezione illegittima del Giudice Contri alla Corte Costituzionale. Se è lui, si tratta di una presenza di grandissima qualità, se (come probabile) si tratta di altra persona, stesso è lo stile, stessa la passione civile, stessa la competenza politica e pertanto stessa la mia considerazione nei suoi confronti.
Mastro Titta

10-03-02, 23:05
CANTOLIBERO e ALLANIM
La principale caratteristica di un giornalista è quella di essere capace di raccontare e di spiegare cose di cui non capisce assolutamente nulla; la seconda è solitamente quella di non saper scrivere in italiano. Coloro che "sanno scrivere bene" in molti casi fanno i critici teatrali o gli editorialisti, ma si tratta di giornalisti del tutto particolari che i colleghi guardano con sospetto e sui quali fanno circolare maligne voci di insane abitudini sessuali. Non a caso essi chiamano la loro attività "il mestiere", esattamente come le prostitute; e quando chiedi loro "perché continuino a farlo" ti rispondono, sempre come le prostitute, "perché in fondo è sempre meglio che lavorare". I giornalisti che frequentano Politicaonline sono una categoria interessantissima. I loro colleghi sono suddivisibili in due diverse tipologie: i giornalisti che scrivono perché vogliono essere pagati e quelli che vogliono essere pagati per non scrivere. Il forumismo ha inventato una terza categoria: quelli che pagano (attraverso la bolletta telefonica) per scrivere. Si potrebbe obiettare che tutti, nei forum, pagano per scrivere, ma, se leggiamo quello che scrivono molti forumisti, essi pagano decisamente troppo poco. I giornalisti di Pol invece - stranamente - scrivono molto bene e rappresentano, come in tutti i forum, la colonna portante (e ignota) di molti siti. Pochi, infatti, hanno il coraggio di ammettere pubblicamente la loro occupazione, tra questi gli autori di cui parleremo oggi: Cantolibero e Allanim.
Cantolibero è un giovanissimo professionista napoletano che lavora in un quotidiano, politicamente orientato verso il centrodestra, della sua città. Deve il suo nome ad un'antica passione battistiana, il suo buon carattere all'educazione militaresca del padre, la sua fantasia alla città in cui è costretto a vivere e i suoi debiti col carrozziere a Valentino Pupetta (altro grande forumista)che lo ha distratto mentre guidava. Il suo stile letterario è un po' da macchiaiolo, sempre teso a creare colore, a conferire nitidezza alle immagini senza appesantirle, a cercare il lato umano negli eventi che ha di fronte. Per qualche misteriosa ragione lo immagino come "un ragazzo che ride", una persona dal carattere solare e portare a pensare al proprio futuro in termini positivi. Anche il mio stile - come tutti coloro che mi conoscono avranno potuto notare - è divenuto più gaio dovendo scrivere di lui. Forse un vecchio stanco e triste come Mastro Titta riceve beneficio della compagnia dei posts di un "ragazzo che ride".
Con Allanim azzardo un'ipotesi che probabilmente è l'errore più grande che abbia sinora commesso. Ho la sensazione che si tratti un giornalista dell'area radicale, noto per alcune sue battaglie civili tra cui una - quasi solitaria - contro l'elezione illegittima del Giudice Contri alla Corte Costituzionale. Se è lui, si tratta di una presenza di grandissima qualità, se (come probabile) si tratta di altra persona, stesso è lo stile, stessa la passione civile, stessa la competenza politica e pertanto stessa la mia considerazione nei suoi confronti.
Mastro Titta

N.B. Successivamente Allanim mi ha confermato di NON essere il giornalista che sospettavo. E' comunque altrettanto bravo.

10-03-02, 23:09
GIANDUIOTTO
Il forumismo leghista è travagliato da una ostilità preconcetta che spesso lo rende aggressivo e poco portato al dialogo. Si tratta di un autentico peccato perché nella Lega – quale che sia il giudizio politico che ognuno intende esprimere su questo movimento – sono confluiti segmenti significativi del ceto produttivo e culturalmente evoluto dell’Italia settentrionale. Imbrigliato dal dualismo tra “federalismo nell’unità”e radicalismo secessionista, il forumismo leghista non riesce in molti casi a fornire risposta esaustiva alle diffidenze che, anche all’interno dello schieramento di centrodestra, emergono nei suoi confronti. Tra gli Autori che – al contrario – hanno impresso uno sforzo considerevole per edificare ogni possibile “ponte” tra il movimento leghista e le altre componenti della CdL ritengo doveroso indicare un puntiglioso scrittore piemontese che, nel tentativo di conferire una linea morbida e quasi gioiosa ai suoi interventi politici, ha preso il nome della maschera locale: Gianduiotto.
Il carattere austero e profondo del giovane leghista ha però, successivamente, preso il sopravvento e la sua immagine forumistica – ad onta nel nick – è ormai tra le più seriose e meditabonde.”Per me “ ha scritto “ si apre il tempo del guerriero e non più del giullare” Si tratta di un Autore non facile. La sua cultura, di spessore considerevole nonostante i suoi soli 26 anni, trova origine in una prima giovinezza dedicata allo studio e alla lettura in un paese della Puglia, dove andava in vacanza, che sembrava abbandonato da Dio e dagli uomini e dove il nostro ha cominciato a leggere Proust. Forse i ricordi dello squallore salentino, contrapposti ai ridenti ruscelli piemontesi sui quali, in canoa, amava perdersi solitario, hanno contribuito a destare in lui un vivo amore per il Nord, diviso già oggi – a suo parere – da una invisibile ma profonda linea di demarcazione culturale. Gianduiotto è un leghista a tutto tondo. Senza compromessi e con una lucidità ed onestà intellettuale che comunque gli garantiscono la stima di chi – come il vostro MT – non apprezza l’ideale secessionista.
Per comprendere questo piccolo grande leghista, basta leggere queste poche righe che non appartengono alla sua penna ma certamente al suo cuore

CIELO PIEMONTESE. Il nostro cielo non è certo il cielo famoso / che richiama in Italia gli stranieri. /
E' un cielo da montanari e da pastori: / sovente nuvoloso e ogni tanto nebbioso.
Però quando si specchia nei ghiacciai, / quando si spande calmo e bruno / e quando ride, gioioso come
uno sposo, / su campi e vigne, che bel cielo è!
E poi è nostro, è il cielo del nostro paese, / è dove puntano i vecchi lo sguardo profondo / e i bambini
scorgono il Paradiso...
E il Piemontese, spinto dal suo lavoro, / ha un bel viaggiare a vedere il mondo, / ma il cielo, il suo
cielo,
non lo dimentica mai.

Si tratta della traduzione italiana (ad opera di Gianduiotto) di Cel Piemontes di Nino Costa. Leggendola, non ho potuto fare a meno di immaginare il nostro amico, con la mano sul cuore, mentre la pronunciava ad alta voce. E persino io, romano da generazioni, mi sono sentito un po’ piemontese.
Mastro Titta

anton
11-03-02, 16:34
HANNO RICOMINCIATO A BACIARSI IN BOCCA.
QUALCUNO SOFFRIVA PERSINO DI ASTINENZA.

11-03-02, 16:59
Originally posted by Cantolibero
Caro Maestro, sono cose che scrivesti prima che ci incontrassimo più e più volte. Confermi tutto? Io credo di sì, ma forse è solo vanità.
Saludos amigos
Sen.Cantolibero

Dall'incontro "reale" con Cantolibero, nacque uno dei raccontini inutili di Mastro Titta. Lo riporto anche per ribadire quanto la mia stima per lui sia, nel corso del tempo, sempre più aumentata. Nessuno di noi è uno "scrittore", solo gli sciocchi possono sospettare in noi tanta presunzione. Siamo solo persone che amano scrivere, che è cosa molto diversa. Io e Canto amiamo scrivere cose diverse, in modo diverso e, forse, per fini diversi. Ma tra le persone che amano scrivere e capire ci sarà sempre una misteriosa intesa che i merschini odieranno, gli stolti disprezzeranno e i poveri di spirito derideranno

Mastro Titta e il pianto dell’anima

Cantolibero ha la metà dei miei anni e il doppio dei miei entusiasmi. Ha voluto assolutamente che lo conducessi alla Caffettiera di Piazza di Pietra, lo stesso locale in cui io e Valentino avevamo a lungo discusso sulle sorti del forumismo, come se queste dipendessero da noi. Mi chiede se le poltrone su cui sediamo siano le stesse di “quel famoso incontro”. Mi sento una sorta di Garibaldi a Teano Gli dico di no e gli indico la poltroncina che ha accolto il grande Pupetta. Canto la osserva quasi ammirato e io in cuor mio mi auguro che non l’abbiano cambiata. Perché siamo qui, in questo assolato sabato di luglio? Io volevo andare alla fiaschetteria sotto l’ambasciata di Argentina e Cantolibero si era subito ricordato che lì avevo ambientato la storiella di “Mastro Titta e il capitano dei Carabinieri”… ma poi il ricordo del perfido leguleio della Maiella aveva avuto il sopravvento ed era voluto venire qui, sulle orme del “capocosca”, come direbbe il perfido Pv.
Con Vercingetorige ho parlato lungamente di vino e di Ezio, con Valentino di donne e di Lupo Solitario, con Teognide di cultura e di Eloisa ma con Cantolibero si può parlare solo di giornalismo. Lo porto quindi nella Sala stampa (deserta) di Palazzo Chigi e il giovane cronista napoletano mi rimane in contemplazione per alcuni minuti. Forse è solo una mia sensazione, ma credo che abbia chiuso gli occhi e stia cercando di odorare quell’aria malsana già respirata dai peggiori mezzobusti del protagonismo televisivo italiano. Non mi diventare come loro, Canto, non mi fare questo.
Il mio amico sicuramente adesso si aspetta che io gli illustri le meraviglie del “palazzo del potere”. Mi sono prestato in passato. Persino Valentino rimase incantato. Ma incantare è facile e oggi non me la sento proprio di far credere a questo incredibile ragazzone pieno di ideali che la vita è meravigliosa. “Cosa stai scrivendo per Pol?” mi chiede all’improvviso. Nulla. Non ho voglia di scrivere per Pol. Per chi, poi? Chi mi vuole bene ha già capito tutto e chi mi detesta rifiuterebbe di capire, anche se la verità esplodesse di luce di fronte ai suoi occhi. Mi è rimasta solo una storia da raccontare ma ho difficoltà a farlo. Qualcuno ricomincerebbe a dire che scrivo per sentirmi dire quanto sono bravo. Che vadano a farsi impiccare.
“Alfo è un forumista meraviglioso” mi dice Cantolibero. Strano che abbia pensato ad Alfonso. In effetti è una persona dal carattere mite che mi ricorda il primo Mastro Titta, quello della discarica. Strano, Alfo è un dentista. E mi rimane solo una storia da raccontare. Ed è proprio una storia che parla di un dentista. Ma è una storia triste. Posso raccontare una storia triste proprio a Cantolibero, in un sabato romano che sembra il raduno delle belle donne e dei sapori della gioventù? Posso essere cosi malvagio, così nemico degli entusiasmo e della semplicità? Certamente che posso.
La storia che sto scrivendo narra di Antonio L.B., un noto dentista romano che per me era qualcosa di più. Non ci frequentavamo molto, oltre che in occasione delle periodiche visite, tuttavia eravamo diventati amici e lui, entrati in confidenza, amava in particolare raccontarmi della sua lunga e vittoriosa battaglia contro il “male oscuro”, come viene comunemente definito quello che potrebbe essere ribattezzato il piano dell’anima”. Di cosa si tratta? Di una malattia. Una malattia che coglie spietata milioni di persone che vivono tra di noi, intorno a noi, silenziose, quasi vergognose. Una malattia che non ha neppure la dignità di questo nome, che non suscita la commozione e la commiserazione che di solito le infermità provocano nei cosiddetti “sani” e che invece, molto più di altre patologie, distrugge l’esistenza degli esseri che ne sono preda. A volte, qualcuno che crede di aver capito tutto, dice a questi infelici “Andiamo, tirati su, è solo un fatto di volontà…è solo mancanza di carattere!” Quanta ignoranza in questi squallidi sotuttoio. Queste persone non mancano di carattere. Anzi. Esse combattono una quotidiana battaglia contro un nemico feroce che ti distrugge il gusto della vita, il piacere dell’esistenza e che rende ogni mattino un tormento.”Ogni volta che apro gli occhi” mi diceva Antonio L.B. dico a me stesso “Oddio…un’altra giornata! Come riuscirò a sopportarla?” e spesso, andando a studio, dico a me stesso “Non ce la faccio più. Non posso resistere…” Il mondo mi sembra una enorme e grigia prigione da cui vorrei fuggire e la stessa esistenza una sorta di condanna a cui vorrei sottrarmi. Poi, grazie al cielo, viene il pomeriggio e l’umore un pochino migliora e io mi rallegro perché sono riuscito a far passare un’altra giornata senza suicidarmi”. I medici – mi raccontava sempre Antonio – chiamano tutto questo “depressione” e alcuni ritengono che vi siano motivazioni psicologiche. Anche la gente comune è portata a credere che si tratti di una patologia mentale. Nulla di più falso. La depressione è solo una malattia. Una malattia come tutte le altre che, prima o poi, troverà una adeguata e risolutiva cura farmacologica. E intanto? Intanto, mi prendo costantemente qualche pasticchetta di prozac e spero. Spero di poter continuare a vivere.”
Sono vere le storie che racconti, Mastro Titta? Quante volte Cantolibero mi ha fatto questa domanda. Sono vere. Tutte. Purtroppo sono vere.
Antonio L.B. ha perso la sua battaglia contro la depressione tre anni fa. Ne hanno anche parlato i giornali. Si è arreso in una camera di albergo ai castelli romani. Era un medico, sapeva quali farmaci prendere e la sua agonia è durata poco.
Adesso, io ogni mattina quando mi alzo non manco mai di guardare i tetti di Roma. Sono milioni i depressi nel mondo. Essi lottano una battaglia eroica. Ogni mattina io guardo i tetti di Roma e dico ad alta voce “Coraggio ragazzi, abbiate coraggio, ce la potete fare…” se il giorno dopo nessuno si è ucciso, solo io e pochi altri si rendono conto di quale difficile battaglia si sia ancora una volta vinto.
Mastro Titta

12-03-02, 20:44
Giovanna viene a prendermi al porto. Appena scendo dal traghetto mi riconosce. Forse la mia faccia da boia. Chissa? Non mi ero preparato (o più probabilmente ho subito dimenticato tutto) ed esordisco con la domanda più banale: allora, Giovanna, è vero che sei, come dice Bulldog, una "sinistrella"?
I sardi sono un popolo serio, sarà per questo che quando sorridono ti coglie un emozione quasi di gioiosa meraviglia.
E' la prima volta che vieni in Sardegna, Mastro Titta?
"No, avete il mare più bello del mondo" dico, continuando la giaculatoria di luoghi comuni..
"Non so se sia il più bello ma è certamente quello a maggior rischio di disastro ambientale..." e continua a parlare delle sue isole, della bella spiaggia rosa che rosa non è più, delle meraviglie naturali portate via dai turisti "per souvenir", di un parco naturale che stenta a decollare, di un cinghiale di nome Gavino ucciso dai bracconieri, del porticciolo turistico, della sua gente e del suo angolo di mondo che ama quasi quanto se
stessa..
Io getto via il foglietto di carta su cui avevo annotato altre banalità.
Questa intervista non riuscirò a farla.
“Non riesco a catalogarti..”.dico sconfitto
"Naturale. La forza di noi donne sta nel fatto che la psicologia non riesce a spiegarci..." mi dice, mentre il Grecale le alza i capelli.
Va bene. Andiamo via. Andiamo a raccontare la mia sconfitta agli amici del forum. Sai le risate, che bel boia che sono.. Poi, per un attimo ritorno a guardare le isole dell'arcipelogo che si allontanano alla mie spalle. E ho, netta, l'impressione, che invece quella maledetta ragazza sia riuscita benissimo a spiegarmi tutto quello che contava io capissi.
- MT. (novembre 2000)

14-03-02, 13:39
Originally posted by Alessandra
Non riesco a ricordare in che occasione precedente ho letto questa intervista falsa a Giovanna. Ma perchè ci hai detto che è falsa Titta? In poche parole hai scritto proprio come mi immagino possa essere Giovanna, e credo che come me lo pensino in molti.
*Appena scendo dal traghetto mi riconosce*...ho anche avuto il dubbio che fosse questa frase a farmi sviare, ma credo che non sia così. Io proporrei un incontro vero (guarda un pò cosa dico proprio io eheheheh) per cambiare aggettivo a questa intervista.

L'intervista è vecchia e quindi potresti averla già letta. Ma vi può essere anche un'altra spiegazione. Tutto ciò che Giovanna dice nella mia invenzione è stato realmente scritto dalla nostra amica nei post precedenti (naturalmente rivolti ad altri forumisti). In altre parole, l'intervista è falsa ma Giovanna è vera.
Affettuosamente

Hicks
20-03-02, 23:53
Originally posted by Pieffebi

[...] Tre personaggi storici, tra i tanti, almeno su Politicaonline, hanno invece contribuito a lasciare un segno reale di pensiero profondo e, quando hanno dibattuto tra di loro, hanno sempre utilizzato le armi della cultura, capacità di argomentazione e accurata documentazione. Si tratta di Pieffebi, Teognide e Vercingetorige.
Che fine ha fatto VERCINGETORIGE, il mio 'magnagatti' preferito?
Non lo vedo nemmeno tra gli iscritti, ha cambiato nick o cosa...?


[...] La seconda circostanza universalmente nota di Pieffebi è infatti il suo fiero e coraggioso antisemitismo [...]
Immagino ci sia un "anti" di meno o di troppo davanti all'ultima parola.

23-03-02, 15:24
[QUOTE]Originally posted by Hicks
..che fine ha fatto VERCINGETORIGE? ...

Scrive altrove. E scrive sempre bene.
E' stato anche lui oggetto di una mia (falsa) intervista. Conoscendolo poi personalmente, ho appreso che alcune impressioni erano completamente sbagliate ma altre erano molto esatte. ecco l'intervista.


Vercingetorige mi accoglie seduto di fronte al suo vecchio e
malfunzionante 80486 DX. Appare stanco. "Avrei preferito fare questa intervista, nel corso di una abbondante libagione nel mio ristorante preferito di Dolo" mi dice "ma purtroppo ho troppo lavoro. Dovremo accontentarci"
Veneto, laureato in statistica, linguaggio diamantino da scienziato a cui tuttavia non mancano pulsioni di sana passionalità, politicamente orientato verso la sinistra non marxista, Vercingetorige ha lo sguardo limpido e malinconico degli idealisti non sempre compresi. "Perchè sei sempre stato contestato?". Non lo so, è una sorta di destino. Perfino il mio nick è stato messo in discussione. Hanno sospettato che fossi un appassionato lettore di Asterix, invece ho sempre odiato quel fumetto. Poi mi hanno dato del presuntuoso per il fatto che lo scrivo tutto maiuscolo. Ma non hanno capito che VERCINGETORIGE è un nome antico e io lo scrivo come si troverebbe nelle iscrizioni. Non è megalomania.
"Veramente, le contestazioni le hai avute in qualità di moderatore..."
Posso avere i miei difetti, non lo nego. Ma ci sono stati nei miei
confronti molti pregiudizi. Prima hanno contestato il fatto che il forum si chiamasse "moderato" perchè dicevano che con me era
diventato estremista. L'ho cambiato in generalista e mi hanno
accusato di sentirmi "un generale"; l'ho cambiato in principale e mi
hanno accusato di voler marginalizzare tutti gli altri. Mi hanno accusato sempre e comunque, eppure ti assicuro che io volevo e
voglio essere solo un buon moderatore...
"Ma l'offesa a Teognide, ti sembra opera di un buon moderatore?"
Ma quale offesa! Smettiamola con questo stravolgimento dei fatti. L'accusa di "becero" era riferito non alla persona di Teognide bensì al suo contributo al forum dello zio Vlad che, per sua stessa
ammissione, era portatore di determinati contenuti. L'aggettivo in
argomento andava pertanto "contestualizzato". E poi, perdonami,
sono state lanciate offese gravissime e si sono lette ingiurie inaudite in questi forums, possibile che si faccia tanto rumore per un "becero", che, a volerlo considerare ingiuria, è un'offesa a livello di "sciocchino"?
"Ma il tuo giudizio su Teognide qua è?"
Teognide pesa come gli impone Santa Romana Chiesa. Ma non quella di oggi, quella precedente al Concilio Vaticano II o, perfino, al Concilio di Trento.
"Però, sei di sinistra, non lo puoi negare.Il tuo stesso impegno nel
settore dell'immigrazione lo dimostra..."
Il mio umanitarismo è un modo di vivere e di essere e non deriva da motivazioni ideologiche. Ma i razzisti non mi piacciono, questo è
sicuro...

Mi sento congedato. E mi avvio verso la porta. Vercingetorige mi
richiama poco prima che la varchi..
"Mastro Titta, coloro che odiano troveranno sempre un motivo e una categoria da odiare. Ieri erano i meridionali, oggi gli extracomunitari, domani chissà. Dobbiamo lavorare...dobbiamo lavorare molto.."
Avrei voluto ribattere qualcosa. Ma lui si era riemerso nel suo lavoro e non sembrava disponibile ad altre distrazioni. Che lo volessi o no, l'intervista era finita...
Mastro Titta

Hicks
23-03-02, 19:33
Originally posted by Titta

... La storia che sto scrivendo narra di Antonio L.B., un noto dentista romano che per me era qualcosa di più. Non ci frequentavamo molto, oltre che in occasione delle periodiche visite, tuttavia eravamo diventati amici e lui, entrati in confidenza, amava in particolare raccontarmi della sua lunga e vittoriosa battaglia contro il “male oscuro”, come viene comunemente definito quello che potrebbe essere ribattezzato il piano dell’anima”. Di cosa si tratta? Di una malattia. Una malattia che coglie spietata milioni di persone che vivono tra di noi, intorno a noi, silenziose, quasi vergognose. Una malattia che non ha neppure la dignità di questo nome, che non suscita la commozione e la commiserazione che di solito le infermità provocano nei cosiddetti “sani” e che invece, molto più di altre patologie, distrugge l’esistenza degli esseri che ne sono preda. A volte, qualcuno che crede di aver capito tutto, dice a questi infelici “Andiamo, tirati su, è solo un fatto di volontà…è solo mancanza di carattere!” Quanta ignoranza in questi squallidi sotuttoio. Queste persone non mancano di carattere. Anzi. Esse combattono una quotidiana battaglia contro un nemico feroce che ti distrugge il gusto della vita, il piacere dell’esistenza e che rende ogni mattino un tormento.”Ogni volta che apro gli occhi” mi diceva Antonio L.B. dico a me stesso “Oddio…un’altra giornata! Come riuscirò a sopportarla?” e spesso, andando a studio, dico a me stesso “Non ce la faccio più. Non posso resistere…” Il mondo mi sembra una enorme e grigia prigione da cui vorrei fuggire e la stessa esistenza una sorta di condanna a cui vorrei sottrarmi. Poi, grazie al cielo, viene il pomeriggio e l’umore un pochino migliora e io mi rallegro perché sono riuscito a far passare un’altra giornata senza suicidarmi”. I medici – mi raccontava sempre Antonio – chiamano tutto questo “depressione” e alcuni ritengono che vi siano motivazioni psicologiche. Anche la gente comune è portata a credere che si tratti di una patologia mentale. Nulla di più falso. La depressione è solo una malattia. Una malattia come tutte le altre che, prima o poi, troverà una adeguata e risolutiva cura farmacologica. E intanto? Intanto, mi prendo costantemente qualche pasticchetta di prozac e spero. Spero di poter continuare a vivere.”
Sono vere le storie che racconti, Mastro Titta? Quante volte Cantolibero mi ha fatto questa domanda. Sono vere. Tutte. Purtroppo sono vere.
Antonio L.B. ha perso la sua battaglia contro la depressione tre anni fa. Ne hanno anche parlato i giornali. Si è arreso in una camera di albergo ai castelli romani. Era un medico, sapeva quali farmaci prendere e la sua agonia è durata poco.
Adesso, io ogni mattina quando mi alzo non manco mai di guardare i tetti di Roma. Sono milioni i depressi nel mondo. Essi lottano una battaglia eroica. Ogni mattina io guardo i tetti di Roma e dico ad alta voce “Coraggio ragazzi, abbiate coraggio, ce la potete fare…” se il giorno dopo nessuno si è ucciso, solo io e pochi altri si rendono conto di quale difficile battaglia si sia ancora una volta vinto.
Mastro Titta
A proposito, sarà perché so che non scrivi per sentirti dire quanto sei bravo o forse perché mi vergogno un po' a dire che mi sono commosso leggendolo, ma ancora non ti ho fatto i complimenti per questo pezzo come mi ero ripromesso, lo faccio ora.

23-03-02, 21:44
Originally posted by Hicks

A proposito, sarà perché so che non scrivi per sentirti dire quanto sei bravo o forse perché mi vergogno un po' a dire che mi sono commosso leggendolo, ma ancora non ti ho fatto i complimenti per questo pezzo come mi ero ripromesso, lo faccio ora.

Tutti coloro che scrivono lo fanno per essere letti e, un po', anche per sentirsi dire bravo. Anch'io. Ma, qualche volta, lo faccio anche per rendere omaggio ad amici che non possono raccontare più la loro storia. E' il caso di questo pezzo, di quello de "l'uomo dei segreti" e di "avevo un amico di nome Antonio". Per quale motivo queste persone - che erano nel loro genere molto migliori di me - debbano essere ricordate solo dalla tastiera di Mastro Titta su un forum di internet, Dio solo lo sa. Nel grande silenzio dell'eternità solo la mia inutile voce sussurra ancora i loro nomi e le loro storie. Ma spero che essi si accontentino. E spero che un giorno qualche cuore generoso voglia sussurrare anche di me.