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Alberich
08-03-02, 18:02
Il destino musicale di Modest Mussorgskij (1835-1881) è molto strano: poco noto in vita, la sua opera fu spesso fraintesa da critica, pubblico e interpreti. Distruttore delle convenzioni musicali fu ritenuto poco più di un dilettante bisognoso di un “tutore”, di qualcuno che ne rivedesse le musiche: e a farlo fu Nikolaij Rimskij-Korsakov. Dal momento in cui ciò avvenne le principali opere di Mussorgskij apparvero sempre più spesso nei cartelloni, ma sempre nelle edizioni “riviste”. Il danno è evidente. Le edizioni Rimskij-Korsakov, infatti, vestite di panni sgargianti e formalmente impeccabili –secondo le regole del tempo- tradiscono la nota caratteristica delle edizioni originali: l’asprezza. E così al Boris Godunov duro, essenziale, a volte dissonante, originalissimo si sostituì un Boris edulcorato, con linee vocali “migliorate”, con accordi convenzionali a sostituire quelli “sbagliati” ideati dal genio di Mussorgskij. Ancora peggio andò all’altra grande opera di M., la Khovanshchina, mai terminata dall’autore e quindi maggiormente suscettibile di variazioni. Altra composizione fortemente travisata da edizioni dissennate è “Una notte sul monte Calvo”, nota per essere uno degli episodi del film “Fantasia”. Peggio, se possibile, è andato alle liriche da camera riscritte per orchestra e voce. In particolare i “Canti e danze della morte”. Mussorgskij stesso ne avrebbe voluto curare una edizione orchestrale, ma non lo fece mai. Tuttavia queste edizioni hanno avuto un grande merito: far conoscere M. a mondo intero; pare difficile credere che avrebbero conosciuto la stessa diffusione se fossero state presentate nelle vesti originali, per altro inesistenti nel caso della Khovanshchina.

Alberich
08-03-02, 18:03
I “Canti e danze della Morte” sono un ciclo di quattro liriche da camera per voce e pianoforte composte nel 1875 e nel 1877 su testo di A. A. Golenistchev-Kutuzov.


La prima –“Ninna nanna”- parla di una madre che accudisce il figlio malato. Improvvisamente appare la Morte e le dice di non preoccuparsi, ci penserà lei ad accudirlo. Spaventata la madre tenta di scacciarla, ma la Morte, cantando un ninna nanna, culla il bambino che, alla fine, calmo si addormenta e muore. Già da una brevissima composizione come questa si nota la tematica fondamentale di tutta la produzione mussorgskiana: il pessimismo. Se in altre composizioni viene esplicitato –vedi il finale del Boris- qui appare implicito: la Morte non è malvagia, non ha meno ragione della madre; l’una chiede di lasciarle la sua “gioia”, il figlio, l’altra portando via il bambino lo priva della sofferenza “io gli dono dei sogni tranquilli”.
La struttura musicale aiuta questa interpretazione: la madre affannata, triste e preoccupata è caratterizzata da una musica inquieta; la Morte canta la sua ninna nanna con dolcezza, quasi con amore.

Alberich
08-03-02, 18:03
La seconda lirica, “Serenata”, racconta di una ragazza malata sveglia nel letto cui la morte canta una serenata, chiamandola a sé. La Morte, questa volta, canta in maniera molto diversa: non è più la figura, in definitiva materna, della prima lirica, è un amante appassionato. Il ritmo trascinante del suo canto di morte e di amore configura qualcosa di ben diverso dal mucchietto di ossa con cui normalmente si identifica questo personaggio, sembra quasi di vedere un bel giovane che, a differenza del mondo mortale, può dare la felicità. La bellezza, la gioia, la giovinezza sono nulla se svaniscono: solo la Morte, “Cavaliere sconosciuto”, può liberarti dal maleficio, donandoti l’ora dell’estasi. Non è il binomio eros-thanatos tipico: non giunge la morte al culmine della felicità, è, molto più pessimisticamente, la Morte ad essere il culmine della felicità. Così è nel mondo immobile di M. ove nessuna azione ha senso, dove tutto torna uguale (vedere le opere maggiori), in cui tutti perdono, tutti falliscono, qualunque cosa ricerchino. In una simile Weltanschauung la morte non può essere un male a priori, o, meglio ancora, non può essere peggio della vita.

Alberich
08-03-02, 18:04
La terza lirica si intitola “Trepak”. Il trepak è una danza russa, e sul ritmo di un trepak, appunto, si sviluppa la linea musicale della Morte. Morte che, questa volta, viene a salvare un povero mendicante senza casa e ubriaco. Trovatolo in una tempesta di neve gli fa danzare un trepak, portandolo alla morte. Una festa, un ballo cui sono chiamati i boschi, il vento e la neve coprono il vecchio, festeggiano il vecchio prima della sua morte. Una donna lo accoglie e lo fa dormire nel suo fatale grembo.

Alberich
08-03-02, 18:04
L’ultima lirica, “Il generale”, è divisa in tre sezioni: l’inizio che descrive la battaglia, la seconda descrive il campo dopo la battaglia e l’ultima, la più estesa, è il canto della Morte. Incredibile è la prima sezione: una costruzione musicale tutto sommato elementare –una successione di terzine o semicrome + croma puntata- riesce a materializzare in tutto e per tutto le convulse operazioni militari. Nella seconda sezione cala una calma irreale sul campo, tra i corpi esanimi si aggira la Morte a cavallo, silenziosa con passi immateriali. Poi comincia a cantare un canto terribile, quasi un urlo: “Cessi la battaglia, solo io ho vinto!”. Continua: voi avete combattuto, siete morti, ma del vostro valore, delle vostre azioni non si ricorderà nessuno sulla terra, solo io me ne ricorderò; sarò il vostro condottiero, il vostro capo. Ma non è un padrone dispotico, anzì li farà dormire, li farà riposare e li onorerà tutte le notti. Ancora una volta una morte amica.

Alberich
08-03-02, 18:05
Le edizioni discografiche scarseggiano e soprattutto entrano ed escono dai cataloghi con grande “schizofrenia”. Le tre edizioni più reperibili non sono certo il massimo. Quella storica cantata da Boris Christoff –Integrale delle melodie di M. Mussorgskij, EMI- sfrutta l’edizione orchestrata da Glazunov e Rimskij, ed è un gran male. Inoltre Christoff è, come spesso accade, un po’ troppo monotono e scontato nell’interpretazione. L’edizione, comunque, è fondamentale in quanto è l’unica integrale delle liriche di Mussorgskij facilmente reperibile, se non l’unica in commercio. Libretto in Russo, Inglese, Tedesco e Francese.
La muova edizione cantata da M. Talvela –DG, The Singers: Martti Talvela- è buona, ma non eccessivamente fantasiosa. Accompagna R. Gothoni, mediocre; niente libretto, ma CD interattivo, con testi in Inglese e Tedesco, oltre all’originale. In definitiva, mi pare, gli straordinari mezzi vocali di questi due bassi mal si conciliano con questa forma musicale, risultando un po’ troppo “ingombranti”. Restano, comunque, due voci uniche, senza dubbio più adatte alle opere, peraltro entrambi sono stati grandissimi interpreti del Mussorgskij operistico.
L’edizione Sony –Songs and dances of Death- è molto migliore. La Lipovsek è molto brava, come cantante e come interprete: varia, mutevole, sempre interessante, anche se va detto che sono pezzi, a mio avviso, più adatti alle voci maschili; il pianista, G. Johnson, è una autorità nel suo campo, l’accompagnamento. Liberetto in Russo, Inglese, Tedesco e Francese.
Se si trovano consiglio le edizioni di S.Leiferkus, baritono russo straordinario, o di A.Kotscherga, basso dotato di una voce timbricamente bruttissima –almeno al primo ascolto- ma di una personalità gigantesca e di una sensibilità unica.

O'Rei
08-03-02, 19:53
Grazie Alberich per questo approfondimento...anche se sinceramente questo M. Mussorgskij non l'avevo mai sentito!!:rolleyes: :rolleyes:

Alberich
08-03-02, 20:04
Originally posted by O'Rei
Grazie Alberich per questo approfondimento...anche se sinceramente questo M. Mussorgskij non l'avevo mai sentito!!:rolleyes: :rolleyes:

Prossime puntate Bosis Godunov e Khovanshchina.
Buona fortuna.

O'Rei
08-03-02, 20:06
Originally posted by Alberich


Prossime puntate Bosis Godunov e Khovanshchina.
Buona fortuna.

Uhmmmmmm....interessanti!! :fru :fru z:b :D

demian
09-03-02, 00:33
Originally posted by Alberich


Prossime puntate Bosis Godunov e Khovanshchina.
Buona fortuna.

dammi prima il tempo di rimediare qualcosa su questo autore, e poi cambia, se non impazzisco....

Alberich
09-03-02, 00:59
Originally posted by demian


dammi prima il tempo di rimediare qualcosa su questo autore, e poi cambia, se non impazzisco....

Vedrò se posso cambiare... ma non garantisco.

bom-bim-bom
09-03-02, 14:00
Grande Modestuccio mio!
Grazie Alberich! :D

Per chi vuole conoscere questo genio io consiglio "Quadri di una esposizione" (Alberich non li hai nemmeno citati) mi raccomando versione originale per piano non quella orchestrata da Ravel.

La cosa più bella mai scritta per piano a mio Modest avviso.

Alberich
09-03-02, 15:09
Originally posted by bom-bim-bom
Grande Modestuccio mio!
Grazie Alberich! :D

Per chi vuole conoscere questo genio io consiglio "Quadri di una esposizione" (Alberich non li hai nemmeno citati) mi raccomando versione originale per piano non quella orchestrata da Ravel.

La cosa più bella mai scritta per piano a mio Modest avviso.

non li ho citati per sbadataggine. avevo già pensato a come smontare la versione Ravel, sarà per la prossima volta.

bom-bim-bom
09-03-02, 15:18
Originally posted by Alberich


non li ho citati per sbadataggine. avevo già pensato a come smontare la versione Ravel, sarà per la prossima volta.



C'è sempre tempo... ok, alla prossima puntata. ;)

Alberich
09-03-02, 15:21
http://www.karadar.it/Jpg/Moussorgsky_image_01.jpg

Alberich
09-03-02, 15:22
http://www.karadar.it/Jpg/017.jpg