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Der Wehrwolf
08-03-02, 21:01
L’ultima è statoi un ministro britannico, ma i critici
sono veramente molti
In Europa pullulano gli euroscettici
Da Berlino a Londra, passando per Parigi: quanti dubbi sull’Ue
di Gianluca Savoini

A leggere i giornali sembra che oggi Umberto Bossi rappresenti, lui e lui solo, l’incarnazione più esemplare del cosiddetto “euroscettiscismo”. Le continue precisazioni del ministro per le Riforme sulle frasi da lui mai dette, ma continuamente riportate (anche ieri), sull’Europa che rischia di diventare un Superstato, vengono dipinte da firme più o meno illustri e dai soliti politici arrabbiati della sinistra addirittura come un attacco alla civiltà. Eppure di euroscettici sono piene le cancellerie di mezza Europa e i parlamenti di tutti i paesi dell’Ue. Si tratta di gente che in seguito si è convertita rapidamente al dogma dell’ Europa-ad-ogni-costo, anche se si tratta di un Superstato negatore dei princìpi democratici e in mano alle lobbies tecnocratiche. Ma nel novero troviamo anche importanti esponenti di partito e di governo coerentemente convinti ancora oggi che il metodo di edificazione dell’Europa unita sia alquanto pericoloso. Esattamente come sostiene Bossi. Il filone ideologico che più di ogni altro si è sempre battuto contro l’unificazione europea è quello marxista. In Italia il Pci era fortemente antieuropeista, intravedendo dietro l’unificazione continentale il solito disegno capitalista, il babau che aleggiava da sempre sopra Botteghe Oscure. I comunisti votarono convinti anche contro l’adesione dell’Italia al Sistema monetario europeo (Sme), spalleggiati da tutti i partiti di ispirazione marxista in Europa. Se andiamo a scorrere l’elenco dei giovani di estrema sinistra che avrebbero poi avuto un importante futuro, la situazione diventa imbarazzante per la sinistra oggi folgorata sulla via di Maastricht. Lasciando da parte la situazione italiana, già ricordata. per quanto riguarda la Germania troviamo il cancelliere Gerhard Schroeder, già membro degli Yusos (giovani socialisti) e difensore dei terroristi della Rote Armèe Fraktion (Raf), le Br germaniche; il suo ministro Joschka Fischer, immortalato mentre partecipava a violenti scontri di piazza contro la polizia in nome dei suoi ideali rivoluzionari comunistoidi; il leader della contestazione studentesca Daniel Cohn-Bendit, l’intellettuale di moda nell’attuale Germania rosso-verde. In Francia il primo ministro Lionel Jospin non ebbe mai modo di esaltare l’Europa come fa attualmente: anche lui, infatti, si abbeverava ai sacri testi di Trotzkj, uno che sicuramente pensava a tutto fuorchè all’avvenire di un’Europa unita e democratica. Questi gli esempi eclatanti che riguardano la sinistra convertitasi all’Ue. Ma anche sull’altro versante non mancano gli euroscettici, a cominciare dall’ex ministro dell’Interno Charles Pasqua, capostipite di quella corrente denominata dei “souvrainistes”, i difensori della sovranità nazionale contro lo strapotere di Bruxelles. Lo scorso anno fu il ministro delle Finanze dell’Irlanda, Charlie Mc Creevy, a criticare le ingiuste sanzioni economiche comminate dalla commissione Ue a causa dello sviluppo economico irlandese, considerato superiore ai parametri standard fissati a Bruxelles. È di qualche settimana fa invece la decisa replica del ministro delle Finanze tedesco Hans Eichel all’eurocommissario agli affari economici Pedro Solbes, pronto ad ammonire la Repubblica federale sul deficit germanico. E ancora: è di ieri la definizione di Corea del Nord appioppata all’Ue dal ministro britannico Peter Hain, il quale ha sottolineato come tutte le decisioni importanti vengono prese dalla commissione in maniera segreta. Un sistema assai apprezzato dai paesi totalitari, come la Corea del Nord. O come la defunta Unione sovietica, alla quale ha rimandato Bossi per descrivere ciò che potrebbe accadere se non si pongono paletti decisi contro chi vuole indirizzare l’Unione verso una sorta di Superstato. Ieri il ministro Roberto Castelli ha spiegato su questo giornale che tutti a parole sono contro l’eventualità di un Superstato Ue, ma che soltanto la Lega si oppone concretamente nelle sedi opportune. Eppure sembra che sia soltanto Bossi a porre domande importanti. Che danno però fastidio a tanti. Anzi, a troppi.