Der Wehrwolf
08-03-02, 21:07
Da Francesca Martini (Carroccio) un pdl che esclude i maniaci
dal patteggiamento delle condanne
Dai 6 ai 12 anni di carcere per chi sfrutta sessualmente i minori
di Giulio Ferrari
«E’ degradante che lo Stato mercanteggi l’entità di una condanna con dei pervertiti, per questo con la nostra proposta di legge chiediamo che l’art. 444 del codice di procedura penale non si applichi nei casi di pedofilia». I protagonisti di quei comportamenti odiosi, che particolarmente ripugnano al senso morale della collettività, non devono beneficiare di trattamenti di riguardo: ne è convinta Francesca Martini, deputato leghista in prima fila nelle battaglie a favore della famiglia e dei minori, promotrice di una normativa volta a riconsiderare la prassi giudiziaria verso i responsabili di ignobili reati sessuali contro l’infanzia. Nel mirino dell’iniziativa parlamentare, sottoscritta anche dai deputati della Lega Nord Alessandro Cè, Cesare Ercole e Carolina Lussana, c’è l’istituto del “patteggiamento” che garantisce uno sconto automatico di 1/3 della pena agli imputati che ammettono la propria colpa, e che generalmente approfittano di questa possibilità quando, in presenza di prove schiaccianti, si trovano con le spalle al muro. «E’ già’ grave che a questi degenerati venga applicata una riduzione della condanna, ma è forse ancor più scandaloso - sottolinea Francesca Martini - che le istituzioni scendano a patti con loro. Esiste una pregiudiziale etica, un problema di cultura e di civiltà che la Lega Nord intende sollevare con la proposta di legge che abbiamo presentato». Una posizione ferma e rigorosa, che dà voce alle convinzioni più profonde e più radicate nella parte sana del popolo, e che costituisce una esplicita risposta a chi vorrebbe realizzare un “nuovo ordine europeo” all’insegna del sovvertimento dei valori. «E’ di qualche giorno - ricorda la parlamentare leghista - l’appello che un ministro belga ha rivolto ai governi comunitari invitandoli alla tolleranza verso la pedofilia, esortandoli a non reprimere la detenzione di materiale pedopornografico. Ebbene, noi andiamo decisamente nella direzione opposta: ho scritto alla presidente della commissione per la Famiglia, Burani Procaccini di Forza Italia, ribadendo che la Lega Nord si opporrà a qualsiasi depenalizzazione dello sfruttamento sessuale dell’infanzia, come ha peraltro indicato il ministro Castelli». Se i “cultori” delle immagini che ritraggono bambini, nella maggior parte dei casi in tenerissima età, costretti a disgustose prestazioni sessuali o oggetto di raccapriccianti violenze, non verranno legittimati nelle loro aberrazioni, ancor meno indulgenza è auspicabile per i gestori del turpe mercato. Nella proposta di legge leghista, oltre alla soppressione del patteggiamento, si invoca «la reclusione da 6 a 12 anni e la multa da ventiseimila a duecentoventiseimila euro» per chi «sfrutta, impiega o utilizza, anche a fini privati, minori degli anni 18 ai fini di realizzare esibizioni pornografiche o di produrre materiale pornografico». Particolare attenzione viene riservata a internet, oggi veicolo privilegiato del business osceno, con l’introduzione di una misura destinata ad agevolare le indagini. In un articolo del pdl leghista si prescrive, tra l’altro, che «i responsabili dei motori di comunicazione, dei portali web e dei provider, i gestori dei server e tutti gli operati di telecomunicazione hanno l’obbligo di conservare i files di accesso al logo per almeno cinque anni». Più capillare anche l’intervento auspicato sul territorio, con il coinvolgimento di enti locali e, soprattutto, delle Asl che, nel loro ambito, dovranno dotarsi di «unità di prevenzione e sostegno contro l’abuso sui minori» anche allo scopo di organizzare «corsi di formazione e di aggiornamento dei medici scolastici» e promuovere e coordinare «programmi di sensibilizzazione, informazione e sostegno, incentrati sulla prevenzione, sull’assistenza sanitaria alle vittime e alle loro famiglie e sui rischi giudiziari in cui possono incorrere gli autori di reati contro i minori oggetto della presente legge». Normativa, spiega Francesca Martini, che «è già approdata alla commissione Giustizia, e che apporterà al dibattito in corso sulla pedofilia la posizione ferma e inequivocabile del nostro movimento». Un contributo all’insegna dell’intransigenza tutt’altro che superfluo, perchè tra le altre forze politiche sembra avere spazio un preoccupante garantismo che, nel caso di una materia tanto grave, assume i connotati di sospetto lassismo e mollezza. «Sono rimasta sconcertata - rileva la parlamentare leghista - che di fronte a certe tesi permissiviste ascoltate durante le audizioni in commissione, tutti siano rimasti zitti e non si sia levato il benchè minimo segno d’indignazione, che nessuno insomma abbia ritenuto doveroso far sentire la voce del buon senso e della rettitudine. Una incombenza che, invece, mi sono assunta di buon grado: come donna, come madre e come cittadino certe cose proprio non potevo accettarle o tollerarle».
dal patteggiamento delle condanne
Dai 6 ai 12 anni di carcere per chi sfrutta sessualmente i minori
di Giulio Ferrari
«E’ degradante che lo Stato mercanteggi l’entità di una condanna con dei pervertiti, per questo con la nostra proposta di legge chiediamo che l’art. 444 del codice di procedura penale non si applichi nei casi di pedofilia». I protagonisti di quei comportamenti odiosi, che particolarmente ripugnano al senso morale della collettività, non devono beneficiare di trattamenti di riguardo: ne è convinta Francesca Martini, deputato leghista in prima fila nelle battaglie a favore della famiglia e dei minori, promotrice di una normativa volta a riconsiderare la prassi giudiziaria verso i responsabili di ignobili reati sessuali contro l’infanzia. Nel mirino dell’iniziativa parlamentare, sottoscritta anche dai deputati della Lega Nord Alessandro Cè, Cesare Ercole e Carolina Lussana, c’è l’istituto del “patteggiamento” che garantisce uno sconto automatico di 1/3 della pena agli imputati che ammettono la propria colpa, e che generalmente approfittano di questa possibilità quando, in presenza di prove schiaccianti, si trovano con le spalle al muro. «E’ già’ grave che a questi degenerati venga applicata una riduzione della condanna, ma è forse ancor più scandaloso - sottolinea Francesca Martini - che le istituzioni scendano a patti con loro. Esiste una pregiudiziale etica, un problema di cultura e di civiltà che la Lega Nord intende sollevare con la proposta di legge che abbiamo presentato». Una posizione ferma e rigorosa, che dà voce alle convinzioni più profonde e più radicate nella parte sana del popolo, e che costituisce una esplicita risposta a chi vorrebbe realizzare un “nuovo ordine europeo” all’insegna del sovvertimento dei valori. «E’ di qualche giorno - ricorda la parlamentare leghista - l’appello che un ministro belga ha rivolto ai governi comunitari invitandoli alla tolleranza verso la pedofilia, esortandoli a non reprimere la detenzione di materiale pedopornografico. Ebbene, noi andiamo decisamente nella direzione opposta: ho scritto alla presidente della commissione per la Famiglia, Burani Procaccini di Forza Italia, ribadendo che la Lega Nord si opporrà a qualsiasi depenalizzazione dello sfruttamento sessuale dell’infanzia, come ha peraltro indicato il ministro Castelli». Se i “cultori” delle immagini che ritraggono bambini, nella maggior parte dei casi in tenerissima età, costretti a disgustose prestazioni sessuali o oggetto di raccapriccianti violenze, non verranno legittimati nelle loro aberrazioni, ancor meno indulgenza è auspicabile per i gestori del turpe mercato. Nella proposta di legge leghista, oltre alla soppressione del patteggiamento, si invoca «la reclusione da 6 a 12 anni e la multa da ventiseimila a duecentoventiseimila euro» per chi «sfrutta, impiega o utilizza, anche a fini privati, minori degli anni 18 ai fini di realizzare esibizioni pornografiche o di produrre materiale pornografico». Particolare attenzione viene riservata a internet, oggi veicolo privilegiato del business osceno, con l’introduzione di una misura destinata ad agevolare le indagini. In un articolo del pdl leghista si prescrive, tra l’altro, che «i responsabili dei motori di comunicazione, dei portali web e dei provider, i gestori dei server e tutti gli operati di telecomunicazione hanno l’obbligo di conservare i files di accesso al logo per almeno cinque anni». Più capillare anche l’intervento auspicato sul territorio, con il coinvolgimento di enti locali e, soprattutto, delle Asl che, nel loro ambito, dovranno dotarsi di «unità di prevenzione e sostegno contro l’abuso sui minori» anche allo scopo di organizzare «corsi di formazione e di aggiornamento dei medici scolastici» e promuovere e coordinare «programmi di sensibilizzazione, informazione e sostegno, incentrati sulla prevenzione, sull’assistenza sanitaria alle vittime e alle loro famiglie e sui rischi giudiziari in cui possono incorrere gli autori di reati contro i minori oggetto della presente legge». Normativa, spiega Francesca Martini, che «è già approdata alla commissione Giustizia, e che apporterà al dibattito in corso sulla pedofilia la posizione ferma e inequivocabile del nostro movimento». Un contributo all’insegna dell’intransigenza tutt’altro che superfluo, perchè tra le altre forze politiche sembra avere spazio un preoccupante garantismo che, nel caso di una materia tanto grave, assume i connotati di sospetto lassismo e mollezza. «Sono rimasta sconcertata - rileva la parlamentare leghista - che di fronte a certe tesi permissiviste ascoltate durante le audizioni in commissione, tutti siano rimasti zitti e non si sia levato il benchè minimo segno d’indignazione, che nessuno insomma abbia ritenuto doveroso far sentire la voce del buon senso e della rettitudine. Una incombenza che, invece, mi sono assunta di buon grado: come donna, come madre e come cittadino certe cose proprio non potevo accettarle o tollerarle».