Bellarmino
09-03-02, 21:04
Agenzia stampa AGI/REUTERS) - Gerusalemme, 26 dic. -
Hanno fatto pubblica ammenda i responsabili della
scuola ebraica dove nei giorni scorsi un insegnante
dette fuoco in classe a una copia del Nuovo Testamento
che uno dei suoi alunni aveva ricevuto da un
missionario. Un portavoce della 'Orot', una scuola
statale di Beit Shemesh, una cittadina poco distante
da Gerusalemme, ha spiegato che quel gesto fu un modo
per mettere in guardia i ragazzi dai tentativi di
proselitismo compiuti dai missionari cattolici. "Ci
dispiace per l'accaduto", ha detto Jordana Klein, "ma
non era una critica al cristianesimo, bensì un modo
per aprire gli occhi a questi ragazzi". La portavoce
ha parlato infatti di politiche molto "aggressive" dei
religiosi cattolici. In Israele il tentativo di
convertire minorenni a religioni diverse da quella
ebraica è un reato penale. Quanto accaduto agli inizi
di dicembre alla scuola Orot aveva suscitato molto
clamore, tanto che lo stesso ministro dell'Istruzione
israeliano volle poi ascoltare la versione del preside
sulla vicenda. "D'ora in poi", ha assicurato Jordana
Klein, "se un alunno arriverà a scuola con un testo
del Nuovo Testamento, lasceremo ai suoi genitori la
responsabilità di decidere cosa farne". La portavoce
ha spiegato che, secondo il rabbino della scuola,
bruciare le testimonianze scritte dagli apostoli sulla
vita di Cristo è consentito, se fatto in privato.
(AGI) Bia/ 261436 DIC 01
Hanno fatto pubblica ammenda i responsabili della
scuola ebraica dove nei giorni scorsi un insegnante
dette fuoco in classe a una copia del Nuovo Testamento
che uno dei suoi alunni aveva ricevuto da un
missionario. Un portavoce della 'Orot', una scuola
statale di Beit Shemesh, una cittadina poco distante
da Gerusalemme, ha spiegato che quel gesto fu un modo
per mettere in guardia i ragazzi dai tentativi di
proselitismo compiuti dai missionari cattolici. "Ci
dispiace per l'accaduto", ha detto Jordana Klein, "ma
non era una critica al cristianesimo, bensì un modo
per aprire gli occhi a questi ragazzi". La portavoce
ha parlato infatti di politiche molto "aggressive" dei
religiosi cattolici. In Israele il tentativo di
convertire minorenni a religioni diverse da quella
ebraica è un reato penale. Quanto accaduto agli inizi
di dicembre alla scuola Orot aveva suscitato molto
clamore, tanto che lo stesso ministro dell'Istruzione
israeliano volle poi ascoltare la versione del preside
sulla vicenda. "D'ora in poi", ha assicurato Jordana
Klein, "se un alunno arriverà a scuola con un testo
del Nuovo Testamento, lasceremo ai suoi genitori la
responsabilità di decidere cosa farne". La portavoce
ha spiegato che, secondo il rabbino della scuola,
bruciare le testimonianze scritte dagli apostoli sulla
vita di Cristo è consentito, se fatto in privato.
(AGI) Bia/ 261436 DIC 01