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Visualizza Versione Completa : SKUOLA ACONFESSIONALE e CIVILE



Abrezio
10-03-02, 22:21
La skuola pubblica dev'essere CIVILE ed ACONFESSIONALE...
I SUOI ATTI INTERNI E RITI NON POSSONO KE ESSERE CIVILISTI!

Kuando diciamo laico, è bene ke si sappia, k'esso termine implica sempre una relazione, fede od appartenenza ad una religione o dottrina particolare, di riferimento... E NOI VOGLIAMO ESSERE LIBERI DA OGNI IMPOSIZIONE RELIGIOSA O POLITICA KE CI IMPEDISCA DI PROGREDIRE IN ARMONIA RECLAMANDO SERVAGGI ED UBBIDIENZE KE CI SETTARIZZANO E DIVIDONO.-
Abrezio

SOS SCUOLA LAICA
di Pierpaolo D'Alonzo

VESCOVO DI LANCIANO A SCUOLA.
LA LAICITA' DELLO STATO: UN VALORE DA RECUPERARE
Non bastava l'ora di religione che gia' di per se' è un'ingiustizia, ora la Chiesa ha deciso di diffondere la propria dottrina in un modo più diretto mandando i vescovi per le scuole.

Nel liceo linguistico di Lanciano (CH) lunedi' scorso (25 febbraio) dopo la consueta ora di religione noi ragazzi delle classi quinte ci siamo accomodati in aula magna dove per due ore abbiamo discusso con il vescovo della nostra diocesi su vari argomenti.
I più importanti sono stati: i sacramenti ( battesimo, cresima e matrimonio), l'esistenza di Dio e l'omosessualita'.

Il dibattito e' iniziato grazie alle domande rivolte da noi ragazzi al vescovo dopo che lui ci ha spiegato i motivi della sua visita. Secondo Sua eccellenza, che di tanto in tanto consultava la Sacra Bibbia quando qualche punto del dogma cristiano veniva messo in discussione, i sacramenti sarebbero essenziali in qaunto insieme al catechismo fornirebbero a chi li riceve una visione "comunitaria" della religione.

Per diffondere il sentimeto religioso sotto questo aspetto e' necessario appunto una buona educazione "spirituale" che dev'essere impartita dalla famiglia,dalla scuola e dalla Chiesa. Inutile dire che a quest'ultima e' stata data eccessiva importanza, dato che parole testuali: "La Chiesa e la scuola devono andare di pari passo nell'insegnamento della religione."

A queste considerazioni naturalmente si possono fare varie obiezioni. Ne cito come esempio solo due.

Primo: per cio' che riguarda l'educazione religiosa si deve tener presente che se a un bambino fin dalle elementari viene messo a conscenza solo della religione cattolica, e' logico che credera' solo in quella, per il semplice fatto che non ne conosce altre.Meglio quindi una conoscenza globale di tutte le religioni per poi poter scegliere liberamente quale professare.
Secondo: perche' la Chiesa dovrebbe svolgere un ruolo che spetta solo ed unicamente allo stato e cioe' l'insegnamento?

Sull'omosessualita' il nostro vescovo ha affermato che :" Dio ha creato l'uomo e la donna allo scopo di riprodursi. L'omosessualita' e' un atteggiamento anormale che si instaura in persone che da piccole hanno subito o hanno visto episodi di violenze sessuale in famiglia". Una mia compagna e' intervenuta dicendogli che non sempre e' cosi' e che il suo era un ragionamento troppo riduttivo.

Senza motivo gli ha risposto con toni tutt'altro che civili. E per giunta alla fine dell'incontro una cosa molto umiliante: ci ha invitati ad alzarci e a pregare, non tenendo conto che c'erano persone non cattoliche e che non credevano in Dio.
Ha lasciato la nostra scuola tutto infuriato.

Com'e' possibile che nel XXI° secolo in Italia non si riesca ancora a sviluppare una visione laica della scuola?

Questo episodio dovrebbe farci riflettere e c'e' da preoccuparsi del fatto che la Chiesa detiene un potere effettivo non solo sulle istituzioni ( nel nostro caso la scuola), ma anche sulle decisioni politiche che vengono prese dal Parlamento.

La laicita' dello stato e' un valore molto importante che pero' puo' essere messo in pericolo dall'invadenza della Chiesa. Spetta a noi giovani rinnovare la scuola in questo senso, magari rifacendoci a un grande uomo liberale italiano, Cavour che non si stancava mai di ripetere : "Libero stato in libera chiesa."

pierpaolo.dalonzo@radicalidisinistra.it

Josto
11-03-02, 00:45
Se si elimina l'apporto della civiltà cristiana e dando per scontato che quella liberale non vi è mai entrata, nelle scuole pubbliche l'unica cultura ammessa sarebbe quella marxista: quella cioè in cui si sono formati (o in cui sono stati indottrinati) milioni di giovani in tutte le facoltà umanistiche.

Abrezio
11-03-02, 13:57
ILLUMINISMO 1688-1789...2000


Originally posted by Josto
Se si elimina l'apporto della civiltà cristiana e dando per scontato che quella liberale non vi è mai entrata, nelle scuole pubbliche l'unica cultura ammessa sarebbe quella marxista: quella cioè in cui si sono formati (o in cui sono stati indottrinati) milioni di giovani in tutte le facoltà umanistiche.

Caro Josto,
kuanto tu affermi è riduttivo, parziale e pretestuoso... il liberalesimo, incarnato appieno dalla Rivoluzione Americana, è figlio dell'Illuminismo, come figlia sua lo è pure la Dottrina Socialista ed ideali libertari... il kristianesimo non ha portato alcuna civiltà, se non kuella del fideismo, fanatsimo, oscurantismo procurando lutti e miserie inenarrabili... non x nulla il mio motto è

RISORGIMENTO, ILLUMINISMO e REDENZIONE
ILLUMINISMO
1688-1789...2000

[...] E' la grande manifestazione culturale europea, che abbraccia il periodo dalla fine del sec. 17° alla fine del sec. 18°; il così detto Secolo dei Lumi.
Un periodo caratterizzato dall'aspirazione a dissipare le tenebre medievali,
vale a dire la fede cieca nell'autorità religiosa, politica e scientifica, in nome della ragione e dell' esperienza; a sostituire alle istituzioni formatesi per secolare tradizione storica, nuove istituzioni fondate su la natura, secondo leggi necessarie ed immutabili; a condurre progressivamente l'uomo verso la felicità.

Nel campo filosofico, l'Illuminismo è dominato dal razionalismo e dall' empirismo
Il termine Illuminismo, (capacità illuminatrice della ragione) è riferibile al vasto movimento culturale, che storicamente ha origine dalla rivoluzione del 1688 in Inghilterra, ma il luogo dove poi esso trova la massima diffusione è la Francia. Un termine che designa una fase della civiltà storica, definita e sostanzialmente diversa dalle precedenti, un'epoca (nel bene e nel male) dello sviluppo educativo dell'umanità.
Dalle "tenebre", il nuovo movimento culturale (che ha tuttavia raccolto l'eredità del Rinascimento) vuole reagire, per portare a compimento la sua "illuminazione".
Tutto il mondo medievale, dominato da una ideologia teologico-religiosa, viene completamente (ma anche troppo repentinamente) svalutato, le forme dell'assolutismo politico profondamente minate.

Dominante nell'Illuminismo è la fede assoluta nella ragione umana, che è in possesso dell'uomo, immutata e immutabile, unica guida alla ricerca della verità.

Proprio come nel Rinascimento, l'Illuminismo esalta la ragione umana per ricondurre l'uomo a se' stesso, al proprio potere di conoscere e di analizzare la realtà che lo circonda. In sostanza l'Illuminismo rifiuta tutto quanto si spinge al di là dei confini della ragione, e cioè la teologia e la metafisica che si presentano come una serie di regole astratte collocate sopra l'uomo. "L'uomo non deve rimanere schiacciato da oscure superstizioni e da un mondo "superiore", ma deve rivendicare i propri diritti e il proprio mondo, che è quello della natura".

Prima dell'Illuminismo, prima di Newton, prima di Locke, il sapere era un regalo dal cielo fatto a pochi privilegiati, le idee erano innate, le capacità intellettuali -dicevano- si ereditavano come il biondo dei capelli, da padre in figlio.

[...] Marmocchi ancora nel 1830, nella sua monumentale Geografia Universale di Popoli e Paesi, affermava - e citava gli studi dei migliori scienziati- che un negro non avrebbe mai imparato a leggere "è inutile che insistono certi missionari con questa gente che non è gente, loro sono nati con il cervello vuoto, sono solo adatti a fare gli schiavi e stare alla catena". Così il plebeo: non sarebbe mai stato capace di svolgere una attività imprenditoriale, e dargli una maggior salario era sprecato, perfino dannoso, perché gli si permetteva di spenderli in una bettola a ubriacarsi; "non hanno il senso del risparmio, nè del resto saprebbero gestirlo".

L'Illuminismo cosa fa? dopo aver affermato un nuovo tipo di religione che parte non dal cielo, ma dalla terra, dall'uomo stesso, intendendo una religione naturale (2), si spinge oltre, e afferma il diritto naturale, cioè l'autonomia dell'uomo da ogni vincolo autoritario e la sua libertà di affermare i propri diritti fondamentali, inalienabili come è inalienabile la ragione.

Strumento primo dell'Illuminismo è la ragione, di cui gli illuministi fanno uno specifico uso: ritengono infatti che gli uomini siano sempre stati in possesso dell'intelletto, ma che fino a questo momento non ne abbiano fatto il giusto utilizzo, trovandosi sempre in una posizione di inferiorità. Da qui il bisogno di indagare liberamente e pubblicamente ogni campo dello scibile, lottando duramente contro tutte quelle forze in grado di ostacolare la conoscenza umana: l'autorità, la religione, la tradizione.

In quest'ottica il filosofo illuminista non è più il semplice pensatore che elabora teorie astratte, ma diviene l'intellettuale che si adopera per un miglioramento della vita dell'uomo che, risorgendo dalle tenebre dell'ignoranza, può raggiungere le conoscenze, quindi crearsi la propria felicità.

Il sapere acquisisce quindi un compito civile e per questa sua specifica funzionalità gli illuministi sono portati ad una più ampia divulgazione delle opere illuministiche e alla ricerca di un diverso rapporto tra scrittori e pubblico in modo da ricevere una larga cerchia di lettori.

(2) NATURALISMO
: "Indaga la natura prescindendo da ogni principio trascendente, ovvero ritenendo la natura una sorta di entità capace di autorganizzarsi, senza dedurre il proprio ordine dall'esterno. Il Naturalismo, che ha costituito gran parte della tradizione filosofica greca, conobbe, durante il Rinascimento, per la riscoperta dei tempi antichi, una forte ripresa.
Si può dire che tale ripresa fosse una delle forme della crisi del sapere dovuta alla rottura dell'enciclopedismo medievale.
Anche se la Rivoluzione scientifica impose nuove idee, abbandonando le concezioni naturalistiche, spesso del tutto inconsapevoli della funzione svolta dalla matematica nell'indagine fisica, il Naturalismo consegnò al Settecento una ricca eredità, destinata a svilupparsi in molteplici direzioni." Da Dizionario di filosofia a cura di Paolo Rossi, 1996)

[...]Simili concetti non erano per nulla nuovi; nell'anno 28 d.C., il cinese Wang Ch'ung, il più grande pensatore e studioso della scuola del Testo Antico cinese sviluppa con il suo straordinario spirito di osservazione, una rivisitazione sul Taoismo, sul non meno mondano Buddhismo e sul Confucianesimo; quest'ultimo lo riteneva legato alla troppa idolatria del suo creatore che si era a sua volta un po' troppo legato ai potenti.
Sviluppa così, ripartendo dai testi antichi di 2000 anni prima di Confucio e riporta in superficie quelle leggi che gli uomini avevano "personalmente" studiato con l'esperienza, e dato ad esse dei valori morali etici esistenziali;

Wang invocava un ritorno a quella natura quando ancora non era sopravvenuta la corruzione dei costumi sociali e non erano ancora calate le tenebre delle fedi e delle superstizioni imposte

Affermava che, con l'avvento delle società organizzate, basata sui regni e sul potere di questo o quel re o imperatore tiranno, gli ordinamenti, le leggi, le istituzioni, gli insegnamenti e le regole di comportamento da loro imposte (spesso per un uso proprio) stravolsero l'ordine naturale delle cose e tolsero i naturali diritti a tutta la società umana che se li era già creati quei diritti in una forma orizzontale e non verticale. Un ordine antico quello naturale dove esistevano i segni di una manifestazione biologica universale alle quali si doveva guardare con una spontanea commozione naturalistica e una prospettiva antropocentrica".
Un anticipatore di Locke e dei grandi illuministi.[...]

I MAGGIORI RAPPRESENTANTI DELL'ILLUMINISMO

*
Francia
SECONDAT MONTESQUIEU (1689-1755)
VOLTAIRE (1694-1778)
JEAN BAPTISTE D'ALAMBERT (1717-1783)
NICOLA RESTIF DE LA BRETONNE (1734-1806)
IEAN JACQUES ROUSSEAU (1712-1788)
DENIS DIDEROT (1713-1784)
L'OPERA COLLETTIVA ENCYCLOPEDIE (1758)

*
Inghilterra
JOHNATHAN SWIFT (1667-1745)
HNRY FIELDING (1707-1754)
LAURENCE STERNE (1713-1768)
JOSEPH ADDISON (1672-1719)
SAMUEL JOHNSON (1709-1784)

*
Germania
FRIEDRICH GOTTLIEB KLOPSTOCK
CHRISTOPH MARTIN WIELAND (1733-1813)

*
Italia
CESARE BECCARIA (1738-1794)
FRANCESCO ALGHEROTTI (1712-1764)
ALESSANDRO (1741-1816) E PIETRO VERRI (1728-1797)
PIETRO GIANNONE (1676-1748)
AbrezioANTONIO GENOVESI (1713-1749)
FERDINANDO GALIANI (1728-1787)
GAETANO FILANGERI (1752-1788)

da kuì in avanti bisogna aggiungere i Risorgimentalisti e Rivoluzionari ke combatterono in Europa ed in America x l'affermarsi delle idee di libertà e fratellanza Civile e ke spaziano dall'Arte e Letteratura alla Politica, alle Guerre di Liberazione;... battaglia kuesta, non ancora conclusa.-
(E' utile, fratello=CITTADINO ke mi leggi, se tutto bene vedi il mondo fluire e stabilite, ordinate ed immobili le cose della vita, ke tu ti ponga kuesta kuestione:"Ma da ki e da ke cosa dobbiamo liberarci ?".-
mandi fradis
Abrezio -

NOTA A MARGINE
Originally posted by Abrezio
La skuola pubblica dev'essere CIVILE ed ACONFESSIONALE...
I SUOI ATTI INTERNI E RITI NON POSSONO KE ESSERE CIVILISTI!
Tutto ciò ke il Syllabo vieta, dev'essere patrimonio irrinunciabile della VERA CIVILTA' UMANA ke giammai religiosa può essere...

Kuando diciamo laico, è bene ke si sappia, k'esso termine implica sempre una relazione, fede od appartenenza ad una religione o dottrina particolare, di riferimento... E NOI VOGLIAMO ESSERE LIBERI DA OGNI IMPOSIZIONE RELIGIOSA O POLITICA KE CI IMPEDISCA DI PROGREDIRE IN ARMONIA RECLAMANDO SERVAGGI ED UBBIDIENZE KE CI SETTARIZZANO E DIVIDONO.-
Abrezio