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Visualizza Versione Completa : Documento shock sul Los Angeles Times - Bush: preparatevi ad usare le armi nucleari



Roderigo
11-03-02, 11:23
Simonetta Cossu


Il Dottor Stranamore è vivo e vegeto, e vive al Pentagono. Lo rivela un quotidiano statunitense, che nella sua edizione di ieri ha pubblicato la notizia dell'esistenza di un vero e proprio piano militare, ordinato dallo stesso presidente Bush, nel quale il Dipartimento della Difesa è stato autorizzato a preparare schemi operativi per l'uso di armi nucleari. E non solo contro i tre Paesi che appartengono a quello che lo stesso presidente ha definito l'asse del male, Iran, Iraq e Corea del nord, ma contro sette Paesi idenificati come possibili obiettivi di un attacco americano. Tra questi anche Russia, Cina Libia e Siria.

La rivelazione potrebbe apparire il solito scoop ad effetto se non fosse che a pubblicarlo è il Los Angeles Times un quotidiano ritenuto attendibile e serio. L'analista William Arkin autore dell'articolo è venuto in possesso di un documento classificato top secret, il Nuclear Posture Review, un rapporto che è stato consegnato al Congresso l'8 gennaio scorso.

Nel rapporto. scrive Arkin che insegna all'U. S. Air Force School of Advanced Airpower Studies ed è membro della School of Advanced International Studies della John Hopkins University - si chiede al dipartimento della Difesa di prepararsi alla possibilità che le armi nucleari vengano usate in qualche futura crisi arabo-israeliana. Fra le direttive del Npr, vi è la richiesta di avanzare nella ricerca militare per la realizzare «mini ordigni nucleari» per la distruzione di bunker e di bombe atomiche che possano ridurre quelli che vengono definiti «danni collaterali». Le armi nucleari potranno essere usate in tre tipi di situazioni: contro «target in grado di resistere ad un attacco non nucleare», come rappresaglia per attacchi nucleari, biologici o chimici, o nel caso di «sviluppi militari a sorpresa» che non vengono ulteriormente specificati.

Un documento che viene definito «agghiacciante» visto la cura con cui si prospetta il ricorso a quella che fino a pochi anni fa era ritenuta l'arma finale. Il documento entra nei particolari e descrive ogni possibile circostanza nel quale un presidente potrebbe sentire il bisogno di ricorrere all'utilizzo di armi nucleari per una futura guerra.


Cancellati tutti i tabù
Il Pentagono aveva in passato ammesso l'esistenza di piani dettagliati per l'attacco nucleare contro la Russia, ma questa è la prima volta che viene rivelata l'esistenza di una vera e propria lista ufficiale di paesi considerati possibili obbiettivi. Inoltre il "nuovo piano" dell'era Bush inverte una tendenza che ha segnato gli ultimi 20 anni della politica militare americana, nel corso dei quali l'arma nucleare veniva concepita come l'ultima risorsa. In pratica dopo l'11 settembre, il ricorso all'arma finale non è più tabù indipendentemente dalle possibili conseguenze che ne potrebbero derivare. Nel documento infatti non vi è accenno su possibili problemi morali ed etici che potrebbero essere sollevati, per non parlare delle conseguenze sugli esseri umani e sul futuro dell'ambiente.

Quanto è accaduto l'11 settembre ha "costretto" i strateghi militari americani a ripensare tutto quanto avevano fino ad allora ipotizzato: un attacco agli Stati Uniti d'America non è più una prerogativa di una super potenza e la minaccia di una rappresaglia con armi convenzionali non basta più.

Nuove strategie quindi e nuove armi i cui compiti e scopi possono variare. Così si spiega il fatto che due stati ex nemici, come Russia e Cina, siano mantenuti nella lista dei possibili obbiettivi. Il primo perché nonostante venga declassato come potenziale nemico, resta un paese instabile con un arsenale nucleare. L'utilizzo di armi atomiche contro Mosca, si legge nel rapporto, è «plausibile», ma viene considerato «non probabile». Per Pechino, l'ipotesi fatta dal documento viene «limitato» ad in possibile confronto armato con Taiwan che coinvolgerebbe gli Usa. Molto chiaro anche cosa farebbe scattare un ricorso all'arma nucleare nei confronti della Corea del nord: un attacco contro il Sud.


Una nuova Triade
Nel documento si descrive in modo particolareggiato di quali nuovi tipi di armi gli Usa dovranno fornirsi. Viene coniato anche un nuovo termine: "Nuova Triade", che rappresenta la nuova forza di deterrenza. Si parla di una «gamba offensiva» (arsenale nucleare e forze convenzionali), un nuovo sistema di «difesa attiva e passiva» (il sistema antimissilistico e altri mezzi difensivi), e «una infrastruttura di pronta difesa» (la capacità di sviluppare e produrre nuove armi nucleari e la ripresa dei test atomici). La "Triade" precedente che formavano le tre gambe dell'arsenale strategico statunitense era composta da bombardieri, missili terrestri e sui sottomarini a lungo raggio.

Se al suo esordio l'amministrazione Bush aveva focalizzato la sua attenzione sulla necessità di costruire una sistema di difesa a protezione del proprio territorio, ora la realtà che emerge è assai più cruda: una vera e propria dottrina integrata per le guerre nucleari.

Liberazione 10 marzo 2002
http://www.liberazione.it