PDA

Visualizza Versione Completa : Ucciso



spacca
13-03-02, 12:11
un fotoreporter del Corriere a Gerusalemme, lo hanno detto pochi minuti fa alla radio.

haring
13-03-02, 12:13
da "la Repubblica.it"

Soccorso dai palestinesi, Raffaele Ciriello
è morto in ospedale prima di essere operato

Fotografo italiano
ucciso a Ramallah
Colpito durante gli scontri
dal fuoco degli israeliani



--------------------------------------------------------------------------------
RAMALLAH - Un fotografo freelance italiano, Raffaele Ciriello, è stato ucciso stamane a Ramallah, mentre cercava di documentare un'altra violentissima giornata di scontri iniziata all'alba con l'avanzata dell'esercito israeliano, con truppe e carri armati, per completare l'occupazione della città.

L'uomo è stato colpito all'addome da sei pallottole sparate da militari israeliani appostati su un carro in posizione nei pressi del campo profughi di Kadoura. Il giornalista di Tv7 Amedeo Ricucci ha riferito all'Ansa di essere arrivato assieme a Ciriello nel centro di Ramallah, dove - ha precisato - in quel momento non era in corso alcuna sparatoria, quando da una distanza di alcune centinaia di metri è sbucato un carro armato che ha sparato, colpendo il fotografo.

Ciriello è apparso subito ferito gravemente. Secondo il resoconto dell'agenzia France Presse, le ambulanze sono state bloccate dal fuoco intenso di armi da fuoco nella zona. Il fotografo è stato quindi soccorso da alcuni giovani palestinesi e portato all'ospedale "Arab Care". L'ambasciata d'Italia si è subito attivata presso le autorità militari israeliane per chiedere spiegazioni sull'accaduto. Un portavoce militare ha risposto che era in corso una verifica dei fatti. Ma poco più tardi la radio di Sstato israeliana ha detto che il fotografo era morto, senza fornire ulteriori particolari.

Si è appreso in seguito da fonti ospedaliere che la morte è sopraggiunta a causa delle gravi ferite all'addome, allo stomaco, all'intestino e ai reni, prima ancora che venisse tentata un'operazione disperata per salvare la vita del fotoreporter.

Raffaele Ciriello aveva iniziato la carriera negli anni Novanta, seguendo corse motociclistiche e rally come la Parigi-Dakar. Successivamente si era appassionato al fotogiornalismo di guerra, realizzando reportage in tutto il mondo: Libano, Afghanistan, Ruanda, Kosovo, Eritrea, Sierra Leone. Ciriello aveva all'attivo numerosi volumi di fotografie e ha lavorato al fianco di inviati come Ettore Mo, Fausto Biloslavo e Maria Grazia Cutuli, la giornalista del Corriere della Sera assassinata in Afghanistan alla quale Ciriello dedicava un saluto sul suo sito Internet.

E' il primo giornalista italiano che viene ucciso da quando, nel settembre del 2000, è iniziata la seconda Intifada palestinese. Diversi però sono stati feriti, l'ultimo stamattina: un fotografo francese, colpito in un'altra zona di Ramallah. Ciriello era uno dei circa trenta giornalisti e fotografi di testate estere che si trovavano nell'albergo City Inn di Ramallah, colpito ieri dal fuoco di soldati israeliani.

(13 marzo 2002)

13-03-02, 12:16
Non sopporto più questi morti quotidiani: ho paura che tutti ci stiamo assuefacendo. Se penso che questa guerra è iniziata cinquantaquattro anni fa, mi viene un senso di ribellione misto a disperazione: penso che vi sono milioni di persone lì, ebrei e palestinesi, che in tutta la loro vita, dalla nascita fino a oggi, non hanno conosciuto altro che la guerra. Questa condizione non è sopportabile da un essere umano.

anton
13-03-02, 12:29
Questa situazizone esiste perchè la stampa occidentale ci ha sempre nascosto la verità sulla palestina, enfatizzando le ragioni di israele. .
Evidentemente per gli israeliani è questo il loro modo di ringraziarla-.

Roderigo
13-03-02, 12:33
Originally posted by spacca
un fotoreporter del Corriere a Gerusalemme, lo hanno detto pochi minuti fa alla radio.

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=1259

R.

haring
13-03-02, 12:46
da "la Repubblica.it"

Ramallah, 11:25
Ospedale isolato: mancava sangue per salvare Ciriello
"Avevamo bisogno urgente di altro sangue per il fotografo italiano colpito, ma l'occupazione israeliana della nostra città non ci ha consentito di ottenerlo". Lo ha dichiarato all'Ansa il dottor Wael Hammuda, direttore dell' Arab Care Hospital di Ramallah, dove questa mattina è morto Raffaele Ciriello, colpito poco prima da una raffica di mitragliatrice sparata dai militari israeliani.

"Il fotografo italiano è giunto in condizioni disperate - ha spiegato Hammuda - abbiamo fatto subito una trasfusione di una unità di plasma, ma ne servivano almeno altre due. Purtroppo, le nostre scorte di plasma si stanno esaurendo".

Hammuda ha detto di aver immediatamente richiesto altro sangue all'ospedale generale di Ramallah. "Però - ha spiegato - da lì ci hanno risposto di non poterle mandare perché i soldati israeliani non fanno passare le ambulanze". Dall'ospedale centrale, intanto, i sanitari hanno segnalato che i militari israeliani li circondano e hanno tagliato acqua e luce: i sanitari riferiscono di essere costretti a curare in strada i feriti della sparatoria che sta continuando in centro perché i militari impediscono l'accesso all'ospedale (leggi qui). (Red)

haring
13-03-02, 14:44
da "la Repubblica.it"

Il racconto di Ricucci del Tg1, che era con il fotoreporter:
"Gli israeliani hanno aperto il fuoco senza motivo"

L'ultimo reportage di Ciriello
"Sparano per tenerci lontani"




--------------------------------------------------------------------------------
RAMALLAH - "Gli israeliani dicono che hanno aperto il fuoco contro di noi perché dalla nostra parte era stato aperto il fuoco contro un carro armato. Ma eravamo solo un fotografo, un cameraman e un giornalista. I palestinesi che erano dietro di noi non avevano sparato neppure un colpo".
E' questa la testimonianza di Amedeo Ricucci, inviato del Tg1, sull'episodio che è costato la vita a Raffaele Ciriello, il fotografo di guerra ucciso stamattina a Ramallah. Ricucci sottolinea che il tank israeliano ha sparato "in un momento e in una zona in cui non erano in corso combattimenti".

Ma ormai quella che è in corso è una vera guerra, e una guerra senza quartiere. Lo diceva proprio Raffaele Ciriello ieri a Radio 24-Il sole 24Ore, nella sua ultima testimonianza: "E' evidente la volontà di tenere lontana la stampa da quello che sta succedendo - osservava il fotografo - Da una settimana sto cercando di seguire le operazioni militari e sistematicamente non ci riesco o faccio molta fatica".

"Il più delle volte - spiegava Ciriello - i metodi per tenerci lontani sono un ferreo posto di blocco e una sventagliata di mitra". Ciriello descriveva Ramallah come una città paralizzata, sotto la pressione delle operazioni militari israeliane. Già ieri il fotografo italiano si era trovato sotto il fuoco dell'esercito israeliano, insieme ad altri colleghi, nell'albergo di Ramallah: "Siamo stati stesi a terra per mezz'ora, mentre piovevano proiettili nella stanza mia e dei colleghi. Una stanza è stata centrata, fortunatamente l'operatore della tv americana che la occupava non c'era in quel momento".

All'alba di stamattina, l'esercito israeliano ha ripreso ad avanzare. Ciriello e Ricucci hanno cercato di seguire le operazioni nel centro della città. Qui la parola torna nuovamente all'inviato del Tg1, che racconta: "Siamo usciti alle 9,30 dal City Inn di Ramallah. La situazione sembrava più tranquilla di ieri, quando non abbiamo potuto metter piede fuori dall'albergo perché ci sparavano addosso. Si sentivano dei colpi, è vero, ma sembrava provenissero da più lontano, dai campi profughi di Alamari e Kaddumi. Siamo andati verso il centro e siamo arrivati a 50 metri dalla piazza principale. Qui abbiamo imboccato una stradina laterale da cui avevano sentito provenire delle voci concitate. C'era un gruppo di miliziani palestinesi che parlava, ma nessuno stava sparando. Suppongo che parlassero del fatto che si stavano avvicinando i carri armati e infatti poco dopo ne è spuntato uno alla fine della strada, a circa 200 metri. Si è fermato, lo stavamo filmando e improvvisamente è partita una raffica e Raffaele è caduto".

L'inviato della Rai ha riferito che Ciriello "è stato raggiunto da sette o otto colpi, di cui sei al torace": le ferite hanno interessato in realtà l'addome, i reni, l'intestino e sono subito apparse gravissime. "Lo abbiamo trascinato via e caricato sulla macchina di un civile palestinese - conclude il suo racconto Ricucci - Lo abbiamo trasportato in un ospedale dove hanno cercato di operarlo, ma le ferite erano troppo gravi".

(13 marzo 2002)