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Visualizza Versione Completa : Palestinesi marchiati sulla pelle - K. Annan condanna l'occupazione israeliana



Roderigo
13-03-02, 13:14
Un deputato israeliano, sopravvissuto all'Olocausto, denuncia alla Knesset la timbratura dei profughi palestinesi rastrellati dall'esercito israeliano.

L'ennesimo gesto di una guerra che sembra aver superato ogni limite. Ieri i carri armati di Sharon hanno occupato Ramallah ordinando a tutti i maschi tra i 14 e i 40 anni di consegnarsi, pena la vita.

Decine di morti in tutti i Territori occupati, ma le autorità di Tel Aviv non permettono la circolazione delle ambulanze. Kofi Annan condanna l'occupazione israeliana

Roderigo
13-03-02, 13:15
UN DEPUTATO SFUGGITO ALL’OLOCAUSTO: GLI EBREI NON POSSONO COMPORTARSI IN QUESTO MODO
Arafat accusa: siete razzisti. Il capo dell’esercito: l’episodio non si ripeterà

di Aldo Baquis

IL capo di stato maggiore generale Shaul Mofaz ha ieri severamente vietato ai soldati israeliani di segnare numeri sulle braccia dei loro prigionieri palestinesi, dopo che lunedì Yasser Arafat aveva dichiarato ad una televisione araba che una pratica del genere era «una forma di razzismo nazista». «Gli estremisti israeliani - aveva aggiunto Arafat - hanno scatenato contro di noi una folle guerra. Scrivono i numeri sulle braccia dei detenuti palestinesi. Ma quella era una pratica usata un tempo dai nazisti contro gli ebrei.

Allora come si devono definire queste azioni? Sono un nuovo razzismo nazista - aveva concluso il presidente palestinese - praticato dagli israeliani contro la nostra gente». Già da tempo i caricaturisti palestinesi mostrano il premier Ariel Sharon e i soldati israeliani come la reincarnazione del terzo Reich. Ancora pochi giorni fa il caricaturista Boukhari ha rappresentato sul quotidiano al Ayam i soldati israeliani come aguzzini nazisti con le mani intrise di sangue. «Un paragone che fa rabbrividire», ha titolato ieri Yediot Ahronot, commentando le parole di Arafat.

Ma di fronte al suo attacco polemico, Israele è sembrato colto alla sprovvista. In una prima reazione, un portavoce militare ha confermato che nel campo profughi di Tulkarem (Cisgiordania) i soldati hanno effettivamente segnato numeri sulle braccia di palestinesi fermati nel contesto di una vasta perlustrazione. «Ma sono ricorsi a pennarelli - ha aggiunto il portavoce - e quei numeri potevano poi essere facilmente rimossi». «Tuttavia - ha proseguito il portavoce - ogni paragone fra il comportamento dei soldati israeliani nei Territori e gli orrori patiti dal popolo ebraico nella seconda guerra mondiale è un paragone cinico. I nostri militari ricevono ordini severi affinchè rispettino la dignità umana dei palestinesi».

Spiegazioni che non hanno affatto tranquillizzato il leader del partito centrista Shinui, Yossef Lapid, un superstite dell'Olocausto. Incontrando ieri il generale Mofaz nella Commissione parlamentare per gli affari esteri e la difesa, Lapid lo ha ruvidamente apostrofato. «E’ è mai possibile che un esercito formato da soldati ebrei agisca in quel modo?», gli ha chiesto. «E' una indecenza». A mezza bocca, il capo di stato maggiore gli ha replicato di non essere stato messo al corrente in anticipo di una pratica del genere e ha assicurato che d'ora in poi l'episodio non si ripeterà più.

Ma un anno e mezzo di intifada e di attentati palestinesi nelle retrovie israeliane stanno avendo gravi ripercussioni nella società dello stato ebraico, secondo quanto ha accertato un sondaggio di opinione condotto dal professor Asher Aryan per contro del Centro di studi strategici della università di Tel Aviv. Se dieci anni fa il 38 per cento degli israeliani vedeva con favore la espulsione in massa dei palestinesi dai Territori (e il 24 per cento sognava anche la espulsione di un milione di arabi israeliani) questa percentuale è adesso notevolmente più alta. Quasi un israeliano su due - ha detto Aryan alla radio militare - vorrebbe espellere i palestinesi dai Territori e quasi uno su tre consiglia anche la espulsione degli arabi israeliani.

In ebraico si chiama: «Transfer», ossia trasferimento. In pratica, si tratta di una politica di pulizia etnica. Mentre la popolazione araba in Israele si schiera in maniera sempre più militante dalla parte della intifada, la conseguente reazione di rigetto della popolazione ebraica diventa ancora più tangibile, secondo Aryan. L'80 per cento degli ebrei israeliani ritengono che gli arabi israeliani non possano essere interpellati sulle questioni maggiormente importanti per il futuro dello Stato. Il 72 per cento si oppongono inoltre alla inclusione di partiti arabi nel governo israeliano.

La Stampa 13 marzo 2002

Roderigo
13-03-02, 13:16
di Massimo Gramellini

L'ultima cosa che ci si aspetterebbe da soldati israeliani è che marchino le braccia dei loro prigionieri con delle cifre, ancorché a pennarello, come è avvenuto nei campi profughi di Palestina. Ognuno di noi sa per esperienza quanto sia umiliante per una persona diventare un numero, in ospedale o nei labirinti della burocrazia.

Ma se quel numero ti viene addirittura scritto addosso, il messaggio di chi te lo mette è che per lui non sei più un essere umano, ma una bestia. E’ vero che l’umanità soffre di vuoti di memoria e che non si possono paragonare, come hanno subito fatto i giornali arabi, le vittime pacifiche dell’Olocausto con i kamikaze palestinesi, che possono avere torto o ragione (il dramma di questa guerra infinita è che hanno entrambi torto e ragione), ma certamente pacifici non sono.

Però si sperava che i militari di Tel Aviv avessero un certo pudore nel riprodurre su qualcun altro, seppure in forma attenuata, le stesse vessazioni che non i loro trisavoli, ma i nonni e genitori subirono sulla propria pelle. Bisogna comunque aggiungere che la pratica è già stata interrotta, anche grazie all’intervento di un parlamentare israeliano, Yossef Lapid, scampato all’Olocausto.

A riprova che se gli esseri umani in quanto tali non ci offrono troppi motivi di ottimismo, la democrazia conserva una forza propria che riesce a riparare o quanto meno a ridurre i guasti commessi dalle persone. Una forza che i nazisti non conoscevano e neppure i paesi arabi, purtroppo.

La Stampa 13 marzo 2002

Roderigo
13-03-02, 13:16
Il segretario Onu usa parole durissime e a Sharon chiede:
"Basta con l'uso delle armi pesanti contro i civili"

NEW YORK - Kofi Annan sospende per un attimo la diplomazia e dice che "l'occupazione israeliana dei territori arabi è illegale". Parole durissime, di fronte a un bilancio di morte di "proporzioni spaventose" e a una tensione arrivata "al punto di ebollizione", quelle del segretario dell'Onu che ha chiesto al premier Ariel Sharon di fermare gli attacchi contro i civili condotti con "operazioni militari su larga scala".

In un drammatico discorso nell'aula del Consiglio di Sicurezza Annan ha ricordato che il livello di violenza in Medio Oriente ha prodotto nelle ultime settimane "una orrenda carneficina" e ha intimato a Sharon e al presidente dell'Autorità Palestinese Yasser Arafat di adoperarsi per "salvare i loro popoli dal disastro" agevolando l'iniziativa di pace del mediatore americano Anthony Zinni.

Ma è stato per Israele che oggi Annan ha riservato le parole più dure: "Sono profondamente turbato dal crescente uso di armi pesanti da parte di Israele in aree civili: questo fatto ha reso ancora più precaria e difficile la vita per i civili palestinesi che già erano soggetti a gravi difficoltà fisiche e economiche".

Il capo dell'Onu non ha risparmiato le critiche ai palestinesi e si è detto "particolarmente turbato per l'aumento degli attentati suicidi da parte dei palestinesi che ha definito "azioni moralmente ripugnanti" e nocive per la causa dello stato palestinese. Nei confronti di Israele tuttavia Annan è stato durissimo: "Agli israeliani dico: avete il diritto di vivere in pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Ma dovete porre fine all'occupazione illegale. Dovete fermare i bombardamenti di aree civili, gli assassini, l'uso di forza letale non necessaria, le demolizioni, e l'umiliazione quotidiana dei palestinesi". Secondo Annan "tali azioni erodono gravemente la statura di Israele davanti alla comunità internazionale e alimentano ulteriormente i fuochi dell'odio, della disperazione e dell'estremismo". (...)

http://www.repubblica.it/online/mondo/terriquarantuno/annan/annan.html


Repubblica (12 marzo 2002)

Ichthys
13-03-02, 23:18
Ora... non è eticamente normale che un popolo che avrebbe subito certe cose dai nazisti adesso le fa identiche ai palestinesi... se veramente avessero subito quello che raccontano dovrebbero moralmente astenersi dal farlo agli altri... ma siccome le loro sono tutte balle olocaustiche e piagnistei, non hanno remore morali alcune!

Forza Arafat

Roderigo
13-03-02, 23:42
Originally posted by Ichthys
Ora... non è eticamente normale che un popolo che avrebbe subito certe cose dai nazisti adesso le fa identiche ai palestinesi... se veramente avessero subito quello che raccontano dovrebbero moralmente astenersi dal farlo agli altri... ma siccome le loro sono tutte balle olocaustiche e piagnistei, non hanno remore morali alcune!
Forza Arafat
Ma che bella deduzione!
E' stato proprio un superstite della shoah, il leader del partito centrista Shinui, Yossef Lapid, a denunciare pubblicamente la pratica delle timbrature dei prigionieri palestinesi, a qualificarle come "indecenti", a esigerne ed ottenerne la cessazione.

R.

gribisi
13-03-02, 23:53
X Ichthys: Se agli ebrei 60 anni fa gli avessro solo fatto i tatuaggi, ora avremmo 6 milioni di ebrei in più, e molto lavoro per i chirurghi plastici!
Persino i sedicenti "storici revisionisti" cui voi fate finta di credere, danno un quadro abissalmente superiore di quello che è successo agli ebrei rispetto a quello che realmente accade oggi ai palestinesi.
Inutile scomodare Adolfuccio caro, non ci azzecca!

Ichthys
14-03-02, 00:11
Originally posted by Roderigo

Ma che bella deduzione!
E' stato proprio un superstite della shoah, il leader del partito centrista Shinui, Yossef Lapid, a denunciare pubblicamente la pratica delle timbrature dei prigionieri palestinesi, a qualificarle come "indecenti", a esigerne ed ottenerne la cessazione.

R.

Continua, continua a difendere i loro miti, gli stessi che gli danno immensi vantaggi politici.
Meno male che il semplice marchio non dimostra un bel niente, poiché ne ricevette anche uno mio nonno che era italiano e che riferì di non aver visto un bel niente.
Gli ebrei pensano di poter reinventare quel periodo a loro uso e consumo dimenticando che non erano i soli prigionieri e gli altri internati riferirono ben altro e per questo, a guerra finita, molti furono pestati a sangue!

Ichthys
14-03-02, 00:17
Originally posted by gribisi
X Ichthys: Se agli ebrei 60 anni fa gli avessro solo fatto i tatuaggi, ora avremmo 6 milioni di ebrei in più...

Sei milioni in meno? Ma se sono tutti in Israele!
Dimenticavi di scrivere che le varie fonti non sono nemmeno d'accordo sulle cifre dei morti:

1945 Centro d'indagine francese 8.000.000
1946 Norimberga doc. 008-Urss. 4.000.000
1946 Norimberga doc. 3868-PS 3.000.000
1978 Le Monde 5.000.000
1985 Hilberg "La distruzione..." 1.000.000
1989 Wuppertal doc. 12 Js 1037/ 4.000.000
1989 Le Monde 1.433.000
1989 Pressac "Auschwitz: Tech.." 928.000
1990 Allgemeine Jüdische Woch.. 4.000.000
1990 The Peninsula Times Trib.. 2.000.000
1990 Frankfurter Rundschau 74.000
1991 Argenta "Deportazione e.." 4.312.000
1992 Allgemeine Jüdische Woch.. 1.500.000
1993 ZDF 4.000.000
1993 ZDF 1.500.000
1993 J. Piper dir. museo Ausch.. 1.000.000
1993 Ottolenghi "La mappa...." 4.200.000
1994 IfZ (Institute für Zeit...) 1.000.000
1994 Focus 700.000
1994 Pressac : "Le macchine....". 670.000
1995 Wetzlarer Neue Zeitung 4.000.000
1995 Damals 3.000.000
1995 Bunte 1.400.000
1995 Welt am Sonntag 1.200.000
1995 Hoffmann : "Stalin......." 74.000

E la cosa più ridicola è che in Europa ci sono leggi assurde che condannano chiunque metta in dubbio la cifra mitica dei 6 milioni!

Ma sai che origine ha questo numero mitologico?
Tale numero è stato inventato molto prima dell'ascesa al potere del nazismo. Infatti, nel Congresso Sionista del 1911 (quindi ben 22 anni prima dell'ascesa al potere di Hitler) fu fatta una interessantissima dichiarazione da parte di Max Nordau.
Egli si scagliò contro i rappresentanti ebreo-tedeschi, rei di essere contrari al ritorno in Israele del popolo ebraico, e di essersi vantati, quindi, del loro grado di integrazione in Germania.
Le sue "profetiche parole" furono esattamente le seguenti: "Questi governi così solleciti del diritto, così nobilmente e industriosamente attivi nel preparare la pace universale, stanno preparando la completa annichilazione di sei milioni di persone" (metaforicamente), ecco quel numero convenzionale che torna nella conta dei morti (presunti gassati e cremati)!

gribisi
14-03-02, 00:26
Originally posted by KLASSENKAMPF

Mica tanto!
Lasciando perdere i "sedicenti storici revisionisti", J.C. Pressac che è, relativamente parlando, il migliore
ricercatore "sterminazionista", dava nel 1995 una cifra di circa 700.000 vittime su 16 milioni di membri del gruppo ethnico abitante in Europa.
Considerato che durante la IIa Guerra imperialistica morirono 50 milioni di persone e considerate le perdite subite dai popoli slavi, in valori assoluti e percentuali, non credo che il "quadro di quello che è successo agli ebrei (sia) abissalmente superiore rispetto a quello che accade oggi ai palestinesi." Secondo te quanti palestinesi possono essere morti per mano israeliana dal 1947 ad oggi?
E quanti israeliani per mano palestinese?

Dragonball (POL)
14-03-02, 01:46
Originally posted by Roderigo
Un deputato israeliano, sopravvissuto all'Olocausto, denuncia alla Knesset la timbratura dei profughi palestinesi rastrellati dall'esercito israeliano.

L'ennesimo gesto di una guerra che sembra aver superato ogni limite. Ieri i carri armati di Sharon hanno occupato Ramallah ordinando a tutti i maschi tra i 14 e i 40 anni di consegnarsi, pena la vita.

Decine di morti in tutti i Territori occupati, ma le autorità di Tel Aviv non permettono la circolazione delle ambulanze. Kofi Annan condanna l'occupazione israeliana


E' preoccupante questa evidente falsificazione: un conto e' essere "marchiati" in modo indelebile,un altro segnati col pennerello.
Mi paiono due cose molto diverse.

I'm Hate
14-03-02, 02:00
L'olocausto e' una menzogna,lo dimostrano le leggi repressive fatte dai governi di sinistra(francia,germania)e destra(spagna,svizzera).Se fosse vero(ma non lo e'),non avrebbero niente da temere,e farebbero dibattito coi revisionisti,invece mantengono un enorme macchina propagandistica fatta di film bugiardi come schlinder list,di giornate della memoria imposte per legge,e quando non basta di aggressioni e carcere per chi non accetta le loro teorie sullo"sterminio".

gribisi
14-03-02, 16:21
Originally posted by gribisi
Secondo te quanti palestinesi possono essere morti per mano israeliana dal 1947 ad oggi?
E quanti israeliani per mano palestinese? Attendo ancora una risposta Klassenkampf, tu che dici che Israele sta facendo ai palestinesi qualcosa di simile a quello che i nazi fecero agli ebrei.

Il Condor
14-03-02, 19:51
E di questo, cari buonisti che vi scandalizzate per tutte le azioni dei soldati di Israele, cosa ne pensate ?


Da http://kwnews.kataweb.it/kwnews/default.jsp?idCategory=2224

Studentesse senza velo, costrette a morire nel rogo
La Mecca, 18:14


Asfissiate dal fumo dell'incendio sprigionatosi nella loro scuola o calpestate sulle scale nella ressa provocata dal panico nella fuga, 15 ragazzine saudite morte lunedì nella città della Mecca sarebbero state in effetti vittime dell'ottusa applicazione di una delle più severe proibizioni dell'Islam, quella che vieta alle donne di mostrare in pubblico volto e capelli.

La tragedia si era consumata in una manciata di minuti lunedì mattina poco dopo l'inizio delle lezioni nella scuola media femminile n. 31 in un quartiere popolare della Mecca, una palazzina di tre piani con 30 stanze adattate ad aule in cui erano stipate quasi 800 ragazze. Le fiamme erano divampate a causa di un corto circuito e, secondo testimoni citati dall' agenzia Spa, l'edificio che ospitava la scuola non era munito dei necessari dispositivi di sicurezza anti-incendio. Ma soltanto oggi si è appreso con raccapriccio che le 15 scolare si sarebbero potute salvare se non fossero intervenuti gli agenti della potente polizia religiosa ad impedirlo.

Questi infatti, come riferito oggi dal quotidiano in lingua inglese Arab News, non solo hanno ostacolato il lavoro dei soccorritori, ma hanno persino impedito fisicamente alle ragazze, in alcuni casi picchiandole e rimandandole indietro, di abbandonare la scuola in fiamme. Tutto ciò al 'sacrosanto' fine di non far loro violare i dettami dell'Islam, in quanto, nella confusione del momento, le giovani non indossavano il regolamentare velo sul viso nè le 'abayas', le lunghe ed ampie casacche che le debbono coprire da capo a piedi.(Red)




Obietto subito a chi dira' che l'Arabia non c'entra nulla con la Palestina che l'Arabia e' a pochissimi chilometri dal confine con Israele e fininzia i movimenti di "liberazione" della Palestina.

gribisi
14-03-02, 20:34
Originally posted by KLASSENKAMPF

Vuoi sapere le cifre? Penso che su 4 milioni di palestinesi (escludendoi giordani e i libanesi, ma includendo quelli col passaporto israeliano) almeno un milione (25%) siano stati sterminati. Ovviamente non tutti col piombo.
Ci sono altri modi:per es. incrementando la mortalità infantile; che è del 10,3 per mille fra i nati vivi yehudìm e 20, 6 (sic!) per mille tra i falastìm (esattamente il doppio!)
Calcolando che il tasso di natalità dei falastìm è almeno il doppio di quello yehudì e considerando che gli yehudì abitanti nell'entità tsionista sono passati in 10 anni da 3 a 5,6 milioni, mentre i falastìm con pass israeliano restano sempre fermi a 600,000, ti puoi fare i calcoli da solo.
(Fonte filotsionista: "Lo Stato di Israele", Nicola Garribba, Edit. Riuniti, Roma, 1988). Figlio mio, ma in tutti i paesi arabi ne in tutti i paesi sottosviluppati la mortalità infantile è più alta che nei paesi moderni come Israele o l' Italia.
Di questo passo puoi vantare un genocidio per ogni paese non sviluppato, per un totale di un centinaio circa di genocidi tuttora in corso.
Insomma, prosegui la tua autocritica e dì che hai sparato una ca**ata fenomenale, quando hai paragonato la sorte dei palestinesi per mano di Israele e quella degli ebrei per mano di Hitler.

gribisi
14-03-02, 23:46
K.:Calcolando che il tasso di natalità dei falastìm è almeno il doppio di quello yehudì e considerando che gli yehudì abitanti nell'entità tsionista sono passati in 10 anni da 3 a 5,6 milioni, mentre i falastìm con pass israeliano restano sempre fermi a 600,000, ti puoi fare i calcoli da solo.

Re: qui l' autistico sei tu, con rispetto parlando degli autistici!
Come fai a fare questi calcoli? Ma lo sai o no che gli ebrei di Israele sono aumentati enormemente per l' IMMIGRAZIONE EBRAICA?
E poi non è vero che i palestinesi rimasti in I. non sono aumentati! Erano 300.000 nel 1948 (Morris) e ora sono 900.000!
Trovami il dato della mortalità infantile degli arabo israeliani e degli ebrei israeliani (ammesso che tengano statistiche separate per i 2 gruppi).
E poi, anche negli states la Mortalità infantile è + alta tra neri e ispanici che tra i wasp a causa di un' infinità di motivi socioeconomici, e allora che sono tutti genocidi?
E se il mio vicino di casa tiene alto il volume della TV e non mi fa dormire, anche questo è genocidio?
E poi che Hitler agli ebrei gli ha solo fatto aumentare del 2-3 per 1000 la mortalità infantile? Magari, da metterci la firma a un Nazismo così! Perchè eravamo partiti dall' asserita somiglianza tra nakba e Shoah e adesso guarda dove siamo arrivati, a discutere di mortalità infantile!
QUI IL VERO GENOCIDIO E' QUELLO DELLA LINGUA ITALIANA.