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Visualizza Versione Completa : Alojzije Stepinac: un grande della Storia



Ante Pavelic
13-03-02, 22:35
Alojzije (Luigi) Stepinac nacque l'8 maggio 1898 a Brezaric, parrocchia di Krasic. Completò gli studi di teologia a Roma, dove fu ordinato sacerdote il 26 ottobre 1930. Il 28 maggio 1934 Papa Pio XI lo nominò Arcivescovo Coadiutore di Zagabria. Divenne Arcivescovo titolare nell'anno 1937. Rimase sempre fedele al motto "In Te, Domine speravi!" (Sal 31, 1), che assunse per il suo servizio alla Chiesa.



Istituì nuovi centri parrocchiali, promosse la stampa cattolica, si impegnò ad organizzare le associazioni cattoliche secondo i principi del Magistero della Chiesa, inserì i religiosi e le religiose nella vita pastorale e caritativa dell'Arcidiocesi, consolò ed elevò spiritualmente il popolo che soffriva nella privazione dei diritti.

Nel popolo croato diffuse lo spirito di riconoscenza verso Dio, per mezzo della devozione e della riparazione dei peccati di bestemmia e di aborto. Promosse la devozione all'Eucaristia, dicendo spesso: "Tutto diventa facile a chi sta con Cristo!". Dimostrò filiale devozione verso la Madre di Dio. Sono caratteristiche le sue parole: "Credo che la Russia si convertirà e che la statua della Madre di Dio sarà eretta sul Cremlino!". Corroborò la sua fede, recitando quotidianamente tutti i misteri del Rosario.

Rimettendosi alla volontá di Dio, dimostrò che la sua forza vitale e il suo insegnamento erano attinti dalla Bibbia. Guidò i fedeli croati alla conoscenza delle fonti bibliche, attraverso la predicazione e la catechesi.

Nei confronti di ogni sistema politico difese la libertá e l'origine divina della Chiesa cattolica. Fermamente fedele ad essa, non permise mai che diventasse schiava dell'ideologia comunista e si staccasse da Roma, formando la cosiddetta "Chiesa nazionale". Per tale motivo gli fu intentato un processo politico e l'11 ottobre 1946 il tribunale comunista lo condannò a sedici anni di carcere. Attaccato dai giudici disse: "Sappiate che Gesù Cristo è Dio! Per lui siamo, ogni attimo, pronti a morire!"

Per il suo coraggio e la sua testimonianza nella sofferenza, il Papa Pio XII, il 12 gennaio 1953, lo annoverò nel Collegio Cardinalizio e, nel 1991, anche lo Stato Croato lo ha riabilitato, considerando quel processo del tutto infondato ed ingiusto.

Con il suo fermo atteggiamento dinanzi al tribunale dimostrò una fede viva e irremovibile nella divinitá di Gesù Cristo, nella maternitá verginale di Maria e nella vita eterna dell'uomo. Ribadì che la Chiesa è il Corpo di Cristo e che deve diffondersi in tutte le parti del mondo.

Sopportò sempre pazientemente le sofferenze e le umiliazioni, avendo la consapevolezza che le preghiere della Chiesa universale lo univano strettamente al Vescovo di Roma. Nella gigantesca lotta con i persecutori della Chiesa cattolica, spronò se stesso, ed anche gli altri, alla fedeltá dicendo: "Dove è Pietro, lá è la Chiesa!", ribadendo anche la sua fiducia con queste parole: " la tempesta passerá, ma Dio rimane eternamente!"

Egli realizzò pienamente il programma scritto durante il domicilio coatto a Krasic, il 29 dicembre 1956: "I nostri ideali si riassumono in una sola parola: Dio! Lui è il nostro modello, Lui è la nostra vita, Lui è la nostra luce sulle strade di questa vita terrena!"

Guidato da questo ideale, incoraggiò i fedeli dicendo: "Siamo sempre pronti ad accettare la condanna, da parte degli uomini, per il nome di Gesù. Se talvolta accadesse che sei condannato per la fedeltá a Cristi, gioisci e rallegrati, perchè Gesù patisce in te!"

Consumato dalla malattia, contratta nel carcere di Lepoglava, morì da prigioniero in concetto di santitá e di martirio, a Krasic, il 10 febbraio 1960 ed è sepolto nella cattedrale di Zagabria. La sua tomba è luogo di ininterrotta preghiera e sorgente di grazie.

Il 3 ottobre 1998, Giovanni Paolo II lo ha proclamato Beato nel santuario mariano nazionale croato di Marija Bistrica.

Holuxar
11-02-20, 02:15
In ricordo del Cardinale cattolico croato Alojzije Viktor Stepinac (Krašić, 8 maggio 1898 – Krašić, 10 febbraio 1960), glorioso combattente spirituale e martire della Santa Romana Chiesa (oggettivamente tale, malgrado il fatto che colui che l'ha ufficialmente "beatificato" fosse privo dell'"autorità" necessaria per farlo, propria solo di un vero e legittimo Papa) nel sessantesimo anniversario della sua morte, R.I.P.
Ricordiamo anche - nello stesso giorno - le vittime delle foibe...
Le giornate di commemorazione istituzionalizzate calate dall'alto purtroppo vengono strumentalizzate da tutte le fazioni in gioco; col tempo diventano delle ritualità vuote che alla fine stufano, quindi non aiutano davvero la memoria né a riflettere realmente e approfonditamente su una tragedia storica...
Tutto vero, però almeno danno modo di discuterne, peccato che spesso non lo si faccia seriamente e pacatamente ma con animo esageratamente rancoroso o fazioso, e di ricordare...
OGGI 10 FEBBRAIO 2020 - Festa liturgica di Santa Scolastica Vergine, sorella di San Benedetto Abate da Norcia, nonché «Giorno del ricordo» delle vittime delle foibe - RICORDIAMO nuovamente le vittime istro-venete e giuliano-dalmate delle foibe (tra le quali, oltre a centinaia di uomini, donne e bambini/e innocenti, anche decine di sacerdoti cristiano-cattolici uccisi in odio alla vera fede) e dell'esodo di massa nonchè l’eroico cardinale cattolico croato Alojzije Viktor Stepinac (Krašić, 8 maggio 1898 – Krašić, 10 febbraio 1960), difensore, prigioniero e martire della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana in Croazia, R.I.P.

Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.





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Preghiera per le Vittime delle Foibe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/preghiera-le-vittime-delle-foibe-20/)
http://www.centrostudifederici.org/preghiera-le-vittime-delle-foibe-20/
«Preghiera per le Vittime delle Foibe 10 febbraio 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Preghiera per le Vittime delle Foibe
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle tenebre, dalla profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi gridiamo a Te. Ascolta, o Signore, la nostra voce. “De profùndis clamàvi ad te, Dòmine; Dòmine, exàudi vocem meam”.
Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto. E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti. E ci rivolgiamo a Te, perché Tu hai raccolto l’ultimo loro grido, l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della terra, costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore le vie della pace.
In trent’anni due guerre, come due bufere di fuoco, sono passate attraverso queste colline carsiche; hanno seminato la morte tra queste rocce e questi cespugli; hanno riempito cimiteri e ospedali; hanno anche scatenato qualche volta l’incontrollata violenza, seminatrice di delitti e di odio.
Ebbene, Signore, Principe della Pace, concedi a noi la Tua pace, una pace che sia riposo tranquillo per i Morti e sia serenità di lavoro e di fede per i vivi.
Fa che gli uomini, spaventati dalle conseguenze terribili del loro odio e attratti dalla soavità del Tuo Vangelo, ritornino, come il figlio prodigo, nella Tua casa per sentirsi e amarsi tutti come figli dello stesso Padre.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà.
Dona conforto alle spose, alle madri, alle sorelle, ai figli di coloro che si trovano in tutte le foibe di questa nostra triste terra, e a tutti noi che siamo vivi e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena per questi Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, o Signore, e in Te essi vivono. Che se ancora la loro purificazione non è perfetta, noi Ti offriamo, o Dio Santo e Giusto, la nostra preghiera, la nostra angoscia, i nostri sacrifici, perché giungano presto a gioire della splendore del Tuo volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà. Tu ci hai detto: “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia, beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio, beati coloro che piangono perché saranno consolati, ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore, perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
O Signore, a questi nostri Morti senza nome, ma da Te conosciuti e amati, dona la Tua pace. Risplenda a loro la luce perpetua e brilli la Tua luce anche sulla nostra terra e nei nostri cuori. E per il loro sacrificio fa che le speranze dei buoni fioriscano.
Domine, coram te est omne desiderium meum et gemitus meus te non latet. Amen
Mons. Antonio Santin, Arcivescovo di Trieste-Capodistria, 1959.»
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L?occupazione titina di Pola - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/loccupazione-titina-pola/)
http://www.centrostudifederici.org/loccupazione-titina-pola/
«L’occupazione titina di Pola 10 febbraio 2020
Centro studi Giuseppe Federici – Per una nuova insorgenza
Comunicato n. 14/20 del 10 febbraio 2020, Santa Scolastica
L’occupazione titina di Pola
“Così fotografai le atrocità di Tito a Pola”.
Nell’anniversario degli eccidi perpetrati dai partigiani titini alla fine della Seconda guerra mondiale, quando decine di migliaia di italiani furono trucidati nella cavità carsiche, la testimonianza del centenario padre Germano: io, sul campanile sotto le bombe.
«Quando gli anglo-americani bombardavano Pola, io non correvo nei rifugi sotto la roccia ma sulla cima del campanile: da lassù ho fotografato la storia». La tempra con cui affrontò la seconda guerra mondiale, quando ancora Pola e tutta l’Istria erano italiane, l’anziano frate la dimostra intatta oggi, a 100 anni suonati lo scorso 21 gennaio.
Francescano, padre Germano (al secolo Mario Diana, nato in Friuli nel 1913) arrivò nel capoluogo istriano nel 1939 e con sei confratelli operò nella parrocchia di Sant’Antonio, il cui snello campanile svetta tuttora di fianco all’Arena, in riva all’Adriatico.
Quelli di Pola – racconta – sono stati gli anni più belli della mia vita, ma anche i più terribili». Perché se i ricordi della Grande guerra scivolano via dalla sua memoria di bambino, quelli della seconda restano marchiati a fuoco, soprattutto i giorni dell’occupazione titina, quando in Istria e Dalmazia per ordine del maresciallo comunista le epurazioni di italiani infuriano. «La guerra era finita, tutta Italia festeggiava, solo noi passavamo dal fascismo a una dittatura più orrenda».
Un paradosso storico che nella vita del francescano si materializzò in una pistola puntata alla schiena:
«Era il 1945, le due di notte, al convento suonarono alcuni soldati di Tito, la città in quei giorni di “pace” era percorsa dal terrore dei rastrellamenti. Cercavano Mattioli Ermanno, maestro, “colpevole” di essere il cognato del prefetto… In quei giorni eravamo tutti “colpevoli” di qualcosa, l’obiettivo reale era eliminare in fretta tutti gli italiani».
Il maestro Mattioli era davvero nascosto nelle stanze dell’orfanotrofio gestito dai francescani, insieme ad altre decine di polesani, nel tentativo di salvarsi dalle foibe. Ma quando gli sgherri fecero irruzione, Mattioli era già fuggito, «mentre la moglie e i loro tre bambini, Nino, Fulvia e Gianfranco, vennero portati in caserma. Ovviamente si consegnò…».
Quella di padre Germano è la voce di chi i fatti li ha vissuti in prima persona e oggi li valuta con la saggezza del centenario: «Mussolini ha combinato un caos. Il 10 giugno del 1940, giorno in cui annunciò la dichiarazione di guerra, ho pianto. “È l’ora delle decisioni irrevocabili” disse lui da piazza Venezia, “siamo fritti” pensai io. Pola era un paradiso, si viveva nella pace e nella bellezza, io coordinavo la filodrammatica, istruivo i ragazzi dell’orfanotrofio e dell’oratorio, avevo sempre intorno i miei chierichetti. Dalla finestra vedevo il mare blu e l’Arena di pietra candida, da cui mi arrivavano la sera le note delle opere liriche. Poi fu l’inferno».
E padre Germano prese a fotografarlo. «Il 6 gennaio del ’44 ci fu un bombardamento terribile. Eravamo tutti a teatro, cantava la famosa artista polesana Italia Vaniglio (scomparsa lo scorso dicembre quattro giorni dopo suo marito, il conduttore televisivo Febo Conti, ndr), Sergio Endrigo era ancora piccolino. Tutti corsero ai rifugi, io sul campanile», dice mostrando una foto in cui il mare ribolle tra alte colonne d’acqua sollevate dalle bombe. «Non ero matto, anzi, per chi bombarda è più difficile prendere la punta di un campanile, e poi i piloti cercavano di preservare l’Arena romana e il mio campanile distava solo venti metri».
Quando “scoppia la pace”, però, anche padre Germano come altri 350mila italiani è costretto a fuggire. Lo fa il 17 febbraio del ’47 sul “Toscana”, che per l’ultima volta salpa con a bordo gli esuli. I suoi confratelli restano a Pola, ma questo costerà loro anni di lavori forzati nei lager di Tito. «Subirono un processo farsa, nel quale anche io fui condannato in contumacia come… “spia del Vaticano”. In seguito verranno liberati grazie a uno scambio di prigionieri e partiremo tutti per il Guatemala». Ma questa è un’altra storia, durata 50 anni (dal ’48 al ’98), durante i quali padre Germano ha conosciuto il suo secondo paradiso in terra al fianco dei contadini guatemaltechi.
Oggi, nel convento francescano della chiesa Votiva di Maria Ausiliatrice a Treviso ha festeggiato il secolo con gli esuli del Libero Comune di Pola in esilio e i suoi ragazzini di un tempo, soffiando su due candeline: per i 100 anni di vita e i 75 di sacerdozio (…)»


https://www.avvenire.it/attualita/pagine/foibe-cosi-ho-fotografato-le-atrocita-di-tito


Preghiera per i martiri delle foibe - Centro Studi Giuseppe Federici (http://www.centrostudifederici.org/preghiera-martiri-delle-foibe/)
http://www.centrostudifederici.org/preghiera-martiri-delle-foibe/
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Santa Scolastica - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santa-scolastica/)
http://www.sodalitium.biz/santa-scolastica/
«10 febbraio, santa Scolastica, Vergine (Norcia, ca. 480 – Montecassino, ca. 547).
“A Montecassino santa Scolastica Vergine, sorella di san Benedetto Abate, che vide l’anima di lei, in forma di colomba, uscire dal corpo e salire al cielo”
O gloriosa Santa Scolastica, Tu nel monastero presso il convento di Montecassino trascorresti la vita nella contemplazione e nella preghiera; e dopo aver trattenuto con il miracolo del temporale tuo Fratello a discorrere di Dio, la tua bell’anima, in forma di colomba volò al cielo, dove per le tante grazie ottenute nella nutrizione dei bambini, venisti invocata Protettrice delle lattanti. Deh! dal cielo, dove siedi con la corona tra le vergini, riguarda tanti devoti di questo paese di Ripattoni e dopo aver loro ottenute le grazie richieste, ottieni a noi tutti la Felicità eterna. Così sia».





https://www.agerecontra.it/2020/02/giorno-della-memoria/
https://www.agerecontra.it/wp-content/uploads/2020/02/0-1-1.jpeg
https://www.agerecontra.it/tag/la-verita-non-puo-essere-infoibata/
https://www.agerecontra.it/tag/foibe/




http://www.10febbraio.it/




https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/il-parco-martiri-delle-foibe-sfregiato-con-fasci-mera-vergogna-a-udine-142648/
«Udine, 16 gen – Dobbiamo aspettarcelo: si avvicina il 10 febbraio, Giorno del ricordo, e già antifascisti e negazionisti dei massacri delle Foibe affilano le loro armi per sfregiare, negare, svilire il ricordo dei morti e degli esuli. E’ successo la scorsa notte a Udine, al parco “Martiri delle Foibe” di via Bertaldia, dove qualche spregevole vandalo – la collocazione politica è intuibile – ha cancellato la scritta sul cartello di denominazione dell’area verde e vi ha scritto “Fasci merda”.
Un parco che non ha pace
Un parco, quello di Udine, tristemente noto per essere continuamente bersaglio delle manie talebane dei sedicenti nipotini dei partigiani: l’anno scorso, a febbraio, venne sfregiato il ceppo dedicato ad esuli con lo sradicamento di piante ornamentali e corone celebrative. Subito dopo, nel mese di marzo, sul muro frontale al parco comparve la scritta “Né vittime né martiri ma solo fascisti e spie”».
https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/udine-vandalismo-antifascista-martiri-foibe-107072/




https://twitter.com/hashtag/GiornodelRicordo


https://twitter.com/PietroFerrari73/
«Pietro Ferrari ha ritwittato Marcello De Angelis #iononscordo
Storia e politica piene di tentativi anche eccessivi di dare rilievo a torti subiti da proprio popolo mettendo in secondo piano quelli subiti da altri, ma SOLO in Italia si giunge a negare le stragi patite e addirittura giustificarle con le ragioni del nemico #Foibe»




https://pbs.twimg.com/media/EQZKLcoX0AAbq4x?format=jpg
https://pbs.twimg.com/media/EQQEidWXkAAl40_?format=png
https://pbs.twimg.com/media/EQaTgUHWsAAK0uV?format=png&name=240x240
https://pbs.twimg.com/media/EQaTgRUWAAAX5mz?format=png&name=small



«Foibe, negazionismo inaccettabile»
https://forum.termometropolitico.it/796180-foibe-negazionismo-inaccettabile-dalmine-bufera-sull-incontro-anpi-7.html

“Giornata del Ricordo - 10 Febbraio”
https://forum.termometropolitico.it/484913-10-febbraio-giornata-del-ricordo-2.html
https://forum.termometropolitico.it/555467-giornata-del-ricordo-10-febbraio-2.html
https://forum.termometropolitico.it/402267-per-non-dimenticare-10-febbraio-giornata-del-ricordo-martiri-delle-foibe.html
https://forum.termometropolitico.it/482724-10-febbraio-1947-ricordo-delle-foibe-3.html
https://forum.termometropolitico.it/485847-10-febbraio-s-scolastica-vergine-sorella-di-s-benedetto.html



https://pbs.twimg.com/media/EQZKLcoX0AAbq4x?format=jpg





P.S.
Francamente trovo giusto che si operi una revisione della storia con ricerche e studi finalizzati alla verità, all’insegna della maggiore serietà ed imparzialità possibile in qualsiasi ambito, senza strumentalizzazioni, quindi ben venga anche sulle foibe.
Sono d’accordo che si faccia del revisionismo storico serio pure sulle Foibe, nel rispetto delle vittime infoibate o costrette all’esodo, precisando alcuni gravi errori e crimini compiuti dai vertici politici dell’Italia fascista e denunciando certa precedente “persecuzione italiana nei confronti degli slavi” (cit.) attuata da Mussolini e soci nella Venezia Giulia ed in Jugoslavia (ricordando però che anche gli slavi perseguitavano gli italofoni di Trieste, Istria e Dalmazia dall’epoca dell’Impero austro-ungarico e del successivo “Risorgimento”, in particolare dopo la c.d. terza guerra di indipendenza, quindi nessun popolo è “innocente” nel suo complesso); purchè venga consentito anche il revisionismo storico serio sulla “shoah” durante la seconda guerra mondiale, sempre rispettando tutti coloro che sono morti ed hanno sofferto…
È vero che tra gli infoibati c’erano pure vari jugoslavi e tra gli infoibatori vari italiani, quindi fu una “pulizia politica” (di matrice titino-comunista mista italo-jugoslava) più che una “pulizia etnica”; in ogni caso è un dato di fatto che vennero coinvolti anche molti innocenti tutt’altro che “fascisti” (spesso venivano bollati come tali anche coloro che non lo erano) e ci furono entrambi i fattori…
No al “negazionismo” né al carcere per i “negazionisti” (di qualunque tipo), si alla revisione storica seria senza menzogne propagandistiche né faziosità politico-ideologiche in stile “tifo da stadio”, dall’una o dall’altra parte.
Solo nella Verità ci può essere il rispetto verso i vivi ed i morti...

IN RICORDO DEI DEFUNTI ED IN SUFFRAGIO DELLE LORO ANIME...
Réquiem aetérnam dona eis, Dómine, et lux perpétua lúceat eis. Requiéscant in pace. Amen.
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!