14-03-02, 00:58
PROVACI ANCORA, SAM!
Sam (Allen), critico cinematografico maniaco di Casablanca e divorziato dalla moglie (Anspach), chiede consigli al fantasma di Bogart (Lacy) su come trattare le donne: ma la sua timidezza ha sempre la meglio. Finirà con l’andare a letto con la moglie (Keaton) del suo migliore amico (Roberts), ma in un finale all’aeroporto ricalcato su quello del suo cult-movie, Allen si comporterà finalmente in modo degno di Bogey.
Rispetto al testo teatrale dello stesso Allen, il film di Ross approfondisce l’aspetto di parodia cinefila, giocando abilmente con la riproposizione delle sequenze del film di Curtiz del 1942. Molte situazioni e battute (sulle mode intellettuali o la cultura alternativa) sono invecchiate, ma il ritmo resta brillante e praticamente senza soste. Allen perfeziona i suoi cavalli di battaglia (il sesso, le donne, i complessi dell’intellettuale ebreo) e la sua mimica a base di tic e contorcimenti (memorabile la sua nevrosi nell’incontro con Sharon interpretata dalla Salt). Il personaggio di Allen nell’originale si chiama Allan Felix, e non Sam, ma i distributori italiani hanno pensato che il pubblico non potesse comprendere l’allusione del titolo alla celebre frase «Play it again, Sam» che, in Casablanca, Ingrid Bergman dice al pianista nero appena riconosce che suona As Time Goes By.
Sam (Allen), critico cinematografico maniaco di Casablanca e divorziato dalla moglie (Anspach), chiede consigli al fantasma di Bogart (Lacy) su come trattare le donne: ma la sua timidezza ha sempre la meglio. Finirà con l’andare a letto con la moglie (Keaton) del suo migliore amico (Roberts), ma in un finale all’aeroporto ricalcato su quello del suo cult-movie, Allen si comporterà finalmente in modo degno di Bogey.
Rispetto al testo teatrale dello stesso Allen, il film di Ross approfondisce l’aspetto di parodia cinefila, giocando abilmente con la riproposizione delle sequenze del film di Curtiz del 1942. Molte situazioni e battute (sulle mode intellettuali o la cultura alternativa) sono invecchiate, ma il ritmo resta brillante e praticamente senza soste. Allen perfeziona i suoi cavalli di battaglia (il sesso, le donne, i complessi dell’intellettuale ebreo) e la sua mimica a base di tic e contorcimenti (memorabile la sua nevrosi nell’incontro con Sharon interpretata dalla Salt). Il personaggio di Allen nell’originale si chiama Allan Felix, e non Sam, ma i distributori italiani hanno pensato che il pubblico non potesse comprendere l’allusione del titolo alla celebre frase «Play it again, Sam» che, in Casablanca, Ingrid Bergman dice al pianista nero appena riconosce che suona As Time Goes By.