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Visualizza Versione Completa : Wagner, musicista e camerata dell '800



Arancia Meccanica
14-03-02, 01:45
:cool: Attenzione! :cool:
Per apprezzare al meglio il contenuto di questo thread consiglio i camerati di mettere in sottofondo una musica wagneriana, meglio il Parsifal o i Tannahauser.


Cari camerati solitamente leggere in chiave "ideologica" lo stile o la musica di un artista significa snaturarne il messaggio.
Ma nel caso di Wagner questo non è vero.

La sua musica, in fondo mi è sempre sembrata come la traduzione in note del nostro pensiero politico e della nostra battaglia ideale.
In fondo la tensione verso l'assoluto che traspare dalle sue opere.....scava..scava....è poi la stessa ragione di lotta di noi camerati.
Pensiamo alla "forza della passione" del Tristano e Isotta... a me sembra la stessa con cui noi resistiamo con lo stoicismo proprio degli antichi romani agli attacchi dell'oppressione mondialista e materialista...
Guardiamo il Tristano.....in fondo è un camerata come noi: si ribella al dolore, alla morte dell'animo con il sogno, con la memoria, con la forza del mito.
Parsifal è immenso, si staglia sopra tutti per lasciarsi guardare con ammirazione: cavaliere puro, viaggiatore solitario, eroe per l'umanità
Tra i temi ricorrenti dell'opera wagneriana ci sono le leggende medievali del Graal e le saghe nordiche, che guarda caso coincidono perfettamente con i miti inossidabili del nostro patrimonio ideale, quello del radicalismo di destra.
Nel "Rienzi " il camerata Wagner propone il tema della liberazione sociale attraverso l'eroico sacrificio del singolo..... ovvero, la versione "poetica" del nostro programma politico...

Tra tutte le sue opere due mi piacciono particolarmente. La prima è i maestri cantori di Norimberga, dove il genio del poeta e cavaliere, Walther, riesce a sconfiggere il conformismo e la pedanteria dei maestri cantori...(stramaleddettamente simili agli odierni intellettuali liberal-borghesi ..;)
E poi c'è l'immenso Tannhauser.... con il tema musicale della vita.( la nostra lotta ideale ).. opposto al tema musicale del voluttuoso baccanale di venere ( le odierne lusinghe della società consumista)...
In altre parole, cari camerati, volontariamente o no, il buon Wagner ha scritto con la sua musica rivoluzionaria, eroica, al limite della rottura formale , la colonna sonora della nostra battaglia politica.


Detto questo,
sulle note del Parsifal,
me ne esco da questo thread.

Alberich
14-03-02, 02:07
Giustamente ometti il ring, in cui tutto il tuo ragionamento si dissolve.
Che Wagner avesse una visione elitaria, antisemita, antidemocratica, siamo d'accordo. Però il suo pessimismo schopenaueriano, la sua analisi dell'agire umano spesso sfugge a facili classificazioni di parte.
salut

Bellarmino
15-03-02, 12:37
Originally posted by Arancia Meccanica
:cool: Attenzione! :cool:
Per apprezzare al meglio il contenuto di questo thread consiglio i camerati di mettere in sottofondo una musica wagneriana, meglio il Parsifal o i Tannahauser.


Cari camerati solitamente leggere in chiave "ideologica" lo stile o la musica di un artista significa snaturarne il messaggio.
Ma nel caso di Wagner questo non è vero.

La sua musica, in fondo mi è sempre sembrata come la traduzione in note del nostro pensiero politico e della nostra battaglia ideale.
In fondo la tensione verso l'assoluto che traspare dalle sue opere.....scava..scava....è poi la stessa ragione di lotta di noi camerati.
Pensiamo alla "forza della passione" del Tristano e Isotta... a me sembra la stessa con cui noi resistiamo con lo stoicismo proprio degli antichi romani agli attacchi dell'oppressione mondialista e materialista...
Guardiamo il Tristano.....in fondo è un camerata come noi: si ribella al dolore, alla morte dell'animo con il sogno, con la memoria, con la forza del mito.
Parsifal è immenso, si staglia sopra tutti per lasciarsi guardare con ammirazione: cavaliere puro, viaggiatore solitario, eroe per l'umanità
Tra i temi ricorrenti dell'opera wagneriana ci sono le leggende medievali del Graal e le saghe nordiche, che guarda caso coincidono perfettamente con i miti inossidabili del nostro patrimonio ideale, quello del radicalismo di destra.
Nel "Rienzi " il camerata Wagner propone il tema della liberazione sociale attraverso l'eroico sacrificio del singolo..... ovvero, la versione "poetica" del nostro programma politico...

Tra tutte le sue opere due mi piacciono particolarmente. La prima è i maestri cantori di Norimberga, dove il genio del poeta e cavaliere, Walther, riesce a sconfiggere il conformismo e la pedanteria dei maestri cantori...(stramaleddettamente simili agli odierni intellettuali liberal-borghesi ..;)
E poi c'è l'immenso Tannhauser.... con il tema musicale della vita.( la nostra lotta ideale ).. opposto al tema musicale del voluttuoso baccanale di venere ( le odierne lusinghe della società consumista)...
In altre parole, cari camerati, volontariamente o no, il buon Wagner ha scritto con la sua musica rivoluzionaria, eroica, al limite della rottura formale , la colonna sonora della nostra battaglia politica.


Detto questo,
sulle note del Parsifal,
me ne esco da questo thread.

Carissimo A.M, mi era sfuggito questo messaggio.
Mi complimento con te per l'ottimo post e ti esorto a continuare, date le tue capacità dialettiche, ad orientare e far appassionare gli altri camerati verso la più alta tra le espressioni artistiche umane, la musica classica.
Inoltre, nella lotta contro il modernismo antitradizionale, sarebbe senz'altro una delle forme di lotta, complementari, ma efficacissime.
Ciao
Bellarmino

Arancia Meccanica
16-03-02, 02:10
Per Bellarmino,
Grazie, camerata!
(sosteniamoci a vicenda ;) )

Per Alberich..
Ammetto di non avere mai ascoltato il Ring e di non conoscere pressochè nulla di questa opera. Comunque sarebbe stato bello che ci dicessi qualche cosa di più in merito... sopratutto rispetto (tue parole) alla "analisi dell'agire umano di Wagner"
Per quanto riguarda il pessimismo schopenaueriano ci andrei cauto...
Se tu conoscessi molti dei nostri camerati (soprattutto i più vecchi), vedresti che quest'ultimi, dopo decenni di sputi in faccia e sprangate sulla schiena,.. ne sono provvisti in abbondanza... :lol

In ogni caso, il Wagner resta uno dei musicisti più amati della nostra area (gurda caso lo zio Adolf ne era un grande estimatore, anche se il baffetto amava ascoltare soprattutto il Bruckner, austriaco e cattolico).

Cameratescamente, A.M

asburgico
16-03-02, 02:30
Originally posted by Arancia Meccanica
Per Bellarmino,
Grazie, camerata!
(sosteniamoci a vicenda ;) )

Per Alberich..
Ammetto di non avere mai ascoltato il Ring e di non conoscere pressochè nulla di questa opera. Comunque sarebbe stato bello che ci dicessi qualche cosa di più in merito... sopratutto rispetto (tue parole) alla "analisi dell'agire umano di Wagner"
Per quanto riguarda il pessimismo schopenaueriano ci andrei cauto...
Se tu conoscessi molti dei nostri camerati (soprattutto i più vecchi), vedresti che quest'ultimi, dopo decenni di sputi in faccia e sprangate sulla schiena,.. ne sono provvisti in abbondanza... :lol

In ogni caso, il Wagner resta uno dei musicisti più amati della nostra area (gurda caso lo zio Adolf ne era un grande estimatore, anche se il baffetto amava ascoltare soprattutto il Bruckner, austriaco e cattolico).

Cameratescamente, A.M

Beh non sai nulla del Ring e pretendi di parlare di Wagner?
Questa è davvero bella.

Arancia Meccanica
16-03-02, 02:42
Perchè non inizi tu? ehehhhe
Trasferisci un pò della tua cultura...

Aspetto la tua risposta

asburgico
16-03-02, 02:53
Originally posted by Arancia Meccanica
Perchè non inizi tu? ehehhhe
Trasferisci un pò della tua cultura...

Aspetto la tua risposta

Aspetta e spera

Bellarmino
16-03-02, 03:05
Originally posted by asburgico


Aspetta e spera

Caro Asburgo, mi spiace constatare che il tentativo di A.M. di aprire una interessante discussione su Wagner sia stato così bruscamente liquidato proprio da una persona come te, che solitamente risponde a tutti con garbo e cortesia.
Faccio mia la richiesta di A.M. e ti invito a far decollare con i tuoi contributi questa discussione.
Saluti
Bellarmino

asburgico
16-03-02, 03:19
Originally posted by Bellarmino


Caro Asburgo, mi spiace constatare che il tentativo di A.M. di aprire una interessante discussione su Wagner sia stato così bruscamente liquidato proprio da una persona come te, che solitamente risponde a tutti con garbo e cortesia.
Faccio mia la richiesta di A.M. e ti invito a far decollare con i tuoi contributi questa discussione.
Saluti
Bellarmino

Caro Berny, la mia era una risposta autoironica, anche se effettivamente non era facile capirlo. In realtà, a parte possedere ed aver ascoltato i 14 cd del famoso "Ring" non ho mai approfondito l'argomento "Wagner" abbastanza da poter andare oltre a superficiali considerazioni.
Comunque consiglio a tutti gli aspiranti wagneriani il film "Ludwig" di Luchino Visconti.

asburgico
16-03-02, 03:24
Peraltro, potrei forse "dire la mia" sul complicato rapporto tra il compositore tedesco ed il Re di Baviera, in quanto ho letto qualcosa al proposito. Ma non credo che si possa partire da questo per affrontare l'argomento Wagner. Quindi lascio spazio a chi ne sa più di me.

Alberich
17-03-02, 17:36
Rispondo brevemente ad A.M.
Non nego che parti dell'opera di Wagner siano riportabili ad una ideologia simile alla vostra. Dico solo che non è possibile ridurre Wagner ad un anticipatore del pensiero nazifascista.
Non ho nessuna intenzione di discutere di Wagner, non essendone in grado, in maniera estesa. Però, se non conosci il ring -secondo me l'opera più bella mai scritta- ti consiglio di leggere il libro di Teodoro Celli -"L'anello del nibelungo"-. E, se vuoi ascoltare un bella edizione, ti consiglio quella di Karajan, secondo me di gran lunga la migliore.
salut

Mr
17-03-02, 18:54
Originally posted by Arancia Meccanica
:cool: Attenzione! :cool:
Per apprezzare al meglio il contenuto di questo thread consiglio i camerati di mettere in sottofondo una musica wagneriana, meglio il Parsifal o i Tannahauser.


Cari camerati solitamente leggere in chiave "ideologica" lo stile o la musica di un artista significa snaturarne il messaggio.
Ma nel caso di Wagner questo non è vero.

La sua musica, in fondo mi è sempre sembrata come la traduzione in note del nostro pensiero politico e della nostra battaglia ideale.
In fondo la tensione verso l'assoluto che traspare dalle sue opere.....scava..scava....è poi la stessa ragione di lotta di noi camerati.
Pensiamo alla "forza della passione" del Tristano e Isotta... a me sembra la stessa con cui noi resistiamo con lo stoicismo proprio degli antichi romani agli attacchi dell'oppressione mondialista e materialista...
Guardiamo il Tristano.....in fondo è un camerata come noi: si ribella al dolore, alla morte dell'animo con il sogno, con la memoria, con la forza del mito.
Parsifal è immenso, si staglia sopra tutti per lasciarsi guardare con ammirazione: cavaliere puro, viaggiatore solitario, eroe per l'umanità
Tra i temi ricorrenti dell'opera wagneriana ci sono le leggende medievali del Graal e le saghe nordiche, che guarda caso coincidono perfettamente con i miti inossidabili del nostro patrimonio ideale, quello del radicalismo di destra.
Nel "Rienzi " il camerata Wagner propone il tema della liberazione sociale attraverso l'eroico sacrificio del singolo..... ovvero, la versione "poetica" del nostro programma politico...

Tra tutte le sue opere due mi piacciono particolarmente. La prima è i maestri cantori di Norimberga, dove il genio del poeta e cavaliere, Walther, riesce a sconfiggere il conformismo e la pedanteria dei maestri cantori...(stramaleddettamente simili agli odierni intellettuali liberal-borghesi ..;)
E poi c'è l'immenso Tannhauser.... con il tema musicale della vita.( la nostra lotta ideale ).. opposto al tema musicale del voluttuoso baccanale di venere ( le odierne lusinghe della società consumista)...
In altre parole, cari camerati, volontariamente o no, il buon Wagner ha scritto con la sua musica rivoluzionaria, eroica, al limite della rottura formale , la colonna sonora della nostra battaglia politica.


Detto questo,
sulle note del Parsifal,
me ne esco da questo thread.

Bel post.

p.s.
La Cavalcata delle Valchirie va bene lo stesso?

Bellarmino
18-03-02, 00:26
Composizione

Richard Wagner impiegò 25 anni per completare la sua principale opera d'arte dell'avvenire (1848-1874) con una pausa di 12 anni nel mezzo. La prima rappresentazione completa fu eseguita a Bayreuth nel 1876.

Dopo aver completato un abbozzo del racconto principale nel 1848, Wagner scrisse per primo il testo poetico per il dramma della Morte di Sigfrido (Götterdämmerung nella versione definitiva) con una esposizione estesa del passato mitologico. Si rese conto ben presto che era necessario rappresentare gli eventi che conducevano alla morte di Sigfrido in modo più dettagliato e drammatico di quanto fosse narrato sulla scena. Così compose il Giovane Sigfrido e in seguito L'Oro del Reno e La Walkiria completando così il ciclo della tetralogia.



Fonti mitologiche

Wagner ha creato il suo Ring adattando i miti tratti da diverse lavori del XIII secolo D.C.: fonti principali sono l'opera Irlandese Edda Poetica, L'Edda in prosa (di Snorri Sturluson), la Volsunga saga, e il Tedesco Niebelungenlied. In queste note faremo un resoconto di come Wagner ha trasformato i miti originali per adattarli alle esigenze dei suoi drammi.



I principali contributi di Wagner alla mitologia del Ring


L'Oro del Reno


Wagner inventò la maggior parte dell'Oro del Reno nella sua forma attuale, combinando tre storie scollegate dell'Edda:


Freia offerta in pagamento ai giganti per costruire le mura intorno al Walhalla.


Le mele di giovinezza perdute (da un'altra dea di nome Idunn).


Odin e Loki che rubano l'oro a un nano chiamato Andvari per pagare la morte ingiusta del fratello di Fafner, dopo la quale Fafner uccide suo padre per ottenere l'oro.


Nuovi elementi aggiunti nel prologo: Le Figlie del Reno, l'Oro del Reno come materia prima per l'Anello, la rinuncia all'amore per ottenere la potenza dell'Anello, Wotan che è legato dal contratto delle rune sulla sua lancia.


La Walkiria


Wagner fa di Siegmund e Sieglinde i figli di Wotan, il quale vuore riavere indietro l'Anello.


Ha inventato la ribellione di Brünnhilde a Wotan con la liberazione di Sieglinde, e l'idea di Brünnhilde che si comporta come l'alter ego di Wotan.


Sigfrido


Wagner ha immaginato Sigfrido come "l'essere umano libero" che può cambiare l'ordine del mondo.


Egli porterà a termine questo compito spezzando la lancia di Wotan con la spada che si era forgiato nuovamente.


In questo modo Wagner collega la storia di Sigfrido con il progetto finale di Wotan per riottenere l'Anello. Questo collegamento è il maggior contributo di Wagner all'intera trama del Ring.


Il Crepuscolo degli Dei


Wagner ha identificato Hagen, fratellastro di Gunther, come figlio di Alberico, collegando così la morte di Sigfrido (con l'Anello come ulteriore motivo) all'antico avversario di Wotan.


Anche se non se ne trova notizia nelle sue fonti, Wagner collega anche la morte di Sigfrido e Brünnhilde con la rovina degli Dei.


Il finale col ritorno dell'Anello al Reno e la restaurazione della natura.


Riepilogo dei principali temi dei quattro drammi musicali:


L'Oro del Reno: L'amore si contrappone all'avidità/potere


La Walkiria: L'amore si contrappone alla legge


Sigfrido: Lamore è libertà


Il Crepuscolo degli Dei: L'amore è rinuncia/sacrificio di sé/redenzione


Larry Brown

Arancia Meccanica
18-03-02, 01:05
Grazie Bellarmino! Ho salvato il tuo post che presto andrà a finire nella mio piccolo archivio wagneriano.
Ringrazio anche Alberich per i consigli librari.

Per quanto riguarda le sue osservazioni, sono molto interessanti.
In parte è giusto dire che Wagner non possa essere considerato un anticipatore del pensiero nazifacista....dato che innanzitutto si trattava di un musicista e non di un politico o filosofo...
Per di più morì 50 anni prima che la Nsdap prendesse il potere...
Tuttavia, quello che voglio dire, è che nelle sue opere traspare una visione del mondo che in gran parte coincide con la nostra, quella del radicalismo di destra.

Non a caso, proprio per via di questo "marchio ideologico" che indissolubilmente porta con sè, la sua musica è stata oggetto per molti anni di un vergognoso ostracismo.
Basti pensare, che in Israele le sue opere non furono più eseguite dopo il 1938 e ci volle una sentenza della Corte Suprema per obbligare gli "uomini di cultura" di quel paese a riportarlo in scena.

Alberich
18-03-02, 01:32
Originally posted by Arancia Meccanica

Per di più morì 50 anni prima che la Nsdap prendesse il potere...
Tuttavia, quello che voglio dire, è che nelle sue opere traspare una visione del mondo che in gran parte coincide con la nostra, quella del radicalismo di destra.

RE:io torno a indicare che è limitativo ridurre Wagner ad una visione di parte: la sua complessità tematica è tale che tu senzaproblemi puoi portarlo dalla tua parte, ma altri possono darne altre interpretazioni. Veramente l'unico dato che mi pare incontestabile nelle sue opere è l'estrema varietà delle tematiche. La sua è arte e come tale mi piace vederla, togliendola da contingenze politiche di sorta.

Non a caso, proprio per via di questo "marchio ideologico" che indissolubilmente porta con sè, la sua musica è stata oggetto per molti anni di un vergognoso ostracismo.

RE:ancora oggi alcuni sedicenti intellettuali di "sinistra" tengono ad allontanare Wagner per motivi politici, che tristezza!

Basti pensare, che in Israele le sue opere non furono più eseguite dopo il 1938 e ci volle una sentenza della Corte Suprema per obbligare gli "uomini di cultura" di quel paese a riportarlo in scena.

RE:L'ostracismo israeliano deriva da questioni di carattere emotivo, se mi è permesso il termine. gli ebrei non volevano sentire le musiche che venivano diffuse nei lager.
Se non sbaglio la corte suprema è intervenuta in occasione di un concerto di D.Baremboim che, tra l'altro è un direttore d'orchestra ebreo, -attualmente forse il miglio direttore wagneriano-.


Tornando al ring:
in maniera puramente esemplificativa cito due cose che potrebbero confutare le teorie di un wagner "fascista" (uso questo termine improprio per amor di brevità).
Il pessimismo schopenaueriano non mi pare riconducibile ad una visione superomistica come la vostra: il senso della vita risiede nel nullificarsi e nel far venir meno la "wille zum leben" (volontà di vivere) attraverso un processo ascetico di rinuncia -premetto che potrei dire delle fesserie: è molto tempo che non rileggo queste cose-. Wotan, (il personaggio che più amo, malgrado il mio nick), giunge, in parte, a questo, quando capisce che non ha possibilità di agire ("per vedere vengo, non per agire", è la frase che più caratterizza la rinuncia del re degli dei ad un ruolo attivo), quando capisce l'impossibilità di cambiare il destino con le sue mani, quando, insomma, capisce di doversi affidare a "qualcos'altro" per raggiungere il suo scopo.
Provocatoriamente io potrei interpretare la frase: "chi io amo lascio che garantisca per se stesso" come una accettazione dei principi liberali.
salut