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margini
14-03-02, 19:22
dal sito: granburrone.com

Le radici non gelano. Il conflitto fra tradizione e modernità in Tolkien
Intervista a Stefano Giuliano, autore del libro.

A cura di Lorenzo Gatti e Pietro Meschini

STEFANO GIULIANO
Le radici non gelano
Ripostes, Salerno 2001
208 pp. - Euro 12,91
distribuzione: libreriaar@tin.it

Un'altra grande intervista realizzata da granburrone.com - Stefano Giuliano, autore del saggio Le radici non gelano edito da Ripostes, risponde alle nostre copiose domande:

Potresti introdurci brevemente al tuo libro?
Nel libro ho cercato di porre in evidenza soprattutto due aspetti presenti nel "Signore degli Anelli". L'uno è rappresentato dall'uniformarsi del viaggio di Frodo allo schema del viaggio nell'Aldilà (Mordor, difatti, ha i tratti tipici delle regioni oltretombali). L'altro è costituito dalle fonti cui Tolkien attinse: l'Edda poetica e quella in prosa, le saghe islandesi, il Kalévala finnico, i cicli ibernici, i romanzi cavallereschi medievali, ecc.). Per il primo aspetto ho analizzato le diverse tradizioni relative al topos del viaggio oltremondano, dai racconti mesopotamici di Gilgames e Inanna alle catabasi greco-romane di Eracle, Orfeo, Ulisse, Enea. E ancora: i viaggi nell'Altro Mondo degli eroi celtici, come Condla e Bran, e degli dei nordico-germanici, come Odino ed Hermoðr; le visioni antiche e medievali sul genere di quelle riportate da Gregorio Magno ecc. In tutti i casi ho cercato di porre in risalto eventuali affinità e divergenze con lo schema adottato da Tolkien. Per il secondo aspetto, mediante un'analisi delle esperienze dei singoli protagonisti ho tentato di rintracciare le possibili fonti, sottolineando, ad esempio, come l'episodio dei Tumulilande prenda ispirazione da un passo della "Grettis saga Asmundarsonar", una saga islandese del XIV secolo.

Una delle decennali critiche al "fenomeno Tolkien" è quella di essere diventato "di massa". È corretto considerare l'opera del professore oxoniense un "fenomeno di largo consumo" e, se sì, quali credi che siano le ragioni di questo successo?
I libri di Tolkien divennero un autentico boom editoriale principalmente dopo gli anni '60, con milioni di copie vendute in tutto il mondo e ristampe annuali dei suoi testi. Le ragioni di questo successo clamoroso sono molteplici, ma sicuramente non è possibile ridurlo ad un semplice fenomeno letterario sul genere de "Il nome della rosa" di Eco. A mio avviso il 'segreto' sta nella straordinaria capacità con cui Tolkien ha saputo rielaborare e riproporre miti e leggende del passato. Attraverso il recupero e la riscrittura del mito egli riproponeva anche idee e valori che potremmo definire 'tradizionali', fornendo un'alternativa alla desacralizzazione, allo scetticismo, alla perdita del 'centro', ossia a molte manifestazioni caratteristiche della società contemporanea.

L'opera di Tolkien presenta sicuramente valori didascalici. Quali ritieni che siano, in particolar modo, quelli che Tolkien desiderasse comunicare e, se mi permetti, tramandare? Come giudichi la loro trasposizione nella realizzazione cinematografica prodotta da Peter Jackson?
I valori su cui sembra insistere Tolkien sono quelli che, come ho già detto, potremmo definire 'tradizionali': il sacrificio di sé, la lealtà reciproca, la generosità, il rispetto della parola data, il senso dell’onore, il rifiuto del profitto ottenuto a danno di altri, il rifiuto del potere assoluto, e così via. Nel film essi sono percepibili solo in parte. D'altro canto è difficile giudicare la trasposizione cinematografica senza averla vista nel suo complesso. Si deve attendere la conclusione della Trilogia per poterla giudicare valutando se tali valori siano stati ripresi correttamente.

Parliamo ora più in generale del film; dopo averlo visto, laddove, com'è naturale, alcune parti siano state modificate, tagliate o aggiunte, cosa credi possano aver mutato dell'opera scritta? Voglio dire: quali sono i punti critici, i nodi della pellicola?
Ovviamente trasporre cinematograficamente un'opera complessa come il "Signore degli Anelli" è impresa ardua. Tutto sommato, il regista, pur effettuando alcuni tagli - ad esempio, è stata eliminata tutta la prima parte del viaggio degli Hobbit, con gli episodi della Vecchia Foresta e dei Tumuli e l'incontro con Tom Bombadil - è riuscito a fare un buon lavoro.

Sempre a proposito del film: non c'è una modifica sostanziale dei personaggi e delle loro peculiarità? Mi spiego meglio: è stato detto che Merry e Pipino siano stati resi troppo "infantili" rispetto alla descrizione fornita da Tolkien, e Aragorn più guerriero e meno saggio di come dovrebbe essere. Che idee hai al riguardo?
Questa domanda può condurci ad un altro dei punti critici del film. Il viaggio dei vari protagonisti del "Lord" si delinea come un itinerario di maturazione interiore attraverso le prove superate. Se l'aspetto giocherellone di Merry e Pipino come quello prettamente guerriero di Aragorn servono a mettere in risalto una crescita che sarà visibile alla fine della loro avventura, allora ben vengano. Altrimenti si dovrà pensare che siano solo frutto di esigenze cinematografiche.

Lungo tutta la vicenda dell'Anello si evidenziano all'interno di alcuni personaggi cambiamenti sostanziali. Come pensi che si possano commentare, anche in relazione alla biografia del Professore di Oxford, questi elementi?
Non ritengo che sia possibile riscontrare importanti riferimenti di tipo autobiografico tanto nell'ideazione della vicenda che nella caratterizzazione e nelle successive modificazioni dei protagonisti del romanzo. In alla storia si possono trovare allusioni al paesaggio oxoniense oppure ad alcune esperienze personali avute da Tolkien (ad esempio la tarantola che lo morse durante l'infanzia in Sud Africa ritornò nella figura mostruosa di Shelob, mentre un'accidentata gita montana sulle Alpi svizzere fu rievocata nella fallita ascesa del Caradhras da parte della Compagnia) ma non nelle trasformazioni subite dai personaggi nel corso della stesura del libro.

All'interno della vicenda possiamo individuare, univocamente, un vero protagonista? Qualcuno sostiene che il protagonista de "Il Signore degli Anelli" sia lo stesso Unico Anello; tuttavia le opinioni sono discordi su questo piccolo "mistero" tolkieniano. Cosa ne pensi?
Certo l'Anello è una presenza centrale in tutta la vicenda. Nondimeno, il vero e autentico protagonista è Frodo poiché sul suo viaggio è imperniata gran parte del libro. Inoltre, è una figura di un notevole spessore psicologico, e si pone su un piano differente rispetto a tutti gli altri personaggi. Nel libro sia i protagonisti che le comparse restano all'interno dei confini del modello che impersonano. Ognuno di essi agisce senza esitazioni o perplessità. Frodo, al contrario, s'interroga continuamente circa l'esito positivo dell'impresa, commette errori madornali, vive drammaticamente l'inconfessabile desiderio di trattenere l'Anello, e così via. La figura di Frodo, insomma, ha una profondità che manca alle altre pur importanti figure del "Lord" e appare più vicina alla sensibilità contemporanea.

L'ultima domanda è, per granburrone.com, di rito: chi ritieni che sia Tom Bombadil?
Sin dalla prima volta che lessi il libro, ho sempre avuto l'impressione che Tom Bombadil potesse essere lo stesso Tolkien. Di conseguenza, Baccador sarebbe la moglie Edith.



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Holuxar
03-09-19, 02:34
In ricordo di J.R.R. TOLKIEN ( 3 gennaio 1892 - 2 settembre 1973) nell'anniversario della sua morte: scrittore di fede cristiano-cattolica fautore di una politica cristiano-cattolica...




https://www.radiospada.org/tag/tolkien/
«“La Compagnia della Croce”: il Tolkien “segreto” riscoperto da Isacco Tacconi.»
https://www.radiospada.org/2018/10/la-compagnia-della-croce-il-tolkien-segreto-riscoperto-da-isacco-tacconi/
https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/10/Tolkien-tra-fantasy-e-Vangelo.jpg?resize=570%2C821&ssl=1


https://i0.wp.com/www.radiospada.org/wp-content/uploads/2018/10/Tolkien-tra-fantasy-e-Vangelo.jpg?resize=570%2C821&ssl=1



http://www.edizioniradiospada.com/component/virtuemart/ecommerce/la-compagnia-della-croce-detail.html?Itemid=0
«Opere come Il Signore degli Anelli, Il Silmarillion e Lo Hobbit sono “immortali”, perché superano correnti e mode passeggere. Questi elementi di immortalità che si trovano presenti in una luce unica rispetto ad ogni altro romanzo fantastico sono il bene e il male, la morte e l’eternità, la tentazione e il peccato, la virtù e la viltà, l’umiltà e la vana gloria, la debolezza e la fortezza, la bellezza e la rozzezza. E la luce che trasfigura questi germi d’eternità è proprio la fede e la pietà dell’autore.

TITOLO: La Compagnia della Croce

*SECONDA STAMPA*

SOTTOTITOLO: Viaggio al cuore della Terra di Mezzo

AUTORE: Isacco Tacconi

PREFAZIONE: Paolo Gulisano

PRESENTAZIONE:

"Il grande pensatore di Oxford sulla sua tomba aveva voluto che fossero incise queste parole: Ex umbris et imaginibus in veritatem. Andiamo verso la verità passando attraverso ombre e immagini. Per John Ronald Tolkien, che amò subito appassionatamente la fede cui sua madre lo aveva condotto, l’arte fu per tutta la vita questa ricerca della verità tra quelle ombre, quelle immagini che sono i miti, i simboli, le lingue arcaiche parlate dalle generazioni scomparse, le antiche storie di tempi trascorsi e lontani. Attraverso ombre e immagini Tolkien indirizzò la sua vita e la sua opera verso la Verità.
Nel ventesimo secolo l’Altrove del mito letterario si è avventurato spesso e volentieri sul terreno dell’utopia, preferendo tuttavia viaggiare nello spazio e nel tempo, aprendo l’immaginazione su nuovi mondi e nuove frontiere, frequentemente prefigurando scenari decisamente inquietanti. Non così i grandi interpreti dell’epica religiosa, radicata nel realismo ed espressa attraverso il linguaggio simbolico del Mito.
L’eroe cristiano di questa nuova epica è diverso da quello antico, poiché ha una diversa consapevolezza del destino, che è disegno di Dio, e non fato inesorabile.
L’uomo è un pellegrino, un cercatore di risposte, uno straniero in un mondo ostile, impegnato in una lotta che non può vincere sinché il mondo durerà." (Paolo Gulisano)

"Ciò che il Nostro Professore ha prodotto, si pone su un livello totalmente trascendente e spiritualmente inimitabile dai libercoli che vanno a costituire la montagna di carta stampata che è la cosiddetta “letteratura fantasy” post tolkieniana. Ma a questo punto dovrei mettere a nudo la mia intenzione nello scrivere il presente libro, sia per lealtà verso i lettori sia per non perdere di vista il focus del mio lavoro e non montarmi eccessivamente la testa. La cosa che ancora mi stupisce, infatti, è che quando nel settembre del 2015 cominciai a scrivere la rubrica “Tolkieniana” per il blog degli amici di Radio Spada, non avevo alcuna intenzione di scrivere un libro, tantomeno un libro così ambizioso. Quello che volevo, e tuttora voglio, fare è semplicemente condividere delle meditazioni sugli scritti di questo straordinario scrittore che, in un certo senso, hanno segnato la mia giovinezza e, per conseguenza, la mia vita di uomo, di marito e di padre." (Isacco Tacconi)

INDICE:

Prefazione di Paolo Gulisano
Introduzione dell’Autore
Parte prima – La Compagnia della Croce
I. Il segreto di Tolkien
I.a. La bellezza della verità
I.b. Il fuoco segreto
I.c. Una luce invisibile
I.d. Il viaggio dell’anima
I.e. Leggere “in trasparenza”
II. Frodo, l’Anello e la Via della Croce
II.a. Il vero “protagonista”
II.b. Legge del peccato e legge della grazia
II.c. Vero Uomo e vero Hobbit
II.d. Uno strano eroismo
III. Boromir e Denethor, tra grazia e peccato
III.a. Il figlio del custode del trono
III.b. Virile, dunque penitente
III.c. Saul e Gionata
III.d. Il riscatto della colpa
IV. Aragorn, la forza del sangue di un Re
IV.a. Onorare la verità
IV.b. Un Re senza corona
IV.c. Nobile per nascita
IV.d. Ramingo come Adamo
IV.e. Oportet Illum regnare
V. Samwise Gamgee, il servo e l’amico
V.a. Un gioiello fra gli hobbit
V.b. Gli hobbit e l’esperienza della morte
V.c. Il Pane dei viandanti
V.d. Nobile e ignobile
V.e. Uno strano “Cireneo”
VI. Gandalf, voce di uno che grida nel deserto
VI.a. Il mistero di Gandalf
VI.b. Il potere creativo della parola
VI.c. Il Grigio Pellegrino
VI.d. Un sacro mendicante
VI.e. Guida nell’oscurità
VII. Meriadoc e Peregrino, un tempo per ogni cosa
VII.a. Essere hobbit fuori dalla Contea
VII.b. Gli hobbit della Provvidenza
VII.c. Amicizia fraterna
VII.d. Il grande e il Piccolo
VIII. Legolas, gli Elfi e la morte
VIII.a. Le origini degli Elfi
VIII.b. Gli Elfi e la morte
VIII.c. Legolas e gli “Elfi Custodi”
IX. Éowyn, una donna come Dio comanda
IX.a. Una mattina di pallida primavera
IX.b. La donna tra virtù e perversione
IX.c. Un segreto di felicità
X. Théoden, la forza e l’onore
X.a. Amici pericolosi
X.b. Tempo di destarsi
X.c. Cavalcare verso la morte
X.d. Una fine gloriosa
XI. Éomer, obbedire e resistere
XI.a. Un tempo di confusione
XI.b. Un’obbedienza più perfetta
XI.c. Bona facere et mala pati
XI.d. Il Signore giudica il cuore
XI.e. I destrieri di Dio
XII. Gimli, i Nani e il Tesoro nascosto
XII.a. Tornare alla terra natia
XII.b. Una dicendenza secondo la carne
XII.c. Nelle profondità della terra
XII.d. Un incontro folgorante
Parte seconda – Il Male e la Provvidenza
I. Enigmi nell’oscurità: Melkor, Sauron e il Mistero del male
I.a. Introduzione
I.b. I simboli del Male
I.c. L’origine degli orchi
I.d. La «Scimmia di Dio»
I.e. I Nazgûl e la natura del Male
I.f. L’occhio di Sauron
I.g. La bocca di Sauron
I.h. Tolkien e il locus inferni
II. Gollum, un disgraziato “eucatastrofico”
II.a. Tolkien e la Provvidenza
II.b. Il senso di «eucatastrofe»
II.c. Gollum e Saul
III. Saruman, il “Modernista”
III.a. Il mondo è cambiato
III.b. Il tradimento
III.c. Guardare nel Palantìr
III.d. Non si può tornare indietro
III.e. La via nuova e l’antica
Conclusione sul male
IV. Barbalbero, l’akedia e il risveglio degli Ent
IV.a. Il pastore di alberi
IV.b. Il locus sapientiæ
V. Lo strano caso di messer Tom Bombadil
V.a. Perché Tom?
V.b. Un’allegoria “in trasparenza”
V.c. La nozione di “simbolo”
V.d. Un angelo con gli stivali gialli
VI. Galadriel, l’amore e l’immortalità
VI.a. Lo specchio di Galadriel
VI.b. La Signora della Luce
VI.c. Un Amore più forte della Morte
VII. L’Albero Bianco della Tradizione
VII.a. Padre e apologeta
VII.b. L’Albero Bianco
VII.c. Tolkien e la Tradizione
Conclusione: festeggiare una vita semplice
PAGINE 452 formato A5

© 2017 Edizioni Radio Spada

ISBN 9788898766383

PREZZO: € 18,90 + spese di spedizione.»







2 SETTEMBRE 2019: SANTO STEFANO, PRIMO RE DI UNGHERIA E CONFESSORE…



Santo Stefano d'Ungheria - Sodalitium (http://www.sodalitium.biz/santo-stefano-dungheria/)
http://www.sodalitium.biz/santo-stefano-dungheria/
«2 settembre, Santo Stefano Re d’Ungheria, Confessore (969 – 1038).
Concedi alla tua Chiesa, o Dio onnipotente, di avere glorioso protettore in cielo il tuo confessore santo Stefano, che fu propagatore mentre regnava in terra. Per il nostro Signore Gesù Cristo…»
http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/stefano-2-300x293.jpg


http://www.sodalitium.biz/wp-content/uploads/stefano-2-300x293.jpg



SANTE MESSE CATTOLICHE IN LATINO CELEBRATE "NON UNA CUM" DAI SACERDOTI DELL' I.M.B.C. ("ISTITUTO MATER BONI CONSILII") E DA DON FLORIANO ABRAHAMOWICZ IN TUTTA ITALIA:


"Sante Messe - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/

"Torino - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/torino/

"Modena - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/modena/

"Rimini - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/rimini/

"Pescara - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/pescara/

"Potenza - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/potenza/

"Roma - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/sante-messe/roma/

"S. Messa in provincia di Verona - Sodalitium"
http://www.sodalitium.biz/s-messa-provincia-verona/

“Sodalitium - IMBC.”
https://www.youtube.com/user/sodalitium

“Omelie dell'I.M.B.C. a Ferrara.”
https://www.facebook.com/OmelieIMBCFerrara/


http://www.oratoriosantambrogiombc.it/
“Oratorio Sant'Ambrogio, Milano - Offertur Oblatio Munda (Malachia 1, 11).”

"L’omelia tenuta da don Ugolino Giugni domenica 1 settembre 2019 – XII domenica dopo la Pentecoste. Nella quale si parla del commento all’epistola e al Vangelo del giorno, la parabola del buon samaritano."
http://www.oratoriosantambrogiombc.it/2019/09/02/omelia-della-xii-domenica-dopo-la-pentecoste/

Omelia della XI domenica dopo la Pentecoste ? Oratorio Sant'Ambrogio ? Milano (http://www.oratoriosantambrogiombc.it/2019/08/25/omelia-della-xi-domenica-dopo-la-pentecoste/)


«Omelia del Rev. Don Piero Fraschetti del 01.09.2019, 12° d. Pentecoste
https://www.youtube.com/watch?v=Ri5MzOBNjWw

Omelia del Rev. Don Francesco Ricossa del 25.08.2019, 11° d. Pentecoste
https://www.youtube.com/watch?v=U6oFre7S15Y »

http://www.oratoriosantambrogiombc.it/tag/omelie/




«Don Floriano Abrahamowicz - Domus Marcel Lefebvre.
http://www.domusmarcellefebvre.it/
https://www.youtube.com/user/florianoabrahamowicz
XII domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=nIk0skekqQI
XII domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=ewDURGc0UNA
XI domenica d. Pentecoste (Santa Messa)
https://www.youtube.com/watch?v=NNOE3X7h7kc
XI domenica d. Pentecoste (Omelia)
https://www.youtube.com/watch?v=hk75pIqAtog
http://www.domusmarcellefebvre.it/santa-messa-1.php
La Santa Messa tutte le domeniche alle ore 10.30 a Paese, Treviso.».





https://forum.termometropolitico.it/222629-preghiamo-san-pio-x-3.html

“2 settembre (16 agosto) - S. Stefano d'Ungheria, re.”
https://forum.termometropolitico.it/368990-2-settembre-16-agosto-s-stefano-d-ungheria-re.html
https://forum.termometropolitico.it/368990-2-settembre-16-agosto-s-stefano-d-ungheria-re-3.html
“Rassegna stampa nella festa di Santo Stefano d'Ungheria (2 settembre 2010).”
https://forum.termometropolitico.it/76625-rassegna-stampa-nella-festa-di-santo-stefano-d-ungheria-2-settembre-2010-a.html
“4 novembre - S. Emerico d'Ungheria, principe, figlio di S. Stefano d'Ungheria.”
https://forum.termometropolitico.it/613805-4-novembre-s-emerico-d-ungheria-principe-figlio-di-s-stefano-d-ungheria.html






https://www.facebook.com/catholictradition2016/
«MARTIROLOGIO ROMANO, 1955. Sancti et Sanctae Dei, orate pro nobis.»
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/69527053_2029801777121134_7180524284790439936_n.jp g?_nc_cat=105&_nc_oc=AQkjoi8I3WfbSZ_vMEetzADLVIa5flU9sYqp1LrWmpk G-jj3VvrOmRhmQBC0a5lshBQ&_nc_ht=scontent-mxp1-1.xx&oh=9846c28c3aacf0d6085f7d373dba512f&oe=5E07DAF0


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https://sardiniatridentina.blogspot.com/2017/09/santo-stefano-primo-re-di-ungheria-e.html?m=0
“SANTO STEFANO, PRIMO RE DI UNGHERIA E CONFESSORE.
Santo Stefano, primo Re di Ungheria e Confessore
Santo Stefano, Re degli Ungheresi e Confessore, il quale, adorno di virtù divine, per primo convertì gli Ungheresi alla fede di Cristo, e dalla Vergine Madre di Dio, nello stesso giorno della sua Assunzione, fu ricevuto nel cielo. La sua festa, per disposizione del Papa Innocenzo undecimo, si celebra specialmente il due di Settembre, giorno nel quale la munitissima fortezza di Buda, per intercessione del santo Re, fu valorosamente ricuperata dall'esercito cristiano.

INTROITUS
Ps 36.30-31.- Os iusti meditábitur sapiéntiam, et lingua eius loquétur iudícium: lex Dei eius in corde ipsíus. ~~ Ps 36:1.- Noli æmulári in malignántibus: neque zeláveris faciéntes iniquitátem. ~~ Glória ~~ Os iusti meditábitur sapiéntiam, et lingua eius loquétur iudícium: lex Dei eius in corde ipsíus.

Ps 36.30-31.- La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio. ~~ Ps 36:1.- Non invidiare i malvagi e non essere geloso degli operatori di iniquità. ~~ Gloria ~~ La bocca del giusto pronuncia parole di saggezza, la sua lingua parla con rettitudine; ha nel cuore la legge del suo Dio.

Gloria

ORATIO
Orémus.
Concéde, quaesumus, Ecclésiæ tuæ, omnípotens Deus: ut beátum Stéphanum Confessórem tuum, quem regnántem in terris propagatórem hábuit, propugnatórem habére mereátur gloriósum in coelis. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Preghiamo.
Concedi, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, alla tua Chiesa di avere come difensore glorioso in cielo il beato confessore Stefano; il quale, regnando in terra ne fu propagatore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

LECTIO
Léctio libri Sapiéntiæ.
Eccli 31:8-11
Beátus vir, qui invéntus est sine mácula, et qui post aurum non ábiit, nec sperávit in pecúnia et thesáuris. Quis est hic, et laudábimus eum? fecit enim mirabília in vita sua. Qui probátus est in illo, et perféctus est, erit illi glória ætérna: qui pótuit tránsgredi, et non est transgréssus: fácere mala, et non fecit: ídeo stabílita sunt bona illíus in Dómino, et eleemosýnas illíus enarrábit omnis ecclésia sanctórum.

Beato l'uomo che è trovato senza macchia, che non è andato dietro all'oro, e non ha sperato nel danaro e nei tesori. Chi è costui e gli daremo lode? Poiché certo ha fatto meraviglie nella sua vita. Egli fu provato con l'oro e rimase incorrotto, sicché ridonda a sua gloria? Egli poteva peccare e non peccò, fare del male e non lo fece? Per questo i suoi beni sono resi stabili nel Signore, e le sue elemosine celebrate nel concilio dei Santi.

GRADUALE
Ps 91:13; 91:14
Iustus ut palma florébit: sicut cedrus Líbani multiplicábitur in domo Dómini.
Ps 91.3
Ad annuntiándum mane misericórdiam tuam, et veritátem tuam per noctem.

Il giusto fiorisce come palma; cresce come cedro del Libano nella casa del Signore.
V. Per celebrare la tua misericordia al mattino, e la tua fedeltà nella notte.

ALLELUIA
Allelúia, allelúia
Iac 1:12
Beátus vir, qui suffert tentatiónem: quóniam, cum probátus fúerit, accípiet corónam vitæ. Allelúia.

Alleluia, alleluia.
Beato l'uomo che supera la prova; perché dopo essere stato provato, avrà la corona di vita. Alleluia.

EVANGELIUM
Sequéntia ✠ sancti Evangélii secúndum Lucam
Luc 19:12-26
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis parábolam hanc: Homo quidam nóbilis ábiit in regionem longínquam accípere sibi regnum, et reverti. Vocátis autem decem servis suis, dedit eis decem mnas, et ait ad illos: Negotiámini, dum vénio. Cives autem eius óderant eum: et misérunt legatiónem post illum, dicéntes: Nolumus hunc regnáre super nos. Et factum est, ut redíret accépto regno: et iussit vocári servos, quibus dedit pecúniam, ut sciret, quantum quisque negotiátus esset. Venit autem primus, dicens: Dómine, mna tua decem mnas acquisívit. Et ait illi: Euge, bone serve, quia in módico fuísti fidélis, eris potestátem habens super decem civitátes. Et alter venit, dicens: Dómine, mna tua fecit quinque mnas. Et huic ait: Et tu esto super quinque civitátes. Et alter venit, dicens: Dómine, ecce mna tua, quam hábui repósitam in sudário: tímui enim te, quia homo austérus es: tollis, quod non posuísti, et metis, quod non seminasti. Dicit ei: De ore tuo te iúdico, serve nequam. Sciébas, quod ego homo austérus sum, tollens, quod non pósui, et metens, quod non seminávi: et quare non dedísti pecúniam meam ad mensam, ut ego véniens cum usúris útique exegíssem illam? Et astántibus dixit: Auferte ab illo mnam et date illi, qui decem mnas habet. Et dixérunt ei: Dómine, habet decem mnas. Dico autem vobis: Quia omni habénti dabitur, et abundábit: ab eo autem, qui non habet, et, quod habet, auferetur ab eo.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli questa parabola: «Un nobiluomo partì per un lontano paese a ricevere l'investitura d'un regno, e ritornare. Perciò chiamati a sé i suoi dieci servi, diede loro dieci mine e disse loro: “Negoziatele sino al mio ritorno”. Ma i suoi cittadini gli volevano male: e gli spedirono dietro un'ambasciata, dicendo: “Non vogliamo che costui regni su di noi". E avvenne che, tornato dopo preso il regno, fece chiamare a sé i suoi servi ai quali aveva dato il danaro, per sapere che traffico ne avessero fatto. E il primo venne a dire: “Signore, la tua mina ne ha fruttate dieci”. Ed egli disse: “Bravo, servo fedele, perché sei stato fedele nel poco abbi potere su dieci città”. Poi venne il secondo e disse: “Signore, la tua mina ne ha fruttate cinque". E rispose. anche a questo; “Anche tu comanda a cinque città”. Poi venne un altro a dirgli: “Signore, eccoti la tua mina che ho tenuta involta in una pezzuola, perché ho avuto paura di te che sei uomo duro: prendi quello che non hai messo e mieti quello che non hai seminato". Ed il padrone a lui: “Dalla tua bocca ti giudico, servo iniquo! Sapevi che sono uomo severo, che prendo quel che non ho messo, e mieto quello che non ho seminato; e perché allora non hai messo il mio danaro alla banca: ed io, al ritorno, l'avrei riscosso coi frutti?". E disse agli astanti: “Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci". Ma gli fecero osservare: “Signore, ne ha dieci". E io vi dico: “A chi ha, sarà dato, e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”».

OFFERTORIUM
Ps 88:25
Véritas mea et misericórdia mea cum ipso: et in nómine meo exaltábitur cornu eius.

Con lui staranno la mia fedeltà e il mio amore, e s'innalzerà nel mio Nome la sua forza.

SECRETA
Réspice, quas offérimus, hóstias, omnípotens Deus: et præsta; ut, qui passiónis Dominicae mystéria celebrámus, imitémur quod ágimus. Per eundem Dominum nostrum Iesum Christum filium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti, Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.

Guarda, Dio onnipotente, le ostie che ti presentiamo: e fa' che, celebrando i misteri della passione del Signore, imitiamo ciò che essi ci rappresentano. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

COMMUNIO
Matt 24:46-47
Beátus servus, quem, cum vénerit dóminus, invénerit vigilántem: amen, dico vobis, super ómnia bona sua constítuet eum.

Beato è quel servo se il padrone, quando ritorna, lo troverà al lavoro: in verità, vi dico, lo preporrà a tutti i suoi beni.

POSTCOMMUNIO
Orémus.
Præsta, quaesumus, omnípotens Deus: ut beáti Stephani Confessóris tui fidem cóngrua devotióne sectémur; qui, pro eiúsdem fídei dilatatióne, de terréno regno ad coeléstis regni glóriam méruit perveníre.Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. Amen.
Preghiamo.
Fa', te ne preghiamo, Dio onnipotente, che seguiamo con pia devozione la fede del tuo beato confessore Stefano: il quale per la dilatazione della medesima fede meritò dal regno terreno giungere alla gloria del regno celeste. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen."
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“DAGLI SCRITTI DI SANTO STEFANO, PRIMO RE DI UNGHERIA E CONFESSORE
Dalle «Esortazioni al figlio» di santo Stefano, primo Re di Ungheria e confessore.
(Cap. 1.2.10; PL 151, 1236-1237. 1242-1244)
Ascolta, figlio mio, l'insegnamento di tuo padre.
In primo luogo questo ti consiglio, ti raccomando e ti impongo, figlio carissimo: fa' onore alla corona regale, conserva la fede cattolica e apostolica con tale diligenza e scrupolo, da essere di esempio a tutti quelli che da Dio ti sono stati sottoposti, perché tutte le persone dabbene giustamente ti indichino come un praticante autentico del Vangelo. Senza di questo, sappilo per certo, non sarai cristiano né figlio della Chiesa. Nel palazzo reale dopo la fede in Cristo, viene quella nella Chiesa, la quale, piantata dapprima dal nostro capo, Cristo, fu poi trapiantata e solidamente costruita e diffusa per tutto il mondo dalle sue membra, ossia dagli apostoli e dai santi padri. Questa Chiesa non cessa mai di generare ovunque nuovi figli, anche se in diverse regioni data la sua antica introduzione, in un certo senso si potrebbe considerare vecchia.
Nel nostro regno però, o figlio carissimo, essa è ancora giovane, in quanto nuova e annunziata da poco. Per questo ha bisogno di persone che la custodiscano con maggior impegno e vigilanza, perché, quel bene, che la divina bontà ha elargito a noi, senza alcun nostro merito, non vada perduto e ridotto al nulla per tua ignavia, pigrizia e negligenza.
Figlio mio carissimo, dolcezza del mio cuore, speranza della mia futura discendenza, ti scongiuro e ti comando di farti guidare in tutto e per tutto dall'amore, e di essere pieno di benevolenza, non solo verso i parenti e i congiunti, siano essi principi, condottieri, ricchi, vicini o lontani, ma anche verso gli estranei e tutti quelli che vengono da te.
Se praticherai la carità, arriverai alla suprema beatitudine. Sii misericordioso verso tutti gli oppressori. Abbi sempre presente nel cuore il modello offerto dal Signore quando dice: «Misericordia io voglio e non sacrificio» (Mt 9, 13). Sii paziente con tutti, non solo con i potenti ma anche con i deboli.
Infine sii forte, perché non ti inorgoglisca la prosperità, né ti abbatta l'avversità. Sii anche umile, perché Dio ti esalti ora e in futuro. Sii moderato e non punire o condannare alcuno oltre misura. Sii mite e non voler metterti mai in opposizione con la giustizia. Sii onesto, perché non abbia mai a procurare volutamente disonore ad alcuno. Sii casto, perché tu abbia ad evitare, come spine di morte, le sollecitazioni malvage.
Tutte queste cose, qui sopra elencate, danno splendore alla corona regale, mentre, senza di esse, nessuno è in grado di regnare come si conviene quaggiù, né di giungere al regno eterno.
«L'osservanza della preghiera è la più grande conquista della salute reale... La preghiera continua è purificazione e remissione dei peccati. Tu poi, figlio mio, ogni volta che ti rechi al tempio di Dio, fa' in modo di adorare Dio con Salomone, figlio del re, e tu stesso, come re, di' sempre: Manda o Signore la sapienza dall'alto della tua grandezza, perché sia con me e con me lavori, affinché io sappia che cosa sia gradito davanti a te in ogni tempo».
(da Libellus de institutione morum ad Emericum ducem, c. 9)
«Affinché tali cose non avvengano anche a te, obbedisci, figlio mio. Tu sei ancora un fanciullo, sei un bimbo nato tra le ricchezze, la tua dimora è fatta di guanciali e sei stato nutrito e cresciuto tra ogni genere di delizie, ignaro della fatica delle spedizioni e ignaro delle incursioni delle diverse genti - fatiche nelle quali io ho consumato la mia vita. Ormai è tempo che non ti si offrano più sempre le mollezze dei guanciali, che ti rendono corto di mente ed effeminato nei costumi: esse sono la rovina della virtù, l'alimento dei vizii e il disprezzo dei comandamenti. Talora invece è bene che ci sia una certa asperità, la quale renda la tua intelligenza attenta alle cose che io ti insegno».
(da Esortazioni al figlio, Prologo - Cap. I)
«Innanzitutto, figlio mio, se vuoi rendere onore alla corona reale, ti ordino, ti consiglio e ti raccomando di custodire la fede cattolica e apostolica con tale diligenza e vigilanza, da offrire un modello a tutti coloro che per volontà di Dio ti sono sudditi e in tal modo che tutti gli uomini di Chiesa possano a ragione chiamare un vero cristiano. Altrimenti non potrai esser detto cristiano - siine certo - né figlio della Chiesa».
(Libellus sancti Stephani Regis de institutione morum ad Emericum ducem, I, 1)”
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"Preghiera a Santo Stefano Re d'Ungheria, Confessore (2.9) --->"
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«2 settembre 2019: Santo Stefano, Re d'Ungheria e confessore.
Di nobilissima famiglia, e gli ricevette da bambino una profonda educazione cristiana. Consacrato re d'Ungheria nella notte di Natale dell'anno mille con il titolo di "re apostolico", organizzò non solo la vita politica del suo popolo, riunendo le 39 contee in unico regno, ma anche quella religiosa gettando le fondamenta di una solida cultura cristiana. Egli divise il territorio in diocesi, eresse chiese monasteri, fra cui quello famoso di San Martino di Pannonhalma, ed appoggiò il clero servendosi come collaboratori di Benedettini di Cluny. Aveva sposato una principessa, Gisella di Baviera, che lo sostenne nella sua opera e che alla sua morte si richiuse nel monastero benedettino di Passau.
Martirologio Romano: Santo Stefano, re d’Ungheria, che, rigenerato nel battesimo e ricevuta da papa Silvestro II la corona del regno, si adoperò per propagare la fede cristiana tra gli Ungheresi: riordinò la Chiesa nel suo regno, la arricchì di beni e di monasteri, fu giusto e pacifico nel governare i sudditi, finché a Székesfehérvár in Ungheria, nel giorno dell’Assunzione, la sua anima salì in cielo.
(15 agosto: A Székesfehérvár in Pannonia, nell’odierna Ungheria, anniversario della morte di santo Stefano, re di Ungheria, la cui memoria si celebra il 2 settembre).»
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«Il 2 settembre 1686 la Lega Santa, radunata dal beato Innocenzo XI Odescalchi, riconquistava Buda dal dominio Turco: "Il Santo Padre che liberò Vienna, così ha espugnato Buda. Da secoli non sedeva più un Papa simile sulla Cattedra di Pietro" (Giacomo II d'Inghilterra). In ringraziamento il Papa estese a tutta la Chiesa la festa di santo Stefano, primo Re Apostolico di Ungheria, da celebrarsi ogni 2 settembre.»
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“S.E.R. Monsignor Pierre-Louis de La Rochefoucauld-Bayers (1744-1792), vescovo di Saintes nel 1781, partecipò agli Stati generali 1789 e fu opposizione fierissimo dei moti rivoluzionari e della Costituzione civile del Clero. Arrestato nell’agosto 1792, fu linciato da una folla fanatizzata di rivoluzionari il 2 settembre 1792, insieme al fratello Francois Joseph, vescovo di Beauvais.”

“S.E.R.Monsignor Jean-Marie du Lau d'Alleman (1738-1792), arcivescovo di Arles nel 1775, durante gli Stati generali sollecitò più volte Luigi XVI a resistere alle rivoluzionarie decisioni dell’Assemblea nazionale. Massacrato con altri sacerdoti della sua diocesi in un carcere parigino il 2 settembre 1792.”

“In memoria di J.R.R. Tolkien ( 3 gennaio 1892 - 2 settembre 1973) scrittore cattolico:
«Al di là di questa mia vita oscura, tanto frustrata, io ti propongo l’unica grande cosa da amare sulla terra: i Santi Sacramenti. [...]. Qui tu troverai avventura, gloria, onore, fedeltà e la vera strada per tutto il tuo amore su questa terra, e più di questo: la morte. Per il divino paradosso che solo il presagio della morte, che fa terminare la vita e pretende da tutti la resa, può conservare e donare realtà ed eterna durata alle relazioni su questa terra che tu cerchi (amore, fedeltà, gioia), e che ogni uomo nel suo cuore desidera». (Dalla lettera del 6 o 8 marzo 1941 a Michael Tolkien)”
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https://novusordowatch.org/2019/08/recognize-and-obey-steven-speray/
“Recognize-and-OBEY is the Traditional Catholic Teaching August 29, 2019.”




www.agerecontra.it | Sito del Circolo Cattolico "Christus Rex"
http://www.agerecontra.it/

"Centro Studi Giuseppe Federici - sito ufficiale"
http://www.centrostudifederici.org/

"sito dedicato alla crisi dottrinale nella Chiesa cattolica"
http://www.crisinellachiesa.it/

"Sito ufficiale del Centro Culturale San Giorgio"
http://www.centrosangiorgio.com/


C.M.R.I. - "Congregatio Mariae Reginae Immacolata" ("Congregation of Mary Immaculate Queen" "Congregazione di Maria Regina Immacolata"):
http://www.cmri.org/ital-index.html





https://www.truerestoration.org/


https://novusordowatch.org/


": Quidlibet : ? A Traditionalist Miscellany — By the Rev. Anthony Cekada"
http://www.fathercekada.com/

"Home | Traditional Latin Mass Resources"
http://www.traditionalmass.org/

http://www.traditionalcatholicpriest.com/





"Como ovejas sin Pastor"
http://sicutoves.blogspot.com/


https://moimunanblog.com/





“Pro Fide Catholica | Le site de Laurent Glauzy”
https://profidecatholica.com/


https://johanlivernette.wordpress.com/


https://lacontrerevolution.wordpress.com/


https://sedevacantisme.wordpress.com/


"Sede Vacante -"
http://www.catholique-sedevacantiste.fr/


http://wordpress.catholicapedia.net/




Ligue Saint Amédée (http://www.SaintAmedee.ch)
http://www.SaintAmedee.ch
https://www.facebook.com/SaintAmedee/?fref=nf
«Intransigeants sur la doctrine ; charitables dans l'évangélisation [Non Una Cum]. Pas de "motu proprio" chez nous : nous célebrons la Sainte Messe selon le missel de Saint Pie V.»
“Mieux vaut une petite œuvre dans la Vérité, qu’une grande dans l’erreur.”

2 septembre : Saint Étienne, Roi de Hongrie (977-1038) :: Ligue Saint Amédée (http://liguesaintamedee.ch/saint-du-jour/2-septembre-saint-etienne)
“2 septembre : Saint Étienne, Roi de Hongrie (977-1038).”
http://liguesaintamedee.ch/application/files/9915/3514/1145/09_02_saint_etienne_hongrie.jpg


http://liguesaintamedee.ch/application/files/9915/3514/1145/09_02_saint_etienne_hongrie.jpg




Ad majorem Dei gloriam - Per la maggior gloria di Dio!!! A.M.D.G.
Gloria Patri et Filio et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio et nunc et semper et in saecula saeculorum. Amen.
«O Santissima Trinità, vi adoro! Mio Dio, mio Dio, Vi amo nel Santissimo Sacramento!»
CHRISTUS VINCIT, CHRISTUS REGNAT, CHRISTUS IMPERAT!!!
Luca, SURSUM CORDA – HABEMUS AD DOMINUM!!!