Österreicher
14-03-02, 20:35
Gélaucourt, capitale del proibizionismo
Benevenuti a Gélaucourt, il paese dove tutto è vietato: cani, gatti, bambini, e persino il bacio alla morosa. Pittoresco paesino a sud di Nancy, segnalato nelle guide per il suo fascino intatto, circondato da una dolce campagna ondulata, Gélaucourt è diventato la capitale del proibizionismo, con il numero più alto di multe, ammende e contravvenzioni di Francia. A vietare tutto a Gélaucourt, è il sindaco Michel Capdevielle, eletto per la prima volta nel 1977, ‘’sovrano’’ temuto e intransigente.
Da anni, il sindaco costringe i suoi concittadini a pulire a specchio i marciapiedi prima delle 9 del mattino, vieta la sosta delle auto per più di un’ora consecutiva, proscrive la biancheria stesa ad asciugare fuori dalle finestre o nei giardini, proibisce i cani (anche al guinzaglio) e i bambini (non accompagnati). Ancora più difficile la vita per chi tenta di avvicinarsi al laghetto del paese: sono vietate le auto, i motorini, i cavalli, i bagni, la pesca, la caccia, i pic-nic e persino appartarsi per un momento di romantica intimità. Chiunque si lasci andare a cogliere un fiore nelle aiuole, a calpestare un prato protetto o a baciare la fidanzata in auto riceverà seduta stante una multa dal sindaco, che non esita a denunciare i concittadini troppo indisciplinati, a minacciarli, insultarli, e – assicura qualcuno – anche a picchiarli. La vita è diventata sempre più difficile e i divieti di Gélaucourt sono alla fine arrivati sui giornali nazionali.
I poveri abitanti – rimproverati, multati e avviliti – hanno infatti deciso di ribellarsi e sono cominciate a fioccare le denunce contro il sindaco: abuso di potere, calunnie, minacce. Ma monsieur Capdevielle non intende tirarsi indietro né tantomeno cedere al ‘’permissivismo’’. Alle ultime elezioni è comunque riuscito a battere la lista rivale, progressista, più liberale e composta da sole donne. Una buona parte degli abitanti si è allora riunita in un’associazione ‘’per la difesa dei diritti dei cittadini’’, reclamando pubblicamente il diritto di stendere la biancheria alle finestre e di baciare la fidanzata. L’affare è giunto all’orecchio della locale prefettura, che ha deciso di lanciare un’inchiesta informale sulle proibizioni di Gélaucourt. Inchiesta che il sindaco, naturalmente, ha intenzione di vietare.
www.ilnuovo.it
Benevenuti a Gélaucourt, il paese dove tutto è vietato: cani, gatti, bambini, e persino il bacio alla morosa. Pittoresco paesino a sud di Nancy, segnalato nelle guide per il suo fascino intatto, circondato da una dolce campagna ondulata, Gélaucourt è diventato la capitale del proibizionismo, con il numero più alto di multe, ammende e contravvenzioni di Francia. A vietare tutto a Gélaucourt, è il sindaco Michel Capdevielle, eletto per la prima volta nel 1977, ‘’sovrano’’ temuto e intransigente.
Da anni, il sindaco costringe i suoi concittadini a pulire a specchio i marciapiedi prima delle 9 del mattino, vieta la sosta delle auto per più di un’ora consecutiva, proscrive la biancheria stesa ad asciugare fuori dalle finestre o nei giardini, proibisce i cani (anche al guinzaglio) e i bambini (non accompagnati). Ancora più difficile la vita per chi tenta di avvicinarsi al laghetto del paese: sono vietate le auto, i motorini, i cavalli, i bagni, la pesca, la caccia, i pic-nic e persino appartarsi per un momento di romantica intimità. Chiunque si lasci andare a cogliere un fiore nelle aiuole, a calpestare un prato protetto o a baciare la fidanzata in auto riceverà seduta stante una multa dal sindaco, che non esita a denunciare i concittadini troppo indisciplinati, a minacciarli, insultarli, e – assicura qualcuno – anche a picchiarli. La vita è diventata sempre più difficile e i divieti di Gélaucourt sono alla fine arrivati sui giornali nazionali.
I poveri abitanti – rimproverati, multati e avviliti – hanno infatti deciso di ribellarsi e sono cominciate a fioccare le denunce contro il sindaco: abuso di potere, calunnie, minacce. Ma monsieur Capdevielle non intende tirarsi indietro né tantomeno cedere al ‘’permissivismo’’. Alle ultime elezioni è comunque riuscito a battere la lista rivale, progressista, più liberale e composta da sole donne. Una buona parte degli abitanti si è allora riunita in un’associazione ‘’per la difesa dei diritti dei cittadini’’, reclamando pubblicamente il diritto di stendere la biancheria alle finestre e di baciare la fidanzata. L’affare è giunto all’orecchio della locale prefettura, che ha deciso di lanciare un’inchiesta informale sulle proibizioni di Gélaucourt. Inchiesta che il sindaco, naturalmente, ha intenzione di vietare.
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