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Visualizza Versione Completa : anche la CISL allo sciopero gnerale



tony (POL)
15-03-02, 14:26
Pezzotta per la linea dura:
"L'art. 18 peggio di prima"




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BRESCIA - Dopo Cofferati anche Pezzotta si converte alla linea dura e boccia la riforma varata ieri dal governo in materia di lavoro che è "peggio di quella di prima, perché si introduce una discriminazione tra Nord e Sud". "Il presidente del Consiglio - argomenta il segretario generale della Cisl - toglie ai figli ciò che i padri hanno. Toglie ai figli ciò che i padri si sono costruiti per tutelarsi. Sulla riforma dell'articolo 18 non c'è mai stata diversità di posizione con gli altri sindacati, tutti eravamo contrari alla riforma. Le differenze sono state tra chi aveva scelto di mobilitarsi subito e chi ha voluto sperimentare sino in fondo la possibilità di convincere il governo a fare cose diverse. L'obiettivo di impedire le modifiche all'articolo 18 era comune, e su questo non ho mai avuto dubbi".

Ha avuto più pazienza, quindi, ma adesso non ne ha più neppure Pezzotta. "La Cisl - ha continuato - ha constatato che non si può raggiungere l'accordo con il governo quando il Governo ha deciso di procedere indipendentemente dal confronto con le parti. Il presidente del Consiglio aveva detto che la modifica dell'articolo 18 avrebbe comunque tenuto conto di quanto le parti avrebbero detto. Quello che hanno proposto invece non tiene conto assolutamente di niente. Il governo e Confindustria hanno in mente una società di diseguali contro la quale noi ci batteremo. La democrazia è sostanzialmente uguaglianza, qui si vuole invece la disuguaglianza".

Tutto quello che poteva fare per evitare lo scontro frontale, sostiene il sindacalista, l'ha fatto: "Noi ci siamo opposti fin dall'inizio e abbiamo tentato tutte le vie per convincerli che la questione andava risolta togliendo l'articolo 18 dal tavolo. Hanno deciso diversamente, hanno sbagliato, la modifica è un errore che accentua lo scontro sociale di cui nel nostro paese non c'è bisogno".

Claude74
15-03-02, 14:59
Credo che la storia dell'art. 18 sia soltanto una prova di forza del governo...tanto per far capire che d'ora in poi i diritti dei lavoratori non saranno più considerati come obbiettivi politici. Semplicemente non avranno una legittimità politica.
C'è recessione, e quale momento migliore per fare tutto questo?
D'ora in poi sappiamo che non c'è possibilità di un accordo tra i ceti e le classi sociali, non è possibile nessun patto che garantisca la libertà d'impresa ed i diritti sociali, limitandoli entrambi.
Chi vince prende tutto, a scapito, sulla pelle di chi perde.

tony (POL)
15-03-02, 15:02
spero perlomeno che ci sbattano malamente il muso, berlusconi e soci