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Cirno
15-03-02, 17:15
Si sta preparando una nuova marcia su Roma, per dare una spallata, per cacciare l'abominevole Cavaliere a suon di...girotondi.
Un paparazzo indiscreto quanto fortunato è riuscito a scattare un'istantanea delle prove generali dello storico evento.
Presto ne vedremo delle belle!!!
http://utenti.tripod.it/Cirno/photoalbum/images/Marcia.jpg
:lol

Cirno.

Aeroplanino (POL)
15-03-02, 18:06
I libri per imparare ad usare Photoshop si trovano per pochi euro, anche in italiano, in tutte le librerie.

Basta un poco di buona volontà.

Cristina
16-03-02, 19:12
Non credo che ci sia la voglia di dare una spallata al governo.
Credo ci sia invece la volontà di dire al governo che ha SOLO vinto le elezioni, che non ha avuto in premio il paese e che tanto meno gli italiani sono di sua proprietà.
Mai sentito parlare di Dittatura della Maggioranza?
Non ha molto a che fare con la democrazia liberare di cui vi riempite la bocca.....

Cirno
17-03-02, 02:28
...ho sentito parlare molto spesso della dittatura delle minoranze.
E anche della dittatura di una singola classe.
Le maggioranze esercitano il potere democraticamente.
E non è mai un potere assoluto, che si autolegittima.
E' questo che la sinistra italiana, che evidentemente ha una cultura totalitaria, non vuole accettare: che chi vince le elezioni ha il diritto-dovere di governare e di attuare il suo programma elettorale, durante il suo mandato.
Poi vengono le nuove elezioni, e si tirano le somme.
Cirno.

Cristina
17-03-02, 13:58
Originally posted by Cirno
...ho sentito parlare molto spesso della dittatura delle minoranze.
E anche della dittatura di una singola classe.
Le maggioranze esercitano il potere democraticamente.
E non è mai un potere assoluto, che si autolegittima.
E' questo che la sinistra italiana, che evidentemente ha una cultura totalitaria, non vuole accettare: che chi vince le elezioni ha il diritto-dovere di governare e di attuare il suo programma elettorale, durante il suo mandato.
Poi vengono le nuove elezioni, e si tirano le somme.
Cirno.

Caro Cirno, ma come? Davvero non sai che cosa sia la dittatura della maggioranza?
Quella cosa tanto illiberale, tanto contestata, che si fa dicendo: noi abiamo vinto le elezioni, e comandiamo, facciamo come ci pare... e voi zitti e in un angolo, non avete diritto a protestare.. Non avete diritto ad esprimere nessuna idea che sia contraria a quelle che noi esprimiamo, e se lo fate, sappiate che sarete additati come una opposizione che non sa fare il proprio mestiere.
E soprattutto non avete diritto di essere ascoltati, e di convocare scioperi o manifestazioni: come osate! Contrastare io nostro volere, esprimervi contro, portare la gente in piazza. La gente, quella vera (quelli che vanno in piazza sono evidentemente degli ologrammi) ha votato per noi, abbiamo il pieno mandato popolare, abbiamo i sondaggi, il 67% degli italiani sono con noiiiiiiiii......
Ma come Cirno... la dittatura della maggioranza, quella che si ha quando si fanno le riforme più fondamentali, come la scuola, il mercato del lavoro, e chi più ne ha più ne metta senza ascoltare nessuno, facendo finta di essere i PADRONI DEL PAESE, anzichè i suoi governanti...
La dittatura della maggioranza, quella tanto aborrita in tutti i paesi occidentali e democratici... Quella che non si ha in nessun grande paese europeo, ne tanto meno, in quelli dell'America del nord.
Tutto questo, Cirnom, non ha nulla a che fare con la realizzazione del programma elettorale e con il diritto dovere di governare.
Tutto questo, Cirno, ha casomai a che fare con la presenza al vostro interno di una cultura che considera un male la concertazione e che rietiene l'ascolto di tutti i cittadini una pessima abitudine da perdere il prima possibile anche a chi ce l'ha.
Tutto questo ha a che fare con la vostra smania di comandare e non di governare, con la vostra voglia repressa di dimostrare che siete i migliori i più grandi, gli infallibili.
Che alla fine, riflettendo, non so dire se sia proprio vosta o solo del signor B. anche se, alla fine, se voi lo sostenete, fa lo stesso.
A questo punto io non chi fra noi abbia più geni ti totalitarismo...
Prava a pensarci... prova a guardarti intorno ad ascoltare le dichiarazioni paternalistiche... da buon padre di famiglia del signor B. quelle talmente assurde dell'altro signor B, quello con la camicia o lo cravatta o il fazzoletto verde... Prova a mettere insieme tutti gli elementi e poi riparliamone...
E dimmi: sei proprio convinto che le persone che protestano contro le riforme annunciate dal vostro governo siano tutti comunisti (o ologrammi di comunisti) ormai persi per la democrazia?
E se anche fosse, visto che voi siete il faro della democrazia, la culla della libertà, la spada della giustizia, questi tapini che scendono in piazza a centinaia di migliaia e che continuano a protestare, non meritano forse di essere, magari paternalisticamente, ascoltati?

Cirno
17-03-02, 14:58
ma scusa, la maggioranza precedente come le ha fatte le sue (poche) riforme? mi pare, se ricordo bene, proprio a colpi di...maggioranza!!!
Quanto poi a scioperi e manifestazioni, mi pare che nessuno le stia vietando.
Il fatto è che la sinistra, battuta alle elezioni, vorrebbe che il governo di destra facesse cose di sinistra (riservandosi lei di fare, una volta ritornata al potere, cose di destra) e vorrebbe conservare le poltrone così faticosamente conquistate ( anche quelle dell'ultimo minuto, e sono tante).
Qui, cara Cristina, si vorrebbe una dittatura, magari larvata, della minoranza.
Io sono per lo spoil system. Nel bene e nel male. Chi vince governa, chi perde libera le poltrone, controlla e studia come vincere le prossime elezioni. Proprio quello che la nostra sinistra italiota non sta facendo.
Affettuosamente.
Cirno.

Cristina
17-03-02, 20:44
Io sono contraria per principio allo spoil system.
L'unica riforma fatta a maggioranza fu quella del titolo quinto della Costituzione. Fatta a maggioranza perchè fu la Casa delle libertà che non volle nemmeno parlare di trattare o mettersi d'accordo.
Vatti a vedere le altre, si è discusso e non poco, nei cinque anni di governo Ulivista. Si è discusso nel Parlamento prima ancora che nel Paese.
Questo è il nostro modo di vedere il governo: alcune riforme debbono essere frutto di eleborazione di tutto il paese, che opera attraverso i suoi rappresentanti eletti.
Voi la vedete diversamente, te lo dipeto: non governate, comandate.
E nessuno vuole che facciate cose di sinistra. Magari chiediamo che non facciate cose che vadano a garantire solo al signor b l'impunità, oppure che non vi limitiate a vedere il mondo del lavoro con gli occhi degli imprenditori...
Ti pare troppo?
Sinceramente io non credo. E' esattamente quello che l'Ulivo a fatto, perdendo anche tanto tempo prezioso... Ma convintamente.
Prendo atto che voi siete diversi, che siete contro la concertazione, la discussione in Parlamento (cosa questa dimostrata anche dal gran numero di leggi delega che il governo produce per blindare io provvedimenti)... Siete per la dittatura della maggioranza. appunto.
E quanto al protestare a al manifestare.... Nessuno lo proibisce, perchè non può. Ma fa capire che è stupido, che è inutile, e ricatta, come ha fatto il signor b. con i sindcati sull'età pensionabile, hai sentito?
:rolleyes:

Cirno
18-03-02, 10:41
Per quanto attiene all'età pensionabile, è l'Europa che ci imporrà di fissarla a 65 anni. Comunque è ignobile (economicamente parlando) lo spettacolo di tanti pensionati baby che fanno il doppio lavoro in nero.
Tanto vale anche per la flessibilità del mercato del lavoro.
Titolo quinto della Costituzione: hai detto niente?
Per quanto riguarda il rifiuto di trattare, l'argomento vale anche per l'attuale opposizione.
Resto della mia idea: chi è stato eletto sulla base di un programma, deve attuarlo. Se l'opposizione non è d'accordo, ciccia. E' finito il tempo delle convergenze parallele!!!
Cirno

Cirno
18-03-02, 16:22
Cara Cristina.
Scusa se ti sottopongo qualche altra riflessione, allargando i termini della discussione.
E’ in atto oggi, in Italia, un tentativo di “plasmare il lavoro e la società sulla base del comando padronale” con la prospettiva della “demolizione di tutti i diritti su cui è fondato lo Stato sociale”. Si accompagna a tale tentativo “la perdita delle garanzie in campo previdenziale e pensionistico”, la “rottura della scuola pubblica”, nonché l’emergere, con la legge Bossi-Fini, di “una cultura del privilegio, della discriminazione razziale e sessuale, della prevaricazione” mentre sono a rischio “le questioni fondamentali della libertà intellettuale e della ricerca”. Siamo di fronte, insomma, a una vera e propria “scelta di civiltà” (proprio così, una scelta di civiltà): o dalla parte del governo Berlusconi o dalla parte dei sindacati e dell’imminente sciopero generale.
L’analisi appena riassunta alla meglio (e che peraltro riecheggia, sia pure in toni all’apparenza più pacati, certe affermazioni deliranti ascoltate sabato a Parigi in occasione del Salone del Libro) è stata pubblicata sempre sabato dai giornali, e porta la firma di numerose, importanti personalità della nostra cultura: da Albero Asor Rosa a Vincenzo Cerami, a Remo Bodei, da Gina Lagorio a Sergio Givone e a Giacomo Marramao, da Luciano Gallino a Umberto Eco, a Gian Enrico Rusconi, a Mario Tronti, a Daniele Del Giudice. Come si vede, una lista di nomi che impone attenzione. Ma dall’altro lato le cose che essi dicono appaiono di una gravità tale, e sono dette in modo così perentorio, da suscitare non pochi interrogativi.
Il primo potrebbe essere questo: come è stato mai possibile, secondo i firmatari, che dopo più di mezzo secolo di vita democratica, dopo una forte crescita del benessere, della ricchezza sociale, dell’istruzione, dopo importanti, vaste azioni giudiziarie contro la corruzione e contro la delinquenza organizzata, dopo cinque anni di governi di centrosinistra e in una ormai radicata atmosfera di pluralismo, come è stato mai possibile che la società italiana abbia espresso e fatto vincere forze così radicalmente malvagie e pericolose quali sarebbero quelle oggi al governo? Come è accaduto che dalla nostra società siano uscite forze del genere? Cosa ci è successo? Cosa è successo nella testa di milioni di cittadini? Ancora: come è possibile che un governo pensi di fare tutte le cose negative e impopolari che gli vengono attribuite dai nostri firmatari, e al tempo stesso sperare, come necessariamente ogni governo deve sperare, di vincere da qui a qualche anno le prossime elezioni? E se ciò non è credibile, cosa dobbiamo pensare? Forse che Berlusconi abolirà le elezioni? O cos’altro?
Sarebbe infine interessante sapere: secondo i firmatari dell’appello in questione, quanti invece sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori o sulla pericolosità del governo in carica non condividono le loro opinioni (e tra questi mi ci metto anch’io), cosa sono, quale qualifica meritano? Sono degli stupidi, dei farabutti congeniti, dei corrotti dal potere? Cos’altro possono essere? Insomma: è lecito pensarla diversamente dai firmatari? Ma fino a che punto lo è, senza divenire complici oggettivi del male?
Penso che queste domande, chi sottoscrive affermazioni gravissime come quelle di cui si tratta (“razzismo”, “demolizione di tutti i diritti”, “scelte di civiltà”) e per giunta fa di mestiere l’intellettuale, dovrebbe preliminarmente porsele. Così come dovrebbe porsi il problema dell’effetto che esse possono fare (e che altre volte, ahimè, hanno fatto) sulle menti meno smaliziate e più impressionabili.
L’essenza della demagogia è per l’appunto non porsi il problema delle conseguenze di ciò che si fa o che si dice o che si scrive. I nostri intellettuali, che tanto spesso amano accusare di demagogia il potere di Berlusconi, farebbero bene a ricordare che si può fare della demagogia, e della specie più estrema e ripugnante, anche schierandosi contro il potere, contro quel potere.
Tuo Cirno.

P.S.
ho fatto mio il fondo di Galli della Loggia sul Corriere di oggi, non per copiare, ma perché vi è espresso meglio di quanto avrei saputo fare io quello che esattamente penso.