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Il Patriota
16-03-02, 14:48
FECONDAZIONE / Parla il capogruppo della Lega alla Camera

di Simone Girardin

Se non vi sarà nessuna altra modifica del calendario dei lavori, alla commissione affari sociali della Camera resta poco più di una settimana per licenziare il testo sulla procreazione assistita. Il provvedimento dovrebbe infatti essere sottoposto all’assemblea di Montecitorio il prossimo 27 marzo. La proposta di legge sulla fecondazione artificiale all’esame della commissione vieta la fecondazione eterologa, ma dice sì a quella omologa. Potranno però accedere alla fecondazione omologa soltanto le coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile. Alla coppia deve comunque essere prospettata, oltre a tutta l’informazione legata all’intervento medico che si va a compiere, anche la possibilità di ricorrere a procedure di adozione o di affidamento come alternativa alla procreazione assistita. Altri punti fondamentali del testo messo a punto dalla commissione Affari sociali della Camera sono lo stop alla clonazione umana, al congelamento degli embrioni e alla sperimentazione su di essi. Nel caso si verifichi una violazione della legge, i colpevoli potranno essere condannati dai tre ai dieci anni di carcere e fino a venti nel caso a qualche instancabile medico venga la brillante idea di clonare un soggetto. Un risultato al quale la commissione affari sociali è giunta dopo un lungo e faticoso lavoro e non senza qualche polemica come sottolinea lo stesso il capogruppo della lega alla Camera Alessandro Cè. «Si tratta di temi molto delicati ed è fisiologico che l’opposizione esprima posizioni divergenti. Certamente cercherà di modificare le norme introducendo i riferimenti all’art.32 della Costituzione».
Onorevole Cè, come giudica il testo base sulla fecondazione assistita che nei prossimi giorni andrà in discussione alla Camera?
«Esprimo soddisfazione per un provvedimento a cui ho lavorato molto e di cui sono stato relatore. L’articolato vieta la fecondazione eterologa ma non quella omologa. In questo caso sono dell’idea, ed è ciò che ho proposto, che la fecondazione omologa sia accessibile soltanto alle famiglie naturali, quelle fondate sul matrimonio. Ma su questo punto non sarà facile trovare un’unione e in Aula ci sarà sicuramente battaglia. Sugli altri aspetti salienti della proposta siamo andati nella direzione della difesa dei diritti del bambino, del concepito e della famiglia naturale».
Prima ha detto il provvedimento sarà oggetto di forti discussioni in Aula. L’opposizione ritiene infatti che la proposta del governo non rispetti la libertà di scelta dei cittadini e nemmeno la laicità dello Stato.
«Sono convinto che la libertà dei cittadini non debba “uccidere” la dignità di chi deve ancora venire al mondo, e cioè del nascituro. Nel momento in cui si calpesta la libertà di un soggetto debole come il bambino, negando i suoi diritti fondamentali, non si può più parlare di libertà. Come si può avere il coraggio di invocare il concetto di libertà di scelta se colui che la chiede è il primo a negarla? Ma è importante sottolineare anche il fatto che la fecondazione assistita rischia di influenzare in negativo l’equilibrio psicofisico e la crescita del bambino stesso. La Svezia, una delle nazioni promotrici di questi studi, ci ha oramai insegnato che le conseguenze di queste tecniche sono molto rischiose».
Sono previste pene pesanti per chi trasgredisce la legge?
«Certamente. Con la vita non si può e non si deve scherzare. La reclusione più pesante, dai dieci ai venti anni di carcere, sarà “dedicata” a quei medici che effettuano la clonazione umana».
L’intenzione della maggioranza è comunque quella di non cedere assolutamente su punti fondamentali come la gravidanza artificiale, la clonazione o la fecondazione eterologa?
«Il rischio è quello di non poter neanche definire uomo quel soggetto che trova la vita in situazioni come queste. Se si permettesse la fecondazione eterologa, a quel punto non sarebbe nemmeno più illecito l’utero in affitto e tutto ciò che ne consegue. In questi casi tutto viene da sè. Penso alla dignità dell’essere umano che rischia di non conoscere il suo padre genetico perché è una provetta. O al nascituro che perdendo quei nove mesi con la madre, subisce uno strappo affettivo devastante. E questo è francamente assurdo ed inaccettabile».