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Visualizza Versione Completa : La Bellezza Intraspecifica



Österreicher
16-03-02, 20:02
La bellezza intraspecifica non è estetica. Queste parole significano soltanto che un coccodrillo femmina ha tanto diritto di trovare bello un coccodrillo imponente quanto ne ha una signora di trovare bello un attore del cinema. La cosa sorprende solo perché ci lasciamo ingannare dalle parole.
Se il nostro naso fosse un purista e si esprimesse con proprietà, odorando un garofano non direbbe "che buon profumo!" ma piuttosto “che bel profumo!” Infatti tutti troviamo gradevoli le sensazioni olfattive in due direzioni: una direzione per così dire estetica (il garofano) e una gastronomica (il soufflé al formaggio). Mentre il profumo delle rose è reputato bello disinteressatamente, il profumo d’una pesca non è bello in sé, ma corrisponde ai principi nutritivi dell'essere umano. Prova nei sia che ai gatti il profumo d’una pesca non dice nulla, mentre anche loro adorano l’odore del soufflé al formaggio.
Nel campo degli odori il buono e il cattivo sono relativi. I cani hanno una scala del tutto diversa dalla nostra. Nel Sud-Est asiatico esistono dei fiori, grandi e appariscenti, che hanno un netto odore di carne pu-trefatta: ed è con questo odore che attirano degli speciali insetti. Noi uomini saremmo profondamente di-sgustati ma indubbiamente quegli insetti, sentendo l'odore di quel fiore, esclameranno: "quant'è buono!"
Il problema si pone in modo simile per la bellezza dal punto di vista umano. Un tramonto con mille sfumature di rosso, di giallo e d'azzurro è indubbiamente bello per ragioni estetiche. Ma una bella donna, un bell’uomo, sono belli per ragioni estetiche? L'essere umano ci appare bello o brutto per ragioni tutt'altro che disinteressate. Le giovani trovano attraenti i maschi alti, belli e forti: cioè tutti coloro che, dal punto di vista visivo, promettono una buona protezione e un miglioramento della razza. E molti animali provano la loro superiorità ai fini eugenetici battendosi contro gli altri maschi. I canoni della bellezza muliebre, per gli uomini, sono strettamente legati alla funzione riproduttiva: sono considerati elementi positivi un grande se-no (carattere sessuale secondario), un grande bacino (contenitore dell'utero), lunghe gambe (che distinguo-no la donna adulta dalla bambina), una bella pelle e la regolarità delle forme (sintomo di salute). Tutto ciò rende la donna appetibile: ma più nella direzione dell'aglio soffritto che delle camelie.
Il riferimento ai segni esterni di salute vale anche per le persone dello stesso sesso. Un nano, una perso-na anormalmente brutta, un vecchio decrepito sono inquietanti per tutti, e soprattutto per i bambini e le per-sone psichicamente fragili. La salute è rassicurante, la bruttezza è allarmante. E in ogni caso sconsiglia la perpetuazione della specie con quell'individuo: le streghe sono tutte brutte e vecchie.
Per i membri della stessa specie la bellezza non è estetica. Solo parlando di altre specie potremmo spe-rare d’avere un punto di vista più disinteressato: un gatto non è né un pasto né un partner sessuale e almeno riguardo a lui dovremmo essere giudici credibili. Tuttavia, anche nel giudizio sugli animali, c’è l'influenza della nostra natura umana, cioè del nostro metro. Siamo abbastanza grandi e dunque siamo disgustati dagli esseri molto piccoli, gli insetti. Siamo a sangue caldo e sentiamo schifo per gli animali a sangue freddo, i rettili. Siamo morbidi e ci fanno impressione gli animali chitinosi o con carapace. Questo non ci impedisce di trovare elegante il modo di nuotare di una manta: ma mentre il coniglio è una bestiolina gradevole per tutti, bisogna insistere perché la gente si accorga di quanto sia bella, a volte, la livrea di un serpente. Perfi-no nell'ambito dei parenti stretti, i mammiferi, facciamo differenze sempre partendo dal metro umano. Il canguro, tanto diverso dalla media dei mammiferi, appare inevitabilmente sgraziato e sproporzionato.
Anche riguardo ai bambini il giudizio non è spassionato. Se il canone della bellezza intraspecifica fosse dato dall'animale adulto e sano, il bambino dovrebbe apparirci brutto. È infatti goffo, molle, con un gran testone e arti minuscoli. Basta immaginare un bambino di sei mesi alto un metro e ottanta per vedere che sarebbe un mostro.
Ma, obbietta qualcuno, un bambino è bello perché è un bambino! Questa affermazione apodittica è più fondata di quanto non si pensi. È la natura che c’impone di trovare bello un seno femminile o le spalle lar-ghe di un uomo ed è la natura che ha scritto nei nostri cromosomi che dobbiamo trovare belli i bambini. Se essi fossero giudicati brutti e insopportabili, rischierebbero di essere trascurati e le strategie per perpetuare la specie sarebbero state vane. Lo stupore indignato con cui si guarda l'individuo che non sopporta i bam-bini nasce dalla preoccupazione che egli non collabori alla salvezza della razza umana.
Non ha senso chiedersi se sia giusto dire che "tutti i bambini sono belli" oppure che "tutti i bambini so-no brutti". Quando si tratta di fiori che emanano odore di carne putrefatta, di belle donne o di soufflé al formaggio, il problema astrattamente estetico è fuor di luogo.

Ghost Rider
16-03-02, 23:06
VIENI DA ZIO GHOST CHE TI RISOLVE TUTTI I PROBLEMI ESISTENZIALI

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Special Agent
17-03-02, 14:41
Paolo, in questo periodo come scrivi difficile. :(