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Visualizza Versione Completa : I cavalieri della croce nera



Ichthys
16-03-02, 23:31
Un ampio mantello bianco con al centro una croce nera (che diventerà poi la croce germanica), un elmo ornato di vistose piume, anch’esse nere e sullo scudo un’aquila con le ali spiegate e gli artigli pronti a ghermire: questa era la classica “divisa” dei cavalieri dell’ordine teutonico di Santa Maria in Gerusalemme, detto anche di Nostra Signora dei Tedeschi o, in modo più appropriato, anche a quelle che sono le caratteristiche del Deutsche Orden.

Infatti, sebbene la causa originaria della sua nascita sia quella di altri ordini cavallereschi sorti con l’avvento delle crociate, i cavalieri teutonici presentano caratteri assolutamente singolari ed originali, sia da un punto di vista formale, sia nell’approccio con la missione che si erano prefissata.

Una prima chiara distinzione rispetto ai Templari ed agli Ospitalieri di San Giovanni era il carattere tipicamente nazionale che l’Ordine aveva assunto; tant’è vero che l’accesso era riservato solo ed esclusivamente agli aristocratici di lingua tedesca e lo stesso Walpol (fondatore dell’ospizio ove l’ordine fu fondato) accoglieva pellegrini della sua stessa lingua. Questa caratteristica portò i cavalieri teutonici a svolgere un compito di civilizzazione e cristianizzazione anche nei paesi Baltici e nel Nord Europa, comunque senza mai risparmiarsi nell’aspra lotta che si svolgeva in Terrasanta, combattendo così, senza soluzione di continuità, una duplice crociata contro l’idolatria animista delle tribù baltiche, tra le gelide distese dell’estremo settentrione d’Europa, e contro i musulmani sulle assolate dune del deserto mediorientale. Inoltre, come accennavamo poc'anzi, anche la tensione ideale, rivolta a quello che in qualche modo era da considerarsi l’obiettivo finale, assumono una loro specificità rispetto agli altri ordini del tempo.

Se infatti sia i Templari che gli Ospitalieri avevano una visione universalistica della loro missione, nella convinzione di poter tentare una sorta di pacificazione mondiale, tramite un reciproco scambio e, quindi, di un’accettazione delle differenti culture che andavano a scontrarsi, (meta che perseguirono non solo con le crociate, ma anche creando una rete di interessi finanziari e politici che giunsero ad avere un peso notevolmente superiore della forza in armi di cui effettivamente potevano disporre.

I Cavalieri Teutonici, invece, mantennero sempre una vocazione guerriera ben superiore, una propensione quasi morbosa verso il sacrificio, ricercando sempre la morte nel combattimento : il retaggio di una tradizione pagana che la conversione al cristianesimo non annullò mai del tutto. I Cavalieri Teutonici difatti trattennero nella loro tradizione guerriera diversi aspetti della mitologia pagana, sopravvivendo in loro una particolare propensione a considerare il paradiso stesso come qualcosa di molto simile al Walhalla delle tradizioni nordico-arie, un vero e proprio asilo di guerrieri ed eroi, nel quale la gente comune non poteva avere in alcun modo accesso. Ne derivava, in conclusione, l’incredibile convinzione che la beatitudine celeste fosse qualcosa di assolutamente incompatibile con lo spirito della pace.

La costituzione dell’ordine avvenne nel 1128 a Gerusalemme, ma neanche un secolo dopo Federico di Svevia rifonderà l’Ordine accentuandone ancor più il carattere militare, mentre Celestino III darà loro la Regola di Sant’Agostino: l’Ordine si trovò, così, a ricevere il duplice avallo dell’Impero e della Chiesa di Roma. La loro influenza ed i loro domini crebbero in maniera considerevole, proporzionalmente al contributo che essi diedero nelle crociate: anche quando Gerusalemme era ormai irrimediabilmente perduta, gli sforzi bellici dell’Ordine si concentrarono sul fronte Baltico iniziando una vera e propria opera di colonizzazione, al punto da costituire un vero e proprio stato, riconosciuto anche dall’imperatore. Rafforzato dalla fusione che ebbe con l’Ordine polacco dei Cavalieri di Dobrino e con quello di Portaspada di Livonia, lo stato dell’Ordine Teutonico si estese fino ad arrivare a comprendere la Pomerania e Danzica, l’Estonia, la Lituania e l’isola di Gotland. Giunti all’apice del proprio potere, elevati a rango di grande potenza europea, due eventi diedero il via ad un rapido declino; la sconfitta di Tannnenberg, nel 1410, ad opera di Landislao II di Polonia, che ne ridimensionò notevolmente i possedimenti territoriali, e la riforma luterana che ne minò la saldezza interna. I Cavalieri Teutonici hanno tuttora assicurata personalità giuridica, oltre che la protezione diretta della Santa Sede.