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Visualizza Versione Completa : J. Carter - Unica soluzione pacifica è applicare la 242



Roderigo
18-03-02, 16:38
L´EX PRESIDENTE USA: TUTTO ERA STATO STABILITO NEL `78 MA QUALCUNO SI E´ TIRATO INDIETRO
Jimmy Carter: «Ripartiamo dagli accordi di Camp David»
«Il ritiro dai territori in cambio del riconoscimento dello Stato ebraico erano già allora le condizioni base»

IL 17 settembre 1978, a Camp David, il presidente egiziano Anwar Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin accettarono quasi esattamente la stessa proposta di pace che adesso viene avanzata dal principe ereditario saudita Abdullah. Allora, dopo 13 giorni di intensi negoziati tra i due leader mediorientali e i loro consiglieri, apparve ovvio che l´unica «base condivisa per una soluzione pacifica del conflitto tra Israele e i suoi vicini è la Risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in tutte le sue parti». L´elemento chiave di questa risoluzione è «l´inammissibilità dell´acquisizione di territorio attraverso la guerra... che dovrebbe includere l´applicazione di entrambi i seguenti principi: 1)«Ritiro delle forze armate di Israele dai territori occupati nel conflitto del 1967». 2) «Cessazione di tutti i proclami o gli stati di belligeranza, rispetto e riconoscimento della sovranità, dell´integrità territoriale e dell´indipendenza politica di ogni Stato nell´area, del diritto a vivere in pace all´interno di confini sicuri e riconosciuti, liberi da minacce o azioni di forza». A Camp David i due leader soppesarono con grande cura ogni parola di questa risoluzione chiave e concordarono sul seguente linguaggio esplicativo a proposito degli abitanti dei territori occupati: «Allo scopo di fornire piena autonomia agli abitanti, in base a questi accordi il governo militare israeliano e la sua amministrazione civile si ritireranno appena un´autorità di auto-governo sarà stata liberamente eletta dagli abitanti di queste aree per sostituire il governo militare esistente. Per negoziare i dettagli di un accordo transitorio, il governo di Giordania sarà invitato a partecipare ai negoziati sulla base di questa cornice. I nuovi accordi dovrebbero offrire la dovuta considerazione sia al principio dell´autogoverno da parte degli abitanti di questi territori sia alle legittime preoccupazioni delle parti per la sicurezza». Con la piena approvazione del governo di Israele, nel gennaio 1996 ci furono libere e corrette elezioni nei territori, controllate dal Carter Center. Furono eletti 88 membri del Consiglio Nazionale Palestinese, con Yasser Arafat come presidente. A Camp David, nel 1978, non cercammo di negoziare altre clausole chiave dello status finale della Cisgiordania e di Gaza, come la possibilità di uno Stato palestinese indipendente, il ritorno dei profughi o speciali provvedimenti per la sicurezza di Israele, ma contemplammo procedure da seguire in futuro, quando si fossero prese queste decisioni. Dopo aver concluso questo accordo sui rapporti Israele-Palestina, volgemmo la nostra attenzione all´occupazione di territorio egiziano nel Sinai da parte di forze israeliane. Il punto più difficile in questa mediazione era lo smantellamento di un´ampia colonia a Yamit, circa tremila israeliani. Il primo ministro Begin non voleva dare lui personalmente questo ordine, ma si disse disposto a lasciare l´ultima parola al Parlamento israeliano. Quella clausola e tutti gli altri termini dell´accordo furono approvati dalla Knesset con una schiacciante maggioranza. Sei mesi più tardi, un trattato di pace permanente fu negoziato tra Israele e l´Egitto, sempre onorato da entrambe le nazioni in tutti i suoi aspetti. Se si deve raggiungere la pace, non c´è alternativa praticabile alle premesse indicate della risoluzione Onu 242 del novembre 1967, dagli accordi di Camp David del settembre 1978 e dall´attuale proposta del principe ereditario Abdullah. Malgrado i migliori sforzi del presidente Bill Clinton, le proposte finali avanzate dal primo ministro Ehud Barak ai palestinesi nel 2000 non soddisfacevano queste condizioni di base. Il ritiro di Israele dai territori occupati in cambio del pieno riconoscimento e di una garanzia di pace sarà, io credo, di pieno gradimento per i palestinesi, per gli altri arabi, per la maggioranza di Israele e la comunità internazionale. L´unica altra opzione è un probabile crescere della violenza in Terra Santa. L´ex presidente Jimmy Carter presiede The Carter Center, un´organizzazione non-profit con base ad Atlanta che promuove nel mondo la pace e la salute.

La Stampa 18 marzo 2002

Jan Hus
18-03-02, 23:30
L'articolo di Carter è quasi pienamente condivisibile.

L'unica affermazione non condivisibile è quella secondo la quale la risoluzione 242 imporrebbe il ritiro di Israele dai territori occupati nel 1967, perché quest'interpretazione è materialmente errata.

Il giudizio sul merito delle proposte di Barak può essere condiviso oppure no; resta il fatto che la risposta non poteva essere il tentativo di liberarsi dall'occupazione con la forza, pena il ristabilimento di una situazione di guerra strisciante; evidentemente questo era il desiderio di Arafat.

Tuttavia, va rilevato che Carter parla anche di diritto di tutti gli stati dell'area di vedere riconosciuto il diritto all'esistenza entro confini sicuri, e di garanzie per la sicurezza di Israele, conformemente al dettato della Risoluzione 242.