Pieffebi
18-03-02, 23:26
L'arena di Verona è buona per le rappresentazioni liriche....non per le questioni di politica economica.....
da www.ilsole24ore.com :
"CONGIUNTURA 2002 / IL COMMENTO
Industria, la ripresa arriva con la fiducia
La produzione è partita a rilento: +0,2% mensile e -3,4% annuo a gennaio. Ma dovrebbe prendere quota nei mesi successivi. Così dicono gli indici anticipatori.
di Michele De Gaspari
Dopo il rimbalzo di dicembre e il risultato negativo per l'intero 2001 (-0,6% la media annua), la produzione industriale ha incominciato il 2002 con un profilo di sostanziale stabilità, messo in evidenza dal consuntivo Istat del mese di gennaio. Ma a partire da febbraio gli indicatori statistici confermano la svolta del ciclo congiunturale in atto in questo primo trimestre dell'anno, che si lascia così alle spalle la fase recessiva con il suo punto di minimo nell'ultimo quarto del 2001 .
Tutti i principali dati che stanno uscendo in Italia - come, a maggior ragione, gli indicatori americani e, almeno in parte, quelli europei - ci dicono, infatti, che il peggio è finalmente passato: all'iniziale assestamento nel 2002 dei ritmi produttivi, è prevista seguire una graduale accelerazione dell'attività manifatturiera in febbraio-marzo, dopo ben quattro trimestri consecutivi di caduta. Il recupero non mostra certo un particolare slancio, ma il migliore andamento dei primi tre mesi dell'anno dovrebbe preludere a una più solida ripresa nel corso dei successivi trimestri.
A livello tendenziale si continuano a registrare, tuttavia, diffuse variazioni negative, spiegabili per l'effetto statistico del confronto con un trimestre (il primo del 2001) ancora prevalentemente espansivo. Sul piano settoriale, situazioni sempre molto critiche riguardano le industrie dei mezzi di trasporto e l'elettrotecnica ed elettronica. Per quanto concerne gli ordini e la domanda, si verificano cali consistenti nei comparti della metallurgia, dell'automobile e del tessile-abbigliamento.
Non tutti i settori industriali sono, pertanto, interessati in uguale misura alla ripresa della domanda e, di conseguenza, della produzione. Se le industrie produttrici di beni di consumo prevedono ordini in sensibile aumento, per i beni strumentali e in parte quelli intermedi non si attendono per ora significativi progressi.
Ordini e produzione alla svolta
Le principali indicazioni positive sulla svolta ciclica vengono dall'andamento del clima di fiducia degli imprenditori, oltre che dai dati sui nuovi ordini affluiti alle aziende. Nei valori destgionalizzati la produzione industriale torna a crescere nel bimestre febbraio-marzo (+1,5% circa rispetto al quarto trimestre 2001); a febbraio, in particolare, migliora sensibilmente la fiducia delle imprese, recuperando i livelli dello scorso periodo estivo. Il rialzo è spiegato dai giudizi più favorevoli degli operatori sull'evoluzione della domanda e dalle attese a breve termine sull'attività produttiva.
Sempre nei primi mesi di quest'anno, le imprese appaiono in prevalenza orientate all'ottimismo circa le prospettive nel breve periodo dell'economia italiana, mentre sono in recupero i giudizi sullo stato della domanda, a cominciare dal mercato interno; e le scorte di magazzino tornano sotto i livelli normali. Secondo le recenti inchieste Isae, i più evidenti segnali di miglioramento riguardano le industrie di beni di consumo, trainate dal rialzo degli ordini dall'interno, che favorisce le positive attese sulla produzione.
La graduale risalita negli ultimi mesi del clima di fiducia dei consumatori sembra indicare, in prospettiva, una possibile ripresa dei consumi delle famiglie.
Anche l'area dell'euro, stando ai più recenti dati congiunturali, sembra avere ormai superato il punto di svolta: il minimo ciclico dovrebbe essere stato toccato verso la fine del 2001; la produzione industriale con l'inizio di quest'anno è tornata a salire, dopo una sequenza di cali consecutivi nel corso del periodo autunnale, sull'onda della crisi causata dall'emergenza terrorismo.
Gli indicatori anticipatori relativi alle principali economie di Eurolandia segnalano un probabile ritorno alla crescita già nei mesi primaverili. Il clima di fiducia delle imprese nella gran parte dei paesi della zona euro è in rialzo dallo scorso dicembre, riflettendo un diffuso miglioramento delle aspettative su domanda e produzione. Non mancano, infine, i primi segni di risveglio delle esportazioni nei mercati extraeuropei.
14 marzo 2002
Se ci sarà la ripresa, si potrà provvedere alla riforma fiscale, che innescherà l'atteso circolo virtuoso, che solo politiche economiche liberal-liberiste possono garantire.
Saluti liberali.
da www.ilsole24ore.com :
"CONGIUNTURA 2002 / IL COMMENTO
Industria, la ripresa arriva con la fiducia
La produzione è partita a rilento: +0,2% mensile e -3,4% annuo a gennaio. Ma dovrebbe prendere quota nei mesi successivi. Così dicono gli indici anticipatori.
di Michele De Gaspari
Dopo il rimbalzo di dicembre e il risultato negativo per l'intero 2001 (-0,6% la media annua), la produzione industriale ha incominciato il 2002 con un profilo di sostanziale stabilità, messo in evidenza dal consuntivo Istat del mese di gennaio. Ma a partire da febbraio gli indicatori statistici confermano la svolta del ciclo congiunturale in atto in questo primo trimestre dell'anno, che si lascia così alle spalle la fase recessiva con il suo punto di minimo nell'ultimo quarto del 2001 .
Tutti i principali dati che stanno uscendo in Italia - come, a maggior ragione, gli indicatori americani e, almeno in parte, quelli europei - ci dicono, infatti, che il peggio è finalmente passato: all'iniziale assestamento nel 2002 dei ritmi produttivi, è prevista seguire una graduale accelerazione dell'attività manifatturiera in febbraio-marzo, dopo ben quattro trimestri consecutivi di caduta. Il recupero non mostra certo un particolare slancio, ma il migliore andamento dei primi tre mesi dell'anno dovrebbe preludere a una più solida ripresa nel corso dei successivi trimestri.
A livello tendenziale si continuano a registrare, tuttavia, diffuse variazioni negative, spiegabili per l'effetto statistico del confronto con un trimestre (il primo del 2001) ancora prevalentemente espansivo. Sul piano settoriale, situazioni sempre molto critiche riguardano le industrie dei mezzi di trasporto e l'elettrotecnica ed elettronica. Per quanto concerne gli ordini e la domanda, si verificano cali consistenti nei comparti della metallurgia, dell'automobile e del tessile-abbigliamento.
Non tutti i settori industriali sono, pertanto, interessati in uguale misura alla ripresa della domanda e, di conseguenza, della produzione. Se le industrie produttrici di beni di consumo prevedono ordini in sensibile aumento, per i beni strumentali e in parte quelli intermedi non si attendono per ora significativi progressi.
Ordini e produzione alla svolta
Le principali indicazioni positive sulla svolta ciclica vengono dall'andamento del clima di fiducia degli imprenditori, oltre che dai dati sui nuovi ordini affluiti alle aziende. Nei valori destgionalizzati la produzione industriale torna a crescere nel bimestre febbraio-marzo (+1,5% circa rispetto al quarto trimestre 2001); a febbraio, in particolare, migliora sensibilmente la fiducia delle imprese, recuperando i livelli dello scorso periodo estivo. Il rialzo è spiegato dai giudizi più favorevoli degli operatori sull'evoluzione della domanda e dalle attese a breve termine sull'attività produttiva.
Sempre nei primi mesi di quest'anno, le imprese appaiono in prevalenza orientate all'ottimismo circa le prospettive nel breve periodo dell'economia italiana, mentre sono in recupero i giudizi sullo stato della domanda, a cominciare dal mercato interno; e le scorte di magazzino tornano sotto i livelli normali. Secondo le recenti inchieste Isae, i più evidenti segnali di miglioramento riguardano le industrie di beni di consumo, trainate dal rialzo degli ordini dall'interno, che favorisce le positive attese sulla produzione.
La graduale risalita negli ultimi mesi del clima di fiducia dei consumatori sembra indicare, in prospettiva, una possibile ripresa dei consumi delle famiglie.
Anche l'area dell'euro, stando ai più recenti dati congiunturali, sembra avere ormai superato il punto di svolta: il minimo ciclico dovrebbe essere stato toccato verso la fine del 2001; la produzione industriale con l'inizio di quest'anno è tornata a salire, dopo una sequenza di cali consecutivi nel corso del periodo autunnale, sull'onda della crisi causata dall'emergenza terrorismo.
Gli indicatori anticipatori relativi alle principali economie di Eurolandia segnalano un probabile ritorno alla crescita già nei mesi primaverili. Il clima di fiducia delle imprese nella gran parte dei paesi della zona euro è in rialzo dallo scorso dicembre, riflettendo un diffuso miglioramento delle aspettative su domanda e produzione. Non mancano, infine, i primi segni di risveglio delle esportazioni nei mercati extraeuropei.
14 marzo 2002
Se ci sarà la ripresa, si potrà provvedere alla riforma fiscale, che innescherà l'atteso circolo virtuoso, che solo politiche economiche liberal-liberiste possono garantire.
Saluti liberali.