Shaytan (POL)
19-03-02, 14:09
«Offro a Taverna e a de Eccher un posto nel direttivo del partito»
g.t.
TRENTO. Marco Zenatti, neo presidente di Alleanza nazionale, tende subito (sin dal giorno dopo la sua elezione), la mano ai due principali oppositori interni, ovvero Claudio Taverna e Cristano de Eccher. Come? Offrendo loro un posto nel massimo organo di governo del partito, ovvero il direttivo provinciale di An, 15 poltrone in tutto. Per i maligni si tratta di un'offerta di maniera, fatta per sentirsi dire di no, ma il neo presidente è convinto invece di poter dialogare con chi, fino a ieri, gli ha remato contro.
Zenatti, Taverna le chiede di fare un altro congresso, vero, tra qualche mese. Il tutto per riavviare il dialogo. Che ne pensa?
«Beh, Taverna lo conosciamo. E' l'uomo delle battute spiritose, delle frasi roboanti».
Vuol dire che il congresso l'ha soddisfatta in pieno? Nonostante il numero, non proprio esaltante, dei partecipanti al voto?
«Il congresso è stato regolare, ci sono state molte tensioni prima del suo svolgimento, ma che qualcuno pensi di poterlo ripetere a breve, come Taverna, lo si può accettare solo come una battuta».
Presidente Zenatti, ma i numeri del congresso?
«Alle fine siamo stati sul 30 per cento degli iscritti al partito. In linea con altri, analoghi, appuntamenti di An nel resto d'Italia. Il numero dei votanti non è stato omogeneo in tutto il Trentino. Non è un segreto che a Riva del Grada abbiano votato in pochi, ma a Rovereto si sono recati alle urne il 60 per cento degli iscritti».
E a Trento, "regno" di Taverna, come è andata realmente?
«Beh, su 850 iscritti hanno votato in 220. Il 25 per cento degli aventi diritto, alla fine i numeri sono quelli».
Non si può negare che il clima all'interno del suo partito non sia propriamente disteso, o no?
«E' normale che nel momento del confronto congressuale ci sia un surriscaldamento degli animi. Ma per quanto mi riguarda io vorrei che sia Taverna che de Eccher trovino spazio nel nuovo direttivo del partito che conto di nominare nei prossimi giorni. Credo, anzi sono sicuro, che An abbia solo da giovarsi della loro esperienza».
Accetteranno? Pare difficile.
«Io mi auguro di sì».
E mentre Zenatti è al lavoro per cercare di ricompattare un partito che allo stato delle cose non pare un blocco di granito, dalla Lega Nord di Densi Bertolini arrivano le prime congratulazioni ufficiali: «Zenatti ha già ampiamente dimostrato le sue capacità ed il suo acume politico. Ha sempre condiviso le peculiarità del territorio trentino, la difesa dell'autonomia e la specificità che lo contraddistingue» si entusiasmano dal Carroccio. «Il tutto in un momento storico come questo, dove il basso profilo del centrosinistra si è rivelato in tutta la sua evidenza in Provincia ed ancor più in Regione. Per noi - conclude la Lega - è importante poterci confrontare con persone serie».
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g.t.
TRENTO. Marco Zenatti, neo presidente di Alleanza nazionale, tende subito (sin dal giorno dopo la sua elezione), la mano ai due principali oppositori interni, ovvero Claudio Taverna e Cristano de Eccher. Come? Offrendo loro un posto nel massimo organo di governo del partito, ovvero il direttivo provinciale di An, 15 poltrone in tutto. Per i maligni si tratta di un'offerta di maniera, fatta per sentirsi dire di no, ma il neo presidente è convinto invece di poter dialogare con chi, fino a ieri, gli ha remato contro.
Zenatti, Taverna le chiede di fare un altro congresso, vero, tra qualche mese. Il tutto per riavviare il dialogo. Che ne pensa?
«Beh, Taverna lo conosciamo. E' l'uomo delle battute spiritose, delle frasi roboanti».
Vuol dire che il congresso l'ha soddisfatta in pieno? Nonostante il numero, non proprio esaltante, dei partecipanti al voto?
«Il congresso è stato regolare, ci sono state molte tensioni prima del suo svolgimento, ma che qualcuno pensi di poterlo ripetere a breve, come Taverna, lo si può accettare solo come una battuta».
Presidente Zenatti, ma i numeri del congresso?
«Alle fine siamo stati sul 30 per cento degli iscritti al partito. In linea con altri, analoghi, appuntamenti di An nel resto d'Italia. Il numero dei votanti non è stato omogeneo in tutto il Trentino. Non è un segreto che a Riva del Grada abbiano votato in pochi, ma a Rovereto si sono recati alle urne il 60 per cento degli iscritti».
E a Trento, "regno" di Taverna, come è andata realmente?
«Beh, su 850 iscritti hanno votato in 220. Il 25 per cento degli aventi diritto, alla fine i numeri sono quelli».
Non si può negare che il clima all'interno del suo partito non sia propriamente disteso, o no?
«E' normale che nel momento del confronto congressuale ci sia un surriscaldamento degli animi. Ma per quanto mi riguarda io vorrei che sia Taverna che de Eccher trovino spazio nel nuovo direttivo del partito che conto di nominare nei prossimi giorni. Credo, anzi sono sicuro, che An abbia solo da giovarsi della loro esperienza».
Accetteranno? Pare difficile.
«Io mi auguro di sì».
E mentre Zenatti è al lavoro per cercare di ricompattare un partito che allo stato delle cose non pare un blocco di granito, dalla Lega Nord di Densi Bertolini arrivano le prime congratulazioni ufficiali: «Zenatti ha già ampiamente dimostrato le sue capacità ed il suo acume politico. Ha sempre condiviso le peculiarità del territorio trentino, la difesa dell'autonomia e la specificità che lo contraddistingue» si entusiasmano dal Carroccio. «Il tutto in un momento storico come questo, dove il basso profilo del centrosinistra si è rivelato in tutta la sua evidenza in Provincia ed ancor più in Regione. Per noi - conclude la Lega - è importante poterci confrontare con persone serie».
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