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Visualizza Versione Completa : I Nevrotici In Borghese



Österreicher
19-03-02, 19:15
Tutti abbiamo dei lati nevrotici. Per fortuna, nella maggior parte dei casi essi non sono tanto gravi da impedirci di vivere normalmente. Anche gli altri sono tolleranti, spesso per ignoranza, nel senso che, di un claustrofobico, racconteranno ridendo: “Ci pensi? Ha paura di prendere l’ascensore! ”
Queste forme di nevrosi, che a volte sono definite semplicemente “stranezze”, non sono da prendere sottogamba. Dal momento che esse rientrano nell’ambito di ciò che si ritiene “pressoché normale”, l’interessato non è avvertito della situazione in cui si trova. Magari rovinerà la sua vita, ma crederà che sia un caso. E anche gli altri lo crederanno: “Poverina, è stata sfortunata, non ha trovato marito, eppure è tanto per bene! Gli uomini sono veramente ciechi, sposano le puttanelle e lasciano da parte una donna così.”
Le nevrosi ignorate sono spesso il frutto di un condizionamento sbagliato. Sbagliato ma non tanto deviante da dare scandalo. Il migliore esempio si trova nel campo sessuale. Una figlia che si vedesse avviare dalla madre alla prostituzione avrebbe qualche possibilità d’essere avvertita che non tutte le famiglie considererebbero questo normale. E potrebbe dunque resistere, se lo volesse. Viceversa, una figlia che la madre avvia alla sessuofobia, quante possibilità ha d’essere avvertita che sta subendo un condizionamento deviante? I principi che le sono predicati dalla madre le sono infatti confermati dal catechismo, dalla scuola e da tutti gli adulti in generale. Anche se questi stessi adulti sono lungi dal conformarsi ai principi che predicano e non è impossibile che lo stesso parroco abbia un’amante segreta, mentre tuona, dal pulpito, contro gli atti impuri.
Il condizionamento sessuofobico è devastante. Se non crea più grandi guasti è perché l’istinto della riproduzione, nella maggior parte dei giovani, è più forte delle prediche. Ma le fanciulle più ingenue, più plasmabili, o semplicemente più deboli, possono prendere del tutto sul serio quello che è loro insegnato, fino a tenere lontani tutti gli uomini e rimanere zitelle. Le ragazze facili infatti inviano un messaggio più o meno sotterraneo di disponibilità sessuale e attirano gli uomini (come le femmine dei mammiferi in estro, e dunque com’è naturale), mentre le ragazze serie invitano tutti a stare alla larga: e a volte ci riescono.
Lo stesso ragionamento può essere fatto in molte direzioni. Un’educazione molto attenta al risparmio instillerà nella mente del bambino, e poi del ragazzo e dell’adulto, una mentalità di conservazione, di riparazione, di sfruttamento fino in fondo d’ogni oggetto. Chi è stato educato all’economia non comincerà ad usare la seconda penna a sfera se non ha finito di consumare la prima, mentre il ragazzo che è stato educato allo spreco sarebbe sorpreso se ciò gli fosse suggerito. E forse risponderebbe: “Non consumo di più, se uso un po’ l’una e un po’ l’altra” o, ancor più semplicemente: “Mi piace di più la nuova”. Chi è stato educato all’economia usa la mezza pagina bianca rimasta inutilizzata, chi è stato educato allo spreco passa alla pagina seguente anche se nella precedente ha scritto solo un paio di parole. Chi ha ragione? Non importa chi ha ragione: importa notare che ciascuno di loro fa quello che crede “naturale” e che “naturale” non è: è solo ciò che gli è stato insegnato.
Lo stesso vale ancora per i livelli di pulizia. Se una madre annusa i figli sotto le ascelle, prima di lasciarli uscire, per essere sicura che non puzzino, creerà in loro lo scrupolo della pulizia. Anche perché, se puzzassero, immaginerebbero che tutti se ne accorgano. Se anche decidessero d’essere sporchi non potrebbero vincere la coscienza d’essere sporchi. Viceversa la madre che interviene solo quando lo sporco si vede da lontano, o la puzza invade la stanza, crea una mentalità diversa: i giovani vivono sereni fino ad accorgersi con sorpresa, da adulti, che passano per persone sporche.
Gli esempi potrebbero essere moltiplicati ma si giungerebbe sempre alla stessa conclusione: i giovani subiscono il condizionamento della famiglia. Le conseguenze possono però essere diverse.
Ci sono giovani che, molto presto, prendono coscienza del condizionamento subito e reagiscono in direzione opposta, nevrotica anch’essa. Non raramente i peggiori mangiapreti sono usciti da famiglie bigotte o da scuole confessionali, così come, non raramente, le ragazze che passano da un uomo all’altro vengono da famiglie di provincia dove il sesso era tabù.
Ci sono poi altri giovani che il condizionamento familiare lo seguono senza discutere e senza porsi problemi, o perché esso non è nocivo (per esempio la cura dell’igiene personale), oppure addirittura perché esso è utile, come nel caso di un ragazzo che cresce in una famiglia in cui l’incolto è visto come un inferiore.
Ci sono però purtroppo coloro che, pur crescendo, non identificano il lato nevrotico del condizionamento ricevuto e ne rimangono vittime. Il giovane che non si rende conto che la predica contro l’ambizione è nociva, e colui che non capisce che il successo bisogna andare a cercarlo, magari umiliandosi, piuttosto che aspettarlo dopo avere accumulato meriti, non si rendono conto che si avviano al fallimento. Nella retorica corrente si loda l’uomo schivo, in possesso di tali meriti che tutti lo stimano e alla fine lo cercano e lo premiano. Nella realtà, invece, questo non avviene. Nella realtà Cincinnato farebbe il contadino fino alla morte, dietro il suo aratro.
La donna che ha preso per oro colato la predica contro il sesso e non se ne è liberata per istinto – come fa la maggioranza – rischia di rimanere nelle condizioni di una ragazzina di dodici anni. Come una ragazzina non permetterà a nessun uomo di avvicinarla, anche perché all’idea di accettare un invito a cena si autodefinirebbe immorale e si crederebbe avviata sulla via del bordello. Se ha tendenza a sorridere ad un uomo, si tratterrà dicendosi: “Oh no, penserebbe che sono disposta a darmi al primo venuto e dunque non s’interesserebbe mai a me. Devo al contrario fargli capire, non incoraggiandolo, quanto sono per bene, come mi sono conservata illibata per lui”. Di fatto si conserva illibata per l’ospizio dei vecchi. O per quell’uomo senza scrupoli che, giocando il suo giuoco, si divertirà ad ingannarla per portarsela a letto e piantarla. Certe vette infatti valgono più per la difficoltà della conquista che per il panorama che offrono.
In conclusione, accanto alle nevrosi conclamate, riconoscibili come un Carabiniere in alta uniforme, ci sono le nevrosi in borghese: non tanto gravi da essere facilmente identificate e tuttavia, a volte, non meno pericolose. Esse nascono prevalentemente dal condizionamento ricevuto, un condizionamento che il soggetto interessato non ha saputo mettere in discussione. Per mancanza di forza e di senso critico o perché nessuno l’ha aiutato in tempo.
Questi nevrosi in borghese sono praticamente impossibili da curare. I pazienti che sono vissuti a lungo, magari arrivando a cinquant’anni senza rendersi conto che il mondo intorno a loro va avanti con altri standard, non sono disponibili a cambiare la loro visione del mondo. Continuerà a prevalere la programmazione infantile, un po’ come avviene nelle lavatrici, molto sporco, sporco normale, lana, seta. Certe zitelle vedono che si sposano tutte le civette e non riescono a dedurne che il metodo giusto è quello delle ragazze moderatamente serie, non il loro. La loro verità intima prevale in ogni caso e non c’è modo di convincerle. Per giunta, quando infine si pongono seriamente il problema, come fare, a cambiare metodo? Forse che s’impara a quarant’anni a sorridere ironiches, invece d’indignarsi, se un uomo sbircia la nostra scollatura?
Le grandi nevrosi sono fonte di grandi dolori, le piccole nevrosi sono compatibili con la cosiddetta vita normale: ma non è che permettano una vita molto serena. Le grandi nevrosi offrono una speranza di guarigione, perché i grandi dolori forniscono la molla per cercare di guarire, le nevrosi in borghese sono ancora più difficili da guarire, perché l’interessato ha imparato a convivere con esse. Forse bisognerebbe rassegnarsi. All’uomo che non ha imparato in tempo il valore dell’ambizione non rimane che far notare come, secondo Epicuro, la felicità si trova nel “vivere nascosti”, non nell’avere successo.
Ribellarsi al condizionamento quando è passato molto tempo dall’infanzia non è impossibile, ma è difficile. È come strapparsi una parte delle budella. Ci vuole molto coraggio e soprattutto bisogna chiedersi se ne valga la pena.

Österreicher
19-03-02, 19:16
:ronf E' tutto! Ci ribecchiamo alla prossima "nevrosi"....

Jan Hus
19-03-02, 20:41
Un intervento molto acuto, anche se talvolta non molto coerente.

Solo un punto.

Non ho capito per quale motivo insisti tanto sulla sessuofobia come segno di nevrosi.

Non potrebbe esserlo, ad esempio, anche la mania di accumulare relazioni effimere, o la propensione ad avere rapporti occasionali?

Jan Hus
19-03-02, 20:46
Originally posted by Österreicher
Il giovane che non si rende conto che la predica contro l’ambizione è nociva, e colui che non capisce che il successo bisogna andare a cercarlo, magari umiliandosi, piuttosto che aspettarlo dopo avere accumulato meriti, non si rendono conto che si avviano al fallimento. Nella retorica corrente si loda l’uomo schivo, in possesso di tali meriti che tutti lo stimano e alla fine lo cercano e lo premiano. Nella realtà, invece, questo non avviene. Nella realtà Cincinnato farebbe il contadino fino alla morte, dietro il suo aratro.

Questo è un altro esempio che non condivido.

Chi l'ha detto che sia nevrotico il comportamento di chi ritiene che non sia giusto "adeguarsi" pur di ottenere il "successo", e che invece non lo sia il comportamento di chi ritiene che quasi ogni mezzo sia lecito pur di ottenere il proprio scopo; pur di avere più soldi, più potere, più prestigio, più sesso, più di tutto?

Secondo me tu ritieni nevrotico il comportamento di chi, anche per l'educazione ricevuta, non fa quello che la maggioranza delle persone ritiene che si dovrebbe fare; e non mi sembra una tesi molto condivisibile.

Considera che, spesso, i miglioramenti sono dovuti proprio a nevrotici: a gente che non era in pace, per tanti motivi, né con sé stessa, né con la società.

Claude74
19-03-02, 21:26
Non è vero che "tutti hanno DEI lati nevrotici"...io, per es., ho SOLO lati nevrotici.
:)
Ciao

Claude74
19-03-02, 21:35
Un intervento molto acuto, anche se talvolta non molto coerente.

Solo un punto.

Non ho capito per quale motivo insisti tanto sulla sessuofobia come segno di nevrosi.

Non potrebbe esserlo, ad esempio, anche la mania di accumulare relazioni effimere, o la propensione ad avere rapporti occasionali?

(Jan Hus)

Si, la sessuofobia è nevrosi. Il termine implica delle inibizioni. Le quali sono nevrotiche se impediscono o limitano la vita sessuale. Mentre non lo sono se, per es. ci impediscono di massacrare il vicino di casa rompiballe melomane che ha appena acquistato uno nuovo stereo da 10000 watt.:)
Saluti

Jan Hus
20-03-02, 00:08
Originally posted by Claude74
Si, la sessuofobia è nevrosi. Il termine implica delle inibizioni. Le quali sono nevrotiche se impediscono o limitano la vita sessuale. Mentre non lo sono se, per es. ci impediscono di massacrare il vicino di casa rompiballe melomane che ha appena acquistato uno nuovo stereo da 10000 watt.:)
Saluti

D'accordo sul fatto che sia una nevrosi.

Ma perché la nevrosi peggiore dovrebbe essere quella sessuale?

Io conosco una persona che ha avuto un'educazione rigidamente cattolica, e che può senz'altro essere definita sessuofobica.

Non lo conosco benissimo, ma lo conosco abbastanza per dire che è una bravissima persona, corretta, affidabile, e molto più sensibile di tanta gente che non ha la sua "nevrosi".

Per quale motivo l'esempio peggiore di nevrosi dovrebbe riguardare proprio la vita sessuale, e non, per esempio, la vita affettiva, o altri aspetti della vita quotidiana?

Io conosco persone patologicamente egoiste, altre assolutamente incapaci di provare sentimenti autentici e non effimeri nei confronti degli altri, o di considerarli qualcosa di più che strumenti nelle loro mani per il soddisfacimento dei loro desideri.

Non sono sessualmente nevrotiche: ma perché dovrebbe importare?

Stronzi erano e stronzi rimangono.

Anche se scopano.

Claude74
20-03-02, 00:59
Originally posted by Jan Hus


D'accordo sul fatto che sia una nevrosi.

Ma perché la nevrosi peggiore dovrebbe essere quella sessuale?

Io conosco una persona che ha avuto un'educazione rigidamente cattolica, e che può senz'altro essere definita sessuofobica.

Non lo conosco benissimo, ma lo conosco abbastanza per dire che è una bravissima persona, corretta, affidabile, e molto più sensibile di tanta gente che non ha la sua "nevrosi".

Per quale motivo l'esempio peggiore di nevrosi dovrebbe riguardare proprio la vita sessuale, e non, per esempio, la vita affettiva, o altri aspetti della vita quotidiana?

Io conosco persone patologicamente egoiste, altre assolutamente incapaci di provare sentimenti autentici e non effimeri nei confronti degli altri, o di considerarli qualcosa di più che strumenti nelle loro mani per il soddisfacimento dei loro desideri.

Non sono sessualmente nevrotiche: ma perché dovrebbe importare?

Stronzi erano e stronzi rimangono.

Anche se scopano.
difficile stabilire il confine tra nevrosi, inteso come caratteristica più o meno patologica del carattere e, come dire, negatività del carattere di una persona. Conosco una ragazza che è una persona perfettamente egoista, la cui vita è dedita solo e soltanto a seguire la moda, e non solo nel vestire, ma nel pensare e nel vivere, del momento. Costei vive nella costante pratica della sottomissione dei poverini che hanno la sfortuna di imbattersi in lei. E' un esempio da manuale di totale superficialità affettiva. Ma non direi che è nevrotica, anzi....Di solito, infatti, le nevrosi comportano la sofferenza di chi le subusce, sono tratti egoasintonici della personalità...non così nel caso che ho citato. Cmq, non credo che la presenza di nevrosi in una persona debba far parte della valutazione che si da di essa. per quel che mi riguarda i tratti della superficialità, della stereotipatezza, dell'indifferenza affettiva concorrono a farmi un'idea pessima di qualcuno più che mille nevrosi.
Quanto all'eccessiva importanza che si da all'aspetto sessuale della vita delle persone, beh.....è eccessiva:) ma, del resto, viviamo in una società di cultura cattolica, la quale soffre d'un ipertrofia sessuale....il sesso è ovunque, o come uno spauracchio, o come trasgressione, o come campo di battaglia tra i sessi (come divertimento molto raramente).
Saluti

Jan Hus
20-03-02, 01:13
Originally posted by Claude74
Di solito, infatti, le nevrosi comportano la sofferenza di chi le subusce, sono tratti egoasintonici della personalità...non così nel caso che ho citato.

Azz...è vero, non ci avevo pensato!

:(

Österreicher
24-03-02, 20:43
Originally posted by Jan Hus
Un intervento molto acuto, anche se talvolta non molto coerente.

Solo un punto.

Non ho capito per quale motivo insisti tanto sulla sessuofobia come segno di nevrosi.

Non potrebbe esserlo, ad esempio, anche la mania di accumulare relazioni effimere, o la propensione ad avere rapporti occasionali?

Effettivamente hai ragione, anche se ritengo che gran parte delle nevrosi siano legate proprio alla condotta sessuale. Questa non è l'importanza che attribuisco io nella vita all'aspetto sessuale, ma è quello che reputo risulti nella realtà. Come ha segnalato Claude, nella nostra società viene attribuito spesso un ruolo fuorviante all'aspetto sessuale e si finisce per dimenticare, per una serie di ragioni incrociate, il suo più sincero valore.