PDA

Visualizza Versione Completa : Bossi: L’Orda scagliata contro i nostri popoli



Der Wehrwolf
19-03-02, 19:59
INTERVISTA / Il segretario: si approvi subito la nuova legge ferma
alla Camera e si adottino sanzioni rigorose
L’Orda scagliata contro i nostri popoli
Bossi: credo proprio che ci voglia
un Commissario unico sull’immigrazione
di G. Ba.

Onorevole Bossi, in Sicilia lo “sbarco dei Mille”, clandestini a bordo di una carretta del mare. Non finirà mai?
“E’ ben noto che il compito che abbiamo è enorme. Si tratta di raddrizzare una situazione di lassismo che dura da più un decennio, quando democristiani e socialisti lasciarono aperte tutte le frontiere. Chiudere un colabrodo è un’impresa titanica, ma ci si deve arrivare...”.
Ma con quali strumenti?
“Penso ormai che se non si arriva ad istituire rapidamente a un Commissario Unico per l’Immigrazione non se ne viene fuori. Si resta nella palude dove si muovono le più svariate autorità che si inseguono, si rincorrono, e poi sbattono la testa senza mai combinare qualcosa di giusto”.
E in attesa di una figura con poteri chiari, che cosa c’è da fare?
“La prima cosa immediata è che il governo chieda l’urgenza per discutere e fare approvare alla Camera la legge sull’immigrazione già licenziata dal Senato. Non solo: che il governo si decida al momento del voto a “porre la fiducia“ in modo da evitare giochi criptodemocristiani...”
Il Viminale sembra pronto a dichiarare lo “stato di emergenza” sulla questione immigrazione, anche se segnala i costi crescenti per i rimpatri...
“Io credo che, per una semplice questione di equità, i costi che il nostro Paese sopporta per il controllo e il rinvio dei clandestini devono essere caricate sull’Europa. Noi siamo il terzo contribuente dell’Unione e l’Europa ci restituisce pochissimo rispetto a quello che paghiamo...”.
Ma perchè l’Europa dovrebbe assumere questi costi?
“Perchè non possiamo esser lasciati soli a controllare il Mediterraneo, che è ritornato ad essere un mare dove la gente cammina misteriosamente sulle acque e arriva tranquillamente sulle nostre coste e si sparge poi su tutto il continente. E’ un problema dei confini europei e bisogna decidersi a cambiare il modo di agire dell’Europa nel Mediterraneo”.
In che modo?
“Guardi io questa questione la pongo con forza a Berlusconi. Abbiamo sempre detto che questa gente dobbiamo aiutarla per davvero a casa loro. Ebbene, vedo che nel vertice di Barcellona non si è arrivati a costituire, com’era nei progetti, una Banca Europea per il Mediterraneo, ma ci si è limitati semplicemente ad aprire qualche linea di credito verso questi paesi. Così non va bene...”
Ma come mai il vertice di Barcellona, che pure è andato bene per altri ambiti, in questo così delicato si è ridotto così?
“Siamo alle solite. C’è che la Svezia ha posto il problema del riequilibrio territoriale e allora ci si è fermati. Io non nego che ci sia una questione aperta sulla frontiera baltica, ma ritengo che per l’Europa sia altrettanto, se non più certamente importante attirare l’attenzione sulla frontiera europea del Mediterraneo. Ecco perchè sostengo che i nostri costi diventino costi europei”.
Ma in sede europea che cosa si deve fare?
“Occorre che Berlusconi si faccia carico, e con forza, della necessità di creare nuovi equilibri diplomatici e nuove e più rigorose sanzioni. Se un Paese che vuole entrare in Europa non rispetta le regole, sia chiaro che per uno,due,dieci anni in Europa non entrerà...”.
Il riferimento, mi pare, è alla Turchia. E sarebbe dalla Turchia che è partita la carretta approdata ieri a Catania...
“No, è partita dalla parte turca dell’isola di Cipro una decina di giorni fa. E ha imbarcato i clandestini trasportati con zatteroni dalla riva alla nave. E qui c’è un’evidente stranezza sul comportamento della Francia. Se sono curdi iracheni, non dimentichiamo che era la Francia a vendere armi all’Iraq. E quindi restano domande aperte: perchè la carretta è stata scortata da una nave da guerra francese? Forse la Francia garantisce l’invasione di clandestini nel nostro Paese?”.
E la nave arrivata a Catania?
“Ora è sequestrata dalla magistratura. Però, alla fine dell’inchiesta, invece di rivenderla, magari agli albanesi che ricomincerebbero con il traffico, io l’affonderei al largo con due cannonate. E’ una mia vecchia idea : si è visto cosa succedeva con i gommoni...”.
Per la Lega il tema dell’immigrazione è un argomento forte. Come reagirà il movimento?
“Di fronte a questi tentennamenti la Lega torna in presa diretta sul territorio. Penso che comincerà una catena di manifestazioni di protesta contro i consolati e le ambasciate di quei paesi che favoriscono in maniera occulta il traffico dei clandestini. Non devono stare tranquilli questi manigoldi...”.
Ma siamo alla vigilia di elezioni amministrative. C’è forse il rischio che non si facciano accordi con gli alleati?
“Altrochè se c’è il rischio. Siamo stanchi di gente che traffica, magari sottobanco. Troppa gente perde il suo tempo a pensare al dopo-Berlusconi anzichè mantenere le promesse fatte al popolo prima del voto del 13 maggio...”.