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Visualizza Versione Completa : I vertici del Carroccio:«Il governo fermi l’invasione»



Der Wehrwolf
19-03-02, 20:00
I vertici del Carroccio richiamano l’esecutivo
al rispetto dei patti. Altrimenti...
di Gianluca Savoini

La Lega Nord non accetterà mai l’invasione del territorio da parte degli immigrati clandestini. Lo ribadiscono i vertici del Carroccio, riunitisi ieri nella sede di via Bellerio, a Milano, che chiedono agli alleati di governo di adottare una posizione ferma e decisa per contrastare i continui sbarchi di extracomunitari. Anche perché queste continue ondate di immigrati non sono spontanee, ma teleguidate a livello internazionale. La Lega è molto critica critica nei confronti dell’operato del governo. Tanto da far sbocciare l’idea di presentare un vero e proprio aut-aut: o si adottano prese di posizioni decise in grado di contrastare l’ “orda” o la Lega potrebbe anche “riconsiderare l’opportunità di rimanere nell’esecutivo”. Lo ha sostenuto il segretario della Lega lombarda, Giancarlo Giorgetti. È necessario un giro di vite sull’immigrazione, altrimenti il Carroccio potrà «riconsiderare l’opportunità di rimanere nell’esecutivo». «Ormai la situazione è diventata intollerabile - precisa il presidente della commissione Bilancio della Camera -, il governo deve agire con severità nella lotta all’immigrazione clandestina». Giorgetti ha fatto sapere che chiederà a Bossi, «in nome della coerenza rispetto ai patti sottoscritti con gli elettori di verificare la volontà da parte di tutti i componenti dell’esecutivo di rispettare gli accordi. Altrimenti sarebbe molto più saggio è onesto verso i cittadini domandarsi quanto sia utile e opportuna la permanenza della Lega Nord al governo». Intanto si approvi senza perdere ulteriore tempo la nuova legge sull’immigrazione, invoca Giorgetti. «La nuova legge deve essere approvata al più presto e senza modifiche rispetto al testo già votato al Senato, ma nel frattempo occorre dare risposte forti all’illegalità: lo chiedono coloro che hanno dato fiducia alla Cdl e in particolare lo chiede la base della Lega Nord che ha mille ragioni per invocare il rispetto delle promesse elettorali». «La situazione - ha proseguito il parlamentare leghista - è intollerabile e il disagio ricade sui cittadini, che in materia di immigrazione clandestina non hanno visto finora cambiamenti di rotta sostanziali da parte dell’esecutivo rispetto all’opera dei precedenti governi». Anche il capogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Cè, punta il dito contro il lassismo generalizzato in materia. «Il mercantile con un migliaio di clandestini, tra i quali, certo non casualmente, centinaia di bambini, è stato “accompagnato” a Catania - spiega Cè -; gli sbarchi in Calabria e in Puglia proseguono a ritmo incessante e tale da far presagire un aumento di arrivi di irregolari rispetto all’anno scorso; un Gip di Lecce rimanda in libertà tre scafisti fermati dopo il naufragio dell’11 marzo a Otranto. Ce n’è abbastanza per capire che è giunto il momento che il governo cominci ad agire con severità nella lotta all’immigrazione clandestina». Aggiungendo: «Cosa fanno le nostre ambasciate all’estero, come mai ritardano le prese di posizione forti da parte del Ministro degli Esteri nei confronti dei paesi complici della tratta di esseri umani? Come mai è così inconsistente l’azione delle forze di polizia e della Marina? È chiaro che non si può andare avanti così». «La Lega Nord Padania pretende un atteggiamento assai più determinato - ha ribadito Cè -. Le misure minime da adottare sono quelle di rispedire al massimo entro ventiquattro ore i clandestini ai Paesi di provenienza, catturare e processare per direttissima con l’applicazione del massimo della pena i mercanti di schiavi, individuare con precisione le responsabilità nei vertici ministeriali, anche all’interno del nostro personale diplomatico, con la conseguente sostituzione di coloro che si sono dimostrati inadeguati, assumere posizioni forti nei confronti dei Paesi di provenienza dell’immigrazione clandestina e ottenere un coinvolgimento immediato dell’Unione Europea nel controllo dei confini Ue». Per il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, biosgnerebbe seguire l’esempio dell’Australia, «bloccando la nave lontana dalle coste e rimandandola da dove è venuta». L’europarlamentare Mario Borghezio accusa invece esplicitamente la Turchia di non fare nulla per controllare gli immigrati che partono dalle sue coste. «Chiederemo l’intervento immediato dei rappresentanti italiani presso l’Ue - attacca Borghezio - affinchè inoltrino alla Turchia un chiaro monito: il governo di Ankara dovrà cambiare decisamente rotta ed impedire alle navi cariche di immigrati irregolari di salpare dalle coste turche, altrimenti l’Italia bloccherà ufficialmente le trattative in corso per un eventuale ingresso nell’Unione europea della Turchia».