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Visualizza Versione Completa : Osservazioni estetiche



lobosinistro
19-03-02, 22:46
Prendo nuovamente spunto dal "documentario" dell'altra sera, ma da tanti altri e da numerose immagini, raccolte e ancora altre pellicole e foto dalle quali si può osservare che posto occupava nel nazionalsocialismo la cura estetica.

Ed è anche da qui, proprio dall'elevata qualità estetica che si sprigiona l'idea di Forza, tangibile e velocemente concretizzata nella perfezione netta e stagliata della forma.

Non "comune" Ordine, ma eleganza. A differenza del fascismo, nel nazionalsocialismo esiste il culto dell'eleganza, intesa come segno di potenza. Eleganza come superamento dell'Ordine, come sua forma evoluta. Esplicita manifestazione di forza e potenza (che già sono impresse dall'Ordine), ma in più finezza, raffinata compostezza, quasi strumento subliminale di penetrazione nell'intelletto e nello spirito. Non credo di sbagliare, un livello di eleganza così alto mancò al fascismo.

Ecco quindi l'enorme proprietà d' infiltrazione proprio dello stile dell'ultimo regime tedesco. Paradossalmente una "penetrazione distaccata" dove linee nette e ferocemente armoniche divengono simboli avversi ad ogni promiscuità.

Il significato di tutto, il contenuto tutto è altra questione...

saluti

Hicks
19-03-02, 23:33
I progetti di Hitler per la riorganizzazione delle città, specialmente Berlino, non erano sempre eleganti. Nettezza, perfezione, ordine, grandezza e potenza, vero, ma spesso anche pacchianeria. Al fascismo invece va se non altro il merito di non aver ripudiato come il nazismo le forme d'arte moderne, le avanguardie, tra cui il futurismo.

lobosinistro
19-03-02, 23:59
Originally posted by Hicks
I progetti di Hitler per la riorganizzazione delle città, specialmente Berlino, non erano sempre eleganti. Nettezza, perfezione, ordine, grandezza e potenza, vero, ma spesso anche pacchianeria. Al fascismo invece va se non altro il merito di non aver ripudiato come il nazismo le forme d'arte moderne, le avanguardie, tra cui il futurismo.

Hai ragione...Non escludo ci possa essere stato anche qualcosa di volgare, di sforzato, ma tendenzialmente C'era un'eleganza che al regime italiano mancava. Guarda anche le divise dell'esercito, sembrano studiate, curate alla perfezione. Le stesse manifestazioni o parate o il passo di marcia, le righe nelle quali erano disposti i soldati alle grandi manifestazioni...Qualcosa di penetrante e macabro splendore...

Dici bene anche quando noti l'importanza che il fascismo diede alle forme d'arte moderne, ma cosa di più eterno e sempre "nuovo" di quello stile dopotutto romanico, armonioso, preciso...Al quale peraltro si è ispirato anche e per primo il fascismo, ma che, credo, non sia riuscito a perfezionare e limare quanto il regime nazista.

saluti.

Arancia Meccanica
20-03-02, 02:37
Caro lobo, m'inchino a questo post.

Condivido tutto, ma proprio tutto... e aggiungo che questa ricerca della perfezione estetica non fu altro che la traduzione in pratica della "tensione verso l'assoluto" che animò la scuola di pensiero nazional-socialista.

Pensa che questa continua ricerca della perfezione formale portò gli intellettuali nazionalsocialisti a recuperare anche l'immenso patrimonio ideale proprio della cultura classica, fecendolo in nome dell'"origine nordica" dei popoli ellenici.

Appena potrò, in merito a questo avvicente argomento aprirò un thread.

Ti saluto, innalzando la celtica.

Patrizio (POL)
20-03-02, 23:54
Originally posted by Arancia Meccanica
Caro lobo, m'inchino a questo post.

Condivido tutto, ma proprio tutto... e aggiungo che questa ricerca della perfezione estetica non fu altro che la traduzione in pratica della "tensione verso l'assoluto" che animò la scuola di pensiero nazional-socialista.

Pensa che questa continua ricerca della perfezione formale portò gli intellettuali nazionalsocialisti a recuperare anche l'immenso patrimonio ideale proprio della cultura classica, fecendolo in nome dell'"origine nordica" dei popoli ellenici.

Appena potrò, in merito a questo avvicente argomento aprirò un thread.

Ti saluto, innalzando la celtica.

Già, il nazionalsocialismo riprese un filone di rivalutazione del mondo classico (soprattutto greco) iniziato nel settecento con Winkelmann (famosi i suoi studi sulle statue greche della collezione reale prussiana e sul Laocoonte), e poi portato avanti da decine di scrittori, critici ed artisti di tutte le discipline.
Basta prendere una buona storia della letteratura tedesca per constatare il filone che conduce dal classicismo al (mutatis mutandis) romanticismo al nazionalsocialismo, eppure l'arte e l'estetica nazista sono liquidati sprezzantemente in poche righe sminuenti e ridicolizzanti.
Uno che invece ha portato avanti in maniera approfondita lo studio di questo filone è - purtroppo - Luciano Canfora, il noto storico comunista.