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Der Wehrwolf
20-03-02, 19:35
I lumbard si mobilitano e vanno a trovare in carcere il serenissimo che assaltò il campanile di Piazza San Marco: "I veri terroristi sono fuori, sparano e uccidono".
di Gianluca Roselli

MILANO - "Vogliamo portare la nostra solidarietà a una persona in carcere senza aver fatto male a nessuno, che sta pagando solo per le sue idee, mentre i veri terroristi sono fuori, sparano e uccidono". Non usa mezzi termini Daniele Belotti, consigliere regionale lombardo della Lega Nord che, domenica mattina alle 10, insieme a un gruppo di colleghi (Giovanmaria Flocchini e Germano Pezzoni) e due parlamentari (Andrea Gibelli e Cesarino Monti) si recherà al carcere di Lodi per incontrare Luigi Faccia, il serenissimo ancora dentro per l'assalto al campanile di San Marco del maggio 97.

Il gesto si inserisce all'interno di una serie di iniziative che hanno lo scopo di far ottenere la grazia al serenissimo, terreno su cui si sta muovendo anche il ministro della Giustizia, Roberto Castelli. "Prima di tutto vogliamo vedere come sta fisicamente e capire il suo stato d'animo. Poi desideriamo sondare le sue reali intenzioni sul fatto di chiedere o meno la grazia al presidente della Repubblica" - spiega il senatore leghista Cesarino Monti - Infine, gli manifesteremo la nostra ammirazione: è un vero patriota della libertà. Il fatto che lui sia dentro solo per un reato d'opinione, mentre fuori ci sono terroristi liberi di agire è emblematico di come funzionano le cose in Italia".

La situazione di Faccia è delicata: condannato a 4 anni e 9 mesi, dopo due di reclusione ha chiesto l'affidamento ai servizi sociali che però gli è stato negato. Lui non ha mai rinnegato le proprie idee e non si è mai pentito dell'assalto al campanile, a cui peraltro non ha partecipato materialmente. Negli ultimi tempi il suo caso è andato di pari passo a quello di Adriano Sofri, tanto che Umberto Bossi poche settimane fa si è dichiarato disponibile ad appoggiare la grazia all'ex esponente di Lotta Continua, in cambio naturalmente di un medesimo impegno su Faccia da parte delle altre forze politiche. "I tempi sono maturi per tirare una bella riga sul passato" ha detto il Senatur, parole poi riprese dal ministro Castelli al congresso di Assago.

"Se venisse liberato Sofri e non Faccia sarebbe un vero scandalo osserva Daniele Belotti - ma d'altronde, si sa, Sofri in questi anni ha goduto di una campagna mediatica e politica senza precedenti, pari solo a quella in favore di Silvia Baraldini. Il serenissimo meriterebbe la stessa attenzione, se non di più visto che qui parliamo solo di reato d'opinione: in questi mesi, invece, oltre alla Lega e alla Padania, del caso si sono occupati solo alcuni esponenti di Forza Italia e il quotidiano Libero". Insomma, l'iniziativa leghista di domenica mira anche a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla vicenda. "Sofri lo conoscono tutti, Faccia nessuno: ma se una persona viene messa in galera solo per le sue idee, allora vuol dire che la democrazia è in pericolo. Ma purtroppo l'Italia è il paese del garantismo a comando".

(20 MARZO 2002, ORE 18:00)

Rodolfo (POL)
21-03-02, 02:57
La solidarietà a chi è in galera per un reato d'opinione è dovuta...mi auguro però che questa solidarietà un giorno sarà ricambiata.