Shaytan (POL)
21-03-02, 17:30
Il coordinatore di Forza Italia convinto che nel 2003 il Patt non starà con la sinistra
PARTITI E ALLEANZE
di Gianpaolo Tessari
TRENTO. Forza Italia sta "testando" attraverso una serie di indagini telefoniche l'indice di gradimento di un pokerissimo di nomi da cui ricavare l'anti Dellai in vista delle elezioni provinciali dell'anno prossimo. Lo rivela il coordinatore regionale del partito di Berlusconi, il vice ministro alle comunicazioni Giancarlo Innocenzi: «Non solo. I nuovi sondaggi ci confermano come Forza Italia sia, con un andamento costante da mesi e senza flessioni, il primo partito in Trentino».
Continua Innocenzi: «E la Casa delle Libertà non è affatto detto debba rinunciare a schierare il Patt per la sfida del 2003».
Dunque Innocenzi le varie grida di dolore che si sono levate dopo il "tradimento" di Andreotti non sono giustificate?
«Beh, se ci sono stati lamenti questi non sono certo venuti da Forza Italia. Per un motivo ben preciso».
Quale sarebbe?
«Che il partito delle due stelle alpine era stato chiaro su questo passaggio che si è appena compiuto. In altre parole ci avevano chiesto di tenersi le mani libere sulla presidenza della Regione. E così è stato. Nessuna incoerenza del Patt, quindi».
Quindi secondo voi il partito di Bezzi, Panizza e Andreotti l'anno prossimo non correrà con il centrosinistra?
«Ora, esaurito il discorso Regione, inizieranno con il Patt alcune riflessioni e la verifica di percorsi politici da qui al 2003. E le due stelle alpine, visto che sanno bene che quelle dell'anno prossimo sono elezioni fondamentali per l'autonomia, sapranno anche come schierarsi. Credo abbiano a cuore il futuro dell'autonomia. E, badate bene, i trentini debbono auspicare che sia il centrodestra ad imporsi a quelle consultazioni. In modo da armonizzare anche la loro provincia con la Casa delle Libertà che governa nel resto del Paese. Si è visto come la differente visione dello sviluppo abbia causato già diversi problemi di rapporti tra la giunta Dellai ed il governo Berlusconi».
Quali colpe imputa all'esecutivo di centrosinistra?
«Mi pare che siano sotto gli occhi di tutti. Dellai ha tenuto impantanato il Trentino nell'immobilismo per oramai quasi quattro anni. Non ha messo in mostra né progettualità, né visione nella gestione amministrativa. E sul centrosinistra ricade anche della vera e propria connivenza con la Svp».
Si riferisce alla partita regionale?
«Certo. Si è assistito ad uno svuotamento drammatico della Regione. E, visto che di questo di parla, ci tengo a confermare che (nonostante sia diventato nel frattempo presidente della Rai) il professor Baldassarre ha pressoché completato il progetto per una nuova Regione che gli avevamo affidato. Lo presenteremo a Trento a metà del mese prossimo».
Scusi Innocenzi, per tornate allo spunto di partenza, chi nel centrodestra si lamenta non ha dunque validi motivi per farlo?
«No, anzi, i segnali sono tutti molto positivi. In primo luogo possiamo contare su un governo nazionale che sta facendo bene e che garantirà lo sviluppo del Trentino nel rispetto dell'autonomia e puntando sulla devolution. Poi ci sono i sondaggi. Alla fine di febbraio, alla precisa domanda chi voterebbe per le provinciali, la maggioranza dei trentini ha risposto Forza Italia. Alla fine di aprile ci sarà la nuova edizione completa dell'indagine ma gli estratti settimanali ci confermano questa leadership, senza flessioni. La tendenza, insomma, è costante. Poi c'è un altro punto a nostro favore ed è sotto gli occhi di tutti».
Di che si tratta?
«Di tutti i buchi del programma di questo centrosinistra. Cosa potranno dire in campagna elettorale quando la gente chiederà conto a Dellai di tutte le cose promesse e mai realizzate?».
Innocenzi se l'Ulivo ha ben chiaro che dovrà fare squadra attorno a Dellai, sul vostro fronte non vi è ancora traccia di un candidato presidente.
«Mi preoccuperei se mancassero tre mesi al voto, non un anno e mezzo. Perché, per quella scadenza, avremmo un candidato che ci darà la massima tranquillità. Lo stiamo scegliendo, se mi passate il termine "scientificamente", da un mazzo di nomi. Attraverso una serie di indagini. E non mi fascerei il capo nemmeno se, alla fine, non appartenesse a Forza Italia, ma più genericamente alla Cdl».
PARTITI E ALLEANZE
di Gianpaolo Tessari
TRENTO. Forza Italia sta "testando" attraverso una serie di indagini telefoniche l'indice di gradimento di un pokerissimo di nomi da cui ricavare l'anti Dellai in vista delle elezioni provinciali dell'anno prossimo. Lo rivela il coordinatore regionale del partito di Berlusconi, il vice ministro alle comunicazioni Giancarlo Innocenzi: «Non solo. I nuovi sondaggi ci confermano come Forza Italia sia, con un andamento costante da mesi e senza flessioni, il primo partito in Trentino».
Continua Innocenzi: «E la Casa delle Libertà non è affatto detto debba rinunciare a schierare il Patt per la sfida del 2003».
Dunque Innocenzi le varie grida di dolore che si sono levate dopo il "tradimento" di Andreotti non sono giustificate?
«Beh, se ci sono stati lamenti questi non sono certo venuti da Forza Italia. Per un motivo ben preciso».
Quale sarebbe?
«Che il partito delle due stelle alpine era stato chiaro su questo passaggio che si è appena compiuto. In altre parole ci avevano chiesto di tenersi le mani libere sulla presidenza della Regione. E così è stato. Nessuna incoerenza del Patt, quindi».
Quindi secondo voi il partito di Bezzi, Panizza e Andreotti l'anno prossimo non correrà con il centrosinistra?
«Ora, esaurito il discorso Regione, inizieranno con il Patt alcune riflessioni e la verifica di percorsi politici da qui al 2003. E le due stelle alpine, visto che sanno bene che quelle dell'anno prossimo sono elezioni fondamentali per l'autonomia, sapranno anche come schierarsi. Credo abbiano a cuore il futuro dell'autonomia. E, badate bene, i trentini debbono auspicare che sia il centrodestra ad imporsi a quelle consultazioni. In modo da armonizzare anche la loro provincia con la Casa delle Libertà che governa nel resto del Paese. Si è visto come la differente visione dello sviluppo abbia causato già diversi problemi di rapporti tra la giunta Dellai ed il governo Berlusconi».
Quali colpe imputa all'esecutivo di centrosinistra?
«Mi pare che siano sotto gli occhi di tutti. Dellai ha tenuto impantanato il Trentino nell'immobilismo per oramai quasi quattro anni. Non ha messo in mostra né progettualità, né visione nella gestione amministrativa. E sul centrosinistra ricade anche della vera e propria connivenza con la Svp».
Si riferisce alla partita regionale?
«Certo. Si è assistito ad uno svuotamento drammatico della Regione. E, visto che di questo di parla, ci tengo a confermare che (nonostante sia diventato nel frattempo presidente della Rai) il professor Baldassarre ha pressoché completato il progetto per una nuova Regione che gli avevamo affidato. Lo presenteremo a Trento a metà del mese prossimo».
Scusi Innocenzi, per tornate allo spunto di partenza, chi nel centrodestra si lamenta non ha dunque validi motivi per farlo?
«No, anzi, i segnali sono tutti molto positivi. In primo luogo possiamo contare su un governo nazionale che sta facendo bene e che garantirà lo sviluppo del Trentino nel rispetto dell'autonomia e puntando sulla devolution. Poi ci sono i sondaggi. Alla fine di febbraio, alla precisa domanda chi voterebbe per le provinciali, la maggioranza dei trentini ha risposto Forza Italia. Alla fine di aprile ci sarà la nuova edizione completa dell'indagine ma gli estratti settimanali ci confermano questa leadership, senza flessioni. La tendenza, insomma, è costante. Poi c'è un altro punto a nostro favore ed è sotto gli occhi di tutti».
Di che si tratta?
«Di tutti i buchi del programma di questo centrosinistra. Cosa potranno dire in campagna elettorale quando la gente chiederà conto a Dellai di tutte le cose promesse e mai realizzate?».
Innocenzi se l'Ulivo ha ben chiaro che dovrà fare squadra attorno a Dellai, sul vostro fronte non vi è ancora traccia di un candidato presidente.
«Mi preoccuperei se mancassero tre mesi al voto, non un anno e mezzo. Perché, per quella scadenza, avremmo un candidato che ci darà la massima tranquillità. Lo stiamo scegliendo, se mi passate il termine "scientificamente", da un mazzo di nomi. Attraverso una serie di indagini. E non mi fascerei il capo nemmeno se, alla fine, non appartenesse a Forza Italia, ma più genericamente alla Cdl».