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Visualizza Versione Completa : Trà celti e romani



Josto
21-03-02, 20:14
Le prime memorie riguardanti il territorio pavese ri-salgono a molto prima
dell'arrivo dei Romani. Alla confluenza del Ticino nel Po esistevano ampie
foreste e paludi. Il lato meridionale della valle del Po era abitato da
popolazioni liguri, sul terrazzo settentrionale del Ticino i Liguri si
incrociarono con i Celti, a partire dal 400 a.C. I Liguri sono ritenuti uno
dei più antichi popoli che abbiano abitato in Europa. Fieri abitatori della
propria terra, furono considerati dai Romani un popolo dal carattere infido.
Quando giunsero i Romani, le tribù liguri della zona prossima alla
confluenza fra il Ticino e il Po si chiamavano: Levi, Marici, Celelati e
Cercidiati. I Celti (noti anche come Galli) usavano già il sapone e usavano
una tecnologia agricola piuttosto sviluppata: avevano inventato l'aratro, la
falciatrice a trazione animale, i cuscinetti a rulli. Erano bellicosi,
esperti nell'uso di frecce avvelenate. Una sola cosa temevano, ed è rimasta
leggendaria: che il cielo potesse un giorno cadere sulla loro testa.
Ventidue secoli fa la vallata del Ticino era popolata a monte dai Celti
Insubri, a sud (nella zona di Pavia) dalle tribù liguri dei Levi e dei
Marici. Questi ultimi abitavano la zona che va sino a Casteggio e Retorbido,
controllando così i guadi paludosi del confluente fra i due fiumi. Verso
Voghera e nella valle Staffora erano stanziati i Liguri Iriati.
L'insediamento delle tribù privilegiava i luoghi elevati, con ampia vista
all'intorno. Nella valle del Ticino le case e i luoghi di culto si
addensavano sul margine dei terrazzi fluviali, sulla costa, soprattutto nei
punti sporgenti o prossimi ai guadi più agevoli. Milano, Vigevano,
Marcignago, Calignago, Papiago, come al di là del Po Mornico, Menconico,
Fortunago, Gravenago, Stefanago, Casteggio, Varzi, Verzate, Santa Maria
della Versa e altri centri minori, conservano ancora oggi nel nome un
incon-fondibile sapore celtico. Infatti la desinenza in -ic, -ich, -ico,
-igo, significa "luogo", mentre -ac, -ago, significa "casa, villaggio,
famiglia, luogo di abitazione"; "versa" e nomi similari ricordano l'acqua
che scorre (non diversamente dal verbo italiano "versare". Oltre ai nomi di
località che terminano in "ago" possiamo ricordare quelli in "asco": per
elencarne solo alcuni, Binasco, Bornasco, Bosnasco, Garlasco, Gualdrasco,
Zinasco. Anche il nome Papia potrebbe derivare da quello di una tribù del
popolo celtico, anche se sappiamo che solo in tarda epoca tale nome
soppiantò quello di Ticinum, dato dai Romani al loro centro fortificato
(castrum) che divenne città nell'89 a.C.
La valle padana, alla periferia del mondo celtico, era importante per le
correnti di traffico e di scambio commerciale con i porti fenici e greci dei
mari Tirreno e Adriatico. In particolare, verso la confluenza del Ticino nel
Po convergevano i traffici provenienti dall'Adriatico (dalla città etrusca
di Spina) e dai porti del golfo ligure, diretti ai valichi alpini.
L'Italia settentrionale era terra celtica e fu conquistata dai Romani con
una guerra durata oltre cinquant'anni. I Romani condussero la campagna di
occupa-zione del Nord Italia con una vera e propria guerra di sterminio, a
cominciare dalla completa di-struzio-ne dei Galli Senoni (dai quali deriva
il nome dell'odierna Senigallia), compiu-ta negli anni 285-283 a.C.,
attaccando i villaggi indifesi alle spalle dei guerrieri che avanzavano
verso il Sud per sfuggire il flagello della malaria. Nel 173 a. C. M.
Popillio partì da Ticinum, allora piazza-forte militare avanzata, per
condurre una spedizione punitiva contro gli abitanti della Valle Staffora.
La tribù vennero sloggiate dai loro terreni e punite con stragi per non
essersi volute alleare con Roma. Fu allora che la via Postumia (detta anche
via Emi-lia) poté prolungarsi da Piacenza sino a Tortona. Ticinum divenne
colonia romana nei primi anni del sec. I a. C. La via fluviale era
importante, in un'epoca in cui non esistevano strade agevoli e non era
possibile trasportare ingenti carichi per via di terra. Il grande fiume
scorre da tempo immemorabile, forma isole e sabbioni, porta via boschi e
case, seppellisce armi, ossa, tracce di antiche civiltà. Sulle sue rive, un
giorno, i resti di una "città" che sorgeva a monte di Pavia sono forse stati
portati via dallo scorrere delle acque del Ticino. La pista giungeva diritta
sino al bordo di un alto terrazzo, dal quale lo sguardo spaziava sulla
valle.
La maggioranza del popolo celtico viveva in villaggi collocati al centro dei
campi. Le case erano costruite in legno e coperte con tetti di stoppie
facilmente infiammabili, sicché in tempo di guerra era facile per il nemico
appiccare il fuoco ad un gran numero di villaggi. I racconti di Cesare,
Tacito, Strabone e Plinio sono in generale d'accordo con i risultati delle
ricerche archeologiche. Non vi sono testimonianze di abitazioni di grandi
dimensioni, ma piuttosto di capanne, la cui costruzione non era né faticosa
né costosa.
Dopo la conquista romana l'elemento celtico non fu sterminato; nelle
campagne i contadini continuarono le loro tradizioni mescolandosi con
l'elemento latino ma conservando elementi celtici nella lingua, nelle
abitudini, nelle credenze. Le ricorrenze e le feste dell'anno contadino, i
luoghi di culto e i santuari, sono ancora oggi gli stessi, riversati nella
religione cristiana e trasformati in Natale e Pasqua, in feste di santi e
Madonne delle Grazie. Molti nomi di luoghi, molte parole dei dialetti
lombardi sono di provenienza celtica. Parole come brache. magone e cazzo
sono di origine celtica, e somigliano ai rispettivi sinonimi gaelici e
irlandesi.
Offriamo la possibile etimologia celtica di parole legate alla nostra terra:
Ticino=grande fiume (Tl + sionan, o sanon). Carona = fiume delle pecore, o
anche torrente serpeggiante (v. an-che il Caronèl, in Valtellina). Alpe
significa montagna, in lingua celtica, e la stessa cosa è Ap-pennino in
lingua ligure. Caronno significa "bel sito" (kar + on) e Carnago = luogo di
pietre. Carnac, nome che si ritrova in Bretagna, ma anche in Egitto.
Mortara, Mortair = pa-lude; Ca-steggio, Clastidium = Klast + dunon = "la
cima risplendente (di ghiaccio o di cristal-lo)", forse per la prossimità di
abbondanti cave di gesso cristallino. Gravellone (il nome di un antico ramo
del Ticino, proprio di fronte alla città di Pavia) deriva probabilmente da
un antico tema mediterraneo grava = piano ghiaioso, costituito di ciottoli
alluvionali. Il nome ri-corre spesso in terra francese e nel Veneto, e tale
etimologia appare ben più attendibile di al-tre, basate su derivazioni quasi
maccheroniche da un latino medievale o storpiato a forza. Vernavola poi
potrebbe derivare da Vèrna, nome tradizionale dato all'Ontàno (e così pure
"val Vernasca" si chiamava la zona a ovest di Pavia, dalle parti di San
Lanfranco).
(Cfr.: COLLI, Ricerche Storiche sulla Lomellina, parte I, Mortara, 1881; P.
MONTI, Saggio di vocabolario della Gallia Cisalpina e celtico, Milano,
1856.)

Dragonball (POL)
26-03-02, 00:42
Originally posted by paladino
Molto bello.

Sai l'origine del cognome Milanese Brambilla ??

Ricorda quanto fecero i romani ai Galli.


Dio se fai pena!
Adesso pure a negare la storia di metti!
Milàn l'han fondata i Celti,Belloveso per la precisione: capisci o no terroncello?

Nicolò
28-03-02, 17:52
Originally posted by paladino
E non prendeterla, qui non si fa la guerra, si discute e si scherza.


Sottoscrivo.

Nicolò
19-04-02, 10:21
Il "sottoscrivo" era riferito a "qui non si fa la guerra, si discute e si scherza.", nel caso non si fosse capito.
Per quanto riguarda l'impostazione del forum: finché la Lombardia continuerà a comparire, nella costituzione (art.130) tra le regioni appartenenti allo stato Italiano, la linea sarà quella conseguente.
Questo chiaramente non vuole dire che argomenti relativi alla Padania e quant'altro non siano ammessi: primo perché credo che nessun argomento non dovrebbe essere ammesso (restando ovviamente nei limiti della correttezza e del rispetto), secondo perché di fatto questa è una questione che non può lasciare indifferenti, anche perché al governo c'è anche un partito chiamato Lega Nord (per l'indipendenza della Padania), che, anche se non ha raccolto molti consensi, rappresente comunque una realtà che non può essere ignorata nella discussione di un forum Lombardia.
Un'altra cosa: non si è ancora verificato il caso, ma ci tengo a precisarlo:
non saranno ammessi insulti (ovviamente, di un certo calibro), o offese a qualsiasi popolo, o comunque, a qualsiasi gruppo di persone.

Nicolò
19-04-02, 19:16
Originally posted by Beli Mawyr
http://space.tin.it/io/marporro/ascolpdn/adesivi/slogan/indipendenza245x40.jpg http://space.tin.it/io/marporro/ascolpdn/adesivi/slogan/italiaNo96x146carta.jpg

Saluti http://eur.i1.yimg.com/eur.yimg.com/i/eu/g/flen1.gif Padani !

Ciao!

Alberich
20-04-02, 02:54
Mai io dico: è il 2002, siamo stati colonizati da Romani, Barbari di vario genere, Tedeschi, Spagnoli, Francesi, Austriaci, Tedeschi, siamo stati sotto le signorie, sotto l'impero, siamo stati epubblica e monarchia, sotto i repubblichini e i Craxiani, Pillitteri e Lombardi...
E tu? Tu vieni a dirmi che discendiamo da chi? Niente meno che da Belloveso? Siamo veramente alla canna del gas.

Alberich
20-04-02, 12:35
Originally posted by Beli Mawyr


Non lo dico (soltanto) io, lo "dice" anche e soprattutto lo storico romano Tito Livio (59 a.C-17d.C) che dà conto di siffatta leggenda con dovizia di particolari nella sua "Storia di Roma dalla fondazione", Libro V, capitoli 33, 34 e 35.


RE:argomentazioni storiche da asilo infantile.


Adesso comunque basta. Non rispondo più nè agli sbandieratori dello straccetto per far giù la polvere (a proposito: scordati di venire a fare ulteriori incursioni notturne sul nostro forum de-itaglianizzato) nè ad altri qualunquisti, loro sì, alla "canna" (non solo) del gas.


http://space.tin.it/io/marporro/ascolpdn/adesivi/padania/pad_%20rep_fed170x65.jpg


A parte che non mi pare di essere venuto nel vostro forum molto spesso, anzi tendo ad evitarvi, e comunque sappi che se voglio ci torno quando mi pare.

Nicolò
20-04-02, 14:16
Non ho capito quale sarebbe il forum de-italianizzato. Questo di sicuro no.
Vedere il mio post di prima.

Ad Alberich: spero che continuerai a partecipare alle discussioni qui sul forum Lombardia, così da arricchire sempre più i dibattiti.

Nicolò
21-04-02, 11:14
Originally posted by paladino


No, il gallo si riferiva al fatto che nel forum padania se tu posti ti cancellano: questa si che e' democrazia e apertura mentale.
Il riferimento era al sottoscritto.

Sempre meglio chiarire.
Ciao

bom-bim-bom
25-04-02, 14:54
Visto che il thread l'ha incominciato un sardo, un sardo vi spiega alcune cose.

Forse in un ottica terza ai galli entra in testa.

Quando si dice che dopo i celti ci sono state 230 invasioni, il dominio latino con colonizzazioni varie, i domini vari spagnoli, austriaci etc. vuol dire, come ogni mente minimamente raziocinante capirebbe, che tutta questa gente copulava senza troppi riguardi alla non mescolanza razziale e culturale, che del resto migliaia di anni appiattiscono inevitabilmente.

Sperare di poter dire che si discende direttamente dai celti è una idiozia.

Questo è un discorso che vale perfino per una isola (isolata) come è la Sardegna, immaginiamoci per una terra come la Lombardia.

A determinare quindi le attuali tradizioni lombarde sono quanto più, quanto meno tutti gli apporti culturali che si sono sovrapposti e mixati nel tempo.

Ovvio quindi che si trovano riscontri di ogni apporto "alieno" poi inglobato.

Intanto i dialetti lombardi hanno come substrato prevalente il latino.

Scusate l'intromissione. :cool:

Nicolò
25-04-02, 15:19
Originally posted by bom-bim-bom


Scusate l'intromissione. :cool:

Macché intromissione!
Sei il benvenuto!

ilariamaria
10-05-02, 02:32
ehmm
c'era un soldato ligure, che faceva parte della XIII legione transapdana, tutta formata da celti e liguri arruolati all'occasione della guerra contro le isole britaniche da giulio cesare e che, in seguito alla vittoria, ma molti anni dopo e dopo parecchie battaglie riuscì come i suoi commilitoni, ad ottnere il rispetto dei diritti civili, che hai tempi della conquista romana non venivano riconosciuti dai prepotenti romani ai galli.

Costui è riuscito a tramandare con il suo nome per secoli la certezza della sua discendenza e tutti quelli che portano questo cognome hanno la certezza di discendere da lui.
si chiamava martlet
ma non è il solo caso:

direi che uno dei cognomi più diffusi in lombardia sia proprio galli,
un altro è sestagalli, poi c'è Lai ( sarebbero i laevi),

nonosctante ciò che si dice, in lombardia i romani non si trasferirono con i coloni, pretendevano i tributi dalle città conquistate ma si guardavano bene dal mischiarsi ai conquistati.

a parte che negli ultimi 50 anni la lombardia ha constantemente mantenuto la peculiarità della sua cultura, e non riesco a capire per quale motivo debba essere negata una cosa così logica.

sarebbe come dire che non esistono i siciliani perchè sono spagnoli...mi sembra porpio una cosa strana,

a proposito paladino.
Va che Mantua non era etrusca... anche virgilio, nel suo racconto sulla nascita della città la indica come una strega celta che aveva sposato un etrusco e che morto il marito scappò dalla città etrusca insieme al figlio perchè i parenti del marito la volevano far risposare con chi dicevano loro per non perdere l'eredità.
allora lei dsi rifugiò nella palude e con il suo mantello si rese invisiblile, poi scampato il pericolo stese il mantello e fece nascere Mantova.

e se lo dice virgilio è credibile no?

Langbarten
10-05-02, 16:39
Ciao a tutti, dovete assolutamente leggere:

"Noi, Celti e Longobardi"

di Gualtiero Ciola

Edizioni Helvetia.

PINOCCHIO (POL)
13-05-02, 20:30
Originally posted by bom-bim-bom
Visto che il thread l'ha incominciato un sardo, un sardo vi spiega alcune cose.

Forse in un ottica terza ai galli entra in testa.

Quando si dice che dopo i celti ci sono state 230 invasioni, il dominio latino con colonizzazioni varie, i domini vari spagnoli, austriaci etc. vuol dire, come ogni mente minimamente raziocinante capirebbe, che tutta questa gente copulava senza troppi riguardi alla non mescolanza razziale e culturale, che del resto migliaia di anni appiattiscono inevitabilmente.

Sperare di poter dire che si discende direttamente dai celti è una idiozia.

Questo è un discorso che vale perfino per una isola (isolata) come è la Sardegna, immaginiamoci per una terra come la Lombardia.

A determinare quindi le attuali tradizioni lombarde sono quanto più, quanto meno tutti gli apporti culturali che si sono sovrapposti e mixati nel tempo.

Ovvio quindi che si trovano riscontri di ogni apporto "alieno" poi inglobato.

Intanto i dialetti lombardi hanno come substrato prevalente il latino.

Scusate l'intromissione. :cool:

Solo in parte vero. Direi che per completezza bisogna dire che dipende anche dal tipo di emigrazione: se si trtta di un afflusso baso e continuo i nuovi arrivati perdono i loro usi e costumi a favore di quelli del posto, se si trtta di un evento traumatico abbiamo una fusione dele diverse culture o peggio la distruzione della vecchia cultura e la sua sostituzione con quella dei nuovi arrivati.
saluti padani

ilariamaria
19-05-02, 17:38
sbagliato: le lingue locali lombarde,NON hanno come substrato il latino, un esempio per tutte la costruzione lombarda della negazione non è latina...

alcune parole delle lingue locali furono prese da un tardo latino,

arkanoyd
02-06-02, 13:07
Originally posted by paladino


No, il gallo s riferiva al fatto che nel forum padania se tu sposti ti cancellano: questa si che e' democrazia e apertura mentale.
Il riferimento era al sottoscritto.

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