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23-03-02, 11:19
Esiste una via ascetica dolce, sottile e profonda: la Via del Sogno.

La Via del Sogno e' dolce in che non richiede sforzo,
ma amorevole duttile aurea tenacia.

E' sottile in che e' ardua da scorgere, ardua da centrare, ardua da percorrere:
e' la sottigliezza della fune tesa, e il senso d'equilibrio del funambolo.

E' profonda, molto, in che per virtu' di analogia, e' l'immagine della Via di

Mezzo, dell'Aureo Medio,della Via della Non-Vita-Ne'-Morte.

In piu', esiste una prova che i nostri padri la conoscevano. La prova
fu data in custodia alla Memoria del Popolo e la conosciamo tutti.
Mi riferisco al classico, "Ma sogno, o son desto?"

E' possibile ritovarsi consapevoli nel sogno. Inoltre e' possibile entrare

consapevolmente nel sonno-sogno. Questa seconda tecnica e' differente dalla

prima, e a prima vista potrebbe sembrare superiore, se non avesse diversi scopi.

La prima tecnica consiste nel prepararsi durante lo stato di veglia. Ci si fermi

nel mezzo della propria attivita' giornaliera, ad esempio ogni ora, e ci si

chieda con ferma insistenza: "Ma sogno, o sono desto?", ovvero, "Sto sognando

ora, in questo preciso momento? E se credo di no, come lo posso dimostrare a me

stesso?" e consapevoli che la risposta non e' poi immediata, ci si raccolga e ci

si sforzi di provare a se stessi che, davvero, non si sta sognando, ma che si e'

desti. Si faccia di tale pratica un abito, la si applichi ad intervalli regolari

(ad esempio, ogni ora, aiutandosi all'occorrenza all'inizio,
con una suoneria da polso), nel corso della propria giornata.

Il primo risultato di tale pratica sara' una aumentata consapevolezza di se'

nello stato di veglia: ci si accorgera' che spesso, anche se "svegli", si e' in

effetti in una situazione psicologica di semi-sonnambulismo.

Tuttavia, lo scopo ultimo di tale pratica e' quello di creare un abito che si

manifesti in modo automatico nelllo stato di sogno. La tesi e' che, se sognando

si riesce a fissare la mente sulla domanda, "Ma sogno o son desto", allora ci si

risveglierebbe alla consapevolezza di stare sognando, il che e' il primo

obbiettivo nella Via del Sogno.

La pratica andrebbe improntata ad un carattere di energia, urgenza, e di leggera

"ossessivita'". Tuttavia il risultato avviene spesso a distanza, quando meno lo

si aspetta, quando ci si rilassa da tale ossessivita'. Qui' si potrebbe scorgere

la legge naturale del ritmo, del rapporto differito di causa e effetto, che

plasma questo nostro mondo e lo fa apparire imperfetto a motivo di non vedere

subito gli effetti delle azioni, a seguito della cupa necessita' di

"incubazione" cui siamo normalmente soggetti.

La seconda tecnica e' ben piu' immediata. E' la tecnica del Recluso, e del Mago,

e della Strega.

Essa consiste nell'attendere la venuta di Morfeo fingendosi morti, addormentati,

collassati sul proprio giaciglio. Ci si deve addormentare come il gatto, o come

il DRAGO, con un occhio solo, con una sola meta' del cervello. Si deve dormire

in tutto e per tutto, eccetto che per una facolta suprema e rapace, si deve

essere RAGNI all'angolo della propria tela immobile.
Essa tecnica e' pericolosa, e non conduce a sogni lucidi: conduce ad USCIRE DAL

CORPO.

Il sogno la scienza moderna lo associa allo stato chiamato REM ovvero di Rapid

Eye Movement che sopravviene dopo circa un'ora e mezzo dall'inizio del sonno.
L'emergere della coscienza nel sonno a seguito della prima tecnica, quella del

chiedersi periodicamente se si e' svegli o meno, avverra' quindi dopo la prima

fase di sonno, ch e' quella del sonno profondo e senza sogni e nero abisso di

incoscienza.

Ma la seconda tecnica e' ben piu' serpentina in che si insinua nell'attimo del

transito, e se ottiene successo, permette di VEDERE IL DISTACCO DEL CORPO

SOTTILE DAL CORPO PESANTE.

Il risultato di tale successo non e' il risvegliarsi della cosciensa nella

fantasia del sogno, ma l'USCIRE DAL PROPRIO ANIMALE ADDORMENTATO, che verra'

visto giacere d'imbasso pesante, ottuso, vibrante, sopraffatto, buio, ESTRANEO,
e siffatta percezione non sara' piacevole.

Maggiore e' qui il rischio, maggiore la capacita' di azione SUGLI ALTRI,

maggiore il pericolo CHE IL PROPRIO GUSCIO VUOTO SIA OCCUPATO DA ALTRO.
Si potra' visitare altri per il bene o per il male, ma se ci si allontana dal

proprio guscio, si puo' al ritorno trovare ALTRI non invitati.

Vi sono delle pratiche complementari che adiuvano la Via del Sogno.
Una e' la norma di evitare ingestione di cibi e alcolici nel pomeriggio.
Anzi ci si potrebbe attenere alla norma di un solo pasto vegetariano a mezzodi'

e di una leggera bevanda o zuppa nel pomeriggio. Tale norma non sembra invece

cosi' importante nella via RAPACE.

La seconda pratica e' quella del rilassamento profondo e della fissita' prima

del sonno. Il rilassamento profondo si ottiene col concentrare l'attenzione su

ciascuna parte del corpo e rilassarla come se si fondesse giacchio su ferro

arroventato.

La fissita' si puo' praticare in vari modi, ad esempio col fissare un lume di

candela per periodi prolungati arrivando a fondersi con la luce senza perdere la

coscienza della scena complessiva.

Per gli uomini, aumentera' l'attitudine alla coscienza profonda la astenzione

dalla emissione di liquido seminale per periodi prolungati. Dopo circa 100
giorni (2 periodi di 7 settimane ciascuno ovvero 98 giorni) di astinenza

eiaculatoria (che non vuol necessariamente dire astinenza sessuale) integrata

con pratiche meditative di trasformazione della grezza energia fisico-sessuale,

si verifica un risveglio di centri superiori della fisiologia sottile che si

possono far corrispondere a raffinate secrezioni di ghiandole endocrine quali la

pituitaria, con conseguente rafforzamento della coscienza superiore, superiore

in particolare al sonno animale.

Anche in fase preliminare si terra' un quaderno sul comodino, e appena svegli,

prima ancora di muoversi o uscire completamente dal torpore, ci si preoccupera'

di fissare il ricordo dei sogni della notte trascorsa, ricordo che e'

estremamente volatile e fugace. Si prenderanno quindi delle note le piu'

dettagliate possibile, e solo allora ci si muovera' dalla posizione in cui ci si

e' svegliati e ci si alzera' dal giaciglio.

Lo scopo di tali annotazioni e' duplice. In primo luogo cio' favorira' un tipo

speciale di memoria. In secondo luogo una successiva analisi dei propri sogni

permettera' di scoprire un linguaggio onirico personale, che a sua volta

segnalera' all'asceta praticante quando egli sia nello stato di sogno.

Tuttavia la Via del Sogno si distacca qui dalla psicologia dei decrepiti.
La meta della Via del Sogno non e' quella della introspezione o della

psicoanalisi.

La meta e' duplice:
1)Si vogliono percepire impressioni di realta' ESTERNE all'io psicologico. Cioe'

si vuole avere una esperienza di sogni OGGETTIVI e non soggettivi.
2)Si vuole percepire il substrato impersonale e luminoso e "vuoto" che fa da

base e sottofondo a qualsiasi esperienza determinata, sia questa di veglia o di

sogno. E' insegnamento tradizionale che chi questa substantia percepisca, sia

virtualmente inaccessibile alla crisi della morte. In questo senso l'Ascesi del

Sogno e' preparazione per l'"esame di Maturita'" che tutti noi presto o tardi

affronteremo, e che e' nostra Sorella Morte. Questa essendo in Analogia la

sorella maggiore del sonno, il Buon Padre ci dono' fratello sogno per abituarci

al difficile momento e per non arrivare all'esame impreparati.

Le comunicazioni che avvengono nello stato di sogno hanno poi effetti reali e

estesi nel mondo. Molte delle scoperte scientifiche del mondo moderno furono

indotte in questo modo. Si ricordera' per tutti il caso del Berthelot che cosi'

avrebbe scoperto la struttura della molecola del benzene.

OMNIA VINCIT VERITAS